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Autore: AlexiaKH    22/04/2017    1 recensioni
La quarta guerra mondiale ninja si era conclusa da mesi, ma ancora non si potevano chiamare tempi di pace. Vi erano ancora questioni e conflitti irrisoliti, riorganizzazioni e nuove minacce.
Niente di preoccupante, fino a quando un intero villaggio venne raso al suolo per mano di un nuovo gruppo di nukenin. Ciò che però tutti ignoravano, era l'esistenza della sola sopravvissuta di quella strage: una ragazza con un chakra e un potere molto particolare, che il suo villaggio si era assicurato di nascondere agli occhi del mondo.
Senza più un villaggio, una casa e una famiglia dove far ritorno, la ragazza si dedicherà anima e corpo nella vendetta. Ma riuscirà nel frattempo a ricostruirsi una vita?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 11: Ciò che deve essere fatto.
 
La situazione si rivelò molto più grave del previsto. Nessuno aveva mai sospetatto, e nemmeno temuto, che gli Tsukiyo fossero arrivati a mettere radici così profonde fino a mettere mani a Suna, e probabilmente anche negli altri villaggi. Vi era lo stato di emergenza, non potevano aspettare l’arrivo degli altri Kage. Così in segreto Gaara, Kankuro, Kakashi, Naruto e Shikamaru si riunirono subito, dal momento che la questione era diventata anche personale, portandosi con loro Yui.
La ragazza però rimase inizialmente in disparte, non aveva ragione di parlare dopo aver riferito il messaggio di quella Yume, e guardare quelle persone, definite eroi, discutere le provocò un senso di apatia. Eroi che negli anni hanno fatto sapere delle loro imprese, salvato i Villaggi e il mondo… avrebbe fatto i salti mortali in passato per conoscere Naruto, per esempio, ma ora non ne voleva proprio sapere. Si sentiva un’estranea, ma non solo nei confronti degli altri presenti, che condividevano un profondo legame tra di loro, ma nei confronti del resto del mondo: tutto ciò che le era più caro si trovava all’altro mondo e, a parte il suo senso di dovere e la sete di vendetta, non aveva niente… anzi frose era il caso di dire che si rifiutava di avere nuovi motivi, o legami.
“Io penso che dovremmo sentire la signorina…” Disse Kakashi, riportando Yui nella realtà. Alzò lo sguardo e notò che l’Hokage le faceva uno sguardo che la invitava ad avvicinarsi. “… del resto è lei al centro di tutta questa situazione, dobbiamo sapere anche la sua opinione.” Aggiunse. Notò Gaara molto contrariato, ma tutti gli altri sostennero la proposta di Kakashi e, per una volta, persino Naruto rimase composto, studiando la ragazza.
“La mia opinione?” Chiese la ragazza avvicinandosi. Sospirò e rimase per qualche secondo in silezio, perfettamente conscia che non poteva avvalersi del diritto di non rispondere. Era così scossa, così pensierosa, che risentii il senso di smarrimento che aveva avuto le ore successive dallo sterminio del suo Villaggio. Desiderava solo sparire come fece allora, e chiudersi nel suo silenzioso mondo per riflettere in pace. “Credo che sia abbastanza scontato.” Disse rivolgendo lo sguardo verso il Kazekage, che quest’ultimo capii subito a cosa lei si stesse riferendo.
“Sono contrario.” Le rispose severamente. “Non pensarci nemmeno.”
Yui sapeva che ciò avrebbe acceso una discussione da lei indesiderata, ma cos’altro poteva dire? Gli Tsukiyo stavano dimostrando di esserle molto più vicino di quello che credeva, lei non era pronta per affrontarli e di certo loro non le avrebbero concesso tempo per allenarsi… preferiva morire che cadere nelle loro mani, preferiva morire che causare morti di altre persone.
