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Autore: sunako chan    16/04/2005    5 recensioni
Sotto l'atmosfera caliente della Spagna i nostri eroi si imbatteranno in una piccola peste che li aiuterà nel loro sport... e non solo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 32

CAPITOLO 32

 

Carmen chiamò cortesemente l’attenzione di tutti gli invitati.

-Scusate per l’interruzione...- cominciò Carmen –Allora, per ringraziarvi per essere venuti qua tutti a contemplare il mondiale che si svolgerà qui in Spagna, questa scuola vi farà vedere la sua validità.

Che salgano sul palco: Nadja Muñoz, la nostra più brava cantante, Marzia Rodriguez e Pedro Salvador, i nostri migliori ballerini.-

I tre chiamati sul palco, salirono su quest’ultimo con un applauso generale.

-Allora, si esibiranno per voi in una canzone di Anna Tatangelo, Ragazza di periferia.- Carmen dopo aver fatto un piccolo inchino, scese dal palco dando la possibilità ai tre di esibirsi.

Le note di questa canzone echeggiavano nelle stanza.

 

Tu sei andato via da un po'
Hai deciso che
Non era giusto non amarsi più
Le mani sul viso
Cercano una forza che non ho
Vorrei morire subito
Così non sarà giusto ma è cosi
L'alba che verrà
Un nuovo amore non avrà
Il cuore fa male
Batte un po' più lento dentro me
È poca l'abitudine di sentirmi libera

 

“Marzia... come sei brava... come sei bella con quel vestito... perchè non vuoi dirmi il perchè del tuo abbandono della squadra... ti amo... piccola... e non smetterò mai di farlo...


Con te ho speso tutta la mia età
Cosa ne farò di quelle frasi scritte sul telefono
Siamo noi la vita che fa vivere nel cuore
Questo amore incancellabile
Cosa ne farò, le rileggerò
Per poi pensare che
Di te
Solo un messaggio resterà
Ma la verità è solo una ferita dentro l'anima
Che si riaprirà tutte le volte
Che i pensieri danno scene irripetibili
La tua bugia a una ragazza di periferia

 

“Benji... oh... Benji... lo so che stai soffrendo... almeno credo... almeno spero... ma per il tuo bene... solo per questo che lo fatto... sai che tu sei la persona più importante e la cosa più bella che mi sia apparsa nella storia della mia vita? E adesso... io ti sto allontanando... e lo faccio solo per te.. ti amo...”

 

E tu, ragazzo di città
Mi racconterai
Parlando con gli amici tuoi
Magari, per gioco
Sopra la mia storia riderai
Per le mie sere stupide
Dove fingevi un brivido

 

“Tom... oh amore mio... chissà cosa starai provando mentre ascolti la mia voce... non mi era mai capitato cantare davanti ad una persona così importante come te... e finalmente posso dire quanta emozione sento.. cantando per te... perchè è questo che sto facendo... sto cantando per la persona che amo di più... la persona che ha catturato il mio amore...” 

 

Con te ho speso tutta la mia età
Cosa ne farò di quelle frasi scritte sul telefono
Siamo noi la vita che fa vivere nel cuore
Questo amore incancellabile
Cosa ne farò, le rileggerò
Per poi pensare che
Di te
Solo un messaggio resterà
Ma la verità è solo una ferita dentro l'anima
Che si riaprirà tutte le volte
Che i pensieri danno scene irripetibili
La tua bugia a una ragazza di periferia

 

“Oh Nadja... che bella voce... quando sei bella... non smetterei mai di guardarti e di sentirti cantare... voglio che tu stia con me per sempre... sei la cosa più bella che la vita mi abbia regalato (Tutti una cosa pensano! NdA)... e non vorrei mai da essa... ti amo...”

 

La voce di Nadja si stoppò in contemporanea con la fine della coreografia di Marzia e Pedro.

Tutti rimasero in silenzio per un paio di minuti, Pedro, Marzia e Nadja si guardavano tra di loro cercando di capire a cosa volesse riferirsi quel silenzio.

-Ma con questo silenzio non vorranno mica dirci che abbiamo fatto schifo?- disse Pedro a bassa voce.

-Bo... non credo.. almeno spero... abbiamo eseguito le prese alla perfezione, hai visto come ci ha guardato Carmen.- Rispose allo stesso modo Marzia.

-Ed io non credo di aver stonato... scusate a mia modestia ma ho cantato divinamente...-

Il dialogo fu interrotto dal primo battito di mani. I tre si girarono grati a colui cha aveva applaudito, ma quando Marzia riconobbe in quelle persona il “Bastardo”, congelò il suo sorriso. Al “Bastardo” si aggiunsero uno dietro l’altro tutti i presenti.

Benji guardava il bastardo con espressione fredda e accigliata, non le piaceva proprio come la stava guardando, sembrava volerla spogliare con gli occhi, un solo passo falso e quel Santana non avrebbe mai più visto la luce del sole.

 

Marzia fece l’occhiolino a Nadja che la guardò con gli occhi storti, ma alla fine sospirando si avvicinò a Carmen dandole da parlare.

