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Autore: Kya_63    26/04/2017    1 recensioni
Percy Jackson pensava che la sua vita sarebbe stata tranquilla, ovviamente nei limiti di un mezzosangue, ma non pensava che stesse tutto per cambiare.
Harry Potter aveva combattuto la sua battaglia, aveva sconfitto il Signore Oscuro e salvato i suoi amici e il mondo maglico, ma qualcosa stava cambiando.
Due mondi diversi, due eroi diversi e un pericolo in comune che minaccia di distruggere il mondo. Questa è la storia che nessuno ha il coraggio di raccontare, che nessun poeta o scrittore conosce veramente sino in fondo e che non ha mai trascritto. Questa è la storia che pure gli Dei hanno paura a narrare.
(Spoiler di Eroi dell'Olimpo, la saga di Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo e Harry Potter. Non tiene conto di TOA)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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ANGELO NERO

Annabeth giurò a sé stessa che non avrebbe mai più attraversato un portale fatto di sabbia. Non sarebbe mai più accaduto. Non le era piaciuto il viaggio attraverso la Duat. Le si era capovolto lo stomaco diverse centinaia di volte. Sadie e Hermione stavano benissimo in confronto a lei, che a mala pena si reggeva in piedi.
Attterrarono in uno stanzino buio e stretto. Annabeth attterrò sopra al lavandino arruginito e bagnato di acqua stagnante e finì per bagnarsi il sedere. Sadie si ritrovò sopra a un mobile impolverato ed Hermione capitò in una ragantela. Ad Annabeth era andata bene, in confronto ad Hermione. Meglio il lavandino, sicuramente. Sadie scese dal mobile e andò a cercare la maniglia della porta. L'aprì lentamente e sbiriò fuori. C'erano diversi ragazzi in divisa scolastica, dei professori che bevevano caffé e un bidello che spazzava il corridoio, borbottando parole incomprensibili contro gli studenti.
-Ragazze- disse Sadie- O usciamo di qua o ci manderanno in galera.
Hermione asciugò i vestiti della figlia di Atena e uscirono dallo sgabuzziono. Non passavano inosservate, ma fecero del loro meglio per evitare di dare nell'occhio. Grazie al cielo, pensò Annabeth mentre camminavano per i corridoi, Hermione si era tolta la divisa di Hogwarts e si era messa una camicia scozzese rossa, dei jeans blu scuro e le All star bianche. Al collo, sotto la camicia, teneva la sua giratempo, quella che non aveva mai restituito al Ministero della Magia. Teneva la bacchettain mano e Ananbeth sperò che le menti dei mortali fossero ben ofuscati dalla Foschia da vederla come un cellulare. Anche Sadie , grazie agli Dei, si era cambiata, sostituendo la sua tuta di lino con una maglietta mimetica di cotone, jeans di cotone e scarpe di tela. Continuava ad avere sempre la sua borsa magica, il boomerang, la bacchetta e il bastone, ma tutto sommato era normale, forse. Annabeth voleva credere che sarebbe andato tutto bene, ma in cuor suo sapeva che sarebbe andato tutto a rotoli prima o poi. Aveva scelto Sadie e Hermione perchè erano così una squadra mista, quindi, nello sfortunato caso in cui si sarebbe presentato un problema che solo una di loro poteva risolvere, avrebbero potuto continuare l'impresa. Continuarono a camminare verso la biblioteca. Annabeth si voltò a giardare indietro diverse volte. Sentiva gli occhi di qualcuno puntati su di lei. Nessuno però le stava seguendo e questo faceva preoccupare la semidea molto di più, perchè lei si sbagliava lo 0,01% delle volte, quindi praticamente mai. Spinsero la porta della biblioteca e iniziarono la ricerca disperata. Hermione provò a fare un incantesimo di appello, ma non funzionò; Sadie si strasformò in un nibbio per provare a raggiungere i libri più in alto, ma quando giunse a metà si ritrasformò in umana e cadde giù. Hermione e Annabeth afferrarono la ragazza  e la posarono a terra.
-Sembra stregata- disse Hermione scrutando gli scaffali davanti a lei.
-Non è stregata- affermò Annabeth- I libri più in alto sono quelli che dobbiamo rpendere, ma senza usare la magia. Questa biblioteca era nata per i smidei. Fungeva come la biblioteca di Alessandria d'Egitto.
-Quindi?- domandò Sadie.