“Non c’è in gioco solo la vita di una persona: oggi c’è Temari ma domani potrebbe esserci qualcun altro…” Disse razionalmente. “… O peggio, un intero Villaggio. La mia rimane ancora l’unica soluzione.” A Gaara quelle parole provocarono una certa rabbia perché intuì, da prima ancora che la ragazza venisse interpellata da Kakashi, che Yui stava di nuovo riflettendo sul suicidio. Gli altri guardarono i due dubbiosi, come se stessero parlando in codice, ma fu la ragazza a chiarire. “Dovreste salvare Temari, e dopo uccidermi. Vogliono me e sono disposti a tutto, la mia morte rovinerebbe il loro piano, qualunque esso sia.” Le ultime parole pronunciate, vennero dette con una tale facilità, con una tale freddezza, che pareva disumana nonostante stesse dimostrando di possedere lucidità nei suoi pensieri. “Sono più utile da morta che da viva.”
“Che cosa?” Urlò subito Naruto shoccato, puntando il dito contro la ragazza. “Non puoi dire sul serio!”
“No, ha perfettamente senso. Se è come ci ha aveva già comunicato Gaara, pur di non farla cadere nelle mani del nemico, dobbiamo sempre tener presente l’opzione di ucciderla. Rientra nei dogma ninja.” Commentò invece Kakashi, tenendo lo sguardo fisso sulla ragazza. Certo, stava ragionando da ninja, ma non potè far a meno di pensare quanto potesse essere inquietante il modo come l’aveva detto: una voce fredda e sguardo perso nel vuoto, come quella di una persona che si era persa nell’oscurità, entrando in uno stato depressivo e di apatia. “Però questa sarà l’ultima delle opzioni a nostra disposizione, e solo nel caso venissi catturata.” Nell’udire quelle parole, Yui guardò leggermente sorpresa l’uomo, perché per un momento aveva sperato che l’appoggiasse. “Vorrei che fosse chiaro il concetto che una morte onorevole, per un ninja, è solo quando esso ha lottato fino alla fine facendo il possibile. Per quanto possa sembrare nobile il tuo pensiero, la verità è che sei mossa da pensieri egoistici, anche se comprensibili. Ma il tuo tempo di pace è finito, accettalo e lotta.” Concluse Kakashi, con severità e tenendo fisso lo sguardo sulla ragazza. L’aveva ben inquadrata, del resto aveva un atteggiamento tipico degli orfani da guerra che Sakura stava iniziando a curare, nella sua clinica. La differenza però stava nel fatto che lei non era una bambina e nemmeno una persona qualunque, e a causa di ciò portava sulle sue spalle un peso troppo grande per una che non aveva mai veramente intrapreso una carriera ninja. Aveva le nozioni, sicuramente era stata allenata ma probabilmente non era mai stata messa alla prova in una missione, il suo modo di pensare al suicidio ne era la prova, perchè non aveva mai o quasi combattuto mettendo a repentaglio la sua vita prima della tragedia.
Nell’udire quelle parole, Yui si sentii quasi pugnalata al petto, portandola a un respiro affannoso e per un solo istante ad avere la vista appannata. Gaara lo notò e fu sollevato nel vedere finalmente una reazione, perché Yui fino a quel momento si era comportata come un fantasma. Fu lieto di sapere che le parole dell’Hokage la colpirono in pieno, ma allo stesso tempo si sentii frustato perché poteva farlo anche lui tempo addietro, ma per qualche motivo quel rimprovero e quelle parole non emersero mai nella sua mente.
“Shikamaru…” Cominciò invece a parlare Kakuro, un po’ per portare avanti la riunione e un po’ per riportare tutti alla realtà. Se c’era una cosa che non comprendeva, erano tutte quelle cure che venivano riposte in quella ragazza. In qualche modo lei era una calamita umana, una persona che per quanto avesse rifiutato ogni legame, aveva attirato a sé le attenzioni di tutti i presenti; sarà per il suo ruolo in quella situazione, sarà perché sembra una possibile seconda Sasuke Uchiha... ma era comunque una cosa che non gli piaceva. “… sei in silenzio da troppo tempo, stai archittettando qualcosa?” Aggiunse, scacciando i suoi pensieri, la presenza di quella ragazza in quel momento era essenziale per salvare la sorella maggiore.
“Su come agire…” Rispose. “Per ora rimane solo una cosa da fare: anche se è una trappola, io e la ragazza dobbiamo andare. Sto solo pensando alla strategia da adottare e alla squadra.”
