Il
Pensatoio.
Rating: Verde
Parole: 1.189
Avvertimenti: Nessuno
Genere: Generale/
Malinconico
Personaggi:; Lily Evans; James Potter
Nota dell’autrice: Ecco il
secondo capitolo, naturalmente da ora in
poi si accettano suggerimenti per i protagonisti dei prossimi (sono
aperta a tutto), questa l'avevo già pronta,
perchè di solito non aggiorno da un giorno all'altro.
Pan_Tere94:
Mi
dispiace, questo capitolo non è proprio
sui Malandrini, ma se mi verrà in mente qualcosa
il prossimo sarà su di
loro.
dirkfelpy89:
Beh…non
credo che molti si troverebbero a loro agio quando ti stanno
calando sulla testa un cappello parlante che si muove e chiacchiera con
te
nella tua testa sul tuo futuro. È un momento importante U_U,
quello, mi
dispiace solo che non mi sia venuta in mente un idea migliore, ma mi
sembrava
carino cominciare con uno smistamento. In mancanza di idee ho optato
per
quella, sono comunque contenta che ti sia piaciuta.
Lady
Lily:
Grazie,
anche a me piace Remus, mi affascina. È uno dei miei
personaggi
rpeferiti^^.
Pioggia:
Mi
piacerebbe essere del tuo stesso parere, che dire? Grazie!
hermy101:
La
storia riguarderà tutti e sette gli anni, e non saranno
necessariamente solo momenti trascorsi ad Hogwarts.
Balzò
a
terra e dalle piante nude dei piedi si diffuse un brivido freddo che le
scosse
le spalle. Si allacciò la vestaglia, cerando di non violare
il silenzio della
semioscurità lunare. Camminando sulle punte e
borbottando anatemi ad
ogni passo verso le assi scricchiolanti, scese il dormitorio delle
ragazze nel
sommo sforzo di essere furtiva. Inciampò in un gradino a
metà strada e si
aggrappò alla ringhiera trattenendo il fiato.
Sentì
qualcuno borbottare e rigirarsi nel letto.
L’innaturale
rigidezza della sua
postura, e perfino del battito del suo cuore, si sciolse in un sospiro di
sollievo.
Dalla
tasca estrasse la bacchetta e la agitò verso il caminetto con un elegante
colpetto del polso –Incendio-
Le fiamme
presero a scoppiettare nel camino, vive come se consumassero quel ceppo
da ore.
Rubò un cuscino dal divano, lo sistemò accanto
alla luce calda e ci si stistemò sopra, ignorando le
ombre dalle forme inquietanti tra le pieghe delle tende.
Non
riusciva a dormire, ed aveva bisogno di un posto dove il silenzio della
torre
di Grifondoro non sarebbe riuscita a turbarla.
E quale posto ci poteva essere più caldo e rinfrancante del tappeto accanto al fuoco?
Ripose la
bacchetta
accanto a sè e, mentre ascoltava il crepitìo affabile del fuoco, tendeva
le mani
verso il camino, osservando il modo in cui la luce si muoveva sulle dita.
Sospirò.
Le lunghe tende svolazzarono bruscamente come se qualcuno ci fosse inciampato sopra, e si sentì il tonfo sordo di un comò rovesciato.
Lily scosse la
testa, passandosi stancamente una mano sulla faccia.
Prese la
bacchetta e, con lo stesso tremolio lieve ed elegante del polso, la punta rivolta
ad un
punto indefinito dietro di sè, pronunciò –Accio
mantello-
Una
stoffa morbida e liscia come l’acqua le volteggiò in mano,
lasciando come
nudi tre ragazzi, il più basso di loro ancora saltellava
reggendosi un piede -
quello sinistro – e imprecando soffocato dal dolore.
-Passeggiatina?-
irruppe, tranquillamente velenosa, senza voltarsi.
Uno di
loro si girò lentamente, assumendo la bizzarra aria di un animale guardingo.
Dopodichè allargò
le braccia come se niente fosse, nell’atto di chi vuole abbracciare qualcuno, e
finse teatralmente
di averla notata solo nell’istante in cui il mantello gli era
caduto di dosso.
–Lily!- irruppe con un tono allegro e affabile.
Sirius si
colpì la fronte col palmo della mano, e voltò la
testa da un'altra parte, vergognandosi per
l’amico.
-Cosa ti
porta nascosta davanti al camino della sala comune?- disse, col tono di chi tenta di cavarsela mostrandosi
ingenuo e
schiettamente innocente.
Lily sbuffò
e si girò, il fuoco le aveva lasciato una corposa macchia
scura negli occhi e
non riuscì a vedere bene i tre Malandrini.
-Io mi starei nascondendo?
Voi avete quasi
demolito il comò vicino all’entrata del dormitorio
maschile sotto un mantello
dell’invisibilità!-
James le
scoccò un sorrisetto nervoso.
Sirius si era preso la testa
tra le mani con aria
tragica, pensando a tutti i motivi che Lily aveva per denunciarli agli insegnanti.
