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Autore: ScandalousLaRabiosa    27/05/2017    2 recensioni
Melody e le sue amiche hanno finalmente coronato il loro sogno di andare a studiare in Corea del Sud e, per festeggiare ciò, decidono di uscire a bere qualcosa.
La mattina seguente Melody si sveglia in una casa sconosciuta, con un'amnesia di diverse ore e le sue amiche risultano tutte disperse...cos'è successo la sera precedente?
E perché lei si trova nel letto di un idol?
[Dedicata a quelle pazze delle War Of Bias e alla mia amica Alice]
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Chen, Chen, D.O., D.O., Kai, Kai
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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14.

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Jimin mi ha baciata. Park Jimin mi ha baciata. Mio D.O, da come lo ha fatto sembrava non aspettasse altro, eppure da come si è comportato per tutto il viaggio sembrava arrabbiato con me. E da ciò che ha detto lo è a causa del fatto che io ho trascorso il resto della serata con Jongin e non con lui...e lui mi aveva pagato per avermi la sera. Anche questa cosa che pensa che io sia una escort...E NON E' IL SOLO! Ecco a cosa faceva riferimento Jin quando mi ha detto che non avevano intenzione di offendermi. E la escort che tanto mi aveva sorpreso essere stata a letto con Jongin e con Jimin...sono io. Riderei quasi, se non fosse che sia EXO che BTS credono che io sia una prostituta.

Melody si massaggiò una tempia che aveva cominciato a pulsare insistentemente.

Più cercava di mettere a posto il puzzle e più la serata si incasinava.

E il fatto che non avesse praticamente dormito il giorno prima e che fosse ancora sveglia e in azione a notte fonda non aiutava di certo il suo cervello nel lavorare.

Adesso che stavano percorrendo il bosco camminando e non con l'esigenza di correre ma, anzi, con quella di evitare rumori troppo forti nel caso qualcuno fosse ancora in perlustrazione, Melody si rendeva conto di quanta strada avessero fatto correndo dal villaggio fino alle risaie.

Cominciava a pensare avessero anche battuto qualche record di velocità.

Dopo che Jimin le aveva dato i soldi, non le aveva più parlato e ora stavano camminando in silenzio, come avevano fatto inizialmente.

Tanpopo apriva loro la strada e, se per lui Jimin era troppo vicino a Melody, gli ringhiava.

Ed era meglio accontentare il cucciolo, altrimenti avrebbe potuto farli scoprire.

In lontananza, tra gli alberi, riusciva a distinguere delle luci di origine non naturale, adesso.

Erano vicini.

-Ci siamo...- sussurrò, nemmeno sicura Jimin l'avesse sentita.

Adesso che erano arrivati a destinazione, l'agitazione aveva cominciato a farsi strada nello stomaco di Melody e a formicolare.

Deglutì, mentre assieme a Tanpopo e Jimin compiva altri passi fino ad arrivare a dei cespugli sufficientemente vicini e folti da nasconderli ma da permettere loro di scrutare la situazione.

Le abitazioni erano disposte in maniera disordinata e un gruppo di anziane parlava da una veranda all'altra ad alta voce, con un tono tipico degli anziani. Una di loro si stava alzando, probabilmente per andare via da casa.

Non parlavano il coreano che Melody aveva imparato a scuola e a Seoul, ma una sua forma dialettale, con termini poco giovanili.

-Che stanno dicendo?- chiese a Jimin.

Il ragazzo aveva il viso contratto in un'espressione concentrata, non doveva essere facile manco per lui.

-Stanno parlando di quanto sia noioso dover tenere a bada quei ragazzi casinisti...e una di loro ha detto di dover andare a dar da mangiare a quello urlante.

-J-Hope...- non poteva che essere lui. La mente di Melody lavorò velocemente sulle parole di Jimin- Ciò significa che non è assieme a Yifan e Tao?

Jimin ci pensò su:- Non è da escludere.

-Lyssa ha detto che stamattina erano imprigionati assieme e che sono riusciti a scappare tutti in gruppo, forse vorranno evitare che ricapiti...

-Hanno tante case, possono dividerli molto facilmente...

Melody sospirò con forza, osservando l'anziana donna dirigersi verso la parte più interna del paesino:- Come faremo a trovarli? Non possiamo setacciare tutte le case...

Jimin si morse il labbro inferiore:- Più che altro, il vero problema è come faremo a entrare nelle case senza che loro se ne accorgano e a uscirne senza farci beccare. Sicuramente li terranno sotto stretta sorveglianza e, anche se praticamente tutti i contadini hanno un'età avanzata, rimangono le sasaeng e quanto siano attrezzate.

Il ragazzo aveva ragione.

-Ci servirebbe un diversivo sufficientemente grande da distrarre buona parte di loro.- ma Melody non sapeva come potessero fare.

-Beh...- Jimin passò lo sguardo da lei a Tanpopo- In realtà per quello avrei già una mezza idea. Ma dovremo agire entrambi in tempi molto brevi e Tanpopo dovrà essere molto veloce.

Melody aggrottò la fronte:- Cos'hai in mente?

-Tanpopo dovrà guidarmi in un determinato punto del villaggio e, quando lo avrò raggiunto e creato il diversivo, lui dovrà tornare da te e portarti dall'ostaggio più vicino. Quando lo avrai liberato, lui tornerà da me e mi guiderà dove potrò innescare il secondo diversivo e lui tornerà da te e così via. Alla fine dei tre diversivi, voi correte tutti verso le risaie e ci vedremo tutti dove ci attendono Baekhyun e gli altri, nel caso fossimo in anticipo sulla tabella di marcia.

Melody inarcò le sopracciglia:- Vorresti che ci dividessimo?- il cuore riprese a batterle velocemente.

-E' l'unico modo per concludere qualcosa. Lo stare uniti potrebbe risultare problematico per gli spostamenti e saremo un bersaglio più facile.

Aveva ragione. Anche se era terribilmente rischioso stare separati con così tanti personaggi che volevano la loro testa.

Ecco perché nei film horror i protagonisti si dividono, a un certo punto..., cominciava a comprenderli, ma ciò non la rassicurava.

-Va bene.- assentì alla fine.

Jimin annuì piano e prese in braccio il cucciolo.

Se il ragazzo non stava troppo vicino a Melody, Tanpopo si lasciava anche prendere in braccio da lui.

