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Autore: sisterchris88    23/04/2017    0 recensioni
La storia parla di Hernando e Camila, il titolo richiama ad una frase che loro si dicono nell'episodio 1392 quando si promettono di impegnarsi "contro viento y marea" per essere felici= impegnandosi contro tutto e tutti. La storia prenderà una strada sua alcune trame saranno simili altre completamente cambiate. Sono presenti personaggi delle serie passate de il segreto.
La storia parte dalla puntata 1450 circa.
E' rivolta a tutti gli appassionati della coppia Hernando e Camila. (Sono presenti altri personaggi quasi tutti dai Manantiales ma anche Alfonso Emilia Matias, e ...vecchi amati personaggi...Gonzalo e Maria!)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Le rivelazioni che leggerete su Camila sono tutte prese dalla serie per chi non avesse visto quelle puntate.
Capitolo 2
Casilda, Trinidad (Cuba)
La casa di Maria e Gonzalo era modesta ma confortevole tra le molte stanze disponibile Maria ne diede una a Camila, le porto qualcosa per cenare e dei vestiti puliti. Quando a sera inoltrata tornò a trovarla i bambini già dormivano, e Camila era seduta sul letto, stringendo qualcosa tra le mani.
“Avete una famiglia meravigliosa.” Gli occhi di Camila erano lucidi per tutto il giorno aveva osservato Maria con Esperanza e Beltran e non poteva non pensare a quando lei avesse sempre sognato una famiglia così. Maria sorrise e notò che stringeva qualcosa tra le mani. Una foto. “L’unica cosa che mi è rimasta.” Camila lasciò che Maria la prendesse e quando la voltò la giovane Castaneda potè vedere ritratti un uomo molto affascinante e una giovane ragazza al suo fianco. Camila si asciugò una lacrime. “Non vi disturberò molto, ve lo prometto.” Maria le strinse una mano.
“Ho avuto a che fare con molte persone spregevoli nella mia vita e le so riconoscere bene. Nei vostri occhi riconosco solo molto dolore. Camila ditemi, come posso aiutarvi? Chi sono queste persone?” Maria le indicò la foto.
“La mia famiglia. Mio marito e sua figlia alla quale però voglio bene come se fosse mia.” Fece un profondo respiro ripensare a loro le faceva male. Come stava Hernando? Le sue ferite erano finalmente guarite? Avrebbe dato tutto ciò che aveva per sentire di nuovo il suono della sua voce. La dolcezza nel sentirgli pronunciare il suo nome.
“Sono qui a Cuba?” Camila sarcasticamente ripetè “Cuba” sottovoce. “Camila, cosa vi tormenta tanto?”
“Grazie per come vi siete presa cura di ma non…non posso mettervi in pericolo; se vi dicessi anche la seppur minima cosa…” Camila inizò ad agitarsi, allora Maria cercò di calmarla andò a prendere un panno e dell’acqua per pulire i lividi di Camila. Trascorsero vari minuti di silenzio mentre si prendeva cura di lei. Camila non lasciava la presa dalla foto che aveva portato con se.
“Scappate da vostro marito?” Maria scrutò bene negli occhi di Camila e li vide improvvisamente riempirsi di lacrime.
“Solo riabbracciarlo potrebbe porre fine ai miei tormenti.” Maria l’abbracciò forte. E Camila per la prima volta da molti giorni pianse e si lasciò consolare per tutto quello che le stava succedendo.
§
L’Avana, Cuba
Nella lettera di Alfonso, Gonzalo aveva ricevuto ben poche informazioni se non il nome del signor Dos Casas e che necessita di aiuto per un importante questione. Alfonso aveva spiegato a Gonzalo come la famiglia di Hernando gli fosse cara e di trattarli nel modo migliore possibile. Quando finalmente dopo due settimane il transatlantico arrivò Hernando era molto provato ma Rogelia si era accertata che riposasse il più possibile durante il lungo viaggio. Appena arrivati Hernando ringraziò Gonzalo e cercò di spiegargli la situazione, provarono ad informarsi al porto ma Camila e Nestor avevano usato passaporti falsi e non c’era modo di sapere dove fossero. Così Hernando, rifiutando le richieste di Rogelia di farsi vedere da un medico appena arrivato, decise di iniziare a cercarla all’indirizzo dove le scriveva prima che si sposassero per procura. Erano pochissime le probabilità che Camila fosse tornata dalla sua famiglia ma era necessario provare. Era pronto a tutto e Gonzalo capì in poche ore che quell’uomo avrebbe cercato anche fino in capo al mondo pur di ritrovarla.
