Questo
capitolo e delicato a Blu ♥
che nonostante il tempo passato ancora mi chiedeva di questa storia. E
perché
sei un cupcake.
Dory
Capitolo
20
La
macchina con a bordo Gerard frenò a mezzo chilometro dal
loft di Derek. Sebbene
i cacciatori avessero preso misure idonee per non essere intercettati
dai
licantropi, la sicurezza non era mai troppa. Comunicando tramite gesti
della
mano ordinò ai suoi uomini di inseguirlo, Chris lo
affiancò e i due si
scambiarono un'occhiata d'intesa.
Era una serata tranquilla quella, il cielo blu scuro era nuvolo, la
luna un
vago e informe riflesso nascosto lì da qualche parte, i
lampioni della strada
diminuivano a poco a poco che ci si avvicinava a casa Hale.
Gerard tossì maledicendo il suo stato di salute,
sperò che quel piccolo attimo
di debolezza non li avesse fatti scoprire e proseguì lungo
il cammino. Era
rimasto dubbioso quando Chris gli aveva confessato di aver scoperto
l'abitazione del lupo, Allison non era a casa quel pomeriggio,
probabilmente
era in giro con il suo fidanzato lupo (o ex fidanzato lupo, le cose non
gli
erano molto chiare) e
gli
amici di questi, un motivo in più per non fidarsi della
nipote. Anche se aveva
messo in conto di spendere molto tempo per riuscire a manipolare la
mente della
ragazza a proprio vantaggio, Allison Argent aveva preso le doti
migliori
appartenenti al suo ramo familiare, l'eccessiva sensibilità
era, invece,
qualcosa che aveva preso da parte di sua madre, brava donna ma non
abbastanza
scaltra. A pensarci bene vi erano sufficienti critiche da fare anche al
figlio,
ma il fatto stesso che fosse lì con lui armato di tutto
punto testimoniava
un rinsavimento, come si soleva dire: " meglio tardi che mai ".
Chris aveva compreso l'importanza di Davina, era frutto di una
relazione
anomala ed immonda, ma poteva offrire qualcosa di buono per la sua
salute e già
solo per questo meritava di rimanere in vita, aveva spiegato al figlio
come non
ci si dovesse affezionare ad una creatura del genere, anche se in lei
era
presente metà del DNA Argent la sua umanità era
stata corrotta dal germe
parassita della licantropia. Poteva sembrare dolce con quegli occhioni
verde
acqua e quei zigomi alti, ma non era altro che spazzatura come il resto
degli
Hale. Il fatto che Kate fosse stata il contenitore di crescita di
quell'embrione fetido questo solo non la rendeva degna di poter vantare
il
cognome degli Argent.
Aveva convinto Kate a non abortire ricorrendo a pensieri e principi che
non gli
appartenevano, si era giocato la carta del " magari non avrà
preso il gene
della licantropia " o quella del " se la cresciamo noi potrebbe
essere un esempio per entrambe le razze ", ma la verità era
che aveva già
giudicato l'intera faccenda e compreso che quel piccolo ammasso di
cellule
sarebbe diventato presto la sua più efficace cura contro la
morte. Non ne aveva
fatto parola con nessuno, aveva aspettato che Kate capisse da
sé che quella
neonata dai folti capelli neri fosse un mostro come il padre, aveva
atteso che
la rinchiudesse in un orfanotrofio per un certo periodo di tempo e
aveva quasi
sospirato di sollievo nel constatare che, dopo la morte della figlia,
era
finalmente giunto il momento di sperimentare sulla sua pelle cosa
volesse dire
essere immortale, non che questo gli avesse impedito di soffrire per la
perdita
di Kate, tuttavia non aveva mai approvato i suoi comportamenti. Brava
cacciatrice ma pessima donna con pessimi gusti in fatto di uomini.
La famiglia Argent doveva proseguire e Chris si era reso conto di come
la sua
presenza fosse necessaria per la sopravvivenza della stirpe, gli Argent
non
erano ancora pronti per dirgli addio, non poteva morire con la
consapevolezza
di avere una famiglia sull'orlo della sciagura, una famiglia che stava
portando
disonore macchiando il loro secolare albero genealogico, gettando
polvere là
dove in passato c'era stato solo gloria ed onore.
