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Autore: memole25    30/05/2017    1 recensioni
Benvenuti alla mia prima ff.
La storia che racconterò si svilupperà sette anni dalla fine della seconda guerra magica, i nostri protagonisti avranno 24 anni.
Il mio obiettivo è di mantenere i personaggi della Rowling e la storia il più fedele possibile, ultimo capitolo del settimo libro escluso, ma avere un finale alternativo soprattutto riguardo le coppie della saga, in particolare quella formata da Hermione-Draco che mi ha sempre affascinato e che voglio far evolvere lentamente e in modo naturale.(Ci tengo a precisare che non truciderò il personaggio di Ron)
La storia non si concentrerà solo sulla parte romantica, ma ci sarà un caso da risolvere che porterà i protagonisti ad interagire: un omicidio in una delle compagnie di Draco Malfoy ed altre due serpi di nostra conoscenza, che ritroveremo cambiate. A tutto questo aggiungiamo una bambina, come personaggio originale e i pregiudizi che dilagano come sempre nel mondo magico!
Spero di avervi incuriosito.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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10 - Iniziano le indagini Buongiorno a tutti e bentornati!
Buona lettura!



Iniziano le indagini



9 Luglio h. 00.30, Ministero della Magia

 Di solito a quell'ora il Ministero era deserto, solamente poche guardie a perlustrare i corridoi, ma quello non era un periodo normale.
In giro c'era una setta, I Redivivi, che continuava ad uccidere colpendo obiettivi apparentemente senza connessione, il numero delle vittime quella sera era salito a quattro, non si poteva continuare così, la comunità magica era in pericolo, di questo parlavano due persone nell'ufficio del Primo Ministro Magico.
Harry Potter appena arrivato era stato ragguagliato sull'avvenimento, aveva inviato Ron, il suo secondo, sul posto per poi dirigersi da Kingsley, la sua passata esperienza da auror poteva essere solamente utile in un momento critico come quello.
"Harry, accomodati. Ho saputo del nuovo omicidio, non avete scoperto nulla?" disse con la sua voce calma e profonda
"Ho mandato Ron sul posto, dove sta lavorando la mia squadra, ma se come penso hanno seguito il copione degli altri tre non ci avranno lasciato indizi, ancora una volta" disse Harry passandosi stancamente una mano sugli occhi, era il caso più difficile della sua carriera, la pressione da sostenere era molta.
"Speriamo che si siano traditi, su che fronti stiamo lavorando?"
"Purtroppo fino a questo momento su l'unico possibile, cioè quello di indagine classica, abbiamo a che fare con magia nera troppo complessa, dai tempi di Voldemort non si vedeva qualcosa di simile. Finalmente Hermione è tornata operativa con l'aiuto di Malfoy speriamo di scoprire qualcosa."
"Malfoy?" chiese sbigottito il Primo Ministro
"Si, ho dato permesso a lui come consulente civile" vedendo la faccia dubbiosa dell'amico decise di continuare "Kingsley, stiamo brancolando nel buio, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile, da chiunque arrivi ed è innegabile che le persone con cui è entrato in contatto per tutta la vita gli abbiano fornito una vasta conoscenza della materia. Senza contare che è stato l'unico ad accettare, gli esperti appena hanno sentito parlare di omicidi si sono tirati indietro" chiarì il ragazzo
"Effettivamente avrei fatto la stessa cosa, spero che ne vengano a capo. Bene Harry ti lascio andare, tienimi aggiornato, gli inviati della Gazzetta del Profeta stanno diventando insopportabili" disse sconsolato
"Certo Kingsley, ci vediamo" era ora di dirigersi sul luogo del delitto sperando che questa volta avessero commesso un errore, inutile dire che sperare di risolvere un caso basandosi sull'incompetenza altrui non era il massimo.



