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Autore: ZarxielZerg    26/04/2017    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Dragozard guardò il Percorso 119 scorrere sotto di loro, mentre Altaria raggiungeva Forestopoli.
“Adesso cosa vuoi fare? Andiamo a Porto Alghepoli o…”
“In realtà, pensavo di andare a Verdeazzupoli oggi.” Rispose il ragazzo.
“Come mai?”
“Beh, è semplice. Mi serve un giorno di allenamento per i miei Pokémon, e a Verdeazzupoli possiamo allenarci tranquillamente. E poi, abbiamo fatto sia gare che scontri in Palestra per giorni, oggi ci conviene prendere una pausa. Anche perché gli altri hanno le gare di livello Iper, e c’è una gara di livello Master per Gardevoir.”
“D’accordo.” Rispose Orthilla, sorridendo. Forse era meglio così. Negli ultimi giorni, Dragozard aveva dato qualche segno di cedimento, in effetti. Occhiaie, sbadigli… Tutto perché passava notte e giorno ad allenarsi per le Gare e le Palestre, o a preparare nuove idee per le esibizioni. Non che le dispiacesse tanto interesse, ma preferiva vedere il ragazzo prendersi un giorno di relativa tranquillità – buffo come una Palestra fosse da considerarsi tranquilla – che non vederlo stramazzare sul palco delle Gare.
Diede un segnale ad Altaria e la Pokémon sbatté le ali puntando verso ovest. Sorvolarono la Zona Safari, superarono il Monte Pira e Porto Alghepoli, e in capo a tre ore avrebbero raggiunto l’isola.
Durante il volo, Dragozard provò a fare conversazione, ma la sua mente continuava a rimbalzare tra due argomenti. Il primo ovviamente era Vera. Voleva trovare quantomeno il modo di far pace con lei. Il secondo era Orville e il Team Rocket, ed era probabilmente il più importante, se si guardavano le cose dal lato oggettivo. Aveva cercato di nascondere il problema, perché temeva di farsi spingere in una nuova caccia ad Argento, per così dire.
“Ma cosa dovrei fare? Il Team Rocket è mia responsabilità. Ero un Tenente, e…” Si disse, senza rendersi conto di star pensando ad alta voce.
“Dragozard.” Lo interruppe a quel punto Orthilla “Senti, credo dovremmo parlare.”
“Di cosa, Orthilla?” Chiese il ragazzo, sorpreso.
La ragazza esitò un attimo prima di parlare, poi sospirò “Di questa storia del Team Rocket.”
“… E di cosa vorresti parlare esattamente?”
“Ascolta io… Io forse so qualcosa che potrebbe aiutarti a scovare questo… Team Rocket.”
“TU COSA?!” Esclamò Dragozard “Se sai qualcosa devi dirmelo subito! Devi…”
“Io non DEVO fare nulla!” Replicò Orthilla “Specialmente non per qualcuno che neanche si accorge di quello che…” Iniziò, poi scosse la testa “Comunque, c’è una possibilità. Non è molto in realtà, ma ti potrebbe servire. Un annetto fa, o giù di lì, ho conosciuto un ragazzo di nome Brendon.”
“Brendon… Ho già sentito un nome simile…”
“Era il figlio del Capopalestra di Petalipoli. C’incontrammo per caso alle Gare di Mentania, dove lo scelsi per il mio spettacolo. E da lì, c’incontrammo diverse altre volte. E finimmo per avere una… discreta relazione.”
“Capisco, ma cosa c’entra, con…”
“Lasciami finire.” Rispose Orthilla “Comunque, un giorno di poco più di un anno fa, all’improvviso, non si fece più sentire. Andai a chiedere a suo padre, ma mi rispose che suo figlio era partito, senza aggiungere altro. Fu molto dura, ma riuscì a rimettermi in sesto. E quello fu il momento in cui mi arrivò una sua telefonata. Mi disse solo tre cose. La prima era che non dovevo dire a nessuno che l’avevo contattato. La seconda, che si scusava ma doveva rompere con me. La terza è quella che ti interessa. Mi disse che era stato contattato da una persona e che aveva deciso di unirsi al Team Rocket. Quando gli chiesi perché, mi rispose che la causa di quei criminali era giusta. Sembrava una persona totalmente diversa. Inorridii e gli chiusi il telefono in faccia. Piansi molto. Non potevo credere che la persona che amavo fosse un criminale.”
A quel punto Dragozard provò a lambiccarsi, ma un anno fa aveva già lasciato il Team Rocket da parecchio. Inoltre, non aveva senso. La “causa” del Team Rocket era ritrovare Giovanni, o prima di quello fare soldi. Difficile pensare che qualcuno di onesto potesse essere attratto da una cosa del genere.
