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Autore: Cecilia    20/04/2017    1 recensioni
Le conseguenze di Flashpoint presentano il loro conto e toccherà alla Leggende, in un viaggio in un futuro prossimo, a pagarne il salato prezzo tra sconvolgenti verità ed inaspettate rivelazioni.
Fan Fiction in due momenti tra l'universo che conosciamo e quello nuovo che si crea dopo la guerra finale del tempo...
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Rip Hunter, Sara Lance, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14

«Se continueremo ad imbarcare persone di questo passo sulla Waverider non ci sarà più spazio personale!»

Rip sapeva benissimo di divenire in certi contesti particolarmente spigoloso e mal tollerante, ma da che era abituato a viaggiare da solo con Gideon a divenire un gruppo improbabile di ben quattordici personaggi ce ne passa di acqua sotto i ponti.

Tutta però la sua voglia di sfogarsi cessò nel momento in cui, entrato nella camera sua e di Sara, notò questa seduta sul letto ad osservare la foto di lei e sua sorella che sempre teneva accanto al comodino.

«Ti chiederei se stai bene, ma conosco la risposta…» esclamò lui facendogli notare la sua presenza, visto e considerato che ciò che aveva detto prima non l’aveva scalfita dalla sua posizione e i suoi pensieri.

«Dormo male ultimamente…»

«Lo so. Dormo accanto a te lo dimentichi? Sara per l’amor del cielo vuoi dirmi cos’hai?»

Rip non aveva resistito oltre, ci aveva provato a non pressarla. La conosceva, ma dall’altra parte non riusciva nemmeno a dimenticare ciò che per lei provava e questo lo portava a diventare assillante. Fu così che inginocchiandosi per terra le mise una mano sul ginocchio, mentre con l’altra le prese il mento per costringerla a guardarlo.

«Dimmi che anche tu non hai avuto dei continui deja da che abbiamo incontrato la Legione prima e Lily e Snart poi…»

«E con questo cosa c’entra tua sorella?» gli chiese anche a costo di sembrare brusco e fu allora che lei gli porse la foto, come se sperasse che lui notasse le stesse evidenze. Era palese no? Doveva esserlo altrimenti era pazza…

«Non lo noti?»

«Cosa?»

«Guarda meglio!» disse spazientita Sara senza smettere di picchiettare il vetro della piccola cornice, ma Rip continuava a non capire.

«Non trovi che ci sia dell’ovvietà che la Laurel della Legione è una Black Canary esattamente come mia sorella? Non ti sembra che si assomiglino impressionantemente? Non senti un certo legame a lei ogni volta che ti guarda?»

La donna si passò una mano tra i capelli biondi esasperata da quel senso di impotenza reso ancora più difficile dalla totale assenza di una reazione da parte di Rip. Questo la guardò ancor più in ansia e quando la vide imprecare a denti stretti, le prese la foto dalle mani solo per risistemarla al suo posto per sedersi al suo fianco e costringerla verso di lui.

«Non c’è niente di peggio di apparire come una pazza ai tuoi occhi…»

«Ma non lo sei!»

«Non lo sono? Hunter per l’amor del cielo comprati uno specchio e così noterai come mi guardi. Ma cosa posso aspettarmi, sembra che nessuno percepisca quello che sento io…» e non voleva essere così brusca e nemmeno aggressiva, ma la situazione non aiutava e nemmeno il fatto che lui avesse iniziato a guardarla con occhi diversi da quella notte in cui preda al panico gli aveva fatto promettere di aiutarla nel salvataggio di qualcuno che non sapeva nemmeno chi fosse, ma che non voleva perdere. Di nuovo. Era la consapevolezza di sapere in cuor suo a cosa si riferisse, ma lucidamente non aveva una risposta. Da allora aveva cercato di seppellire l’evento, di far finta che tutto andasse bene, ma in quegli ultimi giorni i suoi sogni e il fatto che questi incredibilmente si intrecciassero con gli eventi presenti l’avevano portata a riflettere meglio sul tutto.