-L'unico modo è scalarla.
-Fantastico- borbottò la maga- Qualcuno ha una corda?
-Non serve la corda, Sadie- le disse Annabeth mentre appoggiava una amno su uno scaffale e i piedi su quello sotto. Iniziò a scalare la libreria, cercando il libro che sua madre le aveva indicato. Le ragazze l'aspettavano giù. Forse avevano paura dell'altezza, come Talia. Ananbeth non lo sapeva.
-L'ho trovato!- gridò Annabeth dallo scaffale più alto- Al volo!
La figlia di Atena lanciò il libro e poi si lanciò dallo scaffale. Atterrò con grazia e raggiunse le due ragazze che si erano sedute ad un tavolo delle biblioteca vuota. Aspettavano lei. Il libro aveva la copertina d'oro puro e le pagine ingiallite. Uno strato di polvere copriva la bella copertina. Sadie ci soffiò sopra, innalzando una nuvola di polvere. Hermione tossicchò e aprì il libro.
-Allora Annabeth, cosa cerchiamo esattamente?- domandò la strega. Quando voleva, hermione sapeva essere antipatica, anche se la maggior parte delle volte non lo era. Sadie, invece, era sempre energica, pronta all'azione, completamente diversa dalla strega.
-Stiamo cercando queste- disse Annabeth mentre andava nell'indice e cercava il capitolo. Andò alla pagina giusta e mostrò alle due amiche ciò che dovevano cercare. Sadie assottigliò gli occhi e lesse il titolo:-Le armi del Caos?
-Esatto!- esclamò la semidea- Sono questa la nostra unica possibilità di vittoria, probabilmente. Voi sapete cosa stasuccedendo, vero? I presagi di Rachel, nonostante l'Oracolo non parli più, il fatto che, di nuovo, i maghi e i semidei siano di nuovo assieme, gli Dei muti... Lo senti Sadie, vero?
La maga annuì, abbassando lo sguardo. regnò il silenzio nella sala. Sadie era triste, Annabeth lo vedeva. La maga non aveva più lo sguardo che brillava e aveva occhiaie pesanti intorno agli occhi. Sembrava uno zombie.
-Sadie, sei sicura di sentirti bene?- le domandò Hermione. Sadie annuì e disse:-Procedi Annabeth.
-Le armi dei Caos furono costruite dai Ciclopi durante l'inizio dell'Olimpo, in comune accordo con le divinità di altre civiltà, come gli egizi. Ogni Dio aveva la sua, ma potevano essere impugnate solo dai semidei o dagli ospiti. Solo chi ha una discendenza diretta divina o chi segue il loro percorso può impugnarle. Abbiamo un problema però: sono nel Tartaro al momento. Sappiamo, però, anche che una volta ogni anno, loro si fanno vedere sulla Terra. Il caso vuole che inizino proprio da Londra e continuino lungo un tragitto definito. Questo è il motivo per cui Chirone ci ha mandato in Inghilterra e perché voi maghi della Casa della Vita siete stati attratti da questo luogo.
Le due ragazze seguirono il ragionamento della semidea senza fiatare. Poteva essere un piano e tanto valeva provare, in fondo, non avevano molte possibilità. Poteva essere un'ipotesi. Secondo i calcoli di Annabeth, il Caos avrebbe assunto una forma il 21 giugno. Avrebbero dovuto tornare a New York prima di quella data, per organizzare le truppe e magari liberare i campi.
-Non abbiamo altra scelta- mormorò Sadie- Dobbiamo tentare. Dobbiamo raggiungere Londra. Esattamente dove?
-Trafalgar Square:la piazza più famosa d'Inghilterra- rispose Annabeth- È dobbiamo arrivarci prima che sorga il Sole.
-Non credo che Leo e Beckendorf abbiano finito di riparare la nave- commentò Hermione- Rischiamo di rimanere scoperti 'sta notte.
-Daremo loro il tempo necessario. Mi fido di Leo.
Hermione e Sadie annuirono, poi la maga disse:-Va bene. Prendiamo questo libro e andiamocene. Ora.
Hermione mise il libro dentro la sua borsa senza fondo e Sadie aprì un portale, dove le tre ragazze vi saltarono dentro, atterrando sul legno scuro della Heroes. Vi era Nico, segno che erano tornati, mentre Leo e Beckendorf non si vedevano da nessuna parte. Videro Hazel salire le scale e comparire sul ponte superiore dicendo:- C'è bisogno di aiuto giù.