-Tanpopo, ho bisogno che tu adesso mi porti dai furgoni con cui sono arrivate le sasaeng e che poi tu torni da Melody, passando però per il bosco, perché non devi essere visto.

Il cagnolino recepì subito la richiesta, si fece posare a terra e cominciò a trotterellare per il margine del bosco.

Jimin le strinse rapidamente una mano. La sua presa era calda sul suo dorso ghiacciato. Poi le mise in mano il fondo del rastrello che aveva recuperato alla discarica. Si era completamente dimenticata del fatto che se lo fosse portato dietro.

-Ci vediamo dopo, Mel.

Il ragazzo gattonò dietro i cespugli per un buon tratto e poi sparì nel buio, dove lo sguardo di Melody e le illuminazioni delle case non raggiungevano più Jimin.

La tensione divenne ancora più concreta adesso che era sola.

Restò accucciata in quella posizione, cercando di non fare rumori molesti anche solo respirando e continuò a scrutare la situazione di fronte a sé.

Le due vecchiette continuarono a parlare in dialetto da una veranda all'altra, la terza non era ancora tornata.

Ogni tanto passava qualche contadino di lì armato di piccone(?), piuttosto che di forcone, comunicava qualcosa e se ne andava. Avevano tutti preso parte all'inseguimento di Alyssa e gli altri.

Ma una cosa inquietava particolarmente Melody: non era ancora passata alcuna sasaeng.

Che fossero tutte radunate in un punto? O magari nascoste a tenderle un'imboscata appena sarebbe uscita allo scoperto? O forse erano ancora in giro per i boschi in cerca dei superstiti?

Spero che Jimin stia bene e che non si sia fatto beccare..., pensò, tormentandosi le mani. Era normale ci stesse mettendo così tanto, no?

Qualcosa di peloso le sfiorò la coscia nuda e ringraziò la sua prontezza nel refrenare l'istinto di urlare e di emettere solo un singulto che non venne recepito dalle anziane sorde.

-Tanpopo!- il cagnolino gli salì sulle gambe con fare festoso, come se non la vedesse da mesi.

Il fatto che fosse lì significava che Jimin era arrivato ai furgoni senza intoppi.

Ma adesso che doveva fare lei? Si, doveva andare a cercare gli altri, ma lo doveva fare subito o attendere un qualche suo tipo di segnale?

La risposta non tardò ad arrivare: dalla direzione in cui Jimin era scomparso, uno scoppio assordante ruppe il silenzio della sera, facendo sobbalzare sia Melody e Tanpopo che i contadini che in quel momento le stavano davanti.

In lontananza diversi animali espressero la loro agitazione attraverso sonori versi.

Gli uomini imprecarono e le donne chiesero cosa fosse successo, ma, cosa più importante, tutti si mossero verso quella direzione per capire cosa stesse succedendo.

Un altro scoppio convinse il gruppo a muoversi più velocemente, soprattutto vista la puzza di bruciato che si stava disperdendo per aria.

La via di fronte a sé era spianata, era la sua occasione.

-Tanpopo, portami da Tao, possibilmente per vie traverse e dove è difficile trovare tanta gente.- ordinò al cagnolino che abbaiò con assenso.

Al momento, dei tre Tao era il primo che voleva salvare. Voleva anche evitare che avesse un ulteriore esaurimento nervoso. Dopo ciò che aveva fatto per lei al Love hotel, come poteva non avere la precedenza?

Il cagnolino passò in mezzo ai cespugli e si fiondò nel primo viale che trovò.

Melody gli andò dietro, cercando di fare velocemente ma di tenere il passo leggero.

Aveva i muscoli testi a tal punto che temette le si potessero strappare, ma la fiducia che aveva in Tanpopo la aiutava a pensare a mente lucida e a non farsi sopraffare dalla paura.

Passarono in mezzo a case con le luci spente e di fianco a qualche stalla.

Ogni tanto incrociarono qualche contadino intento a unirsi agli altri per capire la situazione o qualche sasaeng annoiata che roteava una mazza da baseball in una maniera più folle di quella di Harley Quinn (Melody venne rassicurata dal sapere che vi fossero ancora e che non stessero preparando una qualche imboscata), ma grazie a Dio Tanpopo riusciva a farle capire in tempo quando doveva nascondersi dietro una cassa o non svoltare l'angolo o accucciarsi dietro una balla di fieno.

Passando per uno stretto stacco tra un casolare e l'altro, Melody scorse anche la piazzola dove stavano ancora i tre furgoni delle sasaeng e dove dei contadini stavano discutendo animatamente con un gruppetto di otto ragazze squinternate.

La puzza di bruciato lì era più intensa e molti degli uomini erano provvisti di grandi secchi d'acqua.

Ma che ha combinato Jimin?

Se non fosse che proprio non riusciva a concepirlo, dal calore che si percepiva in alcuni punti del villaggio, Melody avrebbe detto che fosse scoppiato un incendio. Ma Jimin sarebbe davvero arrivato a tanto?

Tanpopo si fermò improvvisamente davanti a una veranda di una casa posizionata intorno a una piccola piazzola e cominciò a guardare Melody scodinzolando.

Era lì che tenevano Tao, allora.

Melody notò come dalle finestre filtrasse della luce elettrica. Vi era qualcuno all'interno, oltre a Tao.

Immaginavo fosse rimasto qualcuno a tenerlo d'occhio, constatò, mordendosi il labbro con fare nervoso.

Decise di salire sulla veranda, molto lentamente per evitare che scricchiolasse.

Doveva constatare che vi fosse davvero qualcuno dentro o meno, stare là fuori a chiederselo non avrebbe portato assolutamente a nulla.

Grazie a Dio la veranda non produsse suoni molesti e Melody riuscì ad avvicinarsi con discrezione alla finestra più vicina.

Il respirò le si spezzò in gola quando sentì Tanpopo, alle sue spalle, abbaiare ripetutamente.

Le si gelò il sangue nelle vene: la stava tratendo proprio ora?

Melody tornò rapidamente sui suoi passi e cercò di zittire il cucciolo, che però si agitò solamente di più.

-Dannazione, ma che...!- imprecò tra i denti.

Sentì dei passi affrettati muoversi all'interno della casa e la mente di Melody lavorò molto velocemente: prese in braccio il cucciolo, si sdraiò per terra e rotolò sulla terra fino a trovarsi sotto la veranda rialzata.