9 Luglio h. 01.10, Nocturne Alley

"Capo" disse Jones appena vide Harry Potter smaterializzarsi poco lontano da luogo dell'omicidio
"Jones, come procede?" chiese il moro senza perdere tempo
"La donna si chiamava Mary Klus, 47 anni impiegata in un negozio di fiori, abitava qui vicino. Per il resto come al solito capo, nessun testimone, nessuna traccia magica evidente, nessun indizio. Stiamo attendendo il medimago legale prima di spostare il corpo, vogliamo evitare di inquinare eventuali prove
"Ci sono, ci sono.." intervenne una voce femminile alle spalle di Harry, la giovane medimaga aveva sentito tutto, era consapevole di averci messo un po' ad arrivare, ma era in un locale a ballare per cui era dovuta tornare a casa per indossare qualcosa di dignitoso.
Harry stava studiando la giovane, una biondina di media altezza decisamente bella, l'aveva già vista da qualche parte, ma non avrebbe saputo dire dove
"Potter è un piacere rivederti" disse questa mentre cominciava ad analizzare il cadavere
"Ehm...Piacere mio, ma non mi ricordo... Dove ci siamo visti?" domandò costernato
"Non ti preoccupare, non è che fossimo esattamente amici, andavamo insieme ad Hogwarts, sono Daphne Greengrass" disse questa con un sorrisetto, di solito gli uomini si ricordavano di lei, ma Potter era sempre stato un po' strano
"Ah si, Greengrass, mi ricordo, non l'avrei mai detto diventassi una medimaga legale" continuò tanto per fare conversazione
"E invece, eccomi qui -rispose ironica- interessante, molto interessante, Potter abbiamo un indizio" disse la biondina estraendo dalla bocca della vittima una piccola pergamena completamente nera, era perfettamente arrotolata con tanto di nastrino rosso sangue a chiuderla, per essere stata in bocca era ben conservata, di sicuro era stato lanciato un incantesimo per imperturbarla pensò il moro, mentre rapido estraeva la bacchetta per maneggiare la prova senza danneggiarla
"Capo abbiamo appena finito di esaminare i vicoli vicini, nessun indizio presente" disse Ron, davanti agli altri non usava mai il nome proprio dell'amico
"Noi qui abbiamo appena trovato una pergamena nella bocca della vittima" disse Harry soddisfatto, appena tornati al loro quartier generale l'avrebbero analizzata, non potevano farlo lì rischiando di essere sentiti da occhi e orecchie indiscrete
"Io qui ho finito -intervenne la Greengrass- il coroner può prendere la salma in modo che la famiglia le dia una degna sepoltura, Potter, Weasley" disse come saluto, a cui i due risposero inclinando il capo.
"Bene, Jones aspetta qui l'arrivo del coroner, il resto della squadra, con me si torna al quartier generale.Analizziamo la pergamena e speriamo di trovare qualcosa di utile" disse il moro con tono autoritario.


*****


Meno di dieci minuti dopo erano tutti riuniti in una grossa stanza, praticamente vuota se si escludeva un grande tavolo rotondo a cui il centro fluttuavano le prove raccolte, inutile dire che non fossero molte, il tutto era circondato da una specie di campo di forza che impediva a chiunque fosse senza autorizzazione di sottrarle.
Potter srotolò lentamente la pergamena, non c'erano indizi evidenti, solo la sensazione che fosse stata toccata dalla magia oscura

"ricordati Harry, la maglia lascia sempre una traccia"

era uno degli insegnamenti di Silente che non avrebbe mai dimenticato, la scritta era rossa, la scrittura grezza e spigolosa, quasi sicuramente una persona poco istruita o comunque poco avvezza a scrivere visto l'uso dello stampatello.
Cominciò a leggere per il resto della squadra:



E' inutile che vi nascondiate,
noi siamo un ideale
siamo la giustizia per il futuro,
una speranza per chiunque sia degno.
Haine è il baluardo per il futuro.
Con noi o contro di noi, dove il Signore Oscuro ha fallito
noi riusciremo.
Dove lui trovava misericordia con cui perdonava errori
noi  mostreremo intransigenza.
Sotto Haine avremo il futuro che meritiamo perché superiori.
Con noi o contro di noi
è l'unica condizione!
Tutti gli altri moriranno come è giusto che sia.
Se volete vivere:
Abbandonatevi all'odio, loro lo meritano.
Abbandonatevi all'odio, per essere liberi.
Abbandonatevi all'odio, per essere eterni.

