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Autore: Alexa_Akane    01/05/2017    0 recensioni
Era quasi l'una di notte e Antonio era in discoteca, costretto da i suoi due amici… e pensare che lui voleva passare la serata a farsi la maratona di una delle sue telenovelas preferite!
Comunque ora era seduto su un tavolo, stanco di ballare con gente a caso, e si era preso da bere un cocktail, sperando di trovare presto un modo per passare il tempo.
La fortuna probabilmente era dalla sua quella sera perchè non dovette aspettare a lungo.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Qualche giorno dopo Antonio tornò in quel bar per… per… sapete tutti perché, non serve che lo scriva!!

Come al solito prese la sua fidata moto e andò al bar, entrando velocemente e sperando di essere accolto da Lovino.

Bhe, era il suo giorno fortunato!                        

"BuonGior… no.." Lovino arrossì e arricciò leggermente le labbra ma si trattenne dal lanciargli un'occhiataccia visto che stava lavorando. Abbassò di nuovo la testa e finì di sparecchiare un tavolino, pulendone la superficie con un panno e facendogli segno di sedersi. "Oggi niente amici?"                        

"Nope" Gli disse sorridendo e sedendosi al tavolo. "Oggi prenderò un caffè e… cosa mi consigli come dolce?"                        

"Scegli qualcosa a caso sul menù, non mi interessa." Rispose l’italiano, incrociando le braccia e sporgendo leggermente il fianco, inclinando la testa di lato. Spalancò gli occhi quando sentì qualcuno schiarirsi la voce alle proprie spalle e sospirò, avvicinandosi allo spagnolo e guardando da sopra la sua spalla il menù. "Il tiramisù è delizioso e anche la cheescake ai frutti di bosco e yogurt" Gli disse con tono più gentile, arrossendo leggermente per la loro vicinanza.                        

"Allora prenderò un tiramisù, grazie." Disse Antonio, chiudendo il menù e consegnandoglielo prima di guardarlo allontanarsi. Si mise più comodo sulla sedia aspettando impaziente il ritorno del ragazzo.                        

Lovino tornò poco dopo con l'ordine per Antonio, posandoglielo davanti. "Ecco..." Solo che non andò via, rimanendo un attimo lì al suo fianco, guardando per terra e giocherellando con le dita sul vassoio, muovendo un piede contro l'altro.                        

Lo spagnolo prese il cucchiaino in mano, andando a prendere un po' del dolce per portarselo alla bocca. "Mmm~... buono~" Disse contento mentre dei fiorellini comparivano intorno a lui. Mangiò un'altra cucchiaiata ma stavolta si concentrò di più sul sapore. Era delizioso a parer suo.

Lovino arrossì a quel commento e si portò una mano al viso, guardando dall'altra parte. "S-senti bast- senta… " Si corresse, ricordando le regole del locale.                        

"Si?" Chiese, girandosi verso di lui con ancora il cucchiaino in bocca.                        

"... come mai… ecco… " Sospirò, infilando la mano in tasca e tirando fuori un bigliettino che gli mise davanti al viso, cercando di nascondere il rossore sul proprio. "P-perché me lo hai dato?"                        

Antonio guardò il fogliettino, riconoscendolo immediatamente. "Aaah, quello!" Si ricordò, alzando lo sguardo sul ragazzo davanti a sé per sorridergli dolcemente. "Secondo te perchè?" Chiese, prendendo un'altra cucchiaiata di tiramisù.                       

"N-non giocare con me!" Lovi sbattè la mano con il fogliettino sul tavolo, ma non troppo forte, non voleva attirare l'attenzione. "Se pensi che succederá di nuovo qualcosa come l'altra sera puoi scordartelo!"                       

"S-scusa non intendevo quello… " Disse un po' nervoso lo spagnolo, alzando le mani come per cercare di calmare il focoso italiano. "E’ solo che volevo vederti di nuovo… ma non so perchè… ahah… " confessò, ridacchiando.                        

Il piccolo italiano arrossì ancora di più e voltò la testa dall'altra parte. "Devo… andare a prendere le ordinazioni agli altri tavoli… " Mormorò, girandosi per andarsene.                        

Antonio sorrise, continuando ad osservare il ragazzo girare per i tavoli per prendere le ordinazioni fino a che la sua sagoma non sparì dal suo sguardo. A quel punto tornò a concentrarsi sul dolce che aveva ordinato, finendolo in poco tempo insieme al suo caffè.                        

Lovino tornò poco dopo e il suo sguardo subito si posò sul tavolo dello spagnolo, arrossendo leggermente.

