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Autore: AlexiaKH    18/05/2017    1 recensioni
La quarta guerra mondiale ninja si era conclusa da mesi, ma ancora non si potevano chiamare tempi di pace. Vi erano ancora questioni e conflitti irrisoliti, riorganizzazioni e nuove minacce.
Niente di preoccupante, fino a quando un intero villaggio venne raso al suolo per mano di un nuovo gruppo di nukenin. Ciò che però tutti ignoravano, era l'esistenza della sola sopravvissuta di quella strage: una ragazza con un chakra e un potere molto particolare, che il suo villaggio si era assicurato di nascondere agli occhi del mondo.
Senza più un villaggio, una casa e una famiglia dove far ritorno, la ragazza si dedicherà anima e corpo nella vendetta. Ma riuscirà nel frattempo a ricostruirsi una vita?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 12: Amici
 
Il viaggio era estenuante, per via della tempesta di sappia che li aveva sorpresi durante la mattinata, ma il gruppo aveva avanzato senza perdere la velocità di marcia. Solo quando intravvidero un’oasi, a calar del sole, Gaara consigliò di fermarsi e riposarsi. Le terre del nord erano a mezza giornata di cammino, e tutti dovevano essere riposati e in forma per un possibile combattimento. La prima a crollare fu Yui, stanca e non abituata a quello sforzo fisico che aveva sottoposto il corpo durante la tempesta; non era la prima che ne veniva sorpresa ovviamente, ma si era sempre riguardata a cercarsi un riparo, piuttosto che attraversare la tempesta. Notando il sonno morfeico della ragazza, a voce molto bassa e in disparte, i due ninja di Konoha si avvicinarono a Gaara, pronti a parlargli.
Il rosso, non appena notò i due gli si avvicinarsi, alzò la testa ma rimase al suo posto. “Ho già idea di quello che state per dirmi.” Commentò non appena i due furono abbastanza vicini, accomodandosi.
“Io vorrei solo farti una domanda, non so perché Naruto si sia unito a me…” Commentò Shikamaru sbuffando. Non era il tipo da immischiarsi negli affari degli altri, ma quel dubbio lo tormentava ed era essenziale per la missione.
“Vorresti dire che non sei preoccupato per lui?” Rispose Naruto, quasi indispettito, ben conscio con il Nara aveva a cuore quanto lui l’amico.
“No, però devo dare priorità alla riuscita della missione.” Rispose, anche se era vero che certi movimenti da parte del rosso avevano catturato la sua attenzione.
“Va bene così Naruto.” Interruppe Gaara. “In questo momento sto affidando la vita di Temari nelle mani di Shikamaru e nelle sue strategie, deve conportarsi in questo modo. Cosa vuoi sapere?” La salvezza di Temari era massima priorità, quindi avrebbe aiutato in tutti i modi la squadra per la riuscita della missione. Questo Naruto lo sapeva bene, ma lui era un ragazzo dal cuore grande e quindi per lui erano tutti i suoi amici la priorità, senza lasciarsi nessuno alle spalle.
“Hai un qualche legame con la ragazza?” Chiese Shikamaru, in maniera diretta e senza perdere molto tempo. Gaara si sentì spiazziato, in parte per la domanda ma soprattutto per aver notato che entrambi i ninja se ne fossero accorti. “Non sono affari che mi riguardano, ma il tuo atteggimanto non passa inosservato e circolano delle voci, ti consiglio di stare attento, ne va della tua posizione.” Era un consiglio da amico, pacato ma allo stesso tempo diretto e molto chiaro. Shikamaru in particolare era ben accorto di come certe persone, soprattutto i consiglieri, sparlassero e agissero alle spalle dei loro Kage, come l’attentato che aveva subito Gaara durante la seconda prova della selezione dei Chunin, ma anche nei confronti di chi era vicino al Kage, come Temari quando iniziarono a circolare voci sulla eccessiva frequenza di visite formali e non tra lui e la Sabaku. Quegli uomini avevano ancora la metalità del vecchio regime del quarto Kazekage, un regime interno ed estremamente nazionalista.
Gaara annuì, ben conscio anche lui della situazione, ma qualunque sviluppo avrebbe avuto il loro legame, la cosa non sarebbe stata di buon occhio. “Farò più attenzione, ma devo comunque tenerla d’occhio. Tutti siamo stati testimoni di quello che può succedere se sottovalutiamo determinate situazioni.” Rispose riferendosi a Sasuke. “Quindi ho intenzione di tenerla comunque sotto un attento sguardo.”
