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Autore: Cecilia    23/05/2017    1 recensioni
Le conseguenze di Flashpoint presentano il loro conto e toccherà alla Leggende, in un viaggio in un futuro prossimo, a pagarne il salato prezzo tra sconvolgenti verità ed inaspettate rivelazioni.
Fan Fiction in due momenti tra l'universo che conosciamo e quello nuovo che si crea dopo la guerra finale del tempo...
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Rip Hunter, Sara Lance, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CARESTIA - "Granny" Goodness – Central City 2017

Appena la Waverider toccò il suolo, ciò che Captain Cold, Lily Stein, Deadshoot, Commander Steel e Vixen notarono immediatamente fu la furia cieca con la quale gli abitanti della città si erano riversati nelle strade consumati da una fame inarrestabile. I più avevano preso di mira fast food e ristoranti in cui si spintonavano e si aggredivano solo per avere per sé la quantità maggiore di cibo che ingurgitavano con ingordigia cieca. Ma non era solo quella scena a far accapponare la pelle se non anche le relazioni e i discorsi che intercorrevano tra le altre persone che, apparentemente, sembravano normali. Erano alla disperata ricerca di affetti, attenzioni e premure e lo manifestavano in un modo al limite della follia. Era chiaro che quella frenesia che aveva colpito gli abitanti di Central City lentamente li avrebbe portati ad una lenta distruzione fisica e spirituale…

«Tutto ciò è mostruoso…» fu ciò che naturalmente disse Amaya con la fronte corrugata ad osservare quel mondo perturbante e osceno, dando così voce ai pensieri dei suoi compagni.

«Come è mostruoso abbandonare un bambino a sé stesso…»

La voce che giunse alle loro spalle fece voltare tutti mettendoli sul chi va là con i loro poteri o armi, mentre “GrannyGoodness li guardava con quel sorriso così gentile che quasi stonava pensando all’oscurità che invece la impregnava. Era elegantemente vestita, avvolta in una mantella grigio scura e i capelli dello stesso colore erano molto finemente portati acconciate in un chignon.

«Quello che farete con la piccola Jeanne… che accadrà a Mari… una brutta maledizione di famiglia, fortuna che esistono persone come me che si prendono cura di tutti questi poveri innocenti…»

«E come mh? Rendendo la loro fame di attenzioni insaziabile? Facendoli sentire più soli e spaventati di quanto già non siano?» chiese Amaya scattando in avanti e fermata solo dal marito che stringendole il braccio la incitava a non cedere alle provocazioni. Era quello che i Cavalieri volevano: la loro oscurità per usarla a loro favore e lo avrebbero fatto colpendoli lì dove erano più deboli.

«Io salvo solo le loro anime… quello che non si potrà dire per le vostre…» la “dolce” vecchietta picchiettò le sue mani con i guanti una sull’altra mentre guardandosi intorno inspirò a pieni polmoni le anime che con la loro disperazione la rendevano più energica.

«Ciò che vi aspetta è un mondo in cui sarete schiavi, nessuno ricorderà chi era prima e le vostre sofferenze saranno eterne…» annunciò loro la donna e mentre lei si perdeva in lunghe disquisizioni Deadshot non perse occasioni per colpirla. Non sbagliava mai e la sua distrazione era un punto a suo favore eppure il proiettile non fece in tempo a oltrepassare il suo capo che quella già si era teletrasportata alle loro spalle scoppiando a ridere.

«E’ questo che vi rende deboli… il cuore…» alle parole della donna il gruppo vide distintamente la sua mano fuoriuscire dal petto di Deadshot, lei che gli aveva strappato il cuore e lo osservava nelle sue mani… mentre il corpo dell’uomo cadeva inerme a terra.

«L’amore ha molte forme… romantico, familiare e quello creato dalla lealtà e dall’amicizia… Perfino un rifiuto della società come lui ne provava, ma questa è la vostra debolezza e la mia forza!»

Disintegrando il cuore tra le sue mani Granny Goodness camminò verso il restante del gruppo che indietreggiò, ma per reazione immediatamente l’attaccò.

I colpi di Commander Steel, nonostante il suo corpo di acciaio, non scalfirono la resistenza sovraumana della donna e quando con la coda dell’occhio vide Vixen richiamare la forza del gorilla e correrle incontro deviò telecineticamente il raggio di ghiaccio di Captain Cold contro di lei.

