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Autore: Piccola_Stella_Senza_Cielo    07/06/2009    3 recensioni
Lessi e rilessi tante di quelle volte quella frase, da perderne il conto. Eppure, era una cosa difficile: ero una vampira ed in quanto tale, possedevo la miglior memoria che si potesse anche solo immaginare. É solo che... non riuscivo a togliere gli occhi da quelle parole, scritte in corsivo su un vecchio libro di Carlisle, dimenticato in un angolo della sua fornitissima e personale biblioteca. Erano parole brevi, ma allo stesso tempo intense e ricche di vari significati. Erano così come si presentavano, anche ai semplici occhi umani, senza richiedere necessariamente nessuna particolare spiegazione. Ma nonostante questo, non riuscivo a capire il motivo di tanto interesse da parte mia. Quarta classificata al contest "Talking about us" indetto da amimy
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando la vita ti da mille ragioni per piangere, tu falle vedere che hai mille ed una ragione per sorridere”
(di Benite Costa Rodriguez)


Rosalie POV

Lessi e rilessi tante di quelle volte quella frase, da perderne il conto. Eppure, era una cosa difficile: ero una vampira ed in quanto tale, possedevo la miglior memoria che si potesse anche solo immaginare. É solo che... non riuscivo a togliere gli occhi da quelle parole, scritte in corsivo su un vecchio libro di Carlisle, dimenticato in un angolo della sua fornitissima e personale biblioteca. Erano parole brevi, ma allo stesso tempo intense e ricche di vari significati. Erano così come si presentavano, anche ai semplici occhi umani, senza richiedere necessariamente nessuna particolare spiegazione. Ma nonostante questo, non riuscivo a capire il motivo di tanto interesse da parte mia.
Cavolo Rose” mi dissi “É soltanto una stupidissima frase! Capirai quante ne avrai lette di simili in altri libri durante tutta la tua esistenza!”. Certo, era soltanto una frase qualunque, soltanto parole accostate insieme a caso, ed io, Rosalie Hale, non potevo di certo passare l'intera giornata a contemplare quella pagina, alla ricerca del significato nascosto, sperando che questo balzasse ai miei occhi in modo semplice, come era successo per quello letterale, quello apparente...
Pertanto, chiusi il libro con uno scatto, facendo propagare per la stanza un rumore sordo. Avevo bisogno di prendere aria. Non in senso letterale, era chiaro. Più che altro avevo bisogno di pensare ad altro. Attraversai il corridoio del secondo piano e le due rampe di scale in pochi millesimi di secondo, ritrovandomi nel grande e luminoso salotto bianco. Mi ci volle un solo istante per rendermi conto che sul divano chiaro, che occupava l'intera parete est della stanza, si trovava mio fratello Edward, seduto comodamente sul bracciolo. Era intento a guardare la piccola Nessie dormire, serena e incredibilmente bella come sempre.
Finalmente hai chiuso quel libro!” esordì senza staccare gli occhi dalla figlia “Se avessi letto quella frase ancora una volta, giuro che sarei impazzito!” e concluse con una leggera risata. Io feci una smorfia. Ecco, ci mancava solo che quel simpatico di mio fratello iniziasse a lamentarsi. In fondo che leggesse nella mente altrui, non era affar mio.
Come se dipendesse da me!” mugugnò accarezzando i boccoli ramati di Nessie
Dove sono finiti gli altri?” domandai per cambiare discorso
Mmm... Bella, Esme ed Alice sono andate a Seattle... credo ci fosse una specie di svendita in un grande centro commerciale. Roba da donne, insomma!” fece con tono annoiato. Ecco, loro andavano a fare shopping ed io rimanevo a casa, a fissarmi su una stupida frase. Fantastico!
Non prendertela troppo!” esclamò Edward girando la testa verso di me e sorridendo appena “Lo sai che quando si tratta di vestiti Alice è incontrollabile. Mi meraviglia soltanto il fatto che sia riuscita a convincere Esme e Bella... soprattutto Bella!” e sottolineò il nome di sua moglie per dare maggiore enfasi alla cosa. Già, la mia nuova sorella non era affatto un'amante della moda. Anzi, a dirla tutta, non le interessava minimamente neanche l'idea dello shopping, figuriamoci partire per una destinazione precisa per imbattersi in una giornata interamente dedicata a quella attività. Per di più in compagnia di Alice. Letteralmente improponibile per lei!
