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Autore: mrdere    12/04/2017    1 recensioni
Cercherò di raccontare una storia d'amore tormentata, difficile ma così bella che vale la pena viverla.
Ovviamente è una STEREK, ed è ambientata in un mondo in cui non esistono licantropi nè nulla del sovrannaturale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Il branco, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"No no nooo Cora cosa stai facendo?"

"Hai detto tu di tagliare le fragole!"

"Si ma tu le stai distruggendo, triturando, spappolando. Si può sapere che ti hanno fatto povere fragoline?"

Cora alza gli occhi al cielo per l'ennesima volta quel pomeriggio: non ne sta combinando una giusta e in più al minimo errore Stiles mette su una tragedia che neanche gli autori greci.

"Okay fai tu. Mi arrendo!"

"No invece che non ti arrendi! Mi devi aiutare: Scott ci passa a prendere tra un ora e ancora non siamo riusciti a mettere insieme niente che sia commestibile!"

"E che importa? Tanto ci sarà comunque un sacco da mangiare anche senza la nostra torta!"

"Smettila di essere così negativa, ce la faremo e sarà buonissima. Ora ricominciamo da capo, va bene? Tu taglia queste altre fragole semplicemente a metà, io intanto sciolgo il cioccolato a bagnomaria."

"A bagnomaria? Cosa fai ti inventi le parole ora per confondermi ulteriormente?"

Stiles non riesce a trattenere un'altra risata, ma all'occhiataccia di Cora si affretta a spiegarle:

"No pulcino è una tecnica molto usata, e non inventata da me giuro. Proprio non capisco come ti sia venuta questa idea del dolce, direi che è ormai appurato che la cucina non sia un tuo talento."

Cora si fa seria per un momento e decide di spiegare a Stiles:

"Tra qualche giorno è il mio compleanno, e sinceramente non mi va proprio di festeggiare, però volevo comunque avere una torta da dividere con Derek. La torta è sempre stata la cosa che preferivo della mia festa di compleanno. Sai per noi sono sempre stati una ricorrenza da festeggiare in famiglia: di solito facevamo una grigliata, o un picnic ma io cercavo di mangiare sempre poco per poi abbuffarmi della torta, mi piaceva l'idea che qualcosa di così buono e così bello fosse stato fatto apposta per me e non volevo che ne venisse lasciata neanche una briciola. Da quando i nostri genitori, anzi i miei genitori adottivi, non ci sono più non abbiamo più festeggiato, non come una volta almeno. Negli scorsi anni però, quando sono stata con la mia famiglia biologica, loro si sono sentiti in dovere di organizzarmi una piccola festa, anche se ormai io vivevo quel giorno da una nuova prospettiva: è in quel giorno che tanti anni fa loro hanno deciso che non mi volevano, che non volevano crescermi come figlia loro. Anche se sono stata contenta di averli conosciuti, non li ho mai considerati veramente la mia famiglia. La mia famiglia oramai è Derek, ho solo lui."

Stiles la guardò triste: erano rarissimi i momenti in cui Cora mostrava il suo lato più tenero, più sensibile e sapeva bene che lui era uno dei pochi, se non l'unico, col quale riusciva ad aprirsi. Perciò l'abbracciò forte e le disse:

"Hai anche me ora."

Cora, che non era tipa da contatto fisico, lo strinse forte per un attimo e poi sciolse subito l'abbraccio per gridargli contro:

"Stiles!! Mi hai sporcato tutta di cioccolato! Mannaggia a te e alle tue manacce sporche!"

Effettivamente i capelli di Cora erano un disastro, e Stiles scoppiò a ridere alla vista della amica che cercava di togliersi i vari pezzetti di cioccolata dai capelli. L'amica lo sentì e, con sguardo vendicativo, prese una manciata di farina e gliela tirò dritta in faccia. Stiles fu colta completamente alla sprovvista, tanto che un po' gli finì in gola e cominciò cosi a tossire cercando di non strozzarsi.

