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Autore: DjalyKiss94    29/05/2017    1 recensioni
Ambientata durante e subito dopo la caduta dalle cascate di Reichenbach, Sherlock Holmes sarà alle prese con un nuovo mistero:
Chi è Sherlock Holmes?
Senza memoria e senza il suo fedele Watson, che lo crede morto, il detective dovrà affrontare i suoi fantasmi e raccogliere tutti gli indizi, per riuscire a ricordare chi è veramente.
Ci riuscirà?
Ps. Storia ancora da scrivere e quindi potrebbe rimanere incompleta.
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 5                                   VISITE MEDICHE PRIVATE

 
POV HOLMES
 
 
Sussulto.
Un rumore assordante; metallo che si infrange sul pavimento.
Un’altra fitta alla testa.
 
Tutto l’occorrente e le bende sporche, usate per medicarmi la ferita, ora giacciono a terra.
 
Mugugno infastidito portandomi la mano destra a massaggiarmi le tempie.
Tiro nuovamente il tubo della flebo.
Inspiro l’aria tra i denti.
Mi volto verso l’ago scoccandogli un’occhiataccia.
 
Ora me lo strappo!
 
Uhm.
Interessante questa prospettiva della parte inferiore di camice bianco.
Abbasso la mano.
 
Scarpe nere lucide, costose.
La sinistra è leggermente rovinata come se l’avessero schiacciata.
Pantaloni di un tessuto pesante, stirati di tutto punto, cadono in modo perfetto lungo le gambe.
Fatti su misura.
L’orlo del calzone sinistro è lievemente stropicciato, con qualche traccia di polvere.
 
-Lei è un’incompetente. Guardi cosa ha combinato!-
Sollevo lo sguardo.
Il dottore la guarda con aria di sufficienza.
L’inserviente abbassa il capo in segno di scusa, mettendosi in ginocchio a raccogliere le cose.
Il tutto sotto gli occhi divertiti dell’infermiera a ore 9.
 
Donna.
Età: sui 35 anni.
Stato: nubile.
Altezza: quanto il medico.
Aspetto: curato, truccata; anche le unghie sono smaltate.
Mmmh.
Le punte di queste ultime sono mangiucchiate.
Nervosismo.
Passatempi preferiti: compere, pettegolezzi e scommesse.
 
Scommesse… scuoto la testa.
 
Profumo: bergamotto.
Capelli: lunghi lisci, biondo cenere. Ora raccolti.
Occhi: azzurri.
 
Li osservo meglio.
 
Sono belli, ma non come-
 
-Prima si occupa del paziente senza autorizzazione, tralasciando il proprio lavoro per il quale viene rimunerata, poi questo, interrompendo una delicatissima visita.-
La voce del dottore mi strappa alle mie riflessioni.
È falsamente stizzita e trapela una leggera soddisfazione.
 
Aspettava questo passo falso.
 
-Beh non si scusa neanche? L’educazione non gliel’hanno insegnata?-
La giovane continua il suo lavoro tenendo la testa bassa.
 
-Perdonate se mi interpongo. Vorrei informarla che la signorina non può parl- tento di dire.
 
-Si, ne sono al corrente.- mi interrompe moderando il tono -Ma la signorina è un’inetta e una sfaticata. Dovrebbe esserci grata: molte persone vorrebbero essere al suo posto, lo sa?-
La ragazza si alza portando con se tutti gli oggetti raccolti dal pavimento.
Ha la postura ancora più curva di prima.
 
-Ora si sbrighi e dopo aver finito qui si occupi del mio ufficio, dei panni del reparto 5 e dei servizi igienici.- esordisce con un ghigno soddisfatto -E voglio che sia tutto terminato entro le 13, altrimenti le darò altri incarichi. Ovviamente visto i compiti assegnati le suggerisco di scordarsi della pausa.-
 
L’infermiera emette un risolino sommesso e poco nascosto.
Il dottore guarda l’inserviente soddisfatto.
Petto all’infuori, sguardo compiaciuto verso se stesso.
 
Inspiro rumorosamente guardando alternativamente il medico e l’inserviente.
Qual è il motivo di tanto astio?
 
 
Vedo la ragazza irrigidirsi sul posto, stringere le mani sul davanti e raddrizzare la schiena.
Cerca di stare il più lontano possibile dal dottore.
 
Il suo sguardo è fisso e insistente sulla giovane.
 
