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Autore: Lovy91    19/05/2017    1 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6° Capitolo


La sfortuna stregata



Kaito arrivò di buon'ora la mattina, voleva aspettare Aoko in corridoio per parlarle. Lei arrivò dieci minuti dopo e fece finta di non vederlo. Kaito si affrettò a prenderla per il polso.
<< Aoko! >>.
<< Cosa vuoi? >>. Era glaciale e si liberò dalla presa.
<< Mi dispiace per ieri sera... Io non penso quello che ho detto >>.
Aoko non lo guardava nemmeno. << La lezione sta per cominciare >>.
<< Ma... >>.
Entrò in classe, sistemò la cartella e si sedette composta al suo banco. Kaito si sedette anche lui, quell'atteggiamento freddo non era abituato a vederlo. Per tutta la mattina lei lo ignorò, se il banco accanto al suo fosse stato vuoto sarebbe stato uguale. Durante la ricreazione Aoko uscì in corridoio con Keiko e un altro paio di amiche, lui andò sul prato del campus e si stese lì, con il tablet, pensieroso. Il suo umore peggiorò quando una figura esile gli si parò davanti, facendogli ombra.
Spostò il tablet e vide Akako.
<< Problemi in paradiso, Kid? >>.
<< Ti ho già detto che non sono Ladro Kid. Non è giornata, Akako >>, l'avvertì e si rimise a scorrere pagine con il tablet.
Con le sue lunghe unghie curate gli tolse il dispositivo dalle mani. Kaito balzò in piedi, risentito.
Sbirciò le pagine che stava leggendo. << Per non essere Ladro Kid t'interessi molto di pietre preziose >>.
Le strappò il tablet. << Non ti hanno insegnato che non si tolgono le cose di mano senza permesso? >>.
<< Mi hanno insegnato un sacco di cose interessanti, non la tua arte effimera >>.
<< Che cosa vuoi? >>, chiese, seccato
<< Tu e la bimbetta non vi parlate e non ti rivolge nemmeno un'occhiata >>.
<< Non chiamarla così! >>, reagì Kaito. << E non sono affari tuoi >>.
<< Immagino che c'entri il detective Hakuba. Molto carino >>, disse, sorridendo per la faccia di Kaito.
<< Ripeto: cosa vuoi? >>.
Si avvicinò, posandogli le dita sulla spalla. << Pensavo volessi parlare >>.
Kaito scacciò la mano. << Affatto >>.
Il rifiuto del ragazzo non le fece piacere. << Prima o poi verrai da me >>.
<< Speraci >>. Kaito si allontanò, lasciandola sola. Akako voleva sfruttare i problemi tra i due ragazzi per arrivare al suo scopo ed elaborò un piano semplice ma efficace.



Renderò mia la Blue Royal nella notte del trenta marzo, quando il due sarà ripetuto due volte con due volte lo zero.


                                                                                                                                                                                            Ladro Kid



<< Salve signor Nakano, si sieda >>.
Nakamori salutò un signore dall'aria distinta. Aveva i capelli grigi e i baffi, sulla sessantina, occhi verdi. Indossava un completo blu polvere e un bastone da passeggio in mogano.
<< Buongiorno ispettore >>, si sedette su un divano nero, poggiando le mani sul bastone. << Voglio discutere dei piani per la protezione della mia gemma >>.
<< Certo... Mi raccontate qualcosa sul vostro gioiello? >>.
Annuì. << Mio padre era un minatore, ha scavato tunnel per oltre quarant'anni. Quando ero adolescente ho cominciato anch'io quel lavoro per pagarmi gli studi e successivamente il college. Il mio caro padre trovò questa tanzanite in un tunnel, negli anni ottanta. Io avevo già avviato la mia azienda edilizia e lui me la regalò il giorno in cui nacque il mio primogenito, Gihei. Sosteneva che doveva essere solo il primo dei tesori della mia famiglia e, in effetti, ho aggiunto altri pezzi preziosi nella mia stanza delle meraviglie. Ma la Blue Royal ha un'enorme valore affettivo e mi ha sorpreso il messaggio di Ladro Kid >>.
<< Quel ladro non ha cuore >>, fu il commentò dell'ispettore. << Ho saputo che mostrerà il gioiello insieme ad altri suoi tesori su un battello >>.
<< Esatto. Il mio battello si chiama “Gihei”, il nome di mio padre, scomparso nel 1998 per un cancro >>.
<< Mi rammarica molto >>.
<<
È stato un grande uomo, l'ho ammirato tutta la vita e lo devo a lui quello che sono >>.
<< Il suo battello sarà un'ottima prigione per Ladro Kid >>, disse felice.
<< So che lui usa spesso vie aree per fuggire >>, ricordò il vecchio Nakano.
<< Sì, è vero. Per questo taglieremo le sue ali e non potrà fuggire! >>.
L'imprenditore tolse una busta gialla dalla giacca. << Prenda questi biglietti. So che ha una figlia e sono certo che le farebbe piacere assistere alla serata e partecipare alla cena, magari insieme a qualche amico >>.
Nakamori prese la busta. << Grazie mille! >>.
<< Mi fido di lei, ispettore. Tengo troppo a quella gemma >>, sospirò.
<< Stia tranquillo, Ladro Kid finirà i suoi giorni in una stanza con le sbarre! >>.


