Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ms Mary Santiago    24/04/2017    7 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - Conclusa]
Dal testo:
- Tua l’idea, tua la proposta – insistè Serpeverde, ignorando l’occhiata seccata di Godric che sembrava invitarlo a lasciar in pace la loro amica.
- Io credo che potremmo inviare una lettera a ciascun mago e strega inglesi, stare a vedere chi si presenta, e nel frattempo elaborare ognuno delle prove. Non so bene quante, ma dovrebbero essere un numero sufficiente per mettere in luce ogni aspetto che i nostri studenti dovrebbero avere … -
- Dodici -, sentenziò Rowena, - come dodici furono le fatiche di Ercole. Le distribuiremo in tre turni da quattro prove, una a testa, e al termine di ogni turno elimineremo coloro che non convincono nessuno dei presenti – concluse.
I tre annuirono, per poi congedarsi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I fondatori, Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 5

 

 

 

 

 

 

Quando uscì dal dormitorio finì quasi con l’essere travolta da Lavinia che stava per entrarvi.
La vide emettere un sospiro rinfrancato.
- Calien! Ti ho cercata da tutte le parti, dov’eri finita? –
- Io ed Izzy eravamo andate a sdraiarci un po’ prima del pranzo -, replicò improvvisamente apprensiva, - è successo qualcosa? –
- Più di qualcosa, è successa una vera e propria emergenza. –
Era ufficialmente preoccupata.
Di qualunque cosa si trattasse doveva essere veramente grave se Lavinia era così agitata. Alle spalle dell’amica, però, notò che Maya fissava ostentatamente il soffitto come se si stesse sforzando di non scoppiare a ridere.
Bene.
Ora oltre che preoccupata era anche incredibilmente confusa.
- Di cosa si tratta? –
- I Fondatori hanno annunciato che ci sarà un ballo per inaugurare l’inizio del torneo … e sarà questa sera! Ti rendi conto della gravità della cosa? –
- Ehm … no? –
- Non abbiamo né un cavaliere né la minima idea di cosa indossare per la serata -, la fece ragionare, - ciò significa che dovremo metterci al lavoro all’istante. –
Maya si fece avanti, corrugando la fronte con l’aria di chi non era affatto convinta di ciò che le sue orecchie stavano sentendo.
- Non dovremmo cominciare a pensare a come affrontare la prova di domani? –
Lavinia scrollò le spalle con disinvolta eleganza.
- Abbiamo tempo per quello. Voi due immagino non siate mai andate a balli ospitati dalle famiglie Purosangue. –
Scossero la testa all’unisono.
- Bene, allora avremo bisogno di trovare immediatamente anche Isabelle: mi darà una mano a prepararvi psicologicamente alla cosa. I balli tra Purosangue possono essere alquanto … sfrenati. –
- Sfrenati? – le fece eco Calien.
- Nulla di cui vi dobbiate preoccupare -, la rassicurò in fretta, - immagino che all’interno di Hogwarts sarà tutto molto meno eccentrico e assordante. Ve la caverete alla grande. –
Avrebbe voluto avere la sua stessa sicurezza, ma non riusciva proprio a convincersi che l’accoppiata “cavaliere + evento mondano” potesse essere in grado di metterla a proprio agio.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Continuo a pensare che questa storia del ballo sia una colossale idiozia -, rimarcò Willas mentre s’incamminavano verso la Sala Grande per il pranzo, - quanto scommetti che è venuta in mente a Helga? –
Jared scrollò le spalle sorridendo benevolmente.
- Senza ombra di dubbio, ma se non altro la maggior parte di noi si conosce già quindi non dovrebbe essere troppo strano. –
- Personalmente farei volentieri a meno di conoscere certa gente. –
Ammiccò, provando a metterlo alla prova.
- Non è che tutto quest’astio nei confronti di Isabelle nasconde dietro qualcos’altro? –
