Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: hevcate    08/05/2017    2 recensioni
✤ STORIA INTERATTIVA ✤
Vi aspettavate un breve riassunto della trama? Beh, mi dispiace per voi, ma non è questo il caso, perché sarete proprio voi lettori a deciderla! Non era ciò che sognavate? Creare una fanfiction pur non avendo il dono della scrittura? Allora che aspettate, unitevi a me in questa nuova avventura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Uno strano inizio — Parte 2


Draco si voltò verso l’imboccatura del corridoio, mentre il corpo privo di sensi della Granger pendeva dalle sue braccia. La cosa sembrava molto più intenzionata a raggiungerli, ora che uno di loro due aveva gli occhi chiusi.
“Un Lethifold.”
Ma Draco non aveva tempo di chiedersi come una creatura del genere fosse giunta lì ad Hogwarts, o anche solo in Inghilterra; se fosse arrivata a loro, sarebbero stati entrambi spacciati, senza alcuna possibilità. Aveva la bacchetta in pugno, ma nonostante tutto non perse tempo e si mise a correre il più in fretta possibile: Draco Malfoy non sapeva evocare un Incanto Patronus.
Non sentiva paura, Draco, solo il ritmico pompare del suo cuore che sembrava volergli uscire dal petto. Per il resto, nemmeno il peso della Granger lo disturbava.
“E adesso?”
Dove sarebbe dovuto andare? Il dormitorio era fuori discussione, nessuno che non fosse della casata di Serpeverde era autorizzato ad entrare. L’unico posto davvero sicuro era l’ufficio della Preside, ma dopo la comparsa di quell’essere, Draco ormai dubitava della totale sicurezza del castello. Dopotutto ne aveva già avuto la prova in passato.
Sistemò al meglio la Granger sulla spalla destra e cercò di aumentare la velocità. Non si azzardò a guardare indietro: sapeva che la cosa gli stava addosso, avvicinandosi sempre di più ai suoi piedi.
«Aiuto!»
Così almeno nessuno poteva dire che non ci avesse provato; non sarebbe arrivata anima viva, Draco questo lo sapeva, ma l’istinto per una volta ebbe la meglio.
«Cosa sta succedendo..?
«Chiudi gli occhi, Granger.»
«Malfoy? Perché..?»
«Sta’ zitta e fai come ti dico, se ci tieni a restare cosciente.»
Hermione si agitò nella sua presa, facendogli perdere l’equilibrio per un attimo.
«L-Lethifold!»
Draco la ignorò e svoltò a destra.
«No, no tutto ciò è illogico, impossibile, come può un Lethifold essere arrivato a Hogwarts? O meglio, come può essere arrivato in Gran Bretagna? Io..»
«Per Salazar, Granger, vuoi chiudere la bocca?»
La Granger tacque, forse perché intimorita dal tono di Draco, forse perché terrorizzata dalla creatura che strisciava a pochi metri da loro. Forse per entrambe.
Draco non sapeva dove stava andando, di preciso, ma sapeva che non avrebbe resistito ancora per molto e quindi sarebbe stato meglio per lui che gli fosse venuto in mente qualcosa al più presto.
“Pensa, pensa..”
Sorrise. Perché non ci aveva pensato prima? Ed era anche poco distante dal luogo in cui si trovavano ora! Il problema, però, sarebbe stato il camminare per tre volte inseguiti dal mantello vivente… Ma ormai Draco aveva deciso. Non che avesse poi altra scelta.
«Granger, detesto chiedertelo, ma tieniti stretta.»