I giorni passarono, Rogelia, Hernando e Gonzalo avevano delle stanze in un prestigioso Hotel della capitale ogni giorno cercavano nuove piste, ma nessuno sembrava aver visto Camila. Gonzalo aveva chiesto ad alcuni suoi contatti e conoscenti mostrando una foto della donna ma non c’erano riscontri.
Rogelia stava medicando Hernando e bendando le sue costole quando Gonzalo bussò alla sua porta.
“Don Hernando.” Lui accennò a un leggero sorriso. “State bene?” Lui non rispose.
“Gonzalo abbandoniamo le formalità stai facendo per me molto più di tante persone che ho conosciuto in tutta la mia vita. Il contatto di Nicolas ha risposto?” Gonzalo annuì. Hernando sembrò illuminarsi e si alzò di scatto avvertendo una tremenda fitta alla costola, riuscendo a malapena a mascherare sul volto il dolore.
“Indagando nelle compagnie peggiori, sembra che questo Nestor sia tornato ma nel periodo in cui non c’è stato le lotte di potere hanno invertito i ruoli delle bande e pare qualcuno si voglia vendicare di lui. Lo cercano in molti ma nessuno sa dov’è.” 
“E Camila?” sempre lo stesso dolore nel pronunciare il suo nome. Gonzalo scrollò la testa.
“Nessuno parla di una donna al seguito di Nestor. Ma non sono poi molti quelli che dicono di averlo visto, potrebbero mentire nessuno vuole immischiarsi negli affari di queste bande di criminali.” Gonzalo notò la tristezza sul volto di Hernando.
“Dalla servitù della sua casa natale sappiamo che non è mai tornata, in città nessuno sembra averla vista…ora questo…io…io non…” Gonzalo si avvicinò a lui.
“Hernando non è il momento per arrendersi. Alfonso forse non vi avrà raccontato tutta la mia storia ma ho vissuto tormenti e tragedie e pensavo anche io di aver perso tutto, tutto ciò che amavo tutto ciò per cui vivevo. Ma ho lottato con tutto me stesso perché avevo promesso a mia moglie che sarei tornato da lei, niente e nessuno me lo avrebbe impedito. Nemmeno la morte stessa.” Hernando guardava negli occhi di questo ragazzo così giovane e sembrava ritrovarci speranza. “Sento che per voi è lo stesso.”
“Camila è la mia ragione di vita.” Gonzalo gli restituì la foto che gli aveva lasciato. Ed Hernando la fissò a lungo. “Ora riposate, io manderò un telegramma  a mia moglie e domani ricominceremo. Dovessi bussare ad ogni porta dell’intera isola di Cuba.” Gonzalo sorrise e si alzò andando via. Hernando era seduto sul letto col petto fasciato, la mano  e la fronte ancora ferite.
“Sono così preoccupato per lei, Rogelia.” Rogelia conosceva bene tutti i pensieri di Hernando e sperava nel suo cuore che presto tutto si sarebbe risolto.
“Non dimenticate che dona Camila è forte. Molto forte.”
“Io non ne dubito Rogelia, ma è sola. Lei è sola. E Nestor…ucciderei quell’uomo con le mie mani.” Hernando strinse forte i pugni pieno di rabbia.
“Don Hernando riposate. Andrò a inviare il telegramma per la signorina Beatriz sapete che non è tranquilla se non le scriviamo spesso.” Hernando si calmò al sentir parlare di sua figlia e annuì ringraziandola. Rogelia uscì e lui restò solo con le sue paure e i suoi dubbi. E quella foto stretta a se…”Dove sei, amore mio?”
Non poteva sapere che nella stessa isola, Camila dormiva già stringendo al petto la foto di Hernando e Beatriz. La sola cosa che poteva calmarla al pensiero di cosa avrebbe fatto per uscire dalla situazione in cui si era cacciata.
§
“E i bambini?” Gonzalo aveva telefonato a Maria, dopo averla avvisata per lettera di ogni passo della loro ricerca, avevano concordato un giorno e Maria era alla locanda, ignara però che la donna che tanto Gonzalo e Hernando cercavano era proprio al suo fianco con il piccolo Beltran in braccio. Maria fece un cennò a Camila lasciandole la mano di Esperanza e le indicò di uscire in piazza, al termine della telefonata l’avrebbe raggiunta.
