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Autore: dolcecarmensita    20/04/2017    1 recensioni
Serena ha ventotto anni. Vive tranquillamente con i genitori e il suo gatto Biagio. Si divide tra la gestione della sua libreria e quella molto più difficile delle sue amiche. Ma un giorno tutto potrebbe cambiare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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EVITIAMOCI
 
- Non osare mettere le mani tra i miei trucchi! Sei rimasta agli anni novanta con il make up e mi faresti sembrare un pagliaccio!-
Martina e Irene questo pomeriggio si sono presentate in libreria, mi hanno fatto anticipare la chiusura di un’ora con il pretesto di prepararmi per la nostra uscita. La mia camera da letto, già disordinata grazie a me, ora sembra un campo di battaglia. La dottoressa ha sparso i miei vestiti ovunque e sta litigando con Biagio che vorrebbe dormire indisturbato sul mio letto. Mentre sta ancora scegliendo cosa farmi indossare risponde - Serena, ti concedo di truccarti. Se fosse stato per te, avresti indossato degli anonimi jeans e chissà cos’altro di orribile. Non troverai mai qualcuno se continuerai a conciarti così.- Sbuffo risentita - Marti, tu neanche quando avevamo quindici anni ti sei preoccupata così tanto del mio look. Io mi vesto benissimo!- ignorando la mia risposta continua - Ma stai un po’ ferma che Irene non riesce a sistemarti i capelli!-
Punto il dito contro entrambe e affermo - Non capisco ancora perché perseveriate in questa vostra missione di volermi trovare un uomo a tutti i costi. Io sto benissimo da sola! Martina, giuro che se ne state combinando un’altra delle vostre, inizio ad uscire con tuo fratello anche se è il primo a propormi tizi strani e barbuti!-
Armata di piastra, Martina si avvicina minacciosa e ribatte - Falla finita! Non ci credi neanche più tu che stai benissimo da sola! Ora infilati i pantaloni neri e il top color ciliegia, fammi vedere come ti stanno.-
Senza protestare eseguo gli ordini della dittatrice e guardandomi allo specchio devo ammettere che ha fatto un’ottima scelta, anche se la scollatura a mio parere è un po’ eccessiva.
- Stai proprio bene con questi pantaloni, mancano solo i tacchi e sei perfetta. Irene ora possiamo cambiarci, la nostra opera è conclusa. E tu non metterci due ore a truccarti!-
- Si forse avete fatto un buon lavoro. Irene se Adriana dovesse licenziarti potresti diventare una parrucchiera.-
Enzo Miccio e Carla Gozzi della situazione sono riuscite a tirare fuori i loro abiti dall’inferno che c’è in questa stanza e ora si stanno preparando.
Finalmente le due pazze sono pronte e ci dirigiamo verso il Vomero.
Entriamo nel pub affollato che ha scelto Irene. Mentre la cameriera ci avvisa che c’è da aspettare, Martina afferma - Guardate stasera ci sarà anche una band a esibirsi.-
- Bè credo che non inizieranno subito a suonare. C’è la partita del Napoli e sono quasi tutti impegnati a seguirla. Infatti, i ragazzi ci raggiungeranno più tardi per questo.- Irene non termina neanche la frase che sento un urlo nella sala: il Napoli è in vantaggio con un gol di Insigne. Dopo aver preso posto al nostro tavolo e aver ordinato, noto che le esperte di moda sono molto agitate e si guardano continuamente intorno e pensare che non hanno ancora bevuto un goccio di birra. La partita sta per terminare e a una nuova esultanza, questa volta per il gol del capitano Hamsik, sobbalzo e come al solito riesco a macchiarmi con la salsa delle patatine. Irene scoppia subito a ridere seguita da Martina.
- Sappiamo che sei contenta per il gol ma addirittura sporcarti per questo! Sei sempre la solita maldestra!- afferma la mora tra le risate. - Non sei per niente divertente! Vado in bagno e cerco di fare qualcosa per rimediare.- Dal bagno sento la band suonare “Un giorno all’improvviso”, la partita deve essere finita con la vittoria del Napoli.
Rientrando in sala scorgo un uomo che mi sembra di riconoscere avvicinarsi. Appena mi rendo conto di chi sia, è già di fronte a me e il suo solito profumo mi avvolge.
