6° Capitolo
La
sfortuna stregata
Kaito arrivò di buon'ora
la mattina, voleva aspettare Aoko in corridoio per parlarle. Lei
arrivò dieci minuti dopo e fece finta di non vederlo. Kaito si
affrettò a prenderla per il polso.
<< Aoko! >>.
<< Cosa vuoi? >>.
Era glaciale e si liberò dalla presa.
<< Mi dispiace per
ieri sera... Io non penso quello che ho detto >>.
Aoko non lo guardava
nemmeno. << La lezione sta per cominciare
>>.
<< Ma... >>.
Entrò in classe, sistemò
la cartella e si sedette composta al suo banco. Kaito si sedette
anche lui, quell'atteggiamento freddo non era abituato a vederlo. Per
tutta la mattina lei lo ignorò, se il banco accanto al suo fosse
stato vuoto sarebbe stato uguale. Durante la ricreazione Aoko uscì
in corridoio con Keiko e un altro paio di amiche, lui andò sul prato
del campus e si stese lì, con il tablet, pensieroso. Il suo umore
peggiorò quando una figura esile gli si parò davanti, facendogli
ombra.
Spostò il tablet e vide Akako.
<< Problemi in
paradiso, Kid? >>.
<< Ti ho già detto
che non sono Ladro Kid. Non è giornata, Akako >>,
l'avvertì e
si rimise a scorrere pagine con il tablet.
Con le sue lunghe unghie
curate gli tolse il dispositivo dalle mani. Kaito balzò in piedi,
risentito.
Sbirciò le pagine che
stava leggendo. << Per non essere Ladro Kid t'interessi
molto
di pietre preziose >>.
Le strappò il tablet. <<
Non ti hanno insegnato che non si tolgono le cose di mano senza
permesso? >>.
<< Mi hanno
insegnato un sacco di cose interessanti, non la tua arte effimera
>>.
<< Che cosa vuoi?
>>, chiese, seccato
<< Tu e la bimbetta
non vi parlate e non ti rivolge nemmeno un'occhiata >>.
<< Non chiamarla
così! >>, reagì Kaito. << E non sono affari
tuoi >>.
<< Immagino che
c'entri il detective Hakuba. Molto carino >>, disse,
sorridendo
per la faccia di Kaito.
<< Ripeto: cosa
vuoi? >>.
Si avvicinò, posandogli
le dita sulla spalla. << Pensavo volessi parlare
>>.
Kaito scacciò la mano. <<
Affatto >>.
Il rifiuto del ragazzo non
le fece piacere. << Prima o poi verrai da me
>>.
<< Speraci >>.
Kaito si allontanò, lasciandola sola. Akako voleva sfruttare i
problemi tra i due ragazzi per arrivare al suo scopo ed elaborò un
piano semplice ma efficace.
Renderò
mia la Blue
Royal nella notte del trenta marzo, quando il due sarà ripetuto due
volte con due volte lo zero.
Ladro Kid
<< Salve signor
Nakano,
si sieda
>>.
Nakamori salutò un
signore dall'aria distinta. Aveva i capelli grigi e i baffi, sulla
sessantina, occhi verdi. Indossava un completo blu polvere e un
bastone da passeggio in mogano.
<< Buongiorno
ispettore >>, si sedette su un divano nero, poggiando le
mani
sul bastone. << Voglio discutere dei piani per la
protezione
della mia gemma >>.
<< Certo... Mi
raccontate qualcosa sul vostro gioiello? >>.
Annuì.
<< Mio padre era un minatore, ha scavato tunnel per oltre
quarant'anni. Quando ero adolescente ho cominciato anch'io quel
lavoro per pagarmi gli studi e successivamente il college. Il mio
caro padre trovò questa tanzanite in un tunnel, negli anni ottanta.
Io avevo già avviato la mia azienda edilizia e lui me la regalò il
giorno in cui nacque il mio primogenito, Gihei. Sosteneva che doveva
essere solo il primo dei tesori della mia famiglia e, in effetti, ho
aggiunto altri pezzi preziosi nella mia stanza delle meraviglie. Ma
la Blue Royal ha un'enorme valore affettivo e mi ha sorpreso il
messaggio di Ladro Kid >>.
<< Quel ladro non ha
cuore >>, fu il commentò dell'ispettore. <<
Ho saputo
che mostrerà il gioiello insieme ad altri suoi tesori su un battello
>>.
