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Autore: MadSara    21/05/2017    0 recensioni
Rebecca Chambers, aveva appena fatto un colpo grosso, quello che, forse, le avrebbe permesso di essere notata, di avvicinarsi di più al suo obiettivo: James Moriarty. Era stata mandata da Mycroft per intercettare le mosse del più grande criminale di Londra e per arrivare a lui doveva prima attirare la sua attenzione. E quale metodo migliore per farlo se non rubando la corona d'inghilterra senza lasciare traccia?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jim Moriarty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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R:*Sembrava che ancora non fosse finita, sicuramente era un'ulteriore prova, o forse solamente un capriccio, fatto sta che, quando si annoiava lui, non si presagiva nulla di buono: doveva stare al gioco* ok signor Moriarty sono a sua completa disposizione, sono pronta per farla divertire con la sua caccia al tesoro *disse con un sorriso di sfida* Mi dica, di cosa si tratta?
J:Oh fantastico! Finalmente qualcosa di divertente *rise di gusto* Ho piazzato una piccola bomba, da qualche parte qui a Londra. Il suo compito è quello di trovarla e disinnescarla *camminò in mezzo alla stanza con fare serio e pensieroso, senza guardarla, aspettando di gustarsi la sua reazione solo alla fine. Era divertito, davvero divertito* Avrà a disposizione un solo indizio *disse con tono fermo* Se troverà la bomba, sarà ufficialmente il mio braccio destro e socio in affari. Altrimenti, be'...boom *disse in tono quasi ironico, ma sadico allo stesso tempo*
R​:*questa non ci voleva! Per metterla alla prova avrebbe sacrificato un sacco di persone innocenti. Era colpa sua se adesso c'era una bomba chissá dove, pronta ad esplodere* signor Moriarty e' sicuro?? Per mettere alla prova me sta mettendo in gioco la vita di uomini innocenti. *Si alzò ferma, quasi come un gatto infuriato* Sono una ladra, signor Moriarty, non un'assassina.
 
J:Ovvio che sono sicuro! Che domande sciocche, signorina Chambers. Per essere la mia socia in affari, non basta essere bravo a sgraffignare qualche gioiello*disse disgustato*
 
R​:*aveva osato troppo, il suo senso di giustizia era riafforato davvero in un momento sbagliato* e va bene signor Moriarty...ma si ricordi che la vita delle persone non è un gioco *si girò*un giorno...un giorno potrebbe toccare alla sua *si maledisse per le ultime parole pronunciate: stava giocando con il fuoco.*
 
James: È un giorno che sto aspettando con impazienza *sorrise, percorso da un brivido di eccitazione* In questo mondo, non esiste nulla con cui io non possa giocare
 
R:*Quelle parole la raggelarono *Anche la sua vita ha importanza, signor Moriarty. Vorrebbe davvero essere il giocattolino di qualcuno?
 
J: Io non sarò mai il giocattolo di qualcuno *rise beffardo pensando a quanto fosse ingenua la ragazza davanti a lui* io sono quasi al livello di Dio e quando qualcuno cercherà di rendermi un giocattolo, prima che accada, sarò già due metri sottoterra
 
R​:*Scattò verso di lui estraendo un coltello che teneva nello stivale. Voleva fargli capire che anche la sua vita poteva essere in pericolo, un giorno o l'altro, e che non era il dio che credeva di essere* Nessuno è un giocattolo signor Moriarty *gli sibilò nell'orecchio* e nemmeno lei, per questo, quando arriverà il momento della sua morte, la difenderò, nonostante detesti i suoi metodi
 
J:*le sorrise freddo, la ragazza aveva fegato ed era anche intelligente, però qualcosa non quadrava, doveva dimostrare di essere pronta a tutto* bene Rebecca *abbassò piano la sua mano, premendo la bocca della pistola vicino al suo stomaco: l'aveva estratta appena si era mossa dalla sua posizione* vedo che è molto brava con i coltelli: il suo fuoco mi piace. Però *disse soffermandosi brevemente* Non mi ha ancora chiesto di che indizio si tratta *manteneva il suo sorriso imperterrito: le parole di Rebecca erano solo polvere al vento per lui*
 
R​:*guardò la pistola, stava rischiando veramente grosso, ma era pronta a tutto e continuò sicura* ha smesso di chiamarmi ragazzina finalmente e vedo che mi dà anche del tu, James *fece con un sorrisino beffardo* Mi dica pure l'indizio e quanto tempo ho
 
