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Autore: darken_raichu    26/05/2017    1 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Fatia, Strada di Arceus, 01/08/4783, circa le 11
Il Klefki si guardò intorno, scuotendo la testa. Il carro delle provviste e quello in cui il cliente aveva messo parte delle opere d’arte che aveva comprato stavano bruciando. Gli altri tre, inclusi quello in cui si trovavano i suoi clienti, erano fin troppo vicini alle fiamme.
Si guardò intorno. Marill era troppo concentrato a combattere gli assalitori per poter spegnere l’incendio, e Wigglytuff non era in una condizione migliore. Jigglypuff e Comfey stavano strenuamente difendendo un carro per far pensare agli assalitori che quello fosse il luogo dove si nascondeva il cliente.
“Prendi questo lavoro, sarà un compito facile, dice il capo. Devi solo scortare un mercante, dice il capo.” Pensò Klefki, schivando un Lanciafiamme un po’ troppo vicino “Perché lo sto ancora ad ascoltare?”
Si guardò intorno. Gli attaccanti erano una ventina, tutti pokémon Folletto. Il che voleva dire banditi. “In tal caso, dobbiamo solo far fuori il leader e gli altri si daranno alla fuga.”
Klefki si guardò intorno. E sorrise. Non era difficile notare il Mawile intento a dare ordini al resto dei banditi.
“Ok, questo è stato facile, il difficile sarà prenderlo.”
Si lanciò all’attacco, schivando un secondo Lanciafiamme proveniente da un Clefable ben deciso a fargli più male possibile, e rispose con un Cristalcolpo che fece arretrare Clefable. In risposta altri due Pokèmon si fecero avanti, un Cottonee e un secondo Mawile.
«Azumarill, Wigglytuff, un aiutino?»
«Non posso Klef, sono troppo impegnato a evitare di essere colpito da questo qua.» Rispose Marill, usando subito dopo Acquagetto per evitare un nuovo colpo dello Shiinotic.
Wigglytuff rispose spalancando la bocca e cantando. In risposta, il Dedenne con cui stava combattendo si addormentò, ma prima che Wigglytuff potesse approfittarno due Fuocobomba lo scagliarono via.
“Male, malissimo.” Pensò, mentre un terzo carro prendeva fuoco, per fortuna non quello del cliente “Senza supporto, non posso nemmeno sperare di sconfiggerli tutti. Sono combattenti abili, non dei novellini.”
Si lanciò contro il Cottonee, il Mawile ruotò su se stesso per colpirlo con la propria mascella… E subito dopo un Tuono spedì il Pokémon Inganno parecchi metri indietro.
«Spero per te che quello fosse il Pokémon giusto da colpire Eelektross.» Disse una voce che, riuscì a capire il Klefki girandosi verso la direzione da cui veniva, apparteneva al Raichu che doveva aver appena scagliato il colpo.
«Fidati, non era difficile da capire. Stanno chiaramente combattendo per difendere quei carri.» Rispose il Pokémon che aveva accanto, un Eelektross. Dietro di loro venivano una decina di altri Pokémon, che si lanciarono contro gli assalitori.
Klef approfittò della confusione per avvicinarsi all’Eelektross.
«Primo, grazie. Secondo, chi siete?»
«Mi chiamo Eelektross, vengo da Elettria, e sono accompagnato da parecchi stupidi convinti che l’eroismo sia una qualità. Quindi, qual è la situazione?»
«Una ventina di banditi ci ha aggredito. Il cliente che stiamo proteggendo è in uno dei carri non in fiamme e stiamo cercando di tenerlo nascosto, ma non ci riusciremo per molto se non ci sbrighiamo a spegnerli.»
«Capisco. Qualche idea sul perché vi stiano aggredendo?» Chiese Eelektross, mentre il Gruppo si lanciava all’attacco dietro di lui.
«Soldi immagino.»
«… Sì, immagino sia plausibile. Chi è il leader?»
«Il Mawile là in fondo.»
Eelektross guardò il Pokémon e si lanciò alla carica. Klef guardò a bocca aperta mentre i Pokémon che cercavano di mettersi in mezzo venivano scagliati via come nulla fosse.
