Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: hart    13/04/2017    2 recensioni
Nella Foresta Incantata c’è un nuovo Oscuro che farà da guida alla giovane Regina. Ma non tutto è come sembra. Il passato potrebbe cambiare il futuro, o forse è il contrario.
SwanQueen what if con accenni alla sesta serie.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Emma riapparve sulla Jolly Roger. Scese sottocoperta, trovando Killian da solo, intento a bere dalla fiaschetta. Il pirata si alzò di scatto, e barcollò.
«Swan!» esclamò allargando le braccia. «Sei venuta per scusarti?»
Emma si accigliò. Gli fece sparire la fiaschetta dalla mano e la sbronza con un gesto. Lui provò a protestare, ma lei lo precedette.
«No. Sono venuta per dirti che non possiamo stare più insieme, Killian... mi dispiace. Io non ti amo.»
Si stupì di quanto le risultasse facile e indolore. Sul viso del pirata, invece, il dolore era ben visibile. 
«No, tu mi ami...»
«No, Killian. Ho mentito.» sospirò l'Oscuro. Il senso di colpa iniziava a farsi sentire. «Non ti amo. Non voglio più illuderti.»
Killian abbassò lo sguardo, evidentemente furioso dal modo in cui stringeva i denti.
«Mi hai preso in giro per tutto questo tempo?» chiese in un basso ringhio, alzando su di lei poi uno sguardo assassino.
Emma gli rivolse un sincero sguardo di scuse.
«Credevo di amarti. Mi stavo solo illudendo. Ho capito tutto in questi anni...»
Il pirata rise amaramente.
«Certo, dopo che hai deciso di lasciare tutto e tutti per Regina!» le urlò contro.
Emma lo guardò negli occhi azzurri.
«Sì.» rispose. «È così. È per lei. Amo lei.»
Killian esplose a quella confessione. Prese a distruggere tutto ciò che aveva intorno, strappando mappe e lanciando ogni oggetto che trovava a terra o contro le pareti.
«Mi dispiace.» gli disse Emma prima di sparire.
 
 
 
 

 Emma riapparve nella casa del sindaco, in salone. La scena che si ritrovò davanti le riportò il sorriso sulle labbra.
 Regina aprì appena gli occhi come se avesse percepito qualcosa. «Emma?» chiese sollevandosi appena.
 Emma si portò l'indice sulle labbra, indicandole Henry con un cenno del capo, il sorriso sul volto. Dormiva rannicchiato sul divano, accanto alla madre, un’espressione serena in viso.
Regina annuì con un sorriso e le fece cenno di avvicinarsi
 Emma lo fece, e si sedette accanto a lei sul letto.
«Tutto bene?» le chiese sottovoce.
«Sì, era stanco è crollato.. Non ho avuto il coraggio di svegliarlo..» disse la mora accarezzando la testa del figlio «E tu?»
 Emma la guardò, osservando per la prima volta un momento così tra i due con una sensazione talmente piacevole nel petto che non avrebbe saputo darle un nome.
Le sorrise.
«Sto bene. Killian sta distruggendo la Jolly Roger, ma io mi sento molto meglio adesso.»
«Non deve essere facile per il suo orgoglio... E non deve essere stato facile neanche per te.»
 Emma scrollò le spalle.
«Lo è stato, invece. Lo so che per voi è passato un secondo, ma per me sono stati anni. Sono cambiate molte cose.» La guardò negli occhi. «Io sono cambiata.»
Passò un attimo di silenzio prima che Regina parlasse ancora.
«Quello che mi hai detto prima era vero?» le chiese, esitante.
 Emma si irrigidì. Di nuovo il suo volto perse il poco colore che aveva. 
«Sì.» rispose velocemente mentre i suoi occhi riflettevano nuovamente la paura che provava.
«Porto Henry a letto e dopo possiamo parlare.»
 Emma annuì e rimase in silenzio, in attesa, il cuore a mille.
Con la magia Regina sollevò il ragazzo, e lo portò nella sua stanza, lo depose sul letto e lo coprì con la coperta.
«Buonanotte, mio piccolo principe.» sussurrò. Gli diede un bacio sulla fronte, prese un respiro profondo e tornò da Emma.
 Emma seguì i suoi movimenti con lo sguardo mentre rientrava nel salone, ancora seduta sul divano, la schiena rigida, tesa.
«Vuoi qualcosa da bere?» le chiese il Sindaco avvicinandosi al mobiletto dei liquori.