“Io decisi comunque di fare come mi aveva detto, e non dissi a nessuno della telefonata. Passarono i mesi, e pensavo avessimo finito. Poi, due settimane fa, arrivò una seconda telefonata. Mi disse ancora di non raccontare niente a nessuno. Poi mi disse che, se mai avessi incontrato Raziel, Giuls, Draconix o Darken avrei dovuto dirgli di recarsi a Ceneride ‘dopo che il Team Idro e Magma avranno fatto la loro mossa’. Disse esattamente queste parole.”
“Non fece il mio nome, però.”
“Assolutamente no, zero totale. Per questo non avevo idea di chi fossi, mentre conoscevo le facce degli altri quattro perché mi sono informata.” Rispose Orthilla “Ammetto che rimasi sorpresa. Anche solo il nome di quei quattro era ben conosciuto… Beh, un po’ ovunque a Kanto, Johto, Hoenn e simili. Tu sei un po’ meno famoso, ma dubito fosse per questo che non voleva che tu avessi quel messaggio.”
“No, certo.” Disse Dragozard “E immagino anche il perché.” Aggiunse, riflettendo.
“Davvero?”
“Sì. Grazie per avermi detto tutto. Davvero. Adesso almeno ho un’idea su cosa fare.”
Orthilla sorrise, arrossendo lievemente, ma non disse nulla.
Per un po’ i due rimasero in silenzio, poi Alty lanciò un verso, e davanti a loro si delineò l’isola di Verdeazzupoli. L’Altaria ruotò, atterrando davanti al Centro Pokémon, e i due scesero. Orthilla sorrise, richiamando il Pokémon, poi si rivolse a Dragozard “E adesso?”
“Beh, intanto ho la Palestra. Poi vedrò di decidere cosa fare con quel che mi hai detto… Ah, e la Palestra è di tipo Psico, vero?” Chiese il ragazzo.
“Sì.”
“E sarà un quattro contro quattro… Ok.” Disse, aprendo le sue Poké Ball. I vari Pokémon uscirono, stiracchiandosi. Gardevoir e Beautifly presero subito a fissarsi in cagnesco, mentre Pikachu faceva del suo meglio per separarle. Dragozard sospirò. Con Gardevoir di nuovo in vantaggio nel numero di vittoria, e con un fiocco in più di cui vantarsi, le cose non potevano che andare così.
Sableye si limitò a sbadigliare, e Cacturne accanto a lui fece lo stesso, appoggiandosi alla parete del Centro Pokémon e fissando il ragazzo da sotto la copertura della testa. Se non fosse stato impossibile, Dragozard avrebbe pensato che stesse cercando di fare il figo.
Il ragazzo li fissò, poi annuì e batté le mani. “Bene, credo sia tutto a posto. Oggi abbiamo solo la lotta in Palestra, poi siete liberi. Tutti d’accordo?”
I Pokémon annuirono, con l’unica eccezione del Pokémon Erba, che rimase sulle sue. Dragozard scosse la testa, e li richiamò. Sperava che il Pokémon si calmasse, perché era comunque un membro importante della sua squadra.
Poi si diresse alla Palestra. Affrontò i vari allenatori senza troppi problemi e raggiunse i gemelli. Tell e Pat si piazzarono davanti a lui.
“Benvenuto Dragozard.” Disse Tell.
“Benvenuto, Coordinatore.” Disse Pat.
“Ti stavamo aspettando.” Dissero all’unisono.
Dragozard annuì.
“La nostra sfida sarà un quattro contro quattro.” Disse Tell.
“La nostra sfida sarà per la sesta medaglia.” Disse Pat.
“Che la lotta abbia inizio.” Dissero entrambi, schierando uno Xatu e un Claydol.
Dragozard deglutì, sorpreso, poi mandò in campo Sableye e Gardevoir. E la lotta ebbe inizio.
A un suo ordine, Sableye esordì con Privazione e Gardevoir con Palla Ombra, mirando entrambi allo Xatu. A metà strada però Sableye cambiò idea, e colpì invece se stesso. Dragozard lo fissò confuso, poi vide gli occhi di Xatu brillare e capì che doveva aver confuso lo Spettro. Subito dopo, il Pokémon Volante fu colpito da un Palla Ombra… E contemporaneamente Claydol si buttò sul pavimento generando un Terremoto. Sia Sableye che Gardevoir arretrarono, cercando di ridurre i danni causati dall’onda d’urto, ma erano comunque danneggiati.