«Ho la sensazione perenne di star rivivendo degli eventi, quanto ti aver memoria di cosa mai successe… Ma accade solo a me e questo mi sta facendo perdere la ragione…»

Rip le prese le mani, solo per non obbligarla a tenersele sul capo. La comunicazione tra loro era sempre stata più a gesti che a parole, tanto che ogni evoluzione del loro rapporto era avvenuta senza che ci fossero grandi chiacchiere prima. Come la prima notte che avevano passato insieme per poi lentamente divenir normale condividere la stanza, farla divenire pian piano la LORO stanza ed infine convivere come una coppia non solo quando erano in intimità, ma anche con gli altri. Era successo e basta.

«Posso non capire cosa sta succedendo, ma mi fido del tuo istinto e lo sai. E’ chiaro che c’è qualcosa che non va in tutta questa storia, ma allo stesso tempo per qualche motivo tu lo comprendi…»

Sara si morse il labbro e poi intrecciò la sua mano a quella di lui, si chiedeva ancora quando era stato il momento preciso in cui si era resa conto che quell’uomo fosse tanto importante per lei. Il che era buffo perché fino a prova contraria si era convinta che le piacessero le donne, ma a quanto pare l’amore finiva sempre per fare di testa sua. Un po’ come lei!

«Come so per certo che Battleworld esiste…»

«E che è un segreto che i Signori del Tempo hanno occultato…»

«Ed è possibile?» fu allora che lei si voltò totalmente verso di lui, una gamba piegata sul letto ed entrambe le sue mani intente a giocare con quella di Rip. Lo faceva sempre quando era nervosa o pensierosa, lì distante dagli occhi di tutti. Con lui ormai aveva capito che poteva permettersi il lusso di abbassare le sue difese, di mostrarsi fragile e insicura senza mai rischiare che lui usasse questo contro di lei. Certo non era stato facile, ma era stato naturale e questo era stato ancora più bello.

«Non mi stupirei, non sarebbe né il primo né il loro ultimo segreto e ora che sono stati sconfitti…»

«Si è aperto il Vaso di Pandora…» lui assentì facendo spallucce, per poi prendere una sua mano e portarsela alle labbra e poggiare sul suo dorso un lieve bacio.

«Snart e Lily hanno detto che Battleworld è una realtà a sé e che questa era rinchiusa dentro l’Oculus. Il primo vi è stato risucchiato quando lo ha distrutto e l’altra vi ci è stata portata come prigioniera. Ma ora l’Oculus non esiste più, quindi non doveva cessare di esistere questo mondo?»

«Ho letto le ricerche della Stein e se le sue teorie sono giuste, e cioè il fatto che fosse una sorta di campo prigione dei Signori del Tempo in cui esiliavano i loro nemici, allora credo avranno pensato a un sistema per far sì che Battleworld continuasse ad esistere anche senza l’Oculus. Non sarebbe impossibile e magari ora questa realtà è distaccata dallo spazio e dal tempo…»

Sara era molto pensierosa su questo presupposto tanto che non riuscì immediatamente a formulare una risposta, la stessa che anche e volendo avrebbe dovuto attendere perché Jax li andò a chiamare avvisando loro che avevano appena ricevuto un SOS dal passato e più precisamente dalla Justice Society del 1944.

 

Amaya Jiwe aveva conosciuto le Leggende nel 1942 in un incontro/scontro tra loro e la Justice Society che era poi sfociata in una lunga e proficua collaborazione per sconfiggere la League of Doom, tuttavia dopo la fine di tali eventi e la palese relazione amorosa che aveva sviluppato con Nate Heywood i due erano avevano deciso di vivere la loro vita tornando al punto della storia da cui Amaya era stata presa. A quanto pare era vero che il destino se doveva compiersi lo faceva in un modo o nell’altro perché appena qualche mese dopo il loro arrivo nel passato la donna aveva scoperto di essere incinta.