Cora era piegata in due dalle risate, e presto anche Stiles iniziò a sghignazzare. Quando l'attacco di ridarella dei due si fu calmato, si lavarono via il grosso dello sporco e Stiles, che non voleva fallire il loro compito, si rimise all'opera dando ordini a Cora che puntualmente rispondeva con uno sbuffo. Ma piano piano erano riusciti ad arrivare a fine ricetta e così infornarono il composto e impostarono il timer.

 

"Pulcino dai che ora manca solo montare la panna e abbiamo finito."

"No dai facciamolo dopo. Ora pausa divano, sono stanca. Dai dai andiamo."

"Manco avessi corso una maratona."

"Guarda che cucinare è stancante, sopratutto se in compagnia di qualcuno che ti comanda a bacchetta."

disse Cora facendogli la linguaccia.

Si sedettero sul divano e Cora disse:

"Ah Stiles, ho detto a mio fratello di passare a trovarmi oggi. Volevo far assaggiare anche a lui un pezzo del mio capolavoro culinario! Spero non sia un problema..."

"Ehm no certo figurati perchè dovrebbe essere un problema?"

"Beh ecco l'altra sera, quando vi siete conosciuti, mi è sembrato che ti fosse sembrato un po' antipatico.  E lo so hai ragione, all'inizio può fare questa impressione ma ti assicuro che è la persona più buona del mondo, solo ci mette un pochino ad aprirsi. E anche quando si apre ha sempre e comunque quel cipiglio corrucciato, ma non è perchè è antipatico. Anzi sai, io credo che lui sia infelice. Soprattutto nell'ultimo periodo, non so cosa gli sia successo però."

Stiles non sapeva cosa dire. Tutto ciò che l'amica aveva detto era assolutamente vero e probabilmente lui lo sapeva meglio di tutti. Vederla così preoccupata e accorata di difendere il fratello, non chè il solo sentire parlare di Derek, gli aveva fatto torcere il fondo dello stomaco. Si accorse che era in silenzio da un po' troppo tempo, e non volendo insospettire Cora, cercò di scherzarci sopra.

"Wow pulcino, tutte queste parole messe insieme in un'unica frase? Sono stupito, ti starò forse contagiando con la mia parlantina?"

Cora in tutta risposta gli fece una linguaccia.

"Ecco appunto sei tornata te stessa vedo. Comunicare come i bambini è decisamente più nel tuo stile."

Cora rise ma poi tornò subito seria:

"Beh non mi hai risposto comunque."

"A cosa?"

"É un problema?"

In quel momento suonò il campanello, salvando Stiles da una domanda la cui risposta sarebbe stata troppo complessa e a cui comunque non avrebbe potuto rispondere sinceramente.

"Beh direi che ormai è inutile rispondere, no? Vai pure ad aprire, io vado a controllare la torta."

Stiles, una volta entrato in cucina da solo, sì senti un po' nervoso e non volendo stare lì impalato con le mani in mano, decise di cominciare a montare la panna che sarebbe servita per accompagnare la torta.

Mentre sbatteva con la frusta la panna liquida, sentì la conversazione dei due fratelli che si stavano avvicinando:

"Dai vieni, la torta dovrebbe essere quasi pronta. Ho scoperto di essere un vero disastro, probabilmente avrei messo il sale al posto dello zucchero, ma per fortuna è venuto Stiles ad aiut.."

"Stiles è qui?"

"Si perchè?"

"Io...forse è meglio che vada"

"Cosa? No non se ne parla. Davvero non riesco a capire perchè voi due non vi piacciate, ti assicuro che Stiles è il migliore amico che si possa desiderare e se te la stai prendendo perchè l'altra sera è stato un po' sfacciato...beh lui è fatto così, è estroverso ma non vuole essere invadente. Dai ti prego dagli un'altra possibilità! E poi ci tengo veramente che assaggi la mia torta!"

"E va bene, ma togliti quell'espressione da cucciolo smarrito che non convinci nessuno."

"Grazie! Dai vieni."