Dragozard rifletté. Poteva richiamare Sableye, ma a quel punto o mandava Pikachu o mandava un Pokémon debole contro Xatu se questi avesse avuto mosse Volante. Inoltre, c’era l’incognita del loro Pokémon successivo. Se fosse stato qualcuno di resistente all’Elettro…
“Stai perdendo tempo.” Dissero Tell e Pat all’unisono, e gli occhi di Claydol e Xatu brillarono, poi una sorta di luce avvolse entrambi.
Dragozard li fissò sorpreso, poi decise di passare all’attacco. Gardevoir lanciò un nuovo Palla Ombra, mentre Sableye, apparentemente di nuovo in sé, colpiva Xatu con Privazione. Le due mosse superefficaci riuscirono a indebolire quello, che arretrò, ma non bastarono a mandarlo al tappeto, al contrario di quanto si aspettava Dragozard.
Poi, Xatu allargò le ali, e una forte luce prese a brillare nella stanza. Dragozard non ci badò, e lanciò entrambi i suoi Pokémon nuovamente all’attacco. Sableye si colpì nuovamente, stavolta al mento, danneggiandosi pesantemente, ma la Palla Ombra sconfisse Xatu.
“Buon lavoro.” Commentò Tell, richiamando il Pokémon.
“Ma ti sei dimenticato che in campo c’erano due Pokémon.” Aggiunse Pat. Dragozard batté gli occhi e improvvisamente realizzò che il Claydol si era messo apposta in disparte, per non farsi notare. Gardevoir e Sableye si girarono entrambi verso di lui, giusto in tempo per vedere una sfera d'energia argentea volargli addosso. La Forzantica investì Sableye che crollò al tappeto.
Dragozard lo richiamò e schierò Beautifly, mentre Tell mandava in campo un Solrock.
“… Oh no. Beautifly, Ventargenteo! Gardevoir, Palla Om…”
In quel momento, Solrock e Claydol si mossero come un sol Pokémon. Un Forzantica piovve su Gardevoir da un lato, un Lanciafiamme sulla Pokémon Coleottero dall’altro.
Ci fu un’esplosione, e quando il fumo si sollevò il pavimento dell’arena era coperto di fiamme.
“Credo tu possa mandare il tuo ultimo Pokémon.” Disse Tell.
“E richiamare gli altri due.” Aggiunse Pat.
Dragozard sorrise “E perché? A me sembra stiano benissimo.” Rispose Dragozard, mentre dall’alto un Ventargenteo investiva sia Solrock che Claydol e una Palla Ombra colpiva il secondo.
I Capipalestra alzarono lo sguardo. Si trovarono davanti una scena inusuale: Beautifly stava sorreggendo Gardevoir. Le due erano sospese sopra le fiamme, che il Ventargenteo spense, permettendo loro di atterrare.
“Quando…” Dissero i due Capipalestra all’unisono.
“Secondo Orthilla, certe regioni hanno Gare in doppio, e ho pensato fosse carino lavorare su una combinazione tra queste due. Siamo solo all’inizio, ma a quanto pare ci posso contare anche nelle lotte.” Disse, mentre Gardevoir lanciava una Palla Ombra. A un suo segnale, anche Beautifly colpì con un nuovo Ventargenteo. E le due mosse si unirono: le particelle finissime sospese nel Ventargenteo si dispersero nella sfera, che brillò di mille colori mentre colpiva Claydol, mandandolo al tappeto prima che potesse usare ancora Forzantica. Inoltre, Solrock dovette incassare un’altra dose dell’attacco Coleottero.
“… Sorprendente.” Dissero i due, poi Pat richiamò Claydol schierando invece Lunatone.
Lunatone e Solrock.’ Pensò Dragozard, chiedendosi cosa sapessero fare insieme i due Pokémon.
I Capipalestra lanciarono un segnale, e uno Psichico di Lunatone scagliò via Gardevoir talmente in fretta da sorprendere tutti. Beautifly si girò, preoccupata per la sua rivale… e non vide arrivare il Lanciafiamme. Potenziato da Giornodisole, l’attacco mandò al tappeto la farfalla.
Gardevoir si rialzò e lanciò una Palla Ombra verso il Solrock, ma il Pokémon riuscì ad incassarla.
Come fanno ad essere così resistenti?’ Si chiese Dragozard. Poi ebbe un’illuminazione.
“Calmamente!” Esclamò, richiamando Beautifly.
“Esatto, ma ormai è tardi.” Disse Pat.
“Non credo proprio.” Rispose Dragozard, aprendo l’ultima Poké Ball. Ne uscì Cacturne, che batté tra loro i pugni spinosi e si preparò a combattere. Guardò la Gardevoir in difficoltà, poi si girò a fissare il Lunatone e il Solrock e si passò un pugno sulla gola.
