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Autore: pureblood18    28/04/2017    4 recensioni
E se Draco Malfoy non fosse figlio unico? E se i Malfoy avessero più di un erede? Alya e Draco, due anime destinate a separarsi per il bene di qualcosa di più grande. Avranno mai la possibilità di ricongiungersi? Alya riuscirà a ritrovare la strada di casa?
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Abraxas Malfoy, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Salve bellezze, come va? Io ho deciso di postare il capitolo qualche giorno in anticipo. Sono da poco ritornata a lavoro dopo un lungo periodo di pausa maternità e sto davvero tentando di dedicarmi a tutto ciò che è mio compito fare. Sebbene la mia piccola Serpe sia una copia sputata di Draco Malfoy e i numerosi preparativi per il matrimonio non mi danno scampo, non abbandonerò questa storia. Man mano che va avanti, si incide nel mio cuore sempre di più. 
Che altro dirvi? Buona lettura e scusatemi ancora per la prolissa lunghezza. 

04 Novembre 1993 - Hogwarts. 

I festeggiamenti per Halloween stavano per avere fine e i rapporti tra Draco e Alyssa non era cambiati. Sebbene Malfoy avesse più volte contattato Hermione per cercare di capire la motivazione che avesse spinto la platinata a comportarsi in quella maniera, la Grifondoro non cadde in tentazione e rimase decisa nel preservare il segreto che l'amica le aveva confessato poco tempo prima.
La vicinanza tra il Serpeverde e la riccia non fu l'unica novità dell'anno. Infatti, molti sostenevano che qualcuno di nuovo sarebbe arrivato a Hogwarts e chiunque, persino le anime sorvolanti, era in attese di sapere chi fosse colui o colei che aveva catturato la curiosità di tutto il Castello. 
D'improvviso la curiosa folla di studenti venne assuefatta dalla venuta di un giovane slanciato, dalla figura prestante. Egli varcò l'ingresso della Sala Grande e avanzò verso l'insegnante di Trasfigurazione, pronto a essere smistato. Benjamin Decorbeaux, francese purosangue di Beauxbatons, appena quattordicenne, sollevò il naso a punta e ignorò qualsiasi tipo di reazione da parte dei compagni britannici. Egli piegò, poi, le labbra in un sorriso, esibendo a tutti i presenti le fossette formatesi ai lati di esse. Inoltre, le efelidi color cioccolata evidenziavano le sue iridi cangianti e gli davano un'aria più sbarazzina rispetto al portamento faraonico che ostentava mettere in mostra.
Il ragazzo protese il busto in avanti, poi adagiò le spalle contro lo schienale della sedia. La Professoressa McGranitt, che era stata incaricata di questo compito, posò il Cappello Parlante sul capo del moro e attese che il copricapo magico giungesse a un verdetto. Benjamin, a Beauxbatons, si credeva facesse parte dei Vertfuilleus[1]: una delle quattro casa presenti nella scuola francese. 
« Lealtà, forza d'animo e di volontà. » Si interruppe. « Uhm, spiccata predilezione per lo studio, un vero cuore d'oro. » Il Cappello sembrava davvero combattuto tra Corvonero e Tassorosso. « Voglia di fare, di impegnarsi. Molto socievole ma, allo stesso tempo, timido e introverso. Creatività e fantasia da vendere. » 
La Professoressa McGranitt sembrò impaziente di conoscere il giudizio del Cappello. Come lei, quest'ultimo, stava impiegandovi molto tempo. Difatti, lo smistamento del mago d'Oltralpe durò quasi cinque minuti. 
« Corvonero! » Esultò il copricapo con conseguente entusiasmo della casata blubronzea. Alyssa dall'animo curioso, nel contempo, non staccò gli occhi dal nuovo compagno di scuola e a questi pareva proprio non dispiacere affatto. Draco, al suo fianco, aveva notato una certa corrispondenza tra i due ma, inizialmente non ci fece molto caso. 