Le tre ragazze si guardarono e seguirono la figlia di Plutone sotto coperta.

Okay, trovare la figlia del dio della morte non era nei piani, mentre il resto era andato più o meno come se l'aspettavano.
Erano scesi a fare una spesa abbondante e magari comprare qualcosa di utile. Piper avrebbe preferito andare in biblioteca con Annabeth, ma la semidea aveva portato la maga e la strega. Camminarono per la città, cercando disperatamente un supermercato. Si erano divisi in due gruppi: uno per gli alimenti e l'altro per vestiti e cose così. Piper era con Percy, Carter, Jason, Harry e Reyna e stavano cercando il supermercato. Quando ne trovarono uno, vi si fondarono dentro, afferrarono i carrelli e si diressero giù per le corsie, riempiendo tutti i carrelli.
-Ho dimenticato una cosa!- esclamò Percy correndo giù per la corsia della colazione. Tornò pochi secondi dopo con una decina di pacchi di Oreo.
-Io ti lodo Percy-commentò la figlia di Afrodite. Afferrò un pacco e lo sventoló davanti al figlio di Giove:-Ha preso gli Oreo!
Jason sorrise e le mise un braccio intorno alle spalle. Harry, intanto, aveva spinto il suo carrello verso la cassa e Carter l'aveva seguito. Avevano appena iniziato a mettere gli alimenti dentro a delle sportine, quando l'allarme prese a squillare violentemente. Percy estrasse Vortice e Piper la sua spada del boreale Zeto. Per quanto Katropis fosse importante per lei, la spada seghettata lo era ancora di più. Era stata una prova, quella di affrontare Chione e i boreali, e lei era riuscita a vincerla. Tutto si fece freddo e i cinque ragazzi capirono che sarebbero dovuti fuggire.
-Non possiamo lasciare la spesa qui!- esclamò Piper rivolgendosi poi alla cassier- Mi ascolti attentamente. Ora prenda una borsina e la riempia.
La cassiera, come ipnotizzata, prese una sportina e iniziò a riempirla, senza fare domande.
-La tua lingua ammaliatrice è peggio della maledizione Imperium- disse Harry mettendo del formaggio in una borsa di tela. Piper sorrise, ma quel sorriso sia spense quando gli spiriti incappucciati entrarono nel negozio. Dissennatori. Piper aveva il sangue che sembrava gelato e il cure che batteva all'impazzata. Aveva paura.
-Piano B- disse Jason- Io e Percy ci occupiamo di loro. Voi pensate a tutto il resto.
Jason prese il suo gladius e, con Percy, si buttò nel combattimento. Piper, Carter, Harry e Reyna continuarono a riempire le sportine con la commessa che li aiutava. Il negozio era vuoto per fortuna, così i semidei non si dovettero occupare dei mortali indifesi. Jason, volò dall'altro lato del supermercato insieme a un Dissenatore. Piper impugnó la sua spada e s'avventó sul Dissennatore che aveva messo Jason al tappeto. Lo colpì alle spalle, con un balzo e lo trapassó da parte a parte. Il Dissennatore scomparve sotto la sua vista.
-Grazie Pips- le disse Jason mentre si alzava e afferrava il gladius, per tornare al fianco del figlio di Poseidone. Piper rispose la sua spada nel fodero e riprese a riempire le borsine. Reyna, Harry e Carter avevano già messo le borsine dentro alla borsa di Carter. Ci aveva messo un po' per capire come funzionava la cosa. La borsa di Carter era come quella di Hermione, solo che la sua era legata alla Duat mentre quella di Hermione era stregata.
-Harry!- gridò percy- Un patronus farebbe comodo.
Erano umentati, i Dissennatori e i due semidei non riuscivano più a terli occupati. Harry prese la sua bacchetta e urlò l'incantesimo. Un cervo argento uscì dalla bacchetta e si parò davanti ai due ragazzi, creando come un muro tra i Dissennatori e loro.
-Andiamo!- gridò Percy correndo fuori dal supermercato. Gli altri non esitarono a seguirlo. Percorsero qualche metro prima che i Dissennatori li raggiungessero.
-Correte!- girdò Carter. Correvano forte, ma i Dissennatori li stavano alle calcagna. Il fiatoe ra sempre meno e i polmoni di Piper presero a bruciare. Nonostante ciò, continuava a correre. Girarono in un vicolo e Piepr and a sbattere contro una ragazza. Aveva capelli e occhi neri, tranne per le punte dei capelli che erano rosso carminio. La pelle era del colore del teak e aveva i lineamenti angelici.
