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Autore: nikita82roma    25/05/2017    14 recensioni
Rick ha detto a Kate che non sarebbe stato a guardarla mentre buttava via la sua vita. È tornato a casa dopo la consegna del diploma di Alexis quando sente bussare alla porta del loft. Ma non è Kate, è Esposito che lo avvisa che Beckett è in ospedale gravemente ferita. Si parte da "Always" ma il percorso poi è completamente diverso.
FF nata da un'idea cristalskies e con il suo contributo.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Rick Castle, William Bracken | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Kate guardava la sabbia scivolare via dai pugni. La raccoglieva a grandi manciate poi stendeva le braccia dritte davanti a se ed osservava i granelli portati via dal leggero vento che si andavano subito a ricongiungere con tutti gli altri intorno a lei. Le piaceva affondare le mani in quella sabbia sottile e dorata, appena tiepida ma fresca se andava più in profondità e guardava davanti a se la vastità del nulla. Infiniti spazi e silenzio. Il sole cominciava ad abbassarsi lentamente, rendendo tutto intorno a lei con un colore più intenso, non c’era più quella luce accecante e i contorni del paesaggio ora erano più definiti, con i giochi di luci ed ombre che si allungavano sulla sabbia. Era immersa totalmente in quel paesaggio, sentiva di farne parte, lasciava i suoi pensieri andare via, sospinti dal vento come quei granelli di sabbia. Tutto il resto del mondo era così lontano. Sentiva per la prima volta, dopo tanto tempo il suo cuore finalmente leggero, libero dal dolore e dalla paura ed anche i ricordi cominciavano a diventare meno opprimenti, quasi dolci. Il vento le accarezzava la pelle nuda, un po’ arrossata, delle braccia e delle gambe ed ora che il sole non scaldava più come prima sentiva dei leggeri brividi percorrerla. Era tutto bello, ma non era perfetto. Non c’era lui.

 

Riconobbe i suoi passi anche sulla sabbia, li avrebbe riconosciuti ovunque. Lo sentì sedersi dietro di sé ed avvolgerla con le sue braccia mentre lei, si lasciò abbandonare all’indietro fino ad incontrare il suo petto che l’accolse caldo e morbido. Lui con la mano sinistra cercò la sua incrociando le loro dita come facevano sempre, facendo tintinnare il metallo delle loro fedi che si toccavano e quanto piaceva ad entrambi quel rumore lo si capiva dai loro sorrisi, che a volte sembravano ancora increduli di avercela fatta. Castle appoggiò le labbra sul suo collo, che sapeva di lei, di sabbia e di sole. Le lasciò una scia di baci fino ad arrivare all’orecchio, mordicchiò il lobo e la sentì fremere tra le sue braccia, adorava stuzzicarla, adorava vedere come reagiva ai suoi baci, alle sue carezze.
- Malik ci ha lasciato la duna tutta per noi. Verrà a riprenderci tra un po’, dopo che il sole sarà tramontato.
Kate si voltò ed erano effettivamente soli. Eccola la perfezione. Era così persa nei suoi pensieri e nel panorama che non si era accorta nemmeno del rumore del fuoristrada che si allontanava. Vedeva i segni delle ruote a terra, insieme a quelli dei passi di Castle che arrivavano fino a lei. Il vento stava già rimodellando la sabbia ed il profilo della duna. Chiuse gli occhi per un po’, solo per godersi l’abbraccio di suo marito, il vento sulla pelle ed il silenzio totale intorno a loro. Suo marito: il solo  pensarci le provocava più brividi del vento sulla pelle arrossata per quel traguardo che in alcuni momenti sembrava irraggiungibile ed invece ora era tutto vero, Castle era suo marito.  Gli unici rumori che sentiva ora erano i loro respiri ed il battito dei loro cuori. Non si sarebbe mai stancata di sentire il battito profondo, forte del cuore di Rick. Spesso la notte si appoggiava su di lui e solo così riusciva ad addormentarsi, ad allontanare gli incubi che ritornavano, a calmarsi. 

Era stata lei la prima persona che aveva visto quando si era svegliato, a cui aveva sorriso. E glielo aveva chiesto, di nuovo, in quel momento, con le prime parole che era riuscito a pronunciare: “Beckett mi vuoi sposare?”.
Il sole scendeva lento, allungando le ombre e delineando i profili delle dune. Il vento modificava lentamente i loro contorni e loro erano lì, abbracciati, a godersi quello spettacolo che l’universo stava mettendo in scena solo per loro.