James:L'indizio è una piccola poesia che mi sono inventato qualche giorno fa *abbassò la pistola e la rimise al suo posto, sotto la giacca, iniziando a recitare una sorta di filastrocca* 
“Venne il giorno in cui 
Dio lo creò
Venne il giorno in cui 
L'uomo lo scoprì 
 
E alla sua costruzione 
Urlarono "esplosione" 
 
Di una lettera fu il loro
Errore”
 
J: *stette in silenzio e poi raggiante riprese* hai tre ore, cara Rebecca, mostrami quanto vali. Oh e ricorda: allo scadere del tempo, qualcuno morirà, forse anche più di qualcuno *sorrise, sadico*
 
R​: *erano passate quasi due ore e lei continuava a pensare, andando avanti e indietro per la stanza. L'ansia gli stava giocando un brutto tiro, mentre Moriarty era tranquillo nella sua poltrona, a leggere messaggi sul suo cellulare​ in modo altamente irritante. Si sedette sulla poltrona dal lato opposto della stanza, doveva calmarsi, ritornó a guardare l'uomo: possibile che non avesse un briciolo di umanità?* Signor Moriarty, questa città...in fondo le piace vero? *voleva sapere di più su quell’uomo* mmmh...se posso sapere, com'era una volta? prima di essere un criminale intendo *si mise comoda sulla poltrona,osservando quell’uomo che fissava il cellulare, senza ascoltarla*
 
James:Oh sì *fece risvegliandosi dai suoi noiosi pensieri* Londra è carina, ma è gestita da stupidi incompetenti, seccanti. Se riuscirò a conquistarla, anzi, non se, quando riuscirò a conquistarla, sarà tutto mio, sarà tutto migliore *disse portando lo sguardo verso il cielo* Riguardo la seconda domanda *disse sospirando* non c'è un "prima di essere un criminale" nella mia vita.  Moriarty è nato con lo scopo di distruggere, per creare da zero. Prima di lui, c'era solo un corpo senza nome e senza scopo
Rebecca​:*lo guardò compassionevole, sperando che non se ne accorgesse. Moriarty aveva cancellato il vecchio se stesso e lo aveva chiamato "corpo senza nome e senza scopo": nel suo passato era successo qualcosa che l'aveva trasformato* Perché? Perché lo chiama “un corpo vuoto senza nome”? Era comunque lei...
James:Ne hai ancora di cose da imparare, Rebecca. Si muore ogni giorno, ogni giorno, una parte di noi muore. Quella parte di me è morta; non ha senso piangere sulle tombe di chi non c’è più *sorrise amaramente*
Rebecca​:*sgranò gli occhi: per la prima volta era sincero con lei, ammettendo di aver sepolto quella parte di sé* sono sicura che possiamo cambiare, ma quella parte rimane sempre da qualche parte dentro di noi, anche se lo si nasconde. *Disse seria* e comunque, sono sicura che non era male quella parte di se stesso, qualunque sia la ragione per cui l'ha sepolta *disse con un sorriso, appoggiando la testa allo schienale e guardando il soffitto*anche io ho avuto a che fare con la morte.. su questo abbiamo qualcosa in comune.*morte...molte persone dipendono da me, devo trovare la soluzione e al più presto! Si mise a pensare più di prima, anche se,stavolta, la persona che aveva nella stessa stanza non gli metteva troppa ansia. Doveva pensare proprio come lui per trovare la soluzione. Doveva essere qualcosa nel suo stile, di grandioso*
 
J:Pff, la morte è comune a tutti,mia cara. Allora, una risposta al mio indovinello? *Disse sorridendo* Sa, tante persone potrebbero "brillare" se lei non risponde correttamente
 
R​:Ah, non credo proprio! *rispose con un sorrisetto* *si alzò dalla poltrona e disse sicura* ho trovato la risposta: è il Big Ben! *dunque iniziò a spiegare la sua folle intuizione* "Dio lo creò"... l'orologio che simboleggia  il tempo, creato da dio,"venne il giorno in cui l'uomo lo scoprì", l'uomo scoprì il tempo, "e alla sua costruzione urlarono esplosione".. il nome del luogo ricorda un esplosione! "di una lettera fu il loro errore" e molto spesso viene chiamato come l'esplosione che ha creato l'universo, cioè il Big Bang! e quindi...è il Big Ben, vero, signor Moriarty?
 