Willas sgranò gli occhi, sfoggiando l’espressione più scioccata e incredula che gli avesse mai visto sul volto solitamente impassibile.
- Hai preso una botta in testa nel labirinto? L’astio nei confronti di Shafiq è esattamente quello che è: astio, né più né meno. –
- Era solo un’ipotesi. –
- Era delirio allo stato puro. –
Mentre si sedevano all’estremità sinistra della tavolata, Jared decise di riportare l’argomento sul ballo.
- Dunque non Isabelle … allora chi vorresti invitare? –
Lo vide osservare le ragazze presenti con l’aria di chi stava effettuando la decisione più importante della sua vita.
- Immagino che Lavinia Prewett potrebbe essere la mia prima scelta -, considerò, - o al massimo Ophelia Gamp. Sono entrambe Purosangue, intelligenti e molto attraenti. –
Willas Lannister che dichiarava apertamente di trovare attraente qualcuno che non fosse se stesso?
Beh, quella sì che era una novità.
- La Prewett getta spesso occhiate nella tua direzione -, lo informò, - quindi credo che tu possa ritenerti fortunato. –
Scrollò le spalle. – Non ci resta che scoprirlo. Piuttosto, tu a chi stavi pensando? –
Non ebbe bisogno di pensarci su neanche per un secondo.
Aveva ben chiaro fin dal primo istante chi fosse la ragazza che più di ogni altra aveva attirato la sua attenzione.
Katherine Campbell aveva un carattere forte e sicuro, sembrava il tipo di ragazza che avrebbe potuto tenergli testa con facilità.
E allo stesso tempo non aveva alcuna certezza circa quale avrebbe potuto essere la sua risposta all’invito.
Insomma, ogni singola cellula del suo corpo era stuzzicata dall’idea di fronteggiare la rossa mezza veela.
- Katherine Campbell senza alcuna ombra di dubbio. –
Era certo che Willas avrebbe fatto qualche commento sulla sua scelta, ma l’amico lo stupì rimanendo in silenzio.
- Nessuna obiezione, nessun commento salace? Ti stai forse rammollendo, Willas? –
- Assolutamente no, ma qualsiasi cosa dicessi non ti farebbe cambiare idea quindi suppongo di poterti lasciare in pace –, concluse sorridendo con l’aria di chi la sapeva lunga, - e poi so come sei fatto quando si tratta di ragazze: nulla di ciò che potrei dirti ti farebbe cambiare idea. –
Sentì un sorriso identico farsi strada sul suo volto.
Sì, Willas aveva decisamente ragione: un Convel non cambiava mai idea quando aveva individuato ciò che voleva.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Hai un’aria sconvolta -, notò Aires mentre prendeva posto accanto a lui, - cosa è successo? –
Allontanò una ciocca corvina dal volto, roteando gli occhi.
- Sono stata letteralmente assalita dal ciclone Prewett e dal resto delle ragazze. Mi hanno tirata giù dal letto urlandomi che dovevamo assolutamente cominciare a prepararci per il ballo di questa sera. –
- Nessuno le ha informate che a te queste cose da ragazze posate e femminili non interessano? –
Isabelle gli scoccò un’occhiata minacciosa.
- Cosa stai cercando di dire esattamente, Black? –
- Che sei un maschiaccio. Ti ricordi come ti chiamavamo da piccoli? –
Già, quella storia del soprannome.
Suo fratello e Aires glielo avevano affibbiato perché lei non aveva alcuna intenzione di stare in casa a bere thè, suonare assurdi strumenti musicali e ricamare come facevano tutte le altre signorine Purosangue.
A lei piaceva il Quidditch, la scherma, l’andare a caccia e il cacciarsi costantemente nei guai.
Passatempi prettamente maschili, così come erano di solito le sue compagnie.
Se si escludevano i pomeriggi di gioco con le altre rampolle Purosangue che i suoi genitori organizzavano una volta al mese, e che lei non tollerava, la sua unica vera amica era Ophelia Gamp.
Lei non la considerava strana solo perché preferiva passare il tempo con i ragazzi piuttosto che fare cose “da femmina”, ma allo stesso tempo non si decideva mai a lasciarsi coinvolgere del tutto nelle loro avventure.