All'ora di pranzo di giovedì Aoko si avvicinò ad Akako, intenta a specchiarsi. I ragazzi la guardavano ammirati, sussurrando quanto fosse bella.
<< Akako >>.
La bella strega chiuse di scatto lo specchietto dorato. << Sì? >>.
Le porse un biglietto. << Voglio chiederti se vuoi venire all'esposizione della Blue Royal >>.
Akako si sorprese dell'invito. Non erano molto amiche, Aoko era gentile con lei ma era nella sua natura. Sapeva che Ladro Kid voleva rubarla e guardò Kaito, che mangiava con un paio di compagni, poteva essere una buona occasione per rendergli le cose difficili. << Grazie, ci verrò volentieri >>, prese il biglietto. Poi notò che Aoko ne aveva due nella mano sinistra. << Vedo altri due biglietti. Uno è per te... e l'altro? >>.
La ragazza non rispose. Avrebbe voluto darlo a Kaito ma l'orgoglio le impediva di fare un passo verso di lui e riappacificarsi. Quelle parole le facevano ancora male e le sue scuse non erano servite.
<< Vuoi darlo a Kaito? >>.
<< Non... non lo so >>, mormorò, stringendo i biglietti.
<< Non so perché non gli parli ma, se vuoi un consiglio da amica, dovresti darglielo >>. Akako, grazie al potere delle visioni passate, sapeva che Kaito aveva cercato di scusarsi senza successo. Fargli avere l'invito avrebbe reso più facile salire a bordo e attuare il furto.
Aoko ci pensò un po' e poi decise di seguire il consiglio di Akako. Kaito era rimasto solo al tavolo e si stava alzando.
<< Tieni >>.
Il ragazzo guardò la mano di Aoko e poi lei. << Che significa? >>.
<< È il biglietto per salire a bordo della Gihei >>.
Kaito lo prese. Quell'invito gli semplificava di molto il lavoro per prendere la gemma. Le fece un sorriso. << Grazie >>.
<< Non significa che ti perdono, seguo solo un consiglio >>.
<< Un consiglio? >>.
Senza aggiungere altro Aoko si allontanò, lasciando l'amico perplesso per l'ultima frase. Non poteva sapere che il consiglio era di Akako e che gli avrebbe giocato un brutto scherzetto.


Al bar, l'assistente gli mostrò l'armamentario per il prossimo spettacolo. Essere in mezzo al mare significava avere una sola via di fuga e la situazione meteorologica era favorevole, altrimenti sarebbe rimasto bloccato sulla nave.
<< Stia attento signorino. L'ispettore avrà elaborato una mossa astuta >>.
<< Mai astuta quanto me >>, ribatté Kaito.
<< Mi travestirò e le darò una mano >>.
<< Grazie ad Aoko salire sulla nave non sarà difficile >>. Aprì una sacca contenente uno smoking. << L'abbigliamento formale sarà utile per nascondere qualche trucco >>.
<< Va tutto bene con la signorina Nakamori? Non l'ho vista nel mio bar tutta la settimana >>.
Kaito divenne triste al pensiero del litigio con Aoko ma fece finta di niente. << Nessun problema! Ora pensiamo a definire le vie di fuga d'emergenza >>.