Esattamente!” confermò mio fratello con una alzata di spalle
Jasper e Carlisle?” domandai
A caccia, e a loro si è unito anche Emmet...” rispose tornando a concentrarsi sulla bambina
Ma come... ci siamo andati insieme questa mattina!” protestai indignata
Jazz gli ha detto che sarebbero andati a nord... il che significa grizzly!” esclamò soltanto. Sbuffai. Maledizione, ero rimasta sola, senza uno straccio di cosa da fare
Grazie per la considerazione, Rose!” biascicò Edward divertito
Sai a cosa mi riferisco!” esclamai secca. Lo raggiunsi a passo lento, sedendomi sul lato opposto, sull'altro bracciolo del divano.
La piccola Nessie dormiva tranquilla. Le spalle si abbassavano e si alzavano lentamente, scandite dal ritmo del suo respiro. Trasmetteva una certa tranquillità. Molta di più di quanta avrebbe potuto trasmetterne Jasper con il suo dono speciale.
Lei può fare tutto quello che noi non siamo più capaci di compiere. Dorme, mangia, sogna... insomma è umana a tutti gli effetti, se non fosse per la sua immortalità e quel dono particolare che si ritrova!” Edward parlava assorto, interamente concentrato sul volto della figlia
Sai... delle volte la invidio!” esordì qualche istante dopo. Non capivo il senso delle sue parole. Lui era un vampiro. Poteva avere tutto il meglio che la vita potesse offrire. Aveva avuto la sua Bella, e per giunta aveva ottenuto anche una figlia meravigliosa. Cosa voleva di più?
Probabilmente hai ragione... dalla vita ho avuto molto... forse molto di più di quanto mai potessi immaginare e meritare. Però... alcune volte sento la necessità di qualcosa che questa natura, sono certo, non potrà mai darmi!”
E sarebbe?” chiesi confusa
Riflettici su, per un istante... pensa a quando Nessie è di malumore, oppure a quando le manca sua madre, o Jacob... cosa fa di solito in questi casi?” mi chiese. Beh, facile, no? Piange!
Esatto!” esclamò. Lo guardai colpita. Ma dove voleva arrivare? Cosa mi stava dicendo? Che voleva piangere anche lui?
Vedi, alcune volte, mi fermo a riflettere, e mi chiedo se la mia esistenza sarebbe diversa se mi fosse concesso di piangere!” spiegò
Ma... mettiamo il caso tu riuscissi a farlo... per quale motivo desidereresti davvero piangere?” domandai
Semplice...” sorrise “Ritengo sia l'unico modo per esprimere davvero quello che sentiamo, per liberarci di qualcosa che non ci fa vivere...” accarezzò di nuovo i capelli di Nessie e continuò “L'ultima volta che ho sentito il desiderio impellente di versare almeno una lacrima, è stato quando sapevamo dell'arrivo dei Volturi. Avrei voluto scappare, nascondermi in un angolo buio e piangere. Piangere per lei, perché sapevo e temevo in cuor mio, che la mia bambina non ce l'avrebbe mai fatta. Avevo paura per la mia Bella, per lei che era il mio unico grande amore, ed ovviamente per la mia famiglia. Non l'ho mai ammesso, ma era così!” fece una pausa e concluse “Beh, a volte mi chiedo se le lacrime in quei momenti mi avrebbero aiutato!”
Permettimi di dirtelo, ma... per me, il tuo, è un discorso leggermente senza senso!” esclamai schietta. Ma d'altronde non avevo mai avuto peli sulla lingua
Potrà sembrarti così, ma se ci rifletti davvero... un senso ce l'ha...” alzò gli occhi nella mia direzione “Tu ad esempio... se potessi, per cosa vorresti piangere?” rimasi spiazzata. Ecco, adesso sì che dimostrava davvero di essere impazzito!