 
Eelektross osservò il Mawile e scosse la testa. Arrivato a scontrarsi con l’avversario, parò il colpo, una Metaltestata data usando la grande mascella, con un Assorbipugno, poi lo sbatté a terra.
Il Mawile cercò di liberarsi, poi vide il proprio aggressore e sbarrò gli occhi.
«Capo?» Chiese il Pokémon incredulo.
«Che diavolo stai facendo Wilem, esattamente?» Rispose Eelektross sussurrando.
«Il mio lavoro capo. Ci hanno pagato per catturare questi mercanti e…»
«Chiaro. Senti, non ho tempo per spiegarti tutto nel dettaglio, ma mi serve che ritorni a Fairydan. Dì al cliente che il lavoro è fallito, o cose del genere.»
«Non posso, il caposezione…»
«Ci penso io a Kyum, tu digli che Eelektross ha ordinato di lasciar perdere.»
«Sì signore. Subito signore.» Rispose Wilem, tremando. Eelektross lo lasciò andare e il Pokémon si finse molto più danneggiato di quanto non fosse, e lanciò l’ordine di ritirata. Come un sol Pokémon, i banditi si diedero alla fuga disordinata.
Eelektross tirò un sospiro di sollievo e si girò, poi diede un colpetto a Draak «Spegni quei carri prima che bruci tutto.»
Draak annuì e scagliò Idropompa verso l’alto, facendo piovere con cautela l’acqua sui mezzi.
Klef tirò un sospiro di sollievo e si guardò intorno. Marill e Wigglytuff erano ancora in piedi, anche se il secondo a fatica, e lo stesso valeva per Comfey e Jigglypuff. Inoltre, solo uno dei carri era danneggiato oltre il punto di non ritorno, quello delle provviste. Un inconveniente, ma per fortuna erano abbastanza vicini a Fairydan da non rischiare di morire di fame.
Si girò e osservò l’Eelektross «Beh signore, devo a lei e ai suoi compagni i miei ringraziamenti, a nome anche della Gilda della Fata Verde.»
«Oh, siete della Fata Verde? Io ero nella Fata Blu, ai tempi.» Rispose Eelektross, mostrandosi amichevole.
«Ahahah, è un piacere vedere un membro di una gilda amica allora.»
«Ex-membro, ho lasciato la Fata Blu da quindici anni.»
«Mi sembra più strano che un Pokémon non di Fatia appartenesse a una Gilda simile, ma in ogni caso è un piacere conoscerla. Soprattutto per averci tirato fuori dai guai. Come ha fatto?»
«Non era molto forte, ma era furbo. Appena ha capito che era passato in svantaggio ha lasciato perdere tutto quanto.»
«Capisco. Beh, grazie per il vostro aiuto. Se c’è qualcosa che posso fare per sdebitarmi…»
«Una cosa ci sarebbe. Ho provato a chiedere un po’ in giro ma ho sempre avuto rispose evasive, quindi chiederò a voi. Cosa sta succedendo a Fatia? Quindici anni fa monumenti in pessime condizioni erano impensabili e i mendicanti erano pochissimi. Cosa è successo?»
Klef si guardò intorno, poi annuì «Ascolta, questa è un’informazione che non deve uscire da Fatia. Te lo rivelerò solo per l’aiuto che ci avete dato. Le Grandi Miniere… si stanno esaurendo.»
Eelektross rimase a bocca aperta. Le Grandi Miniere erano la linfa vitale di Fatia. Marmo, metalli e pietre preziose, ma anche i minerali alla base di certe tinture o profumi, oltre che ovviamente i Cristalli Z e le Pietre evolutive… Tutto il materiale necessario insomma per portare avanti l’antica politica della bellezza di Fatia. Se le Grandi Miniere stavano davvero esaurendosi, Fatia sarebbe finita presto.
«Come avete fatto a tenerlo nascosto?»