<<
Esatto. Il mio battello si chiama “Gihei”, il nome di mio padre,
scomparso nel 1998 per un cancro >>.
<< Mi rammarica
molto >>.
<< È
stato un grande uomo, l'ho ammirato tutta la vita e lo devo a lui
quello che sono >>.
<< Il suo battello
sarà un'ottima prigione per Ladro Kid >>, disse felice.
<< So che lui usa
spesso vie aree per fuggire >>, ricordò il vecchio Nakano.
<< Sì, è vero. Per
questo taglieremo le sue ali e non potrà fuggire! >>.
L'imprenditore tolse una
busta gialla dalla giacca. << Prenda questi biglietti. So
che
ha una figlia e sono certo che le farebbe piacere assistere alla
serata e partecipare alla cena, magari insieme a qualche amico
>>.
Nakamori prese la busta.
<< Grazie mille! >>.
<< Mi fido di lei,
ispettore. Tengo troppo a quella gemma >>, sospirò.
<< Stia tranquillo,
Ladro Kid finirà i suoi giorni in una stanza con le sbarre!
>>.
All'ora
di pranzo di
giovedì Aoko si avvicinò ad Akako, intenta a specchiarsi. I ragazzi
la guardavano ammirati, sussurrando quanto fosse bella.
<< Akako >>.
La bella strega chiuse di
scatto lo specchietto dorato. << Sì? >>.
Le porse un biglietto. <<
Voglio chiederti se vuoi venire all'esposizione della Blue Royal
>>.
Akako si sorprese
dell'invito. Non erano molto amiche, Aoko era gentile con lei ma era
nella sua natura. Sapeva che Ladro Kid voleva rubarla e guardò
Kaito, che mangiava con un paio di compagni, poteva essere una buona
occasione per rendergli le cose difficili. << Grazie, ci
verrò
volentieri >>, prese il biglietto. Poi notò che Aoko ne
aveva
due nella mano sinistra. << Vedo altri due biglietti. Uno
è
per te... e l'altro? >>.
La ragazza non rispose.
Avrebbe voluto darlo a Kaito ma l'orgoglio le impediva di fare un
passo verso di lui e riappacificarsi. Quelle parole le facevano
ancora male e le sue scuse non erano servite.
<< Vuoi darlo a
Kaito? >>.
<< Non... non lo so
>>, mormorò, stringendo i biglietti.
<< Non so perché
non gli parli ma, se vuoi un consiglio da amica, dovresti darglielo
>>. Akako, grazie al potere delle visioni passate, sapeva
che
Kaito aveva cercato di scusarsi senza successo. Fargli avere l'invito
avrebbe reso più facile salire a bordo e attuare il furto.
Aoko ci pensò un po' e
poi decise di seguire il consiglio di Akako. Kaito era rimasto solo
al tavolo e si stava alzando.
<< Tieni >>.
Il ragazzo guardò la mano
di Aoko e poi lei. << Che significa? >>.
<< È
il biglietto per salire a bordo della Gihei >>.
Kaito lo prese.
Quell'invito gli semplificava di molto il lavoro per prendere la
gemma. Le fece un sorriso. << Grazie >>.
<< Non significa che
ti perdono, seguo solo un consiglio >>.
<< Un consiglio? >>.
Senza aggiungere altro
Aoko si allontanò, lasciando l'amico perplesso per l'ultima frase.
Non poteva sapere che il consiglio era di Akako e che gli avrebbe
giocato un brutto scherzetto.
Al
bar, l'assistente gli
mostrò l'armamentario per il prossimo spettacolo. Essere in mezzo al
mare significava avere una sola via di fuga e la situazione
meteorologica era favorevole, altrimenti sarebbe rimasto bloccato
sulla nave.
<< Stia attento
signorino. L'ispettore avrà elaborato una mossa astuta >>.
<< Mai astuta quanto
me >>, ribatté Kaito.
<< Mi travestirò e
le darò una mano >>.
<< Grazie ad Aoko
salire sulla nave non sarà difficile >>. Aprì una sacca
contenente uno smoking. << L'abbigliamento formale sarà
utile
per nascondere qualche trucco >>.
<< Va tutto bene con
la signorina Nakamori? Non l'ho vista nel mio bar tutta la settimana
>>.