       P.S. Capo Auror Potter, cominci a dire addio alla sua amica,
                noi possiamo arrivare a chiunque, dovunque.
I REDIVIVI                                          


 "Non si può dire che non siano teatrali" la propensione di Ron a fare battute nei momenti meno opportuni non sarebbe mai venuta a mancare, almeno la tensione era scemata
"Sembra quasi un manifesto di propaganda" rifletté ad alta voce Morris, una delle vecchie leve, di sicuro uno di quelli più riflessivi, Harry si fidava ciecamente della sua opinione.
"Dobbiamo mettere la Granger sotto protezione" intervenne un altro
"Quell'aspetto è già risolto -nessuno avrebbe toccato Hermione, fosse stata l'ultima cosa che faceva- per il resto direi di aggiornarci domani, sono quasi alle due, andatevi a risposare, pronti per dare il massimo domani".
Tutti salutarono, rimase solo Ron
"Harry devi dirlo ad Hermione, non deve andare in giro da sola, almeno non in posto isolati" era molto preoccupato per la sua amica, anche perché quell'imposizione non l'avrebbe presa per nulla bene
"Già -disse sconfortato-  speriamo di risolvere tutto in fretta, ho come l'impressione che le cose potrebbero peggiorare molto in fretta".
I due si rivolsero un'occhiata complice, per poi salutarsi.
Si sarebbero riposati per poi affrontare la situazione, insieme come sempre.


*****

9 Luglio h. 9.00, Malfoy Mannor

Due persone erano al lavoro da più di un'ora, Hermione ringraziava immensamente il fatto che Ophy fosse da Andromeda in modo da poter lavorare tranquilla. Aveva inviato alla donna un gufo spiegando che sarebbe andata a prenderla quella sera prima di cena, ne averebbe approfittato per portare Malfoy, sperava solo non le venisse un infarto per la sorpresa.
In quel momento arrivò un elfo con la risposta, gli fece un grande sorriso e lo ringraziò calorosamente, sotto quelle premure che non era abituato a ricevere l'esserino arrossì, gli piaceva proprio quella signorina tanto gentile, Gizmo aveva ragione.

Certo cara, nessun problema, sai che adoro quella bambina

e Teddy sarà felicissimo.
 Fammi solo una cortesia, se è possibile,
 cerca di convincere Draco a venire con te
vorrei conoscerlo. non potrò mai perdonare mia sorella,
ma la piccola Ophy mi ha parlato talmente bene di lui
che sarà un piacere incontrarlo.
                                                   Andromeda Tonks