Benjamin, dunque, sorrise appena all'insegnante di Trasfigurazione e prese posto fra i compagni Corvonero. 
Circa un'ora più tardi.. 
Il banchetto mattutino era appena terminato, Hermione e il resto del trio salutarono i concasati, fecero un cenno di mano ad Alyssa, poi si dilungarono fino all'uscita della Sala. Draco, in trepidazione, non vedeva l'ora di iniziare gli allenamenti di Quidditch e, in compagnia del compagno di squadra Blaise, stavano per lasciare il locale. 
« Alyssa, noi andiamo. L'allenamento inizia fra poco. Ci vediamo in campo? »
Alyssa venne presa alla sprovvista e sussultò sul posto. « Sì, sì, Draco. Andate pure, io vi raggiungerò fra qualche momento. Giusto il tempo di terminare il mio tè. » 
« Ti aspettiamo lì, allora! » Esclamarono all'unisono i due Serpeverde,  che vennero automaticamente seguiti da Tiger e Goyle. 
« Ti sei persa? » Domandò acidula Pansy, captando l'assenza mentale della concasata. Alyssa non le rispose nemmeno e si scostò solamente di qualche metro pur di allontanarsi ancora di più dalla mora. « Mi ignori, Morgan? » La bionda continuò a ignorarla e decise di abbandonare il tavolo prima di schiantarla in una delle quattro pareti della Sala. 
Lungo il tragitto, però, venne bloccata dalla figura del neo-Corvonero che, vedendola andar via, colse l'occasione per chiedere a cosa fosse dovuta tutta quella curiosità nei propri confronti. 
« Che vuoi? » Ringhiò Alyssa, frettolosa di recarsi agli allenamenti. 
« Sono io quello che dovrebbe chiedertelo. Non hai fatto altro che fissarmi tutto il tempo, pure tuo fratello se n'è accorto. » 
« Mio fratello? Ma di che diav-? » Roteò gli occhi. « Parli di Draco, il ragazzo seduto al mio fianco? » 
« Sì, proprio lui. Sul serio, vi somigliate davvero tanto, sembrate gemelli. » Il ragazzo, intimidito, infilò entrambe le mani all'interno delle tasche. 
 « Draco non è mio fratello, è solo mio amico. » Sbottò la bionda, spostando i capelli sulle spalle. « E non insistere. »
« Per Madame Maxime, avrei scommesso foste parenti! » Asserì sincero il moro.
« E avresti perso miseramente. » Aggiunse la Serpeverde, tentando di svincolarsi. « Comunque, io adesso dovrei andare. "Mio fratello"..» Piegò l'indice e il medio di entrambe le mani. « Mi sta attendendo in campo. » 
« Giochi anche tu a Quidditch? » Chiese esterrefatto.
« Cos'è? Credi che una ragazza non possa farlo?! » 
« Dio, no, no. E' solo che, il caso vuole che anch'io devo recarmici. » Fletté il capo. « Cercherò di entrare a far parte della squadra. Mi accompagni? » 
« Come vuoi, ma non ti appiccicare troppo. » Alyssa si incamminò insieme al Corvonero in direzione del campo da Quidditch. 
« Io sono Benjamin, comunque. » L'accento provenzale del ragazzo diveniva sempre più accentuato, soprattutto quando nel suo disquisire erano presenti numerose erre o "evve" come da quel momento in poi le avrebbe chiamate Alyssa. 
« Alyssa, il piacere è tutto tuo. » La Serpeverde proseguì per la sua strada, la presenza del compagno la metteva a disagio, aspetto che non aveva provato durante il primo incontro con Malfoy. 
« E' meravigliosamente fantastico! E' enorme e-e molto spazioso! » Esclamò Benjamin appena giunti sul campo. Alyssa, invece, posò una pacca sulla spalla del francese, scuotendola lievemente, poi avanzò verso il gruppetto di Serpeverde pronta ad allenarsi. « Buona fortuna, eh! » Esclamò a sua volta, ricevendo un grosso sorriso da parte del Corvonero.  