È irritato, duro… un pizzico di vendetta?
 
La sinistra è leggermente rovinata come se l’avessero schiacciata.
L’orlo del calzone sinistro è lievemente stropicciato con qualche traccia di polvere.
La voce del dottore… È falsamente stizzita e trapela una leggera soddisfazione.
 
Aspettava questo passo falso.
 
 
A meno che…
 
Noto il suo sguardo posarsi insistentemente sulla giovane; lei rabbrividisce e si irrigidisce nuovamente.
 
 
Bingo!
 
 
-Se io fossi già...- mormora con una punta di risentimento quando ormai è tornato al mio fianco, mettendosi i guanti.
Prende la matita dal taschino sinistro del camice e torna ad esaminarmi.
 
L’infermiera si sposta ai piedi del letto e prende la mia cartella clinica.
 
-Per favore segua la matita.- esordisce il medico addolcendo il tono -A quanto sembra la sua amnesia è più grave di quanto ci era parso di capire dalle risposte alle nostre domande.-
Sposta l’oggetto davanti ai miei occhi.
 
Destra.
Sinistra.
Su.
Giù.
Avanti.
Indietro.
 
Divertente!
Ma mi fa male la testa.
 
La crocerossina, tornata al mio fianco, porge il fascicolo al dottore.
 
-Il mal di testa e la sensibilità alla luce persisteranno ancora per qualche giorno.- spiega mentre scrive sul documento -Purtroppo le devo comunicare che potrebbero passare settimane prima che lei recuperi totalmente la memoria. In rari casi, ciò potrebbe non avvenire.- consegna il tutto alla ragazza che si sposta nuovamente per rimetterli al suo posto. -Ora può andare signorina Ginevra. La ringrazio, il suo aiuto è stato provvidenziale.-
 
Scorgo l’inserviente voltarsi per osservarmi dispiaciuta per poi tornare subito a lavorare.
 
E non sono l’unico.
 
-E lei che fa ancora qui? Conta le farfalle? Non è concepibile che in questo ospedale lavorino persone così poco qualificate.- sbotta il medico.
L’infermiera non si è ancora allontanata; la diverte assistere a tali situazioni.
 
Schiarisco la voce.
 
 
Diamo inizio allo spettacolo.
 
 
-Suvvia, non scarichi tutta la sua frustrazione sulla signorina. Non ha colpa.- mi sistemo meglio nel letto -So che avrebbe voluto darmi notizie migliori, ma lei, che è un medico così dedito al suo lavoro e attento alla salute dei suoi pazienti, ha fatto tutto ciò che poteva. E io non posso fare altro che ringraziarla.-
 
Il dottore nel sentire le mie parole, s’impettisce ancora di più.
-Oh beh… ho fatto solo il mio dovere.-
 
-Oh non sia così modesto. Da quel che ho potuto vedere, tutti in questo ospedale si affidano a lei e la rispettano per la sua grande esperienza e la sua passione...- guardo con la coda dell’occhio l’infermiera che, nel sentire quella parola, punta lo sguardo sul dottore, rabbrividendo -…per il suo lavoro. Si, deve essere assolutamente questa la motivazione di tanta riverenza nei suoi confronti.-
 
-Lei è davvero molto gent-
 
-Oh, è molto fortunato sa? È un uomo colto, ha una moglie, una famiglia…-
-È ver-aspetti come-
-… un impiego di rilevata importanza, …-
- Ha ragion-
-… che le fornisce una posizione di prestigio.-
-Si, ma-
-La prego non mi interrompa. Sto solo asserendo la verità.-
-È molto gent- prova di nuovo a parlare.
 
-Sono certo che la sua dedizione, …- lo blocco portando lo sguardo altrove.
-Ehm…-
-… le sue prestazioni …- continuo con gli elogi; lo emozionano.
-Beh…- si gratta la nuca.
-… e tutti i sacrifici che ha fatto…- muovo teatralmente la mano.
-Eh già…- sospira.
-… verranno ricompensati.- innalzo la voce entusiasmandomi.
-Si…- lo vedo, finalmente, lasciarsi trascinare dalla foga.
-Lei farà carriera: …-
-Oh…-
-… il suo superiore sarà così entusiasta di lei…- continuo con fervore sotto le occhiate scettiche dell’infermiera e dell’inserviente.
-Si…-
-… che un giorno gli cederà il suo posto…-
-Si…-
-…e lei sarà un grande Direttore!- concludo; ha raggiunto l’apice.
-Si! Sarò un grande Direttore!!- ripete a voce alta ormai al massimo della convinzione.
 