Meno male, era quasi sicura che sarebbe stata contenta, ma l'invito esplicito della padrona di casa l'aveva tranquillizzata, di sicuro anche Malfoy ne sarebbe stato contento e poi ora non aveva più scuse per rifiutare.
"Era Potter?" chiese Draco continuando a leggere, non poteva chiedere chi fosse apertamente, ma la curiosità verso la donna cresceva di minuto in minuto
"No, era Andromeda, terrà con sé Ophy tutto il giorno e ci ha invitato a cena" disse la riccia guardandolo con un grande sorriso, lui subito alzò la testa incontrando i suoi occhi
"Ci?" chiese scettico, era tentato di accettare solo per il suo sorriso,
"Esatto Malfoy, ci, non vede l'ora di conoscerti, sembra che Ophelia ti abbia fatto un ottima pubblicità" lui si ritrovò a sorridere
"E' una bambina molto dolce" disse con calore nella voce, le si era affezionato in appena 3 giorni, Hermione non poté che concordare con le sue parole.
Ripresero a consultare i manuali, la biblioteca era immensa, i libri di magia oscura, con simulacri e possessioni annessi e connessi, tantissimi, per cui erano rimasti d'accordo che avrebbero consultato i testi nel corso della mattinata e durante il pranzo ne avrebbero discusso, non avevano molti elementi su cui lavorare, speravano che Harry avesse trovato più indizi possibili.
Entrambi erano concentrati, ma ogni tanto, alternativamente, sollevavano leggermente lo sguardo, quasi a controllare che il fatto di essere insieme ad un tavolo a studiare non fosse un'illusione.
La riccia in particolare non aveva mai visto una persona in grado di leggere per tutto quel tempo, come lei insomma, d'altronde gli unici a cui poteva paragonare il biondo erano Harry e Ron che non si erano mai uccisi suoi libri.
Il settimo anno era tornata da sola  a scuola, ma veniva acclamata continuamente, o come amava dire lei disturbata continuamente, era stato con immenso dispiacere che aveva preso la decisione di abbandonare la biblioteca, diventata invivibile, per rintanarsi nella tranquillità della sua stanza da Caposcuola.
Nel corso della mattinata aveva notato in particolare una ruga, che avrebbe definito deliziosa, formarsi tra gli occhi di lui quando un pezzo richiedeva particolare concentrazione; ogni volta che si accorgeva di analizzarlo si riscuoteva arrossendo leggermente per poi tornare alla sua lettura -no, non sono attratta inspiegabilmente, da lui. Hermione lo guardi solo per vedere un furetto nel suo ambiente naturale, evento più unico che raro. E' tutto sotto controllo! Si, come no!- era sempre più sconsolata, era quasi più forte di lei, ma si diceva che forse faceva così perché non aveva mai avuto l'occasione di stargli così vicino.
Tra varie distrazioni la mattinata giunse al termine, arrivando l'ora dell'agognato pasto.
I due si trovarono seduti a tavola, Malfoy le aveva aperto tutte le porte lasciandola passare per prima, in un gesto che faceva trasparire il nobile lignaggio da cui discendeva, un gesto che apprezzò molto e che la fece sentire importante ed arrossire leggermente.
Stavano discutendo da un po', finché Hermione non palesò il dubbio che la attanagliava da quella mattina
"Quello che non capisco è il motivo per cui non c'erano più vincoli vicino alle vittime" stava per continuare, certa che lui non la seguisse nel ragionamento, di solito nessuno riusciva a starle dietro, con il risultato che si perdeva un sacco di tempo
"Ci sono solo due spiegazioni Granger -rispose lui prontamente, stupendola- o questi omicidi sono slegati da quello di Thomas, cosa che dubito, non ho mai creduto alle coincidenze, o..." si fermò un secondo a riflettere, ma non aveva fatto i conti con la curiosità della grifona
"O?!"  domandò invitandolo a proseguire, impaziente, cosa che lo fece ghignare in maniera seducente -odiosa, volevo dire odiosa!-
"O non hanno più bisogno del vincolo e questo complica ulteriormente le cose" finì ritornando serio.
"Vuoi dire che ha trovato qualcuno da possedere definitivamente?" chiese dubbiosa
"Potrebbe essere... La tua opzione mi sembra la più probabile, perché l'altra sarebbe che è diventato così potente in questo lasso di tempo, ma di solito quel tipo di potere lo si acquisisce tramite sacrifici umani, che per il momento non sarebbero sufficienti....Il che significa"
"Che probabilmente quello è lo scopo finale e dobbiamo fermarlo al più presto, perché le vittime potranno solo aumentare" concluse la strega per lui.
I due si guardarono in uno sguardo complice che sarebbe stato il primo di molti, anche se ancora non lo sapevano.
Finirono il pranzo in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, che oscillavano dall'indagine alla persona seduta dall'altra parte del tavolo, quando si stavano per tornare il biblioteca arrivò Gizmo salutato calorosamente da Hermione che annunciò l'arrivo della signorina Parkinson.
"Draco, Hermione!" disse con entusiasmo la brunetta entrando in sala da pranzo.
Senza aspettare l'invito del padrone di casa si sedette di botto sulla sedia, sbuffando, la Grifona era scioccata, la tanto decantata educazione purosangue dove era finita? Non arrivava ai livelli di Ginny, ma ci si avvicinava molto.
"Accomodati pure Pansy, fai come se fossi a casa tua!" disse il padrone di casa sarcastico, assottigliando gli occhi, aveva nel complesso un'espressione talmente buffa che alla riccia scappò una piccola risata che tentò di dissimulare con scarsissimi risultati
"Che hai da ridere Granger?" chiese Draco sinceramente allibito, che aveva ora quella donna?
"Siete buffi, non pensavo foste così" rispose candidamente indicandoli alternativamente per chiarire meglio il suo pensiero, i due ghignarono di rimando
"Già, si tende a dimenticare che siamo umani" intervenne Pansy leggermente acida
"Diciamo che siete stati sempre molto bravi a farlo credere" intervenne la riccia senza astio, ma pronta a difendersi.