Cosa vi fosse lì sotto, quanto fosse sporco e chissà quale strano animale ci vivesse erano problemi secondari, ora che aveva l'adrenalina a mille.

Perfino il ginocchio malridotto non le sembrava pulsare così tanto di dolore.

Tanpopo aveva smesso di abbaiare e ora leccava una guancia a Melody.

Trattenne nuovamente il fiato mentre sentiva la porta scorrevole sopra di loro aprirsi.

Quasi contemporaneamente, nel campo limitato che aveva Melody in quel momento, arrivò un uomo correndo.

-Che è successo?- chiese la voce inconfondibile di Hyena.

Tanpopo si è messo ad abbaiare improvvisamente per avvertirmi che qualcuno stava arrivando?, quel cagnolino era davvero un portento.

-Le vostre molotov!- esclamò l'uomo- Qualcuno le sta facendo esplodere in giro per il villaggio! Di questo passo si scatenerà un incendio!

-Avevi detto che ne avevate preparate poche!- si lamentò una voce maschile sopra la veranda.

-Sapevamo che erano in tanti, ne abbiamo portate a sufficienza per impedire la fuga a tutti!- si giustificò quella che Melody identificò come un'altra sasaeng.

Un'altra esplosione, molto vicina a dove si trovavano in quel momento, attirò l'attenzione di tutti.

-Volevate farle esplodere tutte, piuttosto che lasciarli scappare?!- uno dei contadini era incredulo.

-Per averli tutti in un colpo era necessario.- affermò Hyena con fermezza.

-E adesso qualcuno però sta mandando a fuoco la zona!- si lamentò un altro contadino.

Hyena rise in un modo che fece venire i brividi a Melody:- Se non altro, averle dietro ci ha aiutato più del dovuto: qualcuno di loro le sta utilizzando, ciò vuol dire che sono qui per salvare i loro amici.

Un'altra esplosione, ancora più vicina. L'odore di bruciato divenne insopportabile.

-Dobbiamo andare a sventarli.- un uomo mosse dei passi sopra la testa di Melody- Venite anche voi, dobbiamo evitare vi rubino altre bombe!

-E lasciare Zitao qui senza protezione?- chiese una ragazza con voce particolarmente acuta.

-Tranquilla, Jaehee resterà qui a fare da guardia.- decise Hyena- Noi andiamo con gli ajhusshi: più siamo e più li troveremo e bloccheremo facilmente.

Ad uno a uno, sette sasaeng e tre contadini scesero dalla veranda e si diressero verso la direzione dell'ennesimo scoppio.

Jimin aveva trovato una strategia niente male per far allontanare tutti da lì: non ce l'avrebbe fatta a distrarre dieci persone da sola.

Però, adesso, continuava a rimanere con Tao una persona. Per giunta una sasaeng psicopatica. Come poteva fare per aggirarla?

Non ho manco presente come sia questa ragazza: potrebbe essere una culturista e spezzarmi il collo appena uscirò allo scoperto...

Tanpopo scivolò via dalle braccia di Melody e, prima che lei potesse realizzarlo, uscì da sotto la veranda.

-Tanpo...!- si tappò rapidamente la bocca. A richiamarlo o ad uscire avrebbe rischiato di farsi scoprire.

Il cucciolo zampettò per qualche metro e poi si sedette con il muso rivolto verso di lei.

Quando cominciò ad abbaiare sonoramente per il suo piccolo corpicino, Melody sentì il battito cardiaco accelerare bruscamente.

Non sapeva più se la stesse vendendo al nemico o meno.

Sopra di lei l'abitazione tremò e qualcuno, quasi sicuramente la sasaeng di guardia, uscì in veranda.

Il cagnolino tirò fuori la lingua e cominciò a scodinzolare, quando vide chi aprì la porta.

Melody pregò chiunque fosse in ascolto che quella persona non fosse l'originario padrone di Tanpopo. Sarebbe stata la sua rovina.

-Ooooh, ma guarda un pò chi c'è!- parlò una voce femminile sopra la sua testa con il tipico tono infantile di chi vede un animale adorabile.

-E tu chi sei, piccolino? Ti sei perso?

In tutta risposta, Tanpopo si buttò a terra con le zampe all'aria. Un chiaro invito a coccolarlo.

La ragazza scese dalla veranda (quando Melody vide la scarpa a pochi centimetri dalla sua faccia trattenne il fiato) e andò verso il cucciolo, che rotolò ancora più indietro e questa cominciò a grattargli la pancia ridendo gioiosamente.

Mi sta offrendo un'opportunità per entrare in casa...quel cane deve essere modificato geneticamente, non è possibile che sia così intelligente!

Cominciò a strisciare fuori dal suo nascondiglio molto lentamente, per produrre meno suoni sospetti possibile. Anche se la sasaeng sembrava essere tanto assorta da Tanpopo da non prestare attenzione a nient'altro.

Salì rapidamente sulla veranda, sempre sdraiata per non creare ombre troppo grandi e velocemente entrò nell'abitazione.

Lo spazio si estendeva in lunghezza, era poco arredato e a Melody ricordava molto quelle abitazioni rustiche in cui di solito gli idol dovevano vivere per qualche giorno a causa di qualche reality che li metteva a contatto con la vita contadina.

L'illuminazione era bassa, e, se non si fosse messo a singhiozzare ininterrottamente, non avrebbe mai pensato che quella massa scura rannicchiata sul futon nella stanza più avanti fosse Tao.

Si inoltrò rapidamente nell'abitazione, così da poterlo vedere meglio: era sdratiato su un fianco, con dello scoatch da imballaggio sulla bocca, mani legate dietro la sciena e piedi e ginocchia stretti assieme.

Forse, visto dove l'ho trovato stasera, il bondage potrebbe non dispiacergli tanto..., cercò di rimuovere quel pensiero dalla propria mente, non le sembrava il momento più adatto.

Anche se, a vederlo in quello stato, non poteva che farle pensare a un qualche porno gay fatto in casa.

Okay, basta: doveva concentrarsi.

Quando finalmente fu dentro la stanza, Tao aprì gli occhi e, quando la mise a fuoco, fece un balzo all'indietro.

Doveva averla scambiata per una sasaeng, al primo impatto.

Infatti, subito dopo, gli occhi del ragazzo si illuminarono e, prima che potesse emettere un qualsiasi suono, Melody si portò l'indice alle labbra per fargli segno di non fare rumore.

