Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Jackie_Blue    18/04/2017    1 recensioni
Ci troviamo nel 2012, l'anno in cui, grazie al Tesseract, tutto ebbe inizio e i primi Avengers si riunirono per difendere il nostro amato pianeta. Ma qualcun altro, oltre a Loki, sbucherà fuori dal cubo cosmico. Chi? Ma sopratutto, perché? Pronti a svelare l'"Enigma"?
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3. Stoccarda: Abbiamo compagnia



Stoccarda, Germany.
Wednesday, 19th September 2012.
09:50 a.m.


La musica da sala rimbombava soave tra le mura di marmo e le colonne in perfetto stile ionico del museo storico della città. Tutti i più illustri funzionari del paese erano riuniti lì, incartati come caramelle nei loro smoking o abiti da sera.
Loki scendeva fiero e sardonico la grande scalinata in pietra bianca, poggiandosi al suo scettro dalla mistica luce bluastra. Gradino dopo gradino avanzava tra le note dei violini avvicinandosi sempre più alla sua preda. Tra la folla venne avvistato da una cameriera, che, preso da se stesso e dal suo egocentrico piano, non riconobbe. Capelli corti castani, sguardo vispo dai toni caldi e freddezza calcolatrice nei movimenti. La ragazza degli anni '60 era lì, mimetizzata allo staff della gran serata di gala, pronta a seguire come un cane da tartufo l'unico elemento che avrebbe potuto guidarla al Tesseract.
Eppure accadde qualcosa che nessuno in sala si sarebbe aspettato. Il dio norreno dagli occhi color del ghiaccio si avventò famelico su uno dei tanti signorotti in giacca scura e camicia linda, il dottor Heinrich Schafer e, come se il suo peso corporeo fosse nullo, lo sollevò scaraventandolo su una delle sculture al centro dell'atrio. Estraendo uno strano aggeggio molto simile ad un frullino elettrico, si attaccò all'occhio sinistro dello sprovveduto. Il dolore sfrecciò via dalle fauci digrignate del povero Schafer.
Urla di panico si mischiarono alla musica, che a mano a mano cessò e l'eco del caos rimbombò in tutta la struttura. Tutti si apprestarono a raggiungere l'uscita correndo e lasciandosi dietro una ventata di terrore.
La ragazza mollò di sasso il suo vassoio ricoperto di tartine al caviale e, portando rapidamente la mano alla pistola, si nascose tra una colonna in marmo e una grossa pianta d'ornamento. Con tutta quella confusione sarebbe riuscita a seguire indisturbata il suo uomo. Quello che non aveva calcolato, però, era l'indole narcisista e lo smisurato ego da dominatore dell'universo di cui era provvisto il dio dell'inganno.
- Inginocchiatevi.- le sue parole raggiunsero distintamente le orecchie di ogni uomo presente al suo cospetto e il suo scettro incuteva timore nello sguardo dei suoi ostaggi.
In molti tentarono la fuga, ma ologrammi di quel viscido individuo si moltiplicarono ad ogni angolo della strada, la ragazza, dall'interno dell'edificio assisteva alla scena pietrificata.
- In ginocchio. ORA.- tuonò lasciando vagare la luce blu della sua arma nel buio della sera.
Lentamente tutti i presenti, circondati dalle copie sornioni e maligne di quell'essere, cominciarono a calarsi verso il basso, seguendo l'ordine impartito.
Gli sguardi tetri di angoscia e paura puntavano dritti sulla figura longilinea e tagliente di Loki. I suoi lunghi capelli neri sembravano la coda di un serpente e il suo viso aguzzo ricordava molto i lineamenti di una lucertola. Il suo abito, ora molto diverso da quello indossato all'interno della struttura, presentava due lunghe corna dorate e un mantello verde smeraldo degno di un principe d'oriente. Eppure di regale quell'abominio non sembrava assumere proprio niente.
- Non vi sembra semplice. Non è questo il vostro stato naturale? È la verità taciuta dell'umanità... Voi bramate l'asservimento, il luminoso richiamo della libertà riduce la gioia della vostra vita in folle combattimento per il potere, per un'identità. Voi siete nati per essere governati... Alla fine vi inginocchierete sempre.- la sua voce risuonava simile al verso di un rettile subdolo e dal sangue freddo.