Il trenta marzo, un battello bianco era attraccato nel famoso porto di Tokyo. Era uno dei luoghi più visitati della città, tantissime navi attraccavano o lasciavano quelle sponde. Di notte si poteva notare la ruota panoramica illuminata da luci blu in lontananza ed era uno spettacolo davvero suggestivo.
Aoko era arrivata insieme al padre con l'auto di servizio, e si era data appuntamento con Akako vicino alla biglietteria. Per essere fine marzo la temperatura era scesa e la giacca di Aoko era un po' leggera. La serata era formale, il vestito blu, le calze bianche e le scarpe in tinta con il vestito la rendevano molto carina. La sua autostima calò tutto d'un colpo quando vide arrivare Akako: era meravigliosa nel suo vestito color rubino, lungo fino ai piedi, la pelliccia bianca sulle spalle e i lunghi capelli che volteggiavano nel vento, rimanendo perfetti.
<< Buonasera Aoko >>,
La ragazza si sentì in soggezione, con Akako non c'era proprio confronto. Si sentiva come una bambina che si era messa il vestito della mamma. << Stai benissimo Akako >>.
Lo so. << Grazie Aoko >>.
Le due ragazze si avvicinarono al ponte collegato al porto e mostrarono i due inviti. L'ingresso del battello era lussuoso, pannelli di legno e moquette dorata, mobili lavorati erano addossati alle pareti e una maschera li guidò fino alla sala delle feste. Lampadari di cristallo pendevano dal soffitto, in fondo c'era un palco, ai lati dei tavoli per gli ospiti. La sala dei gioielli era ancora chiusa e non si poteva visitare prima delle ventuno, per ordine del proprietario.
Aoko vide il padre in compagnia del signor Nakano e dei suoi due figli e si avvicinarono.
<< Chi di queste due graziose giovani è sua figlia? >>, chiese il vecchio.
<< Piacere signore, sono Aoko Nakamori >>, si presentò educatamente. << Lei è una mia amica, Akako Koizumi >>.
<< Piacere mio >>, disse quest'ultima.
<< Loro sono i miei figli Gihei e Naoko >>.
Il figlio maschio era uguale al padre e ricordava molto anche il nonno di cui portava il nome. Naoko era una ragazza dai capelli ramati, gli occhi azzurri e piuttosto bassa, sui trent'anni, era la figlia minore. Il vestito a sirena nero le calzava a pennello.
<< Sua figlia è davvero elegante >>, si complimentò il signor Nakano.
<< Grazie >>, sussurrò timidamente Aoko.
Cominciarono a chiacchierare quando la ragazza vide entrare Kaito. Indossava uno smoking, un papillon blu e pensò che era molto carino quanto stupido. Akako lasciò Aoko a conversare con loro e si avvicinò a Kaito.
<< Buonasera >>.
Il ragazzo la squadrò. << Sobria come sempre? >>.
<< Io devo sempre splendere >>, disse lei, sprezzante.
Kaito vide Aoko vicino al palco, la sua semplicità lo colpiva sempre. Lo sguardo non sfuggì ad Akako che si mise davanti a lui, per coprire la visuale di Aoko.
<< Allora... che intenzioni hai? >>, gli chiese, con fare flirtante.
<< Godermi la serata >>.
Senza dubbio. Akako lo guardò allontanarsi, sorridendo.
Kaito girovagava per la sala, con un calice di analcolico. In un orecchio aveva una cuffia; da Nakamori aveva scoperto che la sala del gioiello sarebbe stata aperta alle ventuno e non voleva elaborare un piano in tre ore e senza poterne avere uno di riserva. Così, quella settimana, aveva attaccato un piccolo microfono spia nella cravatta dell'ispettore, sapeva che l'avrebbe usata perché era inclusa nel completo per i grandi eventi.
Stava ascoltando tutti i loro discorsi, aveva già capito che c'era un numero considerevole di guardie, come ogni volta. La sua attenzione aumentò quando parlarono delle sue via di fuga.
<<
È pronta la trappola? >>, chiese l'ispettore a un poliziotto.
<< Sì signore. Le condizioni non permetteranno a Ladro Kid di sfuggirci >>.
Le condizioni? La stanza della festa era senza finestre e con passo calmo si diresse alla porta che dava sul corridoio, aveva un oblò. Il cielo era scuro, senza nuvole e calmo, di cosa parlava Nakamori?
Il rombo del motore e delle eliche annunciò che il battello si era messo in moto e stava lasciando il porto, ora le vie di fuga terrestri erano precluse. Stava per andarsene quando un rumore fastidioso, come di congegni arrugginiti, attirò la sua attenzione. Guardò nuovamente fuori e non poté credere ai suoi occhi.
Senza farsi notare aprì la porta e sbirciò fuori. Gli esterni del piccolo battello erano stati coperti da una fitta rete nera, resistente e molto rigida.
Nakamori gli aveva tolto la sua unica vita di fuga, tagliare la tenda avrebbe richiesto troppo tempo e gli agenti appostati ad ogni angolo suggerivano che non ne avrebbe avuto.
<< Furbo ispettore >>, sussurrò. Prese un paio di respiri e cominciò ad analizzare statistiche e possibili posti dove nascondere il gioiello.
<< Problemi? >>.
Il corridoio era deserto poiché erano riuniti nel salone. Akako avanzò verso di lui, leggera e bellissima.
<< Nessuno >>.
<< Direi che ti hanno tagliato le ali >>, rise.
<< Semmai le hanno tagliate a Ladro Kid >>.
Kaito la superò e ritornò alla festa. Si tolse la cuffia dall'orecchio e la mise nella taschina interna. Al bancone del bar ordinò altro da bere e una donna si avvicinò per ordinare anche lei.
<< Esterno impossibile da utilizzare >>, mormorò Kaito, bevendo un po' di bibita e guardando davanti a sé.
Jii, travestito da donna, prese un bourbon. << Sì giovanotto, tutto bloccato >>, rise in modo stridulo.
<< Dovrò nasconderlo >>.
<< Lo custodirò io! >>.
Scosse la testa. << Troppo pericoloso, devo pensarci bene >>.