20 Dicembre 1993 - Sala Grande\ Sala Comune Serpeverde.

Grazie alle pressioni di Hermione, ai suoi continui avvicinamenti, Draco decise di prendere in considerazione l'idea di riappacificarsi con Alyssa e scoprire cosa si celasse dietro il suo allontanamento. Una ragazza come lei non si sarebbe mai tirata indietro e non avrebbe mai gettato nel dimenticatoio un'amicizia unicamente per una banalità. 
« Okay, Granger. Le andrò a parlare! » Sbottò Malfoy con la sua consueta espressione da bullo. Hermione sospirò e portò una mano sul fianco. « Pensi sul serio di farmi paura, \Malfoy\? » Grugnì soddisfatta. « Alla fine ho vinto io e adesso vai a parlarle, prima che sia troppo tardi. » La riccia non terminò nemmeno la frase che cominciò a camminare, allontanandosi dalla Sala Grande.  Draco ringhiò e fece lo stesso, avviandosi verso la Sala Comune dei Serpeverde. 
« Alyssa! » Esclamò il purosangue non appena intravide la giovane strega avvinghiata al proprio bagaglio. L'aria che emanava era tutt'altro che di festa, la sua espressione poteva essere paragonata a quella di un bradipo annoiato. 
« Alyssa, ritorna sul pianeta Terra! » Esclamò nuovamente. La bionda balzò sul posto e incrociò lo sguardo del concasato. « Il Natale non è la tua festa preferita? » Le ricordò lui. « Hai tutta l'aria di qualcuno che sta andando in guerra. »
Ella rimase per svariati secondi in silenzio, poi spiccicò finalmente qualcosa. « Draco, è giusto che tu lo sappia. » Sussurrò, facendogli cenno di avvicinarsi. « Siediti qui, ti racconterò tutto. »
Il Serpeverde non se lo fece ripetere una seconda volta e prese posto al suo fianco. « Pensi ancora a Teddy o è quel Corvonero francesino "so tutto io" che ti staccava gli occhi di dosso? » Dalle sue parole traspariva una certa immotivata ostilità nei confronti del nuovo arrivato. Alyssa sbuffò. « Draco, né Teddy, né Benjamin c'entrano nulla. » Passò la lingua fra le labbra. « Si tratta di tua nonna e sì, non guardarmi come se fossi uscita di sennò. » Si scostò dal bagaglio, mettendosi su due piedi e si piazzò dinanzi all'amico. « L'ultima volta che ho messo piede a casa tua, al Maniero, sono stata vittima della sua possessività. »
« Non ti seguo, spiegati meglio. » Draco aguzzò la vista, alzandosi a sua volta. « Ti ha fatto del male? » 
« Draco. » Lo ammonì Alyssa. « Lasciami continuare. » Egli annuì e reclinò il capo. 
« Tua nonna Elettra mi ha parlato dell'albero genealogico della tua famiglia e successivamente mi ha mostrato il luogo in cui è stato inciso. » Prese un attimo di pausa, tossendo e portandosi una mano al petto. « Io, per curiosità, l'ho seguita e, quando era quasi in procinto di sfiorare la parete, quest'ultima mi schiantò contro il pavimento facendomi perdere i sensi. Ne rimasi terrorizzata. »
Draco venne pervaso da un senso di colpa tale che il solo sentire nominare la nonna gli provocava fitte di rabbia. « A che proposito avrebbe compiuto un'azione del genere? A noi non ha mai fatto nulla. » Puntualizzò, sebbene conoscesse il mistero in cui si avvolgevano alcune chiacchierate segrete fra i genitori e il nonno. 
« Forse, dato che crede io sia una mezzosangue, non vuole che frequenti te e la tua famiglia. » Alyssa risultò atterrita solamente al pensiero di rivivere quella sensazione. 
« Alyssa, non è così. Mio padre? Lascialo perdere, prima o poi si rassegnerà. » Adagiò una mano su quella della verdargento. Alyssa ricambiò il gesto affettuoso del compagno e annuì. « Non accadrà più. Mai più. » 
« Amici sempre e comunque? » Chiese il platinato senza lasciare la mano della strega. « Sempre. » Rispose prontamente lei. 
« Adesso, però, aiutami coi bagagli. Il binario ci aspetta. » Alyssa gli rivolse un occhiolino divertito e, presi i bagagli, i due si diressero verso l'uscita del Castello. 
Mentre i due, infagottati per lenire la temperatura gelida, stavano per raggiungere il cancello d'ingresso, Draco sospirò e afferrò il polso dell'amica, invitandola a fermarsi. « Non riesco a mentirti. Devo assolutamente parlarti, anzi, credo che debba farlo con entrambe. » L'indice della mano destra indicò la Granger distante pochi passi da loro. 
« Draco, devo preoccuparmi? E poi..» Portò le mani ai fianchi. « Da quando in qua, rivolgi la parola alla "mezzosangue"? » 
« Non c'è nulla di cui scherzare, vieni con me e basta. » Con un cenno di capo il Serpeverde ragguagliò anche la Grifondoro come se già conoscesse il motivo per cui la stesse chiamando. 
« Dove stiamo andando? » Domandò Alyssa senza ricevere alcuna risposta. Draco continuò a camminare fino allo scompartimento dei bagagli, dopodiché si avviò in direzione del Lago Nero con accanto un'Hermione piuttosto turbata e che, come lui, non spiccicò parola nemmeno per un attimo. 
« Draco, allora? » Ripetè infastidita la bionda. 
Finalmente, però, giunsero alle rive della distesa d'acqua che in quel periodo dell'anno era totalmente ghiacciata e sia Malfoy che la riccia si sedettero riluttanti sull'erba colma di neve, di conseguenza Alyssa non poté fare altro che imitarli. 
« Allora, voi due, mi volete spiegare cosa succede? » La bionda era piuttosto contrariata. Cosa le nascondevano quei due? « Non avete aperto bocca per tutto il tempo. »
« Alyssa, io ne so quanto te. Malfoy. > Pronunciò con tono sprezzante. « Mi ha convocata per affrontare un argomento, a dir sua, importantissimo. » 
« E infatti lo è. » Borbottò lui, guardandola in cagnesco. « Ora statemi bene a sentire, non voglio né interruzioni, né scappatelle. Ascoltatemi e poi potrete esprimere tutte le vostre intellettuali osservazioni. » Con un'espressione di sfottò in viso, Draco si rivolse ad Hermione. Poi cominciò a parlare. 