La ragazza percepì il sapore amaro della bile risalirle e la rabbia gonfiarle le vene del collo. Uomini come quello ne aveva già visti in passato e ricordi spiacevoli riaffiorarono come edere nella mente. Non era scappata dalla prigionia di un cupo 1965 per sottomettersi ad un famelico uomo assetato di poter nel 2012. Ritornò all'interno dell'edificio in cerca di un'uscita d'emergenza. Quel pazzo avrebbe fatto fuori qualcuno e le armi umane, per quanto avanzate rispetto alla sua epoca, non potevano nulla contro uno scettro alimentato dallo stesso tipo di energia del Tesseract. Munita di una pistola, dunque, poteva ben poco e l'unico vantaggio si prospettava essere l'effetto sorpresa.
Si ritrovò a correre velocemente le scale d'emergenza che circostanziavano la struttura. Nei dintorni il suono di sirene della polizia, delle autoambulanze e dei pompieri si facevano largo tra i clacson impazziti dei civili.
Recuperando una visuale strategica, tra un muro e un cassonetto, la viaggiatrice del tempo si appostò ad osservare la scena.
Un uomo anziano si era alzato tra la folla, tremante di paura, ma con lo sguardo carico d'orgoglio. Sarebbe stato lui la prima vittima se qualcuno non avesse fatto qualcosa.
- La voce saggia del popolo... Che lui sia d'esempio.- disse in tono mellifluo il vile dio norreno, mentre con un gesto regale puntava la sua arma in direzione della vittima.
La giovane donna era combattuta, sapeva che salvare quell'uomo avrebbe mandato a monte la sua copertura e di conseguenza la sua unica possibilità di recuperare il cubo; d'altro canto si era ripromessa di fare la cosa giusta e il suo istinto sapeva che sparare quel proiettile era l'unica cosa giusta da fare. Mirò e con sicurezza sparò il colpo.
Quest'ultimo colpì di striscio il polso di Loki, ma non perché il proiettile non avesse intrapreso la giusta direzione, bensì perché a proteggere l'esile corpo dell'anziano signore vi fu uno scudo circolare dai colori sgargianti della bandiera americana.
La mascella della ragazza sembrò cedere per qualche secondo, poi il suo istinto vigile la portò ad arretrare nell'ombra.
Captain America era vivo e vegeto, in perfetta forma smagliante, in un costume a stelle e strisce che urlava forte e chiaro il suo messaggio. Forse le sue ricerche in quei giorni non erano state poi così approfondite e gli anni 2000 offrivano alla giovane dai corti capelli castani novità più ampie rispetto alla tecnologia avanzata e ad alieni dall'ego spropositato.
Cosa doveva aspettarsi da lì in poi, cosa pensare o su che basi ricostruire i propri piani?
I suoi interrogativi non riuscirono a trovare risposta, poiché la situazione era in suo netto svantaggio. Una strana navicella molto simile ad un aeroplanino di carta nero sorvolò la folla accalcata tra gli ologrammi di Loki e una voce femminile risuonò da alcuni altoparlanti intimando allo spregevole uomo dagli occhi di ghiaccio di arrendersi.
Quello fu un perfetto cannone di inizio per lo scontro.
La viaggiatrice del tempo sapeva che era giunto il momento di scappare, ma quello che la stava circondando era troppo strano persino per lei. Un tizio in armatura cremisi e oro volava a ritmo di una canzone rock verso di loro, l'altro, che tutti pensavano presumibilmente morto più di 70 anni prima, si muoveva agile tra un gancio destro e un lancio dello scudo verso il suo avversario, che in quanto stranezze aveva un bagaglio tutt'altro che leggero. In più a mezz'aria uno strano elicottero senza eliche continuava a puntare un grosso mitra militare sul piazzale ormai svuotato dai civili.
Sì, doveva fuggire, su questo non vi era alcun dubbio, ma le sue gambe avevano deciso di non percepire i consigli della ragione e la sua curiosità le intimava di restare.
- Fa la tua mossa piccolo cervo.- ordinò l'uomo in armatura, mentre innescava armi di ogni genere dalle spalle e le braccia, puntando dritto sulla figura ora così vulnerabile di Loki.
Si arrese e tutta la sua spavalderia perì in un attimo. Lo scettro lontano, lo sguardo vigile e le mani in alto.
