Fiducia - Atto
3.5
Era passata
circa una
settimana, i due ragazzi non si parlavano, Odette cercava in tutti i
modi di
evitarlo e ci riusciva, a tavola o nei momenti in cui c’erano
anche altre
persone presenti si limitavano a parlare poco e niente. La situazione
non era
delle migliori e nei giorni a seguire le cose non stavano migliorando.
Quando
si incrociavano per i corridoi del castello si ignoravano e nemmeno si
salutavano.
Quella mattina
Odette
si era svegliata di buon umore, la giornata era soleggiata e in cielo
non vi
era una sola nuvola, le sarebbe piaciuto molto fare una passeggiata nei
giardini reali, quelli che vi erano a palazzo erano davvero molto
belli, stava
giusto passeggiando nel corridoio quando decise di parlare ad una
giovane
guardia
–mi
scusi, - non era solita fare queste cose
ma ultimamente aveva sofferto molto la solitudine, non avendo neppure
Derek con
cui parlare le giornate si erano rivelate più noiose del
previsto, tutto quello
che voleva era solo scambiare due parole con qualcuno.
La guardia, un
ragazzo
abbastanza giovane la guardò profondamente stupito, lui come
tutte le altre
guardie controllavano le varie aree del palazzo nel caso fosse successo
qualunque cosa, erano lì a sicurezza degli abitanti del
castello e anche
ovviamente della famiglia reale. Specialmente della famiglia reale.
– credo di
essermi confusa, non ricordo più dove devo andare per
raggiungere il giardino.
– Perciò quando la principessa in persona gli
rivolse la parola, cosa più unica
che rara, questi si sciolse come il burro al sole.
- sarei ben
lieto di
accompagnarla personalmente – disse tutto gentile il ragazzo.
-non
è troppo disturbo
vero?- rispose lei – non vorrei distrarvi dai vostri compiti
-
- assolutamente
no
principessa, insisto, questo castello è pieno di corridoi,
rischia di smarrirsi…
– sorrise quello di rimando.
Odette gli
rispose
gentilmente e fu felice di intrattenere per un po’ una
conversazione con
qualcuno, stava giusto parlando della varietà di fiore che
più preferiva
quando, proprio davanti all’ingresso del giardino, Derek la
fissava con sguardo
pensieroso.
-Possiamo
parlare ? –
si avvicinò cauto il ragazzo.
La guardia che
sentì di
non interrompere quel particolare momento, (nel castello giravano molti
pettegolezzi su un avvenuto litigio, l’ennesimo, che i due
ragazzi avevano
avuto) si congedò gentilmente e lasciò i due
ragazzi da soli. Quella sera
sarebbe stato un bel vanto parlare al bar dei gusti della principessa,
il suo
amico Stanley avrebbe dovuto ammettere la sua bravura una volta
tanto…
Odette rimasta
da sola
si girò verso Derek esortandolo con lo sguardo a parlare.
- mi
dà fastidio questo
tuo atteggiamento…- il suo tono sembrava irritato.
- non capisco di
cosa
tu stia parlando … -
Il ragazzo mosse
qualche passo in direzione del giardino e lei lo seguì senza
fare storie.
- mi riferisco
al tuo
fare civettuolo… - disse tranquillamente lui
-civettuola io?-
Odette
fu sbalordita – continui ad offendermi, e dopo questo non
dovrei più rivolgerti
la parola –
-Sai bene che ai
nostri
genitori importa solo che tu dica un certo “si, lo
voglio” in un determinato
momento. –
Nonostante fosse
irritata non potè fare a meno di scapparle un mezzo sorriso
al solo pensare ai
loro genitori
- ed
è proprio perché a
me importa il contrario che sono qui. – aggiunse lui.
- importa anche
a me -
- stavi
civettando con
quella guardia. Conosci questo castello bene quanto conosci me; - il
castano fece
una pausa, stava ammettendo una cosa che non si sarebbe aspettato di
dirle
tanto facilmente, ovvero che lei lo conosceva bene.
- è
vero. – ammise lei
Derek non ci
poteva
credere, gli aveva dato ragione? E per di più senza
discussioni! Dov’era il
trucco?
– mi
sentivo sola.
Avevo voglia di un po’ di compagnia, cosa
c’è di male? –
- di male
niente, ma ci
sono io – il ragazzo si
avvicinò e
senti quasi spontaneo offrirle il braccio per passeggiare
più vicini. Lei lo
accettò con sua sorpresa, forse entrambi erano sulla strada
giusta.