 

Marzia si sentiva molto emozionata, dopotutto aveva ballato di fronte a tutti i suoi amici, vecchi e nuovi, di fronte a lui...

Chissà cosa pensava della sua performance, gli era piaciuta? Forse si, si capiva da come applaudiva le mani con enfasi.

Era arrivata, con cautela e senza che nessuno la vedesse, in camera sua.

Si sdraiò sul letto con le braccia aperte... era soddisfatta di se stessa.

Poi quella frase: Sono il cyborg del calcio... e del sesso...

L’aveva detto ancora, come aveva potuto solo pronunciarla...

Però aveva fatto capire, con quell’esibizione, ai polletti schiavetti di Santana, che lei la sua strada se l’apriva con la sua bravura, non andando a letto con un calciatore.

Improvvisamente sentì aprire la porta...

-Nadja... grazie per avermi coperto!- Marzia si alzò dal letto di scatto ma la sua faccia sorridente cambiò espressione diventando cupa.

-E tu cosa ci fai qui!- disse nascondendo la sua paura.

-Noto con piacere che non ti sei dimenticata di me!-

-E come potrei.. e adesso se non ti dispiace...- Marzia si alzò dal letto e diresse i suoi passi verso il bagno, ma prima di entrare la sua camminata fu bloccata da un braccio.

-Santana... lasciami!- (Noooooo.... ancora lui! Ndtutti) –Mi fai male...-

-Molto meglio per me...- disse mentre un ghigno cattivo si formava tra le sue labbra – Dovrai pagare per tutte le botte che mi hai fatto dare...-

-Ma non ti vergogni a prendertela con i più... deboli, o peggio, con le ragazze?-

-Dolcezza, non mi vergogno mai io, se poi ci va in mezzo il mio onore allora... mi dispiace, ma non guardo in faccia nessuno, nemmeno una bella ragazza come te!- Santana avvicinò al suo corpo la ragazza, abbracciandola con possessione con un braccio, mentre con quello libero le accarezzava violentemente i capelli.

Marzia tentò in tutti i modi di ribellarsi a quella tortura, a quella stretta e alle sue carezze, ma sembrava tutto inutile, Santana aveva un corpo che pesava troppo persino per una come lei.

Senza rendersene conto, Marzia, sentì un dolore provenire dalla sua guancia destra, Santana le aveva appena colpito la guancia con un ceffone dalla violenza inaudita, il labbro le gonfiò immediatamente, mentre dal naso le fuoriusciva del sangue. Santana, non ancora soddisfatto del suo

operato, la spinse con violenza contro il muro. Marzia avvertì come un tonfo, sembrava che la sua colonna vertebrale si fosse appena spezzata, il dolore era davvero forte da impedirle di respirare, Santana continuò ancora ed ancora a sbatterla contro il muro, e dopo essersi stancato di giocare in quel modo, decise di passare al vero e proprio divertimento. La spinse sul letto coricandosi sopra a lei. –Vedrai che ti piacerà!- le disse ad un orecchio mordicchiandoglielo subito dopo. Marzia stordita dalle precedenti botte, non si accorse che Santana si era momentaneamente allontanato da lei per togliersi i pantaloni, e nemmeno della mano di Santana che cercava la cerniera della sua gonna. Solo il movimento della gonna che scivolava via seguendo i pantaloni di Santana sembrava averla risvegliata da quello stato di torpore. Cercò di approfittare della lontananza del ragazzo per alzarsi, ma non riuscì a muoversi, Santana glielo impedì schiaffeggiandola ancora una volta e ancora una... quelle botte le impedirono di fare la qualunque cosa.

Santana sospirò di piacere nel vedere la bellezza di quel corpo, che avrebbe avuto solo per lui e per nessun altro, o perlomeno poi avrebbero fatto tutto quello che volevano, ma per ora sarebbe stata solo sua.

Gli toccò la stoffa delle mutandine e prima di togliergliele, la guardò mentre stava lottando per non piangere. –Sei incredibile, sai che cosa ti aspetta ma non urli e non piangi... meglio, sarà più divertente...- Santana le prese la mano e l’accostò ai sui boxer facendole sfiorare la sua protuberanza ormai eccitata, godendo del leggero ed inerme movimento della mano di lei sulla sua virilità ma al momento in cui stava per venire, si fermò improvvisamente, scostando la mano di lei, si tolse i boxer diventati ormai fastidiosi accostando la sua appendice sul fianco della ragazza strofinandola su di esso, sul suo ventre e poi l’avvicinò alle sue labbra. Marzia guardava con orrore ciò che Santana le proponeva di fare, no, non voleva, non poteva... il sol pensiero la faceva vomitare. (scusate, vado un attimo al bagno, vomito e poi riprendo se ci riesco... NdA) (Aspetta! Lascia andare me prima... Oddio ma che schifo! Ndsore Asuki)

Voltò il suo volto nella parte opposta, no... non l’avrebbe mai fatto... ma perchè non la lasciava in pace... che aveva fatto di male per meritarsi quello... se solo... se solo non avesse abbandonato la sala, se avesse ascoltato Nadja... la voce di Santana la riportò drasticamente alla realtà.