- Merda.- si lasciò sfuggire la ragazza, capendo che il suo obiettivo stava per essere messo sotto chiave da quella banda di reperti paranormali. Stava perdendo il suo unico filo d'Arianna che la collegava al Tesseract.
Ma, mentre dava gas ai neuroni per trovare una soluzione al suo inghippo, qualcun altro si era accorto di lei.
- Agente Romanoff, abbiamo altra compagnia. Alle tue ore 10, la ragazza del Tesseract. Sai cosa fare.- la voce impetuosa di Nick Fury fuoriuscì dall'altoparlante del velivolo in cui la Vedova Nera stava arbitrando il numero 28 di Konigstrasse.
Tra i cassonetti laterali dell'edificio e alcune auto ormai abbandonate dal caos generato da Loki, si nascondeva una figura femminile dalla statura minuta. Natasha intimò al pilota di virare verso il basso per recuperare i suoi nuovi colleghi di lavoro e per far sì che lei potesse occuparsi della ragazza misteriosa.
- Romanoff, che piacere, sei venuta addirittura ad aprirci il portellone. Stai facendo un corso di buone maniere?- ironizzò l'egocentrico Tony Stark, mentre puntava il palmo della sua armatura contro le spalle irrigidite del dio norreno.
Nessuna risposta lo accolse, mentre la donna dai capelli rossi si avviava a passo svelto verso il nuovo obiettivo.
Con la guardia alta Natasha si apprestò a raggiungere il luogo incriminato, ma la ragazza sembrava essersi volatilizzata. La piccola statura le conferiva molta agilità e diversi punti ciechi a cui la Vedova non riusciva ad arrivare. Attivò i polsini elettrici e si mise sulla difensiva pronta ad ogni eventualità.
Si calò verso il basso per osservare meglio sotto le auto capovolte e abbandonate, ma neanche l'ombra di un piede all'orizzonte. A passo felpato ispezionò il perimetro meticolosamente, per poi avvicinarsi sempre più al muro di un vicolo cieco. Era l'ultima frontiera, la fuggitiva doveva trovarsi inequivocabilmente lì.
Era pronta a coglierla con le spalle al muro quando i suoi riflessi scattanti si ritrovarono a parare un calcio proveniente dall'alto, troppo veloce da poter essere previsto.
La ragazza atterrò davanti a lei con il viso nascosto da un cappuccio nero. Natasha non ebbe il tempo necessario per studiare meglio l'avversaria, che questa con il calcio della pistola le si avventò sulla faccia. Era la seconda volta che mirava al suo viso e probabilmente la sua tattica era quella di accecarla o comunque distrarla. Si ritrovò a schivare anche questo colpo per un pelo, ma quello che seguì allo stomaco non riuscì proprio a calcolarlo. Un dolore lancinante la colpì sotto lo sterno, un diversivo abbastanza efficace, che permise alla brunetta di sfilarle una delle due pistole dal cinturone dell'uniforme. L'aveva presa alla sprovvista e questo non le capitava mai, forse aveva commesso l'errore di sottovalutare la sua avversaria. Digrignò i denti pronta a risollevarsi e a conciare per le feste la rivale.
Quando rialzò la chioma color rosso mogano e si ricompose in una dignitosa posizione eretta, si ritrovò gli occhi della ragazza puntati addosso, impegnati in uno strano sguardo di sfida, misto a quello che sembrava essere proprio stupore.
Era giovane, il viso sottile e la carnagione pallida. Gli occhi castani erano grandi e ricordavano molto quelli delle bambole di porcellana. Qualche lentiggine le macchiava le guance e i capelli corti e disordinati le conferivano un'aria adolescenziale.
Con freddezza tipica di chi ha subito un addestramento la teneva sotto tiro impugnando le due pistole di cui era fornita. Eppure accadde qualcosa di inaspettato.
Lo stupore nei suoi occhi si spense e una velata aurea di consapevolezza le coprì il volto. Lasciò cadere le due armi al suolo e si liberò dalla posizione rigida della difesa. Nonostante avesse un notevole vantaggio in quel combattimento, aveva deciso di arrendersi.
Probabilmente l'idea di essere in svantaggio numerico l'aveva fatta desistere ed ora era pronta a risalire il velivolo dello S.H.I.E.L.D..

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Jackie_Blue