Ma che razza di domande sono, Edward!” esclamai interdetta “É una cosa stupida, e non vedo il motivo per il quale io debba risponderti, né tanto meno farmi venire in testa un problema come questo!” considerando il fatto di averne già tanti a riempirmi il cervello
Per me sbagli a pensarla in questo modo...” disse qualche istante dopo “Sei troppo rigida!” rigida? Io sarei rigida? Ma fatemi il favore!
Credimi, Rose... farebbe bene anche a te versare una lacrima di tanto in tanto!” adesso si permetteva di darmi anche consigli. Meglio andarsene prima di aggredirlo malamente. Così, mi alzai scocciata e mi precipitai correndo fuori casa, inoltrandomi qualche istante dopo nel bosco fitto. Ci mancavano solo i discorsi filosofici di Edward a completare la giornata già rovinata in partenza. Maledizione!
Arrivata alla foce del fiume mi fermai, e rimasi in ascolto dei più svariati suoni della natura che mi circondava. Era tranquillizzante quell'atmosfera, se non fosse per quei maledetti pensieri che continuavano a riempirmi la mente
...Mi chiedo se la mia esistenza sarebbe diversa se mi fosse concesso di piangere!...” e la tua Rose? Sarebbe diversa la tua vita se dai tuoi occhi dorati potessero fuoriuscire lacrime salate? Cambierebbe qualcosa?
Scossi la testa, sperando che un semplice e quasi impercettibile gesto come quello potesse allontanare i cattivi pensieri. Ma tutta quella tranquillità di certo non aiutava nell'opera; anzi, a dirla tutta era quasi snervante essere costretta a riflettere su ciò che io e mio fratello ci eravamo detti.
Pertanto, rassegnata, mi sedetti sul tronco spezzato di una piccola quercia e chiusi gli occhi. I miei sensi iper sviluppati mi avrebbero senz'altro avvisato di qualsiasi pericolo nelle immediate vicinanze. Le parole di Edward mi avevano turbato parecchio, ma prima di tutto mi avevano colpito. Ero rimasta incuriosita da quel suo desiderio, che mai e poi mai avrei potuto immaginare. Soprattutto per uno come lui. Aveva avuto, in passato, voglia di piangere, perché credeva fosse l'unica maniera possibile per potersi liberarsi di qualcosa di opprimente.
...Ritengo sia l'unico modo per esprimere davvero quello che sentiamo, per liberarci di qualcosa che non ci fa vivere...” aveva detto. Nel suo caso era stata la paura per un suo caro. Per sua figlia, e per sua moglie. L'unico modo per esprimere il suo stato d'animo, in quell'occasione, era stata la rabbia. Cosa che facilmente riusciamo a provare in questi casi. Ma nient'altro. Ma siamo sicuri che la rabbia porti a qualcosa? Che sia sufficiente in determinate condizioni, quando una semplice lacrima potrebbe fare molto di più? Solo e soltanto una semplice lacrima. Non ci avevo mai realmente pensato... eppure il suo discorso, esaminato a mente fredda, poteva anche essere ampiamente accettato. Certo, era inverosimile pensare che un vampiro come lui, o come me, dopo aver ricevuto tutto quello che possedeva, dopo aver ricevuto, per mano di Carlisle, una seconda chance, chiedesse una cosa così stupida come le lacrime. Che dopotutto erano la cosa più umana che si potesse immaginare. Non era di certo qualcosa che avrebbe potuto rendere felici, però, probabilmente avrebbe potuto aiutare.
