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Autore: MinervaDrago    30/05/2017    1 recensioni
In un futuro molto lontano, il Fronte di Difesa Intergalattico garantisce da sempre protezione alla nostra galassia, ma con l'ascesa del nuovo imperatore Quyil'ish dell'omonimo sistema solare ai confini della Via Lattea, tutto è destinato a cambiare.
Ethan Thorne, narratore della storia e soldato del Fronte, combatte in quella che verrà ricordata come la seconda epoca più buia della nostra storia.
--Questa storia è disponibile anche su Wattpad, al seguente indirizzo: https://www.wattpad.com/myworks/107560384-cronache-del-primo-quadrante-limpero-quyilish --
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

-Verso il pianeta rosso-

 

 

Ogni anno, all'Accademia Spaziale di Ganea, sul sistema solare Omega-Keplero, vengono indette le prove finali per tutti gli aspiranti soldati del Fronte di Difesa Intergalattico:

Tutti i giovani studenti, in base alla propria specializzazione, devono affrontare degli esami che ne metteranno alla prova l'efficienza e la potenzialità. In base ai risultati avranno la possibilità di scegliere la propria collocazione su uno dei quattro quadranti della galassia e a quale gruppo appartenere.

Il Pentagono, la commissione d'esame formata da cinque importanti membri del Fronte, mi scelse, per la terza volta consecutiva, come responsabile del gruppo terrestre: in altre parole il mio compito consisterebbe nel recare supporto ai candidati e salvargli la pellaccia qualora combinassero qualche guaio durante l'esame.

Nonostante l'abbondante numero di giovani terrestri arrivati alla specialistica - ai miei tempi era già un miracolo raggiungere le dieci unità- solamente quattro ragazzi su venticinque vennero autorizzati a sostenere la prova finale.

Una volta schedati e consegnatogli tutto il necessario per affrontare le tre prove, gli studenti dovevano abbandonare l'Accademia che li ha ospitati per cinque anni e recarsi su una navicella che li avrebbe portati sul pianeta scelto come luogo d'esame.

Come da tradizione, l'ubicazione dell'esame venne svelata il giorno stesso della partenza, dopo la raccolta di tutti gli studenti nella cabina di comando, una volta lasciata Ganea: Marte.

Quando il Pentagono lo annunciò, io e i miei studenti restammo a bocca aperta: era la prima volta che l'esame si sarebbe tenuto sul nostro sistema solare. Anche gli altri studenti con i rispettivi responsabili rimasero di stucco, in effetti era anche la prima volta in assoluto che il Terzo Quadrante ospitava un evento di tale portata. In cabina si era creato un tale brusio che uno dei cinque membri del Pentagono dovette richiamare gli studenti per farli tacere.

Non appena la quiete tornò nell'abitacolo e i rumori dei motori furono gli unici udibili, un esaminatore si fece avanti: era un Gam'daariano alto circa due metri, vestiva l'alta uniforme e teneva tra le tre dita lunghe e affusolate un vecchio proiettore olografico, il cui aspetto ricordava quello di un libro sulla cui copertina vi era riportato il simbolo del Fronte. La sua pelle era grigio-verde per via dell'età e i suoi occhi erano già diventati gialli, aveva anche qualche ruga sulle labbra e sul lunghissimo collo. Notai inoltre un distintivo sulla sua uniforme, coperta da una tipica toga Gamd'aariana, che ne indicava il settore di provenienza.

«In quanto Vertice massimo del Pentagono, mi sembra doveroso dovervi delle spiegazioni, ma lasciate prima che mi presenti: Il mio nome è Sag'has, sono il responsabile del gruppo di vigilanza interno di Gam'dari e questo è per me il terzo anno consecutivo come membro del Pentagono, non come Vertice s'intende» Nonostante fosse Gam'daariano, l'esaminatore si esprimeva in Roviano, cosa che probabilmente confuse i ragazzi, abituati com'erano a parlarsi in Gamd'hari tra loro e con i professori. Il vertice Sag'has doveva essersene accorto, in effetti si concesse un sorriso prima di spiegarne il perché.