- Tramonto sulle dune nel deserto possiamo cancellarlo dalla lista - Le sussurrò con quella voce che Kate avrebbe voluto mandare al diavolo il tramonto, il deserto le dune e tutto il resto per occuparsi solo di lui.
- Questa lista si sta consumando troppo velocemente Castle…
- Quando è finita, ne possiamo sempre fare un’altra e poi un’altra e poi un’altra… - Rick parlava e la baciava sul collo: se quello era il paradiso a Kate andava benissimo. Avevano realmente fatto una lista, durante la degenza di Rick avevano scritto tutte le cose che avrebbero dovuto fare insieme, una volta usciti da lì. Lui ricordava quello che lei le aveva detto, tutto quanto. La prendeva in giro per questo e non faceva che ripeterle le sue parole e le sue promesse e Kate era certa che lo facesse anche per vendicarsi della sua finta amnesia, ma non si arrabbiava, era troppo felice che lui fosse lì, che stesse bene ed aveva solo voglia di scherzare e ridere con lui, come sempre. Stava al gioco lo stuzzicava anche lei “Castle non ricordo di averti mai detto nulla di simile, te lo stai inventando”. E rideva ed anche lui ci provava anche se gli faceva male tutto, ma aveva quel sorriso radioso solo per sentire la risata di Kate. Era stato fortunato, nel voltarsi il proiettile aveva colpito una parte della schiena senza danneggiare nessun organo vitale e senza intaccare la colonna. Poteva finire molto male, gli avevano detto, invece stava finendo tutto per il meglio. Quando finivano lei gli ripeteva di continuo, tutto quello che gli aveva già detto e che lui sapeva. Che lo avrebbe seguito in ogni avventura, ma al primo posto, c’era sposarsi. Rick ci tenne a farle sapere che le avrebbe fatto una richiesta vera, un’altra, di quelle ufficiali appena sarebbe uscito dall’ospedale, però era felice di sapere che intanto lei gli aveva già detto di sì e non voleva perdere tempo. 

Lo fece, appena uscito da lì, andò a comprarle un anello e appena arrivato nella loro nuova casa, perché avevano deciso insieme che avrebbero ricominciato da lì, non senza fatica si inginocchio e finalmente le fece la proposta così come voleva, con un anello scintillante in mano che le fece scivolare nell’anulare sinistro. Kate poi si era inginocchiata davanti a lui, stringendolo tra le sue braccia ancora prima di aiutarlo ad alzarsi per stare lì con lui e baciarlo in quella promessa che già aveva fatto di non lasciarlo mai, non lasciarlo più.
Si erano sposati a Central Park poche settimane dopo che Castle era stato dimesso, una cerimonia con pochi invitati, solo gli amici e colleghi più stretti e i loro parenti. Kate lo prendeva in giro dicendogli che era stata poco in stile Castle, senza alcun picco di megalomania, così lui la sorprese dopo proponendole di prendersi un anno di congedo e partire con lui. Sventolava la lista in mano mentre le faceva la sua folle proposta, ma ancora più folle fu la risposta di Kate, che gli disse semplicemente “Ok”, senza che lui dovesse usare nessuno dei lunghi discorsi che si era preparato per convincerla. Gli disse “Ok” e dopo pochi giorni partirono. 

