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Autore: Liry_chan    22/05/2017    1 recensioni
Un’ombra. Questo era sembrato a Sanzo di percepire. Tese le orecchie. Niente rumori, eppure aveva un fine udito.
Il dolore, che esplose improvviso allo stomaco, gli mozzò il fiato e lo precipitò a terra. Un secondo fendente lo colpì alla nuca. Quello che seguì fu una pioggia di colpi. Non ne capiva la provenienza e quando riusciva a pararne qualcuno, subito veniva attaccato da un’altra parte.
Solo quando stava quasi per perdere i sensi, la vista appannata e il sapore metallico del sangue in bocca, l’invisibile aggressore si fermò.
«Prega bonzo. Prega per la tua vita o muori»
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku, Ukoku Sanzo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 14
Finalmente al comando

La confusione era tale da fargli dolere la testa. La storia raccontata da Dokugakuji sembrava il resoconto di un brutto sogno.
Goku non sapeva se Sanzo avesse deciso di andare in aiuto di Kougaiji per via della loro discussione, in ogni caso si sentiva responsabile per quanto accaduto.
«Piangersi addosso non servirà a nessuno. Cerca di tirare fuori un po’ di grinta.» incalzò Doku. «Possibilmente, anche il Seiten Taisei non sarebbe male. Anzi a dirla tutta sono venuto per lui, non per un ragazzino lagnoso.»
La sferzante schiettezza del guerriero non faceva altro che aumentare il senso di inutilità che provava. «Te l’ho già detto, non sono in grado di controllare i miei poteri senza la presenza di Haydè. Inoltre, mi ha già sconfitto una volta!»
«Tutte scuse! Lei sarà lì e comunque il nemico da fronteggiare è quello schifoso del dottor Ni Jianyi.»
«Non sono scuse!» mentre lo diceva gli sembrò di essere un bimbo capriccioso, provando un’infinita vergogna. «Haydè è incosciente e questo Ni Jianyi userà la sua energia… mi dici dove sta la differenza? Lei almeno è mia sorella e non vuole farmi del male.»
Dokugakuji lo squadrò dalla testa ai piedi. «Vedendo come ti ha ridotto non si direbbe.»
“In effetti…” ammise tra sé Goku. «È… complicato.» sussurrò.
La mano di Hakkay si posò affettuosa sulla sua spalla.
«So che è difficile, che ti senti in colpa e nonostante tutto sei ancora un po’ arrabbiato con Sanzo.» le parole e il tono gentile dell’amico lo rincuorarono. «Ma devi provarci lo stesso o il rimorso ti tormenterà per il resto della vita.»
Non era Goku ad essere in collera; ripensando a come aveva trattato il monaco probabilmente era proprio il contrario,  anche se il carattere orgoglioso di Sanzo non gli avrebbe mai fatto ammettere quanto le accuse ricevute erano suonate amare.
Si scrollò di dosso quell'autocompatimento; Hakkay diceva il vero: doveva impegnarsi con tutto sé stesso per salvare suo fratello e sua sorella, così da meritare il perdono del bonzo e forse, dopo, provare ad essere tutti e tre come una vera, strana, famiglia.
«Tranquilla scimmia!» Gojyo interruppe i suoi pensieri. «Ci penserò io a ricacciati la tiara su quella testa di banane, in caso andasse storto qualcosa.»
«Ok, farò del mio meglio e anche di più! Ma non qui. Non voglio che qualcun altro paghi le conseguenze se dovessi perdere il controllo.»
«Ho in mente il posto adatto!» affermò Hakkay con un sorrisetto enigmatico.