«Come ben sapete, sono due le lingue ufficiali della nostra alleanza galattica, ma una volta entrati a far parte del Fronte di Difesa dovrete formalmente esprimervi in Roviano, come previsto da regolamento. Proprio per questo motivo, in via del tutto eccezionale, abbiamo deciso di abilitare le comunicazioni e le richieste di soccorso con questa navetta durante le prove su Marte, ma le accetteremo soltanto se espresse in Roviano»

Una buona metà degli studenti iniziò a guardarsi preoccupata e a bisbigliare tra loro per il nervoso. Come non biasimarli, nonostante la semplicità della grammatica, foneticamente parlando è una lingua difficile; personalmente, per imparare a scrivere e a leggerlo, mi ci sono voluti anni e un Roviano in squadra che si esprimeva solo ed esclusivamente nella sua lingua.

«Fatta questa premessa» riprese l'esaminatore «Torniamo al luogo della vostra prova: come ben sapete, la nostra galassia sta vivendo tempi difficili e ciò ha influenzato persino i regolamenti e le modalità previste nei vostri esami a causa dello stato di allarme. Per questo motivo abbiamo deciso di spostare la vostra prova finale su un quadrante relativamente tranquillo, al fine di garantirvi l'incolumità, inoltre è bene che iniziate ad acquisire una visione più ampia e chiara delle cose: il Fronte non esiste soltanto al Primo e al Secondo Quadrante, nonostante i maggiori eventi si stiano svolgendo in quello spazio, vi ricordo che la Galassia ne è composta da almeno quattro e bisogna difenderli tutti»

Il Gam'daariano aprì il proiettore olografico e lo accese, mostrando all'intero equipaggio la mappa del Terzo Quadrante, per poi ingrandire la visuale sul nostro sistema solare e infine su Marte.

«Marte è un pianeta desertico, i Terrestri lo usano come base scientifica di osservazione astronomica, inoltre è sede dell'ambasciata interplanetaria di Gam'dari su questo sistema solare. A causa delle condizioni sfavorevoli degli ultimi giorni, aspetteremo un feedback positivo da parte delle autorità Terrestri su Marte, prima che possiate iniziare la vostra missione. Dunque...ci sono domande?» L'esaminatore guardò i candidati ad uno ad uno, fino a quando uno dei miei studenti non alzò coraggiosamente la mano dopo aver esitato per un po'.

«In cosa consisteranno le prove?»

Il Vertice Sag'has sgranò gli occhi e si grattò il mento rugoso «Oh, certo, che sbadato, ho saltato la parte più importante» passando due dita sulla mappa olografica di Marte, il Gam'daariano ingrandì una zona ben precisa del pianeta che si trovava a poche miglia dalla base centrale di osservazione.

«In realtà le direttive per le tre prove vengono date durante l'esame stesso, quindi, sebbene la vostra sia una domanda lecita è alquanto fuori luogo» Il ragazzo arrossì suscitando l'ilarità tra tutti i candidati - era una cosa risaputa, probabilmente l'emozione gli aveva giocato un brutto scherzo.

«Tuttavia mi avete ricordato una cosa di fondamentale importanza e non posso che esservene grato: come decretato nei mesi precedenti, il Pentagono ha scelto di abolire le tre classiche prove e di sostituirle con un'unica grande missione che prevede più obbiettivi. La durata dell'esame è di un Sol, che corrisponde esattamente a ventiquattro ore, trentanove minuti e trentacinque virgola quattrocento quarantaquattro secondi, avrete quindi a disposizione un intero giorno marziano per portare a termine i vostri compiti. Allo scadere della prova dovrete tornare qui per i risultati finali, tutto chiaro? Ci sono altre domande signor...?» il ragazzo si trovò nuovamente al centro dell'attenzione quando l'esaminatore puntò il suo sguardo su di lui.

«Marshall, Kyle Marshall» gli rispose imbarazzato

«Ah ,ecco! Signor Marshall, avete altre domande?»

«Nessuna domanda, signore»

«Ne siete sicuro?»

«Sissignore»

L'esaminatore gli rivolse un sorriso quasi divertito, rivolgendo poi lo sguardo ad un altro esaminatore, l'unico terrestre del pentagono: Elizabeth Perry, stratega del Terzo Settore.