“Pericolo che possa scappare, o che la situazione prenda una brutta piega?” Chiese Shikamaru, risposta per lui essenziale per buttar giù una strategia.
“Entrambe e non solo.” Rispose ancora Gaara. “Per quanto la tenga d’occhio, c’è qualcosa che mi sfugge. In queste situazioni, per quanto siano più rischiose, si tende a lasciarsi sfuggire dei segnali, e ho intenzione di coglierli.” Commentò, del resto era la verità, seppur in parte. Per quanto Shikamaru fosse diventato un buon amico, era pur sempre lo stratega di un villaggio alleato, di conseguenza si riguardava sempre e tenere un atteggiamento da Kage, tenendo fuori le questioni personali.
“Su questo non ti do tutti i torti...” Rispose il Nara, ricordandosi bene come la ragazza si era ben difesa dagli attacchi del suo team alle rovine, un talento troppo elevato per una qualsiasi ninja, figuriamoci per una semplice artigiana… per quanto abile fosse. “La terrò d’occhio anche io, potrei capirci qualcosa su quelle cose che non abbiamo colto del Villaggio degli artigiani…” Commentò sospirando, allontanandosi. “… Per il resto non sono affari che mi riguardano.” Concluse. Shikamaru, man mano che ci ripensava, vedeva sempre di più Yui come fonte di problemi, non che la ragazza lo facesse apposta, ma lei non aiutava le indagini, ed era quello il problema. Sapeva che Gaara era contrario, ma se fosse stato in lui, avrebbe fatto la lettura della mente fin dal primo istante, e la sua protettività nei confronti della ragazza era un altro problema.
“E’ davvero solo questo?” Chiese Naruto, rompendo il momentaneo silenzio. Gaara lo guardò perplesso, ottenendo come risposta dal buondo un leggero sorriso. “E’ la prima volta che ti vedo agire così, hai sempre tenuto un certo distacco anche nelle cose dove eri direttamente o emotivamente coinvolto...”
“Non nego di essermi forse esposto troppo nei confronti di quella ragazza... viste le voci che corrono...” Rispose apatico.
“Lo avrei fatto anche io, senza pensarci due volte... anzi l’ho già fatto!” Commentò Naruto, interrompendo Gaara. “Ho impiegato tre anni a riportare Sasuke a casa, e voglio che nessun’altro percorra la sua strada. Sappiamo benissimo cosa vuol dire essere soli.” L’eroe sapeva bene i sentimenti che spingevano l’amico ad essere così accorto nei confronti della straniera: la guerra finalmente era finita, le influenze causate dallo Zetsu Nero erano cessate, quindi doveva iniziare un periodo di pace… che però non stava avvenendo per colpa di quei fanatici di Jashin, e come se non bastasse stavano creando nuove vittime, altre persone che potevano prendere le stesse decisioni di un Sasuke tredicenne. Scegliere la vendetta, l’odio e la solitudine. Era come se la storia si stesse ripetendo, nonostante lui avesse dato il via a un nuovo capitolo. Lo faceva infuriare, ed era fiero che Gaara, accorgendosene, stava facendo il possibile per evitarlo, almeno da evitare nuove anime tormentate dall’oscurità della psiche umana, partendo da Yui.
“Ti ringrazio Naruto.” Disse riconoscente il rosso, fiero di aver preso la mano dell’amico quando questo gliela pose nel momento di maggiore aiuto, durante l’esame dei Chunin anni prima. Un gesto che continua ricordare come un qualcosa che lo aveva salvato.
L’Uzumaki, nel sentire quelle parole, fece un grande sorriso. “E comunque c’è da dire che è davvero carina…” Disse scherzando e punzecchiando l’amico. “Attento che le tue ammiratrici possono diventare gelose.”
Gaara non disse nulla, ma lo sguardò stupito, non accorgendosi di avere un lieve rossore sulle gote, dovuto anche al senso di imbarazzo che lui stesso non comprendeva. Naruto, nel vedere per la prima volta quel tipo di reazione, era rimasto sorpreso non sapendo se ridere ancora di più, felice come non mai di vedere come l’amico man mano diventava sempre meno rigido e più spontaneo, almeno con gli amici.
 
Alle prime luci dell’alba Yui si svegliò, notando che Naruto era sveglio e impegnato in una discussione con una rana. Sapeva che alcuni ninja potevano usufruire dell’aiuto di questi famigli, ma era la prima volta che ne era testimone diretta e la cosa la lasciò shoccata. Quando Naruto finì, si voltò e si accorse che la ragazza era sveglia e le rivolse un caldo sorriso.