«Oh sì.» rispose lei. «Dimmi che hai del whiskey.»
«Non ti piace il mio sidro?» chiese l’altra con un sorriso, per poi versarle del whiskey in un bicchiere.
Emma le sorrise.
«Mi piace, ma non è abbastanza alcolico.» replicò appoggiando la schiena al divano.
Regina le porse il bicchiere e si sedette sul divano vicino a lei. Bevve un sorso di sidro.
«È abbastanza alcolico da farti distruggere l'insegna della città...»
Emma sbuffò.
«C'era un lupo e sai benissimo che è così.» ribatté guardandola male mentre prendeva il bicchiere.
«Questo lo dici tu... Io non so nulla di un lupo...» disse la mora scrollando le spalle
 Emma le lanciò un'occhiataccia, quindi bevve un sorso di whiskey, il migliore che avesse mai bevuto, in tutta onestà.
«Ovvio, mica l'hai mandato tu...»
 «Ovviamente...» replicò l’altra sorridendo mentre beveva un altro sorso di sidro.  «Adesso vogliamo parlare dl motivo per cui sei qui...?»
Emma bevve tutto il bicchiere d'un sorso. Lo appoggiò sul tavolino poi.
«Sì.»
«Bene... Inizia dal principio...» disse Regina posando il bicchiere e concentrandosi su di lei, cercando di ingorare il fatto che il suo cuore aveva accelerato vertiginosamente il ritmo dei battiti.
 mma aggrottò la fronte.
«Cosa??» chiese, esterrefatta. «Che... che c'è da spiegare, Regina?»
«Tu sei sicura di quello che provi? O cambierai idea come con il pirata? Non ci siamo solo noi... C’è anche Henry da considerare ...»le spiegò, rigida.
Emma tese le labbra premendole tra loro e abbassò lo sguardo, la mente in movimento. Esitò un istante, poi si piantò una mano nel petto e ne estrasse il cuore in parte annerito.
«Che diavolo fai?!» esclamò Regina guardandola con gli occhi spalancati.
Emma le mostrò il cuore, guardandola negli occhi. 
«Anche ora che è fuori dal mio petto, quello che provo per te non cambia.» sospirò. «L'ho provato anche nell'Oltretomba. Quando ero senza cuore, per Killian non provavo niente, ma per te....»
 Mentre lei parlava, la mora avvicinò la mano al suo cuore lo sfiorò con delicatezza
 Emma tremò a quel contatto. Guardò il proprio cuore.
«Non è più puro come prima.» commentò, rattristata. Rialzò lo sguardo su Regina, sui suoi occhi. «E non voglio che tu ti senta responsabile per questo.»
«Ma lo sono... » La donna lo prese lo rimise nel suo petto. Emma sussultò appena. «Neanche il mio è puro...» continuò la mora.
 «Non lo sei.» obiettò l’Oscuro. «È stata una mia scelta.»
 «L'hai fatto per me...» rispose Regina avvicinandosi a lei.
 Emma sospirò guardandola negli occhi.
«No.» rispose. «L'ho fatto per me.»
 La donna le accarezzò il viso «Mi salvi sempre...» sussurrò.
 Emma chiuse gli occhi e appoggiò la fronte contro la sua, percependola attraverso le palpebre abbassate grazie al suo calore, alla bassa e costante frequenza del suo potere, al suo profumo. 
«Ci salviamo a vicenda.» sussurrò.
 La mora sorrise.
 «Forse... Emma...non so se posso gestirlo...» sussurrò.
 L'Oscuro si distanziò appena da lei, il panico che affiorava nel suo sguardo.
«Cosa? P-perchè?»
«Emma io...Ti amo» sussurrò «Ma nessuno accetterebbe mai questo sentimento che si è creato...» aggiunse staccandosi da lei
 La delusione fece collassare il viso della Salvatrice. 
«La prossima volta inventati una scusa migliore.» rispose con rabbia.
«Non è una scusa...» si affrettò a rispondere la regina. «Pensi che io non ci abbia mai pensato? L'ho fatto... Molte volte in realtà.. Ma chi vuoi che accetti una relazione tra la Regina Cattiva e la Salvatrice?»
 Lo stupore che Emma provò fu sormontato immediatamente dalla rabbia.
«Salvatrice?» ringhiò «Sono l'Oscuro, Regina! E si può sapere che cazzo te ne frega di quello che pensano gli altri?» urlò.