Chiuso il proiettore olografico, la stratega si fece avanti e prese la parola:

«Colgo l'occasione per farvi i complimenti a nome di tutto il Pentagono, arrivare qui non è cosa facile, ne siamo pienamente consapevoli, tuttavia adesso tocca a voi dimostrarci quanto davvero valete. Quest'anno siete riusciti ad accedere in ventitré alla prova finale, inoltre abbiamo già appreso dalle vostre schede che qualcuno di voi ha già formato dei gruppi d'azione e vi ha lavorato splendidamente. La collaborazione è fondamentale all'interno della nostra organizzazione, tuttavia, proprio per questo motivo, abbiamo deciso di cambiare le regole. Per la missione ignoreremo le formazioni con cui vi siete presentati e formeremo quattro gruppi da cinque e uno da tre soli membri, ma la formazione verrà decisa secondo un sorteggio che faremo qui sul momento»

Il Vertice Sag'has premette un pulsante su un telecomando che portava attaccato alla cintura dell'uniforme, facendo comparire al centro della stanza una piccola sfera di vetro al cui interno vi erano dei cubi metallici. I ragazzi ripresero a chiacchierare tra loro, i Roviani in particolar modo sembravano i più agitati di tutti.

«All'interno di questi contenitori c'è il vostro nome» spiegò la stratega, «In base a quel che uscirà, formeremo i gruppi d'azione»

«Signor Marshall» il Vertice richiamò il ragazzo «Poiché al momento ricordo solo il vostro nome e non ho avuto l'occasione di imparare gli altri, vorreste avere l'onore di estrarre il primo nome? Il vostro ovviamente conterà come il primo estratto»

La stratega fece uscire il nominativo del ragazzo inserendo un codice sulla sfera e la aprì per facilitargli le cose.

Kyle si diresse a passo incerto verso la sfera, le sue mani tremavano visibilmente, tanto che la donna dovette rivolgergli un sorriso di incoraggiamento. Allungò una mano verso l'interno della sfera e prese un cubo a caso che si trovava sul fondo, poi la uscì fuori e la aprì.

Un fascio luminoso precedette l'apertura del piccolo oggetto metallico, al cui interno vi era stato depositato un bigliettino di carta con un nominativo scritto in Roviano.

«Vi dispiacerebbe leggere ad alta voce nome e specializzazione del candidato?»

il ragazzo esitò un attimo, pareva sconcertato, quasi come se vi fosse scritta qualche blasfemia.

«Nakamura Akko, Pilota»

L'attenzione si spostò verso l'unico candidato femminile terrestre.

«Ironico» commentò il Vertice, «le prime unità a mettere piede su Marte saranno proprio due terrestri!»

Vedendola in difficoltà, le misi una mano sulla spalla per incoraggiarla, ma quella in tutta risposta si voltò ancora più preoccupata verso di me.

«Signorina Nakamura» la chiamò la stratega facendole cenno di avvicinarsi per l'estrazione.

«Andrà tutto bene» le dissi in labiale prima di vederla avvicinarsi anch'essa a passo incerto verso la sfera «Mi fido di te»

Una volta estratti i tre nomi restanti, la prima squadra si formò:

per ironia della sorte uscì un terzo terrestre, Nicolaos Papadakis, Unità Tank, infine fu il turno di un pilota Gam'daariano, Syf, e un'altra unità Tank Elegoniana, Medo.

In quanto responsabile del gruppo terrestre, ero sollevato dal fatto che almeno tre dei miei studenti erano capitati insieme: così facendo avrei potuto controllare meglio le loro mosse, l'unico problema era che ne rimaneva uno solo fuori dal gruppo: Jason Knights, pilota.

Dopo le estrazioni, Jason si ritrovò nell'ultimo gruppo, dove avrebbe dovuto affrontare la missione con ben due Unità volanti Roviane, povero ragazzo.

Una volta finite le estrazioni e dato gli ultimi avvisi, il Pentagono sciolse l'assemblea e invitò i ragazzi a raggiungere le proprie cabine prima del salto nell'Iperspazio che li avrebbe portati al Terzo Quadrante.

Raggiunta la zona che ci era stata assegnata, assistetti ad una scenata: Kyle si allontanò furente verso la sua cabina, sbattendo la porta scorrevole, mentre Akko si sedette a terra a braccia conserte seguita da Nicolaos che cercava di calmarla.

«Dai, non fare così, poteva capitarti di peggio»<<>>

«Potevano capitarti i Roviani» si intromise Jason.