“Buongiorno!” Le disse con un tono di voce troppo alto, perché svegliò gli altri due.
“E che cavolo Naruto!” Subito imprecò Shikamaru esasperato, mentre Gaara si limitò ad alzarsi silenziosamente, ma comunque leggermente frastornato. L’Uzumaki si portò la mano sulla bocca dicendo un “Ops” imbarazzato, ma mantenendo la sua felicità. Il rosso nel vederlo scosse la testa accennando un sorriso, mentre il Nara lanciò all’amico la sua giacca ninja militare, che dall’urlo di dolore del biondo doveva avere le tasche piene di armi. Una scena dove alla ragazza scappò una risata, contagiata da quella situazione apparentemente spensierata, allegerendo gli animi dei presenti di quello che stavano per affrontare.
Yui non poteva saperlo, ma quello era uno dei tanti doni di Naruto. Usarono comunque la mattina per buttar giù una strategia, grazie alle informazioni dei rospi che Naruto aveva fatto madare in perlustazione. Purtroppo la situazione era tanto critica quanto complessa: dalla perlustrazione il numero delle donne in quel villaggio era estremamente basso, e le rimanenti erano tutte anziane, e tutta la popolazione aveva un’espressione di puro terrore negli occhi. Sfortunatamente non riuscirono a trovare una possibile ubicazione di Temari nella parte abitata del villaggio, lasciando come unica teoria che gli Tsukiyo, ancora una volta, si erano nascosti all’interno della montagna. Shikamaru optò di individuare Temari attraverso la modalità eremitica di Naruto, una volta avvicinati al villaggio, dandogli il compito di portare in salvo lei ed altri eventuali ostaggi. Lui si sarebbe occupato, di nuovo di Hidan, mentre a Gaara venne affidato il compito di proteggere Yui, in modo da impedire all’eventuale complice di Hidan di sfuttare la confusione per prendere la ragazza. La Kinzoku non fu molto contenta della strategia del Nara ma tacque il suo orgoglio, scoprendo a suo malgrado per la prima volta che aveva un certo orrore che le percorreva la pelle al ricordo di Kitanai, provocandole un timore. Non era il momento di fare la ninja solitaria, aveva capito a sue spese che agire d’impulso non sempre le salvava la vita, come aveva intuito che quasi sicuramente il tempo di tenere nascosta la sua abilità innata sarebbe finito presto. Gli Tsukiyo sapevano benissimo chi lei era, e di certo le avevano preparato una trappola e lei doveva essere pronta a tutto.
Fu così che il gruppo, coperti dai mantelli, raggiunsero il posto trovandosi in un villaggio in malora. Case vecchie e malandate, dove la vegetazione dell’oasi aveva mostrato i primi stadi di dominazione arrapincandosi in quelle tristi mura che circondavano il lago e coprendo le strade. Le poche persone, anzi uomini, che vedevano in giro apparivano vuote, come se si fossero già arresi alla fine, e dando la sensazione di camminare verso il nulla. L’unico segnale autentico vitale era quando notavano il gruppo, in particolare Yui. Più volte i ragazzi provarono a parlare con uno dei passanti, ma si rifiutarono categoricamente di rispondere. Quasi esasperati, raggiunsero quello che sembrava una locanda, venendo accolti bruscamente dalla padrona di casa, sull’ottantina, ma diede lo stesso ai ragazzi due camere, probabilmente a causa di un disperato bisogno di soldi. Teoricamente una stanza era per Yui, ma divenne ovvio il fatto che lei non poteva stare nella stanza da sola, quindi fu costretta a dividerla con Gaara, dal momento che aveva in compito di tenerla d’occhio. Per il momento i quattro si riunirono in una delle due stanze, permettendo a Naruto di attivare la modalità eremitica. Quelli furono attimi di silenzio frustanti, soprattutto per i due ragazzi. Quando finalmente Naruto aprì gli occhi, assunse un’espressione cupa e seria.
“E’ viva…” Si limitò all’inizio a dire, sentendo un sospiro di sollievo sia da parte del Nara e sia da parte del Sabaku. “Però non credo che abbiamo molto tempo, il suo chakra è debole… La tengono all’interno delle montagne, come già sapevamo, e quel posto è un labirinto…” Disse sconsolato.