Pensa Rose...” mi dissi “C'è qualche occasione della tua vita, nella quale avresti voluto avere la possibilità di piangere come un umano?” ci riflettei su per pochi istanti. Eccome se ce n'erano di occasioni. Non sarebbe bastato un pomeriggio intero per elencarle tutte. In primis c'era quel disagio provocato dalla mia stessa natura. Non una sola volta avevo espresso la mia volontà di rinnegare la mia condizione, perché per me non era ciò che mi meritavo, ciò che realmente desideravo. Perché, cos'è che desideravo prima di diventare ciò che adesso sono? Ah, già... volevo una famiglia, ma più di ogni altra cosa, avrei voluto tanto una figlia. Una creatura tutta mia, da poter stringere e sentire parte integrante della mia anima tutte le volte che la accarezzavo o che la guardavo semplicemente dormire serena. Sapevo che la mia non era altro che una gelosia morbosa nei confronti di Bella e della possibilità che aveva avuto di diventare mamma, nonostante fosse stata lo stesso trasformata in una vampira. Aveva ottenuto tutto ciò che una ragazza sana potesse desiderare. Una famiglia, un marito, una figlia, una vita felice... ed io per questo motivo la invidiavo. So che era una cosa sciocca, ma era così. In fin dei conti anche io avevo ottenuto le stesse identiche cose. Una famiglia numerosa, un marito sensazionale, una vita agiata, e anche se Nessie non fosse direttamente figlia mia, sentivo nel profondo che quella bambina era in qualche modo legata ad ognuno di noi. Perfino alla sottoscritta, che a parer del fratello, era una persona rigida. Ma aveva davvero ragione? Ero così rigida come Edward mi descriveva? Probabilmente sì, altrimenti non lo avrei criticato in quel modo mentre parlava. Oppure, ero semplicemente infastidita dal sentirmi così debole. Così debole da aver addirittura bisogno di una cosa così umana come le lacrime. Eppure, ne avevo un maledetto bisogno. Solo in quel momento me ne rendevo davvero conto. Le persone sono molto più deboli di come vogliono mostrarsi. In loro c'è qualcosa di estremamente fragile che aspetta soltanto il momento giusto per spezzarsi e per far sfociare l'intero dolore in un immenso torrente di lacrime trasparenti.
Certo, avrei voluto piangere una volta scoperto cosa ero diventata. Cosa avrei dovuto fare per mantenermi in forze. Come avrei dovuto vivere per non attirare troppo l'attenzione degli umani. Mi chiedevo perché fosse toccato proprio a me un destino del genere. A me che, per tutta la mia vita, fino ai miei disgraziati diciotto anni, avevo fatto di tutto per attirare l'attenzione degli altri, ed incentrare i loro discorsi su di me. Su me che, secondo il mio stupido ed egocentrico pensiero, ero la cosa più bella che si potesse immaginare.
Avrei voluto piangere disperata, quando avevo soccorso Emmet nel bosco, temendo che non ce la potesse fare. E probabilmente, se fossi stata normale, avrei voluto piangere anche quando in cuor mio dubitavo della nostra vittoria sui Volturi, proprio come temeva Edward. Chissà, magari qualche lacrima scesa sulla guancia avrebbe aperto una nuova visione del mondo davanti ai miei occhi sensibili. Qualcosa che mai avrei potuto capire da sola. E fu in quel momento che mi tornò in mente la frase che avevo letto per tutta la mattina su quel vecchio libro.
Quando la vita ti da mille ragioni per piangere, tu falle vedere che hai mille ed una ragione per sorridere”. La mia di vita me ne aveva davvero mostrate tante di occasioni per versare lacrime. Ma il mio stupido orgoglio mi aveva impedito di ammettere di averne davvero un grande bisogno. Chissà se non era troppo tardi per ricredersi. Se potevo in qualche modo iniziare da quel momento in poi a pensarla come mio fratello, cominciando a sentire il bisogno impellente di piangere.
In quel momento però, una scia familiare mi fece aprire gli occhi, allontanando per un istante i miei pensieri. Girai appena la testa verso l'origine di quel nuovo odore, ed una volta individuata con gli occhi la provenienza, esclamai
Tu guarda chi si vede... quello che si fa corrompere per un paio di grizzly!” Emmet scoppiò in una fragorosa risata che riempì l'aria silenziosa del sottobosco e si avvicinò in pochi istanti a me
Non mi dire che ti sei arrabbiata per questo!”
Diciamo che sono leggermente seccata... avresti potuto avvisarmi!” esclamai acida
Ma c'era Edward a casa... sapevo che l'avrebbe fatto lui!” si giustificò
Certo, l'ha fatto... peccato solo che certe cose le vorrei sapere da mio marito...” e gli lanciai un'occhiata storta. Lui sospirò e venne a sedersi accanto a me.
Vediamo... cosa può fare un umile vampiro per farsi perdonare dalla sua splendida moglie arrabbiata?” mi domandò divertito.
Non sei divertente, Emmet!” esclamai guardando altrove.