«Ma guardatevi un pubblico di pietra, potrei giocare con voi come e foste delle bambole…» e in effetti era quello che stava facendo visto che ogni loro attacco o tentativo dello stesso cadeva nel vuoto, ma andava bene se dava tempo a Lily di fare il necessario. Lei che al momento dello scontro era scappata lontana, non tanto, ma abbastanza per avere il tempo di frugare nella propria tasca e trovare un piccolissimo pezzo di pergamena che Lyla le aveva dato. Aveva detto che lo aveva recuperato nel futuro, che Dottor Fate glielo aveva dato e che le sarebbe servito al momento opportuno. Non credeva nella magia e nelle sciocchezze affini, per lei contava solo la scienza, ma adesso si rendeva conto che tutto diveniva relativo di fronte a tali personaggi e tali situazioni.

Era terrorizzata non era una persona d’azione, ma poi le bastò incontrare lo sguardo azzurro di Leonard e ricordarsi tutto quello che insieme avevano vissuto. Loro avevano avuto un assaggio del mondo che Darkseid intendeva costruire e non poteva permetterlo, non quando in mano aveva la chiave per impedirlo anche se era paralizzante l’idea di dover affrontare quel mostro travestito da adorabile vecchietta.

«Sei davvero convinta di farcela?» Granny Goodness aveva il dono della telepatia e questo le aveva permesso di udire il flusso di pensieri di Lily e voltandosi verso di lei lentamente assumeva le sembianze di suo padre, Martin.

«Sei solo un’anomalia. Un errore che ho creato. Non sei reale, nonostante non hai fatto altro che andare in cerca del mio consenso e della mia stima…»

Quella era una debolezza per lei, lo sapeva e infatti tremò, mentre vedeva quell’essere dirle quelle parole perché nonostante non fosse realmente suo padre… era comunque duro affrontare il suo peggior incubo in quel modo. Ma resistette. Si impose di farlo e non lasciarsi ingannare da quel gioco mentale.

«So benissimo cosa sono, ma so anche che non ho bisogno del consenso e della stima di mio padre, perché già ce l’ho!»

Mentre lo diceva avanzava lentamente, lieta di vedere come questo stava permettendo a Nate di raggiungere Amaya e ad aiutarla dopo che la loro avversaria le aveva rotto un braccio e causata una ferita grave al fianco per colpa di un ghiacciolo creato da Leonard.

«Come stai?» chiese Nate stringendo la moglie tra le braccia poco lontano in un vicolo, ma vicini abbastanza per osservare quello scontro.

«Sopravvivrò…» lo rassicurò lei accarezzandole il volto e non riuscendo fare a meno di piangere. Vedeva Deadshot poco lontano e non riusciva ancora a credere a come fosse morto, mai aveva visto da vicina così tanta violenza e poi lui… suo marito, l’acciaio del suo corpo ammaccato come mai era successo e l’impossibilità di tornare normale per non rischiare di danneggiare organi interni, non sapendo l’entità dei colpi ricevuti.

«Ora non possiamo far altro che riporre le nostre speranze in lei…» sussurrò Amaya stringendosi a Nate e voltando il capo verso Lily.

«Giusto… la tua fame è ben diversa… è d’amore…» e così dicendo Granny Goodness prese le sembianze di Snart che ben presto scoppiò a ridere.

«E tu credi che possa dartela io? Oddio… sei più patetica di quello che credevo…»

«NON ASCOLTARLA! SEI FORTE LILY! SEI LA PERSONA PIU’ FORTE, PIU’ BELLA E PIU’ INTELLIGENTE CHE ABBIA MAI INCONTRATO IN VITA MIA!» le urlò il vero Snart poco lontano, a terra per via del colpo ricevuto alla gamba. Dolorante, ma non per questo meno presente.

Lily lo guardò oltre la sua avversaria e chiudendo gli occhi richiamò ai suoi occhi stanchi e bagnati le immagini della loro notte d’amore, quella che inaspettatamente le aveva fatto rendere conto di dipendere totalmente dalle sue carezze e dal gelo del suo cuore.

Fu lì che Granny Goodness ebbe un cedimento e tornando della sua forma si piegò in due perché l’integrità della sua anima era così intatta da ferirla nel più profondo.

«Ho un compito da portare a termine e lo farò costi quel che costi… niente compromessi… e quello che va fatto richiede un prezzo che sono pronta a pagare…»

Lo diceva con orgoglio e con la paura che adesso si era trasformata in coraggio.

