Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: eleCorti    21/04/2017    2 recensioni
Ultima chiamata per il volo diretto a Londra... ecco la tanto attesa chiamata. Mark guardò per l’ultima volta l’entrata dell’aeroporto, ma di lei nessuna traccia. Sbuffò e prese il suo trolley, pronto a dirigersi verso il gate.
“Mark! Aspetta!” una scarica di adrenalina lo pervase. Si voltò: Strawberry stava correndo verso di lui. Le sorrise di rimando. Aveva sperato fino all’ultimo che la sua ragazza arrivasse in tempo e finalmente era giunta lì.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Distanze


 
Erano passati tre mesi da quando Mark era partito per Londra, e la vita dell’ex mew mew procedeva regolarmente: la mattina andava scuola e il pomeriggio lavorava al caffè mew mew. Inizialmente il suo rapporto con Mark procedeva normalmente: durante il primo mese, i due fidanzatini si sentivano ogni giorno per messaggio e la sera si telefonavano. Ma passato il primo mese, sul finire del secondo, le chiamate e i messaggi del giovane Ayoyama si fecero più rari. Il giovane, infatti, non si faceva più sentire ogni giorno, solo una volta a settimana.
Le chiamate e i messaggi i fecero più radi e ciò preoccupo la giovane Motomiya, che iniziò a pensare che il suo Mark non fosse più innamorato di lei.
Le sue amiche capirono subito che ci fosse qualcosa che non andasse, poiché l’umore della loro leader si era incupito e al lavoro era più distratta del solito.
“Strawberry, ma si più sapere che hai combinato!” la beccò, un giorno, Ryan indicando i bicchieri rotti sul pavimento.
“Eh? Scusa...” fu catapultata nella realtà. Guardò il suo capo con lo sguardo assente, poi si chinò per terra per raccogliere i cocci e con essi in mano sparì in cucina.
Ryan la guardò confuso, non era da lei comportarsi in quel modo. Anche Mina, Lory, Pam e Paddy avevano assistito alla scena, ma loro che sapevano tutto, erano tremendamente dispiaciute per la loro amica. Non potevano vederla in quel modo. Dovevano fare qualcosa.


 
****

 
1 mese prima...
Era già passato un mese da quando aveva completamente cambiato vita, da quando si era trasferito in quella città europea. Londra era stupenda, ma troppo grande. Inizialmente, il giovane Mark aveva avuto difficoltà ad ambientarsi nella capitale inglese, ma poi grazie allo stage al museo degli animali marini, il giovane conobbe nuove persone, tra cui lei: Maria.
Inizialmente, tra i due colleghi si era instaurato un rapporto di amicizia, ma più il tempo passava, più il loro rapporto mutava. Maria si era innamorata di Mark, ma il giovane teneva ancora a Strawberry e, quindi, la rifiutò.
Maria – una giovane dai capelli biondi e gli occhi marrone – non demorse: amava talmente tanto Mark che lo voleva tutto per sé, a qualsiasi costo.
Sapeva che il giovane, grazie anche alla grande lontananza dalla sua ragazza, avrebbe ceduto, e lei questo aspettava. E, difatti, quel giorno arrivò.
“Mark... ti vedo strano ultimamente...” passò dietro a lui (era seduto alla sua scrivania) e iniziò a massaggiargli le spalle. Il giovane fu percorso da dei brividi di freddo lungo la schiena. La cosa gli piaceva, e troppo.
“Non vorrei che stessi male... lo sai quanto ci tenga te... te l’ho detto, tu mi piaci!” pronunciò con tono suadente quelle parole al suo orecchio. Poi si chinò su di lui all’altezza del viso, come se avesse voluto baciarlo.
Deglutì. Cercò di immaginare Strawberry per mantenere il controllo, ma l’immagine si faceva sempre più sfocata, fino a scomparire. Ecco: Maria era lì con le labbra dischiuse. Non ce la fece più, chiuse anche lui gli occhi e posò le sue labbra su quelle della giovane.
Il bacio da casto si fece sempre più passionale. Ormai entrambi erano presi dalla passione. Mark, infatti, si era alzato dalla sedia e aveva preso in braccio la fanciulla e l’aveva adagiata sulla scrivania, facendo cadere le penne. Le sbottonò la camicetta bianca, mentre lei gli toglieva la sua che era dello stesso colore. Le abbassò la gonna, mentre si dedicava al suo collo diafano. Lei, dal canto suo, gli sbottonò i pantaloni e stuzzicò la sua erezione da sopra i boxer.
Le abbassò gli slip e lei i boxer, poi avvenne: divennero una cosa sola, lì in quella scrivania, in quella uggiosa giornata d’ottobre. Quello fu l’inizio della fine.