J:Ottima risposta *prese il cellulare dalla tasca e lo porse a Rebecca* invii al numero che è visualizzato sullo schermo il messaggio "stop". La bomba si disinnescherà e da quel momento in poi saremo soci *disse serio in volto*
 
R: Dà l'onore a me di disinnescare la bomba? Ma che gentile.. *disse con un sorriso malizioso e digitò “stop” sul display*
 
J: Bene signorina Rebecca, credo che sarà interessata ai telegiornali. Sa io li guardo spesso verso l'ora di pranzo. Le va di vederlo insieme a me, davanti ad una tazza di tè? *Sorrise in modo stranamente malvagio*
 
R​: Ma certo, volentieri...*qualcosa non quadrava*
 
J: *la condusse in una piccola stanza adiacente, con una tv a schermo piatto e un lussuoso piano cucina. Accese l’apparecchio e mise a riscaldare l'acqua per il tè* Oh, questo canale dovrebbe essere perfetto * una giovane presentatrice si trova davanti al Big Ben in fiamme. Titolo: "Improvvisa esplosione al Big Ben, 12 morti e 7 feriti"*
 
R​: No....*scosse leggermente la testa, guardando il televisore. Si alzò di scatto con gli occhi lucidi: non ci voleva credere, era stata ingannata e aveva ucciso degli innocenti. Corse verso James che stava preparando il tè, lo afferrò per la giacca e urlò* Non erano questi i patti.
 
J:Sì invece, ti ho detto che se avessi indovinato, avresti disinnescato la bomba. Ma non ho mai specificato quale *disse guardando nel vuoto* Se vuole collaborare con me, Rebecca, deve essere pronta a sporcarsi le mani.
 
R​:*lo guardava con gli occhi lucidi e pieni di rabbia: come aveva potuto credere che avesse avuto un minimo di umanità, quell'uomo...quel...quel mostro. Aveva le mani ancora strette alla sua giacca e con esse, tanta voglia di tirargli un pugno* Va bene, ma se vuole che la aiuti mi deve dire tutto sulla missione..
 
J:Oh suvvia, il tè sta per bollire *disse calmo mentre le abbassava le mani tremanti* non è facile entrare nel mio mondo e questo era l'unico modo per dimostrartelo *mise le bustine di tè in infusione*Se è davvero pronta a lavorare con me, deve sapere a cosa va incontro. Deve capire il senso della mia follia
 
R​:*non doveva perdere la calma così o avrebbe mandato tutto a monte, eppure lei sapeva fin dall’inizio con chi aveva a che fare, solo che, quei discorsi gli avevano fatto quasi sperare in un minimo di umanità, per questo era arrabbiata,l'aveva ingannata. Adesso aveva ucciso pure lei, si era sporcata le mani e questa cosa la faceva impazzire. Ormai non poteva più tornare indietro, doveva ritornare sui suoi passi ed essere di nuovo la spia che era, senza esitazioni* Ho capito il senso della sua follia signor Moriarty…*riprese la calma* sono pronta a lavorare con lei
 
J: Bene *versò il tè in due tazze bianche di porcellane, mettendo per sé tre zollette di zucchero* quanto zucchero​?
 
R: Due sono suffcienti *rispose atona*
 
J: *mise due zollette e le porse la tazza* be', suppongo che ora possa sapere il mio piano. Ho in mente di scatenare una rivolta e uccidere la regina d'Inghilterra *disse con una faccia particolarmente seria*
 
R: *quelle parole la sconvolsero: rimase ferma come imbabolata, con la tazzina da tè in mano* Immagino che lei abbia già un piano..
 
James: Ma che domande *disse sconcertato* ne ho ben due, mia cara Rebecca, proprio per non farci mancare niente. In fondo, alla regina va riservato un trattamento speciale, non le pare?
 
R​:Molto bene...spero che me li dirà stavolta, affnché vada tutto per il meglio.
 
J: Stavolta nessun piano nascosto. Ha accettato, ha ucciso, ora lei è la mia unica e sola socia in affari
 
R​: Ne sono lieta. Spero di non ritrovarmi un altro dei suoi scherzetti *mise la tazzina di tè vuota sul lavello, in realtà, non aveva alcuna voglia di tè, ma di una bella birra per dimenticare* aveva un buon aroma *ammise controvoglia* Per preparare l'intero piano ha in mente di tenermi qua dentro per sempre oppure sono libera di uscire fuori, che ne so... al bar?
 