Stiles si affrettò a sembrare occupato, per non fare capire che si era fermato e aveva teso le orecchie il più possibile quando aveva sentito il suo nome. Così quel codardo aveva veramente tentato la fuga? Avrebbe dato buca alla sorella solo per evitare qualche altra frecciatina? Beh Stiles gliela avrebbe fatta pagare. Continuò a montare la panna come se nulla fosse, finché i due fratelli non entrarono nella sua visuale.

"Ehi Stiles è arrivato Derek, non vede l'ora di assaggiare la nostra torta."

"E ci credo, deve aver capito che queste mani sanno fare magie."

e assicuratosi che Cora fosse di spalle per controllare la torta in forno, Stiles azzardò anche un occhiolino all'uomo che corrucciò un sopracciglio. In tutta risposta Stiles gli sorrise apertamente e poi raggiunse Cora.

"Allora pulcino che dici? Come sta venendo?"

"Boh! Però il profumo che esce dal forno è buono, no?"

"Mmm si decisamente. Secondo te Derek? Ti ispira quel che riesci a vedere da li?"

Derek alzò gli occhi al cielo, il ragazzino era sempre stato sfacciato ma ora stava decisamente esagerando. Lo ignorò completamente e si rivolse alla sorella:

"Sono sicuro che sarà buonissima."

"Anche secondo me. D'altronde io e Stiles ci siamo impegnati un sacco. E di solito nei compiti che facciamo insieme poi prendiamo sempre bei voti."

"Beh non un insufficienza grave per lo meno.."

"Che è decisamente meglio di quello che otterrai io a lavorare da sola."

"Questo è poco ma sicuro" e poi schioccandole un bacio sulla tempia aggiunse "siamo proprio un duo che funzioniamo bene, io e te...chi lo avrebbe mai detto? Hale e Stilinski possono effettivamente formare una bella coppia"

E questa volta davvero non aveva intenzione di mandare nessun doppio senso, ma ogni occasione sembrava buona per rincarnare la dose.

Derek sbuffò, mentre Cora lo guardò confusa per un momento, non capendo quell'ultima frase, poi si ricordò che stava parlando con Stiles, campione olimpico di parlate a vanvara, perciò semplicemente gli sorrise e poi si rivolse al fratello:

"A proposito di coppie, dimmi un po'. La ragazza del caffè?"

"É finita."

"Ma come? Di già? Dopo un appuntamento! Come fai a sapere che non era quella giusta per te?"

"Lo so e basta."

"Non è vero, Der! Tu non ci provi nemmeno."

"Si Cora, ci provo. Ma nessuna di loro mi può dare quello che sto cercando."

"E cosa stai cercando?"

Stavolta fu il turno di Derek di guardare Stiles dritto negli occhi e dire:

"La persona giusta per me."

Stiles però, a cui non andava di essere preso in giro, torno alla sua postazione per montare la panna e una volta finito inserì un dito nella ciotola e ne prese su una buona quantità, e senza neanche controllare cosa stesse facendo Cora, si mise il dito in bocca e lo succhio con fare provocante, fissando Derek negli occhi, quasi a volergli dire: lo so che è questo che stai cercando. Derek rispose con un ringhio vero e proprio, che fortunatamente fu per lo più coperto dal timer che suonava a tutto volume.

"É pronta! Forza spegni il forno pulcino prima che si bruci. La pasticceria è un arte e i tempi fanno rispettati alla perfezione."

Cora alzò gli occhi al cielo, ma comunque fece come le era stato detto.

"Però tirala fuori tu dal forno, io sicuro mi brucio."

Una volta che la torta fu al sicuro sul tavolo, Cora annunciò che sarebbe andata a farsi una doccia veloce per togliersi il cioccolato dai capelli.

Non appena i due furono rimasti soli, Derek si scaglio contro il ragazzino e lo spintonò in malo modo.

'Ci risiamo' pensò Stiles, preparandosi al secondo scontro nel giro di due giorni, con colui che aveva pensato di non rivedere mai più.

   
 
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