“Almeno abbiamo la certezza che hanno mantenuto fede alla loro parte del ricatto.” Commentò Shikamaru. “E il nemico?” Aggiunse.
“Ne sento solo due veramente potenti, e non erano molto lontani da Temari…” Rispose rimanendo però perplesso, perché c’era qualcosa che lo turbava profondamente.
“Naruto?” Lo richiamò Gaara.
“… ho anche avvertito che uno dei due sta in qualche modo assorbendo il chakra di ogni abitante di questo posto.” Aggiunse dopo un attimo di turbamento. “E’ come se fossimo all’interno di una tela di un ragno, e siamo gli unici a non esserne collegati.”
“Anche Temari?” Chiese il Nara, ma Naruto non rispose, e quel silenzio venne preso come segno di assendo. “Merda… anche se la liberassimo sarebbe comunque un loro ostaggio.”
“A questo punto i due nemici sono Yume e Hidan, proprio come avevano promesso.” Aggiunse Yui ripensando a quando era stata assalita da Masturi posseduta da Yume.
In quel momento Shikamaru fece cenno a tutti di stare in silenzio, e poco dopo tutti avvertirono una presenza al di fuori della stanza e il suo di qualcuno che stava bussando alla porta. Tutti e quattro si misero in allerta e pronti ad affrontare un eventuale attacco. Gaara, dal momento che possedeva la difesa assoluta, si avvicinò alla porta e, al sentire di nuovo bussare la porte, aprì. Tutti e quattro si ritrovarono all’uscio con un giovane ragazzo, di aspetto non del tutto deteriorato come gli altri abitanti ma, soprattutto con vitalità negli occhi.
Tutti rimasero sorpresi, ma lo erano di più il nuovo arrivato e Yui. I due si scrutarono senza parole per una manciata di secondi, reazione che non passò inosservata agli altri presenti, finchè Yui sibillò “Non ci posso credere” fra sé e sé.
“Yui…” Disse il ragazzo non appena si rese conto di non osservare un miraggio. “… Yui, oddio...” Aggiunse con un tono misto di sollievo e felicità, per poi mortificarsi. “… non dovevi venire…”
La ragazza nel frattempo, ancroa incredula, si era avvicinata, mettendosi affianco a Gaara e osservando il ragazzo. “Tu ti ricordi?” Gli chiese perplessa, non capendoci più niente. Oramai era convinta di essere rimasta da sola, ma ecco un altro suo amico d’infanzia che risbucava dall’oblio del passato in una situazione di serio pericolo. La ragazza però rimase cauta, e poco dopo si ricordò le parole di Naruto. E’ come se fossimo all’interno di una tela di un ragno, siamo gli unici a non esserne collegati. Fece un passo indietro, tirando fuori da una delle sue tasche uno dei kunai che Gaara le aveva concesso di tenere per precauzione. “E no! Non ci casco un’altra volta.” Disse in memoria a quello che era successo con Rikuto.
“Ma che diavolo sta succedendo?” Chiese Naruto rivolgendo il suo sguardo verso il Nara, ma era confuso quanto lui. Gaara invece si incupidì e si teneva pronto ad attaccare all prima mossa falsa.
“… se vuoi uccidermi, ti prego non esitare.” Disse invece il ragazzo, sorridendole dolcemente.
Yui abbassò l’arma ma comunque rimase sull’attenti, studiando il ragazzo. “Non dovresti ricordare, e nemmeno riconoscermi…” Commentò, sottolineando il suo iniziale dubbio.
“E’ perché non sai che un sigillo si scioglie da solo, se il suo creatore muore.” Rispose con un’abbozzata di risata, non appena vide l’espressione leggermente corrucciata della ragazza. “Ma è bello vedere che nel profondo non sei veramente cambiata, mi hai spaventato con quell’espressione seria mentre mi puntavi il kunai.”
“Piantala Kaito!” Rispose prontamente la ragazza, sentendo il suo rogoglio colpito dalla provocazione.
“A quanto pare vi conoscete…” Commentò Shikamaru, per poi tacere facendo capire alla ragazza di dover dare spiegazioni. Lei sospirò, facendo entrare il ragazzo e chiudendo la porta, una volta fatto ciò Gaara si mise in mezzo ai due e Naruto, ancora in modalità eremitica si assicurò che loro fossero effettivamente da soli. Una volta assicurati tutti però rimasero in allerta, ben consci del fatto che poteva essere controllato dal nemico, come era successo con Masturi.