Nella stanza calò un leggero silenzio che durò finché Draco non si decise a chiedere all'amica il motivo della visita
"Phil mi ha dato dei documenti che devi firmare, sai anche se ti sei messo a giocare a fare il detective l'azienda deve andare avanti, e guarda caso tu sei il proprietario della maggioranza delle quote" rispose prontamente la brunetta
"Dammi quei documenti così te li firmo, anche se stai peggiorando, le tue frecciatine una volta erano più velenose" disse consapevole di quanto le avrebbe dato fastidio
"Anche se non sono mai riuscita ad eguagliarti" rispose facendo un cenno col capo che doveva sembrare di reverenza, ma era totalmente di scherno.
Hermione assisteva a tutta la scena, silenziosa spettatrice di uno spaccato di vita che pensava di non scoprire mai, non che avesse mai voluto, ma adesso si scopriva curiosa di volerne sapere di più.
"Una cosa non ho capito: perché i documenti me li hai portati tu e non vi avete spediti via gufo come al solito?" chiese Draco dando voce ai suoi pensieri mentre continuava ad esaminare i resoconti dettagliati del suo assistente
"Volevo vedere come stava  Hermione...E poi volevo sapere se dopo ieri sera c'erano novità, Harry vi ha detto qualcosa?" domandò la brunetta facendo vagare lo sguardo per la stanza convinta di esprimere il massimo distacco, la scena passò completamente inosservata a Malfoy, troppo preso dalle carte, ma Hermione sommò quella domanda agli sguardi della cena della sera prima e sorrise dolcemente -c'è amore nell'aria?- si domandò.
"Non ci ha fatto sapere ancora nulla, spero ci aggiorni in giornata, così possiamo continuare a consultare i libri in maniera più mirata. Sai è difficile trovare qualcosa quando non sai che cosa cercare!" rispose la riccia intervenendo finalmente nel discorso
"Effettivamente.. Hermione, non mi sono dimenticata, mi devi un'uscita e la visione di un film!" rispose Pansy colta da un'improvvisa illuminazione
"Già, è vero...Ti invio un gufo uno di questi giorni, così ci organizziamo!" forse dopo tanti anni sempre chiusa con le stesse amicizie una ventata di aria fresca le avrebbe fatto solo bene.
Furono interrotti dall'elfo che aveva portato la missiva la mattina, che Hermione scoprì chiamarsi Devvy, che annunciò l'arrivo del signor Potter
"Harry!" disse la riccia con lo stesso entusiasmo con cui lo aveva salutato per le strade di Diagon Alley prima dell'inizio del secondo anno; entusiasmo eccessivo a detta del biondo.
"Ragazzi!" rispose come saluto sorridendo alla sua amica e soffermandosi qualche secondo sul volto della seconda donna, che chinò leggermente lo sguardo
"Porto novità e sono curioso di sapere se avete fatto qualche progresso" continuò
"Potty, vieni pure" rispose Malfoy ancora scocciato dalla reazione della riccia
"Draco!" lo riprese Pansy
"Che c'è? Non lo chiamo più sfregiato, accontentatevi!" rispose con aria di superiorità accavallando le gambe
"Grazie Malfrett!" rispose il moro decisamente più a suo agio con qual Malfoy rispetto a quello gentile della sera prima
"Siete assurdi non cambierete mai!" intervenne Hermione esasperata dal comportamento infantile dei due, mentre Pansy dall'altra parte del tavolo annuiva per darle ragione
"Sono perfetto non c'è niente da cambiare" rispose serafico Malfoy, che dopo un'occhiataccia dalla ragazza si zittì
"Vi lascio alle vostre indagini, devo finire di preparare l'abito da sposa della baronessa Von Forut, mi sta facendo impazzire. Hermione ti auguro di sopravvivere a tutto questo testosterone!" disse Pansy, infatti i due uomini continuavano a squadrarsi in quello che sembrava un chiaro tentativo di uccidersi con la forza del pensiero.
La brunetta fece un saluto con la mano, recuperò i documenti e se ne andò, solo in quel momento Harry interruppe il contatto visivo con il biondo per guardarla e le sorrise dolcemente, venendo ampiamente ricambiato, appena uscì dalla stanza Hermione, che aveva seguito tutta la scena esclamò
"Che sbadata, mi sono appena ricordata che dovevo darle..una cosa" ecco, doveva diventare più brava a mentire, decisamente aveva bisogno di esercitarsi; notando che i due erano ancora occupanti a scrutarsi si avviò velocemente verso l'uscita sperando di raggiungerla fece anche un tratto di corsa
"Paaansy!!!" esclamò ad alta voce, subito la moretta si girò per aspettarla, era quasi arrivata al camino, aveva fatto appena in tempo.
"Dimmi Hermione" rispose accomodante domandandosi mentalmente cosa si fosse dimenticata
"Senti so che non sono affari miei, non siamo amiche -vedendo l'espressione dell'altra diventare leggermente, si corresse- non ancora almeno, ma un consiglio te lo voglio dare. Magari è inutile ed  ho frainteso, non lo so -prendendo un respiro- Io sono la migliore amica di Harry -vide l'altra sgranare gli occhi e ebbe la conferma di quanto ipotizzato- lo conosco da quando avevamo 11 anni e non ci siamo mai separati, so cosa si dice di lui in giro, so cosa si pensa dei Grifondoro in generale, ma il coraggio non sempre si applica a tutti gli ambiti"
"Non capisco cosa vuoi dire" rispose Pansy cercando di salvare la faccia, non pensava di essersi scoperta
"Dico semplicemente che se sei interessata fatti avanti, sei una serpe Pansy, sfrutta le tue tattiche, perché Harry in quel campo è sempre stato impacciato e un po' codardo." fece ciao con la mano e fece per andarsene
"Perché mi hai detto tutto questo?" chiese, voleva forse dire che lei li avrebbe visti bene insieme? Non lo credeva plausibile
"Diciamo che voglio che Harry sia felice...E poi sono sempre stata un'impicciona di prima categoria, se penso qualcosa devo dirlo!" rispose con un largo sorriso e se ne andò definitivamente.
-Draco fosse l'ultima cosa che faccio vi farò mettere assieme- anche le serpi conoscono il significato della parola riconoscenza.