 

Ma che cazzo?! Ma perché reagisco così?!?

 

Sbuffò, rimanendo per qualche secondo con il muso, finchè non fu chiamato da un altro cliente e fu costretto a sorridere di nuovo.                     

 

Antonio, quando ebbe finito di mangiare, tirò fuori dal suo zaino un tomo di psicologia e il suo paio di occhiali da lettura, iniziando a leggere tranquillamente. Quel locale era molto accogliente e silenzioso, ottimo per rilassarsi e concentrarsi nello studio o in altre attività tranquille. Il moro sfogliava le pagine con delicatezza per non rovinarle, segnando con la matita i paragrafi letti.                     

                 

Cazzarola… è carino con gli occhiali… a-aspetta, che?!?! Nonononono, Lovino, concentrati sul tuo lavoro! Si, sul lavoro!

 

Scosse leggermente la testa e finì di appuntare l'ordine di un tavolo di ragazzi, sorridendo prima di andarsene verso le cucine. L'unica cosa che odiava del lavorare in quel locale era dover sorridere così tanto, ogni volta che tornava a casa aveva i crampi!                        

Antonio intanto continuava a leggere attentamente il libro, tirandosi su di tanto in tanto gli occhiali che gli ricadevano sul naso e spostando qualche ciocca marrone dagli occhi.

Prese una matita dallo zaino e cominciò a prendere appunti sul libro, facendo slittare l’oggetto sulle sue pagine banche per scrivere.                        

Lovino guardò un'ultima volta lo spagnolo prima di sospirare, assumere la sua solita espressione arrabbiata e andarsene nel retro. Pescò fuori dalla tasca il cellulare e inviò un messaggio, arrossendo vistosamente.   

                    

Mentre stava leggendo un argomento interessante, Antonio sentì il cellulare vibrargli con insistenza nella tasca. Lo tirò fuori e vide che aveva ricevuto un messaggio da uno sconosciuto. "Chi sarà?"                        

"Finisco il turno alle 4.00, vedi di liberarti dopo quell'ora, bastardo… "                        

Si sorprese un po' nel leggere quel messaggio, voltando immediatamente lo sguardo verso il bancone e cercando il mittente di del messaggio. Non trovandolo sospirò e gli rispose con un semplice "Va bene :3 ".                        

Dopo aver inviato il messaggio, salvò subito il numero in rubrica sotto il nome di Lovi.

                       

Lovino, quando ricevette il messaggio, rimise il cellulare in tasca e rientrò nella stanza, guardando solo per un secondo lo spagnolo e abbassando subito lo sguardo quando si incrociarono, arrossendo e cercando di nascondere il viso sotto le ciocche marroni.                        

Lo spagnolo guardò l'ora sul suo orologio da polso, notando che mancava ancora mezz'ora alle 4. Optò per rimanere lì seduto e aspettare prima di pagare il conto. Ritornò a leggere il suo libro, concentrandosi per memorizzarne il contenuto.                        

"Oi" Lo chiamò Lovino. Intanto che il ragazzo stava leggendo, si era cambiato dall'uniforme, indossando dei jeans e un maglioncino leggero di una taglia in più bianca con sotto una canottiera nera. "Allora?" Aggiunse, corrucciando le sopracciglia e incrociando le braccia per nascondere il proprio imbarazzo.                        

Antonio alzò lo sguardo dal libro, sorridendogli. "Arrivo subito" Disse, mettendo via le sue cose e togliendosi gli occhiali per poi andare a pagare.                        

Lovino uscì dal locale dopo aver salutato i suoi colleghi, stando al fianco dello spagnolo e ricordandosi solo in quell'occasione quanto lui fosse basso rispetto ad Antonio. Arrossì leggermente e guardò dalla parte opposta. "Allora? Che volevi fare?"                        

"Non lo so" Ammise imbarazzato il maggiore mentre si grattava la nuca. "Non avrei mai immaginato che sarei finito per uscire con te"                        

"N-non stiamo uscendo assieme!" Esclamò imbarazzato, arrossendo di botto e lanciandogli un'occhiataccia.                        

"Comunque io questo pomeriggio non avevo piani quindi un posto qualunque dovrebbe andar bene no?"                       

"Si, è uguale… " Mugugnò l’italiano, seguendo lo spagnolo quando iniziò a camminare. "... sei strano… "                        

"E perchè scusa?!" gli chiese un po' scocciato.                        

