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Autore: ineedofthem    12/04/2017    6 recensioni
Anita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospedale.
Qui conosce Lucia: una bambina rimasta orfana, con una grave disfunzione cardiaca, ricoverata nel reparto di pediatria.
Anita sente di provare per lei un affetto profondo e il loro diventa un rapporto viscerale.
Tutto procede bene, finché non arriva lui: Luca Franzese, il nuovo cardiochirurgo dell'ospedale, e Anita capisce che la sua vita non sarà più la stessa. Riconoscerebbe quella zazzera di capelli castani e quei lucenti occhi verdi tra mille. Sa che il ritorno in città del ragazzo porterà solo guai per lei. Il rapporto con Lucia li accomuna entrambi e la piccola sembra l'unica in grado di sciogliere il suo sguardo da duro e quel carattere burbero che lui si porta dietro.
Anita crede di averci messo una parola fine su quel capitolo, ci ha avuto a che fare in passato e non intende ripetere lo stesso errore. Ma se Lucia ci mettesse il suo zampino, cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare'
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Capitolo 25

 
RICOMINCIAMO DA QUI

Capitolo 25



Mi sveglio, la giornata è splendida, e questo dovrebbe incoraggiarmi ad alzarmi ma non lo fa. Sento la testa pesante e piena di pensieri, che potrebbe scoppiarmi. Il sole entra in un bagliore, illuminando la stanza ma io non voglio lasciare il mio letto.
Ho riflettuto a lungo, penso di essermi addormentata sul tardi senza badare che dovessi andare al lavoro subito la mattina dopo.
Luca ha invaso i miei pensieri ininterrotamente. Quello che c'è stato tra di noi o quello che ci sarebbe stato se lui non fosse corso via, mi ha torturato a lungo. Odio che lui mi tratti in quel modo, è bipolare e confuso e odio che faccia sentire me nel medesimo modo.
Un minuto prima sono pronta a respingerlo ma quello dopo a reclamare un suo bacio.
Ho sempre creduto che non avessi lasciato ad un uomo che mi trattasse così, a suo piacimento, perchè andava contro ogni mio principio morale e invece sto lasciando che Luca mi usi. Che mi plasmi in una donna insicura e confusa. Vederlo per me è come combattere un conflitto interiore ogni giorno, lo odio o lo amo?.
Stendo le braccia e le gambe cercando di acquistare forza e a fatico mi alzo. Mi sento apatica.
Schiocco il pollice e il medio davanti al mio viso. Svegliati Anita, tu non sei così.
Mi sciacquo il viso una, due volte e me lo asciugo con forza quasi come se potessi cambiare l'espressione che aleggia su di esso e alla fine mi rassegno.
Preparo un caffè e ticchetto le dita sul bancone della cucina aspettando che sia pronto. Nel frattempo il mio sguardo vaga oltre la finestra della stanza. Sarebbe la giornata ideale per uscire a fare una passeggiata ma mi tocca andare al lavoro. L'unica nota positiva che riesco a trovare è quella di rivedere Lucia. Ma è possibile che ogni volta io torni a casa lei mi manchi così tanto? Si lo è.
Con questo pensiero riesco ad iniziare la giornata con uno spirito diverso ma non in grado di cambiare il mio umore del tutto e finisco di prepararmi. Bevo il mio caffè rigenerante e scappo a vestirmi.
Non appena fuori dal mio appartamento un brivido di freddo oltrepassa il montgmery che indosso e mi raggela anche le ossa. C'è il sole, eppure il freddo incombe sulla città. Stamattina come l'aria anche il mio cuore è un pò più freddo.
Arrivo a lavoro e sembrano tutti più felici a mio confronto ma ci faccio poco caso, qualche collega mi saluta ma io ricambio a stento. Che maleducata.
Preparo tutto l'occorrente per il mio giro di visite e prendo un bel respiro profondo. Il pensiero di rivedere Luca si insinua di nuovo nella mia mente, scuoto la testa per cacciarlo ma lui rimane lì e io mi rassegno.