“Non credo che abbiamo tempo di aspettare eventuali riforzi…” Commentò Yui, riprendendosi e ritornando ad avere un atteggiamento inespressivo. “Anche se non ci hanno dato un limite di tempo, quella persona mi ha velatamente suggerito di fare il più presto possibile. A quanto pare questo Hidan gode di poca pazienza…”
“Lo so, che seccattura!” Rispose cercando di apparire annoiato, ma dentro di sé bruciava il petto dalla rabbia. Come aveva potuto sfuggirgli? Come aveva potuto lasciare che qualcuno lo liberasse e lo ricomponesse? Per di più nella foresta dei Nara… Era anche sua la responsabilità di quello che stava succedendo, e non se lo sarebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa a Temari
“Credo che sia il caso di dividerci, qualcuno dovrà pur accogliere i Kage in arrivo nei prossimi giorni.” Commentò Gaara, come quasi fare di resa. Non voleva mandare Yui in pasto a quei criminali, ma era altrettanto importante salvare la sorella e catturare quei nurkenin. Per quanto fosse una trappola, era anche un’occasione per poter ottenere più informazioni.
“Gaara, avrei solo una domanda: quali sono le caratteristiche delle Terre del Nord?” Chiese Shikamaru.
“E’ una zona desolata, dove il villaggio è stato costruito all’interno di un oasi vicino alle montagne. Vi è una parte esterna, con le abitazioni e i negozi, mentre nella parte interna si trova nella motagna vicina, dove sono costruite delle vere e proprie serre per poter contivare il cibo e allevare il bestiame, in modo da non patire la carestia in caso di tempesta di sabbia.” Rispose, descrivendo in breve tutto quello che sapeva. Una zona desolata ma allo stesso tempo abbastanza autosufficente, un luogo perfetto per poter complottare qualcosa, per quel motivo suo padre lo aveva sempre tenuto d’occhio.
“All’interno della montagna?” Commentò Yui.
“Qualcosa non và?” Chiese Kakashi.
La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo, ragionando con molta perplessitudine. “Gli Tsukiyo sono arrivati al nostro villaggio grazie ad un traditore, su questo ne sono sicura.” Rispose.
“Che cosa vorresti dire?” Le chiese Shikamaru.
“Hanno utilizzato la miniera come una trappola, bruciando specifici minerali, muovendosi troppo facilmente. Quel modo di agire così perfetto, potevano farlo solo grazie a una persona all’interno del mio Villaggio.” Commentò. “Mi stanno attirando sfruttando i punti deboli del mio modo di agire, era già successo alla miniera con un mio compaesaneo, e anche poco fa con quella ragazza posseduta; non mi sorprenderebbe se anche qui avessero qualche alleato del posto, o peggio del mio Villaggio.”
“Potrebbero usare le gallerie delle serre come luogo di combattimento…” Pensò Shikamaru ad alta voce.
Il suo ragionamento non faceva una piega, era stata estremamente cauta delle sue parole, scegliendole con attenzione e portando alla luce possibili scenari. Yui ormai era più che certa che chiunque fosse il traditore, la conoscesse bene, perché non poteva essere una coincidenza il fatto che la stessero attirando moralmente, o giocando nel caso di Yume, sfruttando chi è tra la vita e la morte a causa sua. Nutriva dei dubbi anche sull’agire di Ken, quando era ancora in vita. Non le sembrava strano che qualcuno avesse trapelato qualche informazione, dopotutto lei riusciva ad abbandonare di soppiatto il villaggio, anche se poi veniva riportata con la forza dal fratello… proprio per quel motivo lui, più di chiunque altro, sapeva che le misure di sicurezza potevano essere aggirate. Come mai non si era intervenuti sulla sicurezza in tempo?
“Semplicemente sto suggerendo di prepararci a quasiasi possibile scenario di combattimento, gallerie comprese...” Disse Yui alla fine.
“E dobbiamo anche tener presente della presenza di Hidan, ma non sappiamo nulla del suo compagno… o compagni.” Aggiunse Shikamaru. “Gli unici tra i presenti adatto ad accompagnarci sarebbero Kankuro e Kakashi.”
“Ehi, perché io no?” Chiese Naruto.