Kaito divenne triste al
pensiero del litigio con Aoko ma fece finta di niente. <<
Nessun problema! Ora pensiamo a definire le vie di fuga d'emergenza
>>.
Il
trenta marzo, un
battello bianco era attraccato nel famoso porto di Tokyo. Era uno dei
luoghi più visitati della città, tantissime navi attraccavano o
lasciavano quelle sponde. Di notte si poteva notare la ruota
panoramica illuminata da luci blu in lontananza ed era uno spettacolo
davvero suggestivo.
Aoko era arrivata insieme
al padre con l'auto di servizio, e si era data appuntamento con
Akako vicino alla biglietteria. Per essere fine marzo la temperatura
era scesa e la giacca di Aoko era un po' leggera. La serata era
formale, il vestito blu, le calze bianche e le scarpe in tinta con il
vestito la rendevano molto carina. La sua autostima calò tutto d'un
colpo quando vide arrivare Akako: era meravigliosa nel suo vestito
color rubino, lungo fino ai piedi, la pelliccia bianca sulle spalle e
i lunghi capelli che volteggiavano nel vento, rimanendo perfetti.
<< Buonasera Aoko
>>,
La ragazza si sentì in
soggezione, con Akako non c'era proprio confronto. Si sentiva come
una bambina che si era messa il vestito della mamma. <<
Stai
benissimo Akako >>.
Lo so.
<< Grazie Aoko >>.
Le due ragazze si
avvicinarono al ponte collegato al porto e mostrarono i due inviti.
L'ingresso del battello era lussuoso, pannelli di legno e moquette
dorata, mobili lavorati erano addossati alle pareti e una maschera li
guidò fino alla sala delle feste. Lampadari di cristallo pendevano
dal soffitto, in fondo c'era un palco, ai lati dei tavoli per gli
ospiti. La sala dei gioielli era ancora chiusa e non si poteva
visitare prima delle ventuno, per ordine del proprietario.
Aoko vide il padre in
compagnia del signor Nakano e dei suoi due figli e si avvicinarono.
<< Chi di queste due
graziose giovani è sua figlia? >>, chiese il vecchio.
<< Piacere signore,
sono Aoko Nakamori >>, si presentò educatamente.
<< Lei
è una mia amica, Akako Koizumi >>.
<< Piacere mio >>,
disse quest'ultima.
<< Loro sono i miei
figli Gihei e Naoko >>.
Il figlio maschio era
uguale al padre e ricordava molto anche il nonno di cui portava il
nome. Naoko era una ragazza dai capelli ramati, gli occhi azzurri e
piuttosto bassa, sui trent'anni, era la figlia minore. Il vestito a
sirena nero le calzava a pennello.
<< Sua figlia è
davvero elegante >>, si complimentò il signor Nakano.
<< Grazie >>,
sussurrò timidamente Aoko.
Cominciarono a
chiacchierare quando la ragazza vide entrare Kaito. Indossava uno
smoking, un papillon blu e pensò che era molto carino quanto
stupido. Akako lasciò Aoko a conversare con loro e si avvicinò a
Kaito.
<< Buonasera >>.
Il ragazzo la squadrò. <<
Sobria come sempre? >>.
<< Io devo sempre
splendere >>, disse lei, sprezzante.
Kaito vide Aoko vicino al
palco, la sua semplicità lo colpiva sempre. Lo sguardo non sfuggì
ad Akako che si mise davanti a lui, per coprire la visuale di Aoko.
<< Allora... che
intenzioni hai? >>, gli chiese, con fare flirtante.
<< Godermi la serata
>>.
Senza dubbio. Akako
lo guardò allontanarsi, sorridendo.
Kaito girovagava per la
sala, con un calice di analcolico. In un orecchio aveva una cuffia;
da Nakamori aveva scoperto che la sala del gioiello sarebbe stata
aperta alle ventuno e non voleva elaborare un piano in tre ore e
senza poterne avere uno di riserva. Così, quella settimana, aveva
attaccato un piccolo microfono spia nella cravatta dell'ispettore,
sapeva che l'avrebbe usata perché era inclusa nel completo per i
grandi eventi.
Stava ascoltando tutti i
loro discorsi, aveva già capito che c'era un numero considerevole di
guardie, come ogni volta. La sua attenzione aumentò quando parlarono
delle sue via di fuga.
<< È
pronta la trappola? >>, chiese l'ispettore a un
poliziotto.
