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Autore: VALE__97    17/05/2017    0 recensioni
Si sa che i migliori inizi arrivano dopo i peggiori finali e quel finale era di certo stato il peggiore in assoluto. Lo Shield era ormai a pezzi, e Wanda aveva appena perso il fratello Pietro, ucciso da Ultron. Gli Avegers ora sono costretti ad affrontare una sfida durissima, quella di rimanere uniti; difficile dopo che Thor, Bruce e Tony se ne sono andati momentaneamente. L'unico punto di riferimento rimasto ora è Steve che, sempre abituato a prendere ordini, ora si ritrova a dover guidare la squadra. Ma non è facile quando tutto sembra remarti contro, quando perdi ogni punto di riferimento, ogni ragione per continuare a lottare, quando il tuo migliore amico non sa più chi tu sia. Poi arriva lei: Wanda. Con il suo carattere freddo che si scioglie piano piano e il suo muro che crolla pezzo per pezzo davanti alla bontà e alle attenzioni di Steve. Lui, forse alla ricerca di una persona di cui potersi fidare dopo aver perso tutto ciò in cui credeva, si avvicina moltissimo, non senza sensi di colpa, alla ragazza ormai rimasta sola. Steve cercherà di non lasciare andare ciò che ora è diventata la sua ragione per continuare a lottare.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15

La compagna giusta

Oceano Artico, 1945
Il Capitano si mise al controllo del velivolo che stava sorvolando oceano. Guardò il radar: l'obiettivo era New York, sarebbe stata rasa al suolo se il velivolo colmo di esplosivo fosse arrivato a destinazione. Si guardò avanti, oltre al vetro davanti a lui, vedeva solo mare e ghiaccio. 《Rispondete, sono il capitano Rogers! Rispondete!》Steve riuscì a mettersi in contatto con la linea dell' S.S.R. Una voce gli rispose; era Jim.
《Capitano Rogers quali sono le tue....》
《Steve sei tu? Stai bene?》era Peggy che aveva interrotto l'amico per poter parlare al suo posto. 《Peggy!》fu sollevato dal sentire la sua voce. Le disse immediatamente che Schmidt, il teschio rosso, era morto e con lui anche l'Hydra.
《E l'aereo?》chiese lei.
《Questo...》sospirò《è un po più difficile da spiegare.》
Steve iniziò a spingere tutti i pulsanti possibili, cercò senza sosta un comando per invertirne la rotta, ma fu tutto inutile.
《Dimmi le tue coordinate, ti troverò un luogo dove atterrare》disse lei speranzosa.
《Non posso atterrare in sicurezza》Le bombe erano posizionate sul retro dell'aereo e Steve temeva che un atterraggio avrebbe fatto esplodere non solo l'aereo ma tutta la zona circostante, mettendo a riscio molte vite. In pochi secondi doveva valutare tutte le opzioni possibili.《ma posso provare un atterraggio forzato》 continuò.
《Ok, metto Howard in linea, ti dirà cosa fare.》 ribatté lei.
《Non c'è tempo, va troppo veloce...ed è diretto verso New York》d'improvviso il capitano iniziò a sentire paura, Captain America aveva paura. Forse già sapeva ciò che sarebbe successo da li a poco ma non lo credeva possibile. Guardò davanti a sé, pensando a tutto ciò che avrebbe perso se avesse fatto ciò che stava pensando di fare.
《Devo farlo esplodere in acqua.》dal suo tono di voce non lasciava trasparire ciò che provava in quel momento.
《Ti prego non lo fare...abbiamo tempo, troveremo un'altra soluzione》
《Al momento sono in mezzo al nulla, se aspetto molte persone rischiano di morire.》si era arruolato per salvare vite anche se a scapito della sua, era un soldato. Ora era cambiato qualcosa dal momento in cui era entrato nell'esercito: aveva lei, e ora la stava perdendo.
《Peggy》la chiamò.《questa è la mia scelta.》aveva deciso e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea, avrebbe sacrificato la sua vita per salvarne molte altre e a confortarlo era l'idea che nel mondo non sarebbe più esistita l'Hydra.
Prese dalla tasca la sua bussola, la aprì e la appoggiò sopra i comandi davanti a lui. Nella parte interna vi era una sua foto, una foto di Peggy che sorrideva, voleva ricordarla così.
Infine afferrò saldamente i comandi direzionali del velivolo e virò verso il basso, senza ripensamenti. L'aereo iniziò velocemente a precipitare verso il basso.
《Peggy》 guardò un ultima volta la sua foto.
《Sono qui》rispose lei.
《Ti devo chiedere di rimandare quel ballo》ora davanti a lui poteva vedere distintamente i ghiacci del polo nord. Si avvicinava la fine.
《Va bene》rispose la ragazza tra le lacrime.《Fra una settimana, sabato prossimo, allo Stork Club》disse senza riprendere fiato.
《Va bene》
《Alle 20 in punto, non osare fare tardi...chiaro?》
《Ancora non ho imparato a ballare》disse lui cercando di non pensare al vento gelido che passava dalla crepa nel vetro e cercando solo di immaginare il viso della ragazza.
《Ti insegnerò io, però devi venire》
《Chiederemo all'orchestra di suonare un lento》
Il rumore dell'aereo in discesa si faceva sempre più acuto e il ghiaccio era sempre più vicino. Sapevano entrambi che con tutta probabilità non si sareppero mai più rivisti. 《Mi dispiacerebbe se...》
Steve non riuscì a finire la frase, le comunicazioni si interruppero di colpo. Così mentre lei chiamava il suo nome tra le lacrime, lui sprofondava nella morsa del ghiaccio e dell'acqua gelida, non vide più nulla tranne il buio. Incredibile immaginare che sarebbe stato così per i prossimi 70 anni.

