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Autore: Vanessa1995    12/05/2017    1 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Attenzione: ricordo che Robb e Jon hanno quindici anni all'inizio della serie qui. Anche Daenerys ha un anno in più.

Tutti noi abbiamo dei rimorsi per qualcosa che non abbiamo fatto o abbiamo compiuto, e anche Jaime Lannister ne aveva alcuni che gli attanagliavano il cervello.
Quando a quindici anni era entrato nella Guardia Reale aveva fatto un giuramento: non avrebbe posseduto terre, né avrebbe avuto una moglie, né una discendenza, ma soprattutto aveva giurato che avrebbe difeso i membri della famiglia reale, ognuno di loro, al costo della sua stessa vita.
A diciassette anni aveva ucciso il suo re. Va bene, Aerys era completamente impazzito; lo aveva dimostrato, ad esempio, il fatto che aveva fatto bruciare vivi Brandon Stark e suo padre solo perché avevano voluto riavere indietro la giovane Lyanna Stark, che era rispettivamente la loro sorella e figlia, rapita poco tempo prima dal primogenito ed erede del sovrano, Rhaegar Targaryen. Se vogliamo la cosa era stata ancora più grave, siccome lui era sposato con la dolce principessa Elia, mentre lei era promessa sposa a Robert Baratheon, che in breve tempo furioso aveva guidato una ribellione contro la famiglia reale. Questa si era conclusa con l'incoronazione di Robert come nuovo re e le morti del re, della moglie del principe, dei suoi figli e di Rhaegar.
Negli anni a venire il cervo non aveva perso occasioni di vantarsi per aver ammazzato lui stesso il giovane drago e Jaime non ne poteva più di sentirglielo ripetere.
Il cavaliere dai lunghi riccioli dorati stava dormendo profondamente nel suo letto, quando sobbalzò all'improvviso con gli occhi verde smeraldo spalancati e si passò una mano sul viso sudato. Tirò un sospiro e poggiò la testa sul cuscino.
Da quindici anni faceva lo stesso sogno, o meglio in realtà non era lo stesso, però c'erano sempre Lily Stone e la sua bambina. Dopo aver visto il modo in cui gli uomini di suo padre, Tywin Lannister, avevano ridotto i corpi di Elia e dei suoi figli, aveva pensato che forse l'idea di Lily di uccidere personalmente la sua bambina e se stessa non era stata del tutto sbagliata, in un certo senso poteva essere definito un atto di carità. Lo sapevano tutti che Alicia era una bastarda Targaryen, tuttavia essendo stata legittimata avrebbe potuto mirare al trono. In realtà Jaime sospettava che sarebbe stata in pericolo, vista l’ossessione del cognato per i draghi.

Nel frattempo a Grande Inverno

La stanza di Robb si trovava poco distante da quella dei suoi genitori e appariva piuttosto grande di dimensioni.
La luce del sole filtrava dalle due finestre presenti, o almeno per quanto le tende di colore grigio lo permettevano.
Il giovane, disteso sotto le coperte, teneva un braccio avvolto attorno alla vita sottile della sua amante. Come d'abitudine Emily teneva una mano sul cuscino e l'altra sotto di esso. Le coperte e le pellicce scure coprivano i ragazzi fino all'altezza del petto.
Robb si mosse nel sonno e poi aprì gli occhi azzurri. La prima cosa che vide fu un capo ricoperto da riccioli rossi e sorrise stringendo ancora di più a sé la donna. Questo suo gesto destò dal sonno pure lei, che si mosse e si voltò nella sua direzione, però mantenendo gli occhi chiusi.
« Emily... » la chiamò e le sfiorò la fronte con le labbra. L'altra emise un gemito, aprì gli occhi marroni e sorrise alla vista del suo viso.
« Buongiorno. » lo salutò e ricambiò il suo bacio, tuttavia lei preferì le labbra alla fronte. Il ragazzo le accarezzò dolcemente i capelli rossi e la costrinse a distendersi sul letto. Si sistemò su di lei, si chinò verso il suo collo e le baciò la pelle liscia e morbida.
« Robb, ti prego, no. Dai, lo sai che devo andare da tua sorella. » protestò ridacchiando con aria divertita, ma lui non sembrava voler cedere molto facilmente.
« Non se ne parla. Per stamattina sei tutta mia. » ribadì. La rossa tirò un sospiro e avvolse le braccia attorno al suo collo.
« Vorrei tanto restare, ma lo sai che sono la serva personale di tua sorella e perciò è mio compito occuparmi di lei. » rispose e lo baciò. Ben presto il bacio si fece più appassionante e per lei fu ancora più difficile staccarsi da Robb. « Mi dispiace tanto. » aggiunse.
Scese dal letto con avvolto attorno al suo bel corpo solo un lenzuolo bianco e si mise alla ricerca dei suoi vestiti. L'impresa non fu proprio semplice, siccome la sera precedete in preda a una grande passione i due avevano sparpagliato dappertutto nella camera i vestiti della serva, e anche quelli del rosso se per questo.
Qualche minuto dopo si presentò puntuale e in perfetto ordine dinanzi alla camera della sua padrona, pronta per una nuova giornata di lavoro, anche se non poteva lontanamente immaginare quello che la stava aspettando quel giorno.