“Perché in questa missione abbiamo bisogno di discrezione, e tu con il tuo chakra rischieresti di radere tutto al suolo, è meglio che rimani qui con Gaara per il summ…”
“Non sono d’accordo.” Intervenne Gaara. “Dovrei andare io.”
Tutti per un momento rimasero in silenzio di quella improvvisa presa di posizione, soprattutto da parte di una persona come Gaara che era sempre stato riflessivo e molto meticoloso nella strategia di battaglia. “Non dobbiamo annullare l’evenienza di poterci ritrovare a combattere all’aria aperta, oltre a poter essere in svantaggio numerico.” Aggiunse.
“O che io possa fare qualcosa di stupido.” Commentò Yui, ben conscia degli occhi smeraldini che non l’avevano abbandonata nemmeno per un secondo. “Però non ha tutti i torti, per noi sarebbe più conveniente combattere fuori dalla montagna, quindi è meglio avere più possibilità a disposizione.”
“Shikamaru?” Lo interrogò Kakashi. “Del resto sei tu lo stratega.”
“Gaara con la sua difesa assoluta può proteggersi dagli attacchi di Hidan e volendo ha più controllo del terreno se combattessimo fuori dalle gallerie, ma mi pare di aver intuito della vostra politica che ci deve essere sempre un membro della famiglia Sabaku all’interno del Villaggio, da quando sei il Kazekage.”
“E’ per evitare che il consiglio faccia quello che voglia a nostra insaputa.” Rispose Kakuro. “Odio mettermi da parte, ma se mio fratello ritiene opportuno che lui vada, rimmarò qui io.”
“E non è nemmeno il caso che l’Hokage rischi la vita per una questione che è al momento ancora all’interno di Suna.” Continuò Gaara, e su quello tutti lo capirono. Qualcuno doveva pur rimanere ad accogliere gli altri Kage, e se Gaara non poteva, era Kakashi il miglior candidato.
“Che seccatura…” Commentò Shikamaru. “Praticamente il contrario di quello che avevo detto.” Alludendo che la squadra formatasi sarebbe stato lui, Yui, Gaara e Naruto.
 
La riunione finì solo quando si cominciò a decidere l’organizzazione della missione, con i dovuti approvigionamenti. La partenza doveva essere immediata quindi fu deciso di partire l’indomani a calar del sole, sfruttando il favore della notte. Yui silenziosamente si trascinò al terrazzo della villa dei Sabaku, per poter prendere aria e sentirsi meno oppressa. Appena rientrata aveva rimurginato a lungo sul da farsi, su come agire, ma nel farlo si sentii mentalmente stanca, del resto anche lei aveva dei limiti. Quando arrivò si sorprese nel vedere, avvolto dai caldi colori del tramonto, il Kazekage appoggiato alla ringhiera del terrazzo. Istintivamente pensò di andarsene e cercare un altro luogo per la sua meditazione, ma la voce del ragazzo la fermò.
“Non mi aspettavo la tua presenza.” Le disse senza nemmeno voltarsi, nascondendo la sua sorpresa. Eppure la sentiva, era proprio dietro di lui che, silenziosamente e senza alcuna fretta, si avvicinò appoggiandosi alla ringhiera a pochi centrimetri di distanza da lui.
“Deduco che abbia voglia di compagnia.” Commentò la ragazza, osservando quasi stregata il cielo quasi scarlatto. “Altrimenti mi avresti ingnorata.”
La guardò, solo i suoi abiti neri erano immuni ai colori del sole, mentre il resto era addornato dall’arancione e dal rosso, in particolare i suoi occhi rubini risplensero più che mai in quella luce. “E’ stata una giornata intensa, non biasimo chi cerca di allegerire la mente.” Aggiunse la ragazza.
“Perspicace.” Commentò. Anche se, analizzando l’attuale situazione, la cosa si rivelò abbastanza scontata. Chi più di lei, che era al centro delle vicende, aveva bisogno di meditare? Volse il suo sguardo verso il ragazzo, accorgendosi che in verità stava guardando un punto fisso dell’orizzonte dove si estende quel deserto infinito, con l’aria preoccupata, anche se era difficile dirlo dalla sua poca espressività.