- Ciao streghetta, stai bene questa sera, quasi non ti riconoscevo.- afferma sorridendo guardandomi negli occhi. Ha i capelli leggermente più lunghi rispetto all’ultima volta e ho quasi voglia di affondarci le dita. Il suo viso è stanco, segno che ultimamente ha lavorato parecchio. Indossa dei pantaloni chiari che gli stanno divinamente e una camicia azzurra che risalta il colore dei suoi occhi. Per un istante vorrei dirgli che è davvero bellissimo e che mi sta mandando fuori di testa con il suo sorriso ma decido di trattenermi.
- Ciao Nico, è una sorpresa trovarti qui!- affermo con tono sarcastico - Senti, ho un’idea geniale, evitiamoci. Farò finta di non averti visto e tornerò dalle mie amiche che penseranno che mi sia persa.-
Mi allontano come un fulmine da lui, lasciandolo con un’espressione delusa sul volto. Quasi sono pentita di averlo piantato così e di essere stata tanto acida.
Torno al nostro tavolo e Martina si accorge subito che c’è qualcosa di strano in me.
- Rossa, cosa ti è successo in bagno? Non tornavi più, stavo per venire a cercarti.-
- Tranquilla, non mi è successo niente, stavo solo rimuovendo il disastro che ho combinato e come puoi notare non c’è più traccia.-
Nel frattempo Irene sta cercando di attirare l’attenzione di qualcuno e sento nuovamente quel profumo che mi sconvolge i sensi.
- Buonasera ragazze, è un piacere rivedervi.- afferma il mediconzolo - Ho incontrato Serena qualche minuto fa e mi ha avvisato che era in vostra compagnia.-
- Nico prendi una sedia e avvicinati al nostro tavolo.- incenerisco all’istante Martina con lo sguardo, questa me la paga. Il moro si avvicina e gli dico - Ehi Superman, vuoi che prenda la kryptonite così ti allontanerai subito da me? Hai già dimenticato il mio fantastico piano?-
Trattenendo a stento una risata risponde - Come mi hai chiamato?-
- Superman. Non ti hanno mai detto che somigli tantissimo a quell’attore che lo interpreta?-
Scuote la testa – No, non mi è mai capitato, tu sei la prima.-
Continuiamo a punzecchiarci fino a quando vedo Martina chiudere una telefonata e alzarsi subito dopo insieme alla bionda – Serena dobbiamo andare sono arrivati Patrizio ed Emanuele. Non preoccuparti per il conto, abbiamo già provveduto io ed Irene. Nico è stato un piacere, spero tanto di rivederti.- mentre va via mi fa l’occhiolino e con i gesti mi fa capire che mi telefonerà. Non ci posso credere, quelle traditrici. Sto finalmente iniziando a vederci chiaro ma domani mi sentiranno. Dopo qualche istante di silenzio Nico si rivolge a me dicendo
 - Sono contento che questa volta non ci siano di mezzo né incidenti né sangue. Sai ti aspettavo per rimuovere i punti ma non sei venuta.-
- Ci ha pensato la mia amica Martina. La stessa che mi aveva abbandonato al pronto soccorso.-
- Capisco. Anche lei è un medico?-
- Sì però lei è una veterinaria. Non mi spiego una cosa. Al Vomero c’è un locale in ogni angolo, come mai ti trovi proprio qui? Questa sera non hai nessuna emergenza?-
Con un ghigno malizioso ribatte – Sai, potrebbe non essere un caso che io sia qui. Potrei aver chiesto a qualcuno dove fossi questa sera per rivederti ancora. Ho provato a telefonarti nei giorni scorsi ma non mi hai risposto e sono quasi certo che avresti trovato le scuse più improbabili per non uscire con me. Le tue amiche sono state molto felici di aiutarmi.-
Ecco ero sicurissima che ci fosse il loro zampino, il fatto che siano corse da me oggi avrebbe dovuto farmi riflettere, certo non mi aspettavo di trovare proprio lui.