Insomma è normale che io possa vederlo, lavoriamo sotto lo stesso ospedale, abbiamo gli stessi turni e per uno scherzo del destino lui passa i tre/quarti della sua giornata nel mio reparto quindi è inutile sperare di non rivederlo. Si insinua anche il pensiero di nascondermi ma sarebbe praticamente impossibile. Dovrei parlare con le mie amiche di questa opprimente situazione, sono sicura che loro possano aiutarmi a fare un pò pace con me stessa.
"Ciao!" mi saluta Arianna non appena sono in corridoio.
Ricambio il suo sorriso con molta meno enfasi e alzo una mano a mò di saluto.
Arianna è una mia compagna di specializzazione, ricordo che all'università l'avevo intravista di sfuggita perchè non frequentavamo gli stessi corsi. Ho avuto modo di conoscerla di persona solo quando il professore Visconti ci ha presentato il nuovo gruppo di specializzandi.
Probabilmente se dovessi indicare un tratto che mi ricordo in particolare di lei credo sia la logorrea e non vorrei adesso trovarmi nella situazione di doverla zittire.
Ma lei non si arrende. "Come stai? Il professore Visconti mi ha detto che posso fare il giro delle visite con te e sono elettrizzata. Aspettavo questo giorno da sempre, il mio sogno nel cassetto è quello di poter tenere tra le braccia un neonato. Dimmi, è così fantastico come penso?"
Un sorriso tenero mal celato si insinua sul mio viso, nonostante non sopporto il suo essere logorroica Arianna è alle prime armi e non mi va di essere scorbutica con lei. Sinceramente non so nemmeno se tutta questa antipatia mi si addica. Lei è piccolina, inesperta e un pò mi ci rivedo a quando anche io ero come lei.
"Sì, è una bella sensazione" le replico.
Un gran sorriso le incornicia il volto ma mi accorgo che non mi stia ascoltando. Seguo il suo sguardo trovandolo su Luca che fa il suo ingresso in reparto. Con quella camminata tutta sua, le mani nelle tasche, l'espressione concentrata e io penso che sia bello.
"Buongiorno dottor Franzese!" esclama lei eccitata alzando una mano nella sua direzione per farsi notare. Arianna potrei cambiare idea su di te.
Mi ritrovo inconsapevolmente a fulminarla con lo sguardo.
Lo sguardo di Luca si posa su di noi e le riserva un sorriso cortese, prima che i suoi occhi con velocità passino ad ispezionare me.
Lei sembra così emozionata al pensiero che lui l'abbia notata. Questa ragazza si esalta per così poco! Ma poi sfortunatamente o fortunatamente, non saprei dirlo con precisione si accorge del nostro scambio di sguardi e si mostra  molto sorpresa.
"Oh mio Dio?!" si porta le mani al viso simulando una o. "Ma lui ti piace?!".
Si nota così tanto?
mi domando. Perchè se così dovesse essere sarei davvero nei guai.

Mi volto di scatto, spaventata, nella sua direzione supplicandola di non dire una parola. Spero solo che Luca non abbia sentito, solo che al momento non ne sono così sicura. Ho il presentimento che tutti l'abbiano sentita.
"Arianna, sta zitta, ti prego!"la rimprovero. Ma lei è talmente su di giri che nemmeno mi ascolta.
"Oddio...io ho visto come lo guardavi e sei arrossita quando lui ha ricambiato il tuo sguardo. Ti piace proprio tanto!"aggiunge risolutiva.
A quel punto mi ritrovo a doverle tappare la bocca con una mano per evitare che continui.
Lei strabuzza gli occhi meravigliata e confusa dal mio gesto.

"Basta, basta" le ripeto.
La lascio andare ormai sicura che lei non proferirà parola e le premetto alcune cose per essere chiara.
"1 Il dottor Franzese non mi piace per niente! Se Anita non ci credi nemmeno tu.
 2 Se vuoi venire a fare il giro delle visite con me ti conviene tenere a freno la lingua, sono qui per lavorare e non per fare pettegolezzo!"
Lei annuisce mortificata dalle mie parole e io penso che un pò questo suo sguardo possa farmi sentire in colpa.