Regina continuò a guardarla negli occhi.
«Non ti importa di quello che penseranno i tuoi genitori? Henry....»
 «Henry è un ragazzino sveglio, ed è grande abbastanza da capire, Regina, non ha più dieci anni! I miei lo accetteranno. Quello che voglio capire è se tu lo accetteresti.»
Si scambiarono un lungo, doloroso sguardo.
«Ho paura...» ammise infine Regina. «Tutte le persone che ho amato sono morte... E non posso rischiare di perdere anche te... »
 Le spalle di Emma si incurvarono appena. 
«Regina, ho fatto letteralmente l'impossibile per salvarti la vita. Lo capisco, lo sai, per me è lo stesso. Neal, Walsh... » elencò alzando appena le spalle. «Lo capisco. Per questo stavo con Killian, te l'ho detto. Però non possiamo fingere che non ci sia niente tra di noi solo perché abbiamo paura che ci succeda qualcosa. È già successo, e, sì, è stata una follia tornare indietro nel tempo, ma... Io non permetterò che ti succeda niente, Regina, e francamente, se già come Salvatrice insieme a te potevo sconfiggere praticamente chiunque, immagina ora a chi mai verrebbe in mente di mettersi contro di noi. Farò in modo che nessuno possa fare del male a te o a Henry. Regina…» si avvicinò a lei e le prese le mani, guardandola negli occhi. «Tu non mi perderai. Io non lo permetterò.»
 Regina strinse le sue mani  «Io non so se riuscirò a perdonarmi per quello che ti ho fatto...» mormorò, gli occhi scuri pieni di lacrime.
 Emma si accigliò.
«Non mi hai fatto niente...» replicò confusa.
«No? Per colpa mia sei cresciuta senza una famiglia, hai partorito in prigione da sola e hai dato tuo figlio in adozione....» replicò
 Emma aggrottò la fronte e inclinò un po' la testa di lato per un istante.
«Sì, be'... Non sarebbe nato Henry se non fosse andata così. Ne valeva la pena.» le sorrise.
 «Ma mi odio per averti fatto soffrire così tanto...» replicò la mora, disperata.
 Emma diede una leggera stretta alle sue mani. 
«Va tutto bene.» le disse cercando di rassicurarla. «Non sarei quella che sono, se non fosse andata così. Probabilmente sarei una stupida principessa che... non so, canta mentre raccoglie inutili fiori in mezzo al bosco...» ridacchiò.
 La mora sorrise a stento una risata.
«Magari ti ho salvata da quegli abiti rosa e pomposi che tua madre ti avrebbe obbligata ad indossare…»
 Emma scoppiò a ridere.
«Probabile!»
«Quindi...vuoi provarci?» sussurrò la mora, paura e speranza negli occhi lucidi.
 L'Oscuro sospirò con un velo di esasperazione negli occhi chiari.
«Se non fosse stato abbastanza eclatante il mio gesto... sì, Regina! Certo che voglio provarci!»
 Regina si sporse verso di lei e poggiò le sue labbra sulle sue delicatamente
 Emma chiuse gli occhi, sopraffatta dalle emozioni. Era così tanto tempo che aspettava...
 La mora passò la lingua sulle sue labbra per poi approfondire il bacio
Emma gemette, presa alla sprovvista da quel contatto così intimo. Poggiò le mani sui suoi fianchi e attirò il suo corpo più vicino finché non aderirono l'una all'altra, dischiudendo le labbra per lasciarla entrare. Regina intrecciò la lingua alla sua e portò le braccia intorno al suo collo stringendosi a lei
 Un rumore improvviso fece scattare all'indietro l'Oscuro. Si voltò verso la porta che dava sull'ingresso e vide suo figlio, una gamba ancora alzata in un mezzo passo, la ciabatta della Marvel caduta a terra e un sorriso a trentadue denti colpevole sul viso.
«Henry...» mormorò, nel panico.
Il ragazzo riappoggiò il piede a terra.
«Mamma... mamma...» disse poi guardando Regina, imbarazzato. «Avevo sete...»
 Regina si staccò di colpo arrossendo, come un'adolescente sorpresa dai genitori a pomiciare con il fidanzatino.
«Tesoro...io...Non è come pensi...» fu l'unica cosa che riuscì a dire.
 Emma si voltò verso di lei.
«Davvero?» le chiese, stizzita.
