Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Elrilin    10/06/2009    12 recensioni
"Il mio nome è Isabella, Sovrana dei Sette Mari, figlia del Dio Poseidone dal quale ha avuto l'incarico di regnare nei profondi abissi dal momento in cui egli creò gli oceani, quindi dall'inizio dei tempi" una storia con i personaggi di Twilight ma con una Bella completamente diversa e con uno scopo preciso...
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo XV

Capitolo XV

 

Stringo ancora quel maledetto foglio tra le mani, quelle parole che svelano un tacito ricatto mi fanno ribollire il sangue nelle vene. Mai torto più grave mi è stato fatto, mai nessuno ha osato così tanto scatenare la mia ira e Aro me la pagherà, potranno passare anche secoli ma la mia vendetta ci sarà, l’unica cosa che non capisco e come abbia fatto a sapere del mio rapporto con i Cullen ma al momento l’unica cosa che mi preoccupa è l’incolumità di Edward e della sua famiglia, so perfettamente che Aro non è così stupido da ucciderli, loro solo il passaporto per arrivare a me, ma questo non lo risparmia certo dal tormentarli, non oso neanche immaginare a quali torture siano stati esposti da parte di quell’assassino e la sua combriccola.

A questo pensiero sbatto un pugno sul sedile di pelle dell’auto su cui stiamo viaggiando, diretti nuovamente verso l’aeroporto. Renèe si volta verso di me ma non mi dice nulla, appoggia solo una mano sul mio ginocchio in segno di conforto, Charlie invece tiene gli occhi fissi sulla strada ma anche lui è rimasto in religioso silenzio da quando siamo andati via da casa Cullen, nessuno dei due ha provato a fermarmi o a farmi ragionare, sanno già in partenza che ogni loro sforzo sarebbe inutile e comunque ho dato loro preciso ordine di non controbattere.

Solo Jacob ha avuto la forza di parlare non appena abbiam fatto ritorno a LaPush, “Veniamo con te, non ti lasciamo andar sola da quei succhiasangue italiani” ha detto poco prima che io risalissi in macchina, la mia risposta ferma e decisa non si è fatta attendere “Non se ne parla nemmeno! Non ho bisogno di quattro lupi che si cacciano nei pasticci, vuoi rimanete qua e non fatemi usare il mio potere per ottenere quel che voglio” queste furono le mie ultime parole prima di risalire in macchina e salutare con semplice cenno della mano i Quilutes presenti.

Charlie si sofferma davanti l’entrata dell’aeroporto di Seattle, io e Renèe scendiamo mentre Charlie va a restituire la macchina all’agenzia dove l’aveva affittata solo il giorno prima, in cuor mio spero che sia l’ultima volta che vedo quel macinino a quattro ruote. Passano circa dieci minuti, durante i quali un enorme via vai di persone ci scorre davanti, fin quando non vediamo Charlie farsi spazio tra le persone per raggiungerci. Gli andiamo incontro e insieme ci dirigiamo verso gli sportelli per il check-in, prima di mettermi in coda però mi fermo e mi volto verso i miei consiglieri i quali mi guardano perplessi, cerco di mostrar loro il sorriso migliore che posso per poi proferire “Da qui in poi vado da sola” a queste mie parole ne rimangono totalmente scioccati, passa infatti qualche secondo prima che uno dei due dica qualcosa fin quando Charlie non spezza il silenzio “Ma come da sola? Hai intenzione di affrontare i Volturi senza di noi? Non se ne parla nemmeno, noi veniamo con te  anche Renèe dice qualcosa poggiando una mano sulla mia spalla “Questa volta sono d’accordo con Charlie, non ti lasciamo sola” il suo tono di voce è più dolce rispetto a quello del compagno ma non meno deciso, prendo le mani di entrambi tra le mie e guardandoli negli occhi ribadisco “Invece andrò da sola. Non posso portarvi con me, voglio che voi torniate al sicuro ad Atlandide la quale è stata fin troppo tempo senza una guida. Io non so quando farò ritorno quindi sarete voi a prendere il mio posto fino a quel momento” sento gli occhi pizzicare mentre proferisco le ultime parole “Mi mancherete tantissimo ma ci dobbiamo lasciare qui, vi prego di non replicare perché sapete bene che è inutile, non preoccupatevi per me saprò cavarmerla” e non appena finisco di parlare li stringo a me in un caloroso abbraccio, sento le lacrime di Renèe inumidirmi la manica sinistra mentre Charlie mi stringe forte come a non volermi lasciare andare, “Stai attenta” mi dice il mio consigliere non appena si stacca da me, io annuisco sorridendo e dopo averli osservati un’ultima mi volto e mi dirigo verso lo sportello dove un’annoiata hostess attende che gli porga i miei biglietti. Fatto il check-in mi dirigo verso il gate dove partirà il mio aereo, sento gli occhi di Renèe e Charlie sulle mie spalle che mi accompagnano finchè non scompaio dietro le porte scorrevoli, non ho avuto la forza di voltarmi verso di loro anche perché avrebbero visto le lacrime rigarmi il viso e la nostra separazione sarebbe stata più difficile.

