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Autore: Aittam    17/05/2017    2 recensioni
Ci sono molte domande che ronzano nella testa di molti fan di Steven Universe, a parte a quelle che verranno rivelate nel corso della serie (premetto che ho visto solo la prima, la seconda, a terza e la quarta stagione) ne esistono alcune di particolari che mi continuano a roteare nel cranio come venti tempestosi: da dove vengono veramente le geme? come sono nate? qual'è la vera utilità della fusione oltre al rafforzamento di due gemme?
Darò risposta a queste domande e a molte altre in questa Fic, ovviamente nulla è canonico e probabilmente verrò smentito nel giro di due anni o meno.
parlando della trama: questo potrebbe essere il primo di una serie o l'unico racconto che scriverò in questo fandom, non lo spero sinceramente, visto che Steven è uno dei miei cartoni animati preferiti e su cui amo speculare peggio di un complottista incallito. Questo racconto andrà a scavare nelle fondamenta della storia della nostra civiltà quanto quella molto più ancestrale delle Gemme: e sarà un personaggio di mia invenzione di cui non rivelo il nome a legare queste due importanti verità.
Genere: Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Episodio 2. La Lettera del Doppio
 
Il giorno dopo si risistemarono e ripartirono verso il teletrasportatore.
Arrivati li raggiunsero il tempio in pochi minuti e Steven andò a gettarsi sul letto felice di ritrovare un posto comodo.
«Mai più! Non ti lascerò mai più indietro!»
Connie però richiamò la loro attenzione.
«Ragazzi, venite a vedere, ho trovato qualcosa!»
Sul tavolo campeggiava una lettera dalla busta rosso opaco dalla scritte nere e nitide.
“Per Le Crystal Gems. Beach City, Delmarva, USA, America, Terra”
«Fantastico, le gemme del pianeta natale hanno scoperto la nostra ubicazione» mormorò sconoslata Perla.
«No, aspetta, da quando le gemme del pianeta natale sono così vicine alle usanze terrestri? Non esistono lettere ad Homeworld!» esclamò di rimando Ametista prendendo tra le mani la lettera pronta a scartarla.
«No! Dovrebbero esserci anche Peridot e Lapis, non credete? Ne hanno il diritto anche loro, soprattutto Lapis dato che è entrata a far parte di noi pochi giorni fa.»
«Giusto Steven, chamale»
Il ragazzo fece un colpo di telefono e sentì Peridot rispondere.
«Si pronto?»
«Ciao Peridot, sono Steven, venite al tempio. È importante!»
«Non riuscite a venire voi? Siamo un po’ impegnate»
«D’accordo, siete al granaio vero?»
«E dove dovremmo essere? Su Mercurio?»
«No, anche perché è di proprietà di Diamante Giallo… arriviamo subito»
 