Gli arrivò davanti e si mise in ginocchio. Prese dalla giacca il fondo affilato del rastrello e ringraziò mentalmente la previdenza sua e di Jimin.

Con la dentellatura riuscì a seghettare le corde alle caviglie fino a spezzarle, per quelle alle ginocchia bastò un movimento deciso, da quanto erano tirate (le venne la preoccupazione che ciò avesse potuto bloccare la circolazione a Tao) e infine andò alle spalle del ragazzo. Per tagliare le corde ai polsi ci mise un pò più di tempo per paura di fargli male con i denti di metallo.

Quando Tao fu libero, ancora prima di sgranchirsi o di togliersi lo scoatch dalle labbra, abbracciò Melody in una morsa d'acciaio e lei giurò di aver sentito la congiunzione tra spalla e clavicola scricchiolare.

Diede un paio di colpetti sulla schiena dell'amico e se lo scollò di dosso, ma quando fece per dirgli qualcosa, un'altra esplosione tuonò nell'aria.

-Vieni, piccolino, meglio entrare, se rimani qua fuori, potrebbero farti del male.

La voce della sasaeng le gelò il sangue nelle vene.

CAZZO!

-Rimettiti rannicchiato come prima.- sussurrò velocemente a Tao.

Il ragazzo sembrò non capire, ma quando lei lo spinse sul futon dicendogli di sbrigarsi, lui si mise subito in posizione.

Poco distante vi era un tavolino abbastanza alto per lei da poterci stare sotto e la penombra nella stanza avrebbe aiutato a nasconderla momentaneamente. Pregò di non essere nuovamente notata, anche se ultimamente stava avendo un pò troppa fortuna.

E se mi trovasse? E' molto probabile che mi attaccherà...ma non posso colpirla con la punta del rastrello, potrei ferirla più gravemente di quanto vorrei...

Guardò velocemente sopra il mobile cosa vi fosse: un vaso di terracotta dipinto di blu.

Lo afferrò velocemente e lo strinse al petto.

Non l'allettava l'idea di romperlo in testa a qualcuno, ma era sempre meglio tenerlo vicino, le sarebbe potuto tornare utile e sicuramente avrebbe fatto danni meno seri rispetto a un'arma tagliente.

Le assi del pavimento scricchiolarono e Melody capì che la sasaeng era vicina.

-Come te la stai passando, oppa?- chiese con lo stesso tono di voce che aveva usato per Tanpopo, quasi questo non fosse (in teoria) legato come un salame e tenuto in ostaggio.

Un brivido le percorse la schiena.

Tao non rispose e rimase immobile. Era chiaro come non sapesse cosa fare.

La ragazza si accucciò di fronte a lui, tenendosi al petto con un braccio il cucciolo.

-Ma...hai pianto di nuovo?- scosse piano la testa- Ma non ti vergogni? Sai...sei ancora più rotto in culo di quanto mostrassi nei programmi con gli EXO.

Melody aggrottò la fronte: stava parlando seriamente?

La sasaeng passò le dita tra i capelli di Tao e questo cominciò a tremare.

-Hyena unnie dice che secondo lei tu lo prendevi brutalmente in culo da tutti gli altri, e non perché fossi uno dei maknae, ma proprio per questa tua aria da verginella spaurita che vuole fare la spavalda...penso che piangessi così anche quando tutti ti fottevano a turno.

La paura di non farsi scoprire si sostituì a una rabbia che le incendiò il petto.

Come osava parlargli così?

-Ma tanto non ha più molta importanza.- continuò con voce sempre più inquietante- Perché tu devi ancora pagare per tutto il dolore che hai causato a noi EXO-L e fidati: il dolore di undici cazzi in culo sarà un soave piacere, in confronto al male che ti restituiremo.

Le mani di Melody fremettero. Improvvisamente, l'idea di colpirla la faceva sentire molto meno in colpa, rispetto a prima.

-Mi alletta l'idea di fare una prova e vedere se sei più puttana di quello che Hyena unnie immagina essere Luha...KYAAAAH!

Prima che finisse la frase, Tanpopo le morse con forza il braccio che lo sosteneva.

Fu questo a farla scattare.

Quando la ragazza saltò indietro, urlando, Melody balzò fuori da sotto il tavolino e, con un grido, abbassò il braccio che reggeva il vaso e lo spaccò con un suono secco sulla cute della sasaeng.

La terracotta si frantumò in mille pezzi e la ragazza cadde a terra, stringendosi la testa dolorante.

Non riuscì a frenare il proprio istinto di tirargli un calcio nel costato che la fece sobbalzare.

-BRUTTA FIGLIA DI PUTTANA!

Almeno era certa di non averla uccisa, ma se non altro l'aveva stordita a tal punto da permettere loro di fuggire.

-Tao, corri!- gli urlò decisa e Tao scattò subito in piedi, non aspettando altro da chissà quanto tempo.

Melody corse fuori dall'abitazione, con l'amico al seguito e un Tanpopo esagitato che li superò.

-Tanpopo, al bosco più vicino, presto!- gli disse e il cagnolino aumentò l'andatura.

Per fortuna non erano tanto distanti da una zona dove cominciava a diramarsi la vegetazione rigogliosa.

Quando Melody scavalcò la fila di cespugli che separava il paesino dal bosco, si sentì improvvisamente più leggera, quasi bastasse quello a proteggerla da tutto.

Lei e Tao corsero ancora per diversi metri prima di accasciarsi ai piedi di un grosso albero a riprendere fiato, quasi a voler essere certi di aver seminato chiunque avesse potuto seguirli.

-Melody! Sei tornata a prendermi!- il cinese la abbracciò nuovamente e prese a singhiozzare, questa volta lei fu ben accetta di ricambiare la stretta.

Adesso che l'adrenalina stava svanendo e cominciava a tremare, riusciva a percepire il sentimento di sollievo nel sapere che Tao era sano e salvo.

-Come stai? Ti hanno fatto del male?- volle sapere.

Il ragazzo si scostò da Melody e si asciugò gli occhi:- Mi hanno legato strettissimo e hanno cominciato a tastarmi e a dirmi cattiverie di ogni genere...tutto perché ho lasciato gli EXO...

Fece uno sforzo immane per non lasciare che la rabbia riprendesse il sopravvento su di lei:- Che mentecatte, come fanno a non essere ancora chiuse in un manicomio?- osservò il fondo dentellato che stringeva ancora in mano- Una bella rastrellata se la sarebbe meritata eccome.