-che intendi
dire? – questa
volta niente fraintendimenti, Odette voleva sentire chiaramente cosa
stesse
pensando il ragazzo con cui stava passeggiando.
- dico solo che
se ti
annoi puoi sempre venire a bussare alla mia porta, sai dove
sto… oppure hai
bisogno che ti disegni una mappa? –
- ma
perché dovrei
farlo? Non abbiamo mai fatto nulla del genere in tutta la nostra vita,
- guardò
loro due che si prendevano a sotto braccio, se solo avesse immaginato
una cosa
del genere l’anno precedente si sarebbe chiesta se non fosse
impazzita.
-lo so
è vero, noi non
siamo mai stati in ottimi rapporti però – la
guardò – vorrei essere io la
compagnia di cui tu hai voglia, perché è giusto
così. –
Odette era
sbalordita,
chi era quel ragazzo? E cosa ne aveva fatto del bambino pestifero con
cui era
cresciuta? Davvero le persone potevano cambiare così
radicalmente o forse era
una fase della crescita?
-se non ti
conoscessi
bene penserei che –
Derek
l’interruppe. –
tu non mi conosci così bene come credi. Non sono
più quel bambino, come tu non
sei quella bambina. – si avvicinò di
più a lei prendendole le mani – stiamo
cambiando, stiamo entrambi crescendo e dobbiamo prenderci le nostre
responsabilità, -
- non stai
parlando
solo del nostro matrimonio, non è vero? – lo
guardò seria.
- no infatti,
sto
parlando della situazione dei nostri regni, a breve inizierai a
studiare anche
tu per il compito che insieme andremo a svolgere, ma credimi se ti dico
che
effettivamente è la migliore cosa che noi possiamo fare.
Miglioreremo la vita
di moltissime persone. Ma per fare questo dobbiamo fare squadra. Se
continueremo a farci la guerra non otterremo niente, dobbiamo superare
il
passato e andare avanti. – prese una pausa, non pensava che
avrebbe parlato
così a lungo, ma Odette non l’aveva interrotto e
non aveva detto una sola
parola per contraddirlo.
In
realtà Odette era
affascinata da quello che le aveva detto, non aveva parlato da
ragazzino era
come se per un momento fosse riuscita a vedere il Derek del futuro, un
sovrano
che pensa prima al bene del suo popolo. Era questa la via giusta
allora?
Accettare quell’unione e non contrastarla in nessun modo? Non
avevano diritto
anche loro di trovare l’amore?
Proprio come se
Derek
le avesse letto nella mente parlò. – voglio farmi
conoscere da te e voglio
conoscerti meglio, e si, magari ti infastidirò,
capiterà che io ti prenda in
giro e la stessa cosa vale per te. -
Odette lo
guardava con
i suoi grandi occhi blu e non sapeva cosa pensare. Lui
continuò a parlarle
dolcemente, lei non potè che rimanere estasiata davanti a
quella persona
diversa che aveva davanti – dovremo comunque sposarci no?
Tanto vale provarci,
cosa abbiamo da perdere? – Odette era ancora titubante, non
riusciva a capire
se facesse sul serio o la stesse prendendo in giro come al solito,
eppure
sembrava così sincero… – Principessa,
aprimi il tuo cuore. – le sussurrò
all’orecchio. La giovane sussultò sentendolo
così vicino, non era mai stata
così vicina ad un ragazzo, e mai pensava che quel ragazzo
potesse essere Derek
–
allora, che ne pensi? –
Odette guardava
quel
ragazzo davanti a lei, lo guardava e non lo riconosceva, oltre ad
essere
cambiato fisicamente, stava mostrando un lato che lei in dieci anni non
aveva
mai visto. Si potevano davvero cancellare anni di scherzi, prese in
giro e
ostilità in quel modo? Poteva davvero fidarsi ?
-Io non so se ne
sono
in grado… - Insomma fino alla settimana prima litigavano per
ogni sciocchezza e
adesso doveva provare a comportarsi come una fidanzatina innamorata?
Non
credeva di poter cambiare così da un giorno
all’altro.
Derek
rifletté su
quanto le aveva detto, forse con tutti quei discorsi l’aveva
spaventata.