“Stanno bene, amore mio, gli manchi come a me. Gonzalo…devo dirti una cosa ho preferito non scrivertelo, c’è una persona che dobbiamo aiutare, l’ho incontrata in spiaggia e…”
“Maria sai benissimo che c’è il rifugio per i poveri in paese…” Maria sorrise fra sé e sé Camila le era sembrata tutto tranne che una persona povera.
“No lei…c’è qualcosa nel suo sguardo Gonzalo, è così disperata. Ho preferito tenerla a casa nostra fino al tuo ritorno sono sicura di scoprire come potremo aiutarla. E…” Gonzalo fermò Maria.
“A casa nostra? Maria…sei sicura che sia prudente? Noi non…”
“Non preoccuparti amore mio, vedessi con quanto amore si occupa di Esperanza e Beltran e poi è sempre con me. E’ solo una persona persa…mi ricorda…un po’ quando io ero senza di te.” Maria si fece improvvisamente seria ricordando il periodo più brutto della sua vita quando aveva creduto di aver perso suo marito per sempre. Gonzalo stava per confortarla con dolci parole d’amore quando vide arrivare Rogelia alla postazione telefonica dell’hotel.
“Tesoro, ne riparleremo al mio ritorno, sii prudente ora devo andare. Ti amo.” Maria lo saluto speranzosa di rivederlo presto. Dall’altra parte invece Gonzalo si ritrovò davanti ad una Rogelia molto preoccupata.
“Signore, mi perdoni, ma deve aiutarmi.” Gonzalo le fece cennò di continuare. “Don Hernando è di nuovo uscito solo in cerca di informazioni su donna Camila, e non so neanche se ha con sé il suo bastone. Lui deve riposare! Quando siamo partiti il dottor Moliner è stato categorico, doveva stare il più possibile a letto e non c’è nulla che riesca a fermarlo. Non si è nemmeno fatto visitare all’ospedale locale come aveva promesso alla sua famiglia. Sono preoccupata, è magro, pallido e la notte so che dorme a fatica forse per il dolore che finge di non provare…Dobbiamo costringerlo a riposare.”
Gonzalo aveva capito l’allarmismo di Rogelia e indubbiamente la governante aveva ragione, ma sapeva contro cosa stava lottando Hernando, con le sue paure più grandi di non rivedere più la sua sola ragione di vita. Passò qualche minuto, ma alla fine insieme a Rogelia trovarono un piano per obbligare Hernando a prendersi cura di lui.
§
Fu solo nel tardo pomeriggio di quel giorno che finalmente Hernando tornò in hotel, Rogelia e Gonzalo l’avevano cercato inutilmente per ore, e solo rivederlo aveva riempito di gioia Rogelia. Ma Hernando appariva stanco e sconvolto. Gonzalo lo trovò seduto nella sua stanza mentre Rogelia lo obbligava a mangiare ma lui era reticente e taciturno.
“Hernando, siete stato un pazzo ad uscire solo…” Hernando non rispose. “Avete scoperto qualche nuova informazione?” Ancora silenzio. Gonzalo guardò Rogelia portare via il vassoio, uscì lasciandoli soli. Dopo altri interminabili minuti…Hernando parlò.
“Ho incontrato una cameriera che lavorava nella casa dei genitori di Camila. E sembrava sapere molto su di lei…Mi ha chiesto se fossi pazzo a chiedere di Camila ovunque e io davvero…non capivo. Quando io e Camila abbiamo deciso di sposarci per procura ci siamo scambiati delle lettere ma di lei sapevo così poco…so così poco.” Disse con un tono triste. “Il mio amico Gabriel mi aveva detto solo qualcosa su di lei…quanto fosse bella, piena di vita, una moglie che tutti mi avrebbero invidiato.” Hernando sorrise fra sé e sé al pensiero di Gabriel, ricordò la conversazione con Nicolas quando lui aveva scoperto che Gabriel era il fratellastro di Camila…avrebbe dovuto parlarne subito con sua moglie invece ancora una volta aveva scelto di non farlo di rimandare…e poi era crollata la galleria…lui ferito…e Nestor. Dannato Nestor, pensò. E ora aveva ancora questo terribile dubbio, Camila sapeva di essere la sorella di Gabriel Mella, il suo più caro amico?