Mi siedo su una sedia osservando gli umani che stanno aspettando che parta il mio stesso aereo, le hostess e i piloti di volo mi passano davanti per andar a prender i loro posti questo vuol dire che la partenza sarà a breve, infatti non passano neanche quindici minuti che la voce dell’altoparlante annuncia “I passeggeri del volo AI0506 diretto a Roma sono pregati di effettuare l’imbarco immediato mi alzo e mi metto in fila, dopo aver dato il biglietto alle hostess salgo sull’aereo in cerca del mio posto, per fortuna è vicino al finestrino almeno potrò guardare il mare non appena sorvoleremo l’oceano l’atlantico.

Mi metto a sedere e attendo che l’aereo decolli portandomi ad affrontare il mio destino avverso, perché ormai ho capito che qualsiasi sventura che sia presente sulla terra deve per forza trovarmi, sto prendendo seriamente in considerazione il fatto che io sia una calamita per le disgrazie. Decido di non pensarci, mi lascio andare sul comodo sedile di prima classe per poi chiudere gli occhi, non so quanto tempo resto così ma devo essermi addormentata dato che quando li riapro l’aereo è già in volo. Guardo fuori ed è notte fonda, sul velivolo non si sente nulla se non il russare di qualche signore assopito e il chiacchiericcio delle hostess nella cabina del personale, di nuovo i miei pensieri iniziano a viaggiare a briglia sciolta e, come sempre, sono diretti verso un’unica direzione: verso i dorati occhi che mi hanno rapito il cuore. Edward mi manca immensamente e, oltre alla nostalgia che mi stritola il cuore, l’ansia che gli sia potuto accadere qualcosa mi sta dilaniando l’anima. Se solo non ci fosse stata quella maledetta profezia a quest’ora potevamo esser nella nostra radura felici ed innamorati perché so che qualunque sia stato il mio destino si sarebbe comunque intrecciato al suo, mi è bastato uno sguardo: dalla prima volta che mi sono persa in quel caldo miele dei suoi occhi ho capito che il mio cuore, la mia vita, la mia anima sarebbero stati suoi per sempre.

Mentre sono immersa nei miei pensieri pian piano spunta l’alba all’orizzonte e all’interno dell’aereo inizia a rialzarsi il vociare delle persone appena svegliate, le hostess passano con il carrello della prima colazione, una di loro si rivolge a me e gentilmente mi chiede se gradisco qualcosa ma con un cenno del capo faccio capire di non voler nulla, la preoccupazione mi ha chiuso lo stomaco. L’hostess mi osserva ma prima di andar via riempie un bicchiere di succo d’arancia e lo poggia sul vassoio del sedile dinanzi a me, forse ho così una brutta cera che si è preoccupata oppure è stata una pura cortesia, comunque per ringraziarla faccio vedere di calar giù in un sol sorso la bevanda per poi sorriderle, anche lei mi sorride di rimando per poi occuparsi degli altri passeggeri.

“Si prega di allacciare le cinture stiamo per atterrare all’aeroporto di Roma” annuncia il pilota all’altoparlante e con un gesto meccanico faccio scattare la sicura, finalmente siamo arrivati in Italia. Dopo circa mezz’ora atterriamo all’aeroporto Leonardo da Vinci e, dato che non ho bagagli con me, mi dirigo direttamente verso l’uscita dove una fila di macchine bianche con scritto “taxi” attende impaziente l’uscita delle persone dall’edificio. Salgo su una di esse e non appena pronuncio la città di Volterra l’autista mi guarda scioccato ma poi con un sorriso avvia l’auto, forse starà pensando alla lauta ricompensa che gli porterà questo viaggio, sicuramente oggi è la sua giornata fortunata.