 
****


 
Un altro giorno era iniziato, ma alla giovane Strawberry Motomiya non importava: Mark non si era fatto sentire e lei ne soffriva. Aveva provato a chiamarlo più volte, ma il giovane non le aveva risposto, anzi non l’aveva nemmeno richiamata. Non voleva neanche andare a scuola, ma suo padre la costrinse.
Al lavoro dovette andarci perché sapeva che Ryan l’avrebbe rimproverata, ma non aveva voglia di fare niente. Infatti, sbagliava le ordinazioni, faceva cadere i vassoi, puliva male, insomma era su un altro pianeta.
A fine giornata, si precipitò negli spogliatoi. Voleva cambiarsi in fretta e precipitarsi a casa, in camera sua, a piangere.
“Strawberry...” Mina la bloccò. Strinse i pugni, poiché non aveva voglia di chiacchierare. Ma, cercando di sorridere, si voltò verso la sua amica.
“Noi siamo preoccupate...” si avvicinò a lei. Le altre la imitarono.
“Già” le fece eco Lory. Pam e Paddy annuirono.
“Non puoi andare avanti così!” il tono di Mina era duro. Ma quella volta non voleva battibeccare con lei.
“Ragazze...” era commossa. Se non avesse avuto le sue amiche, sarebbe crollata.
“Già ed è per questo che abbiamo deciso di aiutarti” intervenne Pam, che dalla sua borsa prese una piccola busta bianca, porgendola all’amica.
“Aprila!” la incoraggiò Paddy con il suo tono allegro.
Senza farselo ripetere due volte, Strawberry la aprì: dentro c’era un biglietto andata e ritorno per Londra. Pianse. Mai nessuno aveva fatto quel gesto per lei.
“Ragazze...” si abbracciarono in gruppo. Le ragazze erano così felici di aver aiutato la loro leader.
“Quando parto?” domandò, sorridendo per la prima volta.
“Domani” rispose Pam. Era stata lei a procurarle il biglietto in così poco tempo.
“Domani? Ma...” e Ryan? E Kyle? Erano d’accordo? Non poté fare a meno di chiedersi.
“Sì” annuirono tutte in contemporanea. Sulla porta dello spogliatoio, l’ex mew mew poté vedere Ryan annuire. Nonostante odiasse Mark, nemmeno lui poteva vedere Strawberry in quel modo. La amava ancora.
“Sì! Domani parto!” saltellò come una bambina. Domani finalmente, avrebbe potuto rivedere il suo Mark.


 
****

 
Un urlo ruppe il silenzio di quella stanza: Maria era appena venuta. Stanchi, ma soddisfatti i due si accasciarono sul letto abbracciati l’uno all’altra. Ormai era notte fonda e il sole presto sarebbe sorto.
“è stato bellissimo” asserì Maria, mentre disegnava dei cerchi sul torace del suo ragazzo.
“Ti amo...” sì, ormai anche lui si era innamorato di lei.
“Ti amo anch’io” rispose, per poi posargli un lieve bacio.
Si appoggiò sul suo petto ed entrambi caddero tra le braccia di Morfeo. Nessuno dei due immaginava quale sorpresa avrebbero avuto il giorno dopo.
 
 
 
 
Note dell’autrice: salve! Finalmente aggiorno. Sì, lo so sono imperdonabile. Ma ero senza ispirazione e tra impegni vari non ho mai avuto il tempo di scrivere. Attraverso anche una fase di blocco, per cui questo è il massimo che sono riuscita a tirare fuori. Non è molto lungo, ma è quello che avevo in mente. Spero vi piaccia. E spero di aggiornare presto. Per rimanere, comunque, aggiornati seguite la mia pagina facebook, trovate il link sul mio profilo accanto all’icona della posta (l’icona con il simbolo di facebook).
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: eleCorti