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Autore: La Signora dei No    21/05/2017    5 recensioni
Come si può assemblare nuovamente un cuore ridotto in mille pezzi? Tornerà mai com'era un tempo?. Livio non riesce a darsi pace, da quanto tempo lui e Federico non parlavano veramente, da quanto non riuscivano più a leggere uno negli occhi dell'altro. Come hanno fatto ad aspettare che la situazione esplodesse e li portasse a quelle urla, a quella porta sbattuta con una violenza non voluta. Come hanno fatto a non scorgere quell'insormontabile muro, che ha avuto come unico scopo quello di dividerli. Riusciranno a lottare contro i propri " demoni", uscendone vittoriosi, integri e soprattutto insieme? Non sempre i dissapori possono essere messi a tacere facilmente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico, Universitario
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§ Angolo autrice §
Scusate il ritardo assurdo ma le prove per lo spettacolo teatrale stanno assorbendo tutto il mio tempo. Spero che questo capitolo vi piaccia e come sempre fatemi sapere cosa ne pensate.

 




5. Lo specchio del peccato:


Quel pomeriggio Davide inviò un messaggio a Federico. Quando il moro lo lesse, ne rimase scioccato:
“Stasera usciamo!” diceva il messaggio e continuava “Non m’interessa se non ti va o se non sei dell’umore adatto, lo faremo in memoria dei vecchi tempi”.
Il ragazzo ricordava fin troppo bene i loro “vecchi tempi” e proprio per questo che non aveva nessuna intenzione di uscire. Purtroppo per lui non aveva avuto nessuna voce in capitolo, infatti, in quel momento si trovavano in macchina e stavano tornando all’appartamento del biondo. Erano le due passate di notte e loro avevano bevuto come due spugne. Federico una volta uscito dal ristorante nonostante la macchina fosse la sua non si era sentito in grado di guidare, lasciando il compito a Davide, il quale reggeva l’alcool molto più facilmente dell’altro. Salire le scale se possibile era stato ancora più complicato, lui non era più abituato a quelle grandi bevute e la testa iniziava dolergli. Federico aveva notato dall’uscita dal ristorante uno strano comportamento in Davide. Il presentimento del ragazzo era giusto, una volta richiusosi la porta alle spalle, l’amico gli saltò letteralmente addosso rubandogli un bacio a fior di labbra. Dopo svariati tentativi, il moro riuscì a liberarsi dell’altro.

- Davide che diamine stai facendo? -

- E dai, lo so che lo vuoi tanto quanto me! – Federico era rimasto senza parole.

- Di cosa stai parlando? –

- Dell’attrazione sessuale che c’è tra di noi – il biondo aveva annegato completamente il cervello nell’alcool.

- Non ho la più pallida idea di cosa stai parlando e poi spostati che sei pesante -.

Davide invece iniziò a muoversi in modo sensuale e Federico dovette ammettere che l’altro non
era per niente male. Alla fine quelle movenze seducenti e la sua sbornia vinsero. La mattina dopo Federico si svegliò con una fortissima emicrania, dovuta probabilmente alla sbornia della sera prima. Osservando la sveglia notò che erano le nove e mezzo di mattina. Della notte precedente riusciva a ricordare poco e niente, l’ultimo ricordo nitido che possedeva era legato al dialogo delirante avuto con Davide, il bacio che ne era conseguito e il tragitto verso la camera principale mentre si spogliavano. In quell’istante realizzò cosa era successo inseguito. Era successo nuovamente, non poteva crederci. La prima volta era successa nove anni addietro, era il periodo in cui avrebbero avuto la maturità. Una sera in cui erano particolarmente depressi a causa della consapevolezza di non poter stare né con Elena né con Livio, erano usciti a bere. Una volta rientrati a casa di Davide completamente sbronzi finirono a letto insieme. Era sconcertato da ciò che era accaduto. Diverse ore più tardi da quel risveglio traumatico, Federico aveva ricevuto un messaggio dal proprietario di casa che si era dato alla macchia quella mattina, nel quale Davide gli chiedeva scusa e lo rassicurava che una volta tornato a casa ne avrebbero parlato. Frastornato da ciò da quanto successo la notte precedente, non rispose. Sapeva che quando l’attrazione sessuale aumentava fino a raggiungere un livello elevato e pericoloso era difficile trattenersi, in qualche modo però lui si sentiva responsabile e un verme. Responsabile in quanto alla fine aveva fatto ciò di cui Livio l’aveva accusato e inoltre aveva mancato di rispetto sia a Elena sia al suo fidanzato. Deciso a non pensare e vista l’ora, si mise a lavorare. Terminate le scuole superiori, aveva scelto senza alcun ripensamento la facoltà di Economia, provenendo dal liceo scientifico ed essendo comunque più brillante nelle materie scientifiche che in quelle letterarie. Mentre stava controllando alcune fatture, sentì una chiave girare nella toppa della serratura. Il ragazzo era sicuro che non potesse essere Davide, vista la sua grande passione per i citofoni. L’unica persona che possedeva le chiavi di casa oltre a loro due era Elena. Entrando nell’abitazione la ragazza notò le serrande alzate e un piacevole odore di caffè proveniente dalla cucina. Inizialmente pensò che il suo fidanzato fosse lì presente ma si dovette ricredere quando vide una zazzera mora poggiata sul tavolo del soggiorno.