Fu dunque una grande sorpresa quando le Leggende, rivedendo i loro amici, li trovarono non solo a capo della Justice Society, ma anche genitori di un’adorabile bimba di appena un anno e mezzo e che portava il nome di Jeanne-Mari Heythwood-Jiwe, quella che Ray sapeva sarebbe stata poi la madre della Vixen conosciuta da lui a Star City.

Per quanto tutti fossero molto felice di vedersi e vi furono delle necessarie presentazioni da fare con il resto del team aggregato, scoprirono che il motivo per cui i loro amici li avevano chiamati era serio e direttamente collegato lì dove da tutto era iniziato: dalla missione della Legione.

«Hanno ucciso due dei vostri membri?» chiese un Ray alquanto sconvolto dalle informazioni che i suoi amici gli avevano dato. Ancor più perché era rimasto impressionato di come avevano fatto il possibile per rimettere insieme la Justice Society dopo il suo smembramento dovuto alla dispersione dei vari membri nelle varie epoche per proteggere ognuno un frammento della Lancia.

«Esatto. Sylvester Pemberton aka Star-Spangled Kid e Wesley Dodds aka Sandman. Io e Nate ci siamo dati molto da fare una volta tornati nel 1942 per ridare lustro ai principi della JSA. Quello che non ci aspettavamo è che considerata la nostra segretezza, visto che per il Governo e nessun altro esistiamo più, abbiano potuto colpirci così direttamente»

«E’ curioso perché la nostra missione come Legione nacque proprio per degli omicidi di alcuni membri della Justice League…» esclamò Donald sovrappensiero senza nemmeno pensarci.

Erano tutti radunati nel grande salotto di casa Heythwood-Jiwe all’ultimo piano in uno dei pochi grattacieli di Star City. Loro che comunque vivevano in Zambesi e usavano quel lussuoso appartamento come base per la JSA.

«Justice League?» chiese curiosa Amaya, mentre Dawn lanciava un’occhiataccia al fratello e preferendo evitare l’argomento. In quella stessa stanza c’era passato, presente e futuro era meglio non fare altrettanti danni.

«Concentriamoci sulla missione…»

«Allen ha ragione!» esclamò Snart che seduto su uno dei tre grandi divani si sentì di fare un appunto.

«Posso chiedervi come sono stati uccisi?»

«Stiletti di ghiaccio. Assurdo lo so, ma abbiamo fatto ricerche e non esiste nessuno qui che abbia la tecnologia per qualcosa del genere…»

Rispose un Nate che istintivamente strinse maggiormente il fianco di Amaya. Sapeva da Sara che quello era il loro originario Snart e non quello che loro avevano affrontato come nemico, ma ai suoi occhi rimaneva sempre e comunque quello che –seppur in un'altra realtà- aveva ucciso la donna che amava.

«E tanto meno possono essere meta umani!» chiarì Stein, mentre ai membri della Legione sembrava essersi accesa una lampadina al fronte di tali rivelazioni.

«Interessante…  perché nel nostro futuro esiste un meta umano che può controllare il ghiaccio. Vi genera qualsiasi cosa: proiettili, missili, stiletti… si fa chiamare Icicle…»

Fu proprio mentre Laurel metteva al corrente gli altri di quell’informazione che a Sara arrivò una comunicazione della nave, che condivise immediatamente con Rip passandogli il messaggio che gli era arrivato sul dispositivo mobile della stessa, prima di fare lo stesso con il resto del gruppo.

«Vi comunico ufficialmente che i vostri tre ricercati sono morti…»

«COSA?» domandò JJ, collegandosi lui stesso con la Waverider e ricevendo la notizia direttamente da Gideon.

«Saturn Queen, Black Mace e Starfinger sono stati trovati morti… uccisi da del ghiaccio?»