<< Sì signore. Le
condizioni non permetteranno a Ladro Kid di sfuggirci >>.
Le condizioni? La stanza
della festa era senza finestre e con passo calmo si diresse alla
porta che dava sul corridoio, aveva un oblò. Il cielo era scuro,
senza nuvole e calmo, di cosa parlava Nakamori?
Il rombo del motore e
delle eliche annunciò che il battello si era messo in moto e stava
lasciando il porto, ora le vie di fuga terrestri erano precluse.
Stava per andarsene quando un rumore fastidioso, come di congegni
arrugginiti, attirò la sua attenzione. Guardò nuovamente fuori e
non poté credere ai suoi occhi.
Senza farsi notare aprì
la porta e sbirciò fuori. Gli esterni del piccolo battello erano
stati coperti da una fitta rete nera, resistente e molto rigida.
Nakamori gli aveva tolto
la sua unica vita di fuga, tagliare la tenda avrebbe richiesto troppo
tempo e gli agenti appostati ad ogni angolo suggerivano che non ne
avrebbe avuto.
<< Furbo ispettore
>>, sussurrò. Prese un paio di respiri e cominciò ad
analizzare statistiche e possibili posti dove nascondere il gioiello.
<< Problemi? >>.
Il corridoio era deserto
poiché erano riuniti nel salone. Akako avanzò verso di lui, leggera
e bellissima.
<< Nessuno >>.
<< Direi che ti
hanno tagliato le ali >>, rise.
<< Semmai le hanno
tagliate a Ladro Kid >>.
Kaito la superò e ritornò
alla festa. Si tolse la cuffia dall'orecchio e la mise nella taschina
interna. Al bancone del bar ordinò altro da bere e una donna si
avvicinò per ordinare anche lei.
<< Esterno
impossibile da utilizzare >>, mormorò Kaito, bevendo un
po' di
bibita e guardando davanti a sé.
Jii, travestito da donna,
prese un bourbon. << Sì giovanotto, tutto bloccato
>>,
rise in modo stridulo.
<< Dovrò
nasconderlo >>.
<< Lo custodirò io!
>>.
Scosse la testa. <<
Troppo pericoloso, devo pensarci bene >>.
Aoko
aveva perso Akako
nella folla. La stava cercando quando si scontrò con Kaito. Lui
riuscì a non macchiarle il bel vestito con il bicchiere, ci mancava
solo che si arrabbiasse anche per quello.
<< Ciao >>,
disse Aoko, quasi sussurrandolo, occhi bassi.
<< Andiamo Aoko >>,
disse lui. << Per quanto ancora vorrai tenermi il
broncio? Ti ho chiesto scusa >>.
<< Quanto mi pare!
>>, esclamò lei, fissandolo negli occhi.
Quella sera aveva cose ben
più importanti a cui pensare ma quella rabbia ogni volta che
incrociava il suo sguardo lo stava logorando e deconcentrando. Akako
li vide e decise che era il momento di infuocare il litigio. Mosse la
mano e il bicchiere di Kaito cadde sul vestito di Aoko, macchiandolo
proprio sul davanti.
<< Kaito giuro
che... >>.
<< Non l'ho fatto
apposta! >>, si scusò, tirando fuori un fazzoletto dalla
tasca
e cercando di tamponare la macchia.
<< Giù le mani! >>.
Lo mollò in mezzo alla
sala in cerca di un bagno e Akako rise. Kaito non riusciva a capire
come fosse successo, diede la colpa alla tensione.
Alle ventuno la stanza
delle meraviglie fu aperta e gli ospiti entrarono. Il gioiello si
trovava in mezzo, sotto la classica teca di vetro su un piedistallo,
poggiato su un cuscino bianco. Le guardie avevano auricolari alle
orecchie, non toglievano gli occhi dalla gemma.
Anche Kaito si mise a
guardare il gioiello, era davvero splendido. Sul lato del piedistallo
vide il lettore delle impronte digitali, un altro dettaglio che aveva
captato dalle conversazioni tra l'ispettore e i sottoposti. Poteva
essere aperto solo dalle impronte del signor Nakano e dei figli,
aveva già un piano per prenderlo, il problema era solo nasconderlo.