Perso in tutti quei pensieri non si accorse di essere sotto casa Hale.
Chris
gli afferrò la manica della giacca spingendolo a fermare i
suoi passi, fissò lo
sguardo su di lui prima di alzarlo per osservare il punto indicatogli.
Le
persiane delle finestre erano chiuse, secondo le informazioni che
possedeva
papà e figlioletta lupo erano tranquilli nei loro lettini:
il momento della
battaglia definitiva era finalmente giunto!
Gerard
non avrebbe mai pensato che il lupo fosse così stupido da
nascondersi ancora
nella casa Hale. Conosceva bene quella villa e sbuffò
sorridendo. Anche se il
tempo passava, il luogo e la situazione non cambiavano. Argent contro
Hale, e
quello che ne sarebbe uscito vincente ne sarebbe stato sempre lui.
Attraversarono il bosco cercando di fare il più silenzio
possibile, anche se
tutti quei rami sotto i piedi non aiutavano. Sperava l'Alpha avesse un
sonno
talmente profondo da non attivare il super udito. La casa sembrava buia
e
silenziosa e avvicinandosi alla porta scassinò la serratura
inserendo un
attrezzo che aveva nel suo magico borsello, e con un scatto la stessa si
aprì in
modo semplicissimo.
Appena entrati si sentirono subito l'odore di bruciato che permeava le
stanze,
le scale e i muri a pezzi. Dopo l'incendio appiccato da lui e la figlia
non era
rimasto quasi nulla.
Cominciarono a perlustrare ogni camera del piano terra avvalendosi di
alcune
torce che si erano premuniti di portarsi dietro, trovandole tutte
vuote. Chris
più guardava il padre e meno capiva l'eccitazione che stava
provando l'uomo
davanti a lui per questa caccia al lupo. Già da piccolo
aveva sempre capito di
esser differente da quell'uomo che lo aveva generato. Provava solo
soddisfazione nel fare del male a persone, per lui bestie, senza
motivo. E
adesso addirittura si stava attaccando ad una bambina. E solo per la
sua
salute. Perché solo questo gli importava. Di lui stesso.
Altro che della
famiglia! Guardava ogni angolo di quella che si poteva definire casa,
accarezzando quel fucile pieno di proiettili di strozzalupo come se non
vedesse
l'ora di usarli. Una volta constato che lì non c'era niente
da fare s'indirizzò
al piano di sopra facendo il meno rumore possibile per non far
scricchiolare
quelle scale ormai più vecchie di lui, facendosi seguire da
qualcuno dei suoi
uomini e da suo figlio. Giunti al piano superiore si trovarono tre
porte, ne
aprì una e
<< Che diavolo succede? >> urlò,
sentendosi quasi offeso all'idea
che qualcuno dei suoi uomini avesse messo dito sul grilletto senza suo
diretto
ordine. << Chris! Vai a vedere! >>
proseguì, portandosi una mano sul
petto e poi dentro la giacca, giusto per assicurarsi che le pastiglie
fossero
esattamente dove dovevano essere, dove ne aveva più bisogno.
Quel gesto
impulsivo lo portò a ricordarsi dell'urgenza del suo piano,
più tempo passava
senza il sangue di Davina e più il suo corpo ne risentiva
marcendo a poco a
poco.
Chris uscì dalla stanza camminando lentamente e con la
pistola ben alzata e
tenuta ferma con la mano destra, due uomini di suo padre lo stavano
seguendo,
forse per proteggerlo o, più probabilmente,
perché suo padre non si fidava di
nessuno. Poggiò il piede sul primo scalino e lo
sentì cigolare sinistramente,
puntò la torcia oltre la rampa di scala, sull'uscio
impolverato, e vi trovò
alcuni cacciatori privi di sensi, o forse morti. Compresi i due messi a
guardia
dell'entrata. Continuò a scendere ormai prossimo a terminare
la lunga e
rovinosa scalinata che portava al piano superiore.