- Che sorpresa non pensavo fossi in casa mia –

- Anche tu mi hai fatto una sorpresa, Davide mi aveva detto che saresti tornata solo la prossima settimana -.

- Non te l’ha detto vero? – Elena poggiò la tracolla celeste sul tavolo.

- Che cosa avrebbe dovuto dirmi? –

- Ci siamo presi una pausa di riflessione – Federico era sicuro di aver appena udito una gran cavolata.

- Non è possibile, voi siete così affiatati –.

- Nessuna coppia è davvero perfetta! – impercettibilmente Elena si carezzò la pancia con fare materno.

In quel momento Federico comprese la causa del periodo di riflessione.

- Non ha preso bene la notizia eh? –

- Di cosa stai parlando? –

- Sei in dolce attesa giusto? – la ragazza sospirò e si sedette accanto all’amico.

- Come l’hai capito? –

- Qualche secondo fai ti sei massaggiata la pancia come fa solo chi sta per diventare madre, poi
l’unica cosa che terrorizza Davide è la possibilità di diventare padre –

- L’ho scoperto due settimane fa – Elena poggiò la testa sul tavolo.

- Non l’ha presa bene, vero? –

- Appena gliel’ho detto è trasalito – quel giorno dopo aver ritirato le analisi che confermavano il suo stato di gravidanza, la ragazza aveva avuto per tutto il tragitto dallo studio medico
all’abitazione l’ansia per quello che sarebbe successo di lì a poco.

-Perché non mi racconti cosa è successo? – era palpabile la voglia dell’amica di volersi sfogare.

- D’accordo.  All’incirca quasi tre settimane fa ho iniziato ad avvertire delle leggere nausee e visto che il ciclo era non mi era ancora arrivato sono andata dal medico, che mi ha prescritto delle semplici analisi di routine -.

- Hai parlato di questo con Davide? – probabilmente la risposta a quella domanda sarebbe stata
negativa.

- Inizialmente no, visto il suo terrore nel diventare padre, non volevo creare falsi allarmi –

- Che cosa è successo poi? – chiese Federico.

- Ho ritirato il risultato delle analisi e le ho fatte vedere al dottore, lui ha prescritto un’ecografia per confermare il mio stato di gravidanza –

- La quale ha dato esito positivo, scommetto –.

- Esatto. Quando ho saputo il risultato, ero al settimo cielo – .

- Subito dopo però ti è venuta in mente la probabile reazione di Davide –

- Si – rispose la futura mamma.

- Sei a conoscenza del perché lui non voglia diventare padre? –

- Qualcosa l’ho intuito ma non so un granché -.