Durante il tragitto mi racconta delle bellezze della capitale, in effetti non sa che io la conosco molto meglio di lui dall’epoca in cui fu fissata la prima pietra, ma lo lascio parlare in modo che mi distolga dai miei pensieri verso il luogo in cui mi sta portando.

Mentre avanziamo il paesaggio italiano ci scorre davanti con le sue campagne, i suoi paesini e gli intrecci stradali che li collegano l’uno all’altro. Quando arriviamo tra le campagne toscane sento il mio cuore accelerare i battiti, a breve arriveremo nella città tanto odiata e tanto temuta. In effetti poco dopo l’autista mi fa cenno di guardare dall’altro finestrino ed eccola là: Volterra, nella sua bellezza centenaria si erge su di un colle avvolta da un’aura di mistero che gli umani credano dovuta alla sua antichità di epoca etrusca, ma chi la sa lunga sa cosa nasconde in verità quella piccola cittadina.

Emano un sospiro carico di tensione mentre usciamo dall’autostrada per poi imboccare una stretta via che porta fino all’entrata del paese, attraversata l’enorme porta l’autista mi chiede “Dove vuole che la lasci?” con tono gentile, io rispondo come una persona che sta per essere portata alla gogna “Palazzo dei Priori” quel palazzo da cui sono andata via circa quattrocento anni fa giurando di non farne più ritorno, è invece…

L’autista si sofferma davanti la piazza principale “Più avanti di così non posso andare” mi informa indicando dei cartelli stradali,  io annuisco aprendo la portiera non prima però di lasciare una manciata di banconote sul sedile anteriore del taxi, “sono troppi” mi dice l’autista meravigliato, scendo dalla macchina e rispondo “tenga pure il resto” concludendo la conversazione e richiudendo lo sportello alle mie spalle per poi allontanarmi nella piazza.

Mi soffermo al suo centro guardandomi intorno, tutto è rimasto identico a quattrocento anni fa: il pavimento ricoperto di sampietrini e al centro della piazza vi è ancora l’antica fontana mentre la torre campanaria si erge maestosa al lato del Palazzo dei Priori, alla sua sommità vi è il grande orologio meccanico che scandisce il tempo con i suoi rintocchi rimbombanti. Attorno a me i cittadini passeggiano spensierati parlando dei fatti del giorno mentre molti turisti sono intenti a scattar foto e a comprare souvenir nei piccoli negozi, loro non sanno che abitano e visitano la capitale mondiale dei vampiri, anzi secondo la loro credenza il Vescovo Marco li scacciò secoli fa e, infatti, ogni anno festeggiano la ricorrenza di S.Marco, se solo sapessero che i vampiri non hanno mai lasciato la città e che in realtà il loro Vescovo e uno dei tre capi, Marcus.

Mi avvicino velocemente al palazzo e ad ogni passo sento l’ansia crescere in me, non appena sono davanti alla sua enorme e antica entrata due figure fin troppo familiari si avvicinano, stando bene attente a non esporsi alla luce del sole, “Felix… Demetri…” pronuncio stizzita ma a mo di saluto verso i due vampiri ormai fin troppo vicini. “Regina Isabella, vi stavamo aspettando” pronuncia con un sorriso irritante Felix seguito poi dalla risata del suo collega, mi guardo intorno sperando che nessuno abbia sentito le parole di quell’idiota e una volta rassicuratomi li sorpasso a testa alta “Non ne avevo dubbi! Non disturbatevi ricordo perfettamente la strada…”  proferisco acida, ma non ascoltando le mie parole si incamminano a pochi passi dietro di me, come a volermi scortare fin dal loro capo.

Non mi interesso di loro, il mio obiettivo è Aro e sono sicura che saprà già del mio arrivo, sono certa che avrà già sentito il mio odore e spero che per lui sia un odore che gli causi solo terrore. Mentre cammino tra i corridoi tappezzati da arazzi e antichi quadri slaccio il mio ciondolo dal collo e faccio apparire il mio tridente in modo da ricordare a questi vampiri chi hanno di fronte, a questo mio gesto sento Felix e Demetri sibilare qualcosa alle mie spalle, mi volto verso di loro e non appena si accorgono di esser osservati si azzittiscono subito, l’istinto di sopravvivenza a fatto si che chiudessero le loro boccacce.

