4° Capitolo
Detective Hakuba VS Kaito Kuroba
Mercoledì sarò in
possesso dello smeraldo cardinale!
Ladro Kid
<< Bah >>,
Aoko poggiò con rabbia lo smartphone sul banco, incrociando le
braccia, aveva letto il titolo in prima pagina. << Quel
ladro
non ha proprio di meglio da fare >>.
Saguru era appoggiato al
muro, la finestra era aperta ed entravano soffi d'aria calda, era una
bella giornata tiepida. Kaito non era in classe ma in corridoio con
alcuni compagni. I giornali non parlavano d'altro, si chiedeva se
quel prestigiatore se la stesse spassando, era sicuro che tutte
quelle notizie lo facessero gongolare. Avrebbe partecipato alla sua
cattura, anche perché avrebbe rubato senza pubblico, non era una
cosa che faceva spesso ed era più facile catturarlo senza il
trambusto dei suoi fans.
<< Ehi Saguru, ci
sarai? >>, gli domandò Aoko.
<< Naturalmente >>.
Kaito rientrò in classe e
lo vide parlare con Aoko, guardò i due con disappunto. Saguru stava
prendendo molto confidenza con Aoko e la cosa non gli piaceva
affatto. Tornò al suo posto e l'amica gli mise il telefono sotto il
naso.
<< Hai letto? >>.
<< Non si parla
d'altro >>, disse, finto annoiato.
<< Saguru lo
prenderà! >>.
Come no.
Kaito lo guardò, quasi a volerlo prendere in giro solo con gli
occhi.
<< Ehi! >>,
Aoko batté il pugno sulla mano. << Perché non lavorate
insieme?! >>.
I due ragazzi la
guardarono come se fosse impazzita.
<< Sì! >>,
saltò dalla sedia. << Tu sei un detective straordinario e
tu
un'illusionista incredibile. Un connubio perfetto per togliere Ladro
Kid dalla circolazione >>.
<< Io... >>.
<< Trovo sia un'idea
perfetta >>, si complimentò Saguru. Si avvicinò a Kaito e
gli
porse la mano. << Faremo del nostro meglio
>>.
Kaito avrebbe voluto
strozzare Aoko. L'aveva messo in una situazione pessima, se Saguru
aveva davvero dei dubbi sulla sua identità, rifiutando avrebbe solo
confermato. Dall'altra parte, accettando, non li calmava comunque.
Con tanta forza di volontà strinse la mano del compagno.
<< Te
l'assicuro >>
Uno sguardo carico di
elettricità passò tra i due e Aoko era soddisfatta della sua idea,
senza avere la minima idea di cosa aveva combinato.
<< Maledizione ad
Aoko! >>.
Kaito stava imprecando dentro il bar di Jii. Il
vecchio maggiordomo era preoccupato, nemmeno il ladro del secolo
poteva essere in due posti contemporaneamente.
<< Non si fa mai gli
affari suoi! Come le è saltato in testa? >>.
<< La signorina
Nakamori vuole solo aiutare suo padre, credo >>.
Kaito era seduto su uno
sgabello di fronte al tavolo da biliardo. << Devo trovare
il
modo di ingannare Saguru mentre prendo il gioiello >>.
<< Mi farò assumere
dentro l'edificio, così le sarò d'aiuto >>.
<< Stavolta no, Jii
>>.
<< Come? >>.
Kaito divenne serio. <<
Saguru sospetta di me e quella che mi ha lanciato è una sfida tra le
righe. Gliela farò vedere! >>.
<< Con tutto il
rispetto, signorino Kaito, non sono convinto della sua idea
>>.
Saltò giù dallo
sgabello. << Ho deciso così. Smontiamo il piano e
facciamone
uno nuovo >>.
Un aspetto positivo di
tutta la faccenda fu poter vedere di prima persona cosa avevano
architettato per fermarlo.
Lo smeraldo cardinale era
una grossa pietra preziosa incastonata nella montatura di un anello
d'oro bianco. Era troppo pesante per essere indossato e si diceva che
solo una dea avrebbe potuto indossarlo. La particolarità del nome
era derivata dal punto di ritrovo, così affermava la storia, in
perfetta linea tra i quattro punti cardinali. Era stato donato da un
museo di Osaka in fallimento al museo Miraikan.