- Con le mie ex amiche farò i conti domani, questo è poco ma sicuro.-
- Streghetta, non prendertela con loro, sono stato io a convincerle perché mi piacerebbe conoscerti meglio.-
Inizio a torturare il tovagliolo per non farmi ipnotizzare dai suoi occhi – Non c’è molto da sapere su di me. Ti ho già detto che sono single. Ho ventotto anni, ma forse saprai anche questo piccolo stalker. Gestisco una libreria e vivo con i miei genitori.-
- Deve essere molto interessante il tuo lavoro. Sono curioso di vedere la tua libreria.-
- Mi piace molto quello che faccio, più che un lavoro è una passione. A differenza tua non so niente di te tranne che sei un medico.-
Beve un sorso della sua birra e mi risponde - Ho trentacinque anni, sono single da un po’. Trascorro quasi tutte le mie giornate in ospedale tra reparto e pronto soccorso. Vivo da solo in un appartamento al Vomero. Pratico il taekwondo da quando ero bambino. Spesso mi occupo di mia nipote Maddie. Non ho molto tempo da dedicare all’amore, anche se sarei felice di dividere la mia vita con qualcuno.-
- Non dire idiozie, secondo me hai una fila interminabile di donne al tuo seguito, possibile che non ti interessi nessuna?- affermo inarcando un sopracciglio.
- Non sono un santo. Qualche anno fa ho avuto una storia importante che poi è finita. Ho avuto alcune avventure ma tutto è finito in breve tempo. L’unica che ha suscitato il mio interesse finora è proprio qui davanti a me.-
Arrossisco come un pomodoro, il mio viso è diventato dello stesso colore dei miei capelli, lui se ne accorge e avvicinandosi pericolosamente a me dice – Sei più bella quando diventi tutta rossa, non mi capita tanto spesso di vedere persone che si imbarazzano.-
Mi sfiora la guancia con le sue dita lunghe e curate ed io vado completamente in tilt, incapace di spiccicare una sola parola.
- C’è tanta confusione, ti va di uscire da qui e fare due passi?-
Riprendendomi dall’imbarazzo che mi provoca quest’uomo, riesco finalmente a dire qualcosa –È molto tardi e vorrei tornare a casa, sono stanchissima.-
Percepisco una punta di delusione nel suo sguardo, controlla l’orologio – Hai ragione è tardi. Dai ti accompagno.-
- Sei molto gentile ma non ce n’è bisogno. Sono venuta con la mia auto.-
Si alza per pagare la sua consumazione e nel frattempo recupero le mie cose.
Usciamo dal pub e mi poggia una mano alla base della schiena e sento la solita scarica elettrica al suo tocco. Percorriamo via Bernini e poi via Cimarosa, quando noto il parco Floridiana, esclamo
- È un vero peccato che di sera sia chiuso, è da tanto che non vengo qua.-
- Bè se vuoi possiamo tornarci insieme, abito proprio qui vicino.-
- Siamo arrivati, la mia macchina è lì.- esclamo indicandola.
- Ho visto, sembra quasi nuova, il carrozziere ha fatto un ottimo lavoro.-
- Sai com’è, un misterioso benefattore ha notato che aveva bisogno di una rinfrescata.-
Scuote la testa ridacchiando - Sei impossibile! Ti chiamerò in questi giorni. Non vorrei sembrarti affrettato, vorrei rivederti già domani ma purtroppo lavoro.-
- Bè caro Superman è il tuo dovere salvare le vite!- esclamo frugando nella mia borsa per cercare le chiavi, appena le trovo mi cadono a terra, mi abbasso per riprenderle ma Nico è più veloce di me. Mi fissa intensamente. Deve aver intuito che basta un suo sguardo per non farmi capire neanche dove mi trovo. Mentre sono persa nel blu dei suoi occhi, si abbassa avvicinandosi al mio viso sfiorandomi le labbra con le sue. Sono ancora paralizzata quando mi dice – È stato un piacere trascorrere del tempo insieme a te. Spero di non dover più coinvolgere nessuno per rivederti.-
Quasi balbettando rispondo - Sono stata bene anche io.-
Mi bacia di nuovo e questa volta va via. Entro in macchina, sono ancora frastornata e sento nel mio stomaco quei fastidiosissimi insetti svolazzare all’impazzata. Ho assolutamente bisogno di un potente insetticida.
 
 
 
 
 **************
Buonasera a tutti! Spero abbiate trascorso una buona Pasqua. Finalmente i nostri protagonisti si sono rincontrati. Le amiche di Serena hanno avuto un ruolo fondamentale affinchè avvenisse l'incontro. Secondo voi cosa farà la protagonista con loro il giorno successivo? L'attore a cui fa riferimento Serena nel capitolo è Henry Cavill. C'è stato un lieve bacio tra i due che ha lasciato Serena molto sorpresa. Ringrazio come sempre chi mi legge e chi mi incoraggia ogni giorno. Alla prossima!
  
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