Salve a
tutti! Eccomi con un nuovo capitolo di Bloomig Flowers!
Buona lettura!
Battaglia finale
Mikaru fissava Bryan,
in preda allo sbigottimento: “Tu dovresti
essere morto!”
“Non
esattamente: in realtà, ho simulato la mia morte. Tutti i
giornali scrissero che mi sono suicidato gettandomi in mare, dopo
essere stato
licenziato dalla B.B.A. ma il suicidio non fa per me: la vendetta mi si
addice
di più. Non hai mai trovato strano il fatto che il mio
cadavere non sia mai
stato ritrovato?” la ragazza non seppe cosa rispondere e lui
continuò: “Ora che
ci penso, c’è una cosa che devo raccontarti,
riguardo un incidente aereo che ti
riguarda: ho ucciso io i tuoi genitori.” Mikaru
sgranò gli occhi, terrorizzata
“Dopo aver simulato la mia morte, aspettai il momento
opportuno per uccidere i
tuoi e sfruttai l’occasione, quando fecero
quell’ultimo viaggio all’estero, per
affari. Assoldai un mercenario, che prese il posto del pilota durante
il
viaggio di ritorno; fece uno splendido lavoro: manomettendo gli
strumenti di volo,
l’aereo andò in tilt e si schiantò al
suolo.” Rise, maleficamente.
Lei, colta dalla
rabbia e dalla disperazione, serrò i pugni
“Perché hai fatto una cosa simile?”
Lui smise di ridere e
assunse un’espressione seria “Mi hanno fatto
un grandissimo torto.” schioccò le dita e Mark
corse a premere un pulsante
sotto la scrivania: dal soffitto scese un enorme monolite di pietra,
con sopra
incavato un Lich. La pietra arrivò a terra e Bryan si
avvicinò ad essa: “Non è
meraviglioso? Ho trovato questo splendido artefatto diversi anni fa;
riuscii a
stabilire un accordo con lui: mi avrebbe concesso i suoi enormi poteri,
a patto
che io gli avessi procurato anime da divorare; è stato lui
stesso a creare quei
bitpower.” Sorrise, in maniera sadica. Mikaru
raggelò, pensando alle persone
che aveva visto dentro le capsule: “Bingo! Sono proprio
quelle persone che hai
visto prima di fuggire! Ad ogni modo, i tuoi genitori mi scoprirono e
spifferarono tutto al presidente. Fui licenziato, il mio monolite venne
preso
in custodia dai tuoi e messo nel vostro caveau di famiglia. Dovevo
vendicarmi a
tutti i costi: così li uccisi e recuperai
l’artefatto.”
“Quindi sei
stato tu, quella volta, ad entrare nel caveau!”
“Proprio
così! Ma avevo bisogno di anime: così decisi di
usare
tutti i miei risparmi per finanziare Mark e costruire questo posto. In
questo
modo, entrambi abbiamo ottenuto ciò che desideravamo: lui un
esercito di
bladers, io le mie vittime sacrificali. Ti confesso che sono rimasto
alquanto
stupito quando ti sei unita alla D.A.; mi sono sempre chiesto se
saresti
diventata un soldatino o una vittima.” e scoppiò a
ridere.
“Sei un
mostro! Io non permetterò che tu faccia ancora del male
alle persone! Ti fermerò, con l’aiuto della mia
Fenice di ghiaccio!” si mise in
posizione di lancio.
“È
un vero peccato dover distruggere una potenziale soldatessa
come te! Ma sai, ucciderti con le mie stesse mani, sarà come
uccidere una
seconda volta i tuoi genitori.” Mark gli consegnò
un beyblade, lui lo puntò
verso il monolite e il lich si illuminò, trasferendosi nel
bit: “Sei pronta?
3-2-1 lancio!”
Il beyblade di Mikaru
partì subito alla carica, con la fenice
pronta a combattere il mostro dell’avversario. Nonostante la
furia dell’animale
sacro, il bey nemico subiva i colpi non spostandosi nemmeno di un
millimetro. La
bionda sgranò gli occhi per la sorpresa: “Ma come
è possibile?”
“I tuoi
attacchi non sono niente per il mio bit. Ora ti pentirai
di esserti messa in mezzo alla mia strada!” il lich fece la
sua comparsa e
attaccò, fulmineo, la fenice. L’impatto fu
violento: Mikaru venne sbalzata in
aria e batté la testa contro la porta alle sue spalle,
rimanendo cosciente,
mentre il suo bit era rientrato nel bey, che aveva cominciato a perdere
velocità rischiando di fermarsi. In quel momento, apparvero
tre trottole di
fianco a quella di Bryan e, dalla porta laterale sinistra, vide entrare
Yuriko,
Yuri e Kei. Bryan sorrise: “Sembra che le marionette vogliano
infliggerti il
colpo di grazia. Perché no? Sarà divertente
vederti cadere per mano dei tuoi
amici: in fondo ora sei rimasta sola” si rimise a ridere.
A quelle parole,
Mikaru perse il suo spirito combattivo: il suo
incubo si era avverato. Le sue compagne, probabilmente, erano state
sconfitte
da quelli che, una volta, avevano considerato loro amici; lei era
lì, da sola,
ad affrontare un nemico che sapeva di non poter battere: osservava,
ormai
esausta, i tre che si mettevano in posizione, senza poter muovere un
dito
“Coraggio, finitela!” vide le trottole e i loro bit
che si avvicinavano ad
Auranix con grande velocità e chiuse lentamente gli occhi,
aspettando la fine.