L'edificio era di fattura
moderna, con doppi vetri, alto quattro piani. Kaito, Saguru e Aoko
presero l'ascensore fino al terzo piano, dove venivano esposti gli
oggetti più preziosi. La stanza del gioiello era di media grandezza,
il pavimento di marmo bianco, le pareti verde chiaro. La stanza aveva
una sola finestra, che non si poteva aprire.
Nakamori andò incontro al
trio, Aoko aveva un pacchetto con il pranzo. Si era fatto convincere
ad includere Kaito in quella storia, con la prospettiva di portare
Ladro Kid in prigione.
<< Papà! >>,
lo chiamò la figlia. Kaito si guardava attorno, stando attento a non
farsi scoprire dal detective liceale.
<< È tutto pronto?
>>, domandò Saguru.
<< Quasi >>,
rispose Nakamori. << Vi faccio conoscere la responsabile
>>.
Li guidò verso una
signora distinta, di bell'aspetto. Una lunga coda nera, occhi scuri e
pelle candida, indossava un tailleur nero che metteva in risalto il
suo incarnato.
<< Lei è Hanae
Okada >>.
<< Piacere di
conoscervi >>, fece un cenno con la testa, cordiale.
<< Lei è mia figlia
Aoko >>, la ragazza salutò educatamente. <<
Il ragazzo
biondo è il detective Saguru Hakuba, figlio del capo della polizia
metropolitana >>.
<< Lieto di fare la
sua conoscenza >>.
Leccapiedi,
pensò il ladro.
<< Lui è Kaito
Kuroba >>.
<< Kuroba? >>,
ripeté lei. << Il figlio di Toichi Kuroba?
>>.
<< Esatto >>.
Non era strano per lui, suo padre era conosciuto in tutto il mondo.
<< Sono una fan di
tuo padre, era una grande mago. Suppongo tu abbia ereditato la sua
arte e sei qui per anticipare le mosse di Ladro Kid >>.
Kaito esibì una poker
face tra le migliori che potesse fare. Sa
sapesse che non ho ereditato solo l'arte della magia!
<< Bene, allora
venite con me >>.
La donna gli fece strada.
Kaito osservò tre guardie per lato della teca, dodici in tutto, un
vero serramento intorno al gioiello. La donna li fece passare e Kaito
vide una semplice teca quadrata di vetro. Non aveva niente di
speciale.
<< Non capisco >>,
fece Kaito
Hanae rise e indicò una
serratura sul retro del piedistallo. << L'unica chiave ce
l'ho
io >>. Kaito pensò che era un po' debole come piano e lei
doveva averlo intuito. << Se Ladro Kid tenterà di forzare
la
serratura si attiverà un congegno elettrico che lo folgorerà
all'istante >>.
<< Non basterà
spegnere il quadro elettrico di tutto il museo? >>,
chiese
Aoko.
<< No >>,
intervenne Saguru. << Perché abbiamo fatto installare un
quadro autonomo all'interno del piedistallo. Questo significa che se
anche Ladro Kid dovesse riuscire a sollevare la teca dopo la
manomissione della serratura, prenderebbe una scossa tre volte
maggiore >>.
<< Allora >>,
si rivolse a Kaito. << Cosa ne pensi? >>.
Era geniale e doveva
riconoscerlo. Avrebbe dovuto prendere la chiave, aprire la serratura,
rubare il gioiello ed essere contemporaneamente al fianco di Saguru.
Ci voleva una preparazione eccellente. Non poté fare a meno di
guardare male Aoko, era colpa sua se si trovava in quella situazione.
La ragazza si rivolse alla
responsabile. << Signorina Okada, dove terrà la chiave?
>>.
<< È un segreto,
nemmeno la polizia lo sa! >>.
Fantastico,
pensò scocciato.
<< Lo trovo ottimo
>>, rispose Kaito al compagno.
Lui gli scoccò uno
sguardo divertito.
Voglio proprio vedere come
farai.
Kaito era nella stanza
segreta di suo padre, seduto sulla poltrona, gambe e braccia
incrociate, cercando di capire come eludere Saguru e su dove la
responsabile avrebbe nascosto la chiave. La sfida che era stato
costretto ad accettare lo rendeva di cattivo umore e determinato allo
stesso tempo.
All'improvviso partì un
disco con una delle registrazioni di suo padre. Le aveva registrate
prima di morire, quando l'organizzazione si era messa sulle sue
tracce. Voleva, nel caso della sua dipartita, che almeno una parte di
lui restasse accanto a suo figlio.
