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Autore: Xandalphon    06/05/2017    1 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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51)Il paese delle risaie

Il viaggio fu abbastanza agevole. Eravamo attenti, ma non estremamente vigili. Era difficile trovare delle pattuglie così lontane da Konoha o Uzushi e, dato che stavamo attraversando le terre del fuoco, mi preoccupavo relativamente poco di fare altri incontri.  Certo, non che dei Nukenin fossero ben visti, ma era difficile che un gruppo di pattuglia - normalmente composto da tre, quattro ninja - avesse desiderio di confrontarsi con nove avversari.
Mei si era portata dietro un ragazzetto, anzi un bambino, che sembrava avesse imparato a camminare solo l'altro giorno, un tale di nome Chojuro, che però brandiva una delle spade leggendarie e che pendeva talmente tanto dalle labbra di Mei, che se lei non gli avesse detto di respirare, se ne sarebbe probabilmente dimenticato, morendo soffocato.
Ogni tanto mi divertivo a stuzzicarlo, dato che arrossiva e balbettava ogni momento e ad ogni parola, ma non dubitavo del fatto che se la provocante ninja gli avesse ordinato di attaccarmi, lui lo avrebbe fatto. C'era anche una ragazza, all'incirca della nostra età, che sembrava soffrire quasi di bipolarismo per come passava dall'essere taciturna e scostante all'essere 'provocante' e civettuola.
Si chiamava Chichi, o, perlomeno, così la chiamavano i nukenin di Kiri... Un nome un programma... Era una tipetta abbastanza carina, con dei begli occhi nocciola e i capelli rosso scuro, snella e di belle forme.
Ci provò in tempo zero con Genma, rischiando seriamente di essere sgozzata da Yuki; quindi ripiegò su Kakashi e mi divertii a vederla sbattere contro il muro di freddezza che il ragazzo albino sapeva essere quando voleva.
Io e gli altri ci eravamo celati dietro maschere ANBU, di modo che nessuno potesse riconoscerci; nemmeno Chojuro e Chichi sapevano chi fossimo. D'altro canto era parte del nostro accordo, per cui Mei era la nostra 'ragazza immagine'.
Speravo davvero che non facesse cazzate troppo grandi.
Per quanto riguarda il resto... Ora che eravamo più tranquilli e ricongiunti al resto del gruppo, buona parte delle tensioni precedenti erano sciolte. Eravamo più pronte al riso che al pianto.
Sapere di essere 'bandite' dal villaggio era triste, ma stavamo considerando questa sortita una sorta di 'missione a lungo termine', da cui non potevamo rientrare prima di averla compiuta e quindi cercavamo di convincerci che dovevamo solo aspettare.
Il fatto che ci fossero i ragazzi con noi ci dava un buon incentivo a non pensarci troppo.
Insomma, non ci badavamo, e quando lo facevamo ci costringevamo a considerarla una sorta di gita. Un buon modo per evitare di cadere in depressione.
Yuki e Genma erano piuttosto tesi, dato che la nostra trecciolina era acida come yogurt scaduto a causa della kunoichi della nebbia e Genma era troppo idiota per rimanere serio, e troppo sbadato per trattare la questione 'gelosia' con la dovuta delicatezza. Non che la loro coppia fosse a rischio. Nonostante le stronzate che volavano tra i due, Genma si sarebbe tagliato le mani prima di tradire Yuki e lei era troppo innamorata per arrabbiarsi davvero per così poco.
Però i battibecchi erano così frequenti che ogni tanto avrei voluto strapparmi le orecchie pur di non sentirli per qualche minuto e riuscire a dormire, dato che le discussioni esplodevano la sera, mentre ci coricavamo per dormire.
Per quanto si sibilassero solo le frasi tra di loro, eravamo tutti ninja con udito ben allenato...

Cosa che si rivelava ancor più fastidiosa (e imbarazzante) quando finalmente facevano pace, ad essere del tutto sinceri...


Mei a riguardo si limitava a sorridere divertita dalla situazione, e la sera faceva finta di non sentirli.
Raido e Nadeshiko erano talmente palesemente felici l'uno dell'altro che, soprattutto lui, che per certi versi celava meno le emozioni, non mi sarei stupita di vederli galleggiare a qualche spanna da terra anziché camminare.
Nacchan era spesso sorridente, e scherzava con gli altri più volentieri del solito. Indice del fatto che doveva essere di ottimo umore.
Io e Kakashi... Beh, che dire.