J: Il piano, cara Rebecca, inizierà domani stesso, il giorno del compleanno della regina. Utilizzeremo i criminali per creare una rivolta *bevve un sorso di tè* E nel caos generale, faremo irruzione. Il tutto verrà annunciato stasera, in diretta su canale 6 *disse bevendo l'ultimo goccio di tè rimasto* Lei avrà due ruoli fondamentali. Radunare le truppe e bypassare la sicurezza. Io mi occuperò dell'annuncio pubblico e dell'esecuzione *disse con un lieve sorriso*
 
R​: Oh, non vedo l'ora di vederla in tv allora...sarà una vera star *disse con un sorriso*Però, prima di vedere lo show*disse avvicinandosi di più* potrei andare a comprare qualcosa da mettere sotto i denti e uno spumante, per festeggiare la nostra prossima vittoria. Ah, a proposito, a che ore agiremo? Sa, devo informare i miei uomini.
 
J: Quando le guardie sfileranno per la regina e la festa sarà iniziata. Riguardo la proposta di mangiare qualcosa, avrei giusto un po' di languorino. Il tè non riempie lo stomaco *poggiò la tazzina e mise una mazzetta di sterline sul tavolo* potrebbero bastare?
 
R​:Va bene *disse, guardando incredula quel mucchio di soldi* posso andare io, signor Moriarty. Lei si rilassi. *prese la mazzetta* c'è un bar o un ristorante qui vicino?
 
James :Certo che no *aprì il frigo, pieno di cibo e pietanze varie* bene questo è il frigo, lascio a lei la cucina, io intanto vado a farmi una doccia
 
Rebecca​, rimase interdetta.
 
J: I soldi sono per il favore che mi fa cucinando al mio posto *disse serio*
 
R​:Oh quale gentilezza.... *disse sarcastica*
 
J:*si diresse verso la doccia, ma prima scribacchiò qualcosa su un bigliettino e lo porse a lei: "ricetta per il dessert"*
 
Rebecca​: Signor Moriarty, si ricordi che sono la sua socia, non la sua badante! *disse scocciata*
 
J: Sì ma io ho bisogno di una doccia e lei ha fame *urla dalla doccia*
 
R:Per stavolta chiuderò un occhio, visto che festeggeremo, ma non si illuda che lo faccia sempre! *gli urlo' dalla cucina* Uff, ma per chi mi ha presa?...incredibile*disse fra sé e sé*
 
J: *l'acqua iniziò a scorrere calda. Finalmente un po' di relax. Ci vuole sempre prima di un omicidio. Relax e dolce. Dolce e sangue. Un mix perfetto per James Moriarty*
 
R: *appena sentí che era in doccia, prese il telefono di scorta che teneva nelle mutande, doveva fare in fretta...la regina,l'indomani, sarebbe stata uccisa e a Londra si sarebbe scatenato il caos. Mandò un messaggio di avvertimento a Mycroft. Non aveva altra scelta, sembrava che Moriarty non volesse farla uscire, ma lei doveva compiere il suo dovere e fermarlo. Appena il messaggio venne inviato, gettò il telefono dalla finestra: se avesse scoperto che l'aveva tradito, non sapeva se sarebbe riuscita a sopravvivere, anzi. Ormai sentiva di essere già morta. Ma aveva compiuto il suo dovere e questo le bastava; si era macchiata anche lei le mani di sangue e attendeva quella punizione come un conto da pagare*
 
J:*uscì dalla doccia in accappatoio, bianco, con una M rossa disegnata ad arte sul taschino. La vide intenta a cucinare con due grandi pentole grigio scintillante: oh, pasta, proprio​ ciò che voleva* Ma che buon odorino c'è qui. Allora non è brava solo a fare la cattiva ragazza..
 
R​:*sobbalzo' a quella  affermazione, non potendo fare a meno di arrossire nel vederlo in accappatoio: odorava di shampoo al cioccolato e quel profumo le stava dando alla testa. Doveva ammettere, però, che era davvero sexy.... ma che stava pensando?! Doveva darsi una calmata quello era il nemico* G-grazie signor Moriarty, diciamo che me la cavo *distolse lo sguardo*
 
J: Oh bene *prese una sedia e si sedette. Era diventata stranamente rossa in viso, ma, va be', era una ragazza strana e molto sorprendente, dunque lasciò correre* ha preparato anche il dolce?
 