*****


Tornata il sala da pranzo la situazione non sembrava essere cambiata di una virgola
"Harry" lo richiamò Hermione, spezzando così la tensione
"Ah, si Hermione, allora ieri abbiamo rinvenuto il cadavere di una donna, tutto come al solito, zero tracce e testimoni. Sentivamo solo la presenza di magia oscura aleggiare intorno, ma poi" disse prendendo un grosso respiro
"Abbiamo, o meglio la medimaga legale ha trovato nella bocca della vittima una pergamena. Questa è una copia" disse porgendola ad Hermione, subito Malfoy si alzò dal suo posto andando alle spalle della sedia della ragazza per leggere cosa ci fosse scritto.
Idea non proprio geniale, infatti i due si persero due minuti buoni nei loro pensieri, pur non sfiorandosi la presenza dell'altro, il calore del suo corpo era inebriante e il profumo una droga; nel momento in cui Draco appoggiò una mano alla spalliera della sedia toccò i capelli di Hermione, pura elettricità si propagò tra di loro, si sentivano due dodicenni, ma quelle sensazioni erano troppo intense da arginare.
Lo erano finché Harry non ricordò la sua presenza
"Allora che ne pensate"
"Cosa?" chiese poco intelligentemente Hermione, facendo ghignare Draco, forse poteva sperare in una reazione da lei, almeno dal punto di vista fisico, ecco il punto giusto da cui partire.
"Della pergamena?" rispose Harry abbastanza sconcertato dalla reazione dell'amica
"Ah si si, la pergamena -lesse velocemente- sembra una dichiarazione di guerra ed è pericolosa Harry" vedendo che non capiva stava per continuare, quando Malfoy intervenne
"Potty, sei sempre tonto. Una setta, che nessuno sa identificare, riesce a colpire la comunità magica. Non solo non viene catturata, ma non lascia neanche mezzo indizio che permetta di identificare i membri e gli Auror brancolano nel buio. Già qui ce ne sarebbe abbastanza da mandare tutti nel panico, in più c'è una possibilità di salvezza" spiegò, ricevendo un'occhiata non proprio amichevole da parte della riccia per il modo in cui aveva trattato il suo migliore amico, scrollò le spalle per farle capire che non era colpa sua se Potter era tardo.
"Voi dite che c'è la possibilità che altri si uniscano a questa setta?" chiese quindi Harry, che stava vedendo la situazione farsi sempre più nera
"La possibilità c'è Harry"
"Ed è alta" intervenne Malfoy, indorare la pillola non era mai utile a nessuno, bastava pensare come era caduto il Ministero durante la Seconda Guerra Magica, perché non volevano ammettere che Voldemort fosse tornato.
Alla faccia sconsolata di Harry, Hermione aggiunse
"Cerca di capire, la guerra è finita da otto anni è vero, ma gli unici che possono essere vagamente sereni al riguardo sono quelli che all'epoca erano più piccoli dell'età da Hogwarts, per i restanti è un pensiero ancora presente, anche solo per i cari deceduti. Poi c'è un altro aspetto da considerare, nessuno è obbligato a combattere" alla faccia confusa di Harry, Draco sbuffo -spiegatemi come è diventato capo di un'intera squadra quello?- la Grifona ignorò i due e continuò
"Harry, prendi me, io ero obbligata a combattere, non avevo possibilità di salvezza, ora non è così"
"Tu sei stata coraggiosa" la interruppe il moro
"Posso essere anche stata coraggiosa, ma ho fatto l'unica scelta possibile, così come te, l'unico veramente coraggioso è stato Ron, lui era un purosangue, poteva scegliere di salvarsi la vita, di salvarla alla sua famiglia, non ci sarebbe stato nulla di sbagliato in questo, astenersi era una scelta"
Quelle parole portarono un po' di sollievo all'animo tormentato di Draco, forse non lo vedeva come un mostro, forse lei poteva capire.
"Senza contare la parte che dice di 'abbandonarsi all'odio' -continuò la riccia- è quello che mi ha fatto Haine, è stata dura non cedere Harry, molto dura -disse con lo sguardo nel vuoto, persa nei suoi ricordi- tutto quello che volevo fare era proprio abbandonarmi a quel sentimento così totalizzante, onestamente non so come ho fatto a resistere, ma l'ho fatto pagandola cara. Non puoi aspettarti che tutti siano disposti a pagare quel prezzo" finì accasciandosi leggermente sulla sedia, vedendo quella bellissima donna in difficoltà Draco prese la parola