FLASHBACK 

Poco tempo prima dell'inizio delle lezioni, Draco sopportò un susseguirsi di interventi notturni da parte della nonna che, tormentata dagli innumerevoli segreti del marito, volle mettere al corrente il nipote del sotterfugio messo in atto da Abraxas nello stesso momento in cui i due piccoli Malfoy videro per la prima volta la luce. 
Una notte di Novembre, durante le festività di Halloween, Malfoy Junior dovette recarsi al Maniero, convinto che il nonno avesse avuto dei seri problemi di salute. La realtà, però, era ben diversa: Abraxas non era mai stato meglio, era Lucius ad avere un problema. L'uomo, infatti, non riusciva a scrollarsi di dosso la presenza imperterrita della madre che chiedeva di parlare con il nipote il più presto possibile. Lucius, da buon figlio, esaudì con urgenza il desiderio della donna e riportò Draco a casa per qualche giorno. 

FLASHBACK

2 Novembre 1993 - Malfoy Manor. 

Draco, ignaro delle reali motivazioni, si appisolò, per poi addormentarsi quasi subito dopo aver adagiato le membra nel letto. Qualche minuto dopo, però, i sereni sonni del piccolo di casa vennero contrastati dall'arrivo improvviso del fantasma di casa: Elettra. La donna scosse flebilmente il corpo del ragazzo che, con gli occhi ancora impastati di sonno, si svegliò. 
« Nonna, io non ho fatto niente. Lo giuro! » Esclamò il giovane mago, fortemente impaurito e si infilò tra le coperte, sperando così ella andasse via.
« Tesoro, non avere paura. La nonna non vuole farti del male, desidero solamente che tu conosca tutta la verità. Come è giusto che sia. » Sussurrò al suo orecchio, tentando di tranquillizzarlo.
Piano piano, Draco scostò le lenzuola dal viso e deglutì, annuendo a malapena. 
« Adesso ti racconto tutto. » Si posò ai piedi del letto, fissando i suoi occhi in quelli del nipote.
« Si tratta di Alya. » Si trattenne per svariati secondi.  « Fortunatamente per noi, ma soprattutto per lei, non è andata come tuo nonno ha lasciato credere. » Avvinghiò le falangi al ciondolo che aveva al collo, stringendolo. « Alya non è morta. E' viva e sta benissimo. » Draco cercò di intervenire, ma Elettra lo bloccò. «..Cosa ha portato un uomo a commettere l'errore più grande della sua vita? » .. « Semplice. Ha creduto ad una inverosimile leggenda, senza basi fondate. Ha creduto alle parole di suo padre che a loro volta erano stata già proferite dal nonno e così via. » Districò le mani dal ciondolo e le posò sulle gote chiare del nipote. « Armand, il fondatore della dinastia dei Malfoy, credeva che l'arrivo di due gemelli, un maschio e una femmina, avrebbe messo in pericolo la continuazione della discendenza. Come puoi ben immaginare, non c'è nessun motivo per cui bisogna porgere orecchio a certe fandonie. » 
Draco non cedette finché non troncò il discorso della nonna. « Se fosse come dice, saremmo tutti morti, no? Insomma, Alya è comunque nata, quindi il problema non si pone. E' solo una antica diceria, tutto qui. » Sollevò le spalle, stringendosi in esse. « La tua è una buona teoria, Draco. Ma, fatto stà, che lasciando questo mondo ancora prima che vi si potesse posar piede come Alya Elettra Malfoy, non ha contribuito all'attuarsi della profezia. »
« Oh, ehm, già. Ma chissà dove sarà adesso..» Il viso del platinato cambiò totalmente espressione, gli occhi si incupirono e lasciarono emergere tutta la tristezza che provava il suo cuore. « Mamma e papà sanno di questa storia? »
« Mamma e papà sanno che Alya è viva, ma non conoscono il motivo per il quale tuo nonno ha compiuto un'azione così deplorevole. » .. « Ascolta, tu devi fare in modo che ciò che ti sto dicendo non giunga alle orecchie di tuo nonno. >
« Promesso, nonna. Il nonno non saprà nulla, non dirò niente a nessuno. Te lo prometto. » 
« Bene, allora è giusto che tu sappia chi è e dove si trova tua sorella al momento. » Elettra aggrappò le proprie mani a quello del nipotino e mostrò lui tutta la verità. Man mano che la mente di Draco veniva invasa dall'immagine di colei che aveva reputato solamente un'amica, il suo cuore cominciò a battere con più frequenza, fino al momento in cui la nonna non sciolse l'intreccio delle loro mani. 
« Quindi, Alyssa è mia sorella. Sul serio? Ma non è possibile, io, io..posso dirglielo? Cioè..» Le parole vennero interrotte dalle copiose lacrime che scesero indipendenti, solcando i lineamenti del viso. 
« Tesoro, è necessario che lei lo sappia, ma..» Tentò invano di asciugargli le iridi cerulee. « ..Ma sarà meglio per tutti che tu, per il momento, la terrai all'oscuro delle vere intenzioni di tuo nonno. Non sappiamo come potrebbe reagire e cosa potrebbe causare. Lo saprà quando tutto si sarà sistemato. » 
« Lo farò, nonna, lo farò. Ti prometto che prima o poi gliela farò pagare, costi quel che costi. » Pronunciò evidentemente infervorato. « Lui pagherà per ciò che ha fatto a me e a mia sorella e a lei verrà restituito il tempo perduto. »
Elettra si alzò dal letto, in procinto di andar via. « E' così che andrà, basta soltanto avere un'altro pizzico di pazienza e ogni cosa tornerà al proprio posto. »
« Nonna, aspetta..» La donna si voltò. « Tu starai sempre con me, vero? Mi aiuterai se avrò bisogno di te? »  Ella gli sorrise, annuendo, poi andò via. 
Draco quella notte non riuscì più a riposare, ma era comunque felice di sapere che colei che aveva rimpianto per tutta la vita, in realtà le era sempre stata accanto. 

FINE FLASHBACK.