“La riporteremo a casa.” Disse rompendo il silenzio, notando lo sguardo sorpreso del ragazzo, di chi era appena stata letta la mente. Dopotutto quello sguardo preoccupato lo conosceva bene, sua madre era costantemente preoccupata per lei quando andava in accademia e per Ken quando andava in missioni. A quei nostalgici pensieri, si accompagnò una fortissima fitta al cuore, un’altra, e quasi riportandola ad avere le lacrime agli occhi. “E’ una donna tosta, da quel poco l’ho visto credo che ci vorrà di molto più per farla soccombere, deve solo attendere qualche ora.” Aggiunse, mantenendo comunque un tono di voce freddo e distaccato.
Gaara abbozzò un un sorriso nel sentire il suo tentativo di consolazione, anche se concordava con quanto Yui aveva detto. “Ti ringrazio.” Le disse semplicemente.
“Dico solo la verità, non voglio che qualcun altro perda qualcuno d’importante. Hanno già sofferto troppe persone.” Commento quasi incosciamente.
“Per questo, per quanto tu fossi scossa, ti sei impegnata nell’operazione di salvataggio?” Le chiese con quasi fare curioso.
“Si tratta di fare quel che è giusto… anche la vendetta rientra in ciò, le loro vittime… la mia famiglia ha diritto di riposare in pace.” Rispose, semplicemente. Cercando di mantenersi il più distaccata possibile, cercando di congelare le sue emozioni ogni volta che solo pensava alla sua famiglia.
“Dovresti anche tu raggiungere la pace.” Commento il ragazzo.
“Lo farò quando morirò, con la cosapevolezza che la mia esistenza non nuocerà più a nessuno.” Rispose freddamente, convinta, forse troppo, di essere lei stessa una sorta di uccello del malaguirio. Del resto le era sempre stato detto che chi aveva abilità innate molto rare erano spesso persiguitati, e gli Tsukiyo, e ancora prima chi aveva ucciso sua madre, ne erano la prova.
“Le parole di Kakashi quindi sono state a vuoto?.” Commentò, infastidito, colpendo duramente la ragazza. Quelle parole le avevano rudemente tirato fuori la realtà, quello che il suo subconscio veramente pensava: la morte come liberazione da tutte le sofferenze, un modo come un altro di fuggire.
“Preferisco morire umanamente, che diventare una macchina da guerra o diventare la causa della morte di molte persone innocenti.” Disse rimanendo apatica, scatenando però qualcosa in Gaara, perché infatti il ragazzo prese per il braccio obbligandola a gaurdarlo dritto negli occhi. In quei occhi smeraldini ci vide molto dolore, e non ne capiva molto il motivo.
“Ti consiglio di stare attenta a quello che affermi.” Le disse istintivamente, dandole un leggero senso di minaccia ma allo stesso tempo di dolore. E finalmente capii, capii il motivo di tutte quelle premmure che aveva avuto per lei, capii che lui aveva subito quel destino, il destino che lei voleva tanto evitare, e probabilmente con quei pensieri lo aveva in qualche modo offeso o riportato alla luce vecchi ricordi. Gaara notò lo sguardo sorpreso e shoccato della ragazza, di chi non aveva la minima idea di quanto le sue parole avvero colpito il suo punto debole, una cosa del suo passato che voleva che rimanesse lì. Si, gli era stato da insegnamento quel periodo buio, ma di certo non ne andava fiero. Capii comunque i pensieri della ragazza alla perfezione, del resto non era la prima volte che gli fosse rivolto quello sguardo.
“Non era mia intenzione, non ne avevo idea.” Disse la ragazza, ricomponendosi e ritornando a essere quasi del tutto apatica. Sapeva che lui in passato fosse stato la forza portante del monocoda, ma non aveva mai pensato che avesse avuto una tale esperienza, dopotutto era tra i personaggi più rispettati e amati di Suna.
“E’ stato molto tempo fa…” Disse non appena si rese conto di aver esagerato con la sua reazione, lasciandola andare ma senza spezzare il contatto visivo. “… posso comprendere la tua paura, anche io preferirei la morte piuttosto che ritornare a quei giorni, ma questa non è una ragione per arrendersi e lottare.”