-Dannazione!- esclamò la ragazza alzandosi. Quando vide i Dissennatori gli urlò:-Andante via!
I Dissennatori volarono via. Piper s'alzò in piedi, mentre Percy domandava:-Chi sei tu?
-Sono Amanda McLaren, figlia di Thanatos e so cosa state cercando.

-Quindi tu sei figlia di Thanatos? Io non credevo che potesse avere figli!- esclamò Leo. Quando Percy, Jason, Piper, Harry, Reyna e Carter erano tornati, avevano con loro una ragazza, che poi Leo aveva scoperto essere Amanda McLaren, una figlia di Thanatos mai stata al Campo Mezzosangue e orfana di madre.
-Si sono una figlia di Thanatos, la morte- rispose Amanda spostandosi i capelli dietro le spalle- Ora posso andarmene? Vorrei tornare alla mia vita.
-Andrai da amici- disse Percy- Non tornerai mai alla tua vita, ma ne avrai una nuova. Ti addestrerai e compirai imprese. Fidati, andrà tutto bene, te lo prometto.
-Lo disse anche mia madre prima di morire, ma è andato tutto a rotoli, quindi non fare promesse che non puoi mantenere.- sputò acida Amanda.
-Percy sa quello che fa, Amanda- difese Annabeth- Ho imparato a fidarmi e non me ne pento.
-Sadie, riesci ad aprire un portale per Manhattan? Upper East Side? Intanto io chiamo Grover e gli chiedo se può madare un satiro o qualcuno- disse Percy- E, Amanda, pensa quello che vuoi di me, ma sappi che ti aiuterò in ogni modo possibile.
Amanda sbuffò e Percy se ne andò sottocoperta con Annabeth. Carter e Harry montarono di guardia, mentre Piper e Jason rimanevano con Leo e Amanda. Beckendorf era di sotto ad attendere che Leo sistemasse un programma per poi fare altrettanto.
-Amanda- disse Leo- Posso raccontarti una storia?
-Fa come ti pare- rispose la ragazza mentre si sedeva su una botte di legno. Leo narrò della morte della amdre e di come si fosse sempre cacciato nei guai solo per non rimanere troppo in un luogo, perchè tendeva ad affezzionarsi e aveva paura di perdere tutto. Narrò del suo arrivo al Campo Mezzosangue e dell'impresa in Grecia. Amanda sembrava presa dalla storia di Leo. Quando il figlio di Efesto terminò, Amanda sembrava più tranquilla.
-Grazie Leo- ringraziò la figlia di Thanatos- E non preoccuparti, andrà tutto bene ora.
-Lo so mia cara Amanda- rispose Leo con un sorriso- Insomma, se non va bene, la mia vità è disastro. Cioè, poi guarda che figo che sono.
Amanda rise e Leo con lei. Jason e Piper erano in disparte vicino alla poppa, ma riuscivano a sentire ciò che i due si dicevano. Percy e Ananbeth tornarono sul ponte con un sorriso sulle labbra.
-Partirai al tramonto- disse Percy sempre sorridente- Ti verranno a prendere dei semidei.
-Anche noi andremo- intervenne Silena mano nella mano con Beckendorf- Qui serviamo a poco. Con noi verranno Julian, Neville, Hannah, Clarisse e Chris.
-Silena, ne sei sicura?- domandò Piepr- Ti ho incontrata da poco e non mi piace l'idea di non vederti.
-Tranquilla Pips, me la caverò- rispose Silena abbracciandola- E poi, vi aiuteremo in un altro modo: andremo in America a cercare alleati. Ne avremo bisogno.
-Se ne sei sicura tu.
Silena sorrise e tornò sotto coperta a preparare le valige. Piper sbuffò sonoramente e seguì la sorella. Jason, Leo, Annabeth, Percy e Amanda rimasero soli. Harry e Carter erano scesi ad aiutare con la barriera finchè la nave non fosse stata messa completamente a posto.
-Prima di impugnare le armi del Caos, dovrete superare le vostre più grandi paure- disse Amanda fredda- Per questo i semidei non sono mai partiti alla loro ricerca. Ti logorano dentro. Se posso darvi un consiglio: non usatele, a meno che non sia strettamente necessario. Come vi ho già detto: ti distruggono, lentamente.
