PESTILENZA - Desaad – Star City 2047
Il futuro che aspettò il gruppo formato da
Speedy, Atom, Nightshade e Heat Wave, e che raggiunsero
grazie all’anello della Legione di Mia, era a dir poco spaventoso. La Star City
che la giovane ricordava come la sua amata casa adesso brulicava nelle strade
di cadaveri ricoperti di mosche e un odore di morte che appestava le strade.
Ciò che Desaad aveva fatto con il suo club, ove sesso
e perversione facevano da padrone, era stato diffondere lentamente come
un’epidemia la sua oscurità portando così a creare, manipolare e aggravare
qualsiasi tipo di malattia e infezione, anche quelle più rare. Era un modo veloce
per mettere a morte qualsiasi umano che non fosse stato marchiato e scelto per
essere portato nel nuovo mondo di Darkseid ove solo
l’oscurità e la disperazione avrebbero fatto da padrone.
Mia si portò una mano al naso, mentre
sentiva una forte scossa percorrerle la schiena. Quella era la sua casa e la
voglia di correre dai suoi genitori era fortissima, tanto che si sentiva pregna
di una debolezza che non le apparteneva. Fu solo quando la forte mano di Ray si appoggiò sulla sua spalla, che lei sentì che non le
era permesso cedere tanto meno di pensare al peggio.
«Non dobbiamo perdere tempo, dobbiamo
trovare questo scellerato e fermarlo… guardate il cielo è nero più delle mie
ombre…» esclamò Nightshade che mai lo avrebbe ammesso
mai si sentiva scossa da quello tanto che Mick al suo fianco le fece
l’occhiolino per darle il suo appoggio, mentre con l’arma in spalla aveva già
avuto modo di scoprire che si trovava piacevolmente a suo agio con quella
brunetta…
«E chi dovrebbe fermarmi, voi?»
Fu allora che Desaad
si teletrasportò di fronte a loro. Il sorriso sghembo
e gli occhi azzurri che seducevano senza il minimo sforzo. Era giovane, molto
più di quanto Ray e Mick si aspettassero, era sexy e
vestito attillato di nero con quel chiodo di pelle era irresistibile perfino
per loro. L’anello scintillò sulla mano che si passò sul mento, mentre
leccandosi le labbra li guardava già eccitato all’idea dello scontro.
«L’Apocalisse sta arrivando…» mormorò
alzando gli occhi al cielo, prima di passarsi una mano tra i corti capelli
biondi.
«Ma un po’ di sana violenza nel mentre non
mi dispiace affatto!» disse per poi con un semplice movimento annoiato scagliare
Speedy lontana contro un cassonetto e al contempo disarmare Heath
Wave.
Anche Nightshade
e Atom fecero facilmente la stessa fine, quando
tentarono di usare le loro capacità contro di lui.
«Mia adorata… ti dispiace se mi doni
questo piacere?» sussurrò infine alle spalle di Mia, al suo orecchio con un
tono che l’avvelenò e la portò velocemente a scagliarsi con tutte le sue
capacità d’arciere contro Ray.
Eve dal canto suo lanciò un’occhiata a Mick
poco lontano da lei, quel buzzurro le aveva detto di un piano, di un’idea e
qualcosa le diceva che era il momento giusto se voleva metterlo in atto e così
spedì senza esitare sia il suo compagno di avventura che Desaad
nella Land of Nightshades… era l’unico luogo in cui
il loro avversario non avrebbe avuto altro potere se non la sua forza e la sua
resistenza, non che fosse poco, ma quanto meno tutte le altre sue immense
abilità erano bloccate.
«Cosa diavolo ti è passato per la mente?»
le urlò Palmer che aveva assistito alla scena, ma che al contempo stava
cercando di fermare Mia senza farle male.
«Quello per cui siamo venuti e ora sta
zitto e vediamo di fermare la tua fidanzata impazzita!»
«Non è la mia ragazza!»
Ma la vigilante non era certo lì per
discutere e creando degli omuncoli di ombra glieli mandò contro per cercare di
tenerla occupata, tuttavia la furia con la quale l’aveva caricata Desaad era immensa e così non poté fare altro che calcare
la mano, ma ben presto Ray le abbassò le mani
contrariato dalle sue azioni.
«Ma che ti prende mh?
Così la ucciderai!»
Una delle sue ombre era riuscite a
bloccare Mia per la gola e ora stringeva con tutta la sua forza.
«Ci ucciderà. La sua forza non è normale…»
«Non se io posso impedirlo!» e così
dicendo Atom si fece piccolo ed entrando Speedy
riuscì ad andare a toccare le cellule stimolate da Desaad
che nel cervello della giovane erano i ricettori che si attivavano quando si
assumeva una droga e gli bastò riuscire a interrompere il collegamento per
uscire da lei e tornando normale vederla barcollare.
«Ciò che hai fatto è disgustoso…» esclamò
la donna della Suicide Squad richiamando le sue ombre e vedendo Mia cadere a
terra scossa, ma al contempo pian piano sempre più lucida. Tornando in sé.
