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Autore: Bankotsu90    08/05/2017    2 recensioni
Un mattino Leila Breisgau si risveglia nella sua casa di Berlino, scoprendo che mancano acqua ed elettricità e che il cibo è avariato. Decide così di fare spese ma uscita all'aperto scopre che la capitale tedesca è invasa dai non-morti. Come si è arrivati a questo? Spin-off di Mirai Kako no Hibi.
Genere: Drammatico, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Leila Malcal
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Morte e resurrezione.'
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“Leila? Leila, svegliati!” La chiamò una voce femminile.
 
Aprì lentamente gli occhi, ritrovandosi davanti la sua amica Anna.
 
“Anna… Che ci fai in camera mia?” Le chiese, stranita.
 
“Camera tua? Siamo su un autobus!”
 
Sorpresa, la bionda si guardò intorno e si accorse di essere veramente seduta sul sedile di un mezzo pubblico.
 
“Dai, dobbiamo scendere!”
 
“Ma per andare dove? Che ci faccio qui?”
 
“Cos'è, hai un’amnesia? Dobbiamo raggiungere l’ambasciata francese per aggiornarci sulla crisi in Giappone! Forse mio padre ne sa qualcosa…”
 
“Crisi? Quale crisi?”
 
“Non lo so con precisione… Regna ancora l’incertezza. L’unico modo per saperne di più è recarci all'ambasciata di Francia!”
 
Io non capisco… Quando mi sono addormentata ero a casa mia nel mio letto! Come ci sono finita qui?
 
Anche se confusa Leila si alzò in piedi e scese insieme ad Anna dall'autobus.
 
“È qui vicino… Dieci minuti e arriviamo!”
 
Le due ragazze si avviarono lungo il marciapiede ma ad un certo punto la bionda fu colpita alla testa da un vaso caduto dal balcone soprastante, perdendo i sensi.
 
*******
Quando riprese i sensi scoprì con orrore di essere nello studio televisivo.
 
“NO!” Gridò, sconvolta.
 
No… Dio mio, no!
 
Pensò.
 
Voltandosi verso destra vide un riflettore  a poca distanza da lei. Doveva essersi staccato dal soffitto e le era caduto in testa, facendola svenire.
 
Sono svenuta… E ho sognato! Ormai non ci sono più dubbi… La mia realtà è questa!
 
Ripresasi dallo shock si alzò in piedi.
 
Devo cercare di mantenere la calma, di considerare razionalmente la situazione analizzandola per gradi. Punto primo: perché il mondo è finito? Una guerra nucleare? Non ho visto segni di esplosioni ma potrebbero essere state le radiazioni a far impazzire tutti (tutti? In qualche parte della Terra non ci saranno sopravvissuti sani? Domanda da esaminare in un secondo tempo). Altra probabilità: una epidemia, più probabile.  In ogni caso, per tutte le ipotesi, consultare l’emeroteca della biblioteca di stato di Berlino, se esiste ancora.  Terza (e ultima per ora) possibilità: il mondo non è affatto finito, sono io che sono finita in una realtà alternativa. La teoria delle dimensioni parallele mi ha sempre affascinato, ma purtroppo non ci sono prove della sua concretezza.
 
Sbuffò seccata.
 
La biblioteca si trova nel distretto di Tiergarten, lungo la Potsdamer Straße. Se tutto va bene, dovrei raggiungerla in mezz'ora, in bici. A meno che non vada a sbattere contro qualche branco di appestati, ovviamente…
 
*********
Uscita all'aperto risalì in sella alla bici e partì. Adesso il cielo era sgombro dalle nubi, il sole splendeva alto sulle rovine di Berlino e Leila si chiese per quanto tempo era rimasta svenuta. Sicuramente ore.  Attorno a lei c’era una città in sfacelo, che non si sarebbe ripresa mai più.  Le sembrava di ritrovarsi nel film Dawn of the Dead. Ogni tanto passava accanto a qualche infetto che tentava invano di afferrarla. Giunta a poca distanza dalla biblioteca si trovò di fronte a un ostacolo imprevisto: un autobus giaceva rovesciato su un fianco e bloccava la strada. Come se non bastasse davanti ad esso stava una ragazza zombie; era girata di spalle e barcollava.
 
E ora come me la levo dal culo?
 
Si guardò intorno fino a quando non vide, a poca distanza da lei, un punteruolo.  Lentamente, per non fare rumore, appoggiò la bici sull'asfalto, raccolse l’arma affilata, si avvicinò di soppiatto alla non-morta poi con un movimento rapido le conficcò il punteruolo nel cranio, causandone la morte istantanea e stavolta definitiva. La zombie si accasciò a terra, esanime. Osservandola meglio vide che aveva lunghi capelli viola chiaro.
 
Oh, mein gott…
 
Le girò il viso verso di lei e allora la riconobbe: era Anna Clément, la sua migliore amica.
 
Perdonami, amica mia…
 
Pensò, mentre una lacrima le rigava il volto.
 
Rimase lì per qualche minuto, poi si fece forza e, spiccando un salto, si aggrappò al veicolo e ci si arrampicò sopra. Fece qualche passo poi saltò dalla parte opposta.  Dopo una breve corsa, raggiunse l’ingresso dell’edificio, che varcò senza esitare. Si ritrovò così in un salone che ospitava scaffali colmi di libri, e alcuni tavoli. Tra di essi si muovevano tre zombie.
 
Siete fastidiosi, cadaveri ambulanti.
 
Si acquattò sul pavimento e, stando attenta a non farsi notare, raggiunse gli scaffali di fondo, dove c’erano le raccolte del giornali.
 
2012… 2013… 2014… 2015… 2016… 2017… E la raccolta si ferma al 2018!
 
Prese la raccolta del 2018, la poggiò su un tavolo, si sedette e cominciò a sfogliarla:
 
18 gennaio: Sempre più virulenta l’epidemia di non-morte che sta colpendo praticamente il mondo intero.
 
12 febbraio: La morte apparente (così denominata dagli esperti) sembra inarrestabile. Le vittime si contano ormai a miliardi e gli scienziati di tutto il mondo lavorano disperatamente giorno e notte alla disperata ricerca di una cura.
 
3 marzo: Questo è l’ultimo numero del Bild. Che il signore abbia pietà di questo piccolo pianeta e delle nostre anime.
 
Leila, sconvolta da quelle rivelazioni, si passò una mano sul volto.
 
Sono rimasta sola… La mia famiglia, i miei amici, non ci sono più. La civiltà umana è caduta. Ma com'è che io non sono stata contagiata? E quanto tempo è passato? La fine è stata nel 2018, e quindi oggi in che anno siamo? Beh, non lo scoprirò restando qui.
 
*******
Uscita all'aperto fece per tornare alla sua bici ma si imbatté in un orologio a pannelli solari che funzionava ancora. Osservandolo meglio esclamò:
 
“È il 24 febbraio 2020!”
 
Non che questo faccia la differenza, comunque… Meglio allontanarsi, prima che salti fuori qualche infetto. Se non trovo qualche comunità di sopravvissuti rischio la morte per fame o qualcosa di peggio.
 
Mentre si arrampicava le cadde qualcosa dalla tasca, lei lo raccolse e osservandolo disse:
 
“Ma questo è il DVD che ho trovato alla Sat.1!”
 
Lo rigirò tra le mani.
 
Devo scoprire cosa contiene, magari ci sono informazioni utili… E l’unico modo è tornare all'emittente televisiva ed attivare il generatore d’emergenza, se non è andato distrutto.
 
Pensò, decisa.
   
 
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