-Perchè ci stai dicendo questo?- domandò Leo guardandola negli occhi sfidandola a mentire.
-Perchè se cìè una cosa che ho imparato dalla mia vita è proprio che ogni vita è importante e che voi potreste essere una famiglia per me.
Leo e Jason sorrisero e Amanda con loro. Forse Amanda aveva trovato una nuova famiglia, come era capitato a Leo mesi prima. Aveva vagato in lungo e in largo cercado qualcuno che lo accettasse nonostante tutto e l'aveva trovato: il Campo Mezzosangue e Calipso.
-Leo?- lo chiamò Jason- Tutto okay?
-Certo amico!- esclamò Leo dandogli delle pacche sulla schiena- Godiamoci la tranquillità prima della tempesta.

La mattina e il pomeriggio passarono in fretta. I semidei s'allenarono tutto il tempo sul ponte della nave, i maghi della Casa della Vita studiavano antiche scritture, mentre i maghi di Hogwarts facevano sclerare Clarisse. Leo e Becjenderf stavano finendo di riparare le ltime cose. Amanda stava a guardare i semidei sperando dhe uno di loro le si avvicinasse e le chiedesse di allenarsi con lei.  La figlia di Thanatos doveva ammettere che lei non aveva mai utilizzato un'arma. Aveva sempre usato i suoi poteri da figlia della morte.
-Amanda- la chiamò qualcuno- Vieni.
Era Nico DiAngelo, il figlio di Ade. Lui la capiva probabilmente, del resto era un figlio degli Inferi. Nico era un bel ragazzo, ma era  troppo tenebroso e, cosa più importante, era gay. Sia chiaro, Amanda non aveva nulla in contrario all'unione omossessuale. Lei aveva bisogno di una persona solare e colorata. Non come Will Solace, certo. Lui era troppo solare.
-Certo- esclamò. S'alzò e savvicinò al figli di Ade.
-Prendi questa- le ordinò porgendole una spada nera come il buio. Amanda afferrò l'impugnatura della spada. Era equilibrata ed era della lunghezza giusta.
-Ascolta, è ferro dello Stige. Aumenterà i tuoi poteru in una maniera sporporzionata. La spada è potente già di suo, me se viene usata dai figli della morte, come me, te, Bianca e Hazel, è ancora più potente.
Amanda annuì e Nico continuò:- Ricordati: sei forte.
Nico sollevò la sua spada e la colò su Amanda. La ragazza  sollevò l'arma , parndo il colpo, ma il figlio di Ade aveva colpito troppo forte e Amanda fu costretta ad inginocchiarsi.
-Sei forte, puoi farcela- urlò Nico. Amanda impugnò saldamente la spada  e oppose resistenza. Si diede la spinta con il piede, fece una giravolta, graffinado con la spada il volto del figlio di Ade. Nico sorrise e attaccò con più foga.
-Evoca le anime, Amanda!- urlò Nico. Amanda sussultò. Nessuno conosceva i suoi poteri. Il figlio di Ade le sorrise ancora di più. La ragazza stava reagendo, piano, ma stava reagendo. Doveva scoprire tutte le sue potenzialità.
-Eddai Amanda- la provocò- Non riesci ad evocare una piccola anima? Sicura di essere figlia della morte e non di un dio qualsiasi delle tenebre?
Amanda ringhiò e Nico vide spuntare i canini. Attaccò con rabbia. Nico parava i colpi cercando di non farsi ammazzare e intanto continuava a provocare la ragazza. Dal canto suo, Amanda, reagiva con la rabbia e mostrava i suoi canini, che non sapeva di avere. Gli occhi erano rossi e brillavano come fuoco e, piano piano, ali nere iniziarono ad uscirle dalla schiena.
"Un ultimo sforzo" si disse Nico parando un altro fendente della figlia di Thanatos.
-Dai, Amanda. Non riesci neanche a colpirmi? Sono troppo veloce per te? Lumaca!- gridò Nico pregando Thanatos di perdonarlo. Le ali  di Amanda si spalancarono. Erano larghe circa due emtri, con piume nere come il buio. I semidei si bloccarono con le loro armi a mezz'aria a guardare la figlia di Thanatos, che si era avventata su Nico. Erano caduti a terra, la spada lontano. Will incoccò una freccia, tese l'arco e la lanciò poco distante dal volto della ragazza. Si andò a conficcare nel parapetto e Amanda lo guardò torva. Si lanciò sul figlio di Apollo con rabbia.Will schivò la ragazza abbassandosi e rotolando di lato.