Mentre tutti rimasero sconvolti dalla piega che la situazione stava prendendo, Snart e Lily scattarono in piedi attirando l’attenzione di tutti.

«Sono questi i tizi che cercavate?»

«Sono gli stessi di cui ero prigioniera!»

Si stava scatenando il caos, lo stesso che aveva già portato tutti a parlare l’un l’altro per capirci qualcosa, creando però solo ulteriore confusione. Ecco perché a Rip non piaceva essere in troppi, poi si finiva così! Si alzò dunque in piedi e urlando un sonoro «SILENZIO» cercò di prendere in mano la situazione.

«Riassumiamo!» esclamò prendendo a fare avanti ed indietro, mentre tutti gli sguardi erano su di lui.

«Il Signor Snart e la Signorina Stein sono stati in una realtà chiamata Battleworld che altro non è che una terra di esilio creata dai Signori del Tempo all’interno dell’Oculus. Voi due ne siete scappati, da quello che ci avete detto, aprendo un portale… Possibile dunque che a vostra insaputa qualcuno vi abbiamo seguito…» e fino a lì il ragionamento sembrava filare, al che Rip si fermò e voltandosi verso i ragazzi riprese «… a quel punto in qualche modo a noi sconosciuto questi hanno iniziato a saltare nel tempo. Uccidendo nel vostro futuro dei membri della Justice League e successivamente altre persone nel tempo… voi li avete inseguiti e avete incontrato noi che insieme abbiano continuato la caccia senza mai trovarli...» ricapitolando le cose in quel modo tutto iniziava ad aver senso e fu proprio per questo che Sara si alzò e affiancandolo prese la parola.

«Perché nel mentre sono stati uccisi da Icicle…» proseguì voltandosi verso Nate e Amaya.

«Che deve dunque aver viaggiato anche lui nel tempo nello stesso modo inspiegabile dei precedenti tre vigilanti e ha ucciso i membri della Justice Society…»

Tutto ora aveva senso, ma la domanda era: perché? E oltretutto come era possibile che i primi assassini erano divenuti poi vittime? Passando così il ruolo di giustizieri di eroi a un altro vigilante?

«Sembra quasi sia una catena no? Io uccido qualcuno fin quando non vengo ucciso e il mio posto viene preso da qualcun altro…» l’osservazione di Mia fu alquanto interessante, soprattutto considerando che questo aveva fatto venire in mente a Ray qualcosa.

«Come una sorta di possessione che passa da un soggetto all’altro…»

Fu allora che tutti lo guardarono, lui aveva solo dato voce a un pensiero, ma forse ci aveva preso.

«Dobbiamo recuperare i cadaveri e analizzarli!» disse immediatamente Stein. Era macabra come cosa, ma era un punto d’inizio.

«Inutile dire che qui siete a casa vostra. Non sono previsti incontri della JSA e qui c’è spazio per tutti…»

«Grazie Amaya, ora come ora credo che la cosa migliore sia in effetti fermarci e fare il punto della situazione prima di intraprendere qualsiasi altro viaggio…» rispose Rip alla donna, anche perché in cuor suo non era sicuro di poter condividere gli spazi della Waverider con quindici persone!

 

Tutto sommato sembra che sono riuscita a trovare un equilibrio tra il mio libro in lavorazione e la fan fiction. Stamattina ad esempio ho scritto più di metà di un capitolo del mio manoscritto e poi oggi pomeriggio mi sono dedicata a questa storia. Spero che l’inspirazione non mi abbandoni perché per entrambi i progetti ho tutto in mente! Dopo tanto saltellare qui e là ho voluto fermarmi un attimo e fare il punto della situazione tanto per i nostri eroi, quanto per noi poveri lettori! Dunque ora abbiano delle informazioni più chiare in mano, ma mancano ancora moltissime cose da scoprire e in qualche modo non vi pare che Sara sembra essere la chiave di tutto? Continuate a seguirmi e lo scopriremo insieme!

 

 

   
 
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