“Vi fa veramente onore se siete riuscito ad evitare quella condanna e a diventare l’uomo che siete ora, ma io non sono voi.” Gli rispose semplicemente, capendo che cosa stesse pensando. Per Gaara, la sua intenzione di morire era una via di fuga codarda, quando lei lo vedeva un atto di liberazione e di salvezza.
“Vero, ma analizzando il tuo punto di vista, la tua situazione non è molto diversa dalla mia del passato.” Commentò.
“Già, solo e semplicemente esistendo vengo presa di mira e degli innocenti muoiono.” Commentò la ragazza. “Immagino che essere una forza portante ti avesse messo addosso un bersaglio.”
“Non successe solo quello.” Le rispose, per poi fare un profondo respiro. In qualche modo i due si erano emotivamente avvicinati, capendosi, e voleva una volta per tutte farle capire l’erroneità dei suoi pensieri. “Mio padre mi fece diventare un vero e proprio mostro, negandomi ogni possibile legame. Un’arma che non nutre emozioni è più efficace, oltre più produttiva.” Aggiunse, ricordando sua madre, suo zio, l’isolamento forzato che gli era toccato nell’infanzia, i crudeli allenamenti e molti altri dolorosi ricordi.
“Mi state forse suggerendo di avere legami?” Disse sarcastica la ragazza. “Così posso essere testimone della morte di altre persone a me care? E tutto questo perché vede in me sé stesso?” Disse alla fine, con un tono di voce un po’ più alto del solito, segno di nervosismo. Non appena finì di parlare guardò il ragazzo. Aveva finalmente fatto centro: la voleva salvare a tutti i costi perché nessuno salvò lui quando stava per diventare un mostro. “Non pensi che sia un po’ egoistico? Voler a tutti i costi far cambiare sentiero a una persona, solo in nome di un ricordo?” Aggiunse, per poi osservarlo per qualche secondo e cominciare ad andarsene.
Per tutto quel tempo, Gaara rimase senza parole, lei era stata molto diretta ed in parte aveva ragione, ma in parte aveva torto. Era vero che avrebbe voluto qualcuno, ben prima di Naruto, che lo avesse salvato, ma era anche vero che lui era stato portato alla solitudine fin dalla tenera età, senza conoscere il calore di una famiglia. “Non pensi che sia anche tu egoista?” Le chiese rivolgendole lo sguardo mentre lei se ne andava. Si fermò di scatto, e si voltò perplessa verso di lui. “A differenza mia, tu non sei cresciuta nel terrore e nell’odio, ma nell’amore della tua famiglia e del tuo Villaggio; tuo fratello è morto per te, per permetterti di continuare a vivere. Vuoi veramente onorare il suo sacrificio ponendo fine alla tua vita volontariamente? Senza nemmeno aver lottato per il tuo futuro?”
E per la prima volta le parole uscite dalla bocca di Gaara, così dure e severe ma vere, finalmente raggiunsero il cuore di Yui. Per la prima volta ci era veramente riuscito, instaurandole il dubbio nelle sue intenzioni, che l’avrebbe tormentata per sempre. Yui udendo quelle parole, non potè fare a meno di pensare a tutto ciò che i suoi genitori avevano fatto per tenerla al sicuro, nonostante la soffocassero, e di come Ken l’avesse in tutti i modi protetta ma allo stesso tempo allenata, a modo suo. Tutti quei sacrifici, e solo per la sua felicità… era veramente un buon modo ringraziare e render loro memoria negandosi il futuro che loro desideravano per lei? Negandosi quel futuro per i quali loro erano morti? Non lo sapeva più… si era così convinta che morendo avrebbe evitato ogni altra sofferenza a sé stessa e a chiunque incrociasse il suo cammino, che ormai oltre alla vendetta non aveva pensato a nient’altro. Dove andare, che cosa fare dopo, con chi, come… Al suo futuro non ci aveva mai veramente pensato, nemmeno una volta. Era confusa, perché non sapeva più cos’era giusto fare. Abbassò lo sguardo quando ebbe quei pensieri, come segno di resa mentale.