«Con uno sforzo eccezionale. Siamo ben coscienti che il paese potrebbe sparire se non avessimo più le nostre opere da importare ovunque a Pokémos. Non lasceremo che accada. Fino alla fine, questo segreto rimarrà nostro. Per questo la prego nuovamente di non rivelarlo a nessuno. Un solo Pokémon non può fare la differenza, certo, ma…»
Eelektross annuì «Niente paura. Ho diversi Pokémon a cui tengo in questo paese. Non intendo metterli in pericolo.»
«La ringrazio profondamente.» Rispose Klef.
Eelektross annuì, poi osservò i carri «Sembra che per un paio di giorni non vi muoverete, o dovrete abbandonarli.»
«Sfortunatamente sì. Non abbiamo tempo per fermarci, quindi dovremo lasciare indietro i carri troppo danneggiati e tornare a prenderli con calma a suo tempo. Dovrò parlarne con il proprietario. Ah, a proposito, credo vorrà ringraziarvi.» Rispose Klef, indicando un carro. Eelektross annuì, ripensando allo scontro.
«Avete usato un carro diverso per attirare l’attenzione dei nemici su di esso e lontano dal cliente. Ottimo lavoro.» Commentò, mentre Klef lo guidava all’ingresso.
Il Klefki aprì la tenda, e due grosse mani si allungarono per afferrare il Pokémon Elettro. Eelektross ne deviò una, quella più pericolosa, con un Assorbipugno, e si lasciò afferrare per il braccio dall’altra.
«No lady Granbull, per favore, è un nostro alleato.»
La Pokémon dalla grande mascella che uscì dal carro, sempre tenendo stretto per il polso Eelektross, non pareva però della stessa opinione.
«Quindi, sei tornato.»
«Immagino di sì.»
La Pokémon lo fissò un po’, poi scoppiò a ridere «Beh guarda un po’, quindici anni fanno veramente bene. Non eri certo così freddo allora. Né così forte.» Aggiunse, lasciando andare il braccio.
«Oh, vi conoscete?»
«Io e… Lady Granbull veniamo dalla stessa gilda.» Disse Eelektross, fissando la Pokémon «Avevo sentito che il suo lavoro fosse diverso, ma devo essermi sbagliato.»
«Indubbiamente, indubbiamente.» Disse Granbull «Sono una semplice mercante adesso. Niente di più e niente di meno.»
«Già, lo vedo. A proposito, niente in contrario se ci uniamo a voi fino a Fairydan? Fare il viaggio insieme potrebbe esserci utile.» Commentò Eelektross “Mescolandoci a loro, dovremmo riuscire a confondere un eventuale nemico.” Rifletté.
«Affatto, affatto. In fin dei conti ci avete aiutato, non credo ci sarà alcun problema. Lasciate solo che mi consulti con i miei compagni di viaggio.» Rispose, entrando nuovamente nella tenda.
Ci fu qualche momento d’attesa, poi un occhio sbirciò dalle tende chiuse del carro.
«Non mi convince.» Sentenzio una voce femminile dopo un secondo «Non mi pare adeguato.»
Ci fu una risposta da dentro la tenda, ma nessuno la sentì. La pokémon che guardava sospirò «D’accordo, se proprio dobbiamo… Ma che sia ben chiaro, non voglio intrusioni.»
Un’altra risposta, poi l’occhio sparì dopo aver lanciato un’ultima occhiata a Eelektross e Granbull rispuntò, annuendo.
 
Il Gruppo fissò Eelektross, con varie espressioni, poi Raichu annuì, sorridendo.
«Mi pare una buona idea. Non ci hanno ancora attaccato, ma questo non vuol dire nulla. Potrebbero essero dietro di noi, o davanti. Se facciamo i turni a camminare e gli altri restano nei carri, a far la guardia, le nostre chance aumenteranno.»
«Già. Cerchiamo sempre di non essere più di cinque o sei alla volta a tirare i carri, e dovremmo farcela.»
Emolga annuì. L’idea di tirare non era entusiasmante, ma sempre meglio che rischiare di combattere con l’Organizzazione.
