Temari amava
i rossetti.
Era un
cosmetico della quale non poteva fare a meno e che le stava maledettamente
bene.
Temari amava,
soprattutto un rossetto: quello rosso.
Il rossetto
rosso era il suo tratto distintivo, un tratto facilmente riconoscibile e con la
quale le persone la identificavano.
Lei lo
amava per il suo colore accesso, perché le stava maledettamente bene, e perché
sapeva che quel rossetto piaceva anche a lui. Non le era mica sfuggito
lo sguardo malizioso e divertito del suo ragazzo quando lei gli lasciava le
impronte delle labbra su tutta la faccia quando lo baciava.
“Sei una
seccatura. Adesso devo pulirmi la faccia da questo stupido rossetto.”
“Non mi
sembra che tu ti sia lamentato, quando ti ho baciato proprio lì col
rossetto.”
Lo guardò
in viso, notando le diverse gradazioni di rosso che si cospargevano sulle sue
guance e sul collo. Amava quando Shikamaru diventava di un bel rosso accesso
causa imbarazzo, e amava essere proprio lei la causa di quel rossore.
“Smettila
seccatura. Non sei divertente.”
“Se
ti dà così fastidio essere baciato col rossetto, posso baciare qualcun altro.”
Ma
lui non gliel’avrebbe mai permesso, tanto da stringerla a sé e baciarla lui
stesso, ritrovandosi quelle labbra rosse sulle sue.
“Sei
un demonio.”
Ricevette
solo un ghigno divertito e un ennesimo bacio sulla guancia.