«La felicità è possibile…» disse la giovane donna ignorando per un attimo la sua nemica che ancora boccheggiava e voltando il capo di lato sorrise a Leonard a terra poco lontano.

«… ma senza di me…»

«NO!» Snart aveva capito immediatamente cosa stava per fare e così tentò di alzarsi o avanzare in qualsiasi modo verso di lei, ma pareva un’operazione impossibile per via del dolore e la ferita.

«Io te la dono, come tu mi hai donato questa forza… »

«Oh che belle parole…» ironizzò Granny Goodness che già stava ridendo melliflua pronta per riprendersi e finalmente mettere fine all’esistenza di quella patetica donna di fronte a lei.

«Ti Amo Leonard Snart…»

Lily aveva appena fatto in tempo a dirlo con un sorriso flebile sulle labbra e le lacrime che le solcavano il viso, che mentalmente aveva pronunciato altre parole: quelle della pergamena di Dottor Fate. Ciò che accadde fu strabiliante perché quando Granny Goodness fece per colpirla, Lily riuscì a bloccare la sua mano con la forza necessaria e dalla sua mano partì la fiamma che carbonizzò quella della sua avversaria che una volta cenere le fece così perdere l’anello che le dava il potere. L’oscurità avvolse entrambe e mentre da una parte il Cavaliere di Darkseid diveniva polvere e così facendo rendendo libere tutte le anime divorate, ristabilendo la normalità a Central City, Lily cadeva a terra apparentemente priva di vita.

Amaya e Nate avevano trattenuto il respiro, lieti di vedere che tutto sembrava tornare alla normalità, mentre i nuvoloni scuri in cielo si dissipavano lasciando spazio a un raggio di sole, ma ben presto tornarono su Snart inconsapevoli del legame che lo legava a Lily, lo stesso che lo stava facendo strisciare a terra pur di raggiungerla.

La prese tra le braccia e la scosse desideroso che si svegliasse, mentre disperato chiamava il suo nome in un modo che se si fosse visto da fuori non avrebbe riconosciuto. Da quando non poteva vivere senza qualcuno che non era lui stesso?

Aveva tentato dimenticarla, togliersela da dentro, ma si era reso conto di essere totalmente dipendete da lei. Ogni mattina quando non trovava la sua pelle era una sofferenza e adesso il pensiero che non ci sarebbero state più altre prime volte, altri baci o incontri fortuiti sentiva di impazzire.

Chiamava il suo nome e accarezzare il suo volto cercando il suo sguardo, desideroso che nuovamente tornasse a guardarlo e a donargli tutte quelle emozioni che solo lei sapeva dargli.

Aveva bisogno di lei.

«Rimani con me, perchè ti amo Lily Stein, ritorna da me...»

Aveva ormai chiuso gli occhi e appoggiato la sua fronte su quella di lei inspirando il suo profumo che nonostante il sangue e la polvere poteva ancora sentire, non gli importava di essere sporco e spezzato, non avrebbe avuto senso sopravvivere all'Apocalisse se quello ne era il prezzo.

Fu un tocco leggero sulla guancia che lo costrinse a sollevarsi e allora vedere le palpebre di lei aprirsi un poco e un sorriso disegnarsi debole sul suo viso.

«Di-Dillo d-di n-nuovo...»

Lo pregò.

«Ti amo»

«A-Allora n-non v-vado d-da n-nessuna p-parte...» sospirò lei priva di qualsiasi forza, ma felice di sentirsi stretta nelle sue braccia, mentre poco lontano Amaya alzava gli occhi al cielo e sperava in cuor suo che anche gli altri avessero avuto fortuna altrimenti quella singola vittoria non avrebbe fermato l'inevitabile fine, ma l’avrebbe solo rimandata...

 

Sono molto triste per la fine di Deadshoot, dopotutto forse non si meritava di morire così o no? Voi cosa ne pensate? A quanto pare l’eroina di questa prima battaglia è stata un’inaspettata Lily Stein, solo io la vedo così? Non so secondo me potrebbero darle davvero un bello spazio nella serie, intanto siccome questa è la mia di serie, io mi permetto di farlo. Vi piace? E delle coppie di questo capitolo che mi dite? E di Granny Goodness? Non smettete di seguirmi dopo il presente un bel tuffo nel futuro ci aspetta!

 

   
 
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