"Scusami, io" si porta una mano al petto e rivolge l'altro palmo verso di me." Starò zitta, giuro" promette abbassando lo sguardo alle sue scarpe.
Sospiro ritornando ad essere la persona calma e riflessiva di sempre. "Scuse accettate. Anzi mi dispiace che abbiamo iniziato con il piede sbagliato e ammetto di essere stata un pò dura con te. Non ce l'ho con te, io di solito non sono così. Ma sai, stamattina credo di avercela con il mondo intero!".
Lei sorride leggermente e annuisce intimidita. "Ma io lo so. Ti ho osservata spesso in questi giorni e sei diventata quasi un idolo per me"ride alle sue stesse parole. "Anche il prof dice che sei una delle sue migliori specializzande!"aggiunge.
Il mio sguardo si illumina improvvisamente alle sue parole facendomi sentire così fiera di me stessa. "Grazie, ma Visconti pensa davvero questo di me?"le chiedo.
Il suo sorriso si allarga coinvolgendo anche i suoi occhi che sprizzano esultanza. "Oh sì!". Poi si schiarisce la voce imitando quella del nostro superiore. "Vada pure a fare il giro delle visite con la dottoressa Castaldo. La lascio in mani sicure".
Non pensavo che il mio tutor potesse pensare queste cose di me, almeno fino ad oggi. Sorrido al pensiero che gli sforzi e gli anni di studio siano stati ripagati.
"Andiamo? Conviene che ci sbrighiamo!".
Arianna annuisce sinceramente contenta e mi segue nel corridoio. La osservo camminare al mio fianco, con quella postura un pò ricurva, e le mani nelle tasche e mi rendo conto di averle appena dato una seconda possibilità. Alla fine quando non assume quell'atteggiamento da fangirl sa essere simpatica.
Le spiego come funzionino le cose, le presento i bambini.
Lucia mi sussurra all'orecchio che la trovi strana ma io la scorgo ridere a quelle sue facce buffe e la parlantina che la contraddistingue e alla fine mi ritrovo a sorriderle anche io.
Dovrei sentirmi superiore nei suoi confronti, eppure ci tengo a mantenermi al suo livello. D'altronde sono come lei e non voglio apparire come una so tutto io solo perchè ho più esperienza di lei. Ci siamo passati tutti.
Alla fine Arianna si ricongiunge ai suoi colleghi salutandomi calorosamente e lascia la stanza.
Saluto anche io Lucia che oggi ha deciso di seguire una lezione di scuola nella sala comune e la osservo unirsi agli altri bambini con gioia.

Mi fermo nel corridoio con un plico contenenti delle analisi consegnate stamattina. Sarà che oggi ho la testa altrove ma mi sembrano solo un ammasso confuso di numeri.
"Anita, Anita!"alzo lo sguardo svelta sentendomi chiamare. Una piccola e dolce bambina dai riccioli biondi corre verso di me. Gioia e sorpresa nel suo sguardo. Sofia.
Lascio stare per un attimo tutte quelle carte sorridendole. Lei alza le mani in aria entusiasta avendo catturato la mia attenzione e quando arriva al mio fianco mi abbasso per carezzarle i capelli.
Sua madre la raggiunge poco dopo, i tacchi che ticchettano sul pavimento. Eleonora, la sorella di Luca, è bella. E' bella di una bellezza che non passa innosservata, che ti colpisce al primo sguardo.
Il suo viso è  accuratamente truccato ma naturale e armonioso, i capelli biondi sono acconciati con cura e l'abbigliamento perfettamente coordinato. Il tubino nero che si intravede da sotto il cappotto la slancia e le dona quel tono in più di grazia e classe che indubbiamento già le appartiene.
I suoi occhi verdi si fissano nei miei. Sussulto al suo sguardo, sono così simili a quelli di suo fratello eppure talmente diversi. Una luce li attraversa rendendoli luminosi. Sofia non ha ereditato gli occhi di sua madre e suo zio, i suoi sono color cioccolato, ma il taglio li accomuna.