Il gruppo si disperse, radunandosi secondo gli ordini di Klef per provvedere in fretta alle riparazioni e a spostare il cibo sopravvissuto sui carri superstiti.
In quel momento, Eelektross notò un movimento con la coda nell’occhio. E vide Riolu imprimere la propria orma nel selciato.
Poteva essere una semplice marachella? Ma la scelta di farlo in quel modo era bizzarra. Ne notò due, una accanto all’altra.
Per un altro momento osservò di sottecchi il Pokémon, poi annuì.
“Forse ho trovato un altro compito per Plusle e Minun.” Pensò. Poi si girò e si diresse verso le casse. Riolu lo seguì.
 
Bachia, 01/08/4783, circa le 13
Zangoose sentiva il cuore battergli all’impazzata. Guardò Tauros, che sorrise incoraggiante. Oltre a lui, erano presenti nell’enorme basilica solo alcuni fedeli in visita o preghiera e le guardie del Barone.
“Non si può dire sia il tipo di pubblico che mi sarei aspettato al mio matrimonio… Ma in effetti non si può dire che mi aspettassi di arrivarci.” Pensò, con un groppo in gola. Facendo del suo meglio per sembrare sicuro, raggiunse l’altare.
L’Arcivescovo del Ducato di Bachia, una delle più importanti figure del paese, gli strinse calorosamente la mano. Il Watchog sorrise incoraggiante.
«Comprendo il nervosismo, ma ho visto molti matrimoni nella mia vita» gli sussurrò, ammiccando «Ti assicuro che stai andando benissimo.»
Poi la marcia nuziale suonò, riverberando nell’edificio, e Lopunny entrò nella stanza.
Se l’anziano Watchog gli stava sussurrando qualcos’altro, Zangoose non lo sentì. Lopunny che avanzava lentamente nel tempio lo lasciò semplicemente a bocca aperta.
La Pokémon camminò fino all’altare, poi gli strinse le zampe.
In seguito, Zangoose non ricordò quasi nulla. Tutto ciò che riuscì a fare fu sorridere e ripetere le formule di rito. L’idea di star sposando la pokémon che amava, che ora si trovava proprio lì davanti a lui, era l’unica cosa fissa nella sua testa.
Ricordò di aver pregato Arceus, Dialga e Palkia, perché proteggessero il matrimonio per sempre ed ovunque. Quando poi era stato chiesto loro se volessero innalzare una preghiera a un Loro particolare, Lopunny aveva scelto la Danzatrice degli Dei, Meloetta. Il prete aveva annuito e aveva lasciato che i due pregassero (o meglio che Lopunny pregasse e Zangoose ripetesse le sue parole).
Ricordò il momento dello scambio degli anelli. Ci fu un attimo di imbarazzo quando Lopunny dovette mettergli il suo, ma la pokémon sorrise e lo spinse nell’artiglio destro della zampa destra finché non si incastrò. Zangoose sorrise, osservandolo.
Infine, ricordò il momento che tanto aveva aspettato. L’Arcivescovo alzò le mani e le impose sulla coppia, poi dichiarò che erano ufficialmente sposati agli occhi di Arceus. Il bacio che seguì e l’applauso del pubblico, inclusi alcuni curiosi radunatisi per assistere.
Il Watchog fece firmare ad entrambi il documento per ufficializzare lo sposalizio, poi Zangoose e Lopunny si scambiarono un secondo bacio. A quel punto, i curiosi si allontanarono, visto che dopo le ultime preghiere il matrimonio poteva dirsi concluso.
«La ringrazio per aver accettato nonostante un preavviso tanto breve.» Disse Zangoose, stringendo la mano all’Arcivescovo.
«Devo dire che avrei preferito che il mio amico Tauros mi avvisasse per tempo, visto che così sono stato costretto a farvi compilare i documenti e compiere i riti preparatori molto in fretta, ma… Sono un grande amante dei matrimoni. Non lo avrei fatto per chiunque lo ammetto, ma quando ho sentito la vostra storia è stato per me un dovere permettervi di concluderla felicemente.»
I due lo ringraziarono ancora, poi si diressero verso Tauros.