<< Kaito >>.
<< Papà >>,
sussurrò lui, malinconico. Avrebbe voluto la sua presenza, non solo
con la voce.
<< Questa volta
voglio parlarti della sfida >>.
<< La sfida? >>.
<< Quando sei sul
palco e stupisci il tuo pubblico non è altro che una sfida. Troverai
sempre lo spettatore scettico che cerca di smascherare un trucco ma
tu dovrai fare in modo che diventi un tuo fan >>.
<< Come se fosse una
vittoria >>.
<< E non devi mai
arrenderti, Kaito. Perché dal più scettico degli spettatori puoi
vincere il suo stupore >>.
Il disco ritornò al suo
posto e calò di nuovo il silenzio.
Kaito sorrise. <<
Capito, papà >>.
Il mercoledì mattina
Saguru si parò di fronte a Kaito.
<< Stasera ci
aspettano per le cinque al museo. Come sai non è stato dato un
orario e può colpire in qualsiasi momento >>.
<< Non vedo l'ora!
>>. Aoko era dietro a Kaito.
<< Verrai anche tu?
A far che? Stordire Ladro Kid di chiacchiere?! >>.
<< Quanto sei
stupido! >>, si arrabbiò. << Me l'ha
chiesto Saguru che,
a differenza tua, è molto più gentile! >>.
Il detective ammise che si
stava divertendo parecchio. << È un problema?
>>.
Sapeva perché l'aveva
fatto ed era lo stesso motivo per cui non diventava mai Ladro Kid in
presenza di Aoko: nessuno avrebbe potuto scoprire la sua identità se
non la persona con cui era cresciuto. Strinse i denti, per evitare di
dire cose ben peggiori dettate dalla rabbia.
<< No, assolutamente
>>.
<< Parteciperò a
una vera azione! >>.
<< Frena il tuo
entusiasmo, Aoko. Non stai andando a vedere un film! >>,
tentò
di calmarla. << Dopotutto... >>. Le mostrò
due carte e
le lanciò. Una si distrusse e l'altra la prese al volo.
<<
Vince solo il migliore >>.
La sera c'era un gran
fermento fuori dal museo. Le guardie entravano ed uscivano veloci e
controllando facce e patenti. Un altro vantaggio dell'idea di Aoko
era poter entrare senza doversi mascherare. Mentre erano
nell'ascensore, Kaito si mise accanto ad Aoko.
<< Oh no! >>.
La ragazza si chinò a recuperare il suo bracciale d'argento con il
ciondolo a forma di luna piena. Era un regalo di sua madre per il
sedicesimo compleanno e lo considerava un portafortuna.
<<
Kaito, ti dispiace agganciarlo? >>.
Il ragazzo acconsentì e
lei lo ringraziò con un sorriso.
Kaito ne fece uno ancora
più grande.
La notte scese e la
polizia stava all'allerta, Ladro Kid rubava solo di notte. La
responsabile Okada aveva messo un tailleur rosso e dei tacchi neri,
doveva essere una patita di moda. I capelli erano raccolti in una
crocchia e dei boccoli contornavano il viso, un bastoncino decorato
rendeva l'acconciatura elegante.
<< Che stile
raffinato >>, fu il commento ammirato di Aoko.
Donne,
pensò Kaito. Si mise ad osservarla, cercando di capire dove poteva
essere la chiave perché senza quella non avrebbe potuto iniziare lo
spettacolo. Nella stanza del gioiello c'erano gli stessi dodici
poliziotti del giorno prima. Saguru, Kaito ed Aoko si misero di
fronte alla teca, Hanae al fianco di Nakamori con cui conversava
piacevolmente. Sembrava una serata di divertimento, tanto era
convinta di fregarlo. Kaito escluse le scarpe, quei tacchi erano
troppo alti per permettergli di nascondere una chiave, non aveva
collane o bracciali. Il tailleur non aveva tasche. Per un attimo
pensò che l'avesse nascosta nel reggiseno, forse ragionando che
Ladro Kid non avrebbe avuto il coraggio di prenderla.
Come se mi facessi
questi problemi!
<< Adoro la sua
acconciatura! >>.
<< Uhm? >>.
<< Io non riuscirei
mai a farlo con tanta maestria. Solo con quel bastoncino sarebbe
impossibile per i miei capelli! >>.