"Ciao! Quindi sei tu Anita?" domanda cordiale. Mi porge la sua mano che mi premuro di stringere. "Piacere di conoscerti!".
Sofia dolcemente si dondola sul posto. "Sì mammina, è l'amica dello zio Luchi!"le sussurra aggrappandosi ad una sua gamba.
A lei scappa una risata breve e leggera. "Oh Anita, non sai quanto questa piccolina abbia parlato di te nonostante ti abbia vista solo una volta!".
Le sorrido dolcemente."Sofia è una bambina adorabile."
Lei annuisce concordando. "Oh sì. Ti dirò quando vuole sa essere tremenda, ma è dolce".
"Mami!" protesta lei puntando i piedi a terra e le mani sui fianchi. "Io sono la bimba più buona del mondo!".
Io e sua madre ridiamo divertite lanciandoci sguardi di intesa e Sofia a quel punto ne approfitta per mostrarmi quasi fosse un trofeo il cerotto colorato che le risulta sul braccio.
"Guarda Anita, guarda che bello! L'ho scelto io!"esclama indicandolo.
Mi abbasso alla sua altezza per vederlo meglio. "Ma allora vuol dire che sei stata proprio brava e il tuo cerotto è bellissimo!" le replico sorpresa. Lei sorride entusiasta. "Mi piacciono tanto i fiori, tanto tanto!.
Le lancio un'occhiata di intesa, complice. "Ma lo sai che piacciono tanto anche me?".
Eleonora le accarezza con affetto i capelli. "Siamo venute a fare il vaccino e Sofia non ha pianto neanche un pò!".
"Sì il dottore mi ha regalato anche tantissime caramelle" aggiunge lei fiera. "Ma le mangerò poco alla volta perchè mami dice che poi ho male al pancino".
Ma questa bambina è un angelo!.
"Brava il mio tesoro" Eleonora si abbassa a baciarle una guancia e lei sorride gonfiando le guance. Poi si appresta a trattenerla per una spalla per sussurrarle qualcosa all'orecchio. Sua madre protesta un pò rimproverandola sul fatto che non si bisbigli davanti agli altri ma è costretta a cedere.
"Mami, mami! Le diciamo quella cosa?".
Riesco a sentirlo distintamente. Eleonora corruccia la fronte non capendo subito.
"Mami, la festa dello zio Luchi!" protesta Sofia allargando le braccia e guardando sua madre con fare ovvio. Saetto gli occhi da una all'altra e sorrido davanti alla loro complicità. Il rapporto che si instaura tra madre e figlio è un qualcosa di unico e speciale.
Lei ride divertita dal comportamento di sua figlia e il suo sguardo torna a puntarsi su di me.
"Sabato diamo una festa a sorpresa per il compleanno di Luca. Vorrei che tu venissi, Sofia ne è entusiasta e anche noi farebbe piacere che tu ci fossi. Abbiamo sentito parlare di te molte volte e quale occasione migliore per conoscerci meglio?".
Non penso tuo fratello ne sarebbe così entusiasta, penso.
Cosa significa che hanno sentito parlare spesso di me? Luca ha detto qualcosa di me? E se sì, cosa?.
La fisso di rimando impacciata "io non so se..."
Sofia prende le mie mani tra le sue facendole oscillare. "Dai Anita, daiii!"mi supplica.
"Se tu volessi raggiungerci la festa è a casa di Luca alle 20. Un suo amico lo porterà via per distrarlo e quando torneranno gli faremo questa sorpresa"mi spiega sorridendomi complice. "Mi raccomando completa discrezione"aggiunge facendo segno di tapparsi la bocca.
Osservo Sofia che mi fa il labbruccio e lei che sorride tranquilla quasi come se sapesse già la mia risposta. Alla fine cedo.
Prima che possa dire qualsiasi altra cosa Luca ci raggiunge e noi ci zittiamo sul posto.
"Ah ma mi sembrava di sentire una vocina così familiare!" esclama sorridendo a sua nipote. "Cos'è che dicevi con così tanto entusiasmo eh?"le domanda.