Il silenzio era così assordante che Draco decise di interromperlo una volta per tutte. 
« Alyssa.. » Sussurrò, protendendo una mano verso la bionda. 
« Alyssa? Chi è Alyssa? Alyssa non è mai esistita,  Alyssa non c'è. » La Serpeverde scansò la mano dell'amico. « E' così che funziona adesso? E' davvero così che funziona? » Stilli salati riempirono gli occhi della platinata. Draco, dal canto suo, non fu più capace di trattenersi e scoppiò in un traboccante pianto. Hermione si sentì gelare il cuore, si sentì impotente di fronte a quella rivelazione così inaspettata. 
« Chi altro lo sa? » Domandò al fratello, a cui diede una seconda possibilità. Le loro mani si strinsero, il biondo la fissò. « Che io sappia solo Remus e..anche mamma e papà lo sanno. Se vorrai, potrai venire con me durante le vacanze natalizie e.. » Cercò di infonderle coraggio, ma Alyssa scosse il capo. « Draco, non è il momento. Io..io vorrei passare un po' di tempo da sola, a pensare, a riflettere. A capire perché hanno scelto te, ma hanno scartato me.. » Piegò le labbra oramai umide di lacrime. « Tra noi non cambierà nulla, ti voglio bene e te ne vorrò sempre. » Strinse con maggior vigore la mano del ragazzo, egli annuì e districò la mano per allargare le braccia e stringere a sé la sorella. « Sarai comunque mio fratello e il fatto che i nostri genitori abbiano scelto di separarci non apporterà nessun cambiamento al nostro rapporto. »
« Io ti starò sempre accanto, ti giuro che verrò a conoscenza del motivo per cui loro ti hanno abbandonata, riuscirò a riportarti a casa, nella tua vera casa. Con me, con noi, per sempre. » 
Gli occhi d'Hermione brillavano di commozione, poi le labbra si distesero in un tenero sorriso per la commovente scena a cui stava assistendo. « Vi voglio bene.. » Biascicò la riccia, adagiando ciascuna mano sulle spalle dei due Malfoy. 
« Hermione..» Draco si voltò verso di lei. « Devi promettermi che nessuno e, quando dico nessuno, intendo Weasley, Potter e quant'altro, conoscerà il legame fra me ed Alya. Lei sarà ancora Alyssa, almeno finché non si arriverà ad un punto di maggior chiarezza. » Hermione sollevò appena il mento. « Nessuno verrà a sapere di ciò che è accaduto oggi, potete contare su di me. E se doveste aver bisogno di un consiglio, di una mano, di un supporto, io ci sono. Ci sarò sempre. »
« Una mezzosangue simpatica e diligente, non l'avrei mai detto! » Esclamò tra lacrime e risate Draco, Alyssa allungò il busto verso l'amica, abbracciandola. 
« Grazie, Granger.. » Mormorano entrambi contemporaneamente. 
« Adesso dobbiamo andare, l'Hogwarts Express partirà fra circa cinque minuti e se dovessimo trattenerci ancora qui, potremmo tornare a casa con la Ford Agila del Signor Weasley. » Si intromise il Serpeverde tra l'abbraccio, le due ragazze si staccarono, ammettendo la veridicità delle parole del verdargento. 
« Sì, diamoci una mossa o trascorreremo il Natale ad Hogwarts. Sarà pure bello, ma preferisco di gran lunga casa mia. » Alyssa e i due compagni lasciarono l'erba nevosa, sfregarono le mani suoi cappotti e a passo svelto si avviarono verso lo scompartimento dei bagagli. Pochi attimi dopo raggiunsero la locomotiva e, svariate ore più tardi, giunsero nelle loro rispettive abitazioni. 