Il bastoncino!
Capì, trionfante.
Ora
poteva iniziare, erano le 20.45.
Saguru aveva un occhio per
lo smeraldo e uno per Kaito, era convinto che stavolta si sarebbe
tradito.
Kaito teneva una mano
appoggiata alla tasca del pantalone e fece una leggera pressione. In
quel momento un paio di bombe di luce esplosero nella stanza, quel
secondo di distrazione di Saguru fu perfetto per far esplodere le
altre bombe attaccate ai lampadari, che ruppero tutte le lampadine.
Dopo una tenda, dello stesso identico colore delle pareti, coprì
l'unica finestra e nemmeno la luce lunare poté illuminarla. Si
ritrovarono completamente al buio e Saguru allungò un braccio verso
Kaito.
<< Saguru non vedo
niente! >>.
Il detective rimase sotto
shock: era la voce di Kaito.
<< I miei capelli!
>>.
La voce della responsabile
fece aumentare ancora di più il panico. << Presto,
circondate
il gioiello! >>.
<< Ispettore
Nakamori guardi la stanza! >>.
Gli spettatori erano
davanti a tantissimi puntini luminosi, l'intensità era scarsa e non
si vedeva niente comunque.
Kaito aveva preso la
chiave e aperto la teca, disattivando il congegno elettrico. Arraffò
il gioiello e corse fra la folla confusa fino alla sala illuminata,
spalancando la porta chiusa. La luce non era sufficiente per far
scoprire il suo trucco, si era preoccupato di manomettere le
lampadine dell'illuminazione a parete e diminuirne l'intensità.
<< Signori e
signore! >>.
<< Non è possibile!
>>.
Saguru toccò il braccio
di Kaito.
<< Ha preso lo
smeraldo! >>. Il detective, per la prima volta nella sua
carriera, non sapeva come agire. Era buio ma la voce di Kaito e il
braccio che stava toccando erano suoi.
<< Arrestatelo! >>,
fu l'ordine di Nakamori.
<< Ispettore sia più
gentile >>, lanciò la chiave per terra. <<
Mi dispiace
aver rovinato la sua bella acconciatura, signorina Okada
>>.
I poliziotti uscirono
dalla sala buia per prenderlo ma lui lanciò il mantello e quello
avvolse i poliziotti e la sua presenza, quando riemersero Ladro Kid
era sparito.
Portarono delle torce
elettriche ed illuminarono la stanza, teca vuota e responsabile
disperata.
Quando gli occhi di Saguru
si abituarono alla luce trovò Kaito al suo fianco, con
un'espressione contrariata.
<< Come diamine...?
>>.
<< Uh? >>, si
voltò a guardarlo. << Hai ragione. Come diamine ha fatto?
>>.
Saguru avrebbe voluto
ordinare di perquisirlo ma sapeva che non ne aveva il diritto.
Ribolliva, c'era un trucco, era lui Ladro Kid.
Aoko mise una mano sul
braccio del padre, che sbraitava ordini a destra e manca, di
perquisire il museo. Il terzo vantaggio della pessima idea della sua
amica era che l'avrebbero lasciato in pace poiché la priorità era
cercare il fuggitivo.
<< Be' >>,
fece Kaito. << Visto il fallimento del piano io me ne
vado. Non
sono più utile >>. Agitò la mano. << A
domani Saguru
>>.
Il ragazzo non riusciva a
farsene una ragione, non aveva mai conosciuto una persona più
irritate di lui. Kaito tratteneva le risate di scherno.
Si avvicinò ad Aoko, era
rimasta sola nella sala grande, affranta.
<< Aoko, io torno a
casa >>.
<< D'accordo. Io
resto ancora un po', papà ha bisogno di me >>.
<< Capisco. Oh >>,
si avvicinò a lei, molto vicino, da farla arrossire.
<< Cosa... cosa c'è?
>>.
<< Oh niente. Mi era
sembrato di vederti un ragno addosso >>.
<< Un ragno?! >>.
Kaito salì sull'ascensore
e si appoggiò al muro, pigiò il tasto per recarsi al piano terra.
Cominciò a ridere, ripensando alla faccia di Saguru.