Lui non è che fosse mai stato molto discorsivo, per cui credo che il fatto che la sera prima di dormire parlassimo sempre qualche momento insieme, raccontandoci qualcosa, o dei nostri ricordi più piacevoli, o discutendo del piano attuale e di come si poteva fare per svolgerlo al meglio, fosse un indice di miglioramento.
Era piacevole discorrere con lui.
Di quanto in quando volava qualche battuta, per lo più assurda o certamente poco comprensibile per le 'orecchie estranee', dato che non eravamo dotati dell'umorismo palese di Yuki o Genma e mi rendevo conto che, se ascoltate da estranei, le nostre conversazioni sembravano in larga parte assurde. Trovai poi molto curioso il miscuglio di divertimento e irritazione che provai quando Chichi tentò di imitare i modi provocanti di Mei, per cercare di 'conquistare' Kakashi. Tentativo che finì a dir poco miseramente, ma che comunque m'infastidì.
Se non altro iniziai a capire lo stress a cui si sottoponeva Yuki.
Anche Mei in persona di quando in quando si lanciava in una delle sue battutine ambigue... Sebbene lo facesse più per il gusto d'istigare che non per vero interesse.
Indipendentemente da tutto, Kakashi era così freddo e scostante con Mei, che faceva più pensare che le avrebbe volentieri tirato il collo con le sue mani che non al fatto che avrebbe potuto soccombere ai suoi modi suadenti.
Per quanto riguarda lei... Dedicai dei lunghi momenti tutti i giorni ad osservarla.
Giunsi ad una conclusione.
Lei era un giocoliere. E stava giocando con più palle di quante non riuscisse effettivamente a gestire. Indossava una maschera diversa per ogni persona che incontrava. Fredda, distante, distaccata, determinata, appassionata, compiacente, provocante, scostante, raffinata, diretta, sfacciata... aveva così tante maschere che mi chiesi come facesse a non venirle la nausea a indossarle tutte.
Da una parte ammiravo la sua determinazione: era disposta davvero a tutto per giungere al suo fine. Dall'altra mi era inconcepibile il suo modo di fare.
Si, anche io avrei combattuto per il mio villaggio e per me, ma non sarei ricorsa a tanta falsità. Non ne sarei stata in grado.
Anche se, forse, fossi stata costretta, mi dissi, anche io avrei giocato tutte le carte a mia disposizione.
Ero poi tanto diversa da Mei? No, non troppo. Facevo del mio meglio con quello che avevo.
Però lei... Ci nascondeva ancora tanto e più la osservavo più me ne convincevo.
Se da una parte si fidava a sufficienza di noi da metterci al corrente dei suoi piani, non si fidava abbastanza da confidare i suoi pensieri. Cosa che, peraltro, non faceva assolutamente con nessuno.
Iniziai a provare una certa curiosità. Cosa si nascondeva dietro quei suoi begli occhioni? Aveva un cuore che batteva sincero dietro quei modi suadenti e provocanti, o era freddo, distante e gelato da tempo?
Durante il viaggio ebbi modo di affinare anche un'altra cosa.
Mi rendevo conto che avevamo tutti avversarsi degni di nota. Non conoscevo molto bene Yagura, ma, che fosse manovrato o meno, tutti accordavano su un punto: era spietato e potente, e poteva avvalersi del suo demone... O quanto meno, se lo scatenava erano guai per tutti.
Avevo bisogno di nuove tecniche, per variare il mio stile, perché se avessi trovato qualcuno che sapeva contrastare i sigilli... A essere onesti la mia arte marziale era nella media, ma nulla di più.
Dovevo imparare qualcosa di nuovo, ma cosa?
Subito mi venne in mente il Raikiri di Kakashi. Potevo impararlo, dato che avevo lo sharingan e non mi mancava la prontezza di riflessi.
Però il mio raiton lasciava un po' a desiderare... Anche se comunque non avevo il tempo necessario per inventare una tecnica da zero.
Quindi, riflettendo, ripiegai su Chojuro.
“Heila!” lo salutai una sera, a circa un giorno dalla partenza.
“Ehm... Buonasera Inazuma-sama.”
Lo intrattenni a dire un paio di parole mentre lo studiavo.
“Ti andrebbe di allenarti con me? Diciamo una piccola sfida... In amicizia ovviamente.” gli dissi con un mezzo sorriso.
Il ragazzo guardò verso Mei con aria persa.
“Forza ragazzo, mettici grinta!” lo incoraggiò lei.
La sfida iniziò in modo esitante. Io studiavo le sue mosse... Lui invece era incerto su cosa fare.