"Niente zio, è una sorpresa!"replica la piccola, per poi portarsi le mani alla bocca soffocando una risata."Ops..."
Io e sua madre ridiamo per la sua spontaneità e Luca facendo finta di niente le fa segno di avvicinarsi per stringerla in un abbraccio. La fa volteggiare mentre lei ride entusiasta.
"Zio Luchi, mettimi giù!"
Lui sorride divertito riempiendola di baci sulle guance e sulla fronte e lei cerca di divincolarsi ma senza nascondere quanto sia felice di essere tra le sue braccia.
Luca con i bambini è adorabile. La premura che dimostra per sua nipote, per Lucia è un qualcosa che mi colpisce. É forse una delle caratteristiche che mi attrae più di lui.
"Hai fatto il vaccino, principessa?" le chiede.
Lei annuisce portando le braccia conserte. "Sì, il il dottore mi ha dato anche tante caramelle!" racconta. Parlarne la eccita.
Luca la mette giù annuendo fiero. "E brava la mia nanerottola!" le sorride scompigliandole i capelli.
Poi passa a salutare sua sorella circondandola la vita in una dolce stretta. Lei si accocola a lui serena e Sofia si porta le mani ai fianchi indispettita.
"Hei zio Luchi! La mamma è solo mia!" li richiama.
Le nostre risate si disperdono nell'aria e finalmente Luca si accorge di me. Il suo sguardo si incatena al mio senza volerlo lasciare andare e io mi sento vacillare sotto i suoi occhi. Mi perforano e ispezionano ogni parte del mio viso ma dalle sue labbra non esce niente.
"Zio Luchi, abbiamo incontato Anita, hai visto?!" gli chiede ingenua Sofia.
Lui annuisce distrattamente.
"Sono così felice zio! Anita è bellissima e simpaticissima!" esulta lei sorridendomi. Le sorrido di rimando lasciandole una carezza.
Luca non risponde ma i suoi occhi rimangono su di me e io vorrei che non mi guardasse così. Ancora una volta avremo tante cose di cui parlare. Vorrei chiedergli se avesse davvero intenzione di baciarmi ieri e perchè si comporti così con me, ma so che resteranno solo nella mia mente.
Sofia si porta un ditino alle labbra, pensierosa. "Zio ma perchè Anita non è la tua fidanzata?" domanda.
Arrossisco imbarazzata e abbasso lo sguardo alle mie scarpe. Anche Luca sembra sorpreso ma non dice niente.
"Sofia!"la rimprovera sua madre. "Metti in imbarazzo Anita così e non si fa! Adesso vieni qui che dobbiamo andare!" la esorta richiamandola vicino a sè.
Lei annuisce un pò intristita e mi lancia un ultimo sguardo. Le sorrido facendole segno che vada tutto bene e lei vuole che sua madre l'aspetti prima di andare perchè vuole darmi un bacio.
"Vorrei veramente che tu fossi la fidanzata di zio, così ci potremmo vedere sempre sempre" mi sussurra lontana dai loro sguardi e io le sorrido divertita.
Anche Eleonora si sporge a salutarmi con due baci sulle guance e mi fa l'occhiolino prima di andare via.
"Ciao zio Luchi, ciao!" lo saluta agitando la manina nella sua direzione mentre si allontana nel corridoio.
"Sofì dà la mano alla mamma" la esorta lei e la piccola gliela stringe dopo aver sorriso un'ultima volta ad entrambi.
Rimasta sola con Luca il peso delle nostre parole non dette incombe su di me e quando mi volto a guardarlo mi accorgo di quanto lui sia vicino, le nostre spalle quasi si sfiorano.
Lui si volta verso di me e sfodera un sorriso divertito e provocatorio. "Anita ma...io ti piaccio?"
Strabuzzo gli occhi sorpresa, ha sentito davvero la nostra conversazione! Sono nei guai! E non so che dire perchè sento la mente affollata dai pensieri e mi sento terribilmente in imbarazzo.
No Luca, non mi piaci affatto! Io bacio gli uomini così,dal nulla!.