Aoko aveva perso Akako nella folla. La stava cercando quando si scontrò con Kaito. Lui riuscì a non macchiarle il bel vestito con il bicchiere, ci mancava solo che si arrabbiasse anche per quello.
<< Ciao >>, disse Aoko, quasi sussurrandolo, occhi bassi.
<< Andiamo Aoko >>, disse lui. << Per quanto ancora vorrai tenermi il broncio? Ti ho chiesto scusa >>.
<< Quanto mi pare! >>, esclamò lei, fissandolo negli occhi.
Quella sera aveva cose ben più importanti a cui pensare ma quella rabbia ogni volta che incrociava il suo sguardo lo stava logorando e deconcentrando. Akako li vide e decise che era il momento di infuocare il litigio. Mosse la mano e il bicchiere di Kaito cadde sul vestito di Aoko, macchiandolo proprio sul davanti.
<< Kaito giuro che... >>.
<< Non l'ho fatto apposta! >>, si scusò, tirando fuori un fazzoletto dalla tasca e cercando di tamponare la macchia.
<< Giù le mani! >>.
Lo mollò in mezzo alla sala in cerca di un bagno e Akako rise. Kaito non riusciva a capire come fosse successo, diede la colpa alla tensione.
Alle ventuno la stanza delle meraviglie fu aperta e gli ospiti entrarono. Il gioiello si trovava in mezzo, sotto la classica teca di vetro su un piedistallo, poggiato su un cuscino bianco. Le guardie avevano auricolari alle orecchie, non toglievano gli occhi dalla gemma.
Anche Kaito si mise a guardare il gioiello, era davvero splendido. Sul lato del piedistallo vide il lettore delle impronte digitali, un altro dettaglio che aveva captato dalle conversazioni tra l'ispettore e i sottoposti. Poteva essere aperto solo dalle impronte del signor Nakano e dei figli, aveva già un piano per prenderlo, il problema era solo nasconderlo.
Guardò l'orologio che aveva al polso e segnava le 21.30. Era ora di cominciare a sviluppare il piano. Jii, travestito da donna robusta, annuì e Kaito lasciò il salone. Non incrociò per un pelo Aoko che usciva dal bagno delle donne, con la macchia ben evidente sul vestito. La guardò contrariata, bruciava di rabbia per quello sciocco di Kaito.
<< Mi dispiace per il vestito >>.
<< Non importa Akako >> sospirò. << Tanto la nave attraccherà al porto di Tokyo tra circa un'ora e mezza. Metterò la giacca >>.
Akako perlustrò la sala e Kaito non era più in circolazione, probabilmente era già Ladro Kid.