“Se vi ricordate di Rikuto…” Iniziò a parlare Yui, rivolgendosi direttamente a Gaara, per poi rivolgersi agli altri. “Lui è Kaito, suo fratello maggiore e mio ex compagno di classe dell’accademia ninja.” Spegò brevemente, rimanendo comunque a debita distanza dal compaesaneo, pronta a difendersi di un attacco a sorpresa.
“Rikuto sta bene?” Chiese con un barlume di speranza il ragazzo, ma ottenne come risposta un’espressione triste e un silezio frustante. Non aveva bisogno di sapere altro, si incupidì ma rimase comunque calmo diventando impassibile.
“Mi dispiace…” Commentò la ragazza.
“Non è colpa tua.” Rispose interrompendo la ragazza. “Conoscendolo avrà lottato con tutte le sue forze fino alla fine.”
“Su questo puoi starne certo.” Rispose pronta la ragazza, immersa nei ricordi di quando lo aveva ritrovato nelle miniere. Il ragazzo le sorrise, per poi rivolgere uno sguardo serio verso gli altri ninja. “Mi chiamo Kaito Noburo, ex ninja del Villaggio degli artigiani, e in questo momento ho un segno maledetto imposto da Yume, una pazza che si autoproclama una delle mogli volute da Yashin.” Disse deciso. “Mi ha mandato non appena vi ha visto attraverso gli occhi degli abitanti, per darvi un messaggio.” Aggiunse mostrando segni di rabbia.
“Per quale motivo ci dovremmo fidare di te?” Chiese Shikamaru, studiando attentamente ogni possibile micro movimento muscolare da parte del ragazzo.
“Non credo che abbiate altra scelta, ne vale della vita della donna in ostaggio, i suoi compagni invece sono già morti.” Rispose freddamente, riferendosi a Temari, ottenendo come risposta dagli altri uno sguardo frustato. Purtroppo aveva ragione, e loro erano ben consci che sarebbero stati in balia di quei pazzi, finchè non avrebbero liberato la ragazza. Di conseguenza dovevano almeno ascoltarlo. “Loro già sanno che voi andrete a perlustrare le gallerie, mi mandano per guidarvi al posto dove farete lo scambio…” Si fermò per poi guardare Shikamaru. “… e per la resa dei conti.”
“E’ una follia…” Commentò Gaara.
“Lo è, ma quello che mi preoccupa ora è altro…” Commentò Shikamaru. “Ed è il tuo legame con Yui. Non lasciano sopravvissuti per niente.” Parlò, per poi ragionare un attimo su cosa era appena successo, guardando Yui. “Perché prima hai detto, per ben due volte, che lui non dovrebbe ricordare?”
La ragazza si sentii in parte una stupida, chiudendosi nel silenzio per cercare di spiegare senza rivelare la sua abilità, ma lo fece Kaito al suo posto.
“Credo che ora i fattori di segretezza del nostro Villaggio non siano la priorità, data la situazione.” Rispose Kaito.
I tre si guardarono, purtroppo il ragazzo aveva ragione. Yui sospirò, guandando con riconoscenza Kaito per aver mantenuto il segreto. “Che facciamo allora?” Chiese portando l’attenzione dei ragazzi sulla situazione attuale. “E’ palesemente una trappola, e stanno utilizzando lo stesso trucco con Rikuto e Masturi… Non mi vogliono soltanto, altrimenti sarebbero venuti di persona e non avrebbero utilizzato un mio amico.”
“Per ora atteniamoci alla strategia…” Disse Shikamaru, ottenendo il consenso degli altri. “Per il resto giudaci nel posto che ti hanno detto portarci.”
Ormai era arrivata la resa dei conti, per Shikamaru e Hidan… ma anche per Yui. Una cosa però era certa per tutti e quattro: non potevano fidarsi totalmente di Kaito, dal momento che saepvano che era legato alla tela di Yume.




 


Angolo dell'Autrice:


Buonsalve a tutte!
Oggi utilizzo questo angolo per un altro motivo. Devo purtroppo informarvi che, come l'anno scorso, anche quest'anno farò un lavoro estivo che mi terrà impegnata al 100%, quindi già vi avverto che per tutta l'estate non usciranno nuovi capitoli (forse uno con tanti ma tanti miracoli...).
Vi chiedo scusa per il disagio e speri di ritrovarvi tutte quando il mio contratto scadrà.
Vi auguro comunque una meravigliosa estate e vacanze!
Alexia.
  
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