«Congratulazioni, Zangoose.» Disse Tauros.
«Tauros… Grazie. So di averti chiesto molto.»
«Tu a me? Non farmi ridere. Sono amico dell’Arcivescovo da tempo, condividiamo molti punti di vista, perciò è stato facile. Beh, più facile che se avessi dovuto organizzarlo in una cappella qualunque. Ma direi che questo scenario sia ben più adatto.»
Zangoose annuì, guardandosi intorno.
A Normalia c’erano venti città ducali. Di queste, diciassette ospitavano una Basilica, dedicata a una delle Lastre.
Quella di Bachia era dedicata alla Lastrabaco. Perciò, le sue pareti e soffiti erano ricche di rappresentazioni di Arceus nella Forma Coleottero. Ovviamente, spesso nelle raffigurazioni più recenti compariva anche Genesect, ma nella maggior parte Arceus era solo. Facevano eccezione scene in cui usava la Lastra per affrontare altri nemici, Loro ribelli delle varie Guerre dei Loro.
Ma a colpire Zangoose davvero erano le statue. Ogni singolo Pokémon di tipo Coleottero aveva una statua da qualche parte nella basilica. Era usanza comune fare un’offerta o una preghiera davanti alle statue, se si apparteneva a quella specie, ma da quel che sapeva Bachia era tra le Basiliche meno frequentate per quel genere di preghiere.
Ciò non toglieva che ogni statua sembrava viva. Gli artisti di Fatia avevano messo anima e corpo nel dare forma a quelle opere, e si poteva benissimo pensare di vederle respirare.
Zangoose e Lopunny si strinsero un po’ mentre alcune delle guardie del Barone facevano a propria volta le loro congratulazioni, un po’ impacciate, poi qualcuno toccò la spalla del Pokémon. Zangoose si girò, imitato da Lopunny e Tauros. Poi investigatore e Barone sbarrarono gli occhi.
«Vedo che sapete chi sono.» disse il Pokémon «Beh, congratulazioni, signor Zangoose. Signora Lopunny.»
Zangoose ringraziò balbettando, cosa che sorprese Lopunny.
«Ma si può sapere chi è?» Chiese Lopunny in un sussurro mentre Tauros scambiava alcune parole con lo sconosciuto.
«Quello, è Tosland Stout.» Rispose Zangoose, indicando lo Stoutland «Duca di Bachia e uno dei più grandi Combattenti del paese. Uno di coloro che possiedono il titolo di Guerriero della Lastra, e uno dei pochi Duchi nella storia ad averlo meritato anziché esserselo comprato. Detto in breve, è considerato uno dei migliori, se non il miglior guerriero del paese.»
Lopunny fissò ancora lo Stoutland, mentre questi scambiava una battuta con Tauros e scoppiava a ridere. Il Barone lo imitò, anche se appariva evidentemente a disagio.
«Inoltre,» concluse Zangoose «Abbiamo davanti anche colui che dobbiamo convincere per poterci dire un passo avanti verso l’obbiettivo.»
«Esattamente.» Disse lo Stoutland, alzando la voce in modo che Zangoose e Lopunny lo sentissero «Tauros mi ha descritto per lettera qualcosa, ma mi aspetto che riusciate a darmi una definizione più accurata del pericolo che incombe su di noi. Tuttavia,» concluse «Questo è da discutere domani. Oggi, per voi, è un giorno di festa.»
Zangoose annuì. Eppure si chiese cosa avesse spinto il Duca a venire di persona a incontrarli. La domanda continuò a ronzargli in testa.
 
Fatia, Strada di Arceus, 01/07/4783, circa le 21
Persian studiò le impronte, poi annuì.
«Due orme: aggiunte al Gruppo.» Sentenziò «E giudicando dai segni qua attorno, sono carri.» Disse, indicando due carri danneggiati a bordo strada e i segni di ruote tutto intorno, che indicavano manovre varie.
«Circa nove ore fa.» Aggiunse Ditto «Siamo sulla strada giusta. Proseguiamo.»
I due si avviarono, e il resto dei pokémon li seguì.
  
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