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Autore: Dakota Blood    22/05/2017    0 recensioni
secondo libro della serie Ellie Dobner ♥
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi siete mai chiesti come mai le eroinomani siano sempre così tanto fighe e bellissime? Perchè la droga da' assuefazione, ti logora dentro, fuori e nell'animo ma il trucco non te lo può togliere nessuno. Sono alla stazione, mi devo incontrare con Stella, la mia ex migliore amica. Eccola che arriva tutta trafelata e con il bambino che già cammina da solo. Mi sono truccata con solo l'eyeliner e un poco di lucidalabbra, giusto per essere semplicissima, d'altronde non mi devo vedere con un ragazzo ma con quella che l'ultima volta ho definito quasi stronzetta per il modo in cui mi aveva piantata in asso. Stella arriva e si sistema meglio la camicetta, il bambino mangia un cono gelato e io ho al guinzaglio il mio Chycchy, il cane che ho adottato da tre mesi. Mi guardo nello specchio e non mi trovo affatto male. Non sono mai banale con me stessa, lo faccio apposta. La droga mi da' il piacere di sentirmi bella e libera, e poi anche se non sono americana mi fa' sentire dannatamente figa. Sono inglese, e le mie discendenze sno quasi nobili, se non fosse per mia sorella che ha rovinato tutto, quella stronzetta da quattro soldi. Stella si avvicina e mi porge la mano. -Ciao Ellie,- mi dice, con un sorriso da gatta siamese. -Ciao- rispondo continuando a sistemarmi per bene. Saluto il bambino, d'altronde lui non c'entra assolutamente nulla, e andiamo dentro il bar a prendere qualcosina. Io vorrei soltanto potermi fare una pera e la stazione mi sembra il posto giusto, il tipo di bar adatto per gente come me. Sento la musica dei Placebo, è il pezzo giusto. Parte jesus son e io non ci sono più con la testa, tutto gira e ruota attorno a me. Stella prende un caffè ma io non voglio assolutamente nulla. Mi muovo, il piede si contorce nella Converse viola, e i placebo sono già lontani chilometri da me, eppure li sento così maledettamente vicini. -Non prendi nulla Elllie?- vorrei prendere il mondo, mi vien da rispondere, ma poi la cameriera che conosciamo bene ( un'altra stronza quanto mia sorella e bionda allo stesso fintissimo modo) cerca di corrompermi mentre Brian Molko canta le ultime strofe di jesus'son. -Prendo un succo di frutta all'albicocca, io sono diventata quasi astemia anche se nessuna di voi credo lo sappia- mi viene quasi da ridere, eroinomane ma astemia. Non bevo ma mi facco certe pere che non finiscono più. -Ok, allora porto un succo, e per Stella?- Lei rimugina un poco su quelle parole e poi molto stancamente se ne esce con una frase di merda, delle sue solite -Prendo il vino- Il vino lo bevevo io tempo fa, assieme alla droga meno potente in circolazione, l'LSD, gli acidi. Quando ci sparavamo un acido per andare in orbita riuscivamo sempre a creare la situazione giusta per sballarci, un po' come i ragazzi dello zoo di Berlino. Christiane F era veramente una figa assurda, lei corrompeva il mondo e la sua famiglia e tutti gli stavano dietro e meritava l'attenzione del mondo. Il bambino prende un milkshake al lampone. Che cucciolo tenero, chissà se anche io un giorno avrò dei bambini così belli. Per ora ho il cane. Stella mi chiede se tutto è a posto, se mi trovo bene nella mia nuova casa, con il cagnolino e sola senza marito. Mai stata meglio, le rispondo e lei sorride, anzi ride proprio di gusto. -Io sono single anche se mi sono lasciata da poco con un ragazzo russo, di kiev. Incomprensioni letterarie ed elettive- mi dice, come se fosse del tutto naturale lasciare un bell'imbusto del genere. L'avevo visto solo una volta, a casa di Stella, ma mi era bastata per farmi un'idea di come potessero essere le loro notti: bollenti. -Come mai vi siete lasciati?- le chiedo, ammiccando dolcemente su quel fattaccio tanto triste. -Perché non capivo la sua lingua te l'ho detto, anche se era bellissimo non riuscivamo a comprenderci, eravamo su due linee opposte, proprio agli antipodi ti dico- Finalmente arrivano le bibite, il bambino non si sa per quale motivo inizia a piangere e guardarmi come se avesse visto una strega. Sono così brutta? Stella ride. Beviamo per dimenticare. Io vorrei solo farmi la mia dose.
   
 
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