Peter, invece, guardava
nervosamente da Sirius a James, come se fosse convinto che non potessero
essere
sconfitti così, come se si aspettasse che per loro fosse
facile come per il
resto trattare con una ragazzina agguerrita e incorruttibilmente
decisa a
consegnarli ad un castigo.
-Adesso
fai come Mocciosus?- irruppe Sirius
tagliente, stufo del silenzio
–Ti aveva già convinto lui a spiarci, eh?-
James
aveva lanciato un'occhiata tesa a
Sirius, facendogli frenetici segni di rimanere in silenzio, di non
rendere la
loro situazione peggiore di quanto non fosse.
Ma Lily
aveva già stretto gli occhi in due fessure verdi, ed
accovacciata com’era, in
possesso del mantello in una mano, della bacchetta
nell’altra, e alla luce
minacciosa del fuoco, aveva l’aria più pericolosa
che Potter le avesse mai
visto.
-Lui lo
sapeva che sgattaiolavate fuori di notte– disse con voce
collassata e, in un raptus furioso, si alzò e gettò
con quanta più violenza possibile il mantello addosso a
James.
-Lo avete
appeso alla bandiera!- gli abbaiò contro -Come
potevate essere così…essere
così…eravate in tre!- farneticò
convulsamente.
James la
fissava con l’espressione amareggiata e confusa di chi
è appena stato preso a
schiaffi.
Sirius era indignato, la osservava altero, con sua fierezza ferita.
Peter,
invece, fremeva dalla voglia di andarsene in fretta, prima che la ragazzina lo facesse sentire in colpa.
-Coraggio, onore, cavalleria-
cantilenò quasi tra sé –e
nonostante tutto siete finiti a Grifondoro, beh, è stato
clamoroso,
congratulazioni! Suppongo che sia un altro pericolosissimo nemico
sconfitto ed
umiliato, non è vero James? Con coraggio,
onore e cavalleria!- e gli voltò con decisione le
spalle, ritornando accoccolata al suo posto.
Per tutto
il giorno, saltando il pranzo, James era stato chiuso nella cella buia di
Pozioni, la
stanza più simile ad una tomba in cui avesse mai avuto il dispiacere di entrare, a dedicarsi alla punizione
più dura ed inutile
che potevano appioppargli. Doveva ripulire il fondo dei calderoni
grattandoli
energicamente col suo spazzolino, il che, nell'aria aromatizzata di ingredienti putrescenti, gli provocava disgustosi accessi di
vomito.
Gli era
sembrato un lavoraccio, una pena che non valeva la sua colpa.
Quella
mattina, con Felpato e Codaliscia, aveva teso un agguato a Piton, che
si era
dibattuto in minoranza come un animale ferito, lanciando incantesimi e
fatture
dove gli capitava. Dopo aver perso la bacchetta, Piton era riuscito ad
arrivare a
James con un pugno, ma James l'aveva schiantato contro il muretto del
cortile.
Dopo averlo guardato strisciare invano verso la sua bacchetta, Sirius aveva trovato
“divertente” appenderlo
con un levicorpus al pennone del
vessillo
sbandierato in cima alla torre di Serpeverde, in un “esempio
costruttivo per
tutta la casata”.
Ma l’asta
si era squarciata e Piton era rotolato lungo il tetto rischiando finire
impalato sulla punta della torre Ovest.
Grazie ad
un tempestivo incantesimo scudo di James, era miracolosamente atterrato
sul
balcone del dormitorio delle ragazze di Tassorosso, ed ora era ancora in
infermeria,
privo di sensi, la testa bendata stretta su un trauma cranico appena
curato.
Madama Chips aveva confermato che una volta sveglio non avrebbe avuto
alcun
ricordo dell’incidente.
Avevano
rischiato, aveva ululato un professor Lumacorno decisamente fuori di sé, di essere accusati di
omicidio.
Ma a quelle minacce, con insolente indifferenza, James aveva
sbadigliato e si era passato una mano nei capelli in quel gesto che
sembrava
casuale.
Ora,
tuttavia, non si stupiva di come Lily facesse sembrare l'episodio una cosa sporca er infima; era una cosa
sporca
ed infima sotto tutti i punti di vista.
Sirius, intuendo che Lily non aveva intenzione di cercare vendetta quella sera, lo
tirava impaziente per un lembo del pigiama.
James seguì l'impaziente strattone dell'amico, ma vide il fuoco del caminetto ardere come
attraverso
uno specchio negli occhi verdi di Lily, e una luce argentea scivolarle
delicatamente sulla guancia.
-Ragazze…-
sbuffò l’amico –È solo
preoccupata per Mocciosus-
e vedendo demolito il morale dell’amico, si
affrettò ad aggiungere -Le passerà-
Ma James
non lo stava più ascoltando, notò una panca per
il corridoio e le assestò
forte un calcio, trattenendo un po’ della violenza che
avrebbe voluto
infliggervi.
Non riusciva più a provare l'eccitazione di prima per la
loro “escursione
serale”, e si sentiva esattamente senza sentimenti, come lo accusava Lily.
Per tutta
la notte, nello sguardo pensieroso del cervo Ramoso, i Malandrini videro per la prima volta scarsa stima di sé.