Qualcosa non va, Rosalie?” chiese curioso accarezzandomi la spalla. Decisi in quell'istante di esporre il mio problema. Emmet sarebbe stato il primo a venirne a conoscenza, e allo stesso tempo sapevo che lui sarebbe stato l'unico a cui avrei desiderato esporre il mio stato d'animo perché non mi avrebbe giudicato ed in cuor mio speravo che mi avrebbe perfino compreso.
Stamattina è successa una cosa...” iniziai ancora con lo sguardo rivolto agli alberi in lontananza
E sarebbe?”
Ho letto una frase su un vecchio libro di Carlisle, che mi ha leggermente colpito... diceva che normalmente la vita ci mette davanti mille ragioni per piangere...” spiegai
E cos'è che ti ha turbato così tanto?”
É proprio questo il problema... non ne ho idea. So soltanto che c'è qualcosa dietro quelle parole che mi ha lasciato uno strano senso di inadeguatezza dentro!” mi fermai a fissarlo “Sai spiegarmi a cosa è dovuta questa sensazione?” mi guardò confuso. Dovevo averlo spiazzato parecchio per ottenere quel risultato. Anche perché Emmet non era proprio il tipo da rimanere senza parole. Era l'unico ad averne sempre in qualsiasi occasione.
Probabilmente ti sei resa conto che per quelli della nostra specie questa frase non ha un fondamento!” esclamò semplicemente con un'alzata di spalle
E invece è proprio questo che sbagliavo all'inizio. Sbagliavo a pensarla in questi termini...” spiegai
Non capisco...”
Ti sembrerà un ragionamento stupido, soprattutto fatto da una come me, però... oggi ho parlato con Edward e lui mi ha fatto ragionare su una determinata cosa...”
Ecco dovevo immaginare che quel leggi-mente c'entrava in questa storia!” biascicò
Ti sei mai domandato se la nostra vita sarebbe in qualche modo diversa, magari con l'aggiunta di qualcosa di umano?” azzardai. Meglio prendere il discorso alla lontana.
Qualcosa di umano? Di che tipo?”
Umano, Emmet! Hai presente quelle cose che facevamo un tempo, prima di trasformarci in vampiri?”
Quella cosa l'ho capita...” si giustificò alzando le mani in segno di difesa “E che non capisco dove tu voglia arrivare!”
Tu rispondi... io poi ti spiego!” esclamai. Mi scrutò per bene. Probabilmente se ci fosse stato anche Jasper avrebbe individuato nell'aria un sentimento di indifferenza e curiosità provenire da Emmet
Umano, eh?” chiese, poi ci rifletté per qualche istante e continuò “Probabilmente se potessimo sognare sarebbe una cosa divertente!”
Sognare?” ripetei
Sì... chiudere gli occhi, addormentarsi ed essere catapultati in un mondo diverso... totalmente costruito in base alla nostra fantasia!”
In effetti, sarebbe un'esperienza interessante...” constatai
Tu, invece, se potessi, cosa aggiungeresti di umano alla tua vita?” bene, adesso che l'argomento era ampiamente avviato, potevo esporre la questione
Beh, mi sono accorta proprio stamattina, di sentire la mancanza delle lacrime!” lui spalancò gli occhi sorpreso
Lacrime?” domandò confuso
Già... non ci avevo mai realmente pensato... probabilmente sarà stata quella frase del libro a farmi tornare in mente questa cosa!”
Ma a cosa ti servirebbero, scusa?”
Le lacrime servono a tutto, Emm! Esprimono, nascondono, feriscono, liberano... ci sono così tanti significati dietro, che noi molto spesso siamo portati ad ignorare completamente!”
Sì, ma... piangere è di per sé, qualcosa di negativo... si piange per paura, per dolore, per insoddisfazione... perché mai uno che ne è esente, dovrebbe chiedere di nuovo la possibilità di piangere?” il suo ragionamento era degno di lode. Quando ci si metteva, Emmet era davvero bravo ad esprimere i concetti. Solo perché amava più l'azione dei libri, non significava che li disprezzasse completamente, anzi...
Perché magari, il non piangere ci fa sembrare esseri freddi... insensibili... rigidi!”