“Cos… Ohhhhhh!” Esclamò Dragozard “Lo sai vero che non siete compatibili?” Chiese. Il Cacturne in risposta si lanciò all’attacco e colpì con Pugnospine il Solrock, cogliendo di sorpresa tutti e mandandolo al tappeto.
“Deduco di sì.” Commentò Dragozard, fissando il Pokémon Erba.
Lunatone si girò verso Cacturne, per fronteggiarlo, ma in risposta gli arrivò da dietro una Palla Ombra. A quel punto si girò e con Psichico colpì Gardevoir.
La Pokémon crollò al tappeto, e il Pokémon Roccia sorrise soddisfatto. Poi contemporaneamente lui, Tell e Pat realizzarono la stessa cosa.
“Non sono l’unico che si dimentica dei Pokémon avversari. Cacturne, colpisci!” Esclamò Dragozard. E subito dopo un Pugnospine lanciato da un Cacturne molto arrabbiato colpì Lunatone tanto forte da lanciarlo contro la parete. Il Pokémon si rialzò a fatica, ma Cacturne non aveva ancora finito, chiudendo la distanza e colpendo con Finta.
A quel punto il Lunatone crollò, ma Dragozard realizzò cosa stava per succedere e lanciò un grido.
“Cacturne, no!” Esclamò, vedendo il Pokémon alzare ancora il braccio “Non è questo che Gardevoir vorrebbe. E poi non è mica morta!”
Cacturne si fermò subito sentendo il nome della Pokémon Psico. Pat tirò un sospiro di sollievo e richiamò immediatamente il Lunatone.
“Bene sfidante.” Dissero i due all’unisono “Anche se per un soffio, hai superato la sfida.” Dissero i due.
“Pertanto eccoti la medaglia…” Disse Tell.
“E l’MT Calmamente.” Concluse Pat. Dragozard accettò entrambi gli oggetti, poi guardò Cacturne aiutare Gardevoir ad alzarsi e ridacchiò. Forse adesso qualcosa per convincerlo ad ascoltarlo ce l’aveva.
Uscito, si diresse al Centro Pokémon, dove lo aspettava Orthilla. ‘Adesso, la mia prossima meta… Porto Alghepoli e Forestopoli.’ Decise ‘Ceneride dovrà aspettare qualunque cosa debba succedere.’ Si disse “E per allora sarò pronto.”
 
Armonio ansimò “Boss, per favore, potrebbe aspettare un attimo?” Chiese. Rosso, davanti a lui, in tutta risposta, continuò a correre.
“Lo prenderò per un no.” Commentò Armonio, riprendendo a correre. Il ragazzo davanti a lui aveva solo un anno di più, eppure era il capo. Perciò, sia lui che Typhlosion ripresero a correre. Armonio si domandò perché. Certo, Rosso era stato il Campione di Kanto, ma Armonio aveva battuto Lance. Tecnicamente era stato quello di Johto. ‘Anche se poi ho mollato tutto per quello che mi ha raccontato il tizio con i draghi.’ Pensò, ricordandosi di quel che aveva detto il ragazzo con i capelli bianchi.
“Mi spiega cosa stiamo facendo?” Chiese. In risposta, Rosso si fermò e gli fece cenno di abbassarsi e abbassare la voce. Armonio annuì, sempre più sorpreso, richiamando anche Thyplosion per sicurezza, e i due scivolarono tra i cespugli, in silenzio.
Poi Rosso gli indicò quello che voleva fargli vedere. C’erano una radura e una grotta nascoste tra le fronde, e da essa diversi uomini con divise nere, evidentemente del Team Rocket, stavano caricando casse su alcuni grossi fuoristrada. Armonio ci mise un attimo a riconoscerli.
“Il Team Rocket? ANCORA?” Chiese il ragazzo. Nel corso del suo viaggio a Johto aveva affrontato alcuni rimasugli dell’incidente dell’anno prima, perlopiù agenti solitari. Tipo quell’idiota del Teatro di Amarantopoli…
Rosso scosse la testa, e indicò l’uomo alto con il Braviary intento ad urlare contro uno dei presenti. Subito dopo, quello saltò sul Pokémon e volò via. In compenso, c’erano altri tre tizi con un mantello nero.
“Quindi, cosa dovremmo fare? Qualche idea?” Continuò Armonio, fissando il ragazzo.
Rosso sorrise. Aveva un’ottima idea.
Armonio si passò una mano sul viso. Il che voleva dire che stavano per finire in una pessima situazione.
   
 
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