Sospettava che il fatto di avere la Vista e le voci che circolavano su di lei e il suo dono la spingessero a cercare di dare meno nell’occhio possibile.
- Insomma, pensi sul serio di metterti in ghingheri e di aspettare trepidante che un ragazzo ti inviti a uno stupido ballo? Non è da te, terremoto. –
- Io so essere femminile e posata esattamente come chiunque altro -, lo rimbeccò assestandogli un pugno sul braccio, - e te lo dimostrerò. –
Aires incassò il colpo storcendo il naso per il dolore mentre l’amica abbandonava il posto di fronte a lui e si dirigeva risolutamente verso la zona della tavolata in cui si erano accomodate le ragazze.
Naveen occupò il posto appena liberato, seguendo il suo sguardo.
- Si può sapere cosa le hai detto? È andata via come una furia. –
- Solo che il ballo di questa sera e tutte quelle sciocchezze da ragazze non sono cose da lei. Insomma, lei è Izzy – concluse, come se quello spiegasse tutto.
Naveen alzò gli occhi al cielo, sconcertato.
- Non capisco davvero come tu faccia a riscuotere tutto questo successo tra le ragazze, amico mio. –
- Beh, forse perché sono adorabile? –
- Uhm, ne dubito. –
Finse di pensarci su. – Allora deve essere perché sono tremendamente bello. –
- Sul serio, Aires, come ti è venuto in mente di dirle una cosa del genere? –
- Non pensavo che se la sarebbe presa in quel modo. Abbiamo passato anni a prendere in giro le ragazze che passavano ore ad agghindarsi e aspettavano sospiranti un invito a ballare. –
Annuì come se tutto fosse improvvisamente molto più chiaro.
- Capita che le ragazze non si interessino a queste cose fino a una certa età, ma Isabelle è cresciuta ed è normale che sia interessata a … lo sai. –
- Per tutti i Fondatori, Naveen, che schifo! Non mi ci far neppure pensare. –
Rise, scuotendo la testa.
- Anche le ragazze hanno gli ormoni che funzionano, sai? –
- Ti ho detto di non farmici pensare! L’idea di Isabelle che fa certe cose con qualcuno è così … strana.
- Sei assurdo -, rise sonoramente, - ti comporti come se fosse tua sorella. –
- Per certi versi lo è -, convenne, - visto che siamo cresciuti praticamente insieme. E poi la maggior parte dei ragazzi qui dentro non è neanche letteralmente al suo livello. –
Naveen assottigliò lo sguardo.
La conversazione stava andando decisamente verso la direzione che voleva.
Aveva atteso pazientemente che Aires affrontasse il discorso accompagnatori perché aveva qualcosa da chiedergli e farlo in qualsiasi altro momento sarebbe stato strano … e potenzialmente pericoloso perché non aveva alcuna garanzia che l’amico non gli avrebbe affibbiato un pugno in pieno viso non appena gli avesse fatto la sua richiesta.
- A proposito di questo … Credi che accetterebbe se fossi io a invitarla? –
Aires lo fissò come se avesse bisogno di alcuni secondi per comprendere la sua domanda.
- Perché la vorresti invitare? –
Ecco la domanda che si era aspettato, ma aveva già la risposta più adatta pronta.
- Mi è simpatica. –
- Anche io ti sono simpatico, ciò significa che inviteresti anche me al ballo? – lo sfottè.
- Se mi piacessero gli uomini allora potrei valutare la cosa -, scherzò a sua volta, - ma non è questo il caso. –
- Dunque ammetti che lei ti piace. –
- D’accordo -, cedette, - penso che Isabelle sia assolutamente … -
Gli puntò un indice contro in modo minaccioso. – Stai attento a come concludi quella frase. –
- Assolutamente attraente e divertente, combinazione difficile per la maggior parte delle ragazze. –
Le iridi chiarissime di Aires lo sondarono a lungo prima che si decidesse a emettere il suo verdetto: - Va bene, puoi invitarla, ma se ti dice di sì farai meglio a tenere le mani a bada … o te le stacco a morsi. –
- Signorsì, signore. –

