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Autore: effy_14    22/05/2017    3 recensioni
Ciao a tutti =)
eccomi con un'altra serie di storielle =) Buona lettura a tutti!!
"Un sorriso le solcò il volto, ma a chi volevano darla a bere?
Lei si era svegliata perché dormiva nello stesso letto della ragazza, quindi non destarsi era praticamente impossibile, ma lui? Lui era nella parte opposta della casetta, come poteva averla sentita?
L’amore , si rispose..."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Makino, Monkey D. Rufy, Nefertari Bibi, Shanks il rosso | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Buon giorno a tutti e buona settimana!
Ecco qui un altro capitolo della storia. Stesso posto, stessa sera, diverso punto di vista e ovviamente diverso amore! =)
Spero che vi possa piacere e vi ringrazio tutti!
Un abbraccio
 
Effy
 
 
 
Si svegliò, quasi spaventata, per il movimento che aveva avvertito alla sua destra. Una volta messa a fuoco la massa rossa di fronte a lei, però, aveva capito che non c’era nulla di cui preoccuparsi.
-Scusa Bibi, non volevo svegliarti. -
Sorrise tranquilla all’amica –No scusa tu, sono così tesa che ogni rumore mi fa sobbalzare. Tutto bene Nami?-
-Si si, solo che non riesco a prendere sonno, esco un momento. –
La vide alzarsi con solo il vestito di danzatrice addosso e avviarsi verso la porta. Non le sembrava stesse male, quindi poteva tranquillamente tornare a dormire.
Stava per ripiombare nel sonno quando un altro rumore, stavolta più lontano, le fece riaprire gli occhi.
Non ebbe però bisogno di mettere a fuoco la figura del verde che, faccia seria e concentrata, lasciava anch’esso la stanza. Non si stupì più di tanto, sapeva benissimo che non l’avrebbe fatta stare fuori da sola. Anzi, si era accorta subito che, oltre a lei, anche lui si era svegliato non appena la navigatrice si era mossa.
Un sorriso le solcò il volto, ma a chi volevano darla a bere?
Lei si era svegliata perché dormiva nello stesso letto della ragazza, quindi non destarsi era praticamente impossibile, ma lui? Lui era dall’altra parte della casetta, come poteva averla sentita? L’amore, si rispose.
Il sorriso sul suo volto passò dalla dolcezza alla malinconia in un attimo.
L’amore.
Credeva anche lei di aver amato.
Credeva, perché non aveva mai provato altro per nessuno, quindi non aveva molti metri di paragone per quel sentimento.
Chiuse gli occhi e la mente tornò con un sospiro al passato….
 
…Una splendente città, piena di gente allegra, si palesava sotto gli occhi da quel posto così alto. Non avevano scoperto da molto quel nascondiglio, ma subito era diventato il loro punto d’incontro fisso.
Si trovava lì già da un paio di minuti, ma degli altri nessuna traccia. Che fossero stati bloccati a casa dai loro genitori? Ma, cavolo, se lei che era la principessa era riuscita a liberarsi di suo padre, che problemi potevano avere gli altri?
Avverti un rumore alle sue spalle e, subito, si mise in posizione d’attacco.
-Tranquilla principessina, sono solo io. –
Un sorriso felice le si dipinse sul volto, era lui. Stava per salutarlo allegra e chiedere quale fosse il programma della giornata, quando il suo sguardo fu attirato da una macchia.
-Cosa hai fatto lì Kosa?- Allarmata si avvicinò al bambino andando subito a sfiorare con le manine quel piccolo rivolo di sangue che gli usciva dalla manica della tunica.
-Oh non è nulla, sono caduto da un albero. –
L’azzurra però non l’aveva nemmeno ascoltato. Si era subito affrettata ad alzare l’indumento, per rivelare il piccolo graffio sul braccio, e con quello che aveva, in altre parole un pezzo del suo vestitino, si era messa a curarlo alla bene e meglio: non mancando di borbottare contro la sua incoscienza e sbadataggine.
-..che poi io dico: ma che ci dovevi mai fare su di un albero? – si era fermata ed aveva incrociato gli occhi con quelli del biondo in attesa di una risposta.
-Beh ecco – il bimbo prima arrossì di colpo e poi, con ma mano libera da quella di Bibi, tirò fuori dalla tasca dei frutti gialli piccoli e tondi –Volevo prenderti un pochino di questi, mi sembravano già maturi, e poi so che sono i tuoi preferiti. –
La bimba rimase senza parole. Nella sua innocenza pensò che quello fosse il gesto più bello di tutti. Trasformò il broncio precedente in un nuovo sorriso e, arrossendo, allungò la manina a prendere quella dell’amico per poterla stringere.
Non dissero più nulla, mangiarono i frutti, e stettero lì a guardare il panorama del campanile fino al tardo pomeriggio. L’unica cose che fecero fu di non lasciarsi più le mani..
 
..Fu da quel gesto che capì. Capì che Kosa era il suo primo amore. Ricordava chiaramente il battere forte del suo cuore ogni volta che lo rivedeva e come immaginasse di loro sposati al castello.
Poi lui era partito e lei era cresciuta e le cose, purtroppo, erano cambiate parecchio, ma le poche volte in cui aveva potuto rilassarsi un attimo non aveva mai mancato di pensare a lui. Ora lo avrebbe rivisto, finalmente! Sperava solo andasse tutto bene.
Guardò la porta da dove erano appena usciti i suoi nuovi compagni d’avventure: chissà se anche il loro fosse il primo amore?
Le venne in mente una chiacchierata fatta con l’amica in una delle loro tante sere passate insieme. Avevano parlato, per l’appunto, d’amore e lei sembrava essere abbastanza esperta del campo, però, quando glielo aveva fatto notare e chiesto se lo aveva già provato sulla sua pelle lei era diventata scura in viso.
Si era sentita in colpa per averla fatta rattristare così, ma poi la rossa le aveva raccontato di sua madre, Bellmer, e dell’amore che lei, nonostante non ci fossero legami di sangue, le aveva dato sempre e in ogni caso. Era quello l’amore che aveva conosciuto per anni e che un giorno le era stato tolto in pochi minuti. Poi aveva conosciuto quegli strani ragazzi e si era sentita di nuovo amata.
Un sorriso furbo le si disegnò sul volto al ricordo della frase che la sua amica aveva detto dopo il racconto. Lei ora si sentiva amata si, e, a detta sua, stava imparando ad amare a sua volta.
Al tempo non aveva dato un peso specifico a quella frase, ma ora, sapendola lì fuori con lui, probabilmente a litigare come sempre, capiva di cosa parlava.
Si rigirò nuovamente per dormire, domani l’avrebbe tempestata di domande, curiosa di sapere. Magari grazie alle sue parole avrebbe finalmente capito se ciò che provava per Kosa era o non era amore.
   
 
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