R: Oh il dolce! be’, non c'è stato molto tempo, ma se vuole glielo faccio adesso *se ne stava seduto con l'accappatoio stretto, calmo, e la cosa la faceva innervosire ancora di più* O-ok glielo faccio adesso *si rigirò ai fornelli in tutta fretta, dopo poco esordì* Ecco il dolce per lei... *disse porgendoglielo in un piattino; era molto, molto vicino e lei era rimasta a fissarlo negli occhi per qualche secondo*
 
J:*assaggiò il dolce e, e....* Assolutamente fantastico! *Esclamò. Non aveva mai assaggiato un dolce così buono. Ne aveva mangiati tanti, ne era goloso, ma qualcosa di così buono mai. Continuava a mangiare ignorando Rebecca e alla fine, come un bambino che aveva ricevuto ciò che voleva disse* grazie mille *sfoggiando un sorriso né sadico né maligno, un sorriso vero*
 
R​: *non capiva bene. Adesso Moriarty le aveva sorriso in un modo sincero: solo con un dolce il terribile Moriarty era diventato così docile? Era davvero volubile come dicevano! un attimo fa era perfido e maligno, un attimo dopo sembrava quasi normale. Era spaventoso anche per quello* prego *disse rispondendo al sorriso* Sembra che le piacciano le torte *fece ancora a disagio* Ehm, signor Moriarty, le posso dire una cosa?
 
J: Mi dica *disse pulendosi la bocca con un tovagliolo*
 
R:Si rivesta! Mi sta mettendo tremendamente a disagio *si voltò verso i fornelli per nascondere il rossore che prendeva il viso*
 
J:Oh certo, mi scusi *iniziò a ridere* non pensavo fosse così "pudica" *andò a vestirsi continuando a ridere*
 
R​: *chiuse gli occhi sospirando* non credo che se ne starebbe tranquillo ad avere una donna sconosciuta completamente nuda in casa!
 
J:Perché no? *Disse mettendosi una camicia bianca e abbottonando piano i polsini* ho sempre tutto sotto controllo,cara Rebecca. Una sconosciuta in casa è l'ultimo dei miei problemi
 
R​:Cosa?! *Sgranò gli occhi incredula, andando verso di lui* e se una sconosciuta le facesse questo...?*lo baciò, sottraendosi all’istante* Mi scusi...non riaccadrà più *si girò in fretta e furia per tornare ai fornelli*
 
J: *fu un istante​, un istante in cui non capiva cosa fosse successo. Nessuno l'aveva mai baciato, non sapeva nemmeno cosa fosse quel gesto o cosa dire. Tutto sotto controllo. Effettivamente sì. Tranne questo.* Be' se una sconosciuta facesse questo *continuò guardando fisso verso di lei* le direi che è una sconosciuta parecchio interessante*rise*
 
R​:*Rebecca avvampò, non solo l'aveva baciato, avventatamente, ma lui gli aveva fatto pure un complimento. No, doveva tornare se stessa, quello era un criminale e soprattutto il suo bersaglio* Se lo dimentichi, la prego. *disse con la testa bassa* Bene, direi che dovremo sederci a mangiare e guardare la tv: presto avverrà il suo annuncio! *disse velocemente,  per cambiare argomento.*
 
J:Oh certo, accendiamo la televisione *prese il telecomando e mise su un canale a caso, sedendosi sulla poltrona* Ti va di sederti accanto a me?
 
R:*quella domanda la fece sobbalzare di nuovo, ma non voleva fargli vedere il suo turbamento,quindi si sedette accanto a lui senza dire una parola*
 
J: *iniziò a contare* 3, 2, 1, azione *premette un bottone e, ad un tratto, la trasmissione venne interrotta: l’immagine di Jim e di Rebecca seduti sul divano andò in onda su tutte le tv nazionali*
 
R: *Rebecca sbianco'* non era una tua registrazione...? *Disse sottovoce a jim*
 
J: Buonasera, cari spettatori e spettatrici che ci guardate da tutto il Regno. Come state? *Esclamò con un lungo sorriso, ignorando le parole di Rebecca*
 