Non se lo fece ripetere una seconda volta, consapevole di cosa stesse per accadere, e strinse le braccia esili attorno al collo di Draco, un po’ riluttante. Anche Draco strinse la presa sul corpo della Granger e si preparò ad affrontare uno sforzo disumano.
Fu la corsa più lunga e spaventosa della sua vita: rallentò passando davanti al muro vuoto per la prima volta, poi si voltò e vide il Lethifold a pochi passi da lui; avvicinandosi pericolosamente alla creatura, si girò per l’ultima volta e quasi cadde, e nel recuperare l’equilibrio si morse la lingua. Nonostante tutto corse ancora e ancora, tutto sembrò durare un’eternità, e d’un tratto era steso a terra, un sapore ferroso in bocca e i polmoni che gli scoppiavano dalla fatica.
«Tutto bene?»
La Granger era seduta sul pavimento poco distante da lui e lo fissava intensamente. Draco si sollevò da terra e si guardò intorno.
«Tu che dici?»
Anche la ragazza si alzò, sistemandosi il mantello ed estraendo la bacchetta.
«Devo avvertire la professoressa McGranitt riguardo a ciò che è appena successo.»
Draco, che prima le dava le spalle, si voltò e la guardò con le sopracciglia aggrottate e gli occhi indagatori ridotti a due fessure.
«Avvertire?»
La Granger ricambiò lo sguardo.
«Sì, avvertire. Non possiamo certo restare chiusi qui dentro a far nulla mentre oltre questa stanza un Lethifold molto più che potenzialmente mortale scorrazza libero per i corridoi.»
«Certo che no, Granger.» Fece schioccare la lingua, infastidito «Ma come..»
Il ragazzo tacque, sgranando gli occhi e sentendo la rabbia ribollirgli in corpo.
«Granger.»
Inspirò ed espirò profondamente, cercando di mantenere la calma. Distolse lo sguardo dalla Granger, altrimenti avrebbe potuto non rispondere delle sue azioni.
«Che c’è, Malfoy?»
«Hai intenzione di evocare un Patronus, non è così?»
La Granger sollevò un sopracciglio.
«E cosa se no?»
Inspirò ed espirò profondamente.
«E perché, dimmi..» Prese a camminare avanti e indietro, giocherellando con la bacchetta che cercava di non usare contro la Granger «..non l’hai usato per uccidere quel dannato mostro?»
Il tono forzatamente pacato di Draco indusse Hermione ad arretrare di un passo; fu un riflesso incondizionato, dovuto in parte al timore che il ragazzo le incuteva, in parte alla consapevolezza - che solo in quel momento si stava facendo strada in lei - di essere stata davvero una stupida.
«Oh Godric..»
«Già, “Oh Godric”! Ti rendi conto di quello che mi hai appena fatto passare? Ho rischiato di morire, morire a causa della tua stoltezza, e tutto quello che sai fare è invocare un nome? E non fissarmi in quel modo.»
La Granger non aveva mai sentito Draco Malfoy alzare la voce, e se fosse stato per lei non avrebbe mai voluto sentirlo.
«Quel che è fatto è fatto. E ora sbrigati a chiamare qualcuno che faccia sparire quella cosa.»
«Perché non lo fai tu, Malfoy? Almeno saremmo tutti più sicuri di non lasciare un compito di così vitale importanza in mano a uno stolto! O rischieresti di morire anche per questo?»
A quelle parole, Draco si irrigidì, ma tentò di non darlo a vedere. Si avvicinò alla Granger e la guardò dritta negli occhi.
«Fallo e basta.»
Poi si allontanò, mentre una lontra argentea spariva attraverso i pallidi muri della Stanza delle Necessità.
 