Non appena riporto lo sguardo davanti a me noto che ormai siamo arrivati, Demetri si porta davanti a me e scostando un pesante drappo fa apparire la porticina che fa accedere alla stanza del trono, così come viene chiamata da loro, è Felix ad aprirla e a farmi cenno di avanzare, li osservo entrambi e sempre impassibile avanzo ritrovandomi di nuovo in quella tetra stanza circolare.

Ciò che mi si presenta però mi trafigge peggio di mille lame affilate: I Cullen a terra esanimi al centro della stanza mentre un ragazzino li osserva con un sorriso assassino, non mi interesso di nulla e mi fiondo verso gridando “Basta, lasciali stare” per poi inginocchiarmi vicino al mio amore e prendere il suo viso dalle mani, sulla sua pelle vi sono diverse cicatrici simbolo di tutti ciò che ha potuto soffrire in questi giorni. Gli accarezzo le ferite mentre con la voce spezzata pronuncio “Edward…” nell’udir la mia voce si volta impercettibilmente verso di me e con voce spezzata dal dolore sibila “Isa.. Isabella…” il suono della sua voce mi frantuma il cuore in mille pezzi, “ che gli avete fatto?” domando alzando gli occhi verso quell’aguzzino ma non ottengo nessuna risposta da parte sua mentre una profonda risata arriva alla mia destra, volto lo sguardo e noto Aro, Caius e Marcus che osservano divertiti la scena.

Poggio delicatamente la testa di Edward a terra per poi alzarmi furiosa e dirigermi verso i capi dei Volturi, anche Aro emula il mio gesto e riduce la distanza che ci divide in un attimo e non appena mi è vicino con un inchino proferisce “Bentornata Vostra Maestà, che gioia rivedervi” sul suo viso appare un sorriso ironico il quale non fa altro che aumentare la mia ira “Bando alle ciance Aro, lascia immediatamente andare i Cullen o per te sarà la finesibilo infuriata mentre indico quella che per me è come una famiglia.

Aro si rialza e con una gran risata risponde “I miei ricordi non ti rendono giustizia, sei sempre determinata nelle tue parole ma ancor più affascinante” pronuncia avvicinandosi a me e accarezzandomi una guancia con il suo freddo dito, io mi scosto infastidita per poi affermare “Non ti conviene giocare con il fuoco Aro… libera subito i Cullen se tieni alla tua non vita” queste ultime parole cerco di ribadirle in modo più minaccioso.

Aro sembra non prestarmi ascolto e si avvicina ad Edward accovacciandosi vicino al suo corpo privo di sensi “Vedi io vorrei anche liberarli, ma loro per me sono troppo importanti” inizia a spiegare “Alec e Jane si sono dati così da fare poi per trattenerli qui con noi che sarebbe poi un peccato vanificare i loro sforzi” pronuncia indicando i due ragazzini accanto ai corpi di Alice e Emmett, quindi è loro la colpa dello stato attuale dei Cullen? Buono a sapersi… Aro continua con il suo monologo non udendo una mia risposta “E’ stata una gran sorpresa per me ricevere Tanya e avere da lei le informazioni su dove trovarti, mi parlò di una strana ragazza dall’odore particolare e dagli occhi cangianti, la quale l’ha minacciata di poterla incenerire, secondo te quando c’ho messo a capire che si trattava di te?” dice indicando poi la figura accanto al trono di Marcus: E’ Tanya, mi rivolgo furiosa a lei “Avrei dovuto immaginare che ci fosse il tuo zampino… Come hai potuto tradire coloro che consideravi tuoi parenti stupida strega?”  lei fa una smorfia e risponde indifferente “Ma quale famiglia? loro non hanno avuto remora a farmi a pezzi quando li hai lasciati e non appena mi sono ricomposta sono venuta immediatamente dai Volturi” alle sue parole la voglia di ucciderla mi avvolge completamente l’animo ma un canto mi muore in gola ricordandomi che sono ancora presenti i Cullen e potrei far del male anche a loro, Aro osserva la mia esitazione e sembra capire cosa mi turba “Ecco è per questo che mi servono” dice guardandomi avido “Con loro presenti non oseresti usar la tua deliziosa voce… quindi sei inerme” abbasso lo sguardo a terra, ha perfettamente ragione ed io non posso far altro che annuire.