R​: *sono spacciata, pensò*
 
J: Il mio nome è James Moriarty, re della criminalità Londinese. Non voglio addolcirvi la pillola con stupidi giri di parole: il regno non va più bene. È marcio, corrotto, i poveri muoiono sotto i ponti e giovani madri sono costrette a prostituirsi per le strade. La povertà, la criminalità, il male, il marcio che si espande in tutta Londra...non vi disgusta? Non vi fa sentire arrabbiati? Non vi fa avere voglia di cambiare radicalmente? Ricominciare da zero? Queste domande, queste assillanti domande me le pongo ogni giorno, ma finalmente ho trovato la risposta *iniziò a guardare serio verso la televisione, come un cane che sta per avventarsi verso uno specchio* Per cambiare tutto, per ricominciare da zero, bisogna far sparire il vecchio. Domani, in concomitanza con il compleanno della regina, io, James Moriarty e la mia compagna in affari, Rebecca Chambers, prenderemo la vita della regina. Buon compleanno cara Elisabetta, spero che possa spegnere con gioia le sue innumerevoli candeline. Per l'ultima volta *rise. La trasmissione terminò e il programma ritornò alla sua forma precedente. Era soddisfatto* Allora? Che te ne pare?
 
R​:*pensò in un attimo a tutta quella gente che la credeva una criminale. Avendo mandato un avvertimento a Mycroft, pensò che tutto si sarebbe risolto: lui le avrebbe creduto, avrebbe capito che era tutta un'idea di Moriarty. Tuttavia...si era macchiata del sangue di innocenti e questo era un bel guaio. Stette in silenzio fra quei pensieri poi rispose atona*Favoloso...è favoloso, signor Moriarty,ma perché non mi ha detto niente?
 
J:Volevo che fosse una sorpresa. Mi avevi fatto quel buonissimo dolce...volevo ringraziarti come si deve, rendendoti parte della mia apparizione *disse sorridendo e guardandola. Le sembrava strana​ ma non capiva il perché*
 
R​: Ah, voleva ringraziarmi?!? Poteva farlo come le persone normali. Non amo avere gli sbirri alle calcagna! Ho rubato sempre sotto copertura! Per lei questo è un regalo??! *disse con la disperazione nella voce, indicando con la mano il televisore*
 
J:Be' certo che è un regalo. Andrà tutto a buon fine, non ti preoccupare. Dopo domani *disse alzandosi* tu sarai la regina e io il re. La polizia non potrà farci nulla. Suvvia Rebecca, devi avere più fiducia nel futuro re di Londra e dintorni.
 
R​:*era pazzo. Veramente credeva che uccidendo la regina sarebbe diventato re? E lei la sua regina, per giunta. Come minimo sarebbero andati in prigione, anzi, sarebbero stati giustiziati* Perché dici che sarò regina? *sapeva che tra loro non c'era niente, tranne quel bacio dato d'impulso...che stupida era stata. Sicuramente aveva in mente di sbarazzarsi anche di lei una volta presa la corona. Non le restava che sperare che Mycroft salvasse la regina e in quel caso anche lei. Strinse i pugni e disse autoritaria* signor Moriarty non giochi un'altra volta con me, ho degli uomini anch'io e non credo che li vorrebbe contro....appena avremo la corona lei potrà farne quello che vuole, a me non interessa, ognuno per la propria strada.
 
J: E va bene, faccia come le pare *disse infastidito* Se vuole aiutarmi bene, altrimenti, quella è la porta *disse indicando l'uscita* Ormai siamo ricercati entrambi. Cosa pensa? Che sia talmente stupido da pensare che basti uccidere la regina? No, non basta. *Disse in tono serio* ma è necessario, perché Londra è marcia, e per farla rifiorire bisogna abbatterne il simbolo. Se lei crede che la realtà vada bene così, che tutto vada bene così, se ne vada. Non ho bisogno di impicci nel mio cammino, tantomeno una persona che non è convinta della strada che sta percorrendo
 
R: Lei crede davvero di rendere Londra un posto migliore?  Siamo due criminali ,Moriarty, nessuno crede ai criminali. Così si farà solo del male *disse con tristezza nello sguardo*Questa città è marcia, sí, ma per le persone come noi...
 