"Ma cosa dici?! Certo, certo che no!"esclamo. "Tu non mi piaci affatto, e poi adesso non ho tempo da perdere qui con te. Il mio turno tra poco finisce e devo andare, ciao!!".
So di star mentendo a me stessa, ma adesso una bugia mi sembra l'unica soluzione e anche scappare mi alletta tantissimo. Vado via così velocemente da sentirlo ridere divertito dietro di me.

Entro in auto e svolgo le solite azioni sistematicamente. Allaccio la cintura, un piede sulla frizione, uno sull'acceleratore e metto in moto.
Alzo il volume di qualche  tacchetta e lascio che la musica inondi l'abitacolo.
La musica ha un effetto terapeutico su di me, influisce sul mio stato emotivo e lenisce le mie ferite. Se mi sento giù, essa è capace di trasportarmi in una dimensione parallela, libera da ogni pensiero, facendomi sentire leggera come una piuma.
La musica accompagna ogni mia giornata, senza di essa non riesco a vivere. E' spettatrice dei miei momenti di gioia come di quelli di tristezza. Talvolta solo con essa riesco a dare libero sfogo alle mie emozioni.
Lascio che una lacrima sfugga ai miei occhi e mentre mi ripeto di essere forte, penso. Penso a come la mia vita sia cambiata e come l'abbia plasmata l'arrivo di Luca. Penso a quella lettera di Nicola che non ho avuto il coraggio di leggere e penso a lui così lontano da me ma che riesce a predominare nei miei pensieri lo stesso.
Mi asciugo le lacrime e tiro un sospiro. Non so come sia possibile ma mi sento meglio.
Piangere ha rappresentato per me uno sfogo e mi sento rigenerata. A volte ci vuole, un momento per stare soli con noi stessi.
Guido tranquilla fino al liceo  dove lavora  Carlotta, quel luogo che racchiude tanti ricordi della nostra adolescenza. Accosto l'auto e mi sembra quasi di rivederci così spensierati.
Luca che mi bacia una guancia e io sorrido nascondendo una tempesta interiore pronta ad esplodere nel racconto alle amiche.
Scuoto la testa e mando un messaggio veloce a Carlotta.
"Sono qui fuori!".

Carlotta esce poco dopo tenendo con una mano la tracolla salda alla spalla, con l'altra una cartellina con dei fogli. Sorride vedendomi ed accelera il passo.
Ci salutiamo con due baci sulle guance e io premuro di chiederle se stia bene.
"Oh sì, è stata una lunga giornata, ma tutto bene"riferisce.
Annuisco accompagnandola fino all'automobile poco distante ma lo sguardo della mia amica si posa su Federico che le passa affianco distratto.
Lei lo richiama per attirare la sua attenzione. "Hei Fede!".
Lui si volta e la guarda come se la vedesse solo adesso e lo guardo anche io. Ha il volto stanco e la barba ispida, un aspetto un pò troppo trasandato per lui.
Accenna ad un sorriso lieve. "Ciao Carlotta, ho un consiglio di classe. Ci vediamo, ok?".
Lottie apre la bocca per dire qualcosa ma lui è già scappato via e la mia amica lo osserva allontanarsi con l'umore a terra.
Che cosa ti prende Bianchi?!
"Sembrava volesse evitarmi..."la voce le esce in un sussurro ma io la udisco lo stesso.
"Andiamo Lottie, magari era solo davvero di fretta. Non angosciarti" cerco di tranquillizzarla appoggiandole una mano sulla spalla.
Lei annuisce poco convinta ma mi segue lo stesso.
"Grazie per essermi passata a prendere. Sei il mio angelo" sorride prendendo posto al mio fianco.
Ricambio il sorriso mettendo in moto l'auto e guido verso casa sua.
Lei si sporge giusto il poco per incrociare il mio sguardo attento alla strada.
"Sai che stavo pensando ad una cosa?".
Corruccio la fronte incitandola a parlare.
"Ti ricordi quando compiesti 18 anni? Ti dissi che appena avresti preso la patente saresti stata l'amica a cui avrei scroccato tutti i passaggi. Alla fine avevo ragione".