«Cosa sta succedendo qui?» chiesi confuso.

«Akko e Kyle non vanno molto d'accordo»

«Ed è così grave la cosa?»

«Oh, beh...» i due ragazzi si guardarono tra loro «Il punto è che se non si fossero scelti due squadre d'azione diverse durante i cinque anni, non sarebbero qui»

«Non capisco, non riescono davvero a collaborare tra loro?»

«Sì, certo... ma per pochi secondi»

Sospirai «Beh, cosa si aspettavano? Avrebbero dovuto metterlo in conto»

«Il fatto è che hanno litigato prima della riunione e...»

«Non posso credere di essere stata così sfortunata» lo interruppe la ragazza.

Mi abbassai anche io alla sua altezza e la guardai negli occhi «Non so che tipo di rapporto abbiate, ma è necessario che mettiate da parte i vostri conflitti per la prova, alla fine sarà il Pentagono a scegliere chi sarà meritevole di passarlo e chi no»

«Non è quello il punto, io so che con lui non passerò mai l'esame» la ragazza si alzò da terra e se ne andò via, attraversando il corridoio per restare un po' sola.

«Cominciamo bene» mi dissi tra me e me, «voi due invece che problemi avete?»

i ragazzi non mi risposero, Nicolaos si limitò ad alzare le mani in risposta mentre Jason corse dietro la ragazza.

Iniziavo ad agitarmi anche io.

«è meglio se la fate tornare prima del salto nell'Iperspazio»

«Non si preoccupi, signor Thorne, Jason è un bravo diplomatico» mi rassicurò il ragazzo.

«Chiamami pure Ethan, anche se non hai ancora passato l'esame, siamo potenziali colleghi»

«Va bene, signor Ethan»

«Intanto vai in cabina, io li aspetto qui»

Il viaggio continuò tranquillo, una volta arrivati al sistema solare, i ragazzi iniziarono a prepararsi prima di entrare nell'orbita marziana. In cabina c'era un'aria strana, ognuno di loro aveva un proprio rito scaramantico che Nicolaos non poté fare a meno di spiegarmi: Akko stava seduta sulla sua branda a sospirare e a stringersi le mani, Kyle armeggiava con i propulsori delle sue ali meccaniche canticchiando qualche motivetto strano, Jason invece faceva avanti e indietro ripetendo ad alta voce le regole di pilotaggio basiche come se fossero un mantra.

«Adesso si ferma a "manutenzione scudo di particelle"» mi informò Nicolaos e in effetti il ragazzo si fermò proprio a quelle parole, si grattò la nuca e dopo qualche attimo di esitazione continuò il suo mantra con "accensione dei propulsori posteriori".

«Wow, vi dovete conoscere a memoria!» commentai.

«Io, Akko e Jason facevamo parte della stessa squadra»

«A giudicare dalla situazione, scommetto che Jason era il co-pilota di Akko»

«Esatto, ha sempre lavorato come assistente di volo ed è un fenomeno con i comandi offensivi, tuttavia è da un po' che non tocca i comandi principali»

«Male, male! Bisogna essere sempre versatili in questo campo... che mi dici di Kyle, invece?»

«Che è un gran testone, ma ha una mira infallibile, i suoi occhi sembrano due mirini!»

«Almeno questo... c'è un modo per farli collaborare senza il rischio di mettere a repentaglio la riuscita della missione?»

«Potrei mediare io, ma non so fino a quanto possa riuscirci, sai, sono un po' di "parte" per Akko»

«Non c'è problema, potrei occuparmi io del ragazzo, ma non conosco il suo livello di Roviano, purtroppo anche noi responsabili dobbiamo parlarvi in questa lingua»

«Akko è brava col Roviano, ma per quanto riguarda Kyle, non saprei dirti»

«Tu invece, come te a cavi?»

il ragazzo fece una smorfia e poi rivolse un pollice all'ingiù.

«Ma almeno hai capito qualcosa di ciò che è stato detto alla riunione?»

«Me lo sono fatto spiegare da Jason»

«E questo è un altro problema...»

«Non possiamo usare l'inglese durante la prova? Tanto il Pentagono non lo può capire»

«Ma la stratega lo parla benissimo, ti ricordo che è americana»

«Vero... non so più che inventarmi adesso...»