“A volte mi chiedo se tu sia folle o semplicemente testarda, perché non so più come comunicarti che non sei più sola. Suna, se lo vorrai, può essere casa tua, basta solo non arrendersi e lottare.” Aggiunse Gaara, un discorso che si era fatto quando Naruto lo convinse a voltare pagina, un discorso che si era fatto per rendere quel Villaggio estraneo casa sua, ottenera la fiducia e l’amore di chi lo temeva, e di riscattarsi come essere umano. Lui era stato obbligato a quel cammino, ma Yui se lo stava scegliendo ed era un gravissimo errore. Forse lei aveva ragione a definirlo egoista, se è egoistico salvare qualcuno da un cammino oscuro che lui conosceva bene.
Nell’udire quelle parole, Yui rimase titubante, perché occasionalmente aveva accarezzato l’idea di rimanere a Suna, per poi gettarla via man mano che si evolveva la situazione. Ritornare a sperare la spaventava, perché era molto più doloroso rivedere quelle speranze svanire. Una cosa era certa: doveva prendere delle decisioni, una volta per tutte e senza più esitare. Il tempo del pianto, della nostalgia del passato e dei ricordi era finito. Non doveva più pianificare, ormai sapeva benissimo cosa poteva o non poteva fare, ma doveva decidersi di agire a passo deciso una volta per tutte, qualunque via giusta o sbagliata che avrebbe scelto di percorrere.
 
 
 
 


Angolo dell'autrice:

Buonsalve a tutti e buona Pasqua in ritardo!
Eccomi qui, ingrassata di non so quanti kili. Degli eventi del capitolo non ho molto da dire: parla da solo, essendo prettamente psicologico, ma voglio portare l'attenzione sulla protagonista.
Yume ha dato il via a una serie di eventi che arriveranno che Yui sia pronta o meno. Una volta una persona mi ha detto, senza critica distruttiva, di vedere Yui molto... confusa e timorosa, approfittanto della gentilezza di Gaara per prendere tempo perchè alla fine nemmeno lei sa cosa vuole, altrimenti avrebbe agito da tempo. Non ha tutti i torti, anzi fa parte della psicologia che avevo ideato della ragazza.
Ho sempre voluto renderla il più umana possibile, anche per permettere ai lettori di immedesimarsi in lei, e credo che siamo tutti d'accordo che chi ha sempre vissuto in una campana di vetro, quasi sempre estranea della vera vita dei ninja, ora si ritrova terrorrizzata davanti a qualunque scelta. Un mese di totale solitudine, dopo la tragedia, l'aveva portata a soffrire da sola e a prendere decisioni da sola... ma al primo confronto col Kazekage ma anche con lo stesso Kitanai, abbiamo potuto notare che lei aveva ancora molta strada da fare, nonostante la volontà che la guida. Una sorta di incapacità di un vero e proprio confronto, tipico di chi ha vissuto senza troppe problematiche. 
In sostanza: lei doveva maturare e crescere di più, rendersi conto di come alcuni suoi pensieri fossero sbagliati o addirittura infantili. E mi sto riferendo alle esperienze di vita, perchè lei ha già avuto un'ottima educazione, volontà e ora anche un buon allenamento. Ha tutte le carte in regola.
Ci è voluto una persona che di esperienze di vita ne ha veramente tantissime, ovvero Kakashi, per smuoverla per poi avere il colpo di grazia da parte di Gaara, che alla fine lui aveva sempre agito per il suo bene. Può essere l'inizio di una profonda amicizia o di un amore, chi lo sa... ma rimane il fatto che, per quanto Yui abbia cercato di evitare come la peste, si è indissolubilmente legata a Gaara. Yui ha di certo un grande potenziale, e non per la sua abilità innata.
Detto questo, sottolineo un punto: mi rendo perfettamente conto che qui Naruto è stato molto in disparte, il problema è sempre il solito, ovvero la sua caratterizzazione. Avrò modo di approfondirla meglio nei prossimi capitoli, visto che andrà in missione con Yui e Gaara.
A me incuriosisce parecchio che cosa verrà fuori da loro tre.
Detto questo, al prossimo capitolo!
  
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