***
 
Del rigoglioso atollo, una volta chiamato Latte di Luna, non rimaneva altro che una desolata distesa di terra carbonizzata. Il calore era stato così intenso che alcune rocce si erano cristallizzate in cupi frammenti vetrosi.
Adesso gli avevano dato il nome di Bruma della Notte, poiché quando sferzava il vento del sud la polvere si levava dall’isola come una nebbia nera, oscurando l’orizzonte.
Lì Goku era sicuro di non nuocere ad anima viva. A parte i suoi amici e Dokugakuji, certo… ma quei tre erano in grado di cavarsela.
Si tolse la tiara con cautela; l’energia del Seiten Taisei lo pervase come una marea irrefrenabile, sanando all’istante le sue ferite. Sentiva di stare scivolando lentamente nell’oblio; lottò con tutte le sue forze per rimanere cosciente ma dopo solo pochi istanti fu il buio.
Gojyo e Doku erano già in posizione di combattimento pronti al contrattacco; Hakkay nel frattempo recuperava il dispositivo di controllo.
«Goku… riesci a sentirmi? Ti prego, devi restare presente. Goku…»
Il Seiten Taisei era confuso e disorientato. Cercando di capire che ci faceva con le ginocchia nella cenere, si guardò intorno. Quegli sconosciuti ostili lo allarmarono. L’istinto gli diceva di mettersi sulla difensiva, e la miglior difesa era sempre l’attacco. Si lanciò verso quello che in base a potenza doveva essere il più pericoloso, anche se era come frenata. Il tizio occhialuto scansò il colpo per un soffio, e quando si liberò dei dispositivi di controllo rivelò la sua vera forza. Il Seiten Taisei aveva intuito giusto.
Parò l’offensiva, ma nello stesso istante venne aggredito dagli altri due. Per lui fu abbastanza semplice atterrarli, ai suoi occhi si muovevano con incredibile lentezza e prevedibilità. Ciò nonostante continuava a non capire perché lo stessero attaccando. Voleva solo essere lasciato in pace e andarsene da quello squallore polveroso.
Pochi altri fendenti ben assestati e avrebbe messo fine allo scontro, quando un duetto di voci, un uomo e una donna, gli risuonò in testa. Pronunciavano all’unisono un nome che in qualche modo gli risultò familiare.
“Goku”, ripetevano. “Goku, puoi fare più di così, riprendi il controllo!”
A queste si aggiunse una terza voce, più vicina e intensa, come se provenisse dal suo profondo.
“Perdonatemi” diceva. “Non sono abbastanza forte… non faccio altro che deludervi.”
Il Seiten Taisei si portò le mani alle orecchie sperando che le voci cessassero, ma fu inutile.
“Ascoltami stupida scimmia!” era l'uomo che stava parlando. “Sei tu che devi perdonarmi" continuò con tono più affabile. "Mi sono comportato come un improponibile imbecille, direbbe qualcuno.”
“Sanzo…” la voce dentro di lui sembrava affranta.
“Lasciami finire, per favore…” riprese questo Sanzo. “Potrebbe essere l’ultima occasione che ho di esprimere… sì insomma, quello che provo. Hai ragione, sono incapace di dimostrare i miei sentimenti in maniera normale, però non significa che io… che non… oh accidenti perché deve essere così difficile dirti che ti voglio bene! Stupida scimmietta…”
“…”
Mi si spezza il cuore!” si intromise la voce melliflua della donna. “Se non vi dispiace, io starei facendo da antenna radio, per cui… vorreste darvi una mossa con sta roba mielosa e venire al dunque?” aggiunse in tono sferzante.
“Questa vipera ha ragione… il punto è: muovi il culo e vieni a tirarci fuori da questo casino.”
“Hai sentito Seiten?” la voce vicina si rivolgeva direttamente a lui, ora. “Devo andare a salvare la mia famiglia, perciò da adesso sarò io al timone!”
Ciò che avvenne nella sua mente fu una specie di fusione di coscienze: sapeva di essere il Seiten Taisei e sapeva di essere anche il ragazzo di nome Goku; una sensazione già provata qualche tempo prima, quando aveva affrontato sua sorella per impedirle di uccidere Sanzo. Ma questa volta un senso di unità lo pervase, come se avesse riappacificato ogni parte di sé.
«Scusate se ci ho messo un po’.» disse ai ragazzi presenti, che nel frattempo si stavano riorganizzando cercando di capire come il mai il Seiten Taisei si fosse bloccato. «Sono pronto. Quella non è più necessaria Hakkay.» indicò la tiara ai piedi del giovane.
Fece scrocchiare il collo. «Andiamo a spaccare un po’ di ossa.»
   
 
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