Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Jo The Strange    31/05/2017    3 recensioni
“E se la mia vita fosse basata su una menzogna?”
Questo è ciò che Aranel si chiede da quando era una ragazzina. Una fanciulla londinese, derisa da sempre per il suo aspetto, simile ad un Elfo, si ritroverà catapultata in un mondo sconosciuto grazie ad un ciondolo donatole dalla madre in punto di morte, lo stesso mondo dal quale provengono i suoi genitori. Tutti sembrano conoscere la sua storia, divenuta quasi leggenda, tranne lei stessa. Sarà per questo che Aranel si unirà alla bizzarra compagnia di Thorin Scudodiquercia, alla ricerca delle risposte di una vita e della sua vera identità. Ma il male trama nell’ombra e la strada da percorrere è lunga quanto pericolosa. Tuttavia tra fughe, battaglie, segreti e menzogne Aranel scoprirà di essere inesorabilmente parte di quel mondo e soprattutto imparerà ad aprire il suo cuore a dei nuovi amici e ad un nano molto speciale...
Spero di avervi incuriositi, buona lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 5: IN FUGA DAGLI ORCHI


-Ladri! Fuoco! Assassinio! –

Un omino alquanto strano sbucò fuori dalla vegetazione in testa ad una slitta trainata da conigli. Vestiva con abiti logori, inossava uno strano cappello di feltro e sulla tempia destra era coperto da quello che sembrava sterco di uccello.

Per la prima volta notai con piacere che la mia non era la sola espressione allibita: tutti i nani infatti fissavano quello strano individuo da capo a piedi, valutandone il grado di pericolosità.

-Radagast! – gridò ad un certo punto Gandalf, abbassando la spada e conficcandola nel terreno –E’ Radagast il Bruno! – Tutti noi abbassammo le armi e io riposi la mia spada nel fodero legato alla mia cintura.

Lo stregone si avvicinò al nuovo arrivato con sguardo indagatore: -Che cosa ci fai qui? –

-Ti stavo cercando Gandalf – disse Radagast preoccupato – C’è qualcosa di sbagliato! Qualcosa di profondamente sbagliato! – Sembrava davvero agitato, eppure l’espressione di Gandalf era delle più scettiche.

-Ma davvero? – disse infatti, quasi ironico.

Radagast fece per parlare, più di una volta, ma nessun suono uscì dalla sua bocca. Si grattò la testa, sbuffando: -Oh, dammi solo un momento… Avevo un pensiero e ora l’ho perso! – si lamentò lo stregone – Lo avevo qui, sulla punta della lingua! – disse indicando la bocca, dal quale uscì un insettino minuscolo, piuttosto innocuo a dire il vero, ma che mescolato alla scena mi diede comunque il voltastomaco.

-Insetto stecco – disse Gandalf, prendendolo e posandolo sul suolo, mantenendo sempre quell’espressione tra il serio e il divertito.

Radagast lo trascinò lontano da noi per discutere di chissà quale faccenda importante.

-Secondo voi di che parlano? – domandai io, sedendomi su una roccia liscia nelle vicinanze.

-Di sicuro non è qualcosa della massima importanza – biascicò Dwalin, appoggiandosi alla sua ascia conficcata nel terreno -Altrimenti Gandalf non avrebbe quel sorrisetto stampato in faccia -

I minuti passavano veloci eppure Gandalf non si muoveva. Era tutto impegnato nella sua conversazione con Radagast e i miei compagni iniziavano ad essere infastiditi. All’improvviso però un ululato selvaggio ci scosse da capo a piedi.

-E’ stato un lupo? – domandò Bilbo impaurito – Ci sono lupi qui intorno? –

Mi alzai immediatamente, pronta ad usare la mia spada se necessario: non mi erano mai piaciuti gli animali feroci, nemmeno allo zoo. Sembravano sempre pronti ad uccidere con quelle loro zanne spaventose.

