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Autore: MadSara    21/05/2017    1 recensioni
Rebecca Chambers, aveva appena fatto un colpo grosso, quello che, forse, le avrebbe permesso di essere notata, di avvicinarsi di più al suo obiettivo: James Moriarty. Era stata mandata da Mycroft per intercettare le mosse del più grande criminale di Londra e per arrivare a lui doveva prima attirare la sua attenzione. E quale metodo migliore per farlo se non rubando la corona d'inghilterra senza lasciare traccia?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jim Moriarty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rebecca Chambers era una spia e aveva appena fatto un colpo grosso, quello che, forse, le avrebbe permesso di essere notata, di avvicinarsi di più al suo obiettivo: James Moriarty. Era stata mandata da Mycroft per intercettare le mosse del più grande criminale di Londra e per arrivare a lui doveva prima attirare la sua attenzione. E quale metodo migliore per farlo se non rubando la corona d'inghilterra senza lasciare traccia?


J:Nel frattempo, qualcuno ,da qualche parte, si stava annoiando.  Un tempo grigio e noioso, con nessun gioco da fare sotto le nuvole settembrine. In una parola: seccante. Questa era l'unica parola che girava in testa a Moriarty. Seccante, seccante, seccante. Prese una tazza di tè e si sedette sul divano, scorrendo le notizie dei giornali sul suo telefono cellulare. Vecchiotto, l'avrebbe cambiato presto, pensò. Ad un tratto, una notizia, un piccolo titolo luccicante brillo' come un'esplosione davanti ai suoi occhi: “Trafugati i gioielli della Corona, Londra nel caos”. Londra nel caos, caos. La cosa gli piaceva. E voleva andare in fondo, voleva trovare il suo piccolo e astuto colpevole.

R:Rebecca era in macchina quando le suonò il telefono: era arrivato un messaggio proprio dal suo bersaglio; “Dove e quando?” "ti ho in pugno stavolta !" disse sorridendo fra sé e sé e scrivendogli il luogo dove si sarebbero incontrati*

J:Il telefono vibrò. Jim era ancora seduto sul divano quando ricevette quel messaggio "Davanti al London Eye". Si precipitò davanti alla porta e prese un taxi: presto avrebbe incontrato qualcuno che l'avrebbe davvero fatto divertire.

R:Rebecca, parcheggiò la macchina davanti al London Eye, un pò in anticipo, ma lui ancora non si vedeva. Si preparò psicologicamente, doveva essere sicura di sé. Doveva, per il bene della missione. Vide arrivare un taxi, ed eccolo lí, con i suoi occhiali da sole e il suo vestito marcato Westwood, che scendeva a passo di danza*

J: Buongiorno, signorina, ho sentito molto parlare di lei *disse squadrandola da capo a piedi, nel suo vestito rosso scarlatto e i suoi stivaletti neri*

R: *si sentì il suo sguardo addosso: sapeva già che per lui l'aspetto esteriore contava molto, per questo si era messa in tiro, non poteva certo farsi scappare l'occasione di arrivare alla sua preda* Mi fa piacere signor Moriarty, il mio nome è Rebecca Chambers, spero che abbia da dirmi qualcosa di importante. Sono una donna impegnata e, come tale, detesto le perdite di tempo *disse abbassando gli occhiali e mostrando le iridi verdi*

J: Be', che dire. Mi ha davvero colpito. Una ragazzina come lei, che ruba i gioielli della corona *sorrise, quasi per farsi beffe di lei*

R​: Signor Moriarty... come ha ben potuto vedere, sono brava in questo campo: una ragazzina non avrebbe mai potuto farcela...mi dica, per quale onore sono davanti a lei, re dei criminali?