Guardò l'orologio che
aveva al polso e segnava le 21.30. Era ora di cominciare a sviluppare
il piano. Jii, travestito da donna robusta, annuì e Kaito lasciò il
salone. Non incrociò per un pelo Aoko che usciva dal bagno delle
donne, con la macchia ben evidente sul vestito. La guardò
contrariata, bruciava di rabbia per quello sciocco di Kaito.
<< Mi dispiace per
il vestito >>.
<< Non importa Akako
>> sospirò. << Tanto la nave attraccherà al
porto di
Tokyo tra circa un'ora e mezza. Metterò la giacca >>.
Akako perlustrò la sala e
Kaito non era più in circolazione, probabilmente era già Ladro Kid.
Il
signor Nakano si recò,
camminando con il suo bastone, verso la toilette maschile. Una
guardia l'attendeva fuori. Si stava lavando le mani e si voltò per
asciugarle quando vide un'immagine riflessa nello specchio.
<< Sogni d'oro! >>.
Le 21.55.
Ladro Kid, travestito da
Nakano, entrò in sala insieme alla guardia, arrancando con il
bastone in mogano. Nessuno sospettava niente.
<< Signor Nakamori
posso stare tranquillo? >>, chiese sfacciato Ladro Kid.
L'ispettore cominciò a
ridere. << Anche se ruba il gioiello dovrà restare
bloccato
sulla nave per un'altra ora. Ho piazzato agenti in tutto il battello!
>>.
Goditi la sensazione di
vittoria finché puoi! <<
Confido in
lei >>.
Un grande orologio
attaccato alla parete in fondo suonò le ventidue e i presenti
trattennero il fiato.
Un rumore metallico e una
bombetta fumogena avvolse tutti.
<< State all'erta!
>>.
Quando la nube sparì, le
urla di sorpresa delle persone furono immense. Non c'era un solo Blue
Royal, ma tantissimi Blue Royal sparsi sul pavimento.
Aoko e Akako presero un
paio di quelle gemme, erano identiche a quelle contenute nella teca.
<< Come faranno a
sapere qual è l'originale? >>. Aoko strinse una di quelle
copie. << Maledetto! >>.
Grazie ai suoi poteri,
Akako capì subito chi era Ladro Kid ed era ansiosa di vedere la sua
prossima mossa.
<< Papà! >>,
Naoko gli corse incontro. << Presto! >>. Si
abbassò e
aprì immediatamente la teca, prendendo la gemma in mano e la
consegnò al padre. Solo lui era in grado di capire se era
l'originale.
Kaito l'osservò per
qualche secondo e poi scosse la testa, facendo finta di essere
affranto. << L'ha rubata! Questo è un falso!
>>.
Le facce di Naoko e Gihei
erano maschere di puro orrore.
<< Presto,
controllate tutte le pietre, sicuramente ci sarà l'originale, prima
che la prenda lui! Tanto non può andare lontano! >>.
Ladro Kid mise la finta
gemma nella tasca interna della giacca senza farsi notare, con un
movimento velocissimo e sorrise sotto la maschera, soddisfatto. Jii,
travestito da donna, aveva nascosto centinaia di copie sotto il finto
grasso. Al momento opportuno le aveva sparse per la sala e la gente
che si accalcava per sfuggire dal gas le aveva spostate in ogni
angolo della stanza. Poi aveva cambiato travestimento e si era
mischiato nuovamente nella folla.
Akako pensò che era
davvero furbo ma lei aveva intenzione di rovinargli un po' la festa.
Uscì dalla sala e non ci mise molto a scovare il vecchietto nascosto
nel bagno, invocò degli spiriti e la corda che lo teneva legato si
ruppe. Si tolse il bavaglio dalla bocca ed uscì dal bagno di corsa.
Akako era nascosta nell'ombra, sorrise maleficamente e ritornò
indietro.
<< Ladro Kid! >>.
Nakamori era convinto di
vederci doppio. All'entrata c'era un vecchio vestito solo in boxer e
maglia intima, che puntava il dito contro il distinto Nakano, in
piedi con il bastone.
Merda!,
pensò Kaito. Come diavolo si era liberato?
<< Sono io il vero
Nakano! >>, avanzò verso i figli.
<< Papà? >>,
mormorò il figlio maggiore. << È
mio padre! >>.
L'ispettore si girò verso
quello finto. << Allora tu sei... >>.
La folla era in silenzio,
la tensione era alle stelle.