-E va bene... per questa volta ho deciso di fare uno sconto... niente labbra!- sorrise diabolicamente mentre Marzia ormai vinta dalla paura si lasciava invadere dalle lacrime quando Santana dopo averla ancora una volta schiaffeggiata le strappò di dosso il top e poi il reggiseno sorridendo ammagliato da cotanta bellezza.

Marzia cercò tra le lacrime di farsi forza e sfuggire da Santana, ma non ci riuscì, era tutto inutile... allora, forse... tra le lacrime cercò di aprire la bocca, cercando di emettere almeno un suono... perchè non ci riusciva? Perchè non riusciva a parlare?

Santana contento del fatto che Marzia non poteva urlare quel nome, le accarezzò il volto ormai pieno di lividi e graffi. Le aprì con violenza, aiutandosi col ginocchio, le gambe e senza darle il tempo di ribellarsi la penetrò con violenza.

Marzia sentì come se qualcosa si fosse appena lacerata, un dolore fu accompagnato dalla spinta prepotente di Santana. Voleva che quel corpo estraneo andasse via da lei, le faceva schifo, si sentiva sporca, e quel dolore... cercò di gridare... ma il risultato fu solo un urlo di dolore che ampliò le sue lacrime. Santana, contendo dell’operato, si fermò a guardarla mentre il suo pene era entrato in tutto il suo vigore in Marzia, non si mosse, sapeva che in quel modo avrebbe amplificato l’agonia della ragazza, d’altronde era la sua prima volta, a giudicare dal dolore che la ragazza aveva avvertito e dal suo urlo... ma ormai quel gioco non gli piaceva più, incominciò ad ondeggiare dentro di lei con una violenza inaudita, ad ogni spinta Marzia urlava dentro e fuori.

Santana non ci mise poi tanto ad raggiungere l’appagamento dei sensi  (Perchè lui ha sensi? NdTutti.) ma decise di rimanere ancora un po’ in quella posizione, poi si avvicinò al viso privo di espressione di Marzia, sorrise, aveva raggiunto il suo obiettivo: la vendetta.

Le diede un bacio sulla fronte prima di lasciare quel bel corpo che aveva posseduto con violenza, si rivestì e chiuse la porta alle sue spalle allontanandosi da quella camera con viso soddisfatto.

Marzia, era rimasta immobile in quella posizione, aveva il volto pieno di lividi e lo stesso in tutto il corpo; lo schifo, ecco cosa sentiva di provare per lei e per lui, per lei che aveva permesso tutto quello e per lui per il male che le aveva fatto. Non si accorse nemmeno della porta che si apriva.

-Tom, aspettami qui fuori... torno subito...- (lo so, non centra nulla con la fase drammatica della FF ma, l’ultima battuta “torno subito” mi ricorda di un bel ragazzo, che non dico ne nome ne nazionalità per non offendere nessuno, che era proprio ma proprio bello, ma con quel “torno subito” ha fatto capire chi fosse.... lasciamo perdere va! NdA)

Nadja non si accorse di Marzia e delle sue condizioni, si stupì del fatto che la sua compagna di stanza tenesse le serrande abbassate, si apprestò ad aprirle.

Quando la stanza fu illuminata si voltò in direzione di Marzia rimanendo allibita. Si avvicinò lentamente a lei cercando di chiamarla, ma non le rispondeva, Marzia sembrava priva di vita. Nadja guardò i lividi sul suo corpo e poi su quelli del volto, cercò di accarezzarle il viso ma l’urlo di Marzia glielo impedì, spaventata indietreggiò lasciandosi cadere sul pavimento mentre gli occhi ormai colmi di lacrime guardarono la macchia rossa sul lenzuolo bianco. S’impietrì, ebbe solo la forza di urlare tra le lacrime il nome di Tom che accorse immediatamente.

Tom accorse immediatamente alle urla di Nadja, la trovò a terra con le lacrime mentre si teneva la testa con le mani guardando il corpo privo di apparente vita di Marzia.

Con un gesto veloce coprì la ragazza con la sua giacca e dopo essersi avvicinato a Nadja l’abbracciò mormorandogli alle orecchie che avrebbe chiamato qualcuno.

Lasciò, se pur a malincuore, Nadja per correre nella sala gremita di gente, dove c’era ancora Rober che recitava. Si avvicinò a Mark e Lusia che stava parlando con Benji. Benji, udite quelle parole, corse subito in direzione della camera di Nadja mentre Lusia, sgranati gli occhi, incominciò a tremare vistosamente e a piangere sotto lo sguardo di Patty che si avvicinò al seguito di Holly non appena la vide piangere. Mark la trascinò via da lì prima che qualcuno la vedesse e si insospettisse, Patty e Holly li seguirono.

Benji entrò come una furia in quella stanza avvicinandosi al letto di una inerme Marzia.

-Marzia...- disse solo in un soffio di voce.

 

 

Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Che capitolo drammatico... a volte mi stupisco di me stessa...

 Oddio, come la prenderà Benji saputo il nome del Bastardo?

Si accettano scommesse....

Baci e alla prossima la vostra Asuki.

Dimenticavo, grazie per le recensioni.

 

 

  
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