J: Rebecca, penso che tu conosca la storia: sai chi era Cromwell? Uno dei più importanti fautori dell'Inghilterra che conosciamo, considerato dal re e dai realisti come un criminale.Mazzini e Garibaldi in Italia, li conosci? Sai come vengono considerati dagli storici? Terroristi.Criminali e poliziotti. Bene e male. Non sono distinti, sono due facce della stessa medaglia: a seconda della situazione, si sceglie testa o croce
 
R​:*si sarebbe messa a ridere se avesse potuto perchè, effettivamente,  lui era il criminale, lei il poliziotto, che ironia della sorte...* Non mi hanno mai insegnato ad abbandonare una missione e quindi non me ne andrò,anche perché sono ricercata anch’io...Me ne andrò a fare una doccia, se permette *disse stizzita*Ho bisogno di calmarmi
 
J: Vada, il bagno è la seconda porta a sinistra *indicò il bagno, andandosene in cucina* 
 
R​: Grazie! *disse chiudendosi in bagno a chiave* finalmente era sola. Tutti quegli anni di allenamento per essere una spia non le erano serviti a niente, sarebbe dovuta essere lei a manovrare gli altri e invece adesso veniva raggirata come se niente fosse: anche se aveva la mente criminale più brillante davanti a se, non se lo perdonava lo stesso. Aprì l'acqua della doccia, sperando di far scorrere via tutto il marcio e l'ansia di quel giorno; non potè fare a meno di piangere in silenzio per la rabbia e per l'eventuale fallimento della missione e della sua stessa vita*.
 
James: Non morirai *gridò Moriarty dalla cucina* Te lo assicuro. Parola di genio del crimine
 
Rebecca​:*sgranò gli occhi lucidi a quelle parole: come aveva fatto a sapere che aveva paura di morire? Non se lo spiegava, ma il suo cuore, adesso, palpitava all'impazzata. Non andava bene: basta, basta cuore! Non devi battere per lui o per le sue parole! Dopo un po' uscì dalla doccia con gli occhi arrossati per il pianto, si era rimessa il solito completo, visto che non aveva altri vestiti con sé. Andò in cucina dove c'era lui* signor Moriarty....grazie...Anche se non sappiamo come andrà a finire…
 
J: Non dire nulla. Ti è andato del sapone negli occhi vedo.
 
R​: Oh, si che sciocca! hahaha…
 
J: Lì ci sono i tuoi nuovi vestiti *indicò il divano pieno di tanti vestiti di tutte le taglie* Scegline uno e cambiati, su. Non si conquista Londra da barboni
 
R: Per me? *disse sorpresa*
 
J: Ovvio. Non ci sono altre donne oltre te
 
R​: *gli stavano ritornando gli occhi lucidi: non sapeva nemmeno chi lei era veramente* La posso abbracciare...signor Moriarty?
 
J:*la abbracciò all'improvviso, come lei aveva fatto col bacio prima* e questo è per il bacio.
 
R:*Fu colta di sorpresa e questa volta non potè fare a meno di trattenere le lacrime.Appoggiò la testa sulla sua spalla e si strinse a lui come una bambina, non poteva farne a meno, lui che rappresentava il male, lo odiava, ma il suo cuore era attratto da quello stesso male* Grazie...*disse tra i singhiozzi*
 
J: Di nulla *aveva capito pienamente come si sentiva, una volta tanto non voleva peggiorare la situazione, una volta tanto voleva fare del bene ad una persona. Ma solo a lei. Non sapeva perché. Ma a lei sì, se lo meritava*
 
R: *si staccò da lui in imbarazzo per quel pianto liberatore e subito si voltò verso i vestiti, scegliendone uno blu, color della notte* Bene! Direi che domani sarà una splendida e lunga giornata. Credo che andrò a dormire adesso... sul divano *disse ancora in imbarazzo con un sorriso*
 
J:Oh, va bene. Il riposo è importante *fece un risolino* io dormirò nel mio grande e comodo letto in camera mia
 
R​:*aveva marcato quelle parole, "grande e comodo letto", come per prenderla in giro o per un invito; questo non l'avrebbe saputo mai, sapeva solo che non avrebbe mai e poi mai ceduto* Ok, io vado sul divano che sembra molto comodo...Buona notte signor Moriarty *Si sdraiò sul divano, che per fortuna era morbido*
 
J: *Gli lanciò una coperta da lontano* Fa freddo, copriti. E buonanotte anche a te
 
R​: *si strinse la morbida coperta rossa e di nuovo il cuore iniziò a palpitare contro il suo volere* grazie signor Moriarty. Buonanotte. *disse con un sorriso. Gli occhi le si chiusero quasi subito, era distrutta e subito si addormentò.*

Nota: Spero vi piaccia la mia Rebecca in balia di Moriarty xD e spero vi susciti ancora un po d' interesse, il prossimo sarà il gran finale, non mancate! ;)
   
 
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