Silenzio.
 
-Un grande Direttore senza alcuna integrità professionale e morale.-
-Esattam-eh?- un’espressione di incredulità si dipinge sul suo volto.
-Presuntuoso, egoista, avaro e che allunga le mani dove non deve.-
-Come scusi?-
-Ha sentito benissimo.- esclamo inchiodandolo con lo sguardo.
 
Silenzio.
 
Mi guardo intorno.
 
L’infermiera ha un sorriso di circostanza, ghiacciata, non osa respirare.
L’inserviente mi fissa con occhi strabuzzati; incredula.
 
-Come si permette di rivolgersi a me con questo tono?-  sbotta con voce ferma.
Torno di nuovo su di lui.
Gli occhi neri sono duri e furiosi.
 
-Ha perfettamente ragione… ma come dovrei rivolgermi ad un arrampicatore sociale, in piena crisi di mezza età, che ha sposato la figlia del Direttore di questo ospedale solamente con l’obiettivo di aspirare alla sua carica?!-
 
-Come fa a sapere che sono-
 
-Sposato? In primis la fede all’anulare sinistro.- indico la mano in questione -Poi… la postura, gli abiti cuciti su misura, la spilla* e la colonia costosa.- dico puntando gli occhi vero il soffitto -Effettivamente troppo cari per un semplice dottore. Inoltre la tradisce l’atteggiamento di superiorità verso i suoi colleghi e il personale. Si sta già pregustando la promozione facendo finta di giocare al capo.-
 
-Io non-
 
-E visto che il suo matrimonio non la appaga sessualmente in maniera completa,- ritorno con lo sguardo su di lui: lo vedo sbiancare -intrattiene relazioni personali e intime con il personale ospedaliero. Come la qui presente signorina.- indico l’infermiera che arrossisce violentemente.
 
-Io-io forse è meglio che torni alle mie mansioni.- tenta di dirigersi verso la porta.
 
-No, la prego non se ne vada, lei che è un’amante dei pettegolezzi non può perdersi queste rivelazioni. A proposito ha un ottimo profumo.-
 
-Sono tutte congetture, teorie infondate!- esclama con voce stridula camice bianco.
 
-Dice?- inclino la testa -Allora non è della signorina Ginevra il biglietto che lei tiene conservato dentro la tasca del camice.- porta istintivamente una mano nel punto menzionato; doppio bingo! -E non è stato lei a regalarle il costosissimo profumo all’essenza di bergamotto, troppo costoso per una semplice infermiera, con il quale ha impregnato il suddetto foglio, con su scritto probabilmente i dettagli del vostro… prossimo “consulto medico”.-
 
-Lei … lei…- balbetta in difficoltà il dottore per poi rivolgersi alla ragazza. -Hai raccontato dei nostri incontri a qualcuno?-
Ha usato il tu.
Bingo, bingo, bingo!
-No, no!- scuote energicamente la testa la donna -Io-
 
-La signorina Ginevra non ha detto niente. È perdutamente innamorata di lei; non potrebbe mai tradirla.- dico facendo sprofondare la giovane nel più completo imbarazzo -E poi in questi giorni la sua principale priorità era un’altra: era a conoscenza del fatto che ha scommesso con le altre colleghe il colore dei miei occhi? Oh, a proposito, complimenti per la vittoria.-
L’infermiera strabuzza gli occhi -Come fa a-
-Cosa? Ancora con queste scommesse durante l’orario di lavoro?- la rimprovera il dottore.
-Una curiosità: potrei sapere quanto valeva la puntata?- entrambi mi scoccano un’occhiata contrariata -Come non detto.-
 
-Lo so avevo promesso niente più scommesse, almeno in ospedale ma… non ci riesco!-
 
-Posso dedurre che ama le scommesse.-
 
Stringo gli occhi.
 
-È acqua passata.-
-Appena passata!-
 
Mi massaggio la testa, mentre i due amanti continuano a discutere.
 