-Lupi? Non credo ci siano lupi qui – sussurrò Bofur, brandendo un grosso martello.

Sentii un ringhio più forte alle mie spalle e l’ultima cosa che vidi fu il braccio di Thorin che mi spingeva a terra, prima di essere attaccato da una sottospecie di lupo gigante dal lungo pelo grigiastro. Battei la testa sul terreno e un fitto dolore si propagò per tutto il corpo. Mi massaggiai la zona colpita, prima di rimettermi in piedi barcollando. Vidi che un altro di quegli esseri giaceva morto ai piedi di Dwalin, il quale doveva avergli dato una bella lezione.

-Stai bene? – mi domandò Thorin avvicinandosi.

Io annuii, ignorando il mal di testa: -E’ solo una botta –

Lui sospirò, gettando un’occhiata di disprezzo al grosso lupo: -Un mannaro ricognitore. Un branco di orchi non è molto distante – concluse.

Gli occhi di Bilbo si fecero più grandi di quelli di Ori: -O… orchi hai detto? – La mia espressione era identica alla sua. Era bello però non sentirsi l’unica fuori luogo in quella situazione.

Gandalf avanzò furente, la fronte solcata da profonde rughe per la rabbia: -A chi hai parlato della missione oltre che alla tua famiglia? –

-A nessuno – rispose neutro Thorin.

-A chi lo hai detto?! – insistette Gandalf, con la voce più stridula.

-A nessuno, lo giuro – ribadì Thorin, impassibile – In nome di Durin, che sta succedendo?? –

-Vi stanno dando la caccia –

“Ottimo” pensai. Mi trovavo in una terra selvaggia, insieme a dei nani, braccata da un pugno di orchi. Non poteva esserci situazione migliore. O più credibile, dipende dai punti di vista.

-Dovremmo andarcene – proposi io, indicando il bosco con il pollice.

-Non possiamo – la voce di Ori sopraggiunse preoccupata – I pony non ci sono più! –

Ed ecco un’altra ottima notizia! La giornata proseguiva di bene in meglio. Bilbo sembrava della mia stessa opinione, visto che continuava a sospirare nervosamente. A quanto pareva, nemmeno lo Hobbit doveva essere esperto di fughe, combattimenti e missioni suicide.

-Voi andate – disse Radagast, salendo sulla sua slitta –Li depisto io –

Gandalf scosse la testa profondamente contrariato: -Questi sono mannari di Gundabad, ti raggiungeranno! –

Radagast lo fissò con aria di sfida, inforcando le redini: - E questi sono conigli di Rhosgobel. Vorrei che ci provassero – in un secondo, lo stregone partì, lasciandosi dietro una scia di polvere e foglie secche.

Sentimmo gli ululati farsi più lontani e lo scalpiccio di zoccoli diminuire. Gandalf si mise in testa al gruppo, ordinandoci di seguirlo.

-Qualunque cosa succeda, resta dietro di me, siamo intesi? – mi disse Thorin, afferrandomi la mano. Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che mi ritrovai a correre come una forsennata in mezzo ad una landa semi deserta, dove c’erano solo grossi massi di pietra e qualche ciuffo di erba rinsecchita.

I posti per nascondersi scarseggiavano, così fummo costretti a spostarci da un masso all’altro alla velocità della luce, con il rischio di essere scoperti. Ad un tratto vedemmo la slitta di Radagast strisciare davanti a noi e fu in quel momento che mi accorsi delle schifose creature che cavalcavano quelle bestie immonde. Sembravano uscite da quei videogiochi super violenti per playstation che vedevo nei negozi di Londra.

-Restate uniti! – gridò Gandalf, facendoci fare dietrofront per non essere scoperti.

Avevo il cuore che batteva a mille, non solo per la stanchezza, ma anche per l’emozione. Non avevo mai pensato di poter correre un pericolo del genere e non ero nemmeno sicura di comprendere appieno la gravità della situazione in cui mi trovavo.