Theon e Robb sapevano perfettamente - o in ogni caso lo sospettavano - che lei andava a letto con altri e per un bel po' questo non aveva rappresentato un problema, specialmente per il primo abituato com'era a dividere le sue amanti con altri uomini, considerando che frequentava spesso il bordello che si trovava nelle vicinanze del castello. Anche lo Stark c'era andato qualche volta e aveva fatto la conoscenza delle "amiche" di Theon.
La situazione in cui si erano messi da circa un anno tuttavia stava diventando sempre più insostenibile, poiché entrambi stavano incominciando a provare qualcosa per la rossa che andava al di fuori della semplice lussuria. Che importa se c'era voluto tempo per accorgersene? Meglio tardi che mai alla fine, seppure entrambi incominciavano a volere qualcosa di più, cioè essere rispettivamente l'unico amante della sedicenne e che questa quindi facesse presto una scelta. Tuttavia ancora non avevano trovato il modo adatto per dirglielo.

Quella sera

La camera di Emily si trovava non molto lontana da quella di Sansa. Lei aveva sempre alloggiato lì, fin da piccola, e non nella parte del maniero riservata alla servitù. Raggiunta la stanza, fu Robb a prendere il coraggio per bussare alla porta di legno. I due uomini non dovettero attendere molto prima che questa si aprisse. La rossa li fissò sorpresa con indosso solo una camicia da notte bianca e una pelliccia di volpe a coprirle le spalle esili.
« Buonasera. » li salutò con aria incerta.
« Buonasera. Devi fare una scelta Emily! » esclamò senza termini Theon. Anche se era stato chiaro, le sue parole non fecero altro che lasciare ancora più perplessa la poveretta.
« Cosa sta succedendo? » chiese infatti, facendo loro segno di entrare. Quando furono dentro chiuse la porta e si voltò verso di loro continuando a guardarli confusa. Non avevano mai imparato che non si poteva discutere con la belva se si entrava dentro alla sua tana.
« Lo sappiamo che vai a letto con entrambi e vogliamo che scegli tra noi due. » spiegò più chiaramente il più giovane. Sul volto della giovane apparve un sorriso seducente. Afferrò il principio dei lacci della camicia e li tirò, scoprendo gran parte dei seni.
« Io, invece, avrei un'idea migliore. » rispose e si avvicinò a Theon mettendo le mani sul suo petto. « Potremmo divertirci ancora di più tutti e tre insieme. » propose. Tra tutti e due lui sarebbe stato quello più facile da convincere e contava sul fatto che avrebbe persuaso pure Robb con il suo aiuto. A giudicare dallo sguardo vago del bruno e gli occhi puntati sui suoi seni si trovava già tra le sue grinfie.
« Non se ne parla. » il tono di Robb non risultava molto deciso e ciò non sfuggì alla riccia, che si voltò verso di lui. Si mise alle sue spalle, avvolse le braccia attorno al suo collo e avvicinò le labbra al suo orecchio destro. Gli mordicchiò leggermente la pelle tenera del lobo, sapendo bene che era il suo punto debole.
« Dai Robb, sarà divertente. » gli sussurrò all'orecchio. Infilò le mani sotto alla sua casacca accarezzandogli il petto e avvertì in quel modo i peli su di esso. Lasciò scivolare le mani fino al bordo dei pantaloni e proprio in quel momento il quindicenne si voltò e la sbatté contro il muro, ma non le fece male. Le labbra del quindicenne si scagliarono con voracità sulle sue e lei rispose immediatamente al bacio. Rimasero a baciarsi per un tempo lunghissimo che parve quasi eterno e si staccarono entrambi con il fiatone.
« Non dimenticatevi di me, però. » esclamò ridacchiando Theon. I due si girarono nella sua direzioni ed entrambi sorrisero imbarazzati ancora con il fiato mozzo, siccome si erano scordati della sua presenza.
« Scusa, Theon. » disse la rossa e, dopo averlo preso per mano, lo condusse verso il suo letto. Una volta arrivata a destra dello stesso, si tolse la lunga camicia da notte bianca con il suo aiuto. Naturalmente fu il primo a distendersi sul letto con lei, però ben presto li raggiunse anche Robb che aveva ormai dimenticato la vera ragione che li aveva portati a bussare alla porta della fanciulla. Nessuno di loro poteva anche solo lontanamente immaginare il pasticcio in cui stavano per ficcarsi tutti e tre.