-Perdonate l’intrusione.- dico attirando l’attenzione dei due litiganti -Potreste abbassare il tono della voce. Sapete l’emicrania…-
 
-Ma si può sapere chi è lei?- domanda il medico stizzito.
-Mi sembrava di averle già risposto a questa domanda; lo ignoro.-
 
-Comunque, chiunque lei sia- inizia l’infermiera rivolgendosi a me -non le permetto di calunniare il dottor Bianchi! La sua affermazione di prima “Allunga le mani dove non deve” è assolutamente falsa!-
Vedo il medico irrigidirsi e sbiancare.
Nuovamente.
-Lei… dice?- chiedo fingendo indifferenza mentre mi volto il dottore.
L’uomo nota il mio sguardo.
 
Ha capito.
 
-Ginevra…- tenta di interrompere l’uomo visibilmente a disagio.
-Lui è un gentiluomo, non importunerebbe mai-
-Ginevra.- riprova.
-Per favore fammi finire. Non oserebbe mai importunare una signorina!-
-Ne è certa?- domando.
-Assolutamente! Ci può scommettere quello che vuole!-
Il dottore ansima, a corto di fiato.
Ha paura.
-Si sente bene dottore? La vedo pallido!- chiedo sarcastico inclinando la testa.
-A-assolutamente!- balbetta.
-Forse dovrebbe sedersi. Vuole un bicchiere d’acqua?- chiedo fintamente preoccupato.
-N-non è n-necessario. S-sto perfettamente bene!- si volta verso la donna -Ginevra o-ora è più opportuno se torni alle t-tue mansioni.-
-No. Il signore ha ragione: non hai una bella cera. E perché stai balbettando?-
 
Inspiro tra i denti -Perché lei non sa…-
-Sapere cosa?-
-N-nulla!- esclama isterico il medico.
-Degli altri “consulti medici”…-
-Che cosa insinuate?- chiede la ragazza.
-Glielo dite voi o lo faccio io?-
-Dirmi cosa?-
-Io, io- scorgo una gocciolina di sudore scivolare lungo la tempia dell’uomo.
-Forse è meglio un’altra volta.- dichiaro.
-Voglio saperlo!- sbotta la donna.
-Ha sentito vuole saperlo!-
-N-no…- tenta di nuovo l’uomo.
-Adesso!-
 
-I-io.- è sull’orlo di una crisi di panico.
 
-La vedo in difficoltà, è meglio se lo faccio io.- mi volto verso l’infermiera -Mia cara, dolce e innamorata signorina, mi duole dirvi che il qui presente dottor Bianchi non la ama affatto.-
-F-fandonie!- tenta di interrompermi il medico.
-Lei non è l’unica con cui il qui presente medico intrattiene delle visite... “private”. Capisce cosa intendo?-
L’infermiera comincia a ridere sguaiatamente -Impossibile! Lui ama solo me!-
-Mmmh… Per caso in questo ospedale vi lavora una donna con i capelli lunghi ricci, neri? Un’infermiera?- l’ilarità è ancora presente sul volto della ragazza -Un’inserviente?-
-La smetta con le sue calunnie!- esclama la donna.
-Potrebbe essere anche una sua paziente… O la sua segretaria.-
Il sorriso scompare e si volta verso il medico, cercando una spiegazione.
-N-non è assolutamente vero. Lei è un mendace.- esclama il dottore con poca sicurezza nella voce.
-Allora saprà dare una spiegazione al fatto che ha un suo capello incastrato nella spilla.-
 
Il dottore porta istintivamente la mano sull’oggetto.
 
Silenzio.
 
-Io- dice voltandosi verso Ginevra.
-Voi… Voi mi avete detto che sono l’unica! Che mi amate!- comincia l’infermiera mormorando. -Quante altre donne avete abbindolato?-
-Tesoro…- tenta di avvicinarsi.
-NIENTE TESORO!- urla la donna -STATE LONTANO DA ME! SIETE UN PORCO!-
 
Ahio la testa!
Mi massaggio nuovamente le tempie, stringendo le palpebre.
-Mia cara, non avrei saputo definirlo in maniera più corretta!- esclamo sorridendo -E ha ragione!- riapro gli occhi -Non è tutto-oh! Signorina, sono felice che sia ancora quì!-
L’inserviente si blocca di colpo mentre cercava, silenziosamente, di uscire dalla stanza.
Tutti gli sguardi si concentrano su di lei.
 
-Lei?- si riprende il dottore, il tono è sorpreso, si sente in trappola.
-La prego.- lo sovrasto usando un tono dolce -Si avvicini.-
Cammina lentamente verso di me, sempre con gli occhi bassi.
 