Gonzalo riportò Hernando alla realtà. “Hernando cosa vi ha detto? Perché non voleva che chiedevate di Camila?”
“Camila è accusata di omicidio a Cuba.” Gonzalo sbarrò gli occhi sconvolto. Tutto avrebbe pensato tranne che una cosa del genere. “io… io non…” Gonzalo sentì la voce di Hernando tremare, ma Dos Casas prese un lungo respiro e continuò. “Camila andò via dalla casa familiare poco più che ragazzina, Nestor la portò via come una qualunque proprietà così mi ha detto la cameriera. Nessuno la vide più tornare alla casa paterna. Nessuno. Lei andò a servire in varie famiglia e ora lavora in una locanda. Mi disse che poco meno di otto mesi fa ci fu uno scandalo che investì la famiglia Valdesalce…la famiglia di Camila…”
“E lo scandalo era…l’omicidio?”  Hernando annuì.
“Ma non ha nessun senso perché la denuncia fu fatta a nome di Nestor, fu lui a spargere la voce per tutta l’Avana che chiunque gli avrebbe riportato Camila avrebbe ricevuto una lauta ricompensa. Camila non farebbe del male a nessuno…lei è la persona col cuore più generoso che io abbia mai conosciuto.” Hernando tossì più volte e si piegò sotto gli occhi di Gonzalo.
“Hernando so che tutte queste informazioni non hanno alcun senso ora ma forse è così perché avete bisogno di riposare e di capire, io confido in vostra moglie e in voi. Vi ritroverete, ma per farlo dovete stare bene, e voi non state bene.“
“Come potrei smettere di cercarla? La mia vita non ha nessun senso senza Camila.” Hernando cercò di trattenere le lacrime ma tutte le informazioni che aveva avuto lo avevano profondamente sconvolto.
“Avete una sposa che ha bisogno di voi, e una figlia in Spagna. Dovete essere forte per affrontare ciò che sta per venire. La cosa migliore è che ora veniate qualche giorno a casa mia, è lontano da qui ma non molto in un giorno arriveremo con l’auto.” Hernando iniziò a scrollare la testa. “Andremo…” continuò deciso Gonzalo. “Io e Rogelia vi abbiamo visto peggiorare di giorno in giorno. Andremo vi riposerete, un medico vi visiterà, e torneremo qui appena starete meglio. Ve lo prometto.”
“Non posso andarmene via da qui. Camila potrebbe…”
“Non abbiamo la minima idea di dove sia, e non lo dico per ferirvi ma dobbiamo riordinare le idee e forse quello che voleva dirvi la cameriera è che state dando troppo nell’occhio, non possiamo correre rischi con la banda di Nestor. Conoscerete mia moglie, mia figlia…Beltran, i nipoti di Emilia. Vedrete Hernando in pochi giorni starete bene. E troveremo Camila, vi ho promesso che l’avremmo fatto e sarà così.” Hernando dopo vari istanti in silenzio. Annuì. Era vero si sentiva continuamente sul punto di svenire ma più di tutto doveva riordinare tutte le sue idee.
“E’ stata Rogelia vero?” chiese Hernando sorridendo. Gonzalo annuì. “Quante volte sarei stato perduto senza le sue attenzioni.”
“Anche io ho avuto persone che si sono ben prese cure di me, siamo fortunati Hernando!” Gonzalo sorrise uscendo lasciandolo solo Hernando. Quanti dubbi avevano suscitato le ultime vicende in lui, ma nulla mutava la sola certezza della sua vita: l’avrebbe riportata a casa a qualunque costo e non aveva intenzione di fermarsi davanti a niente e nessuno.
§
Fu solo qualche giorno dopo che Maria ricevette la lettera di Gonzalo sul suo ritorno imminente con Hernando, ne era felice ma sapeva che l’arrivo poteva essere quel giorno stesso perché le missive viaggiavano lentamente a Cuba, e l’Avana non era poi così distante da casa loro. Camila era pronta per andare alla scuola del paese, le piaceva aiutare Maria e i bambini e soprattutto la teneva occupata. Si sentiva meno in debito nei confronti di Maria e della sua famiglia.
“Forse è meglio se questa sera lascio casa tua, Maria.” Camila rispose così quando Maria la informò del ritorno di suo marito e di un ospite.
