Film > Big Hero 6
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Autore: Marlena_Libby    18/04/2017    2 recensioni
[Sequel de "Il segreto di Sophie"]
Hiro e Sophie sono diventati come fratello e sorella e vivono felicemente con i gemelli e i loro amici. Un giorno questi ultimi portano i bambini al parco e fanno amicizia con un ragazzo di nome Francesco che sembra avere qualcosa di familiare, ma i veri guai cominceranno quando subiranno delle strane e pericolose aggressioni. Cosa sta succedendo? E cosa nasconde Francesco?
Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiro Hamada, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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I ragazzi ancora non riuscivano a crederci: Tadashi, che credevano ormai morto da tempo, era lì davanti a loro! Tutti loro facevano fatica a trattenere le lacrime, soprattutto Hiro. Poi Tadashi si svegliò e vide che lo guardavano sconvolti, poi si toccò il viso e capì di non avere più la maschera.
- Come fai a essere ancora vivo?! Dove sei stato tutto questo tempo e perché quei tipi ce l'hanno con noi?! Insomma, che sta succedendo?! - domandò Hiro con la voce alterata e sconvolta.
Dopo un attimo di silenzio, Tadashi sospirò e rispose: - Va bene, è giusto che sappiate. Dopo l'esplosione mi sono svegliato in un letto d'ospedale con bende dappertutto e un medico disse che qualcuno mi aveva trovato e portato lì. Mi chiesero come mi chiamassi e chi fossero i miei parenti, ma io per lo shock avevo perso la memoria, così decisero di farmi rimanere lì finché non l'avessi recuperata. Poi un giorno alla TV davano la notizia di un gruppo di supereroi che avevano salvato la città da un uomo che aveva causato un incendio in cui era morto un ragazzo, e quando mostrarono la sua foto e vidi che ero io mi ricordai tutto. Dato che mi ero già rimesso in sesto decisi di tornare a casa, ma lungo la strada ho sentito dei rumori provenire da un vicolo e vidi degli uomini che discutevano. Quando mi videro mi presero e cercarono di uccidermi, ma mi cadde dalla tasca la mia tessera di appartenenza alla SFIT, loro la videro e mi portarono dal loro capo. Dissero che costringevano sempre degli scienziati a lavorare per loro e che da tempo avevano progettato di rapire qualche studente della scuola, perché pensavano che fosse più facile controllare dei ragazzi. Io naturalmente mi sono rifiutato di lavorare per loro, così mi hanno rinchiuso in una cella e torturato per mesi. Mi frustavano, mi tagliavano con i coltelli, mi pestavano, mi davano la scossa con i fili elettrici, mi ustionavano con delle braci ardenti e a volte mi lasciavano anche senza cibo e acqua per alcuni giorni.
- Allora tutte quelle ferite che ti ho visto sulla schiena te le hanno fatte loro - disse Hiro.
- Esatto. Poi qualche giorno fa sono riuscito a scappare e per non farmi riconoscere da loro mi sono travestito. Poi, mentre ero al parco vi ho incontrati per caso: non immaginate quanto avrei voluto dirvi che ero io, ma ho preferito stare zitto. L'organizzazione però l'ha scoperto e vi hanno aggrediti per minacciarmi! Loro sanno che vi conosco e non ho detto nulla per proteggervi, non immaginate quanto sia stato difficile, soprattutto quando ho scoperto di avere anche due figli! Mi siete mancati da morire! - concluse con un sorriso amaro e le lacrime agli occhi.
Hiro non riusciva più a trattenere le lacrime al pensiero di tutto ciò che aveva passato suo fratello per proteggerli, così lo abbracciò strettamente. Tadashi sorrise e ricambiò la stretta, a cui si unirono anche gli altri.
- Anche tu ci sei mancato, amico - disse Fred.
- Tranquillo, quei mostri la pagheranno cara per ciò che ti hanno fatto - continuò GoGo.
- No, scordatevelo, vi ho messo già abbastanza in pericolo - ribatté deciso Tadashi.
- Hai dimenticato che siamo supereroi. E poi non ho intenzione di perderti di nuovo fratellone. Tu ci hai protetti, e noi dobbiamo ricambiare il favore - disse Hiro.
- Va bene, e prometto che quando tutto questo sarà finito non me ne andrò più - disse il ragazzo più grande asciugando le lacrime del fratellino.
In quel momento Sophie entrò con la borsa del ghiaccio, ma quando vide Tadashi la fece cadere. Lo guardò sconvolta, con le gambe che tremavano e le lacrime che le scendevano dagli occhi.
- Sei davvero tu? Ma... Ma... - balbettò confusa.
- Sì, sono io amore mio. Prometto che poi ti spiegherò tutto - disse lui con un sorriso.
Sophie sorrise e si buttò tra le sue braccia, piangendo di gioia. Tadashi la strinse forte accarezzandole la testa, anche lui piangendo.
- Mi sei mancato Titti - sussurrò la ragazza.
Tadashi sorrise: quanto gli era mancato quel soprannome!
- Anche tu mi sei mancata, e mi dispiace di aver fatto credere a te e a loro che mi fosse successo qualcosa di brutto.
- Ora i nostri bambini potranno conoscerti - continuò Sophie asciugandosi le lacrime.
- Sì, e prometto di stargli sempre accanto. Sono meravigliosi - rispose Tadashi.
Poi le prese il viso tra le mani e la baciò. Era una sensazione meravigliosa, soprattutto dopo tanto tempo! Poi però la porta della stanza si spalancò.
   
 
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