Henry spostò il peso da una gamba all'altra, imbarazzato.
«Mamme... non litigate. Ho sentito tutto. Io... sono contento...» disse arrossendo. 
Emma tornò a guardarlo all'istante.
«Sul serio?»
 Regina guardò Emma scusandosi con gli occhi per poi voltarsi verso Henry alle sue parole  «A te sta bene?» chiese, spaventata da un possibile rifiuto da parte del figlio.
 Il ragazzo annuì ad entrambe.
«Sì. Voglio dire.... è fantastico!» esplose di colpo come se si fosse trattenuto fino a quel momento. Arrossì di più poi. «Cioè, si, mi sta bene...» aggiunse più piano, come non volesse mostrare loro il suo entusiasmo. Emma lo guardò con una vena di sospetto.
«C'è qualcosa che devi dirci?» gli chiese.
 Regina sorrise con gli occhi lucidi, guardando il loro bambino
 Henry spostò più volte lo sguardo tra le due, le labbra tese in una linea sottile.
«No, è che... Insomma....» si strinse nelle spalle «L'avevo capito tanto tempo fa...»
«Cosa avevi capito? Non è mai successo niente...prima di adesso...»
Henry guardò negli occhi Regina.
«Lo so, cioè, lo immaginavo, ma avevo capito che...» gesticolò con imbarazzo, indicandole. «... vi amate...»
«Okay...credo che sia ora che tu vada a letto..» disse Regina, imbarazzata, alzandosi dal divano.
«Yep...» Il ragazzo si avvicinò a loro e diede un bacio sulla guancia ad ognuna, poi corse di sopra. 
Emma si voltò verso Regina.
«Te l'avevo detto.»
La mora strabuzzò gli occhi.
«È l'unica cosa che sai dirmi? Nostro figlio ci ha appena trovate ad amoreggiare sul divano come due adolescenti...»
 Emma rise, divertita.
«Ridi? Mi fa piacere che il mio essere in imbarazzo ti diverta... Non deve più succedere...»
 Emma rise ancora più forte, tanto che si piegò fino a sdraiarsi sul divano.
 Regina alzò gli occhi al cielo « Sei infantile.»
 Emma continuò a ridere, ma si rialzò per afferrarle una mano e tirarla sul divano.
«No, non credere che torneremo a baciarci... Si è fatto tardi.»
 Emma non lasciò andare la sua mano. Smise di ridere, ma il sorriso era rimasto sul suo volto.
«Sì... vuoi che resti?» le chiese a bassa voce.
 Regina arrossì più di prima.
 «Tu vuoi restare?» chiese a sua volta.
 Emma annuì.
«Se tu vuoi.»
 La mora le sorrise, un accenno di timidezza sul volto che le ricordò la giovane Regina che aveva incontrato cinque anni prima. «Si...» sussurrò poi, baciandola nuovamente.
 Emma si alzò senza interrompere il bacio. In un istante erano nella camera da letto di Regina, trasportate da vento nero, la porta chiusa.
«Non perdi tempo Swan…» disse il Sindaco, sorridendo divertita.
 L'Oscuro sorrise mentre la baciava ancora, mai sazia delle sue labbra ora che finalmente erano sue. Le sfilò la giacca.
 La mora fece lo stesso con lei, continuando a baciarla.
Stanca di aspettare, Emma e le strappò i vestiti di dosso, letteralmente. Regina a quel gesto la spinse sul letto e con la magia fece sparire i suoi vestiti.
«Vuoi giocare pesante, Swan? Ti accontento...»
 Emma rise sommessamente, leccandosi le labbra di fronte al suo corpo che la sovrastava. 
«Non ne hai idea...» mormorò.
 La mora non perse tempo e la baciò di nuovo mentre con le mani accarezzava ogni centimetro del suo corpo.
«Non sai da quanto avrei voluto farlo...»
 All’Oscuro sfuggì un'altra risatina. 
«A chi lo dici...»
Allungò le mani per accarezzarla a sua volta, la sua pelle bollente contro i palmi. 
«Sei bellissima…»
 Regina la guardò.  «Lo so...» disse per poi iniziare a stuzzicare il suo capezzolo destro. Lo prese in bocca mordendolo e leccandolo
 Emma dovette mordersi il labbro per non fare rumore. Intrecciò le dita ai suoi capelli, accarezzandoli finalmente.