Il signor Nakano si recò, camminando con il suo bastone, verso la toilette maschile. Una guardia l'attendeva fuori. Si stava lavando le mani e si voltò per asciugarle quando vide un'immagine riflessa nello specchio.
<< Sogni d'oro! >>.
Le 21.55.
Ladro Kid, travestito da Nakano, entrò in sala insieme alla guardia, arrancando con il bastone in mogano. Nessuno sospettava niente.
<< Signor Nakamori posso stare tranquillo? >>, chiese sfacciato Ladro Kid.
L'ispettore cominciò a ridere. << Anche se ruba il gioiello dovrà restare bloccato sulla nave per un'altra ora. Ho piazzato agenti in tutto il battello! >>.
Goditi la sensazione di vittoria finché puoi!
<< Confido in lei >>.
Un grande orologio attaccato alla parete in fondo suonò le ventidue e i presenti trattennero il fiato.
Un rumore metallico e una bombetta fumogena avvolse tutti.
<< State all'erta! >>.
Quando la nube sparì, le urla di sorpresa delle persone furono immense. Non c'era un solo Blue Royal, ma tantissimi Blue Royal sparsi sul pavimento.
Aoko e Akako presero un paio di quelle gemme, erano identiche a quelle contenute nella teca.
<< Come faranno a sapere qual è l'originale? >>. Aoko strinse una di quelle copie. << Maledetto! >>.
Grazie ai suoi poteri, Akako capì subito chi era Ladro Kid ed era ansiosa di vedere la sua prossima mossa.
<< Papà! >>, Naoko gli corse incontro. << Presto! >>. Si abbassò e aprì immediatamente la teca, prendendo la gemma in mano e la consegnò al padre. Solo lui era in grado di capire se era l'originale.
Kaito l'osservò per qualche secondo e poi scosse la testa, facendo finta di essere affranto. << L'ha rubata! Questo è un falso! >>.
Le facce di Naoko e Gihei erano maschere di puro orrore.
<< Presto, controllate tutte le pietre, sicuramente ci sarà l'originale, prima che la prenda lui! Tanto non può andare lontano! >>.
Ladro Kid mise la finta gemma nella tasca interna della giacca senza farsi notare, con un movimento velocissimo e sorrise sotto la maschera, soddisfatto. Jii, travestito da donna, aveva nascosto centinaia di copie sotto il finto grasso. Al momento opportuno le aveva sparse per la sala e la gente che si accalcava per sfuggire dal gas le aveva spostate in ogni angolo della stanza. Poi aveva cambiato travestimento e si era mischiato nuovamente nella folla.
Akako pensò che era davvero furbo ma lei aveva intenzione di rovinargli un po' la festa. Uscì dalla sala e non ci mise molto a scovare il vecchietto nascosto nel bagno, invocò degli spiriti e la corda che lo teneva legato si ruppe. Si tolse il bavaglio dalla bocca ed uscì dal bagno di corsa. Akako era nascosta nell'ombra, sorrise maleficamente e ritornò indietro.
<< Ladro Kid! >>.
Nakamori era convinto di vederci doppio. All'entrata c'era un vecchio vestito solo in boxer e maglia intima, che puntava il dito contro il distinto Nakano, in piedi con il bastone.
Merda!
, pensò Kaito. Come diavolo si era liberato?
<< Sono io il vero Nakano! >>, avanzò verso i figli.
<< Papà? >>, mormorò il figlio maggiore. <<
È mio padre! >>.
L'ispettore si girò verso quello finto. << Allora tu sei... >>.
La folla era in silenzio, la tensione era alle stelle.
Fingere non aveva più senso. Si liberò della maschera e degli abiti di scena e si mostrò per quello che era: Ladro Kid.
Gli invitato urlarono il suo nome e molte ragazze urlarono. Aoko strinse i denti e i pugni, avrebbe voluto tanto mettergli le manette lei stessa.
Kaito sfoggiò la Blue Royal. << Ora devo andare miei cari spettatori! >>.
<< Prendetelo! >>.