 
La risposta da parte della professoressa McGranitt non tardò ad arrivare: la sua voce esitante e sconvolta stranamente non chiedeva ulteriori spiegazioni sul più che spiacevole accaduto - probabilmente perché era stata la Granger a parlare e, si sapeva, Hermione Granger era la favorita della preside - ma intimava soltanto di restare barricati nella Stanza fino a quando non fosse giunto un altro Patronus a confermare la sicurezza della scuola. Draco naturalmente era piuttosto infastidito dall’attuale situazione: chiuso in una stanza quasi completamente vuota - solo un inutile tavolino in legno faceva bella mostra di sé - per un tempo indefinito e soprattutto solo in compagnia della Granger. Non avrebbe resistito a lungo, lo sapeva, perciò cercava con tutta la volontà che aveva in corpo di evitare ogni tipo di contatto, anche perché la tentazione di schiantarla ripetutamente al muro non gli era ancora passata. Dal canto suo la Granger non sembrava voler avere nulla a che fare con lui, anzi, pareva disturbata quanto Draco di dover stare rinchiusa in quel posto claustrofobico con la peggiore compagnia che le fosse potuta capitare.
Ma le cose non potevano andare avanti così per molto ancora. Immersi in quel silenzio, i pensieri di Draco rimbombavano a tutto volume nella sua testa e non volevano proprio andarsene. Il rumore della scarpa della Granger che picchiettava il pavimento a ritmo costante non faceva che rendere quegli istanti ancora meno sopportabili di quanto già non fossero; in più sembrava che la Grifona avesse ancora il fiato corto, cosa che gli fece aggrottare la fronte.
«Non mi sembra che sia stata tu a correre a perdifiato prima, Granger.»
La presa in causa puntò gli occhi sul ragazzo che le stava di fronte, senza minimamente accennare a rialzare la testa dalle ginocchia su cui l’aveva appoggiata.
«Era un Lethifold.»
Draco roteò gli occhi, cambiando la posizione in cui era seduto.
«Lo so benissimo, è lo stesso che mi ha quasi ucciso poco fa.»
La ragazza fece finta di non averlo sentito.
«Era un Lethifold, qui ad Hogwarts. Il posto più sicuro del mondo.»
Draco rise.
«Il posto più sicuro del mondo? Credi ancora a queste sciocchezze?»
Anche la Granger si mise più comoda - per quanto si potesse stare comodi in una situazione del genere - con le spalle contro al muro. Rimase interdetta nel sentire la risata, seppur amara e un po’ forzata, di Draco Malfoy. Per lei era già molto sentirlo pronunciare parole diverse da “sì” e “no”, ma sentirlo ridere era un evento più che raro. Si chiese se l’avesse mai sentito ridere davvero, in tutti gli anni che aveva trascorso ad Hogwarts: la risposta propendeva decisamente per il no.
«Già» Anche lei accennò un sorrisetto triste «Direi che ormai sarebbe ora di guardare la realtà in faccia, no?»
La Caposcuola si sollevò da terra, spazzolandosi le gambe dalla polvere e cominciando a passeggiare da un lato all’altro della piccola stanzetta, ennesima cosa che provocò il fastidio di Draco. 
«La domanda che sorge spontanea in questo momento è: come ha fatto ad arrivare qui?»
Draco non sapeva se la Granger stesse parlando da sola o se si stesse rivolgendo a lui; in ogni caso rimase zitto.
«Qualcuno deve avercelo portato, è ovvio.» Si voltò improvvisamente e lo fissò negli occhi «Non è ovvio?»
Preso alla sprovvista, Draco si ritrovò a borbottare un “sì” non molto convinto. In realtà, prestando attenzione alle parole della Granger, le cose dovevano stare proprio come diceva lei.
«Sì, dev’essere così.»
La Granger, stupita dal fatto che Draco Malfoy le stesse dando ragione, continuò i suoi ragionamenti e congetture ancora più motivata di prima.
«Ma ora la domanda è un’altra: chi potrebbe averlo fatto?»
Si presero entrambi un momento per ragionarci su. L’habitat naturale dei Lethifold si trovava in zone tropicali, non certo nell'inospitale Inghilterra; in più, catturare un esemplare di Mantello Vivente non era certo un’impresa da nulla: quasi nessuno era vissuto abbastanza per raccontare le proprie esperienze con la creatura e quei pochi sopravvissuti erano rimasti troppo sconvolti per riuscire anche solo a guardare un altro lenzuolo o simili per il resto della loro vita. Chi, dunque, poteva essere stato così coraggioso - o sprovveduto - da catturare e attraversare l’Oceano in compagnia di una cosa del genere?
«Qualcuno con dei contatti, forse, o che recentemente sia stato in Sudamerica, o..»
«Sicuramente qualcuno all’interno di Hogwarts.»
La Granger annuì pensierosa, mentre un’ombra di terrore le velava gli occhi scuri.
«Già, per forza.»
Si voltò verso Draco che, osservandola dal basso, ebbe una strana sensazione allo stomaco: molto probabilmente era dovuta alla sua espressione che, d’un tratto, divenne seria e quasi addolorata.
«Non è ancora finita, vero?»
Draco si alzò, guardandola ora dall’alto della sua statura.
«Non è mai finita, Granger. Non per noi.»
 
 

 

Bene, eccoci giunti alla fine dell'incipit! Avete fino a lunedì prossimo per recensire qui sotto con i vostri commenti e le vostre proposte. Mi raccomando, ricordate che mi fido di voi! ;)
Baci ❤︎
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: hevcate