Quando era andato a
visitare il luogo dove era tenuto il gioiello aveva piazzato le bombe
e sostituito le lampadine con nuove a bassa intensità. Poi aveva
attaccato dei minuscoli adesivi che si illuminavano al buio, in modo
da riconoscere la serratura nell'oscurità e attirare l'attenzione sul
fenomeno piuttosto che su di lui. Aoko l'aveva invitato a cena, con
la scusa di andare in bagno aveva allentato la chiusura del suo
bracciale portafortuna, sapeva che l'avrebbe indossato del colpo.
Così in ascensore era bastata una piccola botta per farlo sganciare
e aveva sfruttato l'occasione per piazzare un piccolo microfono con
delle frasi registrate sul retro del ciondolo. Sul bottone della
manica della giacca bianca c'era il tasto che attivava il microfono.
Così, una volta calato il buio, aveva tirato il poliziotto alla
destra di Saguru alla sua sinistra e al buio nessuno se ne sarebbe
accorto poiché tutti avevano cambiato la loro posizione per lo
spavento e solo successivamente l'avevano ripresa. Saguru era
convinto di toccare il braccio di Kaito e siccome Aoko era a una sola
persona di distanza la voce sembrava proprio la sua. Una volta
lanciato il mantello, si era cambiato, mischiato ai poliziotti al
buio e rimesso al fianco di Saguru. Per completare l'operazione aveva
finto di notare qualcosa sul braccio di Aoko e ripreso il microfono.
Uscì dalla porta
principale, si allontanò di qualche metro e arrivò al palazzo
vicino al museo. Indosso il completo bianco e salì sul tetto per volare
via, non era prudente camminare con un gioiello di quel valore per
strada...
Saguru giunse sul tetto,
voleva essere sicuro che Kaito non fosse andato lì.
<< Accidenti! >>,
esclamò
Stava per andarsene quando
notò la figura vestita di bianco sul tetto di un palazzo poco
distante, era un piano più alto e si stagliava contro la notte nera.
Sapeva che stava per volare, voleva tentare il tutto per tutto e
corse per prendere l'ascensore.
Il ragazzo volse la pietra
alla luna e scosse la testa. << Niente. Almeno mi sono
divertito e ho fatto abbassare la testa a quell'arrogante
>>.
<< Ma bravo Ladro
Kid >>.
Quella voce lo fece
voltare, il gelo passò nel suo corpo. Riconobbe il volto, i baffi e
gli uomini vestiti di nero dietro di lui.
<< Ci incontriamo di
nuovo >>. Snake sparò un colpo che Kaito evitò chiudendo
l'aliante e cadendo di lato, sporcando il vestito bianco. Si rimise
in piedi.
<< Non è Pandora,
quindi è inutile che vi date da fare >>.
Puntò la pistola
luccicante contro di lui. << Non ti credo, dammela
>>.
Se gliela avesse data non
avrebbe potuto restituirla e non era quella l'immagine che voleva
dare di lui. Inoltre sapeva che sarebbe finita sul mercato nero e
ingrassare le tasche di quei delinquenti non lo voleva.
Aveva un falso in tasca e
glielo lanciò. << Prendila pure >>.
La gemma toccò a terra e
finì in mille pezzi per il secondo sparo. << Mi credi
così
stupido da cadere due volte nello stesso trucchetto? >>.
Aveva commesso uno degli
errori peggiori che può fare un mago: ripetere un trucco, per quanto
banale esso fosse.
Poi si ricordò della
polizia ancora presente nel museo, doveva attirare la sua attenzione
e fuggire alla velocità della luce.
Saguru era arrivato ai
piedi del palazzo, con il fiato grosso per la corsa. Aveva scrutato
il cielo e nessuna figura bianca si era librata in volo. Non credeva
fosse tanto sprovveduto da rimanere sul tetto con la polizia così
poco distante. Qualsiasi cosa fosse l'avrebbe sfruttata.
Un terzo sparo e Kaito lo
evitò per un soffio ma fu la sua salvezza, fece finta di perdere il
cappello e quello cadde giù. Il volo fece attivare un congegno
esplosivo molto rumoroso.
Saguru stava salendo le
scale del terzo piano, sentì il rumore e notò il cappello
esplodere. << Sono il detective Hakuba, tutte le forze
dell'ordine al palazzo di fianco, presto, ho avvertito uno sparo!
>>,
ordinò nella ricetrasmittente.