-Sei stata magnifica, Mel, grazie mille.- Tao tirò su con il naso- Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per difendermi.

Melody gli poggiò una mano sulla spalla:- Sei mio amico e nessuno può trattarti così.

Tanpopo la fece sussultare quando cominciò a leccarle il ginocchio ferito per disinfettarlo.

Se non altro, quel dolore le ricordò cosa doveva fare.

-Cucciolotto, sei stato bravissimo, complimenti per il tempismo e la recitazione!- si complimentò, prendendolo in braccio- Ma ho bisogno che tu faccia ancora una cosa: trova Jimin e aiutalo. Avrà certamente ancora bisogno di te.

Tanpopo sembrava instancabile e, quando Melody lo rimise a terra, abbaiò felice e corse di nuovo verso il villaggio.

Melody appoggiò la schiena contro la corteccia ed espirò forte. Quella notte sembrava interminabile.

-Sei venuta qui con Jimin?- chiese Tao quando ebbe smesso completamente di singhiozzare.

Lei annuì:- Alyssa si è rifiutata di tornare qui, Valerie si è fatta male a una caviglia e Baekhyun è rimasto con loro per precauzione. All'alba arriveranno Emily e gli altri con il furgone e ce la fileremo.

Tirò fuori il telefono dalla tasca: erano già le 5:30, mancava poco al sorgere del sole, dovevano fare in fretta.

Si morse il labbro, pregando che Tanpopo tornasse al più presto.

Tao si strinse nelle spalle:- Comprendo Alyssa: sono tutte persone orribili e posso immaginare la paura che abbia provato. E ora gege e Hoseok stanno riprovando lo stesso terrore...

-Salveremo anche loro.- lo rassicurò immediatamente.

Il ragazzo la guardò con occhi lucidi:- Salva il mio ge, Mel, ti prego. Non posso sopportare l'idea che in questo momento lo stiano trattando peggio di come hanno trattato me...

A Melody si strinse il cuore: Tao era davvero preoccupato per Yifan e non sapeva come aiutarlo. E si fidava a tal punto di lei da lasciarle il compito di portare in salvo l'uomo che amava.

Il suo cuore da shipper stava traboccando per le troppe emozioni.

-Lo riporteremo a Seoul assieme, te lo prometto.

Un lieve fruscìo tra le foglie per terra fece tendere i muscoli ad entrambi, ma li rilassarono quasi immediatamente, quando videro che a provocare il rumore era uno scodinzolante Tanpopo.

-Già di ritorno, che bravo.- Melody gli accarezzò la testolina e il cucciolo gli prese la manica della felpa con i denti e la tirò.

A quanto pareva dovevano ripartire subito.

-Tao, io vado a liberare gli altri. Tu resta qui, spostati solo se senti qualcuno avvicinarsi troppo. Ti verrò a riprendere prima di andare alle risaie.- disse all'amico.

Il cinese sembrava spaventato ma annuì piano:- Torna presto, Mel. E fa attenzione.

Melody si diresse nuovamente in direzione del paesino e, quando furono abbastanza vicini, disse a Tanpopo di condurla fino a Yifan, nello stesso modo in cui l'aveva condotta da Tao.

Il cagnolino comprese subito e insieme si acquattarono dietro i cespugli al confine, aspettando che qualcuno passasse.

Ma la via era libera.

Chissà cosa avrà escogitato Jimin, stavolta...

Melody e Tanpopo si infilarono velocemente tra due casolari e si fermarono poco prima di sbucare in una piccola piazza.

Pensava fosse perché Tanpopo avesse intravisto qualcuno, ma lei non vide alcuna figura umana: per la piazza, due maiali grandi quanto balle di fieno stavano girando pigramente, ribaltando il terreno ogni tanto.

Sono lasciati liberi?, questo si che era strano.

Da una strada poco più avanti arrivarono correndo una decina di galline, chiocciando spaventate mentre tre contadini cercavano di riprenderle tutte, imprecando ogni tanto in dialetto.

Gli animali sono tutti scappati?, fu quando se lo chiese che Melody comprese: quello era il secondo diversivo di Jimin.

Tanpopo aspettò ancora qualche minuto, ma i contadini adesso erano fermi lì anche per cercare di riprendere i maiali. E alcuni loro compaesani arrivarono in loro soccorso.

La piazza si stava popolando e ciò non andava bene.

Il cucciolo tornò sui propri passi e Melody lo seguì a ruota. Dovevano cambiare strada e approfittare di questa nuova confusione.

Il problema era che, adesso, spostarsi era più difficile: non solo i contadini erano sparsi per cercare di recuperare tutti gli animali, ma in molti punti dove Jimin aveva fatto esplodere le molotov, il terreno, la paglia, il legno e una qualsiasi altra componente infiammabile andavano a fuoco e bloccavano le strade.

Non sarebbe mai arrivata a Yifan velocemente.

Tanpopo scivolò in uno spazio molto stretto tra due casolari e Melody lo seguì, ma dovette ammettere che era difficile scivolarci in mezzo, tanto che, per uscirne e respirare meglio, si buttò un pò troppo precipitosamente in avanti.

Di fronte a lei un cavallo imbizzarrito le galoppò in contro e, quando questo la individuò, ormai troppo vicino, si impennò sulle zampe posteriori e nitrì.

Accadde tutto così velocemente che l'unica cosa che l'istinto comunicò a Melody di fare fu quella di buttarsi a terra. Purtroppo fu una caduta malevola, fatta per sopravvivenza e la sua schiena cominciò a dolere, dopo tutte le botte che aveva preso.

Serrò gli occhi, ma il cavallo non la calpestò mai con gli zoccoli.

Delle voci sovrastarono il nitrito dell'animale e il crepitare delle fiamme.

Oh, merda!

Si puntellò sui gomiti e cercò di strisciare indietro, ma qualcosa, anzi, qualcuno la rispedì a piedi con un piede.

Aveva perso il conto di quante volte si era ritrovata senza fiato, quel giorno. Sembrava non esserci una fine.

-Ma guarda un pò chi abbiamo qui...

Melody aprì gli occhi e preferì non averlo fatto: Hyena la fissava dall'alto, con un piede piantato nel suo sterno e un sorriso psicopatico e trionfante in volto, che le ombre create dalle fiamme non resero più rassicurante.

Fregata.