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

- Ti ha detto davvero così? –
Katherine era decisamente incredula.
- Già, è stato molto chiaro al riguardo. –
- Non ho parole … -
Ophelia inarcò un sopracciglio ben curato. – Io invece ne ho ben cinque: Black è un gigantesco idiota. –
Risero all’unisono.
- Cosa hai deciso di fare? –
Isabelle tamburellò con l’indice sul labbro inferiore.
- Smentirlo alla grande con qualcosa di assolutamente clamoroso. –
- Allora ho assolutamente quello che fa per te – stabilì la rossa Veela, sgranando leggermente gli occhi quando vide Jared Convel in piedi davanti a loro. – Convel, ti serve qualcosa? –
Il ragazzo resse bene lo sguardo combinato delle tre e non mostrò il minimo segno d’imbarazzo.
- In effetti sì. Volevo chiederti se avevi voglia di andare al ballo insieme a me. –
Conosceva bene la reputazione della famiglia Convel e la sua amicizia con Willas Lannister sembrava confermare le voci che giravano.
Erano famiglie in cui l’assoluta purezza del sangue di maghi e streghe era l’unica cosa che contava nella loro personale classifica di persone frequentabili e non.
I Campbell erano una famiglia altolocata, certo, ma la sua ascendenza Veela era considerata una macchia indelebile nel suo status di sangue.
- È uno scherzo? –
- Ho l’aria di uno che sta scherzando? –
No, in effetti c’era una certa risolutezza nel suo sguardo.
Lo osservò dall’alto in basso.
Si potevano dire molte cose su di lui, ma il suo aspetto era decisamente affascinante.
Inoltre l’aveva invitata, quindi forse le cose che si dicevano non erano del tutto vere … gli uomini tendevano a cambiare idea quando si trovavano di fronte a donne capaci di disarmarli con la loro bellezza.
- D’accordo, sarò la tua dama per il ballo – acconsentì.
- Bene. Alle sette davanti all’ingresso della Sala Grande? –
- Perfetto. –
Jared rivolse loro un cenno del capo e tornò a raggiungere Willas che si stava avviando verso l’uscita.
Sentiva lo sguardo di Isabelle e Ophelia su di sé.
- Perché mi guardate come se mi fosse spuntata una seconda testa? –
- Perché hai appena accettato l’invito di Jared Convel -, mormorò lentamente Ophelia, - e la cosa è davvero strana. –
- Hai preso una botta in testa all’interno del labirinto? O magari sei stata Confusa da qualcuno? –
- No, Izzy, nessuna delle due cose. –
- Allora devi essere impazzita, non c’è altra spiegazione – concluse la mora.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Erano venti minuti abbondanti che aspettavano fuori dall’ingresso della biblioteca e Isaak non riusciva a fare a meno di pensare che dovevano sembrare perlomeno molto strani mentre passeggiavano avanti e indietro per il corridoio.
- Sei sicuro che sarebbero venute in biblioteca? –
Rigel annuì, continuando a guardarsi intorno.
Era decisamente sulle spine.
Lui non era come Aires, che si faceva avanti in modo diretto e spudorato senza il minimo imbarazzo, non aveva questa gran dimestichezza nell’invitare ragazze ai balli.
Era per questo che aveva convinto Isaak ad accompagnarlo davanti alla biblioteca nella speranza di riuscire a invitare Calien lontano dagli sguardi dell’intero gruppo di aspiranti studenti.
Almeno se fosse stato rifiutato non ci sarebbero stati troppi testimoni.
- Sento un rumore di passi -, lo informò l’amico, - potrebbero essere loro. –
Come a voler confermare le sue parole, Ophelia fece capolino da dietro l’angolo.
Calien le camminava accanto ed era apparentemente immersa nella loro conversazione.
Fu Ophelia ad accorgersi per prima di loro e a dare leggermente di gomito alla bionda.
- Ragazzi, che state facendo? –
- Noi … -
- In realtà vi stavamo aspettando -, gli venne in aiuto Isaak, - perché volevo domandarti se ti andava di andare al ballo insieme a me. –
Rigel ringraziò mentalmente l’amico che l’aveva salvato dal fare la figura dell’impiastro balbettante.
Messa in quel modo l’invitare Calien risultava molto meno fuori luogo visto che il suo amico si era proposto ad Ophelia.
La Gamp parve moderatamente sorpresa, ma annuì con un lieve sorriso.
- Suppongo che vada bene. E tu, Rigel, con chi pensi di andare? –
Stavolta il sorriso si era allargato e sembrava sottintendere che sapesse alla perfezione chi aveva intenzione d’invitare.
- Io … mi stavo domandando se per caso, Calien, avessi già un cavaliere. –
La ragazza sentì le sue labbra atteggiarsi all’istante in un sorriso radioso e compiaciuto.
Aveva avuto la sensazione che Rigel non fosse cortese nei suoi riguardi solo per una semplice simpatia e che ci fosse dell’altro sotto, ma non aveva osato esporsi troppo sapendo come la pensavano la maggior parte dei Purosangue.
- No, non ho ancora un cavaliere. –
- Bene. Credi che prenderesti in considerazione l’idea di andarci con me? –
Era tenero il modo in cui mormorava incerto, come se non fosse affatto consapevole di quanto fosse attraente.
- Mi farebbe piacere andarci con te -, confermò, - quindi direi che ci vediamo questa sera. –
Rigel prese un sospiro profondo.
E almeno quella era andata.
- Perfetto, non vedo l’ora. –