Presente
Brooklyn, New York.


《Steve》Wanda lo chiamò varie volte ma non ricevette risposta. Eppure sapeva che era in quell'appartamento.
《Steve》bussò di nuovo, più insistentemente.
Ora ho perso la pazienza. Si concentrò e con la sua magia riuscì a sbloccare la serratura e ad aprire la porta. L'appartamento era piuttosto grande e accogliente. Vicino all'ingresso c'erano due librerie in cui vi erano numerosi libri di storia, subito dopo invece vi era il salotto, la cucina e un corridoio che portava ad altre stanze. Si sentiva una musica stile jazz, di quelle che si sentivano nelle tavole calde degli anni '50 e che lei aveva sentito solo in alcuni vecchi film.
Wanda accese la luce, illuminando la stanza che prima era nella semi-penombra, vide Steve seduto sullo sgabello del tavolo in cucina.
《Perchè non mi hai risposto?》chiese lei incrociando le braccia al petto.
《Tanto sapevo che saresti entrata comunque.》sorrise bevendo un sorso da una bottiglia. Sul tavolo davanti a lui c'erano forse una decina, o anche di più. Erano tutti alcolici.
《Ma che fai?》
《Tranquilla, tanto non riesco ad ubriacarmi》la guardò 《super metabolismo ricordi?》fece lui con tono ironico.
《No non ricordo.》Non lo aveva mai visto così, non sembrava lui, quello non era lo stesso Captain America che conosceva. Lei conosceva un uomo forte, testardo, che non si lasciava abbattere da niente e da nessuno.
Wanda si avvicinò e gli strappò la bottiglia dalla mano intimandogli di smetterla. Steve la guardò negli occhi e si alzò dallo sgabello senza smettere di fissarla. 《Perchè sei qui?》
Wanda appoggiò la bottiglia accanto alle altre e non rispose. Era chiaro che era li per lui, per aiutarlo. Si avvicinò al giradischi, su cui girava un disco in vinile, voleva far cessare la musica ma il capitano la bloccò e le prese le mani. Era una situazione irreale, lui la strinse e con una mano le cinse la vita. Wanda non riuscì a fermarlo e si fece trasportare dalla musica dimenticando anche l'odore di alcool addosso a Steve il quale si avvicinò ancor di più. Senza che se ne rendesse conto Steve iniziò a muovere prima un piede e poi l'altro, la ragazza fece lo stesso e si ritrovarono a ballare l'uno attaccato all'altro.
《Wanda.》
《Steve.》
《Era una vita che volevo farlo.》Steve affondò il viso tra i suoi capelli, respirando il suo profumo delicato.
《E cosa stavi aspettando?》chiese lei sorridendo.
《La compagna giusta.》

   
 
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