“Non se ne parla Camila, la casa non è grande ma ci sono stanze a sufficienza inoltre voglio aiutarti anche se ancora tu…” Camila abbassò lo sguardo; ogni volta che Maria tentava di indagare lei si chiudeva, come se fosse un riccio impaurito, così anche questa volta lei lasciò correre. “Tu resti qui.” Le disse sorridendo dandogli la torta che avevano preparato per i bambini a scuola. Camila sorrise e uscì accompagnata da Esperanza. C’era una solta di pace nella routine che viveva da quando era con Maria e i bambini. Pensava sempre a Hernando e Beatriz ma saperli in salvo lontano da Nestor le bastava. La tormentava però l’immagine di Hernando distrutto per il suo abbandono…o forse se ne sarebbe fatto una ragione?
“Camila, andiamo in spiaggia oggi?” chiese Esperanza che saltellava al suo fianco, allontanandola dai suoi triste pensieri. Lei sorrise dicendole di si, dopo la scuola senz’altro sarebbero andati in spiaggia.
§
Era passata da poco l’ora della merenda, Esperanza era tornata dalla passeggiata sulla spiaggia, Camila aveva preferito restare qualche istante in più adorava il tramonto, quando poco dopo Maria adagiò Beltran nella sua culla, corse alla porta sentendo dei rumori, Gonzalo era finalmente a casa! Si gettò tra le sue braccia felice, le erano sembrate interminabili quelle settimane. Lo baciò curandosi ben poco delle persone che lo accompagnavano. Quando si ricompose e si voltò a guardare bene gli ospiti, Maria divenne improvvisamente pallida. Era lui. L’uomo della foto di Camila. Era davvero lui…la donna che lui cercava…l’uomo che poteva porre fine ai tormenti di Camila…Gonzalo osservò sua moglie diventare improvvisamente taciturna.
“Hernando questa è mia moglie Maria Castagneda figlia di Alfonso e Emilia come ben sapete, Maria lui è il signor Hernando dos Casa e la sua governante, Rogelia.” Gonzalo li indicò entrambi. Hernando si appoggiava a Rogelia e al bastone, il viaggio in auto non l’aveva aiutato stare per molte ore seduto aveva compromesso ancora una volta la guarigione delle sue costole schiacciate. Così Rogelia si scusò e chiese di fargli vedere la stanza dove Don Hernando potesse riposare. Mentre Gonzalo li accompagnava, Maria andò a prendere un bicchiere d’acqua e si sedette al tavolo del suo soggiorno.
“Non è possibile…” Gonzalo tornò baciandole la fronte.
“Cosa non è posssibile, amore mio?” Gonzalo si verso da bere stanco dal viaggio. Maria si alzò di scatto guardandolo.
“io so dov’è sua moglie!” Gonzalo per poco non si strozzò. “Si Gonzalo! La storia che mi hai raccontato io non potevo saperlo ma…è Camila vero? Il nome della moglie di Don Hernando è Camila?”
Gonzalo annuì ancora più sconvolto. “E’ lei la donna che ho trovato in spiaggia e ho portato qui…la donna che ti dicevo…”
“Maria non può essere andiamo è una follia, come è possibile!”
“Non lo so Gonzalo, ma Camila ha una foto io, io ho visto la foto di don Hernando con sua figlia. E’ lui…” Gonzalo consapevole che forse finalmente poteva esserci un po’ di speranza per Hernando chiese a Maria di seguirlo andarono subito nella stanza dove Hernando stava tentando di riposare. Bussarono ed entrarono incapaci di trovare il modo di spiegare ad Hernando cosa stava succedendo.
“Hernando potete darmi la foto di vostra moglie per un istante.” Hernando non capiva perché Gonzalo gli aveva fatto una richiesta simile ma fece un cennò a Rogelia. La governante prese la foto e la diede a Gonzalao, lui si voltò per farla vedere a  Maria. “E’ lei, tesoro?”
“Potete spiegarmi cosa sta succedendo? Lei? Lei chi?” Hernando attonito li guardava.
Maria si asciugò quasi una lacrima commossa al pensiero di tutto il dolore che aveva letto negli occhi di Camila in quei giorni.