Rose, noi non siamo affatto così... certo, non piangiamo, però, ci sono tanti altri modi per esprimere gli stati d'animo che proviamo!”
Per esempio?” domandai scettica
Si può sorridere!” esclamò semplicemente. Rimasi senza parole. Sorridere. Certo, quello lo potevamo fare eccome. Forse, molte volte, un sorriso sincero veniva molto più facile di un discorso concreto. E soprattutto era di gran lunga più apprezzato.
Solo allora mi resi conto di una cosa. Una cosa che avevo totalmente ignorato per tutto quel tempo. La frase che avevo letto, e che mi aveva assediato la mente, non si limitava a dire che le lacrime servissero nelle varie occasioni che la vita ci pone davanti... aggiungeva che spesso, le occasioni per sorridere erano molte di più, e soprattutto più gratificanti
Un sorriso rende di più... preferiresti vedere una persona piangere disperata per la perdita di qualcuno, oppure vederla sorridere speranzosa di ritrovarla?” mi chiese allora
Ovviamente la seconda!” esclamai convinta.
Ebbene... cerca di vedere del positivo in tutto quello che ti succede... cos'è che ti turba di più di tutto? Cosa ti opprime al punto di sentire il bisogno di piangere?” mi chiese. Mi sentii d'un tratto sciocca. Avevo passato tutto quel tempo a chiedermi cosa sarebbe cambiato se fossi stata capace di versare lacrime, senza prendere in considerazione le cose belle che in fondo potevo fare ancora, nonostante di umano in me, non fosse rimasto poi molto.
Beh... per esempio ho sentito un desiderio impellente di piangere quando ho scoperto cosa ero diventata!” esclamai sincera
Perfetto... e riflettici su, per un istante... cosa ti ha donato questa nuova esistenza, che prima non avevi, e che ripensandoci ti farebbe sorridere?” non mi ci volle neanche il tempo di rifletterci, che già avevo pronta la risposta
Mio marito!” lui sorrise
Risposta esatta!” poi aggiunse “Qualcos'altro che ti rende triste?”
Avrei voluto piangere per te... ho temuto che non ce l'avresti fatta, quando ti ho soccorso nel bosco!”
Ah, ma questa è facile... guardami!” e si indicò allegro “Ti sembra che adesso valga la pena disperarsi per me?” io risi appena
E come la mettiamo con la questione dei Volturi... non dirmi che non hai avuto paura anche tu quando li hai visti arrivare armati e compatti e schierarsi di fronte al nostro piccolo ed insignificante esercito!”
Certo, ho avuto paura... come ne avranno avuta tutti! Solo che, guardandomi attorno, ho visto una cosa incredibile, che mi ha dato speranza e di conseguenza mi ha fatto sorridere!”
Cioè?”
Rose, non capisci... eppure è facile!” e mi incoraggiò con un sorriso. Io ci pensai. Feci rivivere alla mia memoria quei momenti interminabili, durante i quali, io ed il resto dei Cullen, insieme ai due branchi di licantropi, ed altri vampiri, ci trovavamo nel bosco, di fronte al nostro più grande e temibile avversario: i Volturi. Cos'è che aveva visto Emmet? Cosa c'era lì, in quel bosco, che era stato capace di renderlo felice anche solo per un istante? Cosa era riuscito ad allontanare la paura dal suo animo e dargli la forza di sorridere? Poi un'illuminazione. C'eravamo noi. Tutti quanti. La nostra famiglia, la sua... la mia. Era l'unione che faceva la forza. Eravamo compatti, fieri di essere un'unica grande famiglia, anche se composta da razze diverse, ma pur sempre schierati uno accanto all'altro per un obbiettivo comune. Ed in quel caso era salvare la piccola Nessie da fine sicura.
La nostra famiglia ti ha dato la forza...” sussurrai
Vedo che segui il mio ragionamento alla perfezione!” esclamò soddisfatto. Io sorrisi di rimando
Capisci adesso cosa voglio dire? Le lacrime non servono. A parer mio anche gli umani potrebbero benissimo farne a meno. Abbiamo qualcosa di più prezioso da mostrare, ed è il sorriso!”