"Dimmi quanta gente si rimette in contatto con qualcuno con il quale ha avuto un rapporto in discoteca per conoscersi!!" Rispose a tono, sentendo le guance bruciare sia per l'imbarazzo che per un minimo di rabbia. "Queste cose succedono solo nei manga"                        

"Hai ragione ma… anche se tu non ricordi nulla di quello che è successo, io si invece…  " Sospirò. "... e non credo di riuscirlo a dimenticarlo facilmente" Aggiunse, sorridendogli.                        

Lovino lo guardò un secondo in più prima di spostare lo sguardo dall'altra parte, incrociando le braccia. "S-stai solo dicendo che abbiamo avuto del sesso fantastico e io non me lo ricordo… " Mugugnò.                        

"Aaaaaah… " Sospirò arreso Antonio per poi passarsi una mano tra i capelli per togliersi alcune ciocche dagli occhi. "Lasciamo perdere… ti va se andiamo al cinema?" Chiese.                        

L’italiano annuì quando una persona che andava di fretta lo colpì, facendogli perdere l'equilibrio. "Chigi!!"                        

Antonio si spostò rapidamente per potergli fare da sostegno, afferrandogli un braccio. "Tutto bene?"                        

Lovino spalancò gli occhi e arrossì dalla testa ai piedi quando si ritrovò con il viso affondato nel petto di Antonio. Subito il suo profumo gli invase il naso e si staccò velocemente da lui. "S-sto bene… "                        

"Meno male… ah… tieni!" Gli passò un casco.                        

Il ragazzo inarcò un sopracciglio, osservando il casco nero tra le proprie mani. "E questo?"                        

"Come pensi che andiamo al cinema? Volando?" Chiese mentre saliva sulla sua moto vecchio stile rossa e nera.                        

Appena Lovino vide la moto i suoi occhi si illuminarono. Adorava le moto, aveva sempre voluto salire su una… m-ma non l’aveva mai fatto… n-non perchè avesse paura!!

Cercò di reprimere il suo entusiasmo e si mise il casco prima di salire sulla moto dietro lo spagnolo. Esitò un attimo ma gli cinse la vita.

Antonio si chiuse il giubbotto di pelle che indossava e si mise il casco, allacciandoselo.

"Tienti forte" gli disse prima di partire.

"Chigi!" Si strinse di più allo spagnolo, stringendo tra le dita la stoffa del suo giubbotto. "V-va piano però!" Esclamò, arrossendo.                        

"Si scusa" Rispose il maggiore, rallentando leggermente.

Arrivarono al cinema in pochi minuti e Antonio trovò subito parcheggio per la sua moto. "Siamo arrivati!" Esclamò, togliendosi il casco e portandosi una mano tra i capelli appiattiti per pettinarli, rendendoli presentabili.                        

Anche Lovino si tolse il casco, scuotendo la testa per aggiustarsi i capelli prima di scendere dalla moto… o almeno… cercare di scendere dalla moto.

"Kya!" Infatti inciampò nel portare la gamba dall'altra parte e si aggrappò alla prima cosa che riuscì, ovvero Antonio.                         

"Fai attenzione" Disse lo spagnolo, aiutandolo a rialzarsi. Rise un po' vedendo come fosse maldestro il ragazzo in confronto a quando si erano conosciuti in discoteca.                        

Lovino arrossì di botto e si staccò subito da lui, iniziando a camminare verso l'entrata del cinema. "A-Andiamo, bastardo!"                        

Antonio annuì, seguendolo verso l'entrata del cinema, non prima di aver messo via i due caschi nel portaoggetti della moto.

"Che film guardiamo?" Chiese una volta entrato nell’edificio e iniziando a leggere i titoli della programmazione.                        

"Non saprei… " Rispose il minore, guardando lo schermo con i titoli e portandosi un dito alle labbra, tamburellandole leggermente "... Deadpool?" Propose infine.                        

"Andata per Deadpool" Sorrise, andando verso il bancone dove vedevano i popcorn. "Tu prendi i biglietti mentre io vado a fare la fila per le bibite" Gli disse, iniziando a tirare fuori i soldi  "Cosa vuoi da bere?" Chiese prima di andare.                        

"Sprite" Rispose l'italiano, tirando fuori i soldi dal portafoglio con la bandiera italiana e mettendosi in fila. "Cerca di non sbagliare, bastardo" Lo avverti, puntandogli un dito contro.                        

"Agli ordini!" Gli disse, andando verso il bancone e comprando un pacco grande di popcorn e due bibite, anch’esse grandi.

Una volta comprato il tutto aspettò che Lovino finisse la coda.                        