Si avvolse nel mantello e svanì in una nuvola di fumo. Quei pochi secondi furono sufficienti ad imboccare l'uscita della sala e correre per il corridoio. I poliziotti lo rincorsero per un paio di corridoi finché non sparì dalla loro vista tramite del fumo. In verità Kaito si era nascosto appiattendosi alla parete con delle strisce nascoste in precedenza.
<< Stupidi >>, mormorò, da dietro il suo nascondiglio. I poliziotti si stavano allontanando quando, davanti agli occhi del ladro, la striscia che lo mimetizzava si tagliò in due.
Un poliziotto suonò un fischietto. << Prendiamolo! >>.
Ladro Kid ricominciò a correre, seminarli con lo stesso trucco non avrebbe funzionato. Stavolta tirò fuori dalla giacca interna un manichino che si gonfiò davanti a lui, si avvolse nel mantello e s'infilò nel corridoio alla sua destra mentre loro rincorsero un manichino che andava velocissimo da solo.
<< Ma che diamine succede stasera? >>, farfugliò, prendendo fiato per la corsa. << Sembra quasi che le sfortune siano tutte dalla mia parte! >>. Un'idea gli passò per la mente e non fece nemmeno in tempo ad elaborarla che apparve Akako in una luce rossa, camminando in modo talmente elegante che sembrava fluttuasse a pochi centimetri da terra. Il vestito rubino era magicamente diventato più scollato e sembrava brillasse di luce propria.
<< La bella strega >>.
La risata stridula echeggiò nel corridoio. << Ti stai divertendo? >>.
<< E lei invece? Questo non è un gioco >>. Kaito sapeva che se Akako non smetteva di lanciare magie non ne sarebbe uscito da uomo libero.
La strega fu vicinissima a lui, fissandolo negli occhi. << Potresti essere molto più fortunato se ti facessi aiutare da me... >>.
Ladro Kid scosse la testa. << Mia bella signorina, lei è splendida >>.
Akako allungò la mano smaltata di rubino sul suo viso ma lui la fermò. << Ma il suo cuore è di ghiaccio e questo rende anche la donna più splendente del mondo... invisibile >>.
Le voci dei poliziotti si stavano avvicinando.
<< La sua scelta è vedermi libero o con le manette >>.
Akako lo guardò, visibilmente arrabbiata ma poi pensò ai sorrisi di Kaito, alla sua allegria e gentilezza. Lei era una strega, prendeva le cose con la forza, senza chiedere il permesso ma il cuore di quel ladro era proprio impossibile da rubare.
<< Sento delle voci! >>.
Akako spalancò la porta di quella che doveva essere un grande sgabuzzino, ci entrarono dentro e chiusero la porta. Purtroppo alcuni poliziotti videro chiudersi la porta.
L'unica finestra era fissa ed entrava la luce della luna. Kaito controllò il gioiello, il senso di delusione arrivò anche stavolta.
<< E adesso? >>, sussurrò. Era bloccato in quello sgabuzzino per i capricci di Akako.
La ragazza ruppe il vetro e poi la rete che copriva il battello per non farlo fuggire. Kaito capì al volo e lanciò il cilindro che finì in acqua. Meno di trenta secondi e avrebbero sfondato la porta.
I poliziotti entrarono con le pistole sfoderate e le manette e rimasero di sasso quando videro solo due ragazzini.
Akako si copriva il viso con le mani. << Ladro Kid! È fuggito dalla finestra! >>.
Un agente si affacciò alla finestra e vide la rete rotta. Un collega di pattuglia in vedetta confermò, nella ricetrasmittente, che c'era un cappello bianco che galleggiava in acqua poco lontano.
Uscirono dallo stanzino, mettendosi in un angolo. Quando Akako si era coperta gli occhi per non vederlo cambiarsi e allo stesso tempo simulando una finta aggressione, Kaito si era messo una maschera per non farsi vedere in viso nemmeno da lei. Anche se era abbastanza ovvio che avesse capito era meglio non darle la certezza.