 

Gli uomini che avevano tranquillizzato il cavallo, avevano poi successivamente aiutato Hyena a tenere ferma Melody e a legarla nello stesso modo in cui era stato legato Tao.

A differenza dell'amico, però, non venne portata in uno degli abitacoli per tenerla separata dagli altri, ma venne trascinata di peso (grazie al cielo era sufficientemente buio dal nasconderle alla vista le condizioni delle sue gambe. Dal male che provava, doveva averci sopra graffi di ogni genere) fino a una delle piazzette che aveva saggiamente evitato assieme a Tanpopo, dove le fiamme erano state placate ed erano presenti tre contadini uomini, due donne e cinque sasaeng, Hyena compresa.

Il cagnolino non era stato preso, doveva essere scappato e Melody pregò che fosse andato o da Tao o da Jimin o da chiunque altro di loro e che non fosse corso nel bosco da solo. Ma quel cucciolo era troppo intelligente e, anche se in quel momento aveva lo stomaco annodato dalla paura, aveva una fiducia cieca in lui.

Venne buttata al centro della piazza, di fianco a un cerchio di terra delimitato da grosse pietre dove un falò stava scoppiettando in maniera minacciosa. Il suo calore le stava bruciando il viso.

Il cielo aveva anche cominciato a schiarirsi e ciò la fece innervosire ulteriormente: mancava poco all'incontro e non sapeva se ce l'avrebbe fatta a scappare.

I contadini la fissavano con sguardo indagatore e uno di loro imbracciò più saldamente il fucile. Quel gesto bastò a farla deglutire.

Le sasaeng fecero qualche commento sprezzante su di lei, ma non ci fece troppo caso. Era troppo concentrata sul suo battito impazzito e a immaginare ogni genere di scenario che si sarebbe potuto verificare di lì in poi.

E se volessero giustiziarmi qui, come se fosse la pubblica piazza? Magari non si limiteranno a fucilarmi e proveranno a decapitarmi. O magari prima si approfitteranno del mio corpo, come si disonorano le donne della mafia. Oh, no. Se invece le sasaeng avessero piede libero per torturarmi in ogni modo plausibile? Ne hanno parlato, alla "prigione" di Tao, mi lascerebbero davvero in balia di psicopatiche violente simili?

Tutta quell'attesa costellata di mormorii e di rumori agitati tutti sparsi per il villaggio la stava facendo impazzire. Avrebbe preferito capire subito le loro intenzioni.

Una cosa era certa: lei non usufruiva del privilegio di essere un idol, quindi non avrebbero avuto alcun tipo di pietà per lei.

-Ce ne avete messo di tempo.- esordì alla fine Hyena, quando distolse lo sguardo penetrante da Melody per concentrarla su qualcuno alle sue spalle.

Quando si voltò in quella direzione, non seppe se essere sollevata o preoccupata: quattro uomini stavano trascinando verso di lei un isterico e urlante J-Hope e un gigantesco e contrariato Yifan.

-Ragazzi!- saltò su Melody, ma ciò le costò un calcio nello sterno da parte di Hyena che le fece battere la schiena sulla ghiaia e la fece tossire dolorosamente.

Fottuta troia psicopatica... cominciavano davvero a farla arrabbiare. Forse quel sentimento avrebbe potuto aiutarla a combattere la paura.

Gli uomini gettarono i due cantanti in malo modo di fianco a lei. Il rapper dei BTS cominciò a divincolarsi in maniera scomposta, quasi potesse sciogliere i nodi delle corde, il cinese invece cercò di mettersi meglio, probabilmente non volendosi mostrare terrorizzato come i suoi occhi comunicavano.

-Bene, ora che siete tutti qui, possiamo iniziare.- Hyena parlò con un sorriso glaciale.

-Cosa volete, ancora?- chiese Yifan con voce più acuta del normale. La sua camicia era ridotta a una stoffa sporca di terra ed erba e il suo viso era percorso da profonde occhiaie.

-Mi sembra semplice, sporco traditore.- sputò Hyena- Vogliamo sapere dove si trovano tutti gli altri.

-LASCIATECI ANDARE!- sbottò J-Hope. Ormai sembrava in preda a una crisi nervosa e non la smetteva di dimenarsi.

Hyena doveva aver scoperto la potenza dei suoi piedi, perché non si risparmiò nemmeno dal tirare un calcio in faccia al povero Hoseok tanto forte da ribaltarlo.

Le sue amiche sasaeng risero divertite.

-Vedi di darti una calmata, Bangtan insignificante, sei noioso.- il disprezzo nella sua voce era palpabile.

-HOBI!- Melody cercò di avvicinarsi il più possibile per verificare le condizioni del ragazzo, ma questo le costò un'altra spiacevole attenzione da parte di Hyena, la quale la prese con forza per i capelli.

Il cuoio capelluto prese a bruciarle e Melody si morse il labbro a sangue pur di non piangere.

-Tu, troietta.- l'espressione di Hyena si fece impassibile- Sono sicura che avrai tante belle cose da dirci. Purtroppo non posso prendermela più di tanto con questi due, non ancora. Ma con te penso potrei divertirmi un mondo.

Melody non poté esimersi dal rivolgerle uno sguardo torvo, nonostante il dolore della sua presa.

-Dove sono gli altri? Ho visto anche Baekhyun oppa e quel nano di Park Jimin, quando siamo arrivate con le macchine. Dove si trovano ora? Perché non riusciamo a trovarli?

-Forse perché non trovereste nemmeno l'acqua in mare?- poteva scommetterci qualsiasi cosa che Valerie sarebbe stata fiera di quella sua risposta.

Il labbro di Hyena ebbe uno spasmo, mentre le sue amiche alle sue spalle si mostrarono sorprese e Melody colse anche qualche contadino molto impegnato a cercare di non ridere.

Purtroppo si sarebbe dovuta aspettare, a quel punto, che le sue parole avrebbero avuto delle conseguenze.

Hyena mollò improvvisamente la presa sui suoi capelli e, quando le sue cosce stavano per riappoggiarsi sui polpacci, un palmo fulmineo le colpì una guancia con tanta forza da farle girare la testa e farle perdere l'equilibrio.

La guancia cominciò a pizzicarle e un dolore alla tempia le fece comprendere che nemmeno la ghiaia doveva essere stata tanto gentile con lei.

-Ugh...- fu tutto quello che riuscì a mormorare mentre regolava il respiro.