 Regina continuò a succhiare, leccare e mordere, cercando di farla impazzire
 Emma riuscì per un qualche miracolo a non fare rumore tranne qualche gemito soffocato. Strinse la presa sui suoi capelli e le sollevò la testa, premendo poi le labbra contro le sue mentre l'altra mano cercava un varco tra le gambe della mora.
 La mora sorrise soddisfatta per poi baciarla. Le bloccò le mani sulla testa stringendole i polsi tra le dita.
«Non così fretta, Swan…»
 Emma si contorse, eccitata.
«Voglio sentirti venire...» sussurrò, la voce arrochita.
 «Hai aspettato tanto... Ma qui comando io...» Regina sorrise divertita iniziando a muovere il suo corpo sopra il suo, facendo sfregare le loro intimità.
 Emma inarcò la schiena per premere di più contro di lei, gemendo piano. Regina le strinse maggiormente i polsi mentre continuava a muoversi su di lei, gemendo. L’Oscuro chiuse gli occhi e gemette più forte, i muscoli tesi dall'eccitazione.
«Sì...»
 La mora inclinò la testa, senza smettere di muovere i fianchi, e riprese a leccarle il capezzolo. Emma si morse la lingua per non urlare. La mora portò una mano tra le sue gambe facendogliele aprire con poco delicatezza e iniziò a stuzzicare il suo clitoride
«Regina... » gemette la bionda.
Regina entrò dentro di lei e si spinse in profondità, tornando a baciarla. Emma ansimò tra le sue labbra, sconvolta ma attraversata da ondate di piacere intenso.
Le dita si muovevano velocemente dentro di lei, spingendosi a toccare i suoi punti più sensibili; ansimò anche lei sentendola, eccitandosi al suono dei suoi gemiti.
 L'orgasmo esplose dentro di Emma con violenza. Si aggrappò a Regina, affondando le unghie nella sua schiena con un grido di piacere.
 La mora sorrise soddisfatta e rallentò i movimenti. Uscendo da lei, si portò le dita alla bocca e le leccò.
 Emma si leccò le labbra mentre la guardava, quindi la baciò con passione mentre muoveva le mani sul suo corpo. Regina rispose al bacio con ardore.
«Sei buona, Swan…» le sussurrò sulla bocca prima di morderle il labbro.
 Emma riuscì solo a gemere, una nuova scarica di eccitazione a contrarre il suo centro. Spostò la mano destra tra le gambe di lei e iniziò a massaggiare il clitoride in cerchi lenti ma energici. La mora inarcò la schiena gemendo appena. Spinse il bacino verso di lei.
 Emma la baciò di nuovo mentre continuava a muovere le dita su di lei.
 Regina ansimò sulla sua bocca « Emma...» sussurrò.
 Entrò piano dentro di lei, guardandola in viso mentre lo faceva. Regina si morse il labbro per non gridare ma continuò a muovere il bacino spingendosi verso di lei. La bionda si sporse e le baciò il collo mentre continuava a muoversi con deliberata lentezza.
 Il Sindaco ansimò di piacere, gli occhi socchiusi, offuscati dal piacere che stava provando, ed Emma iniziò a muoversi più velocemente, leccando la sua pelle calda.
 «Emma...» gemette stringendosi maggiormente a lei.
 Emma aggiunse più vigore ai suoi movimenti, ansimando a sua volta, eccitata dalle sue reazioni.
 «Siii....» ansimò più forte Regina sentendo arrivare l'orgasmo
 Continuò a muoversi, spostando indietro la testa per guardarla.
 «Emma....» la mora gridò venendo per poi crollare su di lei ansimando.
 L’Oscuro continuò a muoversi mentre Regina veniva, osservandola. Era così bella... La abbracciò poi, chiudendo gli occhi, ascoltandola non solo attraverso l'udito, ma con la pelle, le mani, il contatto.
«È stato...stupendo…» sussurrò Regina sulla sua bocca, sorridendole.
 Emma sorrise a sua volta e la baciò.
«Sì, lo è stato.» disse prima di baciarla ancora.
 La mora si strinse a lei.
«L'attesa è valsa sicuramente la pena...»
 Emma sorrise di nuovo.
«Concordo.»
Regina si sdraiò accanto a lei, stringendola in un abbraccio.
Emma la strinse a sé e chiuse gli occhi, il sorriso sulle labbra sottili, nel cuore una sensazione che, pur non avendola mai provata prima, riconobbe immediatamente: felicità.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: hart