-Credo che lei- mi volto verso il medico -debba delle scuse alla signorina qui presente- dico indicando l’inserviente, ormai ferma al mio fianco sinistro -per essere stato irrispettoso e-
-Irrispettoso io?-
-Ha proprio delle pessime maniere.- lo ammonisco -Un uomo colto come lei dovrebbe sapere che non è cortese interrompere una persona mentre sta parlando.-
Egli ammutolisce rosso dalla vergogna.
-Per questo, visto che lei è un uomo beneducato, dovrebbe davvero vergognarsi per averla importunata.-
-Cosa?- si gela l’infermiera -Anche lei?-
Il dottore sbianca.
Ancora.
 
-Esattamente! Infatti questo spiega il suo eccessivo astio verso di lei.- dico voltandomi verso la ragazza -In questi giorni le ha inviato regali, fiori, lettere d’amore; la solita tiritera che usa con tutte le sue conquiste.- vedo l’infermiera stringere i denti -Tutti doni che la ragazza ha gentilmente rifiutato. Ma lei non è un uomo che si arrende facilmente, non si ferma al primo no. Quindi stamane, appena si è trovato da solo con lei, le ha dichiarato nuovamente il suo amore e, al suo ennesimo rifiuto, ha provato a baciarla. La ragazza è troppo educata e cortese per schiaffeggiarla, quindi le ha pestato il piede sinistro- indico la scarpa -ed è scappata via. E visto che lei odia essere rifiutato, ha deciso di vendicarsi e quindi ecco spiegata l’eccessiva reazione ad ogni sua piccola mancanza.-
 
-M-menzogne!- grida istericamente -Lei!- punta alla ragazza - È stata lei a dire tutt-
-Lei- lo interrompo con voce ferma -non ha… detto… niente.- scandisco ogni parola -Siete stato voi.-
 
-Ginevra, tesoro, non cred-
 
CIAFF!
 
Uh!
Un sonoro schiaffo arriva dritto, dritto, sulla guancia destra del medico.
 
-Brutto, schifoso MAIALE!- ogni parola un colpo al petto. All’improvviso prende la mia cartella clinica. -VISCIDO!- urla lanciandogliela contro -Tra noi è finita! Non voglio più vederti!-
 
Che caratterino!
 
-Tesoro! Aspetta…-
 
Escono dalla stanza sbattendo la porta.
 
Ahia la testa!
 
Fuori dalla stanza urla e rumore di oggetti che si schiantano a terra.
 
Mi lascio andare sul lettino, dolorante ma con un sorrisino divertito.
Che soddisfazione!
Ridacchio ad occhi chiusi.
 
Un momento.
Mi sento osservato.
Apro una palpebra e vedo l’inserviente, a ore nove, fissarmi a braccia incrociate, scuotendo la testa, scioccata.
 
-Che ho detto?-
 
 
____________________________
Angolino dell’autrice
 
AVVISO!
 
Il capitolo 4 ha subito delle leggere modifiche segnalate con un * .
Questo perché ho notato delle inesattezze, colpa mia!
Le biro nel 1891 ancora non esistevano, quindi ho dovuto cambiare qualcosina!
Vi consiglio quindi di andare nel capitolo precedente per rileggere le frasi con il simbolo! =)
 
Ciao a tutti e buon lunedì!! =D
Lo so, lo so. Sono terribilmente in ritardo; perdonatemi!
Ma la revisione di questo capitolo è stato un parto!
Avevo sempre l’impressione che Holmes mi sfuggisse dalle mani e forse un po’ l’ho perso.
E poi cambiavo l’impostazione della storia ogni due secondi e mi sono stra divertita nell'usare un linguaggio un po' ricercato! XD
 
Avevate capito, tramite gli indizi, tutta la situazione all’interno dell’ospedale prima che saltasse fuori?
 
Con questo capitolo volevo creare una situazione comica (lo so non sono molto brava xD ) e grottesca. Spero di non avervi annoiato e di avervi fatto sorridere.
 
Nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa!
Volete sapere qual è?
Dovrete aspettare alla settimana prossima (o nel caso tra due settimane)!
 
Ma nel mentre provate ad indovinare di cosa si tratta! ;)
 
Grazie grazie a tutti voi che leggete e recensite!
Baci baci Djaly! :*

Ps. mi scuso per eventuali errori presenti nel testo!
  
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