Portai una mano al mento e mi grattai la barba, confuso «Scusa la domanda, ma se il tuo livello di Roviano è così scarso, come hai fatto a superare il test di idoneità per l'esame?»

«Non è che sia così scarso, è solo che ho qualche problema a comprenderlo, insomma, voi create dei soldati in grado di fare qualsiasi cosa, ma non avete mai messo in conto il fatto che non possiamo essere tutti portati per la lingua. Prima di entrare qui ho dovuto fare sacrifici enormi per imparare l'inglese, poi, arrivato all'Accademia, ho dovuto imparare a parlare il Gam'dhari e infine il Roviano»

«Hai ragione, ma la conoscenza linguistica è un fattore importantissimo, bisogna portare pazienza»

«Ne sono consapevole...comunque ho passato il test con un buon punteggio e alla fine sono riuscito a copiare qualcosa da Akko»

ci guardammo un attimo e sbottammo a ridere.

«Il trucco più antico del mondo!» commentai, «Ma come diamine hai fatto?»

«Le ore passate a studiare i sistemi di spionaggio Roviani mi sono servite!»

Una volta arrivati in prossimità dell'orbita marziana, i ragazzi raggiunsero l'Hangar dove cinque incrociatori di modeste dimensioni li aspettavano. Il Vertice spiegò loro che tutti i piloti delle squadre avrebbero dovuto portare i loro colleghi sulla superfice di Marte, su un punto che era già stato inserito nelle mappe olografiche degli incrociatori, infine avrebbero lasciato noi responsabili su quel punto. Akko e il Gam'daariano si strinsero la mano e si presentarono per bene, organizzandosi per mettere in chiaro il proprio ruolo all'interno della navicella e così fecero anche Nicolaos, Kyle e l'Elegoniano.

Cercai Jason con lo sguardo e notai che aveva già raggiunto la propria posizione davanti l'incrociatore, lo raggiunsi salutando anche i suoi compagni Roviani.

«Come ti senti?» gli chiesi strategicamente in inglese.

«Abbastanza nervoso, non so se sia per via del fatto che sto per affrontare l'esame finale o perché sono solo come un cane»

«Sta tranquillo, per quanto possano essere freddi, quando si tratta di dovere i Roviani sono affidabilissimi. In ogni caso, per qualsiasi cosa, mettiti pure in contatto con me»

Jason annuì impercettibilmente.

La stratega richiamò tutti i responsabili e ci divise nei vari incrociatori, poi ognuno raggiunse i posti.

«Occhi aperti» mi raccomandò la donna quasi con un sussurro, lanciandomi un ultimo sguardo prima di partire.

«Farò del mio meglio» e mi diressi vero l'incrociatore di Akko.

Una volta che l'hangar fu aperto, le navicelle azionarono i motori e in un batter d'occhio si ritrovarono nello spazio aperto.

Marte ci stava aspettando.


 

***Glossario***

Omega-keplero: Sistema solare del Primo Quadrante che comprende i due pianeti abitati di Gam'dari e Ganea.

Fronte di Difesa Intergalattico: è una delle più grandi organizzazioni militari del nostro universo, nato per garantire pace e prosperità all'interno delle alleanze planetarie.

Accademia Interplanetaria: luogo di preparazione in cui gli aspiranti difensori galattici si preparano per cinque anni, in genere gli anni di suddividono in due anni generali e tre di specialistica. Dall'accademia, tuttavia, non escono solamente soldati ma anche strateghi e collaboratori del Fronte, che lavorano "dietro le quinte".

Pentagono: Commissione d'esami dell'Accademia, ogni anno vengono scelti in base a criteri scelti dai vertici del Fronte. In genere sono formati da uno stratega, un capo di settore e da veterani il cui valore è stato riconosciuto dal Fronte stesso.

Roviano: Lingua parlata nel pianeta Rovio e su tutta Elegon, viene usata come lingua interplanetaria assieme al Gam'dhari, ma, considerata come una delle lingue più "nobili" di tutta la galassia, viene maggiormente usata nei contesti formali e ufficiali.

Gam'dhari: lingua parlata nel pianeta Gam'dari. Per la sua semplicità viene utilizzata in vari contesti, formali e non. Poichè L'Accademia si trova sul sistema solare di Gam'dari, si è deciso di utilizzare questa lingua per la comunicazione.

   
 
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