Ray le fu subito accanto, una mano sulla sua
schiena e l’altra a cercare il suo viso per assicurarsi che stesse bene.
«Ora sarà davvero improbabile che
accetterai di uscire con me…» mormorò divertita Mia alzando il suo sguardo e
tossicchiando, ma facendogli capire che stava bene. Certo un po’ confusa, ma
intera. Era inutile non avrebbe mai smesso di lavorare per far sì che Palmer
cedesse alle sua avance, lo stesso che adesso ridacchiò e alzandosi in piedi le
porse una mano per aiutarla a fare lo stesso, ma tirandola un po’ troppo e
finendo così di averla contro di lui. Occhi negli occhi e una vicinanza che a
Speedy non dispiacque proprio per nulla tanto che dopo avergli fatto
l’occhiolino finì per lasciargli un bacio sulla visiera della sua suit.
«Cederai Palmer…» lo provocò lei, prima di
essere interrotti da Nightshade disgustava.
«Prima che vomiti, teniamoci pronti… non
sappiamo se Mick avrà fortuna e Desaad potrebbe
tornare…»
«Ehm sì ecco…» mormorò impacciato Ray che guardava la ragazza che fino a quel momento aveva
tenuto tra le braccia allontanarsi.
«Dove hai detto che lo hai mandato
esattamente?»
La Land of Nightshades
appariva come una foresta fitta e buia ove il cielo era invisibile per via del
groviglio di rami che vi erano di alberi spogli e tristi. Era una dimensione
magica che nata dall'oscurità si cibava di essa e per questo rendeva più debole
Desaad, ma non meno pericoloso. Mick dal canto suo
sembrava entusiasta e quando finalmente si trovò faccia a faccia con quella
feccia non ci pensò due volte a scagliarsi contro di lui e combattere con
l'unica cosa che aveva: sè stesso. Calci, pugni e ciò
che il suo avversario amava di più: tanta tanta
violenza.
Tuttavia quel bastardo era dotato di una
resistenza sovraumana che seppur dimezzata in quel luogo gli dava un grande
vantaggio che unita alla sua forza sovraumana rendeva il compito a Mick, di
riuscire a sfilargli quel maledetto anello, un poco più difficile.
Nightshade, nella loro chiacchierata prima di
partire per quella missione suicida, gli aveva detto che non avrebbe potuto
tenerli lì dentro per molto. Non se non volevano essere consumati da Incubus e dunque il suo asso nella manica doveva usarlo
bene.
In quel momento però era a terra, sul
terriccio bagnato e ricoperto di foglie e aveva sputato una gran quantità di
sangue, lo stesso che ormai perdeva un po' dappertutto come nei migliori
incontri di boxe, peccato che Desaad fosse ancora
fresco come una rosa.
«Sai cosa ti dico? Questo gioco non mi
diverte più…» e così dicendo ben presto Mick ebbe sopra di sé il suo avversario
che stringendolo alla gola con una mano iniziò a soffocarlo godendo del suo
lento agonizzare, rideva nel farlo, perché nonostante il suo provarci non aveva
la forza per liberarsi della sua presa.
Ciò che però lui non poteva sapere era che
Nabu non se ne era andato senza lasciargli un regalo,
anche se in un primo momento Mick non aveva compreso immediatamente cosa fosse.
Quando si era risvegliato dopo la possessione di Dottor Fate aveva visto
comparire delle Chiavi della Vita sui palmi delle sue mani per poi sparite, ma
poi aveva compreso che erano ancora lì… magari per essere utilizzate nel
momento opportuno e seppe che fosse quello. Così ben presto la mano di Mick sul
polso di Desaad iniziò lentamente a bruciarlo ed ora
era lui che rideva. Amava il fuoco e ora lo stava creando dalle sue stesse
mani. C’era forse qualcosa di più bello?
«C-Cosa? C-Cosa stai facendo?»
«Sto cambiando biondino!» ironizzò Heath Wave prima di vedere con
immenso piacere la sua mano finire cenere e i suoi urli riempire quella
dimensione prima che delle ombre lo portassero via e l’anello ricadesse sul suo
petto. Finalmente Mick poté ributtarsi con la testa a terra e riprendere aria,
mentre guardando l’anello poggiato sul suo torso prenderlo e buttarlo lontano,
nello stesso momento in cui ricompariva sull’asfalto di Star City e sotto gli
occhi di Ray e Mia che subito gli corsero incontro
sia per vedere come stava e sia per sapere se aveva sconfitto Desaad. La risposta? Una risata fragorosa e un’occhiata
languida a Nightshade poco lontana annoiata, ma in
realtà colpita dalla sua destrezza.
«Allora quella birra… me la offri
dolcezza?»
Lo avreste mai detto che Mick sarebbe
stato l’eroe di questo scontro? Ha mostrato anche grandissima abilità nell’avere
un piano di riserva, mentre dall’altra parte ormai la tensione sessuale tra Ray e Mia è palpabile: ma come finirà?
Nel mentre vi invito a rimanere
sintonizzati, ora si va nel passato e… quali eroi troveremo e contro quale
Cavaliere dell’Apocalisse?