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Autore: Leili1988    02/05/2017    0 recensioni
A volte il destino sa essere davvero paradossale: ci porta a fare giri immensi, a tribolare, ci plasma per poi condurci inaspettatamente su quell’unico sentiero che avevamo escluso a priori e che mai avremmo pensato di percorrere.
Regina non ne era ancora consapevole, ma si trovava proprio su quel sentiero. Si era allenata per anni, aveva creato gli incantesimi più malvagi e compiuto le azioni più spregevoli per poter finalmente vendicarsi dell’odiata Biancaneve e ottenere il suo tanto agognato lieto fine.
Ma ora qualcosa era cambiato e, sebbene Regina non se ne rendesse ancora pienamente conto, la chiave della sua felicità era più vicina di quanto pensasse.
Attenzione: spoiler! Il racconto rappresenta il seguito dell'ultima puntata della quarta stagione.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 13

 
Emma salì i numerosi gradini per raggiungere la cima della torre di Merlino.
Più proseguiva e più i sensi di colpa la tormentavano. Aveva ucciso l’uomo con cui stava senza il minimo risentimento, tanto era grande l’oscurità dentro di lei.
Un brivido le percorse la schiena a quel ricordo e le si formò un groppo alla gola non appena vide il corpo esanime di Killian, adagiato sul lettino.   
«Mi dispiace!» - disse Merlino vedendola entrare.
«Per lui o per aver usato Regina?» - domandò con astio.
«Per entrambi… ma era la cosa giusta da fare.»
Emma avrebbe continuato volentieri quella discussione con l’anziano mago. Avrebbe voluto dirgli di come l’oscurità si sarebbe impadronita nuovamente di lei qualora Regina non si fosse risvegliata. O di che razza di uomo senza scrupoli fosse nel manipolare in tal modo la vita delle persone e quanto questo contrastasse con l’immagine di saggezza e nobiltà di cui era ammantata la sua figura. O, ancora meglio, avrebbe voluto tirargli un pugno dritto sul naso.
Trasse un profondo respiro per calmarsi. Era lì solo e soltanto per onorare la  memoria di Killian, non di certo per turbare il suo riposo con una lite.
«Come mai è ancora qui?» - domandò infine indicando il corpo del pirata.
«Speravo di poterlo aiutare, ma ho fallito!»
Il druido, in realtà, sapeva bene che per Hook esisteva ancora una possibilità. Affinché ciò si verificasse, era però necessario che Emma ne rimanesse all’oscuro.
«Già, è difficile aiutarlo nelle sue condizioni… Potresti lasciarmi sola con lui?»
Merlino si limitò ad annuire e abbandonare silenziosamente la stanza.
Emma si avvicinò quindi al pirata e gli prese la mano. Visti i diversi giorni trascorsi dalla sua morte, credeva di trovarla rigida e fredda, quindi si sorprese nel trovarla ancora tiepida e morbida.
Il cuore le si strinse dolorosamente nel petto.
«Mi dispiace così tanto, Killian! Non avrei neppure il diritto di stare qui, dopo quello che ti ho fatto!» - alcune lacrime rotolarono giù, bagnando il petto dell’uomo.
«Volevo dirti quanto io apprezzassi l’uomo che eri. Molti ti vedevano solo come un pirata ubriacone, preoccupato unicamente di salvarsi la pelle… ma io ho sempre visto molto altro e il fatto che tu ti sia sacrificato per salvare i miei genitori rappresenta solo un’ulteriore conferma!» - la voce era rotta dal pianto - «Su una cosa però avevi torto… Non potrò mai perdonarmi per averti fatto questo!»
Inaspettatamente, la mano di Hook strinse quella di Emma.
 
*          *          *
 
Regina stava impazzendo all’idea di Emma in compagnia del pirata.
Scissa tra due emozioni contrastanti, camminava avanti e indietro per la sua stanza.
Da una parte il suo lato oscuro sperava intensamente che Hook non si risvegliasse mai più e che marcisse all’inferno. In questo modo le sue manacce sarebbero state per sempre lontano dalla sua Emma.
Dall’altra il suo lato buono auspicava invece che la Salvatrice riuscisse a riportarlo in vita. Nessuno in fondo si meritava una fine così penosa, neppure l’irritante pirata.
«Dannazione!» - esclamò logorata da questa ambivalenza interiore.
Regina era consapevole del fatto che non era il pirata il reale problema, ma la sua profonda gelosia nei confronti di Emma. Certo Hook non le stava particolarmente simpatico, ma gli sarebbe rimasto indifferente se fosse rimasto alla larga dalla Salvatrice. Invece l’uomo, fin dai primi tempi, aveva iniziato a gironzolarle intorno, irritando profondamente la mora. E solo ora ne comprendeva il reale motivo.
Emma però le aveva donato metà del suo cuore. Le sarebbe dovuto bastare questo per tranquillizzarsi, per mettere a tacere tutti i dubbi che la affollavano la mente, ma non era così.
Probabilmente l’abitudine di vedere andare in frantumi la propria felicità le impediva di sentirsi realmente serena. Ora che il suo amore era ricambiato, temeva unicamente di vederselo strappare via.
Regina sospirò.
Solo una persona poteva farla sentire meglio in quel momento: suo figlio.
Salì quindi le scale e percorse il lungo corridoio che portava alla sua stanza. Bussò.
«Avanti!»
La donna entrò e sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso raggiante. Corse incontro alla madre e l’abbracciò forte.
Il cuore di Regina si riempì di gioia, facendole dimenticare i suoi tormenti.
«Non pensavo di rivederti così presto, mamma!»
«Non potevo resistere altro tempo senza di te!» - gli disse depositandogli un bacio tra i capelli.
«Mamma Emma?»
Lo sguardo di Regina si incupì leggermente a questa domanda.
«È andata dal pirata… c’è una possibilità di riportarlo in vita, ma Emma non lo sa».
«E tu sei preoccupata perché temi possa portartela via di nuovo?»
«Già!» - confessò timidamente, sentendosi come un’adolescente alla prima cotta.
«Beh, penso sia normale viste tutte le delusioni che hai dovuto affrontare… ma credo che tra voi due ci sia un legame talmente forte da non poter essere spezzato. Lo sai come è la mamma… ha bisogno di tempo per credere nelle cose e lasciarsi andare ai sentimenti.»
Regina guardò stupita suo figlio, rendendosi conto di quanto stesse maturando giorno dopo giorno. Non era più un bambino da guidare passo per passo, ma un ometto in grado di sostenerla.
«Grazie, Henry!»
Il ragazzo le sorrise, ma la sua profonda curiosità necessitava di essere saziata.
«Ora mi puoi spiegare come sono andate le cose? Come hai fatto a salvare la mamma?»
 
