Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Christian_Jiang    08/05/2017    0 recensioni
Un ragazzo proveniente dal Medio Evo, chiamato Adam, interrompe le mie monotone giornate. Gli insegno tutto ciò che so sul ventunesimo secolo, ma lui mi insegnerà qualcosa di molto più grande...
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

    Prima di quel giorno, non avevo mai visto vestiti come quelli di Adam. Sembrava che provenissero dal Medio Evo: non erano del tutto piacevoli da guardare, non sembravano neanche tanto puliti, ed erano alquanto ruvidi al tatto. Anche nello sguardo del ragazzo avvertivo qualcosa di indescrivibilmente diverso. Ah, giusto, e anche nell’odore.

    Mentre lo riaccompagnavo verso casa mia ero ancora un po’ arrabbiato. Ero l’unico ad essere protetto dalla pioggia, mentre lui era bagnato fradicio fino alle ossa; il suo odore, come nei cani, era divenuto più forte a contatto con l’acqua. All’improvviso il poveraccio si mise a piangere, farfugliando frasi che non riuscivo a capire. Sospirai, cercando di ignorarlo guardando da tutt’altra parte. Tra le tante frasi che vomitava, riuscii forse a sentire un soffocato “Mi sono perso! Scusa!

    Più tempo passavo con Adam, più mi accorgevo che era possibile che venisse davvero dal Medio Evo, o da sotto una roccia. Gli dissi di andare a farsi una doccia, e non capì; gli chiesi della sua scuola, e non comprese… Più domande facevo, più confuso era. Alla fine, sentendomi un perfetto imbecille, spiegai che cosa fossero una doccia, una scuola e mille altre cose.

    “Ehi, siamo nell’anno 2017!” esclamai alla fine, spazientito, dopo che mi fece l’ennesima domanda stupida.

    “2017? Dopo… cosa…?”. La voce di Adam tremò.

    “Dopo Cristo, naturalmente.”

    “Ah, Cristo! Ormai di familiare ci sei solo tu!” e quasi gli mancò il respiro: “Vuol dire che mio fratello… i miei genitori… sono già tutti nel sonno eterno? E io? Perché sono qui?”

    “Questo non lo so. E stavo giusto per chiederlo a te. Comunque vai a farti una doccia. Non so se chiamare la polizia o no, ma dato che sono buono ti faccio stare da me per qualche giorno. I miei non ci sono; posso fare tutto quel che voglio” feci velocemente prima di andarmene.

    Una volta da solo nella mia camera, sospirai e iniziai a massaggiarmi le tempie. Non capivo che cosa stesse succedendo. Avevo fatto finta di fare il “duro”, il “maleducato”, per non lasciar trasparire la mia insicurezza, la mia debolezza. Era come se, mentre parlavo con Adam, non avessi fatto altro che nascondermi dietro a una falsa copia di me. Mentre lui, al contrario di me, era completamente sincero e diceva tutto quello che gli passava per la testa. Era perso, e lo dimostrava; era triste, e lo si capiva; era devastato, e lo si vedeva. Iniziai a sentirmi in colpa per la povera anima che in quel momento cercava di capire come funzionasse la doccia, quell’anima che avevo lasciato più spaesata di prima, ancora più persa psicologicamente, e vulnerabile alle pericolose trappole di una casa moderna.

 

    Erano le otto di sera: io stavo preparando la cena; lui era ancora nell’accappatoio, ma almeno non puzzava più di cane bagnato. Avevo riflettuto abbastanza in camera mia: non dovevo più essere così cattivo, perché accanto a me c’era una persona che necessitava d’aiuto, e che non meritava di essere trattata così. Avrei cercato di comportarmi meglio.

    “Un giorno andrai a scuola con me: ti presenterò i miei amici,” dissi, mangiando il mio panino “però ti dovrò insegnare un po’ di cose riguardanti il 2017…” Era una scelta pericolosa portarlo fuori da casa mia, però da una parte fremevo dalla voglia di presentargli il mio avanzato mondo, dall’altra, anche se faticavo ad ammetterlo a me stesso, volevo che i miei compagni sapessero che anch’io avevo qualche amico al di fuori delle pareti della scuola.

    “Io non vorrei stare qui per sempre. So che questo mondo non fa per me. Vorrei tornare un giorno a casa mia… La mia comoda casa…” rispose Adam, osservando con aria preoccupata quel liquido giallastro che non era altro che tè freddo al limone.

    “Non hai ancora dormito su un letto del ventunesimo secolo allora!”

    “No, non capisci. La casa è insostituibile. Potrei anche andare a vivere a corte; tuttavia, nulla supererà la mia vera casa…”

    Stetti in silenzio per qualche secondo. “Allora questa sarà la tua seconda casa. E a poco a poco diventerà la tua prima casa. Tu non dovrai dimenticare le tue origini, ma non dovrai nemmeno rimanere attaccato ad essi. Viviamo nel presente e non nel passato! Guarda in avanti. Poi sono sicuro che potrai tornare dai tuoi. Ti prometto che un giorno ti riporterò a casa.”

    Adam mi guardò speranzoso. “Allora siamo amici?”

    “Sì… sì, lo siamo.”

    Quando ero piccolo, spesso pensavo alla reazione di un uomo proveniente dal passato improvvisamente trascinato nel presente. Mi immaginavo la sua meraviglia, la sua felicità e la sua curiosità. Non mi sarei mai aspettato che, invece, avrebbe provato molto più probabilmente terrore, paura e tristezza. I miei colorati e vivaci pensieri venivano spesso distrutti dagli adulti. “Impossibile!” diceva il mio maestro “Con tutti i nuovi virus qui, morirebbero subito!”. Con solo un semplice “impossibile”, il variopinto mondo che mi ero creato dentro la testa era svanito. Ricordo che era proprio in quel momento che l’arcobaleno dentro di me aveva iniziato a dipingersi dei grigi colori del “è così che gira il mondo”. Grazie all’arrivo di Adam, la maschera nera che celava la mia fantasia e i miei pensieri puerili si era incrinata, anche se solo di un pochino… Tuttavia, si vedevano già i colori repressi che ognuno di noi ha sin dal principio.

    In quel momento, però, non sapevo che da lì a qualche giorno il mio comportamento sarebbe degenerato…

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Christian_Jiang