-Ti credi spiritosa? Stupida ragazza bianca...- il tono di Hyena era disgustato.

Disse velocemente alcune frasi alle sue amiche e queste scattarono, prendendola per le spalle e sollevandola di peso.

Erano molto più forti di quanto dessero a vedere.

-Mi sembra che, di questo passo, con te finiremo con il perdere molto tempo. Beh, non ne abbiamo, quindi vediamo di accelerarli.

Le due sasaeng cominciarono a trascinarla verso il centro preciso della piazza. Verso il falò acceso.

Non vorranno sul serio...?!

Le sembrava assurdo che una persona potesse seriamente arrivare a farlo, ma a quel punto non si sarebbe più dovuta meravigliare di nulla.

Melody cercò di piantare i piedi a terra alla bell'e meglio, per quanto le corde le concedessero.

Le ragazze la strattonarono. Era difficile opporre resistenza.

Più il fuoco si avvicinava, più sentiva il panico salire dalle viscere.

Non era preparata a questo. Non era pronta a farsi bruciare viva per la salvezza di tutti. Come poteva essere arrivata a essere una martire da una semplice sbronza in discoteca?

-Fossi in te parlerei, prima che le mie amiche ti brucino la faccia.- era disturbante quanto Hyena fosse calma.

-No, lasciatela stare!- Yifan cercò di opporsi, ma il contadino con il fucile lo colpì alla nuca con la canna, intimandogli di stare buono.

La presa sulle sue spalle da parte delle due sasaeng aumentò, tenendola piegata in avanti, pronta ad avvicinare sempre più pericolosamente il viso di Melody alle fiamme.

Sentiva già puzza di bruciato a causa di alcuni suoi capelli svolazzanti.

Era dunque la fine?

Il cuore le si arrestò quando pensò che la sua faccia sarebbe stata carbonizzata in meno di un istante.

Ma questo non accadde. Perché le sasaeng si arrestarono prima.

-FERMI!

Tutto nella piazza sembrò seguire quell'ordine.

Le due ragazze allentarono anche la presa sulle sue spalle e ciò le permise di voltarsi quanto bastava per capire cosa fosse successo.

Tra due case al limitare della piazza, Tao, con le mani in alto in segno di resa e l'espressione terrorizzata in viso, stava avanzando verso di loro guidando da una figura molto alta che gli puntava un fucile tra le scapole. Un'altra camminava al fianco del cinese con passo deciso.

I giochi di ombre creati dalle fiamme che stavano bruciando il villaggio non permisero di vedere bene i loro visi, metà coperti da cappelli di bambù intrecciato che avevano molti contadini lì presenti.

-NO, TAO!- urlò nuovamente Yifan e questa volta il contadino gli tirò un calcio.

No, non è possibile...come hanno fatto a trovarlo?, si sentì morire dentro. Tao aveva provato a venire ad aiutarla? Era stato Tanpopo?

-Abbiamo trovato questo fuggitivo al limitare del bosco. Probabilmente stava cercando di raggiungere i suoi amici.- parlò quello che fiancheggiava Tao, con voce bassa che Melody era certa di aver già sentito.

Hyena alzò gli occhi al cielo con uno sbuffo:- E l'avete catturato subito? Non potevate seguirlo per vedere dove vi avrebbe portati?

-Il piano non era quello di catturarli tutti il prima possibile?- chiese quello con il fucile, anche lui con un tono già sentito.

C'è qualcosa di strano in questi due...

-Aaaaaah, lavorare con gli ajhusshi è veramente stressante!- si lamentò una delle due ragazze che stava tenendo Melody.

Lo sguardo della ragazza incrociò quello di Tao: il ragazzo sembrava più deciso nel guardarla.

Poi fece un semplicissimo occhiolino che le fece comprendere il perché lui fosse lì, chi fossero i due contadini che lo avevano catturato e le fece notare la vera natura del fucile che aveva puntato contro.

Il suo cuore si alleggerì all'improvviso.

Hyena si avvicinò ai nuovi arrivati con fare scocciato. Rimase sorpresa anche lei, come tutti del resto, nel vedere Tao accucciarsi e il contadino gigantesco puntare loro contro il fucile.

-Ma cos...?!- esclamò la sasaeng quando questo sparò al contadino con il fucile, il quale cadde a terra per la sorpresa e cominciò a dimenarsi, probabilmente non comprendendo di essere ancora vivo.

Melody approfittò della presa allentata delle sue aguzzine per pestare con forza i piedi a una e mordere il braccio dell'altra. Si, stava diventando proprio come Valerie.

Entrambe la mollarono istantaneamente e Melody ricadde a terra, mal bilanciata.

Cercò di rimettersi in equilibrio mentre l'alto contadino sparava anche alle due ragazze, prima che queste potessero riprendersi.

L'effetto a sorpresa non sarebbe ancora durato per molto. Quanto ci avrebbero messo i contadini a smettere di arretrare e a capire che quelli non erano altro che fucili da paint-ball?

Tao le venne incontro, spingendo via le sasaeng e buttandosi a terra per aiutarla, mentre gli altri due continuavano a sparare senza sosta.

-ATTENTO!- urlò con voce acuta quando, alle spalle dell'amico, Hyena calò su di lui la sua spranga con una furia omicida negli occhi.

I riflessi di Tao ebbero del sorprendente: il ragazzo si voltò in modo fulmineo, prendendo in un gesto rapidissimo qualcosa dalla tasca dei propri pantaloni e puntandola alla gamba della ragazza psicopatica, la quale emise un gemito agonizzante e cominciò a spasimare, mentre cadeva a terra.

Melody osservò meglio l'oggetto in mano del cinese: nero, a forma di pistola, con la punta gialla. Un taser? Dove diamine lo aveva preso?

-Ops, scusa!- Tao sembrava sinceramente dispiaciuto- Non pensavo avrebbe fatto così male!

-Tao! Ha un coltello svizzero in tasca, prendilo!- con quello avrebbe sicuramente tagliato le corde più velocemente.

Anche se a disagio, l'amico la ascoltò e prelevò quasi subito l'oggetto dai pantaloni della ragazza, che non la smetteva di tremare, come un cellulare in vibrazione.

-Pensa agli altri! Mi occupo io di Mel!

Il cuore di Melody esplose di gioia nel vedere Jimin correre loro incontro, con in braccio Tanpopo e in mano l'estremità acuminata del rastrello che le era caduto a causa del cavallo imbizzarrito.