7 Gennaio 1994 - Ufficio del Professor Remus Lupin. 

Notte fonda, silenzio assoluto, non vi era in giro alcuna anima viva. A dir la verità, qualcuno c'era: Alyssa. La giovane strega aveva da poco scoperto di essere una Malfoy, ma allo stesso tempo non riusciva a capire la motivazione che avesse spinto i suoi genitori ad abbandonarla. L'unica magra consolazione era la vicinanza di Draco e la presenza di Remus ad Hogwarts. La precedente lezione tenutasi con il professore di Difesa contro le Arti Oscuri si era rivelata un vero e proprio fallimento, non per le capacità dell'uomo, ma per ciò che accadde durante. La Serpeverde, come ogni compagno presente, doveva puntare la bacchetta contro un'apparentemente insignificante mantello, tirar fuori e affrontare quello che sarebbe stato il proprio Molliccio[2]. Ella ci riuscì, riuscì a far emergere la sua più grande paura: perdere Draco. Lì per lì Remus non volle esporre maggiormente la ragazza a giudizi altrui e la invitò a rimandare il discorso. Quella stessa sera, però, la bionda lasciò la stanza in incognito e si recò verso l'ufficio del Professore. 
« Remus..Remus. » Biascicò, battendo appena le nocche contro la porta. Il mago sembrava occupato e non udì la vocina della ragazza chiamarlo. Dopo vari tentativi, Alyssa scostò di poco la porta, entrando poco dopo nella stanza. « Remus, con chi stai parlando? Lui chi è? » 
« Alyssa, non..dov-resti essere a- a letto adesso? E' notte fonda.. » La voce tremante di Remus non lasciava spazio a dubbi. Stava nascondendo qualcosa. 
« Remus, lui chi è?! Ti sembro così stupida da non accorgermi della sua presenza?! » Avanzò verso l'altro uomo presente nella stanza. Egli aveva una folta barba scura e il crine trascurato dello stesso colore, gli abiti erano palesemente trasandati, come del resto il suo aspetto. I denti erano ingialliti, quasi arrugginiti ai lati. Quell'uomo sembrava proprio essere uscito da una..una prigione. « Ma certo, come ho fatto a non capirlo subito? » Puntò la bacchetta di Tiglio contro di lui. « Tu. Sei. Sirius. Black. » 
« Alyssa..A-Alyssa, posso spiegarti tutto. Non è come pensi. »
« Hai tradito la fiducia di Silente, lui si fida di te e tu non hai perso occasione per mancargli di rispetto. Che cosa direbbe se dovesse scoprire che tieni nascosto un avanzo di galera nel suo stesso Castello? » 
« E lei chi è? » Finalmente il prigioniero si pronunciò, ghignando. 
« Lei è ..»
« Io sono Alyssa Morgan, o forse dovrei dire, Alya Malfoy. » Si voltò verso l'insegnante. « Non è vero, Remus? »
« Mal- Malfoy. » Sirius esplose in una risata. « Non mi avevi parlato di una Malfoy, amico mio. »
« Sirius, sta zitto. » .. « Alya, io l'ho saputo solo poco tempo fa, non volevo tradire la fiducia di Silente. Vedi..ehm, lascia perdere. » Si avvicinò pian piano a lei, ma quest'ultima non abbassò la guardia.  « E' stato Silente a dirtelo? »
« No, è stato Draco. Mi ha detto che i nostri genitori credevano che io fossi morta ed è per questo che Elettra mi tormentava, cercava solamente di..di avvertirmi e io non l'ho mai capito. » Calde lacrime lambirono il viso della strega, abbassò la bacchetta e riservò un'occhiata di disprezzo al fuggitivo. « Tu, piuttosto, come hai potuto tramare contro i tuoi amici? Mettere la loro sorte al bando, come fossero animali. Non hai pensato al fatto che loro si fidassero di te? Al fatto che avessero un figlio e che un figlio si meritasse l'amore di un padre e di una madre? » Il respirò divenne sempre più affannoso. « Brutto verme schifoso! » Urlò, avventandosi verso il moro. Remus la bloccò. 