Di nuovo una risata gli nasce dal petto per poi proferir tutto d’un fiato “Bene Vostra Maestà, lascerete che i Cullen muoiano atrocemente oppure accettate di unirvi a me in sposa per l’eternità?” a questa domanda il respiro si affanna mentre stringo in un pugno il mio tridente, non posso accettar di andar in sposa ad un mostro del genere ma allo stesso tempo non posso far nient’altro per salvare Edward e la sua famiglia, non udendo ancora una risposta e vedendomi restia Aro fa un piccolo cenno verso Jane la quale torna ad osservare Edward e non appena un sorriso le appare in volto le urla strazianti del mio amore iniziano ad invadere la stanza e a spezzarmi l’anima, non può soffrire così… ti prego basta… basta…”Accetto!!!! pronuncio urlando e nello stesso momento le urla di Edward cessano lasciando un silenzio che viene spezzato solo dalla risata vittoriosa di Aro ma anche dai singhiozzi di Edward “No… Isab.. no..” , cerca di parlare dimenandosi a terra, sono certa che abbia ascoltato tutto nonostante sia a terra agonizzante.

Ho tre pretese Aro prima che diventi tua moglie” pronuncio alzando lo sguardo in sua direzione, “Tutto ciò che vuoi mia cara” risponde non smettendo mai di sorridere in modo maligno. Prendo fiato e pronuncio la prima richiesta con voce autoritaria “Come prima cosa voglio che i Cullen tornino a casa loro e che non vengano più disturbati” lui mi risponde annuendo “Non appena saremo uniti per sempre sarà fatto”, un altro respiro e avanzo la seconda richiesta “Secondo… voglio che lei muoia” pronuncio furiosa indicando la figura di Tanya la quale mi osserva improvvisamente impaurita, Aro fa spallucce e con un cenno della mano fa avanzare il suo corpo di guardia in direzione di quella vipera, in men che non si dica viene accerchiata e tra zampilli e nuvole di fumo la mia richiesta viene esaudita. Aro mi osserva divertito per poi domandarmi “E per terzo?”  sembra che si stia divertendo come non mai, un ultimo sospiro per poi proferire “Voglio che il mio vestito da sposa sia nero come la pece” a queste mie parole mi accascio a terra in ginocchio mentre noto i corpi dei Cullen venir portati fuori dalla stanza ma ciò che mi uccide di più è lo sguardo di Edward che cerca di penetrarmi l’animo.

 

Ragazze ecco qua il nuovo capitolo!! Scusate il ritardo ma il mio pc ha esalato l’ultimo respiro e ora sto usando quello di mio padre… abbiate pazienza fin quando non mi arriva il pc nuovo!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ora rispondo alle recensioni:

 

Barbyemarco: Mi fa veramente piacere che la mia FF ti piaccia, spero di non deluderti nei prossimi capitoli!! Continua a seguirmi!! Baci!!!

 

Little_Princess_in_A_loveStory: Grazie Tesoro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Baci, bacini e bociotti tutti per te!!!

 

Ale03:  E’ morta (una volta per tutte) Tanya a Volterra…. Almeno è l’unica cosa positiva!!!! :-P Spero ti piaccia il capitolo, kiss!!!

 

Garakame: Grazie spero che ti piaccia anche questo! Il prossimo aggiornamento ci sarà la settimana prox… mi spiace ma senza pc è una tragedia!

 

Eka: Ho voluto ribaltare completamente le situazioni, dopo un’intera saga (è la maggior parte delle FF) in cui Edward è l’eroe della situazione e Bella la solita sfigata mi è sembrato giusto farle fare almeno una volta la parte dell’eroina, anche per un po’ di orgoglio femminile!

 

Hikary_a18: Va bene, è aperto il casting: chi vuol fare la controfigura di Aro????

 

CullenDipendent: Ti ringrazio sei gentilissima!!!! Kiss!!!

 

Shinalia: Mi unisco a te con tanto di accetta in mano pronta a farlo a pezzi! :-P Intanto Tanya non c’è più….

 

Lory_lost_in_her_dreams: Grazieee!!!! Mi auguro che la storia continui a piacerti! Kiss!!!

 

Sabry87: Lo salvo io Edward!!!! Ahahahahahahah

 

 

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Elrilin