Fingere non aveva più
senso. Si liberò della maschera e degli abiti di scena e si mostrò
per quello che era: Ladro Kid.
Gli invitato urlarono il
suo nome e molte ragazze urlarono. Aoko strinse i denti e i pugni,
avrebbe voluto tanto mettergli le manette lei stessa.
Kaito sfoggiò la Blue
Royal. << Ora devo andare miei cari spettatori!
>>.
<< Prendetelo! >>.
Si avvolse nel mantello e
svanì in una nuvola di fumo. Quei pochi secondi furono sufficienti
ad imboccare l'uscita della sala e correre per il corridoio. I
poliziotti lo rincorsero per un paio di corridoi finché non sparì
dalla loro vista tramite del fumo. In verità Kaito si era nascosto
appiattendosi alla parete con delle strisce nascoste in precedenza.
<< Stupidi >>,
mormorò, da dietro il suo nascondiglio. I poliziotti si stavano
allontanando quando, davanti agli occhi del ladro, la striscia che lo
mimetizzava si tagliò in due.
Un poliziotto suonò un
fischietto. << Prendiamolo! >>.
Ladro Kid ricominciò
a correre, seminarli con lo stesso trucco non avrebbe funzionato.
Stavolta tirò fuori dalla giacca interna un manichino che si gonfiò
davanti a lui, si avvolse nel mantello e s'infilò nel corridoio alla
sua destra mentre loro rincorsero un manichino che andava velocissimo
da solo.
<< Ma che diamine
succede stasera? >>, farfugliò, prendendo fiato per la
corsa.
<< Sembra quasi che le sfortune siano tutte dalla mia
parte!
>>. Un'idea gli passò per la mente e non fece nemmeno in
tempo
ad elaborarla che apparve Akako in una luce rossa, camminando in modo
talmente elegante che sembrava fluttuasse a pochi centimetri da
terra. Il vestito rubino era magicamente diventato più scollato e
sembrava brillasse di luce propria.
<< La bella strega
>>.
La risata stridula
echeggiò nel corridoio. << Ti stai divertendo?
>>.
<< E lei invece?
Questo non è un gioco >>. Kaito sapeva che se Akako non
smetteva di lanciare magie non ne sarebbe uscito da uomo libero.
La strega fu vicinissima a
lui, fissandolo negli occhi. << Potresti essere molto più
fortunato se ti facessi aiutare da me... >>.
Ladro Kid scosse la testa.
<< Mia bella signorina, lei è splendida >>.
Akako allungò la mano
smaltata di rubino sul suo viso ma lui la fermò. << Ma il
suo
cuore è di ghiaccio e questo rende anche la donna più splendente
del mondo... invisibile >>.
Le voci dei poliziotti si
stavano avvicinando.
<< La sua scelta è
vedermi libero o con le manette >>.
Akako lo guardò,
visibilmente arrabbiata ma poi pensò ai sorrisi di Kaito, alla sua
allegria e gentilezza. Lei era una strega, prendeva le cose con la
forza, senza chiedere il permesso ma il cuore di quel ladro era
proprio impossibile da rubare.
<< Sento delle voci!
>>.
Akako spalancò la porta
di quella che doveva essere un grande sgabuzzino, ci entrarono dentro
e chiusero la porta. Purtroppo alcuni poliziotti videro chiudersi la
porta.
L'unica finestra era fissa
ed entrava la luce della luna. Kaito controllò il gioiello, il senso
di delusione arrivò anche stavolta.
<< E adesso? >>,
sussurrò. Era bloccato in quello sgabuzzino per i capricci di Akako.
La ragazza ruppe il vetro
e poi la rete che copriva il battello per non farlo fuggire. Kaito
capì al volo e lanciò il cilindro che finì in acqua. Meno di
trenta secondi e avrebbero sfondato la porta.
I poliziotti entrarono con
le pistole sfoderate e le manette e rimasero di sasso quando videro
solo due ragazzini.
Akako si copriva il viso
con le mani. << Ladro Kid! È
fuggito dalla finestra! >>.
Un agente si affacciò
alla finestra e vide la rete rotta. Un collega di pattuglia in
vedetta confermò, nella ricetrasmittente, che c'era un cappello
bianco che galleggiava in acqua poco lontano.