"Vedi Potter -l'uso del cognome corretto stava ad indicare quanto il tempo degli scherzi fosse finito- devi capire che molti di noi all'epoca si erano schierati esattamente per quel motivo, molti volevano fare del male, non lo negherò, ma alcuni volevano solo vivere" senza far intervenire nessuno, non aveva nessuna intenzione di parlarne ancora a cuore aperto, continuò
"Ricordati che all'epoca tutti i casini sono cominciati nel momento in cui il Ministero si rifiutò di riconoscere il pericolo, per quanto mi riguarda ritengo che Caramel  con la sua fame di potere abbia ucciso molte più persone di certi Mangiamorte -disse per una volta privo di autocontrollo- sfrutta tutte le tue conoscenze, anche la tua influenza su Shacklebolt
se fosse necessario, ma questa minaccia deve essere presa seriamente, non ripetete di nuovo lo stesso errore" finì, per tutto il tempo Hermione lo aveva guardato,concordando con lui su ogni parola, chiedendosi e rendendosi conto che voleva sapere come aveva vissuto quel periodo lui, non ci aveva mai riflettuto attentamente -quell'uomo è un mistero-
"Sarà complicato,  Kingsley non vorrà allarmare la popolazione diffondendo il panico" rispose il bambino sopravvissuto
"Credimi Harry se ti dico che è arrivato il momento di avere paura."
"Dovete dare a tutti la possibilità di difendersi, cosa difficile se non si sa della possibilità di essere attaccati , almeno rilasciate qualche dichiarazione alla Gazzetta del Profeta." propose Malfoy, cosciente di quanto fosse altamente improbabile un altro tipo di allerta da parte del Ministro
"In fondo non penso sia necessario, gli attacchi sono pochi, ci sono più stati neanche quei vincoli..Si chiamano così giusto?"
"Non è così Potter"  disse fermamente Draco, che insieme alla, momentanea, collega si lanciò in una spiegazione accurata su quanto scoperto e ragionato fino a quel momento, rispondendo a tutti gli interrogativi dell'auror.
Ad Harry sembrò di assistere ad una danza, i due si intrecciavano nei discorsi , senza imporsi sull'altro intralciandolo, si cercavano con lo sguardo continuamente lanciandosi occhiate complici, il pensiero  di uno seguiva quello dell'altro senza problemi, il rispetto reciproco traspariva in ogni momento, non lo avesse saputo,  avrebbe detto con certezza che quei due fossero colleghi da sempre, anzi amici...Forse di più.
Quel pensiero lo lasciò interdetto, decise di accantonarlo, era troppo assurdo....
"Bene ho capito, aggiorno il Primo Ministro e i colleghi. Voi continuate a cercare e se sapete qualcosa di utile inviatemi un gufo dicendomi di venire, mi raccomando niente informazioni via pergamena, potrebbero essere intercettate"
"Certo Harry"
"Ah Hermione, ti conosco e mi fido di te e della tua capacità di proteggerti, ma non prendere quella minaccia sotto gamba, evita di andare in giro da sola e anche se in compagnia solo in luoghi affollati, sembra che ci tengano alla segretezza, sfruttiamo questo a nostro vantaggio" anche se piuttosto contrariata si trovò ad annuire.
Malfoy dal canto suo stava già pensando se fosse il caso di assumere una Guardia del Mago, fare semplicemente attenzione non lo riteneva sufficiente, quando meno di una settimana prima la giovane era in coma.
"Grazie ancora Malfoy, almeno so che è al sicuro qui al Mannor"
"Nessun problema" rispose l'altro telegrafico.
Si congedò dai due che finalmente ripresero le ricerche, poche ore e dovevano andare da Andromeda.
Harry si recò subito al Ministero dove, dopo aver fatto rapporto a Kingsley, che si rivelò per nulla convinto sull'avvertire la popolazione, andò nel quartier generale della sua squadra, si sedette mollemente su una sedia cercando di assorbire tutte le informazioni che Malfoy ed Hermione gli avevano fornito.
"Si sono già uccisi?" domandò Ron, appena rientrato dalla pausa pranzo
"No, no -fece Harry sovrappensiero, quella strana alchimia ben impressa nel suo cervello- anzi, lavorano bene insieme, molto bene...Forse troppo" aggiunse sotto voce.
Non vedeva la sua amica affidarsi in quel modo a quello che diceva qualcun altro da....
Forse a pensarci bene non l'aveva mai vista.
L'unico problema?
Si era affidata a Malfoy.