La mattina seguente

Il sole brillava fuori dalla finestra della stanza di Emily, questo sembrava preannunciare una bella giornata. I tre amanti dormivano placidamente nel letto con la padrona della camera in mezzo.
Un bussare alla porta li destò dal sonno e la ragazza si alzò dal materasso, uscendo fuori dalle calde coperte e pellicce. Raggiunse la porta e l'aprì con indosso la camicia da notte che aveva velocemente recuperato dal freddo pavimento di pietra.
« Buongiorno Emily, posso entrare? » impallidì alla vista di lady Catelyn, siccome sospettava che non avrebbe gradito di trovare suo figlio e il Greyjoy nel suo letto, per giunta nudi, il che lasciava poco alla fantasia. Difficilmente avrebbe trovato una valida spiegazione che l'avrebbe risparmiata dalla sua ira.
Preoccupata lanciò un'occhiata di sfuggita al letto e notò che sembravano ancora entrambi addormentati, del tutto ignari del pericolo in cui si trovavano. Cercò di calmarsi e sorrise alla donna.
« Cosa posso fare per voi? » doveva avere qualche richiesta importante da farle se veniva addirittura a svegliarla e non aspettava di incontrarla altrove.
« Tra poco più di tre settimane, come tu ben saprai, arriverà il corteo reale. Voglio che quel giorno ti occupi anche di Arya. » spiegò. « Assicurati che sia vestita e pettinata decentemente e che non commetta nulla che possa metterci in imbarazzo. » continuò e tirò un sospiro alzando gli occhi al cielo. « Solo gli dei sanno cosa ho combinato per ritrovarmi una figlia tanto ingestibile. » commentò, parlando più a se stessa che alla serva. Questa si limitò ad annuire, sebbene non comprendesse la sua ostilità per la figlia minore che alla fine voleva essere solo se stessa ed esprimere la sua personalità comportandosi da maschietto.
« Non vi preoccupate, ci penserò io. » acconsentì augurandosi che la bruna non le rendesse il compito difficile.
Quando Catelyn se ne andò, chiuse la porta e tirò un sospiro di sollievo.

Tre settimane dopo

A quanto sembrava Arya non aveva avuto intenzione di graziarla e, oltre al fatto che non aveva voluto proprio ascoltarla, le aveva persino fatto il dispetto di sparire per tutta la mattinata. La povera serva non sapeva più dove sbattere la testa in preda alla disperazione.
Le aveva solo chiesto di indossare un vestito adatto all'occasione, chiedeva troppo? Evidentemente sì dal momento che era sparita e non l'aveva quasi ascoltata.
Pochi minuti dopo il corteo si trovava ormai alle porte di Grande Inverno ed entrò nel giardino attorno al castello.
Il re fu il primo a giungere davanti agli Stark, tutti allineati in fila, da Eddard al piccolo Rickon. Fortunatamente per Emily alla fine anche Arya si era mostrata, seppure Robb dovette toglierle l'elmo che aveva indossato, preso chissà dove.
Jaime Lannister, fratello gemello della regina, fermò il suo cavallo davanti alla carrozza reale. Si tolse l'elmo a forma di testa di leone e fissò la gente presente. Eccetto Catelyn e la maggior parte dei suoi figli, vedeva solo persone per la maggior parte con i tratti tipici degli uomini del Nord.
Ad un tratto i suoi occhi verdi notarono una ragazza dai lunghi capelli color del fuoco e sentì una morsa allo stomaco. La guardò sbalordito: assomigliava molto al principe Rhaegar, tranne per il colore dei capelli e degli occhi, la sua versione al femminile.
   
 
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