- lo so che
può
sembrare difficile ma è più semplice di quanto
sembri… parlo per esperienza
personale. –
Odette si
fermò
bruscamente – stai dicendo che sei già stato con
un ragazza prima di me?! –
- se ti dicessi
di sì
saresti gelosa? – le fece un sorriso scaltro tentando di
decifrarla. Ma la
ragazza non aveva proprio bisogno di essere decifrata,
perché lasciò
all’istante il suo braccio e tornò indietro sul
sentiero.
- Ehi Odette!
Aspetta –
le corse dietro fermandola appena in tempo, era piuttosto seccata
– stavo
scherzando, ti stavo solo prendendo un po’ in giro.
–
- beh, devi
proprio
smetterla di farmi scherzi o un giorno di questi giuro che potrei
davvero
lasciarti. –
Il ragazzo rise.
– beh,
dall’età di 4 anni ho avuto una sola fidanzata in
vita mia quindi non c’è
motivo di essere gelosa, e poi dopo tutti questi anni di fidanzamento
hai
ancora dei dubbi sulla mia lealtà? –
Lei rise -
è davvero
troppo divertente punzecchiarci, non sono sicura di poterne fare a meno
per
ora. –
Il ragazzo
castano fu
colto alla sprovvista per la prima volta, Odette riprese a passeggiare
– io
credo che dovremmo rimandare il Discorso a tempi più maturi.
Siamo giovani, io sono giovane.
Per ora posso solo
provare ad esserti amica
– sottolineò
lei. – per favore, non chiedermi di più adesso
–
Il principe
stava riflettendo
su quello che lei gli aveva detto, avevano ancora un paio
d’anni davanti,
sarebbero bastati a sistemare il loro rapporto? Ora come non mai il
tempo gli
sembrò volare.
Odette gli si
parò
davanti distogliendolo dai suoi pensieri – abbiamo raggiunto
una tregua? – lo
guardò speranzosa, tutto questo serviva a farle prendere del
tempo, sparando
che lui accettasse di non torturarla più e farle trascorrere
il resto
dell’estate in pace.
-tregua
– le strinse la
mano delicatamente. –
Quell’estate
fu davvero
l’estate della tregua, durante le apparizioni pubbliche
evitavano di
punzecchiarsi a vicenda e dietro le mura del palazzo anche se i due
trascorrevano molto tempo separati quando si ritrovavano insieme
cercano sempre
di non darsi sui nervi e parlavano di quello che avevano fatto di
recente o di
interesse comune, come gli amici solitamente facevano. Derek ogni volta
che
poteva usciva a caccia con Bromley o si buttava a capofitto negli
allenamenti,
voleva approfittare delle belle giornate e della stagione di caccia per
fare
più pratica possibile. Odette invece passava i suoi
pomeriggi nella biblioteca
reale a leggere, leggeva e rileggeva ogni libro le capitasse sottomano,
e se
qualche volta capitava di chiacchierare con qualche guardia non si
sentì
minimamente in colpa, dopotutto, fidanzato o no, Derek non poteva
impedirle di
parlare con le persone mentre lui poteva andare in giro con il suo
amico
Bromley!
Quella forse fu
per lei
l’estate più tranquilla che aveva passato negli
ultimi dieci anni, come a
solito fu una gran gioia quando suo padre le comunicò il
rientro a palazzo.
Ci fu la solita festa d’addio e il momento in cui i due
ragazzi dovettero
salutarsi pubblicamente.
Derek le fece il
baciamano – “Fate buon viaggio principessa tira
libri”-
-spero di
naufragare
lontano da qui – disse sorridendogli lei. I sudditi da
lontano chissà cosa
pensavano si stessero dicendo i due promessi sposi.
- anche se
dovessi
naufragare, verremmo cercarvi, lo sai.-
-Affogherò
prima che tu
possa arrivare –
- non cambierai
mai;
sei ancora una bambina. –
- Disse quello che non sa
neanche tirare con
l’arco! -
-l’anno
prossimo ti
farò vedere! – l’accompagnò
fino alla salita della nave.
-non scrivermi
lettere
– disse lei entrando.
- nemmeno tu
– furono
le ultime parole di Derek.
Anche
quell’estate era
passata, adesso avevano un intero inverno davanti in piena
tranquillità.
Rimanevano ancora tre anni prima del diciottesimo compleanno della
principessa,
poi i ragazzi si sarebbero dovuti rincontrare e come tutti si
aspettavano,
sposarsi.