*          *          *
 
Emma alzò lo sguardo confusa e incrociò gli occhi spalancati di Hook.
«Non piangere, tesoro! Sto bene!»
L’uomo si mise a sedere, le asciugò le lacrime e la baciò dolcemente.
«Ma come è possibile?»
«Ah, non ne ho idea! Sei tu la Salvatrice…»
«L’importante è che tu stia bene!» - sorrise - «Perché stai bene, vero?»
«Come nuovo!»
«Grazie per avermi impedito di uccidere i miei genitori!»
«Per te questo e altro, tesoro! Grazie a te per le belle parole!»
«Mi hai sentito?»
«Già!» - sorrise - «Sono contento che tu sia tornata!»
«Merito di Regina…»
«Ci è riuscita davvero? Chi l’avrebbe mai detto! Accidenti, questo vuol dire che dovrò ringraziarla per avermi riportato la donna che amo!»
Hook strinse Emma tra le braccia e provò a baciarla nuovamente, ma la donna si irrigidì.
«Qualcosa non va?»
«Dobbiamo parlarne proprio ora?»
«Direi di sì, visto quanto sei turbata…»
Emma trasse un lungo sospiro.
Avrebbe preferito dirgli di Regina solo successivamente per non rovinare il momento. Non voleva ferirlo.
«Coraggio, Emma! Puoi dirmi qualsiasi cosa!»
«Le cose tra noi non saranno più come prima, Killian!»
«Che vuoi dire?» - domandò confuso.
«Non so come dirtelo in maniera delicata ma…» - fece una piccola pausa - «Il punto è che ti voglio davvero molto bene, credimi! Ma non è te che amo!»
Il cuore di Hook andò silenziosamente e dolorosamente in frantumi. Quindi la visione che aveva avuto nella torre di Merlino era vera: Emma non era destinata a stare con lui!
«Ma fino a pochi giorni fa eri convinta del contrario…»
«Lo so, ma sono successe alcune cose…»
Un lampo attraversò quindi la mente del pirata: solo una persona poteva averla allontanata da lui, la stessa che l’aveva salvata.
«Sei innamorata di… Regina?»
Emma abbassò lo sguardo, colpevole.
«Oh mio, Dio! Cosa ti ha fatto quella donna?»
«Non dirlo come se mi avesse fatto il lavaggio del cervello!»
«È quello che sembra! Come è possibile che ti sia innamorata di lei da un giorno all’altro?»
«Credo lo fossi già da tempo. Nei panni della Signora Oscura ho compiuto diverse azioni distanti dalla mia personalità, ma per quanto riguarda Regina… quello era reale! Il fatto di perdere i miei freni inibitori, ha portato anche a galla ciò che non volevo ammettere… In quel momento si trattava solo di attrazione fisica, ma quando sono tornata in me ho capito che c’era di più. Mi dispiace, Killian!»
«Ne sei proprio sicura, Emma? Mi sembra tutto così affrettato!»
«Sono sicura! Conosco Regina da anni e non ho mai saputo dare una definizione al nostro rapporto, ma ora sì… È come quando impazzisci nel cercare qualcosa e poi ti accorgi di averla avuta sempre sotto al naso!»
Uncino, notando la determinazione negli occhi di Emma, capì di non avere speranze.
Aveva tanti difetti, ma di certo sapeva ammettere una sconfitta e battere in ritirata. L’ultima cosa che desiderava era vedere Emma tra le braccia di Regina. Non l’avrebbe sopportato.
Decise quindi di tornare a solcare i sette mari a bordo della Jolly Roger con la speranza di poter, un giorno, rammendare il proprio cuore.

_________________

N.d.A: Capitolo filler, ma indispensabile al fine di non lasciare nulla in sospeso nel finale. In ogni caso non preoccupatevi: nel prossimo capitolo dedicherò ampio spazio ad Emma e Regina! ;)
   
 
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