Uscirono dallo stanzino,
mettendosi in un angolo. Quando Akako si era coperta gli occhi per
non vederlo cambiarsi e allo stesso tempo simulando una finta
aggressione, Kaito si era messo una maschera per non farsi vedere in
viso nemmeno da lei. Anche se era abbastanza ovvio che avesse capito
era meglio non darle la certezza.
<< Grazie >>.
<< Non l'ho fatto
per te! >>, disse, con sdegno.
<< Come ho già
detto... nel suo cuore di ghiaccio si nasconde una gemma bellissima
>>.
Quelle parole la fecero
arrossire. Kaito tornò nella sala della festa, stavano ancora
cercando la vera Blue Royal tra le finte, la gettò a terra senza
farsi vedere da nessuno e si scambiò un'occhiata con Jii, travestito
da mite anziano. Il vecchio collaboratore si tranquillizzò nel
vedere il signorino al sicuro.
Un quarto d'ora dopo la
nave attraccò al porto di Tokyo e i passeggeri scesero. Alla fine fu
proprio Nakamori a ritrovare la pietra in mezzo alle altre ed esultò
trionfante, anche se Ladro Kid era fuggito. Aoko si strinse nel
cappotto, mentre attendeva che il padre sbrigasse la burocrazia e poi
tornare a casa. Nel complesso era stata una serata da dimenticare:
Ladro Kid si era fatto beffe di suo padre e del suo lavoro, di nuovo,
e con Kaito la situazione era ancora pessima. Tirò su con il naso,
era certa che stesse arrivando un bel raffreddore primaverile.
Kaito si avvicinò alla
ragazza e Aoko restò sulle sue.
<< Ehi >>.
<< Che vuoi? >>.
<< Mi dispiace
davvero per quello che ho detto, non lo penso. E poi...
>>. Si
interruppe, passandosi una mano fra i capelli, rosso in viso.
<< E poi? >>,
lo incalzò lei, avvicinandosi di un paio di passi a lui.
<< Non è vero che
non m'interessa >>.
Aoko dentro di sé era
felice, aveva mostrato un suo sentimento ed era una cosa che non
faceva quasi mai. Guardò gli occhi chiari di Kaito e non smisero di
guardarsi per diversi secondi finché non udì il padre chiamarla.
<< Scusa figliola ma
per colpa di quel bastardo di un ladro devo riempire una marea di
scartoffie >>.
Grazie per il
complimento, ispettore!, pensò Kaito, cercando di non ridere.
<< L'accompagno io,
ho la moto >>.
<< Hai un altro
casco, spero >>.
<< Certo signore >>.
<< Bene. Quando
arrivi mandami un messaggio >>. Se ne andò, lanciando
un'occhiata al ragazzo come di avvertimento.
<< Grazie per il
passaggio... Non ti ho perdonato >>. Un mezzo sorriso
tradiva
le sue parole.
Kaito rise. <<
Figurati >>.
Akako salì su una lucida
macchina nera e salutò Aoko, la faccia imbronciata per la serata.
<< Perfetta >>,
mormorò Aoko.
<< Insomma >>.
La ragazza guardò Kaito,
perplessa. << Che cosa vuoi dire? >>.
<< Tra la perfezione
e la semplicità... >>, si soffermò a guardarla.
<<
Preferisco quest'ultima >>.
Aoko non voleva dargli la
soddisfazione di arrossire per l'evidente complimento ma fu costretta
a dargli quella vittoria perché le sue guance divennero di un
violento rosso. Kaito le diede il casco e salirono in moto.
Si teneva stretta a
lui per non cadere, felice. Dimenticò che Ladro Kid aveva deriso suo
padre ancora, della serata rovinata e del genitore di malumore che
l'attendeva a colazione la mattina dopo. Dentro di lei stava nascendo
una consapevolezza nuova, che soffocava giorno per giorno ma stava
diventando sempre più difficile...
Angolo autrice!
Ecco qui un nuovo
capitolo!
Ringrazio chi l'ha messo
nelle preferite, per le recensioni ricevute e per le tutti quelli che
l'hanno letta :)
Nel prossimo capitolo ci
sarà romanticismo e un nuovo indizio per capire chi è il capo
dell'Organizzazione ;)
Buona lettura, spero vi
piaccia!
Alla prossima!
PS= Vi chiedo scusa per il poco spazio tra un paragrafo e l'altro e per qualche piccolo errore di font. Non riesco a correggerli in nessun modo!