ANGOLO "AUTORE"

Che dire? sono di nuovo qua, direi che chiedere scusa per l'attesa infinita sia inutile.
Posso solo dire che ho altamente sottovalutato la quantità di lavoro dietro una ff, se mai deciderò di scriverne un'altra la posterò solamente una volta che l'avrò terminata tutta o quasi, io per prima ne leggo e so il nervoso quando gli aggiornamenti tardano ad arrivare.
Mi dispiace, anche se non siete tanti a seguire questa storia, non voglio deludere nessuno, ma è stato un errore dettato dall'ignoranza, assolutamente in buona fede. Aggiungeteci che la scrittura non è un qualcosa che mi viene naturale, ma su cui devo lavorare molto, la mia pignoleria e avrete queste attese infinite!

Cercherò di migliorare, ma non prometto nulla che non so se potrei mantenere.
Basta pippone, passiamo al capitolo.
Le indagini proseguono così come gli avvicinamenti tra le due coppie principali di questa storia, spero di aver reso il tutto ben equilibrato.
Ho fatto parlare della guerra a Draco ed Hermione in un dialogo del genere invece che farli sedere a tavolino, perché lo trovavo più organico, non so se questo incontra i vostri gusti, sicuramente altri chiarimenti seguiranno, ma come primo approccio devo dire che mi ha soddisfatto.
Per me le cose sono andate così durante la guerra, né più né meno, come sono convinta che Hermione potesse essere l'unica abbastanza sveglia e riflessiva per arrivare a pensare, seppur in maniera superficiale al "dark side" e ad ammettere che la sua strada era tracciata dalla sua stessa nascita (per me questo ragionamento è ciò che le ha fatto superare i traumi della guerra).
In che schieramento colloco Lucius e Narcissa? Lo scoprirete più avanti.
Nel prossimo capitolo mi concentrerò su interazioni personali e basta, le indagini subiranno un leggero stop, per seguire una notevole accelerata nel capitoli 12-13.
Il termine Guardia del Mago, l'ho preso ispirandomi alla ff  "Il nostro sangue" di  Angye, se non l'avete letta fatelo, è una delle mie preferite, è leggera, scritta bene con tutti gli elementi che mi fanno apprezzare una storia.
Se avete domande sono qui per voi.
Ringrazio quelli che leggono, sia chi lascia una traccia sia chi segue in silenzio, siete preziosi!

Spero che vorrete continuare a darmi fiducia!
Alla prossima.
Memole
   
 
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