Tao eseguì nuovamente e gattonò fino a Yifan, cominciando a tagliare le corde che gli legavano le gambe.

Jimin fu subito da lei e, con due gesti precisi, tagliò sia le corde alle caviglie che quelle ai polsi. Non perse tempo a preoccuparsi del fastidio alla pelle. Dovevano andarsene da lì e in fretta.

-Stai bene?- le chiese rapidamente Jimin mentre andava a liberare un urlante Hoseok.

Il ragazzo non la smetteva di gridare, doveva essersi lasciato prendere dal panico e non ascoltava nemmeno le rassicurazioni di Jimin.

-Hyung, siamo venuti a salvarvi!

J-Hope urlò, dimenandosi.

-Non ti preoccupare, adesso ce ne andremo da qui!

Un altro grido.

-Stai fermo, o rischio di farti male!

Si dimenò ulteriormente.

Un pò faceva tenerezza. Un pò, un pò tanto, era irritante.

Con gran stupore di Jimin e di sé stessa, Melody tirò uno schiaffo in pieno viso a Hoseok.

Il gesto lo sorprese talmente tanto da fargli riacquistare lucidità. La fissò con sguardo stralunato.

-Adesso basta urlare, ce ne andiamo!

Il ragazzo annuì piano, stordito, e Jimin finì di liberarlo.

Uno sparo sovrastò tutti i rumori in piazza: i contadini avevano finalmente capito che i fucili dei loro avversari sparavano solamente vernice.

Cazzo...

L'uomo con il fucile che teneva d'occhio Yifan si alzò e fece per sparare ai due cinesi.

Gli occhi di Tao si riempirono di rabbia e, con una mossa che da quell'angolazione sembrava più di break-dance che di arti marziali, tirò un calcio sullo zigomo al contadino, che cadde a terra privo di sensi.

-Giù le mani da Yifan!- urlò arrabbiato. Quest'ultimo, ora libero, guardò Tao con fare estasiato.

Al ragazzo più alto cadde il cappello di bambù dalla testa, nello slancio di cambiare direzione verso cui correre.

Chanyeol passò un rapido sguardo sui suoi compagni:- Correte! Non ci cascano più, ormai!

Taehyung, dietro di lui, lo seguì a ruota.

-Tanpopo!- il cagnolino abbaiò all'appello di Melody- Porta tutti alle risaie, presto!

Il cucciolo aprì la strada ai due soccorritori, che superarono tutti i loro amici a terra e seguirono il cagnolino verso i boschi.

-PRESTO!- Melody si alzò, Jimin e Tao aiutarono Hoseok e Yifan a rimettersi in piedi e tutti assieme seguirono Chanyeol e Taehyung, mentre contadini e sasaeng, attratti da tutto quel frastuono e dal richiamo dei compagni, si affrettavano ad andare al loro inseguimento.

Il tratto in mezzo al villaggio che li separava dal bosco lo superarono in un tempo che a Melody parve interminabile. Come se il suo cervello, carico di adrenalina, percepisse tutto rallentato.

Notò ogni singola persona che si unì al loro tentativo di catturarli e ciò la convinse solo a correre più velocemente.

Il cielo era sempre più chiaro e il fatto che Chanyeol e Taehyung fossero lì la convinse solo del fatto che Emily fosse già arrivata.

Percorsero il sentiero in mezzo al bosco che li avrebbe portati alle risaie con passo deciso.

Gli alberi creavano ombre che creavano difficoltà ai contadini nel prendere la mira. Loro restavano comunque più indietro, con passo più lento. Erano le sasaeng quelle a correre.

Melody e Tao erano quelli più indietro rispetto agli altri, ma fortunatamente vi era un buon distacco tra le due fazioni.

Il ritmo del battito del cuore di Melody che frullava animatamente nelle orecchie della ragazza venne sovrastato da uno sparo assordante e da un grido.

Tao smise di correre e cadde rovinosamente a terra con un gemito.

Melody si fermò, incredula: lo avevano colpito. Nessuno si intravedeva alle loro spalle, doveva essere arrivato da molto lontano.

-TAO!- gridò, terrorizzata.

L'amico gemette nuovamente, cercando di stringersi una scapola, ma il dolore non gli permetteva di usare bene le braccia per sollevarsi dal terreno.

Melody si avvicinò per aiutarlo, ma non sapeva da dove sostenerlo: aveva paura di fargli ancora più male. Sfiorò qualcosa di caldo e umido, sulla sua schiena. Sangue. Gli stava inzuppando la maglia.

Non era un buon segno.

Sentì il panico salire.

Qualcuno dietro di lei si avvicinò e con poche e semplici mosse sollevò Tao, fino a prenderlo in braccio come se fosse una sposa.

-SBRIGHIAMOCI!- il viso di Yifan era pallido e quasi più sconvolto del suo- Dobbiamo portarlo a Seoul, subito!

Tao aveva il viso contratto in una smorfia di dolore e sudava freddo. Aveva bisogno di cure.

Melody annuì piano e riprese a correre. Ora le sasaeng e i contadini erano molto più vicini.

Nonostante avesse Tao da trasportare, Yifan correva molto più veloce di lei. Doveva essere avvantaggiato per via delle gambe molto lunghe.

La luce del sole basso dell'alba le colpì gli occhi, dove gli alberi cominciavano ad aprirsi: erano arrivati alle risaie.

L'acqua aveva assunto tutti i colori rossastri del cielo, creando uno spettacolo che in quel momento, a causa della situazione, le parve inquietante.

Dall'altra parte dell'ampio campo, Melody intravide un furgone nero molto familiare.

Attraversarono il camminamento che correva in mezzo agli ampi quadrati in cui era piantato il riso e Melody notò con la coda dell'occhio qualcuno unirsi a loro: dal bosco uscirono un Baekhyun paonazzo in viso per lo sforzo di portare in spalla Valerie e una Alyssa armata di tubo di metallo arrugginito.

Li affiancarono subito e Melody si sentì sollevata di sapere che fossero finalmente di nuovo tutti assieme.

Il furgone era ormai vicino: la portiera laterale e quella del passeggero si aprirono internamente.

RapMonster, Lay e Jin incitavano a tutti di muoversi e di fare presto, mentre Emily, dal posto di guida, metteva in moto la vettura.

-TORNIAMO TUTTI A CASA!

Era finalmente finita.

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