Nel giro di cinque minuti si trovavano tutti seduti all’ombra di un olmo pronti a sentire cosa dice la lettera.
Peridot si era mostrata subito interessata a quel nuovo modo di comunicare… per lei, e per la maggior parte dei giovani d’oggi (quanto mi sento vecchio) era una specie di E-mail preistorica; era comunque curiosa poiché non sapeva, ne lei ne tute le altre (a parte Steven) di cosa si trattasse veramente.
Eccoli li: seduti in circolo ad osservare Steven che, con moviemnti bilanciati e con fare serio, prendeva la lettera tra le mani, apriva la busta e tirava fuori un foglio arancione con la scritta nera.
Iniziò a leggere.
«Mie care Crystal Gems, non sapevate nemmeno della mia presenza fino ad ora, persino io ignoravo la vostra esistenza fino a poco tempo fa ma ora mi vedo più interessato a voi di quanto potessi pensare. Conoscevo di fama la vostra leader, Quarzo Rosa, mi sono anche incontrato con lei talvolta e sono stato uno dei primi ad unirsi alla ribellione di cinquemila e settecento anni fa; come ben saprete molte gemme ribelli sono state corrotte dai diamanti, quasi tutte tranne me, sono una gemma particolare… alcuni potrebbero non considerarmi nemeno una gemma; eppure la pietra che mi rappresenta presenta un abito cristallino… ma questo non è il punto. Intendo incontrarmi con voi Mercoledì 13 aprile nella caverna che vi indico sulla mappa nel retro, si trova in un’area nascosta nelle Montagne Rocciose; è una delle mie varie sedi. Ci tengo, ho bisogno di contattarvi. È di massima importanza.
Ora vi spiegherò chi sono, lo farò in modo criptico così che voi possiate indovinarlo sulle vostre conoscenze della terra, della guerra e di quel gruppo di gemme che si faceva chiamare “Human Protectors”, io ero uno di loro. Circa.
Dunque: Dicono di me.
Dicono di me che sono malvagio, personificazione stessa di tutto ciò che è amorale, dicono che sono lussurioso, avido, orgoglioso oltre ogni limite, dicono che io sono quel limite, la personificazione stessa di ciò che trascende ciò che è giusto e sbagliato,
Ma dicono di me che posso essere buono, dicono che io sia ciò che va fatto, il martire disposto a sacrificarsi e a sporcarsi le mani per giungere ad un bene finale. Dicono che sono un protettore, una guida per le anime perdute, giocate e ingannate per un bene superiore, per un vantaggio che ancora non possono vedere. Dicono che sono il piu umano degli Dei, il più fallibile dei protettori, il paladino con macchia e paura ma che comunque continua a combattere.
Dicono che sono un creatore, che ho preso materia da caos, mio padre, e le ho dato ordine, che ho instillato nelle menti l’ingegno e la furbizia, il calore, la gioia di vivere, il progresso tecnologico. Dicono di me che sono un criminale, punito per ciò che ho fatto, buono o cattivo che sia. Che sono il capro espiatorio, unica briglia al caos che minaccia l’ordine perché figlio di quel caos da cui però quell’ordine è stato generato.
Molti sono i nomi che mi hanno dato: Fuoco Incarnato, Dio della Menzogna. Ladro del Fuoco, Messaggero degli Dei, Dio dei Ladri e dei Viaggiatori, Dio delle Storie, Psicopompo, Padre e Fratello. E ancora di più le mie forme: Dio o Mortale, uomo o bestia: Drago, Serpe, Lupo, Volpe, Gatto, Coniglio, Scimmia e persino Ragno.
Ma cosa sono oltre a queste parole? Ebbene io sono questo e molto altro: io sono bugiardo e ingannatore ma anche guida e protettore. Bene e Male, Bello e Brutto, Mortale o Dio, Uomo o Bestia. Creatore o Distruttore. Tutto questo e molto altro io sono: sono l’Amoralità Sacra, il male benigno e il bene maligno, dico verità ingannevoli e tesso trame che conducono alla verità. Io sono il re delle store, coocreatore del tutto, io sono l’Antico ed Onnipresente. Io sono Il Doppio.»
 