 « Alyssa, Sirius non è un assassino. E' stato incastrato, qualcuno lo ha sacrificato per salvare se stesso. » .. « Sono sicuro che tu intuirai presto il suo vero animo. E' solamente una brava persona a cui sono capitate cose cattive. »
« Farò finta di crederti, Remus. Proverò a scoprire tutta la verità e, solo in quel momento, deciderò il da farsi. Se Sirius è davvero innocente come mi state facendo credere, Silente non saprà nulla. Se, invece, dovesse essere uno schifoso, lurido, viscido, traditore assassino, bhe, conoscete già bene la fine che farà. » Alyssa non era mai stata così determinata nella sua vita, osservò sia Remus che Sirius. Non era capace di sopportare un qualsiasi tipo di tradimento. « Il mio caro cugino Sirius dovrà fare molto di più di nascondersi per convincermi. » Remus sapeva che il tono sprezzante della giovane era dovuto alla recente dolorosa verità di cui era stata protagonista e intervenne solamente al termine delle sue parole. 
« Alyssa, te lo prometto. Fidati di me, fidati di me. Io ti voglio bene, sei molto importante per me ed il fatto che tu sia una Malfoy, bhe, non cambia nulla. » .. « Tu non sei come tuo padre, tu sei molto di più. » Allorché si aggiunse Sirius. « E se lo dice Remus..fatti due domande. » Il viso di Black si rilassò, aveva capito la reale natura della ragazza. « Ce la metterò tutta per far sì che tu possa reputarmi innocente, per ciò che realmente sono. Attendere per ottenere. »
« E va bene, vi dò una seconda possibilità. Poi, domani, io e te, Remus, riprenderemo il discorso del Molliccio. » Abbozzò uno sforzato sorriso e issò le sopracciglia. « A domani. » Pronunciò a bassa voce, lasciando qualche istante dopo la stanza. 
Appena uscita, però, Alyssa si scontrò con Ben che era da poco diventato Prefetto e costui la braccò, costringendola a fermarsi. « Alyssa, cosa ci fai fuori dal dormitorio a quest'ora della notte? »
« Adesso che sei diventato Prefetto, vuoi fare il duro con me? »  La giovane portò una mano su un fianco.
 « No, assolutamente e irrevocabilmente no. » Drizzò le spalle, incrociando le braccia al petto. « Sono stato incaricato dal Professor Silente di sorvegliare quest'ala del Castello e come tale è mio dovere informarlo di eventuali infrazioni. » 
« Ma la mia non è un'infrazione, mangia-baguette. » Alyssa resettò la distanza fra i due, avvicinandosi al suo orecchio e si alzò sulle punte. « Mi sentivo sola e cercavo qualcuno con cui intrattenermi. » Pronunciò, ridacchiando in sottofondo. 
« Ma..io, cioè, no. » Nessun pomodoro avrebbe potuto competere con le attuali gote del francese.
« Stupido, stavo scherzando! » Esclamò, spintonandolo e tornò al proprio posto. « Ho fatto un sogno strano e avevo urgenza di parlarne col Professore, tutto qui. » Si strinse nella spalle. « Sai, i lupi mannari. Lui se ne intende. »
« Oh, okay. Va bene. Per questa volta sei libera, ma non farci l'abitudine. Sono nuovo da queste parti e la fiducia devo ancora guadagnarmela. » 
« Stai tranquillo, Ben. E grazie, non accadrà più, lo giuro solennemente. » Portò una mano al petto, sorridendogli.
« Affare fatto, allora. » Fece lo stesso, ricambiando il sorriso della compagna. « Buonanotte e fa attenzione a Gazza! Stanotte è particolarmente diffidente. » Le raccomandò con un tono insolitamente protettivo.
« Non preoccuparti, Decorbeaux. So cavarmela benissimo anche da sola. Buonanotte! » 