“Don Hernando, vostra moglie..vostra moglie è sulla spiaggia poco distante da casa nostra. Io…non so come…” Ma non ci fu tempo per molte parole o sorrisi o abbracci. Rogelia gettò per terra la camicia che reggeva e si portò le mani sul volto in lacrime. Hernando dimenticò il bastone, dimenticò la stanchezza che sentiva, o il dolore delle costole…Camila era a pochi passi da lui e non ci sarebbe stata persona o dolore che l’avrebbe fermato. Nulla. Corse, corse più veloce che potè , con tutte le sue forze…finchè arrivato all’inizio della spiaggia la vide, di spalle, seduta quasi vicino all’acqua, era così bella che faceva male guardarla. Era lì. L’aveva trovata. E ogni passo lento verso di lei era la certezza che finalmente il suo cuore riprendeva a battere.
§
Camila andava quasi tutti i giorni a guardare il tramonto, adorava la pace e la serenità di quel momento. Stare con Esperanza e Beltran le aveva ricordato con quanto desiderio avrebbe voluto avere dei bambini da Hernando. Quanti progetti lei aveva nel suo cuore per loro prima dell’arrivo…no, no non voleva rovinare questo momento con il pensiero di quel mostro. Chiuse gli occhi immaginando di essere ancora a Puente Viejo, di risvegliarsi tra le braccia di Hernando, erano state così poche le volte in cui il calore del suo abbraccio era stato il suo buongiorno, gli mancava ogni cosa di lui, il suo sorriso, la sua dolcezza, il modo in cui dolcemente le sfiorava ogni centimetro di pelle. L’aveva amato come mai avrebbe creduto e l’avrebbe amato per sempre. Nel mondo in cui si rifugiava quando il dolore era opprimente, lì avevano un bellissimo bambino, un bambino che ave a reso Beatriz felice ma ancora di più Hernando dandogli una nuova possibilità di essere padre. Solo in quel modo trovava la forza di andare avanti lì a Cuba, ma cosa avrebbe dato per un’ultimo bacio, un’ultima carezza. La brezza dell’oceano le fece rabbrividire la pelle. Sperava solo che in fondo al suo cuore Hernando sapesse o col tempo imparasse a capire che il suo non era stato un abbandono ma un sacrificio d’amore, senza Hernando la sua vita non aveva senso. Lui l’aveva salvata da Nestor senza nemmeno saperlo, lui l’aveva aiutata ad andare via dall’incubo più grande della sua vita… Lui…E mai avrebbe potuto dirgli grazie per questo. Se solo…

Camila.”   

Camila sbarrò gli occhi. C’erano infiniti suoni al mondo, e moltissime persone l’avevano chiamata per nome, ma solo lui aveva quella voce, il modo in cui diceva il suo nome, che ogni volta la faceva rabbrividire. Si voltò e lui era lì. Davanti a lei. Era forse il suo mondo diventato improvvisamente reale?
Hernando si gettò in ginocchio vicino a lei e l’abbracciò forte a se. “Dio mio Camila, dimmi che stai bene. Ti prego.” Camila non riusciva a parlare si rifugio nella sua spalla e iniziò a piangere senza potersi fermare. Lui si allontanò per guardarla bene negli occhi, le sue mani stringevano le sue guance, entrambi increduli e in lacrime.
“Sei proprio tu?” disse a bassa voce Camila commossa. Lui sorrise e la strinse di nuovo a sé aveva bisogno di sentire che era lì che era lei, che stava bene e per nulla al mondo l’avrebbe lasciata andare. “Credevo di averti perso per sempre.”
“Mai amore mio, mai. Lotterò sempre per tornare da te, non riuscirai a liberarti di me.” rispose Hernando cercando di sorridere. Camila allora notò che Hernando faceva molta fatica a respirare, e lui stesso iniziò a tossire.
“Hernando, stai bene? Che ti succede?” Hernando sorrise guardandola e accarezzandole il viso.
“Non potrei stare meglio, mia moglie è con me. Tutto il resto non ha alcuna importanza.” Hernando senza quasi accorgersene appoggiò il suo peso su Camila. Le forze davvero lo stavano abbandonando il viaggio, le ricerche l’arrivo a casa di Gonzalo, la corsa. “Non preoccuparti Camila, ho attraversato un oceano per riaverti, non sarà…” non riuscì a finire la frase perché Hernando perse i sensi davanti a lei, Camila iniziò a cullarlo sul suo petto cercando di aiutarsi per non farlo cadere. Gridò aiuto e sapeva che Gonzalo l’avrebbe sentita la casa era poco distante… Non poteva fare altro che stringerlo al suo petto, aveva davvero attraversato un oceano per venire da lei anche se lei l’aveva lasciato andare?
   
 
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