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

- Ancora non riesco a crederci. –
- Oh, andiamo Izzy, non è poi la fine del mondo. –
- Willas Lannister ti ha invitata e tu hai accettato? Tu e Lannister, Katherine e Convel: che diavolo vi passa per la testa? –
- Beh, sono entrambi molto affascinanti – intervenne Maya, spezzando una lancia a favore dell’amica, - e magari conoscendoli meglio non sono neanche così male come sembrano. –
- Tu dici -, mormorò scettica, - io invece penso che ormai sul genere maschile non ci si possa più fare il minimo affidamento. –
Lavinia distolse lo sguardo dall’abito che aveva sistemato sul baldacchino.
- Tu e Aires non avete ancora chiarito? –
Scosse la testa. – È un idiota, non riesco davvero a capire come possa essere il mio migliore amico. –
- Tutti i ragazzi sono un po’ idioti -, commentò saggiamente la Potter, - ma a volte vale la pena sopportarli perché quando mettono in moto il cervello non sono poi tanto male. –
- Già … quando lo mettono in moto. –
La verità era che non si sarebbe mai aspettata un commento come quello da Aires.
E ciò che la feriva ancora di più era che l’amico non si fosse neanche fatto vedere per chiederle scusa.
Stupido Aires e stupido orgoglio dei Black.
Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta della loro stanza.
Katherine fece capolino.
- Izzy, c’è una visita per te, ti aspetta fuori dal dormitorio. –
Che fosse lui?
La ringraziò con un cenno del capo e si diresse verso l’uscita.
Ce ne aveva messo di tempo, ma alla fine aveva capito di essersi comportato come un idiota.
Decise che gliel’avrebbe fatta pesare solo un po’, ma l’avrebbe perdonato per essere giunto a porre rimedio al suo errore.
Quando uscì dal dormitorio, tuttavia, trovò ad attenderla l’ultima persona che si aspettava di vedere.
- Naveen? –
Non riuscì a trattenere la delusione nella sua voce e il ragazzo dovette accorgersene perché indicò con un cenno del capo il corridoio alla sua sinistra.
- Aires è lì, sta aspettando di parlarti; sono venuto prima io perché volevo domandarti una cosa. –
Quindi aveva ragione: quel testone orgoglioso era pronto a scusarsi.
Decisamente rasserenata, annuì.
- Beh, sono qui, quindi dimmi pure. –
- Ti va di andare al ballo con me? –
Schietto e dritto al punto, con quello sguardo sicuro di sé che diceva chiaramente che non era il tipo abituato a essere rifiutato.
Aveva già visto quell’occhiata più volte.
Era di chi sapeva ciò che voleva e non si faceva problemi a usare ogni mezzo in suo possesso per ottenerla.
Gli rivolse un’occhiata penetrante.
- Ti ha chiesto Aires di farlo? –
- Cosa? No, assolutamente no -, ribattè, - anzi sono io che ho chiesto a lui se potevo invitarti o se gli dava fastidio … so quanto siete legati. –
- Io … sì, perché no. –
- Però, che entusiasmo – ironizzò.
Ridacchiò.
Effettivamente non era proprio la risposta migliore da ricevere dopo un invito.
Gli rivolse la migliore delle sue occhiate ammiccanti e sorrise in modo sincero.
- Mi farebbe piacere andarci con te, sul serio, Naveen. –
- Fantastico. Passo a prenderti fuori dal dormitorio alle sette -, la informò, - e adesso posso anche lasciarti ad Aires per chiarire. –
- Già, immagino che sia il momento. –
Naveen la folgorò con un ultimo sorriso smagliante e cedette il posto ad Aires.
Il giovane Black camminava strascicando i piedi, segno evidente del suo nervosismo, e la guardava con quell’aria da cucciolo bastonato che le faceva venire voglia di perdonargli all’istante ogni cosa.
- Sono stato un idiota. Non intendevo offenderti, Izzy. Sei bellissima e intelligente, la ragazza più in gamba che conosca, e sei la mia migliore amica. A volte dimentico che sei anche una giovane donna e che voi ragazze avete altre priorità rispetto a noi. È stato stupido da parte mia prenderti in giro perché avevi preso a cuore questo ballo e ti giuro che non accadrà mai più – snocciolò con tono contrito.
- Sarà meglio per te, Black, o la prossima volta ti prenderò a pugni su quel viso fin troppo perfetto. –
Aires si decise finalmente a guardarla dritta negli occhi, abbozzando un sorriso timido.
- Quindi siamo ancora amici? –
- Certo. Non ti sarà così facile liberarti di me, Black, quindi comincia a rassegnarti. –
Lo raggiunse, abbracciandolo di slancio.
Sapeva che Aires non era un tipo d’abbracci, ma in quel caso non fece alcuna rimostranza e anzi ricambiò la stretta con trasporto.
- Detto ciò, in nome della nostra rinnovata amicizia, ti spiacerebbe chiedere a Maya di uscire? Ho un invito da farle. –
- Stai compiendo un mucchio di scelte eccellenti questa sera, qualcuno ti ha per caso messo sotto Imperio? –
Alzò gli occhi al cielo, roteandoli. – Spiritosa. –
- Vado a chiamarla, ma fai in fretta perché siamo in piena crisi da preparazione. –