<< E' quel Derek Hale? >> sputò
fuori Gerard, dopo aver allontanato
di poco il fazzoletto che teneva premuto sulla bocca. Nonostante il
buio pesto,
Chris riuscì a vederlo macchiato nel mezzo, una chiazza che
sembrava nera in
mezzo a quella distesa bianca e pulita. Dopo di che si riscosse
scuotendo il
capo a destra e a sinistra per rispondere alla domanda che gli era
stata posta.
Gerard guardò l'espressione del figlio giudicandola sorpresa
e cauta almeno
quanto doveva essere la sua in quel momento.
<< Derek? >> chiamò poi prima di
rimettere il fazzoletto nella
tasca destra della giacca nera. << Sei tu?
>> chiese, rimanendo in
cima alle scale e guardando cautamente in ogni direzione. Nonostante i
suoi
uomini stessero cercando di illuminare ogni angolo di quel posto in
decadenza,
si accorse che la sua vista non era come quella di quando era ragazzo, o
forse non
l'aveva così buona nemmeno allora. Qualcosa nel sangue di
quella bambina lo
aveva cambiato, se lo sentiva sotto la pelle, ma l'effetto era troppo
lieve per
poter lottare contro la malattia mortale di cui era effetto. La sua
unica
speranza era quella dannata mezzo lupo, una volta che le avrebbe messo
nuovamente le mani addosso non l'avrebbe più fatta scappare,
mai più.
<< Lo so che sei tu... >>
proseguì senza sapere bene dove guardare,
<< Non ho intenzione di farti del male, non sono qui per
te. Vedi, il
fatto è che mi hai portato via qualcosa di prezioso e...
>>
<< E' mia figlia. >> replicò una
voce roca e graffiata da qualche
parte sul lato destro, i suoi uomini puntarono i fucili e le pistole in
quelle
direzioni, ma Gerard alzò una mano come segno di ammonimento
a far fuoco.
<< E tu dov'eri quando è nata?
>> chiese riabbassando la mano
destra, con la sinistra fece un gesto rotatorio con l'indice, si
trattava di un
invito dato ai suoi uomini per controllare il perimetro. Nessuna
risposta.
<< Dov'eri quando chiedeva della mamma? O, a maggior
ragione, di suo
padre? >> provocò, sperando di far uscire il
lupo allo scoperto, poi si
sedette sullo scalino impolverato come un uomo esausto di contrattare.
<< Andiamo, Derek. Tu non vuoi crescere quella bambina,
non puoi. Io sì.
Io c'ero quando aveva bisogno. Io l'ho resa la bambina che è
oggi, e intendo
continuare a trattarla bene. Pensaci bene, non essere egoista. Stiamo
parlando
del suo bene, non del tuo. Cosa può dargli un licantropo
come te? Una vita di
preoccupazioni, una vita fatta di fughe nel cuore della notte e guerre
contro i
cacciatori. Io posso proteggerla, sai che posso farlo. >>
Chris continuò a guardarsi attorno, trascorse quasi un
minuto di silenzio dal
discorso di suo padre, un intero minuto in cui tutti loro sembravano
belle
statuine. Improvvisamente, un altro uomo sparì da oltre la
parete, lo udì
urlare e iniziò a correre per salire i gradini, ma si
bloccò non appena il
grido dell'uomo fu interrotto in maniera non spontanea, come se gli
avessero
spaccato l'osso del collo mentre chiedeva aiuto. Puntò la
torcia verso l'angolo
da cui era sparito il cacciatore, e che era dal lato opposto rispetto a
quello
in cui avevano udito la voce di Derek Hale, e vide una macchia di
sangue che si
allargava, anche quello sembrava nero.
<< Lo prendo come un no. >> disse Gerard,
rimettendosi in piedi. Poi
abbassò il volume di voce per rivolgersi solo a Chris e ai
suoi uomini,
<< Non è solo. >>
spiegò, mentre si spolverava i vestiti privi di
polvere.