Da quella sera iniziai regolarmente a misurarmi con lo spadaccino. Era abile, considerata la sua età e la sua statura.
“Hai in mente di usare Nuibari?” mi chiese Kakashi, una sera mentre ci stavamo per coricare.
“Cosa te lo fa pensare?”
“Il fatto che ti alleni tutte le sere con un ragazzino che altrimenti non avresti neppure considerato? Soprattutto considerata la 'fatica' che fai, quando altrimenti potresti spaparanzarti intorno al fuoco... Cosa molto più in sintonia col tuo carattere.”
“Hai davvero un carattere di merda lo sai?”
“Il che vuol dire che ho fatto centro.”
“Ti rendi conto che mi tratti come una fannullona?”
“Tu SEI una pigrona.”
“Ma non è gentile da parte tua rimarcarlo in continuazione!”
“C'è sempre la vana speranza di riuscire a farti scomodare...”
“Appunto, tu spera...”
La discussione si concluse con uno sbuffo e una mezza risata.
“Comunque si... Già che me la sto portando a spasso tanto vale cercare di usarla no? Solo che mi servirebbe qualche tecnica da abbinare... Per ora sto solo cercando di studiare le mosse di Chojuro. Purtroppo però le nostre spade sono troppo differenti. La sua usa massa e potenza d'impatto come fattore principale. Nuibari è troppo sottile per sopportare colpi di quella portata di taglio. È fatta per un'agile schivata e poi colpire di punta. Vorrei riadattare il mio stile per poterla sfruttare al meglio.”
“Dovresti chiedere una mano anche a Raido. Non sarà uno spadaccino leggendario, ma non se la cava male con la spada.”
“Farò così. Ora... Buonanotte!”
“Dormigliona!” mi disse in tono scherzoso.
“Se cercassi di goderti un po' di più il riposo non saresti sempre così scontroso!” e con questo mi coricai.
Sia come sia, arrivati in vista di un piccolo villaggio di crocevia, composto per lo più da furtivi agricoltori che erano nel tempo riusciti a sopravvivere alle varie guerre ninja, dovemmo fidarci ad aspettare, mentre Mei, camuffata dalla tecnica della trasformazione, andava in avanscoperta per cercare di stanare le prede.
Stette via quasi una giornata intera.
La sera però tornò con aria trionfante.
“Sono in tre, fortuna che li conoscevo già di vista! - esclamò sedendosi con noi - Lavorano separatamente. Uno si finge un fabbro. Fornisce utensili di metallo ai contadini della zona e, per quel poco che ne so, ci sono due probabilità su tre che smerci sotto banco armi. È un tale grande e grosso che si chiama Ihei.
Uno invece interpreta il ruolo dell'ubriacone, raccogliendo informazioni. È un tipo con i capelli color sabbia e la faccia da furetto. Kindomaru.
L'ultimo è probabilmente il più pericoloso. Nel villaggio si spaccia per un commerciante di bestiame, va e viene, certamente è un intermediario che comunica notizie e piani alle altre staffette, che le portano poi a Yagura. Non conosco il suo vero nome, ma so che si è fatto una certa reputazione al villaggio. È brutale nell'uso delle arti marziali e ha una resistenza invidiabile. Usa anche alcune tecniche dell'acqua davvero niente male.”
“Idee?” chiesi.
“Posso solo dire che è meglio agire prima che se la fili.”
“Bisogna anche fare in modo da attirare il meno possibile l'attenzione...” commentò Raido.
“Facciamogli avere un brutto incidente sul lavoro no?” commentò Genma.
Lo guardai stupita. “Hai appena avuto l'idea migliore di sempre, almeno per la tua media.” commentai. “Mei esiste un modo per...”
“In effetti sia il finto fabbro che il finto commerciante devono passare su un ponte piuttosto mal messo sopra il fiume. Sai, un asse un po' marcio può facilmente cedere... Le disgrazie capitano.” commentò Mei.
“E se ho visto bene il fiume in questione è piuttosto sassoso e con la corrente violenta. Anche i migliori nuotatori possono fare una brutta fine...”
“E il falso ubriaco?” chiese Kakashi.
“Oh, userò un po' di fantasia. Inoltre, il tasso di ubriachi che muoiono soffocati nel loro stesso rigurgito durante il sonno è più alto di quello che si pensa.” disse Mei con nonchalance facendomi arricciare il naso nell'immaginarmi la scena.
“Credo che non mi ubriacherò mai nella mia vita...” Dissi, alzandomi per poi dirigermi verso il luogo dell'incidente.
Preferivo pianificare al meglio l'azione.


  
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