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

- L’abito che mi avete prestato è fantastico -, asserì Maya osservandosi davanti allo specchio, - e ancora non riesco a credere che Aires Black abbia invitato proprio me. –
- Beh, credici perché sei semplicemente divina – la rimbeccò Isabelle, agganciando il fermaglio del pendente di rubino che si abbinava all’abito dell’amica.
Maya osservò le amiche.
Nel mondo Babbano non aveva mai avuto modo di partecipare a eventi del genere e, a dirla tutta, non aveva mai neanche avuto delle amiche così.
Lavinia aveva un’aria a dir poco angelica con i grandi occhi azzurri che s’intonavano al colore del suo abito.
L’abito di Isabelle invece la rappresentava in pieno: sensuale, audace e vagamente aggressivo con tutto quel pizzo nero e l’ampia scollatura.
- Forza, signorine, andiamo a conquistare definitivamente questo castello – stabilì la Prewett, facendo loro strada verso l’uscita.
Mentre si dirigevano verso i loro accompagnatori, Maya prese tempo per metabolizzare il tutto.
Stava ufficialmente per fare il suo debutto in società nel mondo magico.
Indipendentemente da come sarebbe andato a finire il Torneo, non avrebbe mai dimenticato quella sera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: 

Salve!
Chiedo scusa per il ritardo, ma tra aggiornamenti di altre storie e università sono stata molto impegnata. A ogni modo, il capitolo del ballo originariamente doveva essere unico ma mentre scrivevo mi sono resa conto che per renderlo come volevo avrei dovuto produrre qualcosa come 22 pagine di Word e mi sembrava decisamente troppo così ho deciso di dividerlo in due parti.
Avrete la prossima al più presto, spero entro il fine settimana.
Detto ciò vi lascio.
Al prossimo capitolo.
Stay tuned.
XO XO,
Mary

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ms Mary Santiago