<< Trovate i lupi, e uccideteli! >>
ordinò riprendendo in mano il
suo fucile. E quello fu l'ordine che diede l'inizio a tutto. Ombre
veloci e
ringhi sommessi sembrarono provenire da ogni angolo, i cacciatori
spararono
come se fossero stati all'interno di un video game a tema militare, il
lampadario mezzo rotto si sradicò dal soffitto cadendo a
terra assieme ai vari
detriti già presente. Chris puntò l'arma contro
un'ombra in movimento ma non
sparò, vide l'ombra fermarsi e la riconobbe come quella di
Derek Hale.
<< Spara! >> gli ordinò suo
padre che, evidentemente, aveva seguito
i suoi gesti.
<< Spara! >> ripeté Gerard,
mentre prendeva la mira per far fuoco
lui stesso, Derek Hale era esattamente davanti a loro, uno dei suoi
uomini
premette il grilletto prima di lui ma, prima ancora che il proiettile
andasse
ad impattare contro Derek Hale, o almeno che ci provasse, una freccia
bucò la
mano del cacciatore lasciando che il proiettile deviasse per
conficcarsi
assieme a tanti altri lungo la parete posta di fronte alle scale.
Gerard sgranò gli occhi scendendo le scale fino al punto in
cui si trovava
l'uomo, ignorò le sua urla e osservò per bene la
freccia che gli trapassava il
palmo della mano.
<< E' una delle nostre! >> esalò
tutto d'un fiato, incredulo dalle
sue stesse parole, sentì il resto degli uomini sopravvissuti
cessare di far
fuoco, << Chi è stato? >>
urlò mettendosi nuovamente eretto,
<< Chi ci ha traditi, chi? >>
ruggì, spalancando gli occhi così
tanto da lasciar pensare che potessero fuoriuscire dalle orbite da un
momento
all'altro.
Allison fece un passo in avanti, il suo stivale marrone di cuoio fu
illuminato
da un raggio di luna, Chris aprì la bocca per dirle qualcosa,
ma poi la richiuse.
<< Tu! >> accusò Gerard, dopo
essersi guardato per bene intorno, non
aveva portato l'intero esercito con sé ma era sicuro che
quei cinque o sei
uomini che erano soppravissuti, contando anche quello con la mano fuori
uso, non
rispecchiavano l'esatto numero di quelli che avevano lasciato la tenuta
Argent.
Molti di loro erano stati trafitti da delle frecce, a quanto pareva era
letteralmente circondato da gole squartate e frecce. A quel punto anche
Derek e
Scott uscirono completamente allo scoperto.
<< Tua figlia! >> continuò,
guardando Chris come a dirgli che non
l'aveva saputa crescere come si deve, che aveva tutte le colpe di
questo mondo
per avere una figlia così ribelle e che era solo un buon a
nulla. <<
Dille di stare al suo posto o la faccio fuori! >>
minacciò assottigliando
lo sguardo e puntandolo su Allison, la pistola era tenuta ancora bassa.
Chris puntò lo sguardo in quello di Allison,
era severo come
quello di un genitore che si appresta a sgridare la figlia.
Sentì suo padre
ghignare all'idea che l'avrebbe messa in riga urlandole qualcosa
dietro, ma
tutto quello che lasciò la sua gola fu: <<
Spero solo che tu sia stata
prudente, che continuerai a farlo. >>. Allison sorrise,
guardando il padre
con affetto e orgoglio, ormai sapevano entrambi di essersi schierati
dalla
stessa parte, giusta o sbagliata che fosse.
<< Maledetto. >> tuonò Gerard,
puntando il fucile contro il suo
stesso sangue, poi deviò all'ultimo sparando in direzione di
Allison.
<< Allison! >> urlò Chris
saltando gli ultimi gradini per correre
dalla figlia, ma Scott fu più veloce e parò la
cacciatrice usando il suo stesso
petto come scudo e venendo colpito dallo strozzalupo.
<< Scott! >> urlò Allison,
chinandosi verso il suo ex ragazzo
proprio mentre Chris la raggiungeva. Gerard si preparò a
sparare un altro colpo
ma qualcuno gli puntò qualcosa di appuntito sotto la gola e
quella minaccia lo
paralizzò con il dito appoggiato al grilletto.