-Stupeficium!- gridò Hermione con la bachetta puntata contro Amanda. Colpì la ragazza , che cadde come un sacco di patate. Nico s'alzò da terra e corse da lei. La schiaffeggiò, ma no si riprendeva. La prese da sotto le ginocchia. e scese di sotto. LA portò in infermeria seguito da Will, Percy, Annabeth e Hermione. La strega aveva le lacrime agli occhi e le mani tremavano. Nico aveva vogli di ferle del male, am si trattenne. Non sapeva perchè reagiva così, ma Amanda gli sembrava importante. Sentiva che aveva bisogno di lei, forse perchè era una di quelle persone che veniva allontanata solo perchè era strana. Nico ci era passato. Lui era voluto andare via dal Campo Mezzosangue perchè si sentiva solo. Dopo Gea era cambiato tutto: aveva rivelato di essere omossessuale, essere innamorato di Percy, per poi scoprire che gli piaceva Will Solace, aveva vissuto con Reyna e il Coach Hedge un'impresa che poi l'aveva fatto sentire una persona migliore. Aveva trovato delle persone che gli volevano bene per ciò che era e non avevano paura di dimostrarlo.  Voleva che per Amanda fosse lo stesso.
-Poggiala sul letto- ordinò Will aprendo un armadietto e prendendo fuori delle pasticche. Nico fece ciò che gli aveva ordinato il figlio di Apollo. Will comparve a fianco del letto, prese una pasticca dalla scatola gialla che aveva in mano  e la cacciò in bocca alla ragazza, seguita da un po' di acqua.
-Dovrebbe stare meglio- mormorò WIll- Si può sapre cosa diavolo ti è saltato in mente?
-Volevo aiutarla- disse Nico stringendo i pugni- L'avete vista no? Questa ragazza è potente.
-Nico- sussurrò Percy- Potevate farvi male.
-saebbe riuscita a fermarsi. Non dovevate intervenire- ringhiò quasi mangiandosi le parole. Hermione era quasi in lacrime, ma a Nico non importava più di tanto. Poteva piangere quanto voleva, che a Nico non sarebbe imortato nulla.
-Starà meglio. Dovremmo aspettare però a lascianrla andare a New York. Probabilemte dovrà rimanere con noi ancora per molto- disse Will.
-Usciamo e lasciamola riposare- propose Annabeth aprendo la porta. Hermione uscì per prima, per tornare sul ponte superiore. Si scontrò con Sadie che stava scendendo. Hermione scomparve su per le scale. mentre Sadie slatava l'ultimo gradino e entrava in scena:-Allora, il portale si aprirà da ambo i lati, così gli diamo più stabilità. Amanda è pronta? Si parte a breve.
-Sadie, Amanda non potrà affrontare il vaggio. L'incatesimo  le ha fatto male sia psicologicamente che fisicamete- disse Will cercando di essere cortese.
-Oh- sussurró la maga- Gli altri però vogliono andare a casa.
-Gli altri ci andranno. Amanda rimarrà qui con noi- ordinò Annabeth- Non abbiamo altra scelta. Amanda non può affrontare questo genere di viaggio.
Sadie annuì ed esclamò:-Vi aspettiamo su per gli ultimi saluti.
Sparì su per le scale. I quattro semidei si guardarono, poi seguirono la ragazza su per le scale.
 

Angolo Autrice
Zhao carissimi. Avete visto che rapidità? Modestamente. Allora... siamo giunti ad Oxford, conosciuta le la sua università e per la sua biblioteca dove le nostre ragazze hanno trovato informazioni importantissime. Vi avverto che i capitoli prossimi saranno un po' noiosetti. Infine giungeremo alla battaglia finale... forse.... Il nuovo personaggio che vi presento oggi è Amanda McLaren, detta anche Angelo Nero. Beh, su di lei scoprirete tutto più avanti. Vi lascio un piccolo pezzettino del prossimo capitolo.

"Corse verso il portale, spinse via i nuovi arrivati e ci saltò dentro. Cadde col sedere per terra, o meglio sul legno..."

Chi sarà? Tutto questo nel prossimo episodio. Lasciate tanti commenti.
Kiss💙💙😙😙

 

   
 
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