<< Grazie >>.
<< Non l'ho fatto per te! >>, disse, con sdegno.
<< Come ho già detto... nel suo cuore di ghiaccio si nasconde una gemma bellissima >>.
Quelle parole la fecero arrossire. Kaito tornò nella sala della festa, stavano ancora cercando la vera Blue Royal tra le finte, la gettò a terra senza farsi vedere da nessuno e si scambiò un'occhiata con Jii, travestito da mite anziano. Il vecchio collaboratore si tranquillizzò nel vedere il signorino al sicuro.
Un quarto d'ora dopo la nave attraccò al porto di Tokyo e i passeggeri scesero. Alla fine fu proprio Nakamori a ritrovare la pietra in mezzo alle altre ed esultò trionfante, anche se Ladro Kid era fuggito. Aoko si strinse nel cappotto, mentre attendeva che il padre sbrigasse la burocrazia e poi tornare a casa. Nel complesso era stata una serata da dimenticare: Ladro Kid si era fatto beffe di suo padre e del suo lavoro, di nuovo, e con Kaito la situazione era ancora pessima. Tirò su con il naso, era certa che stesse arrivando un bel raffreddore primaverile.
Kaito si avvicinò alla ragazza e Aoko restò sulle sue.
<< Ehi >>.
<< Che vuoi? >>.
<< Mi dispiace davvero per quello che ho detto, non lo penso. E poi... >>. Si interruppe, passandosi una mano fra i capelli, rosso in viso.
<< E poi? >>, lo incalzò lei, avvicinandosi di un paio di passi a lui.
<< Non è vero che non m'interessa >>.
Aoko dentro di sé era felice, aveva mostrato un suo sentimento ed era una cosa che non faceva quasi mai. Guardò gli occhi chiari di Kaito e non smisero di guardarsi per diversi secondi finché non udì il padre chiamarla.
<< Scusa figliola ma per colpa di quel bastardo di un ladro devo riempire una marea di scartoffie >>.
Grazie per il complimento, ispettore!, pensò Kaito, cercando di non ridere.
<< L'accompagno io, ho la moto >>.
<< Hai un altro casco, spero >>.
<< Certo signore >>.
<< Bene. Quando arrivi mandami un messaggio >>. Se ne andò, lanciando un'occhiata al ragazzo come di avvertimento.
<< Grazie per il passaggio... Non ti ho perdonato >>. Un mezzo sorriso tradiva le sue parole.
Kaito rise. << Figurati >>.
Akako salì su una lucida macchina nera e salutò Aoko, la faccia imbronciata per la serata.
<< Perfetta >>, mormorò Aoko.
<< Insomma >>.
La ragazza guardò Kaito, perplessa. << Che cosa vuoi dire? >>.
<< Tra la perfezione e la semplicità... >>, si soffermò a guardarla. << Preferisco quest'ultima >>.
Aoko non voleva dargli la soddisfazione di arrossire per l'evidente complimento ma fu costretta a dargli quella vittoria perché le sue guance divennero di un violento rosso. Kaito le diede il casco e salirono in moto.
Si teneva stretta a lui per non cadere, felice. Dimenticò che Ladro Kid aveva deriso suo padre ancora, della serata rovinata e del genitore di malumore che l'attendeva a colazione la mattina dopo. Dentro di lei stava nascendo una consapevolezza nuova, che soffocava giorno per giorno ma stava diventando sempre più difficile...


Angolo autrice!


Ecco qui un nuovo capitolo!
Ringrazio chi l'ha messo nelle preferite, per le recensioni ricevute e per le tutti quelli che l'hanno letta :)
Nel prossimo capitolo ci sarà romanticismo e un nuovo indizio per capire chi è il capo dell'Organizzazione ;)
Buona lettura, spero vi piaccia!
Alla prossima!

PS= Vi chiedo scusa per il poco spazio tra un paragrafo e l'altro e per qualche piccolo errore di font. Non riesco a correggerli in nessun modo!






   
 
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