Così erano lì, con i piedi affondati nella sabbia mentre il sole ormai era sparito dietro la duna davanti a loro e la sabbia dorata era diventata più scura, quasi rossa. Erano partiti presto quella mattina dal loro campo tendato che era sì nel deserto, ma dove non mancava nessun comfort, come piaceva a Rick. Con Malik, il loro autista, si erano addentrati per chilometri all’interno, vedendo solo sabbia che giocava con il vento, cammelli che attraversavano le vallate tra le dune ed uccelli che volavano verso orizzonti a loro nascosti. Si erano arrampicati, si erano buttati giù rotolando dalle due più alte, avevano attraversato il deserto per poi incontrarne un altro di sabbia color borotalco con alti alberi verdi e un’infinità di cammelli, erano stati ospitati in una tenda da una famiglia beduina, avevano bevuto un caffè speziato che sapeva di cardamomo, cannella e zafferano in piccole tazze di ceramica e nessuno capiva perché sorridessero tanto nel berlo, ma il caffè, qualunque caffè, era un rito tutto loro e non importava se era quello alla vaniglia nelle grandi tazze di carta o quello speziato in piccoli bicchierini con motivi decorati con colori blu ed oro, erano loro ed era il loro caffè e se non era il distretto o le vie affollate di New York, ma una tenda in mezzo al nulla del deserto, era la stessa cosa, ma gli altri non potevano capire.
Avevano mangiato riso e carne e alla brace dentro la tenda mentre tanti piccoli bimbi correvano intorno a loro festosi. Rick aveva visto Kate giocare con quei bambini, cullare in braccio il più piccolo e il nodo che sentì allo stomaco si sciolse solo pensando che anche quello era nella loro lista. Glielo aveva detto ridendo, pensando che sarebbe stata un’altra di quelle cose che lei avrebbe escluso a priori ed invece le si erano illuminati gli occhi ed il volto si era aperto in un sorriso magnifico: avevano quindi deciso che sarebbe stata l’ultima cosa da fare quando sarebbero tornati a casa, perché un figlio aveva bisogno di tutte le loro attenzioni e di quella serenità e tranquillità che loro ancora dovevano ritrovare prima di poterla donare a qualcuno che sarebbe dipeso da loro.
Avevano riso, si erano fatti dispetti e si erano baciati, tanto, come tutti i giorni, incuranti di Malik che solo ogni tanto li guardava sorridendo. Era quello che facevano tutti i giorni da quando erano partiti, divertirsi e vivere insieme. Il signore e la signora Castle, ogni sera in ogni hotel li accoglievano così e Kate anche se erano passate settimane doveva ancora farci l’abitudine e sorrideva con gli occhi e con il cuore ogni volta che lo sentiva.
Era ormai buio lì sulla duna. Si accorsero dell’arrivo di Malik dalla luce dei fari che li rischiarò, trovandoli ancora abbracciati a scambiarsi l’ennesimo lungo bacio. Si alzarono e tenendosi per mano, camminando con fatica adesso, nella sabbia diventata ben presto umida e fredda, entrarono nel fuoristrada che li avrebbe riaccompagnati al campo.
Stavano andando verso la loro tenda quando, seduta vicino al fuoco già acceso, videro una ragazza. Aveva un quaderno in mano e scriveva freneticamente, fissando ora le fiamme del fuoco che scintillavano nell’oscurità che avanzava ora alzando lo sguardo più in alto, verso il profilo delle dune che veniva inghiottito dal buio e si confondeva nella notte. Ma chi ha visto il deserto ha la sua vastità negli occhi e non ha bisogno della luce per cercarlo.
- Ciao, cosa stai scrivendo? - Le chiese Rick curioso provando a sbirciare nel suo blocco, ma non capiva né la lingua né la scrittura, mentre teneva Kate per mano che cercava di trascinarlo via e non fargli disturbare gli altri con la sua curiosità. La ragazza si voltò ridestata da quella voce dai suoi pensieri lo guardò negli occhi e gli sorrise e poi sorrise anche a Kate.
- Una storia d’amore - Gli rispose guardando i due innamorati davanti a lei.
- Buona fortuna! - Le disse Rick mentre prendendo sottobraccio Kate riprese il cammino per la sua tenda dove avrebbero fatto una lunga doccia insieme e avvolti dal profumo di incenso ad acqua di rose si sarebbero amati sul grande letto al centro della stanza, come tutte le sere, come tutte le notti.

Uscirono fuori che era notte fonda avvolti in una calda coperta blu così ampia da contenerli entrambi. Sopra di loro potevano distinguere ad occhio nudo le costellazioni. Non avevano mai visto così tante stelle. Si sedettero sui tappeti appoggiandosi sui cuscini sparsi nel patio, coperti ed abbracciati. Il fuoco che avevano acceso al centro del campo si stava spegnendo lasciando una sottile scia di fumo salire verso il cielo, c’era solo l’oscurità, ma loro non avevano bisogno della luce per vedersi, le loro labbra si trovavano naturalmente, da sole. Nemmeno le stelle gli interessavano più, ed anche il cielo poteva ritirare il suo spettacolo, Erano persi uno negli occhi dell’altra che per loro erano le stelle più belle e non avevano bisogno che il cielo gliene mostrasse altre, non avrebbero mai potuto competere né per bellezza né per splendore.

C’era ancora tempo per riprendere la vita di sempre, per fare progetti, pensare al futuro e costruire la loro famiglia.
New York era lontana da quel deserto e lontane erano anche le preoccupazioni, le paure e le ossessioni.




Questa lunga, lunga storia è finita. Non pensavo lo sarebbe mai stata così tanto.
Ringrazio tutte le persone che l'hanno letta, a cui è piaciuta, che hanno avuto la pazienza di superare i momenti più difficili. Una storia nata con dei messaggi su Whatsapp, cominciata a scrivere su un volo in direzione Giappone e continuata nel corso dei mesi in tanti paesi e tante città diverse.
Ho deciso poi di finirla in uno dei posti a me più caro, uno di quei luoghi che mi fanno stare bene ogni volta che ci vado. Lì, dove qualche capitolo l'ho realmente scritto, davanti ad un fuoco acceso, in una notte non troppo fredda d'inverno.

Elena

   
 
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