<< Derek... >> sussurrò
comprendendo di avere gli artigli di Derek
sotto la sua gola, gli uomini rimasti avevano le armi puntate verso di
lui, ma
nessuno sparò dato che il loro boss era tenuto sotto
ostaggio.
<< Getta il fucile da oltre le scale. >>
ringhiò Derek con gli
occhi che si illuminavano nell'oscurità, una delle poche
fonti di luci ancora
visibili. Gerard obbedì e il fucile cadde ai piedi di Chris.
<< Il proiettile! >> urlò
Allison indicando al padre il fucile,
<< Ci serve il proiettile per... >>
<< Lo so. >> affermò Chris,
prendendo il fucile in mano e
apprestandosi a prendere uno dei proiettili che avrebbero usato per
disintossicare Scott dal veleno anti licantropi.
<< Visto? >> domandò Gerard
mantenendo le mani alzate, <<
Sono un uomo ragionevole. Ora... per quanto riguarda Davina...
>>
<< E' mia figlia. >> ripeté
Derek come se quella affermazione
ponesse in luce il suo punto di vista, la sua unica e sola risposta a
riguardo.
<<
Ordina ai tuoi uomini di liberarsi delle loro armi >>.
Gerard fece quello
che disse e i cacciatori si trovarono disarmati e circondati da lupi
adolescenti. Isaac, Boyd, Erica e, stranamente Jackson, tenevano sotto
artigli
quegli uomini schifosi.
Derek era assalito da un impeto di rabbia e avere quel vecchio sotto
mano lo
istigava alle peggio torture. Aveva ucciso quasi tutta la sua famiglia,
e se
non lo avessero fermato questa sera avrebbe fatto del male anche alla sua
bambina. Aveva una voglia di chiuderlo in una stanza, legarlo e
sottoporlo ogni
giorno ad un dolore differente finché la sua malattia non lo
avrebbe portato
all'altro mondo.
Stava per tagliargli la gola con i suoi artigli proprio come poco tempo
fa
aveva fatto Peter con Kate. Non sarebbe stato male farlo morire nello
stesso
modo, pensò. Fino a quando un << Derek, non
farlo! >> lo fermò.
E chi poteva essere se non quel perbenista di Scott McCall? Il ragazzo
da
" A tutti va data una seconda possibilità ", il ragazzo da "
Noi
non siamo degli animali ", il ragazzo da " Non è con la
vendetta che
si fa giustizia ".
L'Alpha ringhiò, tanto per far capire l'arrabbiatura per
essere stato
interrotto sul più bello.
<< Lo sai che non è la cosa giusta da fare.
Non è ciò che sei tu. Cosa
risolverai una volta ucciso? Credi che ti sentirai più
libero, più sollevato?
Pensa a Davina. Credi che a lei piacerebbe sapere che suo padre ha
ucciso suo
nonno? Vogliamo far vedere a queste persone che siamo dei mostri come
loro?
Tanto non gli manca comunque molto da vivere. >>
Il lupo pensò a sua figlia, al suo branco e agli
insegnamenti che voleva
dargli. E pensò a Stiles, a quanto era cambiato il rapporto
tra loro due negli
ultimi tempi, e pensò che non voleva proprio farsi vedere
sporco con le mani di
sangue da lui. Non era quella la persona di cui si sarebbe
ipoteticamente
innamorare uno Stiles Stilinski.
Lasciò la presa da Gerard Argent.
<< È tutto tuo >> disse,
rivolgendosi a Chris.
No, non
è
un'allucinazione. Siamo qui e siamo tornate. Dopo un anno e passa. WOW!
Io non
so in che lingua chiedervi perdono, spero solo il capitolo vi piaccia ♥
Baaaaciiii
Dory
Chiedo
scusa anch'io
(Nova) per il ritardo, non ci siamo dimenticate della storia e sono
sicura che
la porteremo a termine. Chiedo scusa anche per gli errori che quasi
sicuramente
avete riscontrato e, dato che è passato un bel po'
dall'ultimo capitolo, per
eventuali incongruenze