J: Be', come ha detto lei, è brava in questo campo. Mi interessa, e vorrei incominciare una sorta di emh..ecco..ah sì, collaborazione *disse con un sorriso diabolico stampato sul volto*

R: *non gli sfuggì lo strano sorriso che gli era sorto sul viso,ma non si fece intimidire* Una collaborazione dice? Oh beh.. direi che possiamo parlarne, credo che porterebbe dei benefici per entrambi, signor Moriarty *disse sorridendogli a sua volta*

J: Ovvio, soprattutto per me *aprì la porta del taxi* avrebbe il piacere di seguirmi? *disse con tono stranamente affabile e gentile*

R​: *per un attimo ebbe timore di salire sul taxi: non si aspettava di andare subito al suo covo o in qualunque altro posto lui avesse in mente di portarla; dopotutto, era davvero imprevedibile come dicevano. Non cedette e continuò* certamente signor Moriarty, posso sapere qual è la nostra destinazione? *disse, mentre si dirigevano verso il taxi.*

J :Ovviamente, no *le infilò un ago in una gamba con del potente sonnifero, la fece sedere nel taxi, sparendo nel nulla senza lasciare traccia*

R:Rebecca​ riaprì lentamente le palpebre pesanti, non capiva dove si trovava e cosa fosse successo, ma sentiva di essere seduta su una morbida poltrona in pelle....e in un attimo ricordò. Stava per salire sul taxi quando vide un ago bucarle la pelle della coscia, addormentandosi subito dopo. Non poteva credere di esserci cascata! Ancora intontita, non riusciva a sollevarsi dalla poltrona,quindi cercò con lo sguardo il suo rapitore*

J:Benvenuta nel mio studio *disse Jim alzandosi teatralmente da una sedia nera in pelle* che te ne pare? * Mostrò con la mano l'enorme vetrata che dava all'esterno, mentre il cielo azzurro si stagliava maestoso come sottofondo*

R​:*Sobbalzò al suono di quella voce, poi vide il panorama che gli stava indicando: la casa era grande con vetrate bellissime, insomma aveva effettivamente un ottimo gusto in fatto di arredi* è molto bello il suo studio, signor Moriarty, però non capisco perché mi abbia fatto dormire per arrivare qui, visto che collaboreremo.

J:Certo, collaboreremo, ma sa, sono un uomo che prende le sue adeguate precauzioni con le fanciulle *disse con un sorrisetto malizioso stampato sul volto* Dunque, non mi chiede il fine della collaborazione ?* disse con fare sprezzante*

R​: *adeguate precauzioni con le fanciulle? E in che modo gliel'aveva detto.* certamente, gliel'avrei chiesto prima se lei non mi avesse addormentata *disse sarcastica* Insomma qual è il fine di questo accordo?

J:Il fine di questo accordo è semplice: il controllo. L'essere umano è maniaco del controllo, vuole tutto e tutti ai suoi piedi, per lustrargli le scarpe. E nessuno ci riesce mai. Nessuno, tranne me. Il fine di questo accordo, mia cara, è il controllo di tutta la città di Londra *guardò fuori dalla finestra in silenzio per alcuni secondi, poi, teatralmente, disse* che gliene pare?

R:*il piano di Moriarty era folle, ambiva ad essere il più potente, a conquistare l'intera città. Follia. Guardò verso la finestra; non poteva fermarsi proprio ora, proprio ora che gli aveva rivelato il suo scopo!* meraviglioso, allora credo proprio che la aiuterò molto volentieri,signor Moriarty *disse con un sorriso sulle labbra avvicinandosi a lui e porgendogli la mano per l'accordo*

J:*sorrise. Era davvero entusiasta di questa collaborazione, ma voleva una certezza, una sicurezza. Si avvicinò e sussurrò* ne è davvero sicura?

R​:*appena udì quelle parole, ebbe un brivido lungo la schiena: per un attimo esitò, ma non voleva fargli notare quella paura, non poteva. Rimase ferma sul posto e lo guardò dritto negli occhi, quegli occhi che sembravano due pozzi neri sprofondati nell’oblio, e con voce ferma, rispose *Certamente, signor Moriarty *poi si fece coraggio e si avvicinò a sua volta, sorridendo* avrà presto le chiavi di questa città.

J:Bene signorina *si alzò in piedi, stupito dalla risposta* inizieremo la collaborazione, ma, prima, voglio che giochi un po' con me  *stavolta era di spalle, mentre pronunciava quelle semplici parole, preludio di qualcosa di pericoloso* Sto attraversando un periodo molto noioso, ho bisogno di un po' di svago, quindi, avevo pensato, be'... Che ne dice di una caccia al tesoro?


Note: Salve! spero vi stia piacendo la fanfic, è nata grazie al gioco roleplay, quindi è scritta a quattro mani. Spero vi abbia fatto incuriosire almeno un pochino :)  
   
 
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