Ricambio il suo sguardo ridendo alle sue parole. Me lo ricordo eccome. Carlotta mi scrisse una bellissima frase, scoppiai a piangere per l'emozione ma quelle sue parole così come oggi furono capace di scapparmi un sorriso. Sorridere tra le lacrime.
Ci accorgiamo mentre ridiamo divertite che il buonumore sia tornato ad entrambe. Siamo una l' artefice del sorriso dell'altra.

Nel pomeriggio le ragazze mi raggiungono a casa. Ho preparato un dolce dopo pranzo, una torta allo yogurt fatta con le mie mani, e ne sono soddisfatta.
Dispongo dei piattini in salotto con il dolce e verso il thè alla vaniglia nelle tazze.
Il campanello suona subito dopo e io avverto il mio sorriso allagarsi alla vista delle mie amiche.
Se ci sono delle persone dopo la mia famiglia su cui posso contare sono loro e me lo dimostrano ogni giorno. Le lascio entrare e sembrano così sorprese dalla merenda che ho preparato.
"Ahi ahi, qua sento odore di problemi!" sussurra Giulia dando una gomitata a Cris.
E' vero, quando sono giù di morale o nervosa, ho bisogno di tenere la mente impegnata e quale migliore modo per distrarsi se non cucinare. Inoltre ho sempre amato preparare dolci.
"Dai sedetevi"le incito."Ho bisogno di un vostro consiglio".
Giulia prende il piattino dal tavolo e addenta un pezzo di dolce. "Mmh è buonissima!"esclama.
Mi assicuro di avere la loro attenzione e inizio a parlare.
"Sono stata invitata ad una festa. Stamattina sono passate in ospedale la sorella di Luca con sua figlia, la piccola Sofia. Sono stata invitata alla festa a sorpresa che stanno preparando per Luca. Io non so quali cose sappiano di me, ma sembravano che ne conoscessero troppe.
Io volevo dire di no, perchè sono sicura che lui non sarebbe entusiasta di avermi lì ma hanno insistito tanto e non volevo dire di no a Sofia e quella bambina è un amore! Ma adesso non mi sento poi sicura di volerci andare, ho paura..."ammetto.
I loro sguardi si posano su di me, scrutandomi curiosi.
"Secondo me dovresti andarci"consiglia Giulia attenta.
"Luca non ne sa niente di tutta questa storia quindi secondo me la vera sorpresa per lui sarebbe trovarti lì. Fidati, io non me la vorrei mai perdere la sua espressione" aggiunge Cristina divertita.
Carlotta al mio fianco mi dà un buffetto sulla spalla incitandomi. "Quindi indossa un vestito, fatti bella e vai a quella festa. D'altronde hai fatto una promessa e devi mantenerla".
Sospiro e d'un tratto scompare la paura di sentirmi di troppo, la paura che lui possa essere infastidito dalla mia presenza, la paura che Luca non mi degni di uno sguardo e si fa spazio nel mio cuore la consapevolezza della scelta che farò.

ANGOLO AUTRICE:
Buonasera a tutte!
Scrivo questo capitolo da ore ormai e riesco a terminarlo solo ora, ma volevo farvelo leggere. Questa volta ci ho messo una settimana ad aggiornare e ne sono soddisfatta. E' uno dei capitoli che ho più amato scrivere, con i pensieri di Anita, la logorrea di questo strano personaggio che la nostra protagonista ha conosciuto, la spigliatezza e l'ingenuità di Sofia, il divertimento di Luca, il potere dell'amicizia.
Volevo ringraziare le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo e chiunque abbia aggiunto la storia in una lista, siete sempre di più e vi ringrazio. Inoltre la storia ha superato la quota 100 recensioni! Per me un grande traguardo❤
In più qualche mesetto fa ho iniziato a postare la mia storia anche su wattpad, se qualcuno volesse seguirla anche lì vi lascio il link qui:
https://www.wattpad.com/user/Ros-18

Se non dovessi riuscire ad aggiornare prima, vi auguro una serena  Pasqua.
Alla prossima! Un abbraccio!















  
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