L’interruzione
“Quello che vi chiedo è serietà,
costanza, dedizione e impegno. Questo progetto occuperà il vostro tempo e le
vostre energie e voglio che voi vi ci dedichiate completamente. I risultati, in
caso di riuscita, e noi riusciremo, cambieranno l’idea stessa di tecnologia e…”
Lena si bloccò, mentre voltava la testa verso la porta della sala conferenze
che era stata spalancata.
“Mamma!” Urlò Lily precipitandosi
dentro e dirigendosi dritta verso di lei, ignorando i quarantacinque uomini e
donne che l’ascoltavano seduti davanti a lei nella grande stanza.
Dietro alla bambina si precipitò
Jess, rossa in volto.
“Mi scusi, miss Luthor…
è così veloce…”
“Non importa, Jess.” Si voltò verso
il suo auditorio, mentre Lily la raggiungeva e si metteva a saltellare perché
lei la prendesse in braccio. “Un istante, signori.” Sollevò la piccola tra le
braccia guardandola interrogativa, un dolce sorriso sulle labbra.
“Guarda cosa ho fatto per te.” Lily
le tese un fiore fatto con origami di carta, su ogni petalo la bambina aveva
disegnato dei cuori e scritto: Lena.
“È molto bello, tesoro.” Le diede un
bacio sulla guancia poi guardò Lianne, che, più
composta della sorella, sbirciava dalla porta. “Lianne?”
La chiamò e la bambina entrò, con passo calmo, la schiena dritta e l’aria
seria. Quando arrivò da lei le consegnò un altro fiore di carta, sempre con il
suo nome, ma invece dei cuori vi erano degli infiniti.
“Perché ti voglio bene all’infinito.”
Spiegò, piano, lanciando uno sguardo all’uditorio. Lena si piegò e le diede un
bacio.
“È bellissimo anche il tuo.” Assicurò,
poi si appuntò mentalmente di dire a Winn che le
lezioni di matematica supplementare che stava dando alle bambine forse si
stavano spingendo un po’ troppo oltre: avevano tre anni! Com’era possibile che
erano già arrivate alla nozione di infinito?
“Possiamo metterli nel tuo ufficio?
Vicino alla rosa del folletto?” Chiese Lily tutta contenta. Lena annuì, però,
prima di posare a terra la bambina, la guardò seria.
“Mi avete fatto una bella sorpresa e
questi fiori sono bellissimi, ma, cos’avevamo detto sul non interrompere mamma
quando lavora?” Gli occhi di Lily si sgranarono, lanciò subito un’occhiata alla
sorella cercando un suggerimento su cosa rispondere che prontamente arrivò.
“Scusa, mamma…” Disse Lianne, leggermente rossa in volto.
“Sì, scusa, mamma, mi dispiace.”
Ripeté convinta Lily.
“Non dovete scusarvi con me, ma con
Jess per non averle ubbidito e con questi signori.”
“Scusa, Jess.” Dissero in coro le due
bambine. Lena posò a terra Lily e poi le guardò con aria di aspettativa, le due
Luthor-Danvers si voltarono verso il folto gruppo di
ingegneri, biologi e tecnici di laboratorio. “Scusate, signori.” Mormorarono,
gli occhi bassi.
“Molto bene, ora potete andare a
posare i vostri fiori nel mio ufficio.” Lanciò a Jess uno sguardo d’intesa e la
donna annuì decisa.
“Ne abbiamo due anche per ma’!”
Assicurò Lily con un gran sorriso, poi, prima di lasciare la stanza fece un
ciao con la mano a tutti i presenti.
Jess chiuse la porta e Lena si
ritrovò di nuovo sola davanti al suo uditorio.
“Molto bene, spero che mi porterete i
vostri risultati con lo stesso entusiasmo.” La sala rise e lei sorrise, poi
tornò seria esponendo i punti che aveva preparato.
Note: Ultimo capitolo! Almeno per ora, ma credo per sempre… avrei voluto scriverne una con le piccole e le Sanvers (Maggie le chiama le “Double L” grazie a matley79), ma non ho avute idee carine e quindi niente… vi lascio con questa brevissima, brevissima, brevissima OneShot con Lena come protagonista, perché l’idea delle bimbe che interrompono un suo meeting è stata la prima che ho avuto. Spero che vi sia piaciuta.
A presto, incrociate le dita per me, così magari vi finisco una delle long che ho in produzione. ;-)
Ciao ciao.