In fin dei conti, la probabilità di rimanerci secca era parecchio elevata.

Dopo esserci spostati per almeno una decina di volte, Gandalf ci ordinò di accucciarci dietro ad un masso più grande degli altri. Un tonfo mi fece capire che uno degli orchi era balzato sopra di noi.

Mi morsi il labbro per evitare di urlare e di essere scoperti. Thorin fece un cenno a Kili, il quale in un secondo balzò allo scoperto e colpì il mannaro e l’orco con una freccia. Quelli iniziarono a dimenarsi come dei forsennati, ringhiando e attirando l’attenzione dei loro compagni su di noi, fino a quando Dwalin e Bifur non li finirono.

Ricominciammo a correre per quelle lande desolate, fino a quando capimmo di essere circondati. Orchi e mannari si avvicinavano lentamente a noi, ghignando. Io sguainai la spada, restando però sempre dietro a Thorin.

-Dov’è Gandalf? – domandò Ori preoccupato. Mi guardai attorno e in effetti dello stregone non c’era più traccia. Che se la fosse svignata?

Stavo già iniziando a pensare che lo stregone ci avesse abbandonato quando fece capolino da una roccia concava: -Da questa parte stupidi! – gridò. 

In un secondo mi buttai nell’incavo, seguita da tutti i miei compagni, mentre Thorin, Fili e Kili restavano fuori a difenderci.

-Venite giù! – gridai io. Temevo che gli orchi avrebbero potuto far loro del male. Per fortuna dopo pochi secondi li vidi scivolare nella roccia tutti e tre, perfettamente integri, e tirai un sospiro di sollievo.

In lontananza si sentì uno squillo di tromba e un rumore di zoccoli equini crescente. Si susseguirono clangori di spade e sibili di frecce, fino a quando il cadavere di un orco rotolò ai nostri piedi, infilzato come uno spiedino da una lunga freccia d’argento.

-Elfi – abbaiò Thorin, estraendo la freccia.

La voce di Dwalin però richiamò l’attenzione di tutti: - Non vedo dove finisce questo sentiero. Lo seguiamo o no? – domandò indeciso, accennando ad una stretta stradina in fondo alla grotta.

-Lo seguiamo, certamente – disse Bofur, annuendo.

Ci mettemmo tutti in fila e iniziammo a seguire Dwalin lungo la strada. Era così stretta che non ci si poteva passare in due e difatti Bombur si bloccò più di un volta, necessitando dell’aiuto di Bifur per disincastrarsi. Ci trovavamo diversi metri sotto terra eppure si vedeva chiaramente la luce del sole che splendeva sopra le nostre teste.

Quando finalmente, dopo un’interminabile camminata, uscimmo da quella minuscola stradina mi ritrovai davanti ad un paesaggio mozzafiato che ancora oggi mi fa battere il cuore al solo ricordo.

Spazio Autrice:

Salve a tutti, anime belle!
Rieccoci qui con un nuovo capitolo:  come avrete notato questa scena è presa pari passo da quella del film, alla quale ho semplicemente aggiunto il personaggio di Aranel  (Odiatemi o amatemi, ma io credo che una scena così bella non possa essere troppo modificata). La nostra protagonista inizia sempre di più  a comprendere i reali rischi del nuovo mondo che la circonda: povera fanciulla, già si preoccupa per un paio di mannari e di orchi che la rincorrono, cosa farà quando incontrerà il Drago?! 

Chi lo sa, lo scopriremo più avanti. Per questa settimana credo di non avere più nulla da dirvi, tranne che fa un caldo boia e che ciò non aiuta la mia mente a partorire nuovi capitoli.

Ringrazio tutti quelli che continuano a leggere, recensiscono, mettono tra i preferiti e seguono. Vi aspetto mercoledì prossimo!

Un bacione,

                  Jenny

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Jo The Strange