"Eccomi" L'italiano andò verso Antonio, porgendogli uno dei biglietti. "Siamo in ultima fila" Prese tra le mani la propria bibita e arrossì nel vedere che l'altro aveva comprato solo un contenitore di popcorn. "Andiamo? La sala è già aperta"                        

Antonio prese il suo biglietto, mettendoselo in tasca e annuì. Si avviarono verso la sala, sedendosi l'uno accanto all'altro.

Il film cominciò e Antonio mise in mezzo  il contenitore di popcorn, cominciando a mangiare portandosi uno alla volta quei piccoli sneks alla bocca.                        

Lovino guardava attentamente il film, ridacchiando nelle scene divertenti anche se cercava di essere il meno rumoroso possibile. Portò una mano dentro il contenitore dei popcorn ma la ritirò subito quando sentì le proprie dita sfiorare quelle calde dello spagnolo. Arrossì di botto e girò il viso dall'altra parte, ringraziando il fatto che la sala fosse buia.                        

Il moro non si accorse di nulla e continuò a guardare il film indisturbato, iniziando a ridere ad ogni scena divertente.

                       

Dopo un’oretta circa di film, arrivò l'intervallo e Lovino si alzò dal suo posto. "V-vado un attimo in bagno. Torno subito" Avvisò, prima di uscire dalla sala e dirigersi verso la toilet.                     

"Okay" Disse Antonio, tirando fuori il cellulare per passare il tempo mentre aspettava che il ragazzo finisse.

Lovino si buttò dell'acqua sul viso per cercare di alleviarne il rossore e posò le mani sul bordo del lavandino, guardandosi allo specchio. "Ma che cazzo… perchè devo reagire cosí? È solo quel bastardo… " Mormorò fra sé e sé. Sospirò e si passò una mano tra i capelli prima di tornare in sala.                        

"Fatto?" Chiese lo spagnolo, alzando lo sguardo dal cellulare per poi prestare attenzione all'italiano, mettendo via il telefono.                        

"Mmh" Rispose senza guardarlo, sedendosi al suo posto e prendendo tra le mani la bibita per berne un sorso.                        

"Sta per ricominciare" Disse per poi zittirsi e prestare di nuovo attenzione al film.

Il contenitore di cartone cominciò a svuotarsi e rimase solo una manciata di popcorn. Antonio guardò Lovi per poi chiamare la sua attenzioni toccandogli la mano che era appoggiata sul bracciolo della poltrona del cinema.                        

"Che c'è?" Chiese un po' scocciato, continuando a guardare il film.                        

"Vuoi gli ultimi popcorn?" Chiese gentilmente, porgendogli il contenitore di cartone.                        

Lovi voltò il viso nella sua direzione e spostò lo sguardo prima su di lui e poi sui popcorn. "Okay" Prese il contenitore e lo posizionò sulle proprie gambe, continuando a mangiare e tornando a prestare attenzione al film.                        

Antonio gli sorrise, prendendo con una mano la sua coca-cola e bevendo, scordandosi di avere ancora la mano appoggiata a quella di Lovino.                        

L’italiano arrossì di botto quando sentí lo spagnolo continuare a mantenere quel semplice e innocente contatto, che non si sentì di interrompere per qualche strano motivo.                        

Il più grande non allontanò la mano, anzi, sentendo la morbidezza di quella dell’altro, prese, inconsciamente, ad accarezzala col pollice.                         

Lovi spalancò gli occhi e spostò la mano con la scusa di prendere degli altri popcorn, portandoseli alle labbra.

 

Ma che cazzo?! Sembra come che quel bastardo lo stia facendo apposta!  

                     

Quando Antonio sentì che la morbida superficie che stava accarezzando si mosse, si girò per vedere che era successo, solo poi realizzo che era la mano di Lovino. "S-scusa… pensavo fosse il bracciolo" Disse a bassa voce.                        

"Tsk… p-prossima volta stai più attento, cazzo… " Mugugnò, portandosi un'altro popcorn alle labbra e leccandosele per togliere il sale.                        

 

Il film finì e i due uscirono dalla sala. "Il film era proprio bello, vero?" Gli chiese Antonio mentre si stiracchiava.                        

"Si, non era male" Sorrise leggermente Lovi, ripensando al film appena visto. Era stato fighissimo, ma non lo avrebbe mai detto ad alta voce.

Ormai si era fatto tardi e sul cellulare di Lovino erano segnate le 20:40. "Devo tornare a casa" Affermò, notando l’ora.                        

"Vuoi un passaggio?" Chiese gentilmente lo spagnolo, dirigendosi verso la sua moto parcheggiata lì vicino.                        