Sentì il
rumore dei bey avversari sfrecciare verso il campo di
battaglia poi, udendo un forte suono metallico, aprì gli
occhi sgranandoli:
Dranzer ruotava vicino ad Auranix per aumentarne la
velocità. Alzò lo sguardo e
vide Kei che le dava le spalle, alla sua destra invece stava Yuri con
Wolborg e
a sinistra Yuriko con il suo Acquarius, mentre Bryan e Mark erano
perplessi
quanto lei.
“Non avete
sentito? Vi ho ordinato di finirla!”
“K, hai
registrato tutto?” chiese Kei.
“Fino
all’ultima parola. Credo che bastino come prove.”
Disse, e,
alzandosi dalla scrivania, li raggiunse.
Bryan rimase
sconvolto e si rivolse al suo collega: “Cosa
significa tutto questo? Dovrebbero essere sotto il nostro controllo!
Che è
successo?”
“Significa
che tu e il tuo scagnozzo avete perso, Bryan.” disse
Yuriko, facendo un cenno al professore. Quest’ultimo
schiacciò un pulsante dal
suo computer e i loro collari caddero per terra. I due uomini non
sapevano più
cosa fare: “Arrenditi, non hai scampo!”
Bryan si riprese
dallo shock e ghignò: “Non importa: non siete in
grado di battermi! Il potere del mio bit è spropositato e
nemmeno voi tre
assieme potete sconfiggerlo!”
“Mi
dispiace deluderti ma noi la pensiamo diversamente.” disse
Yuriko, pigiando il bottone per aprire la porta, dietro la quale
comparvero
tutti i loro amici.
“Ragazzi...”
disse la bionda, con la voce incrinata dal pianto.
“Non
preoccuparti, Mikaru: ora ci pensiamo noi. Kei, ti occupi tu
di lei?” chiese Takao, mentre gli altri si posizionavano
davanti a lei.
Il ragazzo si
inginocchiò per terra: “Aggrappati a
me.” lei obbedì
e lui l’aiutò ad alzarsi, sollevandola dolcemente:
“Ti porto al sicuro.”
Fece per prenderla in
braccio ma lei lo fermò: “Voglio combattere
con voi.”
Lui la
guardò negli occhi e poi sorrise, vedendo la determinazione
di lei: “Ora ti riconosco! Forza, andiamo!”
raggiunsero gli altri, che si erano
messi in riga, pronti a lanciare.
“Siete
patetici, non riuscirete mai a sconfiggermi!”
tuonò Bryan.
“Questo lo
vedremo! Forza ragazzi, tutti insieme!” li
incoraggiò
Takao.
“3-2-1
pronti? Lancio!” dissero all’unisono e scagliarono
i bey
contro l’avversario.
Lo scontro era
avvincente: tutti gli animali sacri collaboravano
tra di loro per sconfiggere il nemico, finché il Lich
cominciò ad essere in
difficoltà. Allora, decisero di utilizzargli contro tutte le
loro tecniche più
potenti, riuscendo a procurargli enormi danni. Finché, ad un
certo punto, la
trottola avversaria cominciò a rallentare. Bryan
cominciò a sudare freddo.
“Mikaru,
lasciamo a te l’onore del colpo di grazia.” disse
Takao.
“Vi
ringrazio, amici... Ma rifiuto l’offerta.” tutti la
guardarono
stupiti, tranne Kei, e lei continuò: “Nonostante
questo criminale abbia ucciso
i miei genitori, io non voglio vendicarmi: finirei per diventare come
lui. Io
non voglio e neanche loro lo vorrebbero. Desidero solo una cosa:
sconfiggerlo
insieme ai miei amici.” i suoi compagni sorrisero, eccitati.
“D’accordo.
Attacchiamolo ora, ragazzi!!!” ordinò Takao e si
avventarono
contro il Lich, sconfiggendolo, riducendo il bey ad un ammasso di
rottami.
Bryan cadde a terra
in ginocchio, disperato. Mark, invece, preso
dal panico, tentò di fuggire dalla porta laterale di
sinistra ma gli si
pararono davanti gli agenti di polizia e il presidente Daitenji.
“Ottimo
lavoro, ragazzi! Siete stati davvero fenomenali!” disse
mentre le forze dell’ordine confiscarono il beyblade
incriminato e arrestarono
i due malfattori.
“Finalmente,
l’incubo è finito. D’ora in avanti
potrai dormire
sonni tranquilli.” disse l’uomo a Mikaru.
“Se non vi
dispiace, credo che dormirò proprio in questo
istante.”
disse la bionda, prima di svenire e cadere all’indietro,
stremata.
Fortunatamente, Kei riuscì a prenderla, prima che si
schiantasse a terra mentre
gli altri la attorniarono preoccupati.
“Ragazzi,
conviene portarla ad un ospedale. Ha battuto
violentemente la testa durante lo scontro!”
affermò preoccupato il professor K.
Così venne caricata su un elicottero e trasportata
velocemente alla struttura
ospedaliera più vicina.
FINE UNDICESIMO
CAPITOLO
Eccomi qua! Bene,
ragazzi, ci siamo quasi! Il prossimo capitolo
sarà quello finale! Che succederà? Per saperlo,
continuate a leggere! A presto!
=)