Cadde un silenzio di tomba. Steven sollevò lo sguardo dal foglio e notò come tutti lo guardassero con facce diverse: Ametista era perplessa, Peridot stava sforzandosi di pensare ad una risposta alla domanda universale: “Chi diavolo è Il Doppio?”, Garnet era immobile con la mano sotto il mento, era stranamente confusa, molto più del normale… che non riuscisse a vedere il destino che si intrecciava al significato di quel nome e di quella lettera? Lapis stava pensando rigirandosi alcuni steli d’erba tra le dita e guardando verso il basso in cerca di risposte; Connie invece sembrava quella che stesse ragionando più fluentemente a giudicare dall’espressione di convinzione; stava scrivendo qualcosa sul suo taccuino, in parte a lei Perla era molto, molto perplessa ma era una perplessità diversa, quasi spaventata.
«Qualcuno suggerisce una risposta?» chiese Steven abbandonandosi al tronco dell’albero.
Tutti, tranne Connie, scossero la testa con aria incerta, solo Perla era incredibilmente e ostinatamente convinta.
«Perla? Ci nascondi qualcosa?»le chiese con aria inquisitrice.
«Ehm… no… nulla»
Connie alzò la mano.
«Posso prendere la lettera?»
«Si, certo» e gliela consegnò
Osservarono mentre Connie confrontava la lettera e gli appunti da lei scritti.
Dopo interminabili minuti buttò giù qualche riga con la penna e si preparò ad esporre.
«Si collega a una classica teoria tipica in questo periodo rivolta all’antichità: so che la guerra si è verificata circa cinquemila anni fa giusto? Noi eravamo in quella che viene chiamata Età del Bronzo, un periodo di transizione tra preistoria e storia; una tipica teoria ufologica vede la discesa di alieni provenienti da pianeti extrasolari giunti per portare la civilizzazione e il progresso tecnologico a noi civilità primitive; ora mi chiedo: non è che l’avete fatto proprio voi Gemme? Mi riferisco alle più anziane qui presenti.»
Perla, Garnet e Lapis rimasero pensierose per un po’. Poi Garnet prese la parola: «Effettivamente alcune gemme decisero di portare un po’ di progresso nelle menti umane, ed erano molte di quelle che sarebbero diventate poi delle ribelli; poi ce ne erano ancora delle altre che…»
«…vollero ottenere potere tra gli uomini, dove, tra le gemme, non ne avevano» concluse Perla con una luce orgogliosa negli occhi.
«Divinità? È questo che divennero? Mitici personaggi in grado di cambiare la realtà a loro piacimento, di avere armi e animali magici al loro seguito, di possedere poteri soprannaturali che potessero in qualche modo destare la meraviglia del genere umano?» chiese quindi con fare sicuro Connie. Le gemme annuirono in silenzio.
«Si, voi le chiamate Divinità o Dei… è effettivamente successo. Una di queste fu tua madre Steven»
«Davvero? Sono figlio di una dea?»
«Beh, in un certo senso tutte el gemme possono essere considerate ai pari di una vostra divinità: siamo pressoché immortali e quasi del tutto immutabili nel tempo; alcune di noi sono tanto potenti da risultare onnipotenti, tipo… va beh, bisogna anche tener conto che un buon lavoro l’hanno fatto anche i vostri antenati alimentando le leggende e i miti, tua madre si presentò agli uomini primitivi come una semplice persona ai pari di loro; gli uomini furono meravigliati nel vederla e la dipinsero come una dea… hai mai sentito parlare della Venere di Willendorf?»
«Si, credo… Connie me ne ha parlato, era una scultura preistorica che raffigurava una donna simbolo di fertilità no?»
«Era tua madre, era una sua raffigurazione. Da lei sono discese nuove divinità legate alla natura: e ogni volta capitava che Rose si presentasse da loro cambiando forma attenendosi alla loro immaginazione… non cambiava più di tanto… rispetto a qualcun altro… Gea, Tellure, Jord, Ki, Astarte, Haumea e molte altre furono sue forme che prese al cospeto degli umani. Non fu l’unica: anche io una volta tentai di fare qualcosa che mi elevasse al rango di divinità: io, Perla, la servitrice, la segretaria dell’Homeworld, mi sono ritrovata a rappresentare divinità del calibro di Atena, Artemide, Apollo, Brigid, Bastet e molti altri»
«Aspetta un attimo? Apollo? Sei diventata maschio?»
«Ma certo Connie, noi gemme siamo asessuate, possiamo cambiare sesso quando vogliamo, solo che preferiamo una forma femminile perché più comoda da usare per le Fusioni»
Detto ciò si alzò in piedi, allargò le braccia e dalla sua gemma si sprigionò una luce che la investì completamente. Quando la luce abbagliante si spense al suo posto si trovava un ragazzo alto e magro dalla carnagione pallida e dai capelli simili a quelli di Perla, anche gli indumenti erano simili ma più mascolini.
«Ecco, io sono Pearl°!»
Steven andò in brodo di giuggiole per poi risedersi.
«Non sono abituato, torna normale»ù
«Ma anche così è normale no? Chambia solo l’aspetto e la voce»
«Fa comunque uno strano effetto… come ti senti ad essere… diverso?»
«È un po’ che non tornavo in forma maschile… mi mancava»
«Torna come prima, poi le fusioni non funzionano regolarmente!»
«Ok Garnet»
E tornò normale.
«Ti ho interrotto secoli fa Connie, dov’eri arrivata?»
«Ah già: allora: se tra le gemme ci sono state anche presupposte divinità: c’è stata una particolare figura tipica in più o meno tutte le culture: il Trickster: per lo più un personaggio sopra le righe, ne buono ne cattivo, talvolta un dio, talvolta un uomo, talvolta un animale: ha la capacità tipica di cambiare forma, di mutare sesso e di comportarsi in modo molto sfaccettato, come una specie di essere che può aiutarti un giorno e ostacolarti quello seguente; possono esserci vari esempi: il dio nordico Loki, il semidio polinesiano Maui, la regina dell’oltretomba Iside, il Coyote presso i nordamericani o Tezcatlipoca degli Aztechi… tutti dei ed eroi molto distanti tra loro ma da un caratteri simile: l’essere ne buoni ne cattivi o entrambe le cose. Ho notato che tale rappresentazione rispecchia l’autoritratto su carta del nostro Doppio… che fosse la gemma che fu adorata come divinità nelle forme di Trickster presso gli antichi? Forse non è stata corrotta in qualche modo e ciò spiegherebbe la sua intensa presenza»
«Sono ancora meravigliato del fatto che in realtà le gemme sono dee!» disse Steven sorridendo estasiato a mo’ di conclusione.
 
°meglio la forma in inglese a questo punto essendo neutra.
P.S.: chiedo scusa al vero autore di buona parte della lettera al quale ho letteralmente rubato senza dirgli nulla un estratto di un suo video: cito quindi Vittorio Grimaldi che ha creato quello che chiamo “Il Discorso del Trickster” presente in uno dei suoi video (Trickster Week – Dicono del Trickster). Ha un canale YouTube molto interessante che tratta di mitologia e folclore, se volete andare a darci un occhio, ve lo consiglio vivamente (se siete appassionati di mitologia, come il sottoscritto… in caso, grazie della lettura, spero che vi sia piaciuta) non me ne assumo dunque i diritti e piuttosto lo ringrazio di aver creato un possibile discorso tanto realistico e immedesimante, sempre a mio parere.
Grazie. 
   
 
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