"N-n-non ce n'è bisogno" Borbottò, incrociando le braccia e guardando dall'altra parte, gonfiando le guanciotte rosse. "Non sono una ragazza, né un bambino. Posso tornare a casa da solo.."                        

"Okay non ti scaldare, ti stavo chiedendo se volevi un passaggio" Rispose, sorridendo e prendendo il suo casco.                        

Lovino arrossì, mordendosi le labbra e girandosi dopo un attimo di esitazione verso di lui, schiudendo le labbra per dirgli qualcosa ma…

 

"Toni!" Un energico albino uscì dal cinema e si avviò verso i due, muovendo la mano per attirare la loro attenzione. "Wo e c'è anche il piccolino del bar~" Aggiunse con un tono più malizioso, fermandosi affianco all'italiano e facendogli l'occhiolino. "Appuntamento?"                        

"No" Rispose lo spagnolo. "Siamo venuti qua solo per vedere un film" Spiegò mentre si chiudeva il giubbotto. Stava cominciando a fare freddo.                        

"Oh, bhe, meglio per me" Ridacchiò, voltandosi verso Lovino, che aveva ancora le braccia incrociate. "Vuoi che ti accompagni a casa, Lovi?~"

"No, sto bene, grazie" Rispose freddo, corrucciando le sopracciglia.

"Oh avanti… non vorrei mai che ti succedesse qualcosa per la strada! Un ragazzo così carino deve essere protetto!"

Lovi arrossì di botto, sciogliendo le braccia incrociate per stringere i pugni ai propri fianchi. "N-non sono carino! E non ho bisogno di essere protetto!"                        

Antonio intanto era rimasto lì impalato a guardare i due parlare, non sapendo cosa fare. "Io dovrei andare quindi… " Disse esitando e non riuscendo ad entrare nella conversazione dei due. "Comunque, se vuoi un passaggio Lovi basta dirlo… " Disse, salendo sulla moto.

 

Il povero italiano ora si trovava davanti a due scelte.

Uno. Andare in moto con Antonio, rivelando al ragazzo dove abitava;

Due. Andare a piedi con quel pervertito del suo amico, rischiare di essere assalito da quest'ultimo e rivelargli dove abitava.

 

......

 

..............

 

Lovino si avviò verso Antonio, prendendo l'altro casco e mettendoselo per nascondere il viso arrossato, ormai in fiamme. Salí sulla moto dietro di lui e gli cinse la vita con le braccia. "V-vai bastardo, ti indico io la strada… "

"Okay" Rispose con un sorriso, per poi mettersi il casco e tirare su il cavalletto della moto. "Ciao Gilbert, ci vediamo" Lo salutò, partendo.                        

"Ciao ciao~" Salutò Gil, mettendosi le mani in tasca e sospirando, iniziando a camminare verso casa.

Lovino intanto si teneva stretto allo spagnolo, cercando di proteggersi anche un pochino dal freddo che stava arrivando. "... etchi!"

"Salute!" Antonio sorrise, intenerito da quel piccolo e dolce versetto. "Si sta facendo freddo, vero?" Chiese mentre guidava la moto.                       

"S-si… " Mormorò il minore, stringendosi di più a lui per approfittare del suo calore. "Svolta a destra adesso"                        

"Okay!" Antonio girò a destra, proprio come gli aveva detto Lovino. "Ma tu abiti vicino la stazione?" Chiese curioso, notando dove lo stava portando.                        

"Si, praticamente affianco" Rispose, indicandogli dove andare. "Perchè?"                        

Antonio sorrise. Fortuna che aveva il casco e Lovi non si era accorto di nulla.

"No nulla… era per chiedere...." Non gli avrebbe mai detto che lui stava di fronte.

"Mmh… eccoci, accosta qui" Gli disse, indicando un edificio.            

Antonio fece come gli aveva detto, accostando e spegnendo il motore della moto. "Eccoci qua!"                        

Lovino scese dalla moto, questa volta senza inciampare, e si tolse il casco, scuotendo la testa per aggiustarsi i capelli. "G-grazie per il passaggio… "                        

Il moro alzò la visiera del casco, facendo intravedere i suoi occhi verdi. "Di nulla~" Rispose, sorridendo come suo solito.                        

L’italiano arrossì leggermente e girò la testa dall'altro lato. "A… allora io vado… b-buona notte" Fece, girandosi per entrare nell'edificio e raggiungere il proprio appartamento.                        

"Buona notte Lovi~... ci si vede… " Gli disse Antonio per poi riaccendere il motore  e oltrepassare la strada, parcheggiando la moto ed entrando nel condominio di fronte.  
   
 
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