Devo dire che il tuo ragionamento non fa una piega!” esclamai sicura
Bene... quindi la prossima volta che ti troverai a pensarci, ricorda che... Quando la vita ti da mille ragioni per piangere, tu falle vedere che hai mille ed una ragione per sorridere!” rimasi sorpresa. Sul mio volto si allargò gradualmente un sorriso ampio
Ma quindi tu...”
Diciamo che non sei l'unica che spulcia i libri di Carlisle quando non sa cosa fare!” esclamò sorridente. Scoppiammo a ridere insieme. Dopo qualche istante esclamai
Grazie Emmet... senza di te probabilmente sarei ancora qui a contorcermi il cervello con quegli inutili pensieri!”
Semplice dovere coniugale!” affermò e mi fece l'occhiolino “Bene, io direi di andare...” scese dal tronco e mi porse la mano. Io la accettai con un sorriso ed insieme ci incamminammo a passo umano verso casa Cullen.
Dopo una semplice chiacchierata con mio marito, le cose avevano assunto una prospettiva diversa. Avevo pensato per un istante che la mia esistenza avrebbe assunto una piega migliore se fosse stata scandita dalle lacrime. Pensavo, ed ero quasi arrivata ad esserne del tutto certa, che le lacrime avrebbero fatto una differenza enorme, e che quella cosa che tanto mancava per rendere tutto perfetto, era proprio un gesto così insulso ed umano come il piangere. Ma non era così. Come Emmet mi aveva fatto notare, certo, noi non potevamo piangere, ma questo non comprometteva niente, anzi aiutava. Perché senza la possibilità di compiere un gesto del genere, non ne sentivamo neanche la necessità quando si presentava l'occasione. Bastava sapere semplicemente trovare in ogni occasione la giusta prospettiva, ed analizzare le cose sempre da una diversa angolatura. Sempre con il sorriso pronto. Perché era questo che rendeva tutto diverso: il sorriso.
Certo, magari alcune cose non si potevano risolvere semplicemente sorridendo, però, almeno la vita sarebbe stata molto più facile. Non potevo esaudire il mio sogno e diventare madre, e di conseguenza creare una famiglia completa, come aveva fatto Bella, e non potevo fare nulla al mondo per impedirlo o per modificare il mio destino. Era così, punto e basta.
Però, una cosa mi era ancora concessa, e niente e nessuno al mondo me l'avrebbe negata. E per questo mi girai verso Emmet, gli strinsi forte la mano e lo costrinsi a fermarsi. Lui mi guardò confuso. Ed io in quel preciso istante feci l'unica cosa che potevo ancora fare, senza limiti o eccezioni, senza freni, e senza neanche pensarci. Sorrisi. Sorrisi come non avevo mai fatto prima. Mi sentii quasi diversa, una donna nuova. Un vampira migliore...
Cosa c'è, tesoro?” mi chiese curioso. Evidentemente il mio repentino cambio di umore doveva averlo leggermente scosso; ma d'altronde, come dargli torto. Ero passata dal confuso, allo scettico, fino all'euforico nel giro di pochi minuti. Un essere normale avrebbe potuto benissimo prendermi per pazza.
Sono felice!” esclamai semplicemente
E per quale motivo, di grazia?” mi domandò divertito
Ma come, Emm... non capisci? Eppure è facile!” esclamai sorridendo “Grazie a te ho trovato la mia ragione per sorridere...”
E sarebbe?”
Sei tu, sciocco!” e mi lasciai trasportare dall'istinto, alzandomi leggermente sulle punte dei piedi per raggiungere le sue labbra e baciarlo.

Quando la vita ti da mille ragioni per piangere, tu falle vedere che hai mille ed una ragione per sorridere!” ed io... non potrei essere più d'accordo di così!





rosalie




Ciao a tutti... e finalmente anke io mi butto in qst mega universo ke è Twilight... Spero ke la storia vi sia piaciuta anche soltanto un pochetto... (e daiii solo un pochino... XD) fatemi sapere mi raccomando... e dire che all'inizio leggendo il  primo libro della Meyer, Rosalie manco mi piaceva.. ahaha...
p.s. Un mega ringraziamento va ad Amimy x la sua valutazione e x il magnifico banner... un bacio... qst storia è anke x te... ;)... recensite, mi raccomando!
  
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