- Davide purtroppo ha un brutto trascorso con il padre, l’uomo disgraziatamente ha sempre avuto problemi con l’alcool e quando alzava, un po’ troppo il gomito diventava violento finendo spesso per picchiare madre e figlio. Spesso Livio ed io ci ritrovavamo Davide sotto casa ricoperto di lividi e i vestiti rappresi di sangue – per tutto il racconto, il moro non aveva guardato in volto Elena per paura di leggere negli occhi verdi qualcosa di troppo profondo e intimo per lui.

- Perché non me ne sono mai accorta? Perché non me ne ha mai parlato? –

- Riusciva sempre a nascondere la maggior parte dei lividi e i restanti lui li giustificava dicendo di aver fatto a pugni, se ti può interessare neanche con me e Livio ne parlava mai e noi cercavamo sempre di non fargli domande troppo dolorose. Posso garantirti che Davide non ti parla mai dei propri problemi, preferisce non parlarne sperando così di non renderli reali se non ne parla - .

- Io sono la sua compagna, me ne avrebbe dovuto parlare –

- Ti capisco ma molto probabilmente non è ancora pronto a farlo –

- Suo padre è ancora vivo? –

- Da quel che so, è morto un paio di anni fa a causa della cirrosi apatica - .

Elena istintivamente iniziò ad accarezzarsi la pancia come a voler proteggere la creatura nel suo grembo.

- Che cosa ti ha detto riguardo alla gravidanza? –

- Mi ha detto che la scelta se tenerlo o no spetta principalmente a me e che lui non interferirà in nessun modo con la mia decisione e mi ha anche detto che lui non si sente in grado di fare il padre – la ragazza sospirò.

- Secondo me è felice della notizia ma spaventato a morte all’idea che possa diventare come il mostro del genitore –

- Come faccio a combattere con questa problematica? –

- Cerca di fargli capire che tu lo ami così com’è, con tutti i suoi pregi e difetti, che non per forza diventerà come suo padre e che imparerete insieme come essere genitori - .

- Dici che funzionerà? –

- Spero di sì, fatti abbracciare e congratulazioni, non vedo l’ora di diventare zio-

- Grazie - .

Dopo l’abbraccio, il discorso sembrava finito ed Elena ne approfittò per tirare in ballo la questione “Livio”.

- Livio mi ha raccontato ciò che è successo e sono anche a conoscenza di cosa è successo la scorsa notte –

- Davvero? – Federico si sentì un verme in quel momento.

- Sì -

- Io non riesco ancora a capire perché se ne sia uscito con la storia del tradimento –

- Da quando hai smesso di giocare non sei più andato a vedere una sua partita, un suo
allenamento e sono sicura che abbiate iniziato ad allontanarvi. Comunque prima che tu possa provare a scusarti per la scorsa notte fammi parlare -.

- Va bene –

- Davide non prova nient’altro che attrazione sessuale per te e credo che dopo ieri notte non ci proverà più. Tornando a Livio ti sei mai chiesto, dove siano finite la maglietta della tua divisa e le tue ginocchiere? -.

- Sinceramente no –

- Livio se le porta sempre dietro, le nasconde dentro il borsone e a volte indossa le ginocchiere -.

Federico non aveva mai pensato a quella possibilità, non aveva mai immaginato che il suo non parlare mai dello stop avesse potuto allontanarli.

- Livio ha il terrore di perdere le persone a lui più care e sai anche da cosa deriva, spesso purtroppo non riesce a parlare dei suoi sentimenti, troppo paralizzato dall’ansia di sbagliare il modo –.

- Lo so - .

Mentre i due stavano parlando, il telefono del ragazzo trillò.

-Chi è? – Federico digitò la password del telefono e controllò la barra delle notifiche, il roscio gli aveva inviato un messaggio.

-E’ Livio, mi ha scritto che torna a Torino per qualche giorno e se voglio, posso rientrare a casa –

- Che cosa intendi fare? –

- Devo ritornarci assolutamente, così almeno potrò capire meglio quello che mi hai detto e poi tu e Davide avete bisogno di un po’ d’intimità -.

- Hai ragione probabilmente –

- D’accordo, allora inizio a raccattare le mie cose - .

Voleva sistemare davvero le cose con il suo compagno, teneva troppo a lui e alla loro storia per farla naufragare così. 
   
 
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