[1] Vertfeuilles: E' una delle case di Beauxbatons insieme a Soleiljaune, Bleuroses e Ventargent. Si dice che sia molto simile alla Casata dei Corvonero ad Hogwarts. Soleiljaune a Grifondoro, Blueroses a Tassorosso e Ventargent a Serpeverde. 
[2] Molliccio: (boggart) è una creatura magica che può assumere le sembianze di ciò che spaventa di più il mago che lo avvicina. Nessuno conosce l'aspetto di un molliccio quando è solo. Può cambiare molte volte durante il corso della vita. Si tratta, inoltre, di un non-essere non-mortale. Nutrendosi delle paure delle vittime, i mollicci temono le risate; per questo motivo l'arma più efficace contro di loro è l'incantesimo Riddikulus che trasforma il molliccio in qualcosa di divertente. Contro un molliccio può essere utile la compagnia perché sentendo timori diversi il mutaforma non sa decidere quale aspetto assumere. Gli studenti del terzo anno imparano come affrontare un molliccio nel corso di Difesa contro le Arti Oscure.

Miei lettori preferiti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Avete notato la vicinanza tra Draco e Hermione? O la sintonia tra Benjamin ed Alyssa? Credete che il giovane Corvonero possa alleviare questo senso di sconforto della Serpeverde dovuto all'apparente abbandono dei genitori? Draco dirà tutta la verità? Alyssa tornerà al Maniero per, finalmente, riabbracciare Narcissa e Lucius? Io mi auguro solo che Abraxas paghi per tutto il dolore che ha causato e la Malfoy possa essere riconosciuta come tale. Inoltre, Sirius convincerà la verdargento a preservare questo segreto? Alyssa sembra molto titubante, ma si fida ancora di Remus e non si arrenderà facilmente finché non scoprirà la verità. Benjamin sarà capace di accalappiarsi la simpatia del principe delle Serpi? 
   
 
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