Kaito sul tetto era in una
brutta situazione. Il gesto del cappello non era piaciuto a Snake e
non poteva nemmeno ucciderlo, altrimenti sotto terra ci sarebbe
finito lui. Ma almeno poteva ferirlo.
<< Ultima
possibilità Ladro Kid >>.
Non poteva sapere che non
dovevano ucciderlo. La sua mente elaborava piani diversi in modo
veloce e doveva ingannarli per altri pochi secondi. Snake alzò la
pistola e si apprestò a sparare un altro colpo.
Poi la porta
sbatté e apparve Saguru. Il rumore metallico distrasse Snake che
sparò ugualmente senza prendere la mira, la pallottola colpì di
striscio il braccio di Kaito che gemette per il dolore e si coprì
con il mantello per non farsi vedere in faccia, senza il cilindro era
più riconoscibile.
<< Ma che... >>.
Saguru era totalmente confuso, quella nottata non aveva senso.
Kaito attivò l'aliante,
pur consapevole che volare con un braccio ferito era molto
pericoloso, sparò un paio di carte per distrarli ed evitare che
uccidessero Saguru. Un elicottero della polizia illuminò il
capannello di criminali, che scapparono. Il detective fu fatto cadere
a terra e notò lo smeraldo, lo raccolse ed era quello autentico.
Sentì i poliziotti salire le scale e corse verso il punto in cui era
rannicchiato il ladro.
Sorrise e prese un
fazzoletto dalla tasca, raccogliendo tracce di quella piccola,
minuscola, goccia di sangue lasciata dalla ferita. Non sufficiente
per un esame del DNA ma abbastanza per scoprire il gruppo sanguigno.
Quella nottata non era
andata così male, dopotutto.
Kaito si rannicchiò sul
balcone di casa sua, la ferita non era lieve e perdeva sangue. Jii
l'aspettava e lo aiutò ad alzarsi, lo fece sedere sul letto. Sudava
freddo, stavolta ci era andato vicino.
L'assistente tolse giacca
e camicia, fortunatamente non c'era bisogno di ricucire, solo di
essere disinfettata e fasciata stretta. Ingoiò un paio di
antidolorifici.
<< Signorino, cos'è
successo? Il detective Hakuba le ha sparato? >>.
<< Sono stati quelli
che hanno ucciso papà >>.
Jii impallidì. <<
Come?! >>.
Kaito ripensò al furto e
avrebbe dovuto accorgersene prima, c'era una spia nel gruppo di
poliziotti. << Volevano lo smeraldo cardinale. Non era
Pandora,
sono riuscito a farli fuggire e l'ho lasciato lì >>.
<< Me lo sentivo che
qualcosa sarebbe andato storto! >>.
<< Inconvenienti del
mestiere >>, commentò ironico, cercando di sorridere ma
la
ferita era troppo dolorosa. << Ora ho solo bisogno di
dormire,
domani andrà meglio. Non dirlo alla mamma, Jii. Uscirebbe di testa
>>.
Sospirò. << Come
desidera >>.
Aoko trovò l'amico al suo
armadietto, intento a cambiarsi le scarpe.
<< Buongiorno! >>.
<< Buongiorno >>.
Era pallido e Aoko si
preoccupò. << Stai male? >>.
Mi hanno solo sparato. << No tranquilla
>>.
Aveva preso altri antidolorifici e per almeno un paio di settimane
basta con i furti.
Saguru notò il duo
chiacchierare, il suo armadietto era davanti ai loro.
<< Salve >>.
Aoko si rivolse a Kaito.
<< Non sai cosa ti sei perso ieri! Saguru ha beccato un
gruppo
di criminali sul tetto di un altro edificio e ne ha fatto arrestare
un paio >>.
Saguru era compiaciuto e
non capiva perché. Gli aveva fatto fare una figuraccia e aver fatto
arrestare un paio di tizi non era la motivazione.
Chiuse l'armadietto e si
chinò per allacciarsi la scarpa ma il movimento fu doloroso e
d'istinto si toccò il braccio. Il movimento non sfuggì agli abili
occhi del compagno detective e il suo compiacimento aumentò a
dismisura...
Angolo autrice!
Salve!
Ecco un nuovo
capitolo, spero vi piaccia ;)
X Virgola4869:
Grazie per
le tue recensioni, le ho adorate!
Grazie per chi l'ha messe
nelle seguite e nelle preferite!
Alla prossima!